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Come e quando crescerà il PIL italiano?

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Come e quando crescerà il PIL italiano? Empty Come e quando crescerà il PIL italiano?

Messaggio Da einrix Ven 01 Gen 2016, 19:53

Come e quando crescerà il PIL italiano? Clipboard-1733

Partiamo da questo grafico sulla destra e da questo articolo. 
http://www.lastampa.it/2016/01/01/economia/italia-una-crescita-del-pil-del-a-patto-di-investire-in-istruzione-innovazione-e-detassare-il-lavoro-uboV5ueqsEYJ00QVVjMe7O/pagina.html
Premetto che non sono minimamente d'accordo con questo studio, che sotto sotto è una ricetta liberista del tipo: meno burocrazia, meno tasse e tutto può ripartire. Il sistema con meno burocrazia e meno tasse non riparte lo stesso, perché vi sarà sempre un altro posto dove c'è meno tasse e meno burocrazia. Per farlo partire ci dobbiamo pensare noi italiani, costruendo una politica industriale che non risparmi nessun prodotto strategico da produrre in concorrenza con gli altri. L'auto, per esempio. Aver perso l'auto è metà del PIL che abbiamo perso in questi dieci anni. La Francia e la Germania hanno ancora l'auto nel loro sistema industriale, e adesso le esportano anche in Italia. Quindi ritornare all'auto senza gli Agnelli che ormai sono scappati. Le innovazioni sull'auto sono possibili, grazie al ritardo delle maggiori società nel campo dell'automazione della guida. In cinque anni si può risalire la china, ma occorre ripartire subito. E chi può investire nel settore auto, oggi, nel nostro paese? Nessun privato è in grado di fare alcunché, e allora, se non si vuole affondare lo deve fare qualche Regione o lo Stato. Come fare? Si inventi il modo. Volere è potere. E poi si può fare la lista dei prodotti da produrre andando a visitare i banchi di Media World. Su quella base, pensando di progettare una fabbrica di produzione di televisori, macchine fotografiche, computer, cellule fotovoltaiche, pale eoliche, si potrebbero far partire corsi di formazione agli istituti tecnici ed all'università, proprio per progettare e produrre quelle cose. Investire nella scuola senza sapere che far fare a quelli che si diplomano o si laureano, sono soldi buttati,e far fare la ricerca estemporanea, non è come farla fare alle imprese che utilizzano i brevetti nei loro prodotti.
Per questa ragione quell'articolo dice un sacco di fesserie, non tocca le cose che servono e fa propaganda ad una manica di fannulloni, che sono tutt'altro che imprenditori. Che l'inferno se li porti. E poi serve una politica per premiare l'accorpamento di aziende, al fine di farle diventare più grandi, e se si mettono a produrre le cose che servono. Sarebbe bello che la cooperazione più evoluta ne approfittasse e mettesse capitale e lavoro a creare il futuro. La Coop sei tu, è ancora troppo poco. Di questo passo finisce per non essere nessuno. Ci vorrebbero cento persone con le palle, in questo paese di telesportivi, che non si interessassero di politica, ma di impresa, quella buona, per la crescita. E so anche che quei cento coglionuti ci sono tra le migliaia di tecnici e studiosi che ci sono nel nostro paese, ma con questa formazione di capitale di tipo bancario e speculativo, non si va da nessuna parte. Metta lo stato, le braghe bianche, e cominci a dire cosa si deve fare per uscire da questa palude. Sono quelli i politici che voglio oggi. Non quelli che parlano di riforme e che glissano sul lavoro, dando per scontato che qualcuno si metta in moto. Senza calci nel sedere, qui non si mette in moto niente e nessuno, e gli imprenditori che ci vogliono possono essere fatti crescere forzosamente solo dallo stato, da noi cittadini come entità e volontà collettiva, oggi. Domani, si vedrà. Una volta che le aziende fossero partite, e che anche un qualunque stupido pieno di soldi le potesse far camminare per una decina d'anni, potrebbero tranquillamente essere privatizzate. Senza far partire nuove attività strategiche, inventando nuovo lavoro, noi non usciremo dalla crisi e non aiuteremo l'Europa a decollare. Avessimo almeno tenuto l'auto, oggi saremmo già a metà della china che dobbiamo risalire.

Un saluto
Enrico
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Messaggio Da einrix Ven 01 Gen 2016, 22:45

Si, forse sono stato troppo duro con gli autori di quello studio. Forse hanno ragione loro: facendo come sta facendo il governo, di fatto seguendo il loro consigli, ci vorrebbero cinquant'anni per crescere del 24%. Ragione di più per non dargli retta e dare una sterzata a questa politica liberista che ci sta mandando a fondo, e innescare un processo virtuoso che liberi le risorse umane necessarie allo sviluppo e le metta al lavoro con i soldi che servono. Lavorare, produrre e vendere, è anche il solo modo per pagare i debiti. Gli investimenti nel lavoro sono i soli che si ripagano davvero. Non basta investire in infrastrutture o in formazione generica, occorre decidere cosa si vuole fare e spendere le risorse necessarie per farlo.
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Messaggio Da einrix Sab 09 Gen 2016, 16:55

09/01/2016 16:35
                              
 Obama: "Abbiamo salvato industria auto"
 Il salvataggio dell'industria automobi-
 listica ha funzionato. "L'industria    
 dell'auto è tornata. L'America può fare
 qualunque cosa".                       

 Lo afferma il presidente Usa, Barack   
 Obama, nel discorso settimanale. Obama 
 visiterà il salone dell'auto di Detroit
 il prossimo 20 gennaio. "Ho scommesso  
 sui lavoratori americani. Il piano non 
 era popolare. I critici lo hanno defi- 
 nito la 'strada verso il socialismo'.  
 Ma rifarei la scommessa ogni giorno".  
 7 anni fa le vendite dell'auto erano al
 minimo storico, Adesso sono al massimo.

Bravo Obama!

Berlusconi, Monti, e Renzi, Somari, somari, somari. Visto che la nostra industria automobilistica è ormai scomparsa.
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Messaggio Da einrix Sab 09 Gen 2016, 17:24

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Peccato che negli anni ottanta se ne producessero molte di più, tutte in Italia...

Qui c'è un documento, ma non scende oltre gli ultimi anni, così che non si capisce quale disastro si sia prodotto in due decenni, grazie alla famiglia Agnelli che ha fatto di tutto per scappare negli Stati Uniti, portandosi quegli investimenti che hanno salvato la Chrysler e affondato la FIAT.
https://www.senato.it/application/xmanager/projects/leg17/attachments/dossier/file_internets/000/001/188/Volume_Completo_Automotive_con_copertina.pdf
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Messaggio Da einrix Mer 27 Apr 2016, 10:33

Questa notizia si presta a continuare il nostro discorso sulle prospettive dell'economia italiana.

27/04/2016 11:42
                              
 Mattarella: dare più risorse a ricerca
 Il campo della ricerca "deve essere   
 aperto e fertile per i nostri giovani"
 per "evitare che alcuni tra i migliori"
 vadano a costruire altrove il proprio 
 futuro. Così il presidente della Repub-
 blica, Mattarella, in un messaggio al 
 ministro della Salute Beatrice Lorenzin
 e ai partecipanti ai lavori degli 'Sta-
 ti Generali della Ricerca sanitaria'. 

 Dobbiamo "compiere ogni sforzo - sotto-
 linea - per incrementare le risorse a 
 disposizione". "Investire nella ricerca
 vuol dire investire nel nostro futu-  
 ro": deve diventare una "priorità".   

La ricerca non da valore aggiunto se non la si applica. Finanziare la ricerca rende, se poi quella ricerca va in produzione sotto forma di innovazione di prodotto e di processo. E sono importanti quelle ricerche che trovano applicazione su prodotti ad ampia diffusione. Meglio ancora quelle a basso impatto ambientale e ad elevato valore aggiunto. Per esempio una macchina da 30 mila euro che pesa mille e cinquecento chili, vale 20 euro al kg, mentre un telefonino da 600 euro che pesa trecento grammi, vale 2000 euro al Kg. Per non parlare del software che non pesa niente ed ha un suo prezzo.

Dare soldi ai giovani per fare ricerca, entro certe condizioni sono soldi buttati. Occorre dare soldi alle imprese manifatturiere perché assumano giovani per fare progettazione e ricerca, se si vuole davvero mettere a frutto una politica di investimenti finalizzati allo sviluppo della nostra economia.
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Messaggio Da einrix Mer 27 Apr 2016, 16:47

27/04/2016 16:58
                              
 Lorenzin,Italia prima nelle ricerche  
 "L' Italia è il quinto paese al mondo 
 per pubblicazioni scientifiche ed è al
 12esimo posto per investimenti nella  
 ricerca biomedica, ma nonostante tanta
 produzione, sono poche le ricerche che
 si sviluppano poi in opportunità      
 concrete come start-up o brevetti, e  
 questo è un vulnus". Così il ministro 
 della Salute, Beatrice Lorenzin.      

 Il punto,è "far comprendere al Paese  
 che la ricerca è una strategia per l'I-
 talia ed un elemento su cui puntare per
 crescere,creare sviluppo e dare maggio-
 ri possibilità a cittadini e pazienti".


La Ministra mi deve aver letto nel pensiero. Non basta ricercare, pubblicare, studiare, ma occorre progettare, sperimentare, fabbricare, vendere. O lo fanno i privati, ma è difficile se sono piccoli, anche se sono incentivati. Oppure le start up le deve mettere in moto lo stato. Una volta partite le può mettere in mano ai privati, se vuole, purché ci siano piani per continuare con lo sviluppo, di almeno cinque-dieci anni.
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Messaggio Da einrix Gio 15 Set 2016, 14:41

15/09/2016 15:40
Riparte la trattativa metalmeccanici
 
 Riparte la trattativa per il contratto 
 dei metalmeccanici. Lo annunciano in   
 una nota congiunta Fim, Fiom e Uilm,   
 precisando che Federmeccanica ha in-   
 viato una convocazione per il 28 set-  
 tembre "anticipandoci che intende avan-
 zare nuove proposte".                  

 Si tratta, dicono i sindacati, "del    
 primo risultato della mobilitazione e  
 della tenuta unitaria".

E' una buona notizia. Erano molti anni che non si sentiva parlare di contratti nazionali dei metalmeccanici, di sicuro perché non ce ne erano le condizioni. Adesso che diminuiscono i licenziamenti e riprendono le assunzioni, è venuto il momento per rivedere la parte economica, quella normativa e quali prospettive si stanno costruendo per questo importante settore.
Buon lavoro alle parti sociali e un saluto particolare al sindacato, che finalmente possa riprendere il suo cammino importante per mantenere diritti e valori al primo posto.
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