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Invalsi, prove di sessismo per le classi quinte

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Messaggio Da Guya Lun 06 Mag 2013, 15:58

Quanto è grave costringere una bambina e un bambino ad affermare che le femmine hanno una posizione gerarchicamente inferiore nella società umana perché questa è la loro natura? Quanto è grave costringerli ad affermare anche che la natura richiede che il capo gruppo sia un maschio, che i maschi devono lottare per il potere e che le femmine ne sono estranee? Quanto è grave se questo avviene a scuola? Quanto è grave se avviene nel contesto di un esame ministeriale? Quanto è grave trasformare le educatrici e gli educatori in complici loro malgrado? Non sono domande retoriche.

Quanto descritto è successo a tutte le bambine e bambini italiani delle classi V elementare, durante l’esame ministeriale INVaLSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema educativo di Istruzione e di formazione). Questo l’inizio del testo di esame intitolato «Nella casa di cera», (testo tratto e adattato da Alessandro Minelli, I segreti degli animali, Arnoldo Mondadori Editore, Milano, 1985): «Presso i mammiferi (società umane comprese) le comunità organizzate hanno quasi sempre una struttura patriarcale: a capo del branco o della tribù vi è un vecchio maschio, robusto ed esperto, al quale i sudditi, almeno per un certo tempo, accordano fiducia e rispetto. Le femmine, che pur godono di molte libertà e sono per lo più estranee alle lotte per il potere in cui indulgono i maschi, hanno in genere posizione più subordinata, o sono del tutto fuori da una gerarchia».

Il testo prosegue con pregiudizi occultati da un approccio pseudo-scientifico, e si sposta sulle api, animali presi come esempio di organizzazione sociale fin da Virgilio, con la differenza che allora l’ape regina era un re maschio. La società degli animali sarebbe gerarchica, classista. Il ruolo riproduttivo è affidato alla femmina,
che in quanto madre diventa regina. La riproduzione avverrebbe dopo il volo nuziale; non vorrete mica che in natura ci siano dei figli concepiti fuori dal matrimonio! Il mondo animale esalterebbe il lavoro operaio e la difesa armata dal diverso visto come aggressore. Pregiudizi e stereotipi che purtroppo ci risultano familiari perché ne siamo bombardati fin da bambini. Questa familiarità rischia di farci sottovalutare la gravità delle affermazioni. Ecco il testo: «Non appena curiosiamo nel mondo degli insetti, invece, ci imbattiamo in società rigorosamente matriarcali: i maschi, presso le api o le formiche, non è che contino poco: non ci sono affatto, in seno alla comunità, se non nel breve tempo della stagione degli amori. Per il resto dell’anno se la vedranno fra loro le femmine della specie, alate o no; con il volo nuziale, la breve esistenza dei maschi è già finita».

Dopo la lettura del testo, si richiede ai bambini e alle bambine di rispondere a domande di comprensione. Il testo è presentato come scientifico e quindi le risposte assumono una validità universale. Per rispondere correttamente, le bambine e i bambini devono affermare che, tra i mammiferi, società umane comprese: 1)
Le femmine hanno una posizione inferiore; 2) Il capo del gruppo è un maschio; 3) I maschi lottano per il potere.
Un esame è un momento educativo particolare per i bambini, accompagnato da emozioni e una tensione forte per non sbagliare. L’educazione alla discriminazione sessista in un esame ministeriale è quindi gravissima. L’iniziativa pagata con i soldi pubblici ha fatto degli/delle insegnanti, obbligati a somministrare un esame scritto da terzi senza la loro partecipazione, dei complici, ha fatto della scienza, nata per affermare la realtà contro il pregiudizio, nata dalla ribellione al principio di autorità, uno strumento per incitare al pregiudizio e per affermare la superiorità.

Nei giorni scorsi i giornali italiani hanno riportato la notizia di una scuola di New York, finita sotto i riflettori della stampa, del sindaco e del FBI per un compito di matematica a connotati razzisti, con conteggi di schiavi rivoltosi morti e frustati. Invano troverete sulla stampa italiana la minima eco di indignazione al testo sessista dell’INValSI. E forse, leggendo i testi e i quesiti li troverete tanto familiari da non vederne più gli stereotipi, la pochezza, la visione da bambini deficienti e pedissequi, in cui la fantasia, la creatività, il giudizio critico sono azzerati. Da non vedere più la violenza di concetti per cui le femmine hanno una posizione sociale inferiore, per natura.

L’ INValSI, Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell’Istruzione (ora Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione) è un ente di ricerca pubblico soggetto alla vigilanza del Ministero della Pubblica Istruzione. Per il Ministero, gestisce il sistema nazionale di valutazione volta a verificare i livelli generali e specifici di apprendimento conseguiti dagli studenti nell’esame di Stato, ma anche della valutazione dei dirigenti scolastici.

L’educazione alla discriminazione è un crimine. La dichiarazione universale dei diritti umani afferma che "Tutti hanno diritto ad una eguale tutela contro ogni discriminazione che violi la presente Dichiarazione come contro qualsiasi incitamento a tale discriminazione". La nostra costituzione prevede uguaglianza di condizioni per bambini e bambine. Come possiamo garantire uguaglianza di condizioni con tali educatori?

Ritenere il test un caso isolato sarebbe un errore. Sarebbe non vedere che se questo è stato possibile, se l’educazione alla discriminazione è possibile e passa sotto silenzio, questo sistema di valutazione è profondamente sbagliato. Sicuramente manca l’attenzione a una educazione che superi la discriminazione.
Sicuramente occorre riportare nella scuola una informazione scientifica di buona qualità.

Alessia Bruni è fisica, ricercatrice dell'INFN. Lavora presso il CERN di Ginevra

Fonte: GALILEONET.IT
Questo articolo è stato pubblicato con lo stesso titolo sul numero di aprile 2013 di SAPERE
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Messaggio Da afam Lun 06 Mag 2013, 20:36

Non ci posso credere! Siamo ancora a questo punto?Invalsi, prove di sessismo per le classi quinte 2375197857
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Messaggio Da il Monitore Lun 06 Mag 2013, 21:06

Guya, mi sorprendi: il testo è impeccabile sotto ogni profilo. Ma dove sta il problema? Volete scrivere che invece degli stambecchi sono le stambecche a prendersi a cornate? E facciamolo, basta che riprendiamo a parlare di cose serie e non delle fisse della Boldrini e di chi ce l'ha mandata ...
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Messaggio Da Condor Lun 06 Mag 2013, 23:00

Sarebbe interessante sapere se nelle commissioni per la formulazione dei test INValSI, sono presenti anche degli psicologi, e nello specifico caso: specialisti in psicologia dell'età evolutiva.

@Afam
Nessuna meraviglia, gentilissima Afam.
In Italia, fino alla fine degli anni '60 del secolo scorso, c'erano insegnanti di avanzata età che impartivano punizioni corporali ad alunni delle elementari e medie - le famose bacchettate sul palmo della mano - quando si riscontravano motivi di scarsa dedizione agli impegni scolastici (ad esempio: alunni che non svolgevano tutti i compiti assegnati).
Quei metodi applicati su fanciulli di tenera età, hanno contribuito a formare una società con non pochi elementi frustrati; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Probabilmente gli alunni che hanno subito l'umiliazione di ricevere certe "punizioni esemplari" nel corso dei loro studi, ce li siamo ritrovati ad insegnare in quelle scuole materne ed elementari che sono finite sulle pagine della più triste cronaca scolastica, per i maltrattamenti corporali e psicologici inferti ai nostri figli.
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Messaggio Da rikkitikkitavi Mar 07 Mag 2013, 07:53

il Monitore ha scritto:Guya, mi sorprendi: il testo è impeccabile sotto ogni profilo. Ma dove sta il problema? Volete scrivere che invece degli stambecchi sono le stambecche a prendersi a cornate? E facciamolo, basta che riprendiamo a parlare di cose serie e non delle fisse della Boldrini e di chi ce l'ha mandata ...

ti senti uno stambecco?
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Messaggio Da Guya Sab 11 Mag 2013, 14:14

rikkitikkitavi ha scritto:

ti senti uno stambecco?

evidentemente sì
Monitore, non tiene conto che il proporre a bambini test e testi dove è il maschio a dominare, è già di per sè un tipo di educazione indirizzata. Così come il colore del grembiulino o i giochi di genere. Basterebbe rifletterci un momento (nulla di più, eh ? che poi fa male al neuroncino) per capirlo (soprattutto non fermarsi alle tre o quattro prime righe dell'articolo, ma arrivare fino in fondo)
A meno chè per lui, l'evoluzione non conta un'emerita ed allora ritiene la razza umana, alla stregua di stambecchi e leoni (RRROARRRR Invalsi, prove di sessismo per le classi quinte 292285641 )
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Messaggio Da Guya Sab 11 Mag 2013, 14:24

Condor ha scritto:Sarebbe interessante sapere se nelle commissioni per la formulazione dei test INValSI, sono presenti anche degli psicologi, e nello specifico caso: specialisti in psicologia dell'età evolutiva.

@Afam
Nessuna meraviglia, gentilissima Afam.
In Italia, fino alla fine degli anni '60 del secolo scorso, c'erano insegnanti di avanzata età che impartivano punizioni corporali ad alunni delle elementari e medie - le famose bacchettate sul palmo della mano - quando si riscontravano motivi di scarsa dedizione agli impegni scolastici (ad esempio: alunni che non svolgevano tutti i compiti assegnati).
Quei metodi applicati su fanciulli di tenera età, hanno contribuito a formare una società con non pochi elementi frustrati; le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.
Probabilmente gli alunni che hanno subito l'umiliazione di ricevere certe "punizioni esemplari" nel corso dei loro studi, ce li siamo ritrovati ad insegnare in quelle scuole materne ed elementari che sono finite sulle pagine della più triste cronaca scolastica, per i maltrattamenti corporali e psicologici inferti ai nostri figli.

rispondo alla tua frase che ho evidenziato in neretto, caro Condor Invalsi, prove di sessismo per le classi quinte 780668378
Con il decreto legge 258/1999 nasceva l'Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema dell'Istruzione (INValSI).
Tale ente, la cui denominazione venne ufficializzata solo nel 2004, era il risultato della trasformazione del vecchio Centro europeo dell'educazione del 1974.
Il cosiddetto INValSI doveva valutare l'efficacia dell'istruzione e la soddisfazione dell'utenza e promuovere la cultura dell'autovalutazione. Alla presidenza dell'ente si susseguirono Visalberghi, Margiotta, Vertecchi, Trainito, Elias, Cipollone e l'attuale Sestito. Sequenza con tutto il sapore di un progressivo spostamento dell'INValSI da iniziali posizioni laiche (come quelle del primo presidente, Aldo Visalberghi, partigiano e socialista) ad ambienti sempre più vicini alla Cei e, contemporaneamente, ai grandi gruppi finanziari occidentali. E ciò parallelamente al continuo rafforzamento di questo Istituto nel corso negli anni..

Quindi capisci bene anche il senso e l'indirizzamento tali test...


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