AreaForum
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.

Play out

Andare in basso

Play out Empty Play out

Messaggio Da Rom Mer 12 Mar 2014, 17:40

Con Atletico- Milan si conclude l'estromissione del nostro calcio dalla serie A continentale.
Una decadenza che ha molte ragioni, a vari livelli: economici, regolamentari, societari, culturali, oltre che, naturalmnte, tecnici.
Per esempio, il Milan nemmeno doveva esserci in questa Champion's, ma è stato proitettato al terzo posto del campionato scorso da una serie di arbitraggi scandalosi. Lasciamo stare.
Vorrei invece soffermarmi su un particolare tecnico, che riguarda le partite del nostro calcio in relazione agli altri campionati.

Da noi vediamo che in ogni partita le azioni di gioco fanno una gran fatica a svilupparsi, anche quando sono protagonisti giocatori bravi, anzi soprattutto quando ci sono quelli bravi: appena un'ala lancia la palla oltre il difensore, o un centrocampista con una finta salta l'avversario, c'è un fallo.
Anzi peggio: ancora prima che la palla arrivi, si entra sull'uomo in modo intimidatorio, con tutto il corpo, spingendo, sgomitando, sgambettando, tirando la maglia. E' matematico, è sistematico.
Per non parlare di quello che avviene in area, quando c'è un corner o una punizione.

Capita poi di vedere partite dei campionati esteri: combattute, agonisticamente molto tese, ma miracolosamente (ai nostri occhi) quando un Iniesta o un Rooney saltano un avversario non vengono presi a calci, spinti, sgomitati, e le azioni si snodano abbastanza fluide. Non è che non si menano, ma lo fanno atleticamente, non in modo sistematicamnte ostruzionistico.
Le entrate assassine, le maglie tirate, le mani sul collo, le spinte con tutto il corpo alle spalle dell'avversario sono un'eccezione - magari la caratteristica di un giocatore specifico - non un'abitudine, un sistema di gioco, una mentalità accettata e anzi lodata da un ambiente servile.

L'effetto di tutto questo lo vediamo quando le nostre squadre vanno a giocare le coppe europee: si vede che cercano di cambiare registro, ma le abitudini sono dure da cambiare, nella concitazione del gioco. E soprattutto, certi giocatori importanti, che nel nostro campionato fanno la loro bella figura perché hanno licenza di sgomitare e scalciare impuniti, mostrano tutti i loro limiti quando questa licenza non ce l'hanno più: vedi Chiellini, tanto per fare un nome, non a caso.
E gli attaccanti - salvo che non siano mercenari giramondo di alta classe, non legati alle nostre abitudini - non sono abituati a giocare fluidamente, cercando la soluzione migliore, ma si ritrovano sempre un po' spaesati, affrettandosi a liberarsi della palla o a concludere in qualche modo, perché questo è ciò che sono costretti a fare abitualmente.

Tutto questo si riflette poi anche nella scelta, la selezione, la carriera dei giocatori: emergono o vengono considerati utili più gli "scarpari" che quelli dotati di classe. E' una "selezione" che comincia già nelle giovanili e che continua nella prima squadra, abbassando notevolemente il tasso tecnico delle formazioni.
Si tratta di un fenomeno che non è difficile constatare, se appena ne cerchiamo i segni, una volta individuato.
Prendiamo per esempio la Roma.
De Rossi non è certo uno scarparo, ma è sicuramente molto italiano: prende e distribuisce colpi duri, spesso scorretti.
Strootman è altrettanto ringhioso e duro, ma molto meno falloso.
Pijanic è elegante e sembra talvolta troppo morbido: è solo molto corretto e probabilmente, se continua a stare nella Roma, sarà sempre destinato ad essere preso a calci, impunemente, senza poter esprimere le sue potenzialità.
Totti ha potuto essere quello che è perché è un Rivera con un fisico molto più potente, e perché si è adeguato anche alla durezza degli avversari, restituendo colpi e talvolta ricorrendo alle furbizie abituali nel nostro calcio.
Nella Juve, Marchisio, bravissimo, elegantissimo, sta rischiando di essere oscurato e prevaricato dai selleroni giganteschi come Pogba, dai mastini come Vidal, e nell'affetto dei tifosi dagli scarponi di Chiellini.

Non vedo soluzioni a breve tremine. Forse qualcosa possono fare gli arbitri, se la Federazione prende coscienza del problema: fischiare non più soltanto una ventina di falli a partita, ma cinquanta, sessanta, con tre, quattro, cinque rigori, amminizioni ed espulsioni a raffica, fino a che anche i sordi comincino a sentire.
Rom
Rom

Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13

Torna in alto Andare in basso

Play out Empty Re: Play out

Messaggio Da Rom Mer 26 Mar 2014, 09:12

Nella conferenza stampa pre-partita, l'allenatore della Roma Rudi Garcia si è concesso alcune riflessioni che meritano di essere colte e approfondite: non solo e non tanto sul piano calcistico, ma intese come opinione di una persona (ancora) relativamente estranea al nostro ambiente e che si sente libera di esprimersi su certi fenomeni.
Garcia ha accennato alla "mancanza di equilibrio" del nostro campionato, con un chiaro riferimento allo stratosferico gap di classifica che divide la prima dalla seconda (la Roma), nonostante che quest'ultima abbia avuto un cammino da record, sia in termini di punti, sia nei numeri che illustrano l'andamento delle partite.
Certo, è un'opinione di parte e interessata, che sarebbe sbagliato però interpretare esclusivamente in questa chiave.
Bisognerebbe invece vederla come un indizio, sulle ragioni per cui il nostro paese, diciamo il nostro sistema, risulta così poco attraente per chi potrebbe e dovrebbe venire a investire capitali nella nostra economia, o a giocare o allenare nel nostro calcio: la percezione, in poche parole, che il nostro sistema è truccato, poco chiaro, scorretto, vagamente mafioso. Scoraggiante.
Per di più, negli anni recenti è anche un sistema che vede drasticamente ridotte quelle risorse finanziarie, che negli anni passati potevano compensare (almeno nello sport) certe percezioni e certe delusioni.
Il risultato, limitandoci al calcio, è che perfino la Juve ha qualche difficoltà a trattenere i campioni emergenti, come Pogba, mentre il Npoli ha già dovuto lasciar andare gente come Cavani e Lavezzi, il Milan Ibrahimovic e Thiago Silva, la Fiorentina Jovetic, la Roma Lamela e Marquinos.
Poco conta che la Roma abbia saputo ricostruirsi con Benatia e Pijanic, Castan, Florenzi e Romagnoli, tutta gente che è già sotto osservazione del PSG, del City, del Barcellona, del Bayern, con concrete possibiltà che alcuni di loro facciano le valige, e non solo per questione di soldi: chi glielo fa fare a Pijianic e Benatia a rimanere qui, dove dopo un campionato da record vengono presi per il culo dalle risatine di Conte, o di Cellino o Ventura? E dove si vedono ammonire o espellere per una smorfia fatta all'arbitro, mentre un terzino con la maglia a strisce gonfia di botte i propri avversari in ogni partita, impunemente.
Rom
Rom

Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13

Torna in alto Andare in basso

Torna in alto


 
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.