La crisi umanitaria
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Re: La crisi umanitaria
Gentiloni non è un gran ministro
Sentite la notizia su di lui.
23/11/2015 17:45
Gentiloni:guerra? No,lotta a terrorismo
17.45
Gentiloni:guerra? No,lotta a terrorismo
"L'Italia non si sente in guerra, ma è
in prima fila nella lotta al terrori-
smo". Gentiloni parla dei terribili at-
tacchi a Parigi nelle direzione del Pd.
Capisce perché Hollande abbia usato la
parola guerra e perché "i leader degli
altri paesi occidentali non abbiamo u-
sato questa espressione", dice il mini-
stro degli Esteri. "Semplicimente siamo
sotto attacco da parte del terrorismo
e dobbiamo combattere e reagire",osser-
va. L'attacco del 13 novembre a Parigi
"è una sfida per il governo e per il
Pd", sostiene.
Chiacchiere! Alle volte si fa più bella figura a non dire niente.
Ma deve sempre fare il verso a Renzi... a cui è difficile stare dietro, vista la sua mobilità nell'assume e cambiare idee. Che sotto certi aspetti è un valore... Solo sotto certi aspetti, però!
Sentite la notizia su di lui.
23/11/2015 17:45
Gentiloni:guerra? No,lotta a terrorismo
17.45
Gentiloni:guerra? No,lotta a terrorismo
"L'Italia non si sente in guerra, ma è
in prima fila nella lotta al terrori-
smo". Gentiloni parla dei terribili at-
tacchi a Parigi nelle direzione del Pd.
Capisce perché Hollande abbia usato la
parola guerra e perché "i leader degli
altri paesi occidentali non abbiamo u-
sato questa espressione", dice il mini-
stro degli Esteri. "Semplicimente siamo
sotto attacco da parte del terrorismo
e dobbiamo combattere e reagire",osser-
va. L'attacco del 13 novembre a Parigi
"è una sfida per il governo e per il
Pd", sostiene.
Chiacchiere! Alle volte si fa più bella figura a non dire niente.
Ma deve sempre fare il verso a Renzi... a cui è difficile stare dietro, vista la sua mobilità nell'assume e cambiare idee. Che sotto certi aspetti è un valore... Solo sotto certi aspetti, però!
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Un esempio di guerra che vale per tutte le guerre.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Un articolo complesso, ma di facile comprensione, che tocca vari punti della nostra discussione, anche se con il distacco dell'analisi e della logica. Ne consiglio la lettura per una riflessione:
http://www.repubblica.it/politica/2015/11/29/news/l_europa_e_in_guerra_ma_l_italia_e_neutrale_chi_ha_torto_-128393177/?ref=HRER2-1
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Non è crisi umanitaria anche governare un paese a questo modo?
http://www.corriere.it/esteri/15_dicembre_04/arabia-saudita-50-persone-stanno-essere-condannate-morte-9ba14a22-9a70-11e5-99f9-ca90c88b87df.shtml
Isis taglia le teste? E questi, solo perché sono sauditi, le possono tagliare?
Guardateli, come se la ridono, questi esseri disumani che nascono principi solo per la violenza e la prepotenza dei padri. Una monarchia assoluta è di per se una delitto contro l'umanità che a quel modo viene soggiogata.
E di questi uomini che siamo amici noi italiani? se è così è come essere amici di Isis. Poi uno si meraviglia se Isis viene finanziato da privati cittadini sauditi e del Golfo Persico, per non dire dalla Corona saudita, attraverso i servizi segreti, per destabilizzare Iraq e Siria.
Ma leggetevi anche questo articolo:
http://www.steamfantasy.it/blog/2013/06/10/decapitazioni-arabe-darci-un-taglio-in-islamicizia/
Se la cerchi, ci sarà anche una foto di un presidente italiano, con un despota arabo; infatti:
Che effetto fa stringere la mano ad un tiranno? E' molto poco da PSE, caro Renzi, anche se profuma di petrolio.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
13/12/2015 08:45
Libia,vertice a Roma per trovare intesa
Al via a Roma la conferenza internazio-
nale sulla Libia,promossa da Italia,Usa
e Onu, per trovare un'intesa su un go-
verno di unità nazionale libico che
possa far fronte all'avanzata dell'Isis
Punto di partenza, l'accordo raggiunto
venerdì a Tunisi tra Tobruk e Tripoli,
alla presenza dell'inviato Onu,Kobler,
che già ieri,a Roma,ha incontrato Fede-
derica Mogherini.Alla Farnesina,i capi
delle diplomazie mondiali,a partire dal
russo Lavrov e dall'americano Kerry,
solleciteranno le parti a chiudere nei
tempi previsti, ovvero il 16 dicembre.
Per un verso che l'Italia abbia delle responsabilità verso la Libia, la Francia verso la Siria e l'Inghilterra verso l'Iraq, il Kuwait e la Persia, è il portato di un colonialismo che in quei paesi ha fatto la storia degli ultimi secoli. Per l'altro, potrebbe essere anche il segno di una buona volontà a sanare un passato che ci ha visto oppressori, per un futuro che veda nella collaborazione un vantaggio reciproco. Ma tutto deve passare attraverso la volontà dei popoli che devono essere convinti della bontà delle collaborazioni e che devono riporre il risentimento per i conflitti che hanno funestato la loro storia.
Vedremo oggi a Roma se ciò sta accadendo, per un paese come la Libia, che ha superato il colonialismo, senza riuscire ad ammodernare le sue strutture sociali ancora dipendenti dal tribalismo, che in se è una gerarchia paternalistica del potere, più premessa di oligarchie e monarchie che di repubbliche.
L'Italia ha estremo bisogno che il Mediterraneo diventi un mare di pace. Il decollo economico del sud del nostro paese dipende da quell'unica condizione. Un Mediterraneo in pace e collaborativo, sposterebbe il baricentro di quel complesso socio-economico-politico, dal centro Europa al Mediterraneo, e ne trarrebbero immensi benefici proprio tutti i popoli che vi si affacciano e che in qualche modo sono fiorenti, in potenza, per risorse energetiche, comprese quelle rinnovabili, sapendo sfruttare appieno le nuove tecnologie.
Speriamo che oggi siedano intorno a quel tavolo della Farnesina, uomini di buona volontà. Spetta a loro la responsabilità di costruire le basi del futuro.
Libia,vertice a Roma per trovare intesa
Al via a Roma la conferenza internazio-
nale sulla Libia,promossa da Italia,Usa
e Onu, per trovare un'intesa su un go-
verno di unità nazionale libico che
possa far fronte all'avanzata dell'Isis
Punto di partenza, l'accordo raggiunto
venerdì a Tunisi tra Tobruk e Tripoli,
alla presenza dell'inviato Onu,Kobler,
che già ieri,a Roma,ha incontrato Fede-
derica Mogherini.Alla Farnesina,i capi
delle diplomazie mondiali,a partire dal
russo Lavrov e dall'americano Kerry,
solleciteranno le parti a chiudere nei
tempi previsti, ovvero il 16 dicembre.
Per un verso che l'Italia abbia delle responsabilità verso la Libia, la Francia verso la Siria e l'Inghilterra verso l'Iraq, il Kuwait e la Persia, è il portato di un colonialismo che in quei paesi ha fatto la storia degli ultimi secoli. Per l'altro, potrebbe essere anche il segno di una buona volontà a sanare un passato che ci ha visto oppressori, per un futuro che veda nella collaborazione un vantaggio reciproco. Ma tutto deve passare attraverso la volontà dei popoli che devono essere convinti della bontà delle collaborazioni e che devono riporre il risentimento per i conflitti che hanno funestato la loro storia.
Vedremo oggi a Roma se ciò sta accadendo, per un paese come la Libia, che ha superato il colonialismo, senza riuscire ad ammodernare le sue strutture sociali ancora dipendenti dal tribalismo, che in se è una gerarchia paternalistica del potere, più premessa di oligarchie e monarchie che di repubbliche.
L'Italia ha estremo bisogno che il Mediterraneo diventi un mare di pace. Il decollo economico del sud del nostro paese dipende da quell'unica condizione. Un Mediterraneo in pace e collaborativo, sposterebbe il baricentro di quel complesso socio-economico-politico, dal centro Europa al Mediterraneo, e ne trarrebbero immensi benefici proprio tutti i popoli che vi si affacciano e che in qualche modo sono fiorenti, in potenza, per risorse energetiche, comprese quelle rinnovabili, sapendo sfruttare appieno le nuove tecnologie.
Speriamo che oggi siedano intorno a quel tavolo della Farnesina, uomini di buona volontà. Spetta a loro la responsabilità di costruire le basi del futuro.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Non so, come risultato mi pare fiacco.
Mi sembra che siano molto fumosi gli impegni che ci siamo presi noi e tutti gli altri
13/12/2015 17:42
Libia,Gentiloni:sostegno governo unità
Sull'accordo di formare un governo uni-
tario in Libia, intesa nazionale che
verrà firmata mercoledì,"si è registra-
ta una convergenza senza precedenti tra
i 18 diversi governi, Ue, Lega Araba e
Unione Africana". Così il ministro Gen-
tiloni dopo il summit a Roma.
"Fare ogni sforzo perché l'accordo ven-
ga via via rafforzato: questo il compi-
to dei leader libici ma anche della co-
munità internazionale, che sosterrà il
nuovo governo sia attraverso l'Onu sia
attraverso il concorso economico". Poi,
"l'Italia avrà un ruolo fondamentale".
Senza contare questa uscita di Kerry, che mi pare più stizzita che minacciosa, visto che non sa con chi prendersela.
13/12/2015 18:18
Libia, Kerry: chi mina intesa pagherà
"C'è chi dentro e fuori la Libia lavora
per far fallire l'accordo" di formare
un governo unitario nazionale. "Chi lo
mina pagherà il prezzo". Lo ha detto il
segretario di Stato Usa Kerry al termi-
ne del summit di Roma sulla Libia.
"L'unica base legittima per un futuro
della Libia è il governo di unità na-
zionale. Su questo concordano i libici,
qui oggi. Non possiamo permettere che
vada avanti l'attuale situazione in Li-
bia", perché "è pericoloso per tutti".
Il "vuoto politico" lì "è stato riempi-
to dagli estremisti", ha aggiunto.
Quel : non possiamo permettere che continui la situazione... sembra quasi una accusa alle componenti che adesso formeranno un governo di unità nazionale, di non avere le carte giuste e le capacità di risolvere in Libia il problema Isis. Forse i libici, e non ce lo dicono, hanno chiesto soldi e armi, ma non vogliono stranieri, cosa che credo faccia infuriare tutti, gli statunitensi per primi.
Credo che la questione libica non si sia affatto conclusa, ma che navighi in acque agitate dove i pesci come Isis, sguazzeranno come meglio vorranno.
Spero vivamente di essermi sbagliato.
L'articolo di La Repubblica fa una lettura meno pessimistica della mia
http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/13/news/libia_kerry_a_roma_arrivano_anche_i_delegati_di_tobruk_e_tripoli-129371405/?ref=HREA-1
Non posso che esserne felice.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Una cosa che i giornali ci dicono oggi, ma che non ci hanno mai spiegato, è perché...
Leggiamo qui:
Il metodo «Vienna»
«Impressionante vedere il ministro del Qatar assieme a quello dell’Egitto, il turco a fianco del saudita», commenta una fonte diplomatica che ha partecipato ai lavori: si tratta dei Paesi che si fanno la guerra per procura in Libia, facendo da Lord protettori alla diverse fazioni che hanno sin qui osteggiato ogni accordo. Il metodo è lo stesso utilizzato a Vienna per la Siria: con la presenza forte della comunità internazionale, Stati Uniti, Russia, Europa, Cina, si sono messi attorno al tavolo i protagonisti, inducendoli ad assumersi le proprie responsabilità, davanti al pericolo dell’Isis, la «minaccia terroristica globale» come la si definisce nel documento finale.
Insomma, si tratta dei Paesi che si fanno la guerra per procura in Libia, facendo da Lord protettori alla diverse fazioni che hanno sin qui osteggiato ogni accordo.
E quindi in Libia non c'è pace perché loro, hanno patrocinato la guerra per quattro anni... E ora si presentano come sepolcri imbiancati alle trattative di pace? Ma io li prendere a calci nelle palle.
Però i giornali me lo devono spiegare questo fatto, altrimenti rischio di prendere a calci le persone sbagliate. E isis? ha fatto tutto da solo? Coraggio, giornalisti, confessate, e diteci chi è nemico della pace e chi è amico. Non state li ad aspettare come dei profittatori di notizie per il tornaconto di chi vi paga lo stipendio.
Il link
http://www.lastampa.it/2015/12/14/esteri/libia-un-governo-entro-quaranta-giorni-RuEQgbPpBgvgKuBi5oo1PI/pagina.html
Leggiamo qui:
Il metodo «Vienna»
«Impressionante vedere il ministro del Qatar assieme a quello dell’Egitto, il turco a fianco del saudita», commenta una fonte diplomatica che ha partecipato ai lavori: si tratta dei Paesi che si fanno la guerra per procura in Libia, facendo da Lord protettori alla diverse fazioni che hanno sin qui osteggiato ogni accordo. Il metodo è lo stesso utilizzato a Vienna per la Siria: con la presenza forte della comunità internazionale, Stati Uniti, Russia, Europa, Cina, si sono messi attorno al tavolo i protagonisti, inducendoli ad assumersi le proprie responsabilità, davanti al pericolo dell’Isis, la «minaccia terroristica globale» come la si definisce nel documento finale.
Insomma, si tratta dei Paesi che si fanno la guerra per procura in Libia, facendo da Lord protettori alla diverse fazioni che hanno sin qui osteggiato ogni accordo.
E quindi in Libia non c'è pace perché loro, hanno patrocinato la guerra per quattro anni... E ora si presentano come sepolcri imbiancati alle trattative di pace? Ma io li prendere a calci nelle palle.
Però i giornali me lo devono spiegare questo fatto, altrimenti rischio di prendere a calci le persone sbagliate. E isis? ha fatto tutto da solo? Coraggio, giornalisti, confessate, e diteci chi è nemico della pace e chi è amico. Non state li ad aspettare come dei profittatori di notizie per il tornaconto di chi vi paga lo stipendio.
Il link
http://www.lastampa.it/2015/12/14/esteri/libia-un-governo-entro-quaranta-giorni-RuEQgbPpBgvgKuBi5oo1PI/pagina.html
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Qui c'è la mano di Kerry ed Obama
15/12/2015 08:56
Kerry: con Russia contro il terrorismo
"Gli Usa e la Russia concordano che i
terroristi sono tra i peggiori nemici e
non lasciano alle nazioni civilizzate
altra scelta che unirsi e sconfigger-
li". Lo ha detto il segretario di Stato
Usa Kerry, incontrando a Mosca il mini-
stro degli Esteri Lavrov.
Malgrado le differenze, "Usa e Russia
sono riusciti a lavorare insieme", ag-
giunge, ricordando "il contributo si-
gnificativo" della Russia all'accordo
sul nucleare iraniano. "Il compito di
combattere il terrorismo è più ampio
della crisi siriana",sottolinea Lavrov.
Ma non si può imputare al terrorismo il disastro umanitario che sta vivendo il Medio Oriente. Quel disastro ha dei responsabili ben precisi: Stati Uniti, Inghilterra, Turchia, Arabia Saudita, Emirati del Golfo ed in ultima istanza anche la Francia, specie per la Libia dove ha fatto disastri insieme alla Gran Bretagna.
Il terrorismo è figlio di quelle guerre, dell'addestramento di guerriglieri che sono diventati fondamentalisti e che se non hanno poi agito in proprio, sono stati strumento della strategia della tensione internazionale, tanto cara ai pianificatori di disastri del Pentagono.
Quindi, grazie Kerry, grazie Obama, per quello che state facendo in favore della pace, ma non basta se tutto cesserà tra pochi mesi quando il mandato presidenziale passerà ad uno di quegli americani, che come Bush sono cittadini di quell'impero del male, nascosto nelle viscere di un paese che ricambia così il suo benessere e le sue libertà, con le guerre, le rapine e le distruzioni che fa nel mondo.
E' una bella contraddizione quella, di popoli democratici e liberi al proprio interno, che attaccano e distruggono popoli al loro esterno, perché non vogliono sottomettersi alla loro influenza economica e imperialista. E' davvero una brutta contraddizione che se non viene superata, porterà questo pianeta, ancora minacciato dall'incubo nucleare, al disastro. I popoli che non hanno ancora raggiunto la democrazia, le libertà dell'individuo ed il benessere, specie se vi aspirano, come i popoli colonizzati del passato che si sono liberati dal giogo della colonia, devono essere aiutati a superare le loro difficoltà, e non viceversa, provocati per essere distrutti. Un popolo sotto minaccia di distruzione, si chiude in se stesso, come hanno fatto la Siria, L'Iran, l'Iraq, e di sicuro le libertà verranno sospese più per colpa dei nemici, che per propria colpa. Allentare le tensioni internazionali serve anche ad aprire i popoli verso un più elevato grado di civiltà politica, col doppio vantaggio della pace e della crescita della democrazia e delle libertà, all'interno di quei paesi.
15/12/2015 08:56
Kerry: con Russia contro il terrorismo
"Gli Usa e la Russia concordano che i
terroristi sono tra i peggiori nemici e
non lasciano alle nazioni civilizzate
altra scelta che unirsi e sconfigger-
li". Lo ha detto il segretario di Stato
Usa Kerry, incontrando a Mosca il mini-
stro degli Esteri Lavrov.
Malgrado le differenze, "Usa e Russia
sono riusciti a lavorare insieme", ag-
giunge, ricordando "il contributo si-
gnificativo" della Russia all'accordo
sul nucleare iraniano. "Il compito di
combattere il terrorismo è più ampio
della crisi siriana",sottolinea Lavrov.
Ma non si può imputare al terrorismo il disastro umanitario che sta vivendo il Medio Oriente. Quel disastro ha dei responsabili ben precisi: Stati Uniti, Inghilterra, Turchia, Arabia Saudita, Emirati del Golfo ed in ultima istanza anche la Francia, specie per la Libia dove ha fatto disastri insieme alla Gran Bretagna.
Il terrorismo è figlio di quelle guerre, dell'addestramento di guerriglieri che sono diventati fondamentalisti e che se non hanno poi agito in proprio, sono stati strumento della strategia della tensione internazionale, tanto cara ai pianificatori di disastri del Pentagono.
Quindi, grazie Kerry, grazie Obama, per quello che state facendo in favore della pace, ma non basta se tutto cesserà tra pochi mesi quando il mandato presidenziale passerà ad uno di quegli americani, che come Bush sono cittadini di quell'impero del male, nascosto nelle viscere di un paese che ricambia così il suo benessere e le sue libertà, con le guerre, le rapine e le distruzioni che fa nel mondo.
E' una bella contraddizione quella, di popoli democratici e liberi al proprio interno, che attaccano e distruggono popoli al loro esterno, perché non vogliono sottomettersi alla loro influenza economica e imperialista. E' davvero una brutta contraddizione che se non viene superata, porterà questo pianeta, ancora minacciato dall'incubo nucleare, al disastro. I popoli che non hanno ancora raggiunto la democrazia, le libertà dell'individuo ed il benessere, specie se vi aspirano, come i popoli colonizzati del passato che si sono liberati dal giogo della colonia, devono essere aiutati a superare le loro difficoltà, e non viceversa, provocati per essere distrutti. Un popolo sotto minaccia di distruzione, si chiude in se stesso, come hanno fatto la Siria, L'Iran, l'Iraq, e di sicuro le libertà verranno sospese più per colpa dei nemici, che per propria colpa. Allentare le tensioni internazionali serve anche ad aprire i popoli verso un più elevato grado di civiltà politica, col doppio vantaggio della pace e della crescita della democrazia e delle libertà, all'interno di quei paesi.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
Aspettiamoci il peggio, senza lasciarci impressionare! A Napoli ne abbiamo preso solo 1, una decina in Belgio: ne restano ancora 390 liberi, pronti a colpire.
23/03/2016 20:58
Iraq: elementi cellula Parigi in Italia
Componenti della cellula responsabile
degli attacchi di Parigi sarebbero
presenti in Germania, Gran Bretagna,
Italia, Danimarca e Svezia. Lo rivela
alla Associated Press "un alto respon-
sabile dell'Intelligence irachena".
Apparterrebbero all'esercito di 400
jihadisti che lo Stato islamico ha in-
viato in Europa per compiere attentati.
Un nuovo gruppo sarebbe arrivato dalla
Turchia. Secondo i media belgi, intan-
to, gli attacchi a Bruxelles erano
previsti a Pasquetta ma sono stati an-
ticipati dopo l'arresto di Abdeslam.
23/03/2016 20:58
Iraq: elementi cellula Parigi in Italia
Componenti della cellula responsabile
degli attacchi di Parigi sarebbero
presenti in Germania, Gran Bretagna,
Italia, Danimarca e Svezia. Lo rivela
alla Associated Press "un alto respon-
sabile dell'Intelligence irachena".
Apparterrebbero all'esercito di 400
jihadisti che lo Stato islamico ha in-
viato in Europa per compiere attentati.
Un nuovo gruppo sarebbe arrivato dalla
Turchia. Secondo i media belgi, intan-
to, gli attacchi a Bruxelles erano
previsti a Pasquetta ma sono stati an-
ticipati dopo l'arresto di Abdeslam.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
07/06/2016 09:45
Iraq, Isis brucia vive 19 ragazze curde
I miliziani dell'Isis hanno bruciato
vive, in una piazza di Mosul (Iraq), 19
ragazze curde che si erano rifiutate di
divenire schiave sessuali dei combat-
tenti jihadisti. Lo riferisce l'agenzia
Ara (Kurdish News Agency), ripresa dai
media iraniani.
Le giovani, chiuse in gabbie, sono sta-
te portate in una piazza della rocca-
forte irachena del Califfato nero, e
date alle fiamme, davanti a centinaia
di presenti. "Nessuno ha potuto fare
niente per salvarle", ha detto un
testimone all'Ara.
Ditemi che non è vero, o altrimenti questi mi spingono a chiedere di ripristinare la pena di morte con tortura e squartamento!
Si può mai essere così brutali, nel terzo millennio, e millantando un Dio che forse neppure esiste?
E tutto ciò lo dobbiamo a Solman, Re d'Arabia e ad Erdogan, Presidente della Turchia, che hanno assunto e pagato questi fanatici mercenari, che in parte sono stati creati dalla frustrazione di dover vivere come proletari, nelle periferie di molte capitali e città europee. E il loro sfogo è ora quanto di più brutale ed animalesco possa uscire dalla bestia umana ferita a morte.
Iraq, Isis brucia vive 19 ragazze curde
I miliziani dell'Isis hanno bruciato
vive, in una piazza di Mosul (Iraq), 19
ragazze curde che si erano rifiutate di
divenire schiave sessuali dei combat-
tenti jihadisti. Lo riferisce l'agenzia
Ara (Kurdish News Agency), ripresa dai
media iraniani.
Le giovani, chiuse in gabbie, sono sta-
te portate in una piazza della rocca-
forte irachena del Califfato nero, e
date alle fiamme, davanti a centinaia
di presenti. "Nessuno ha potuto fare
niente per salvarle", ha detto un
testimone all'Ara.
Ditemi che non è vero, o altrimenti questi mi spingono a chiedere di ripristinare la pena di morte con tortura e squartamento!
Si può mai essere così brutali, nel terzo millennio, e millantando un Dio che forse neppure esiste?
E tutto ciò lo dobbiamo a Solman, Re d'Arabia e ad Erdogan, Presidente della Turchia, che hanno assunto e pagato questi fanatici mercenari, che in parte sono stati creati dalla frustrazione di dover vivere come proletari, nelle periferie di molte capitali e città europee. E il loro sfogo è ora quanto di più brutale ed animalesco possa uscire dalla bestia umana ferita a morte.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
13/07/2016 22:00
Isis: capo militare ucciso a Mosul
Abu Omar al-Shishani uno dei più temuti
comandanti militari dell'Isis è stato
ucciso a Mosul in Iraq.
Lo annuncia l'agenzia 'Amaq' megafono
del Califfato. L'uomo era conosciuto
come "il ceceno" e dato per morto altre
volte. Sulla sua testa pendeva una ta-
glia di 5 mln di dollari. Considerato
uomo di fiducia di 'al Baghdadi' con un
passato nelle forze speciale in Georgia
sostenute e addestrate dalle forze Usa
durante la guerra con la Russia nel
2008. Dopo il suo allontanamento, 'il
ceceno' si unì al Califfato.
Mi sa che anche a cercarlo con il lanternino, non si trova neppure un terrorista che non sia stato addestrato da Statunitensi o inglesi, e pagato dall'Arabia Saudita ed Emirati del Golfo. E poi ci lamentiamo dei disastri che i nostri stessi amici combinano!
Altro link:
http://www.lastampa.it/2016/07/13/esteri/omar-il-ceceno-morto-per-la-prima-volta-a-dare-la-notizia-lisis-h0H0cSyVcdaZdgaWmX8BwI/pagina.html
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La crisi umanitaria
11/08/2016 00:03
Pentagono: uccisi 45mila jihadisti Isis
Circa 45mila jihadisti sono stati ucci-
si in Iraq e Siria negli ultimi due an-
ni, dall'inizio delle operazioni mili-
tari della coalizione a guida Usa per
battere lo Stato Islamico.
"Riteniamo, negli ultimi 11 mesi, di
aver ucciso circa 25 mila combattenti
nemici" A questi vanno aggiunti "i cir-
ca 20 mila uccisi in precedenza", ha
detto generale Sean Mac Farland, che
guida la campagna della coalizione. In
Siria e Iraq lo Stato islamico ha
"15.000-30.000" combattenti", fa sapere
il Pentagono.
Credo poco a queste balle. Fino a settembre del 2015, se ne guardavano bene dal disturbare ISIS che lavorava per loro in Siria e per i turchi e sauditi in Iraq. Il disastro umanitario fu prodotto proprio da questo comportamento di statunitensi, turchi, britannici e arabi del Golfo. Le vere bastonate al sistema logistico di ISIS è stato dato dai Russi in Siria, e da quel momento in poi che anche l'Iraq, aiutato dalla "Coalizione double face", è riuscita a riprendere parti del suo territorio. Agli arabi del Golfo, gli sciiti che governano a Bagdad non sono mai piaciuti, ma sono un osso troppo duro per loro, specie dopo la retromarcia di Obama e del Presidente francese che si sono defilati dopo le teste tagliate con il rituale di Guantanamo o gli eccidi contro i curdi ed altre minoranze in Siria e Iraq. Di sicuro sono stati uccisi molti guerriglieri, ma molti di più sono scappati e stanno ritornando in patria. In fondo erano solo mercenari ben pagati, e quando i soldi sono finiti, hanno abbandonato i loro capitani di ventura. Oggi è verosimile che siano in campo dai 15 mila a trentamila guerriglieri. Come a Sirte, così nella capitale dello stato Islamico, basterà sfondare le difese e sarà un fuggi fuggi generale. Poi resterà il problema delle schegge impazzite, che ritornando senza soldi, ma ormai avvezzi al massacro, potranno spargere morte in Europa, in Africa ed in Asia, nei paesi da cui provengono. Bisognerà ringraziare chi li ha lasciati andare, chi li ha armati, e chi li ha spinti al massacro, e quelli sono principalmente arabi del Golfo, britannici e statunitensi. Che il diavolo se li porti. Per convincerci del contrario adesso dovranno fare qualche film con nuovi rambo, con i quali si possa ribaltare la verità. E la gente di bocca buona, abboccherà all'istante. Buon appetito.
Pentagono: uccisi 45mila jihadisti Isis
Circa 45mila jihadisti sono stati ucci-
si in Iraq e Siria negli ultimi due an-
ni, dall'inizio delle operazioni mili-
tari della coalizione a guida Usa per
battere lo Stato Islamico.
"Riteniamo, negli ultimi 11 mesi, di
aver ucciso circa 25 mila combattenti
nemici" A questi vanno aggiunti "i cir-
ca 20 mila uccisi in precedenza", ha
detto generale Sean Mac Farland, che
guida la campagna della coalizione. In
Siria e Iraq lo Stato islamico ha
"15.000-30.000" combattenti", fa sapere
il Pentagono.
Credo poco a queste balle. Fino a settembre del 2015, se ne guardavano bene dal disturbare ISIS che lavorava per loro in Siria e per i turchi e sauditi in Iraq. Il disastro umanitario fu prodotto proprio da questo comportamento di statunitensi, turchi, britannici e arabi del Golfo. Le vere bastonate al sistema logistico di ISIS è stato dato dai Russi in Siria, e da quel momento in poi che anche l'Iraq, aiutato dalla "Coalizione double face", è riuscita a riprendere parti del suo territorio. Agli arabi del Golfo, gli sciiti che governano a Bagdad non sono mai piaciuti, ma sono un osso troppo duro per loro, specie dopo la retromarcia di Obama e del Presidente francese che si sono defilati dopo le teste tagliate con il rituale di Guantanamo o gli eccidi contro i curdi ed altre minoranze in Siria e Iraq. Di sicuro sono stati uccisi molti guerriglieri, ma molti di più sono scappati e stanno ritornando in patria. In fondo erano solo mercenari ben pagati, e quando i soldi sono finiti, hanno abbandonato i loro capitani di ventura. Oggi è verosimile che siano in campo dai 15 mila a trentamila guerriglieri. Come a Sirte, così nella capitale dello stato Islamico, basterà sfondare le difese e sarà un fuggi fuggi generale. Poi resterà il problema delle schegge impazzite, che ritornando senza soldi, ma ormai avvezzi al massacro, potranno spargere morte in Europa, in Africa ed in Asia, nei paesi da cui provengono. Bisognerà ringraziare chi li ha lasciati andare, chi li ha armati, e chi li ha spinti al massacro, e quelli sono principalmente arabi del Golfo, britannici e statunitensi. Che il diavolo se li porti. Per convincerci del contrario adesso dovranno fare qualche film con nuovi rambo, con i quali si possa ribaltare la verità. E la gente di bocca buona, abboccherà all'istante. Buon appetito.
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