La Siria
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Re: La Siria
E' già tanto che Giordano Stabile abbia fatto il suo pistolotto, seppure filo israeliano, nominando la Siria
Meglio che nessuna notizia, come sono soliti fare!
https://www.lastampa.it/2019/01/11/esteri/secondo-noi-stabile-KhH4kwV4oVmE2lQkoJHy6O/pagina.html
Questa volta sono stati sconfitti, nonostante abbiano distrutto la Siria, ammazzando mezzo milione di persone e cacciate quattro milioni. I vivi torneranno e saranno molto arrabbiati e decisi a non farsi fregare un'altra volta.
Meglio che nessuna notizia, come sono soliti fare!
https://www.lastampa.it/2019/01/11/esteri/secondo-noi-stabile-KhH4kwV4oVmE2lQkoJHy6O/pagina.html
Questa volta sono stati sconfitti, nonostante abbiano distrutto la Siria, ammazzando mezzo milione di persone e cacciate quattro milioni. I vivi torneranno e saranno molto arrabbiati e decisi a non farsi fregare un'altra volta.
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Re: La Siria
prima notizia
13/01/2019 21:30
Riad critica ritiro truppe Usa da Siria
Il ritiro Usa dalla Siria "complicherà
la situazione e la ricerca di una solu-
zione. E rafforzerà iraniani, russi e
Assad: avrà uno sviluppo negativo".
Così il principe saudita Faisal alla
vigilia della visita a Riad del segre-
tario di Stato Usa Pompeo. L'uscita di
scena del capo del Pentagono Mattis non
aiuterà la situazione,ha aggiunto. "Era
in disaccordo con l'amministrazione
sulla politica per la Siria, perciò se
fosse rimasto si sarebbe dato un segna-
le migliore di adesione a quella poli-
tica", ha concluso Faisal.
Riad ha finanziato con il petrolio, la guerra siriana, pagando stati e terroristi perché si raggiungesse la distruzione di uno stato baatista laico. Ha potuto farlo, e forse ha dovuto farlo, per quegli equilibri del terrore che dipendono da Israele, dagli Stati Uniti, dalla Francia, nel quadro di una moderna teoria dei blocchi militari contrapposti. Agli USA ed alla Gran Bretagna interessano la Russia, la Cina ed il Petrolio del Golfo. All'Arabia Saudita, l'egemonia sul mondo islamico e le primavere di Nasser, Arafat, Gheddafi, Assad, dell'Algeria, dell'Iraq e dell'Iran, proprio non sono mai piaciute e tuttora non piacciono.
La seconda notizia
14/01/2019 04:48
Trump a Istanbul: non attaccare curdi
Trump avverte Istanbul: se attaccherà i
Curdi, dopo il ritiro militare dalla
Siria, gli Usa "devasteranno economica-
mente la Turchia. Così su Twitter, dove
il presidente invita anche i Curdi a
non "provocare" Ankara.
Il ritiro delle truppe americane di-
spiegate Siria per combattere l'Isis ha
messo i guerriglieri Curdi -che hanno
combattuto a fianco degli Usa- in una
posizione di maggiore fragilità,rispet-
to alla Turchia,che ha già annunciato
un'offensiva militare contro di loro.
I curdi sono sempre stati gestiti dagli USA per mantenere la strategia della tensione nell'Iraq di Saddam, e adesso servono per continuare quella forma asimmetrica di aggressione, in Siria.
Hanno sottovalutato il fatto che il problema curdo fosse per i turchi un problema potenziale ancora più grande di quello che è stato per l'Iraq e la Siria, e da questa sottovalutazione, si sono spinti oltre il punto di non ritorno sul tema dell'alleanza con la Turchia. Il loro appoggio materiale, al tentativo di colpo di stato, anche se nato all'interno della Turchia, è stato fatale per il cambio di fronte di Erdogan. Ciò unito all'intervento militare russo in Siria, che ha cambiato di colpo le prospettive di quel conflitto, in un momento delicato anche per la Turchia.
13/01/2019 21:30
Riad critica ritiro truppe Usa da Siria
Il ritiro Usa dalla Siria "complicherà
la situazione e la ricerca di una solu-
zione. E rafforzerà iraniani, russi e
Assad: avrà uno sviluppo negativo".
Così il principe saudita Faisal alla
vigilia della visita a Riad del segre-
tario di Stato Usa Pompeo. L'uscita di
scena del capo del Pentagono Mattis non
aiuterà la situazione,ha aggiunto. "Era
in disaccordo con l'amministrazione
sulla politica per la Siria, perciò se
fosse rimasto si sarebbe dato un segna-
le migliore di adesione a quella poli-
tica", ha concluso Faisal.
Riad ha finanziato con il petrolio, la guerra siriana, pagando stati e terroristi perché si raggiungesse la distruzione di uno stato baatista laico. Ha potuto farlo, e forse ha dovuto farlo, per quegli equilibri del terrore che dipendono da Israele, dagli Stati Uniti, dalla Francia, nel quadro di una moderna teoria dei blocchi militari contrapposti. Agli USA ed alla Gran Bretagna interessano la Russia, la Cina ed il Petrolio del Golfo. All'Arabia Saudita, l'egemonia sul mondo islamico e le primavere di Nasser, Arafat, Gheddafi, Assad, dell'Algeria, dell'Iraq e dell'Iran, proprio non sono mai piaciute e tuttora non piacciono.
La seconda notizia
14/01/2019 04:48
Trump a Istanbul: non attaccare curdi
Trump avverte Istanbul: se attaccherà i
Curdi, dopo il ritiro militare dalla
Siria, gli Usa "devasteranno economica-
mente la Turchia. Così su Twitter, dove
il presidente invita anche i Curdi a
non "provocare" Ankara.
Il ritiro delle truppe americane di-
spiegate Siria per combattere l'Isis ha
messo i guerriglieri Curdi -che hanno
combattuto a fianco degli Usa- in una
posizione di maggiore fragilità,rispet-
to alla Turchia,che ha già annunciato
un'offensiva militare contro di loro.
I curdi sono sempre stati gestiti dagli USA per mantenere la strategia della tensione nell'Iraq di Saddam, e adesso servono per continuare quella forma asimmetrica di aggressione, in Siria.
Hanno sottovalutato il fatto che il problema curdo fosse per i turchi un problema potenziale ancora più grande di quello che è stato per l'Iraq e la Siria, e da questa sottovalutazione, si sono spinti oltre il punto di non ritorno sul tema dell'alleanza con la Turchia. Il loro appoggio materiale, al tentativo di colpo di stato, anche se nato all'interno della Turchia, è stato fatale per il cambio di fronte di Erdogan. Ciò unito all'intervento militare russo in Siria, che ha cambiato di colpo le prospettive di quel conflitto, in un momento delicato anche per la Turchia.
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Re: La Siria
Adesso Damasco ha due partite importanti da giocare.
Una con la Turchia a Idlib ed una con i curdi nella zona ad est dell'Eufrate.
Nel caso di Idlib, pare che Al Qaeda abbia prevalso, e quindi poiché le prospettive di trattativa sono a zero, in qualche modo può partire l'assalto. I Turchi, almeno sino ad Afrin, potrebbero non immischiarsi.
Nel caso dei curdi, Damasco accusa la Turchia di voler invadere la Siria, anche se per una fascia limitata di territorio. Se la Turchia quella zona cuscinetto va a presidiarla, come pare che farà, si tratterà di vedere, specialmente per i curdi, se interesserà le città importanti o solo le campagne. Nel caso peggiore, potrebbero iniziare gli scontri tra curdi e turchi e i curdi potrebbero chiedere il sostegno dei russi o di Assad, se la protezione statunitense fosse definitivamente tolta. Ma potrebbero anche non chiederla ad Assad, attestandosi su un fronte più a sud. Allora Damasco, nell'ipotesi d'aver messo in sicurezza Idlib e Aleppo, passerebbe all'offensiva sul fronte dell'Eufrate, puntando in special modo verso la zona dei pozzi petroliferi, o verso quel fronte in cui fosse possibile distruggere, con l'aviazione, la parte maggiore delle truppe curde.
C'è anche la soluzione dei tempi lunghi, che resta altrettanto pericolosa. I governanti cambiano spesso di umore.
Adesso si potrà vedere come giocherà la Russia, in questo finale, avendo di fronte turchi ed americani nel ruolo che stanno giocando adesso, e quali sono le contropartite che si potranno scambiare, scegliendo di fare una cosa piuttosto che un'altra.
Rien ne va plus, faites vos jeux!
Una con la Turchia a Idlib ed una con i curdi nella zona ad est dell'Eufrate.
Nel caso di Idlib, pare che Al Qaeda abbia prevalso, e quindi poiché le prospettive di trattativa sono a zero, in qualche modo può partire l'assalto. I Turchi, almeno sino ad Afrin, potrebbero non immischiarsi.
Nel caso dei curdi, Damasco accusa la Turchia di voler invadere la Siria, anche se per una fascia limitata di territorio. Se la Turchia quella zona cuscinetto va a presidiarla, come pare che farà, si tratterà di vedere, specialmente per i curdi, se interesserà le città importanti o solo le campagne. Nel caso peggiore, potrebbero iniziare gli scontri tra curdi e turchi e i curdi potrebbero chiedere il sostegno dei russi o di Assad, se la protezione statunitense fosse definitivamente tolta. Ma potrebbero anche non chiederla ad Assad, attestandosi su un fronte più a sud. Allora Damasco, nell'ipotesi d'aver messo in sicurezza Idlib e Aleppo, passerebbe all'offensiva sul fronte dell'Eufrate, puntando in special modo verso la zona dei pozzi petroliferi, o verso quel fronte in cui fosse possibile distruggere, con l'aviazione, la parte maggiore delle truppe curde.
C'è anche la soluzione dei tempi lunghi, che resta altrettanto pericolosa. I governanti cambiano spesso di umore.
Adesso si potrà vedere come giocherà la Russia, in questo finale, avendo di fronte turchi ed americani nel ruolo che stanno giocando adesso, e quali sono le contropartite che si potranno scambiare, scegliendo di fare una cosa piuttosto che un'altra.
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Re: La Siria
Ci sono strani movimenti... Da una parte a Idlib prosegue il contenimento e qualche bombardamento, nell'attesa di chiudere la partita, credo, con la guerra, visto che a Idlib si sono ormai raggruppati tutti gli oppositori del regime che non vogliono o non possono tornare indietro, sulla strada della ribellione. Dall'altra, ad est dell'Eufrate, si sta preparando un accordo che veda le regioni del nord est, riconciliarsi con Damasco, in un quadro di autonomie. I turchi quindi, adesso devono scegliere, se rimanere sulla strada di Astana, oppure in qualche modo se devono bloccare quel processo, ma così finirebbero per avere tutti contro.
Si potrebbe fare la lista dei paesi e relative motivazioni. Le principali sono quelle saudite che parlano di una aspirazione della Turchia per un ritorno all'impero Ottomano. E pensare che fino a due anni fa, lavoravano insieme per distruggere la Siria.
Chapeau a Trump, che lasciando la Siria ha permesso di favorire la riconciliazione.
Si potrebbe fare la lista dei paesi e relative motivazioni. Le principali sono quelle saudite che parlano di una aspirazione della Turchia per un ritorno all'impero Ottomano. E pensare che fino a due anni fa, lavoravano insieme per distruggere la Siria.
Chapeau a Trump, che lasciando la Siria ha permesso di favorire la riconciliazione.
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Re: La Siria
A Raqqa si incontrano i leader tribali per chiedere la consegna del governatorato alla Siria
Nella zona di Shu-hytat dimostrazioni per le medesime ragioni.
C'è poco da fare! Se a Idlib tacciono le armi è solo per favorire la politica di riconciliazione nell'est dell'Eufrate: zona araba in mano alla minoranza curda.
Se poi si pensa che i curdi sono minacciati dalla Turchia, basta fare due più due e si vede che quella è la soluzione più probabile.
Nella zona di Shu-hytat dimostrazioni per le medesime ragioni.
C'è poco da fare! Se a Idlib tacciono le armi è solo per favorire la politica di riconciliazione nell'est dell'Eufrate: zona araba in mano alla minoranza curda.
Se poi si pensa che i curdi sono minacciati dalla Turchia, basta fare due più due e si vede che quella è la soluzione più probabile.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La Siria
Al Qaeda (HTS) ad Idlib, sta rendendo la vita facile al governo siriano, che appena lo riterrà opportuno, passerà all'attacco.
Per ora credo che Mosca e Bagdad siano in attesa delle mosse statunitensi, per il completamento della partenza dalla Siria, e dei turch, in rapporto ai curdi dell'YGP.
In fondo la partita si è ormai conclusa, e non vale la pena di perdere tutto di nuovo per qualche azione sconsiderata.
I russi, in queste ore, devono aver parlato con gli israeliani, allo scopo di depotenziare il conflitto contro l'Iran e la Siria.
L'argomento più interessante che hanno è che possono armarli (siriani e iraniani) in vario modo, e quello dipende solo dal buon senso o dalla aggressività degli israeliani. Gli S 300 sono la dimostrazione che ciò può accadere.
Per ora credo che Mosca e Bagdad siano in attesa delle mosse statunitensi, per il completamento della partenza dalla Siria, e dei turch, in rapporto ai curdi dell'YGP.
In fondo la partita si è ormai conclusa, e non vale la pena di perdere tutto di nuovo per qualche azione sconsiderata.
I russi, in queste ore, devono aver parlato con gli israeliani, allo scopo di depotenziare il conflitto contro l'Iran e la Siria.
L'argomento più interessante che hanno è che possono armarli (siriani e iraniani) in vario modo, e quello dipende solo dal buon senso o dalla aggressività degli israeliani. Gli S 300 sono la dimostrazione che ciò può accadere.
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Re: La Siria
Gioco prudente, quello di Putin, ma rispettoso dei tempi e delle mosse dell'avversario.
https://it.sputniknews.com/mondo/201902147274264-putrin-ritio-truppe-usa-da-siria-sarebbe-ok/
Se Israele viene rassicurata dalla Russia e Iran, Turchia e Iraq garantiscono il sostegno a Damasco, in poco tempo si può ricostituire unità del paese e pace. In fondo, restano solo gli affiliati di Al Qaeda ad Idlib ad essere un pericolo. I curdi sono troppo deboli per combattere contro Damasco e la Turchia, per tenere una regione abitata prevalentemente da arabi che potrebbero iniziare una guerriglia, contro di loro.
Di questo passo, entro l'anno tutto dovrà andare a posto, altrimenti la crisi non sarà più solo siriana, ma riguarderà le grandi potenze, sui riposizionamenti e sui nuovi armamenti.
Da questo scontro siriano, ad essere stata battuta è l'Arabia Saudita che ha compreso che questo non sarà il secolo dell'impero mussulmano, come avrebbe voluto, dalle Filippine al Niger.
Anche il terrorismo usato da Arabia e Stati Uniti verrà ridimensionato, un po perché cambia lo scenario ed un po perché ha mostrato di essere poco affidabile per interventi di un certo spessore.
Stiamo a vedere su questo piano la situazione venezuelana, per capire quale altro tipo di strategia della tensione o del ricatto economico verrà messa in atto, dagli Stati Uniti, per non aggredire direttamente quel paese, pur volendolo distruggere.
https://it.sputniknews.com/mondo/201902147274264-putrin-ritio-truppe-usa-da-siria-sarebbe-ok/
Se Israele viene rassicurata dalla Russia e Iran, Turchia e Iraq garantiscono il sostegno a Damasco, in poco tempo si può ricostituire unità del paese e pace. In fondo, restano solo gli affiliati di Al Qaeda ad Idlib ad essere un pericolo. I curdi sono troppo deboli per combattere contro Damasco e la Turchia, per tenere una regione abitata prevalentemente da arabi che potrebbero iniziare una guerriglia, contro di loro.
Di questo passo, entro l'anno tutto dovrà andare a posto, altrimenti la crisi non sarà più solo siriana, ma riguarderà le grandi potenze, sui riposizionamenti e sui nuovi armamenti.
Da questo scontro siriano, ad essere stata battuta è l'Arabia Saudita che ha compreso che questo non sarà il secolo dell'impero mussulmano, come avrebbe voluto, dalle Filippine al Niger.
Anche il terrorismo usato da Arabia e Stati Uniti verrà ridimensionato, un po perché cambia lo scenario ed un po perché ha mostrato di essere poco affidabile per interventi di un certo spessore.
Stiamo a vedere su questo piano la situazione venezuelana, per capire quale altro tipo di strategia della tensione o del ricatto economico verrà messa in atto, dagli Stati Uniti, per non aggredire direttamente quel paese, pur volendolo distruggere.
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Re: La Siria
Credo che sia iniziata la battaglia per conquistare la regione di Idlib. Adesso ci sono solo bombardamenti preparatori e mirati, con cannoni e mortai, ma il volume e la frequenza del fuoco sta aumentando.
I giornali per ora non ne parlano, e per i siriani è meglio così. Montare un caso per le morti di civili, che in un conflitto, sono inevitabili, è facilissimo, come abbiamo visto con i falsi attacchi al gas.
I russi sono prudenti e tengono monitorata la situazione dei rapporti con la Turchia, che vorrebbe intervenire ad Est dell'Eufrate. Anche in rapporto ai tempi delle mosse, qualcosa continua a cambiare. Se alcuni mesi fasi per Idlib si doveva aspettare, adesso pare giunto il momento in cui aspettare potrebbe diventare controproducente.
I giornali per ora non ne parlano, e per i siriani è meglio così. Montare un caso per le morti di civili, che in un conflitto, sono inevitabili, è facilissimo, come abbiamo visto con i falsi attacchi al gas.
I russi sono prudenti e tengono monitorata la situazione dei rapporti con la Turchia, che vorrebbe intervenire ad Est dell'Eufrate. Anche in rapporto ai tempi delle mosse, qualcosa continua a cambiare. Se alcuni mesi fasi per Idlib si doveva aspettare, adesso pare giunto il momento in cui aspettare potrebbe diventare controproducente.
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Re: La Siria
Alla fine pare che se è vero:
- "SOHR: Il comandante in capo delle forze democratiche siriane ha confermato che l'SDF fa parte della Siria e non intende separarsene, chiedendo la necessità di trovare una soluzione con Damasco su questioni controverse."
- "Al momento aerei da guerra turchi che pattugliano cieli di Idlib"
- "L'ingresso di decine di camion carichi di rinforzo militare di attrezzature logistiche e militari provenienti dal valico di confine di Semalka, dalla regione del Kurdistan iracheno alle aree di controllo delle forze democratiche siriane nell'Eufrate orientale."
gli accordi russo turchi avrebbero assegnato alla Turchia il compito di eliminare-controllare nella regione di Idlib, i combattenti filo Al Qaeda, ed alla Siria quello di tenere sotto controllo i curdi a est dell'Eufrate, magari dopo qualche scorribanda turca fatta allo scopo di spingere i curdi verso Damasco.
In questo modo viene messo in ombra il ruolo degli USA e dei Franco-tedesco-britannici, che ancora vorrebbero restare acquartierati nella Siria del nord, al confine con la Turchia. Cosa resa impossibile da questi accordi, salvo che non ammazzino il comandante in capo delle forze democratiche siriane, com'è loro costume fare. In Iraq con i filo iraniani al potere, la manovra degli americani non è libera come vorrebbero, e potrebbero pure essere cacciati da un momento all'altro.
- "SOHR: Il comandante in capo delle forze democratiche siriane ha confermato che l'SDF fa parte della Siria e non intende separarsene, chiedendo la necessità di trovare una soluzione con Damasco su questioni controverse."
- "Al momento aerei da guerra turchi che pattugliano cieli di Idlib"
- "L'ingresso di decine di camion carichi di rinforzo militare di attrezzature logistiche e militari provenienti dal valico di confine di Semalka, dalla regione del Kurdistan iracheno alle aree di controllo delle forze democratiche siriane nell'Eufrate orientale."
gli accordi russo turchi avrebbero assegnato alla Turchia il compito di eliminare-controllare nella regione di Idlib, i combattenti filo Al Qaeda, ed alla Siria quello di tenere sotto controllo i curdi a est dell'Eufrate, magari dopo qualche scorribanda turca fatta allo scopo di spingere i curdi verso Damasco.
In questo modo viene messo in ombra il ruolo degli USA e dei Franco-tedesco-britannici, che ancora vorrebbero restare acquartierati nella Siria del nord, al confine con la Turchia. Cosa resa impossibile da questi accordi, salvo che non ammazzino il comandante in capo delle forze democratiche siriane, com'è loro costume fare. In Iraq con i filo iraniani al potere, la manovra degli americani non è libera come vorrebbero, e potrebbero pure essere cacciati da un momento all'altro.
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Re: La Siria
Sembra questa la notizia:
Il Pentagono ha dimezzato il budget destinato ai Peshmerga curdi, protagonisti della battaglia contro l’Isis. I fondi passeranno da 290 a 126 milioni di dollari. Sono soldi che servono prima di tutto a pagare gli stipendi ai guerriglieri, “12 brigate”, per un totale di circa 60 mila uomini, ma anche carburante, munizioni, cibo, tutto quello che serve a tenere in piedi di fatto un piccolo esercito autonomo, separato dalle forze armate irachene. Per il governo regionale autonomo di Erbil, già alle prese con una drammatica crisi finanziaria, è un colpo durissimo.
Ma in realtà la notizia è quest'altra:
“Integrarli nell’esercito iracheno”
Il dipartimento alla Difesa ha spiegato che la decisione vuole incentivare il governo di Baghdad ad aumentare il suo contributo alle forze curde, e facilitare un accordo con Erbil volto a integrare i Peshmerga nelle forze di sicurezza nazionale. Un simile accordo è stato raggiunto con una parte delle milizie sciite. Ora l’obiettivo è riunificare tutte le forze sotto il comando del governo centrale. In questo senso a gennaio il governo centrale ha approvato un finanziamento di 112 milioni di dollari, in parte destinati ai Peshmerga ma ancora insufficienti.
Se tanto mi da tanto, in Siria non può non avvenire ciò che sta avvenendo in Iraq, con la differenza che non ce lo diranno.
https://www.lastampa.it/2019/04/03/esteri/trump-dimezza-gli-stipendi-ai-peshmerga-curdi-ZAHTd6W4aFSoZ58rAefWRM/pagina.html
Il Pentagono ha dimezzato il budget destinato ai Peshmerga curdi, protagonisti della battaglia contro l’Isis. I fondi passeranno da 290 a 126 milioni di dollari. Sono soldi che servono prima di tutto a pagare gli stipendi ai guerriglieri, “12 brigate”, per un totale di circa 60 mila uomini, ma anche carburante, munizioni, cibo, tutto quello che serve a tenere in piedi di fatto un piccolo esercito autonomo, separato dalle forze armate irachene. Per il governo regionale autonomo di Erbil, già alle prese con una drammatica crisi finanziaria, è un colpo durissimo.
Ma in realtà la notizia è quest'altra:
“Integrarli nell’esercito iracheno”
Il dipartimento alla Difesa ha spiegato che la decisione vuole incentivare il governo di Baghdad ad aumentare il suo contributo alle forze curde, e facilitare un accordo con Erbil volto a integrare i Peshmerga nelle forze di sicurezza nazionale. Un simile accordo è stato raggiunto con una parte delle milizie sciite. Ora l’obiettivo è riunificare tutte le forze sotto il comando del governo centrale. In questo senso a gennaio il governo centrale ha approvato un finanziamento di 112 milioni di dollari, in parte destinati ai Peshmerga ma ancora insufficienti.
Se tanto mi da tanto, in Siria non può non avvenire ciò che sta avvenendo in Iraq, con la differenza che non ce lo diranno.
https://www.lastampa.it/2019/04/03/esteri/trump-dimezza-gli-stipendi-ai-peshmerga-curdi-ZAHTd6W4aFSoZ58rAefWRM/pagina.html
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Re: La Siria
In Siria gli Stati Uniti sono stati sconfitti, perché la Siria lotta per la sua indipendenza e sovranità e dopo aver superato il periodo peggiore, sta raccogliendo molti frutti. Anche la perdita della Turchia, è il prezzo che Washington deve pagare per questo fallimento.
Due parole su ISIS Nasce dallo sfacelo dell'Iraq e, aiutato da Riad, tradizionale alleato degli Stati Uniti, fa gioco contro il regime filo iraniano dell'Iraq, altro pasticcio statunitense.
Quando Arabia Saudita, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ed Israele, decidono di destabilizzare la Siria, finanziando e armando i ribelli, entra in gioco anche ISIS che, sostenuta dalle monarche del Golfo, riesce in breve a superare tutte le altre forze ribelli, tanto da conquistare ampie parti di territori, sia in Iraq che in Siria.
Sono un disturbo per i piani occidentali, ma l'idea è che se il regime di Assad crolla in breve tempo, allora si potranno prendere provvedimenti contro ISIS. Da un altro punto di vista ragionano i turchi che temono, con lo sgretolamento della Siria, l'affermazione di quelle forze curde che in Iraq e Siria potrebbero costituire una minaccia, così lasciano fare ISIS, anzi li aiutano, proprio perché facciano il lavoro sporco di eliminazione dei curdi.
Nei giorni di Kobane l'occidente comincia a preoccuparsi per i massacri di curdi, cristiani ed altre minoranze etniche che corrono il rischio di essere portate all'estinzione. Il regime di Assad non è ancora caduto, ma non si può più indugiare ed occorre iniziare a prendere quei provvedimenti che non aiutino Assad, ma che mettano un freno all'espansionismo di ISIS, assoldando e armando i curdi.
E' quasi in questo momento che i russi decidono di agire ed inviano forze aeree sufficienti per assestare ad ISIS, ma anche a tutte le altre forze ribelli, colpi decisivi. In quel frangente la Turchia passa uno dei suoi momenti peggiori. da una parte gli Stati Occidentali difendono i curdi, loro tradizionali nemici, e dall'altra, i russi attaccano ISIS ed i gruppi filo turchi della ribellione, mettendo in crisi i pilastri della sua politica. A quel punto è il colpo di stato militare, filo statunitense che innesca quella rottura tra la Turchia e gli Stati Uniti ed il suo avvicinamento alla Russia di Putin, che portando alla riunificazione della Siria può rimettere sotto il controllo statale siriano, i curdi.
Ogni momento può essere un punto per la ripartenza, ma se nel 2012 si poté trovare molta gente disposta a combattere per cambiare regime, adesso, dovendo fare i conti con i morti e le distruzioni che a quel cambiamento non sono riuscite a portare, diventa più difficile poter ripetere la stessa operazione.
Ora il punto nevralgico è Idlib, dove le fazioni filo turche si contendono il controllo del territorio con Al Qaeda, e pur cercando di intromettersi in quell'area, su cui russi e turchi hanno gli occhi puntati, è molto difficile che ci si riesca con i trucchi del bombardamento chimico pilotato da Londra attraverso quei caschi bianche che sono sul libro paga della regina.
E poi, per fare che cosa? Se non dovessero bastare gli S 300 si potrebbero sempre usare gli S 400 per dissuadere qualunque forma di nuova aggressione, sempre escludendo che ciò non comporti una espansione del conflitto, bombardando basi e navi, da cui, aerei e missili fossero partiti.
Due parole su ISIS Nasce dallo sfacelo dell'Iraq e, aiutato da Riad, tradizionale alleato degli Stati Uniti, fa gioco contro il regime filo iraniano dell'Iraq, altro pasticcio statunitense.
Quando Arabia Saudita, Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia ed Israele, decidono di destabilizzare la Siria, finanziando e armando i ribelli, entra in gioco anche ISIS che, sostenuta dalle monarche del Golfo, riesce in breve a superare tutte le altre forze ribelli, tanto da conquistare ampie parti di territori, sia in Iraq che in Siria.
Sono un disturbo per i piani occidentali, ma l'idea è che se il regime di Assad crolla in breve tempo, allora si potranno prendere provvedimenti contro ISIS. Da un altro punto di vista ragionano i turchi che temono, con lo sgretolamento della Siria, l'affermazione di quelle forze curde che in Iraq e Siria potrebbero costituire una minaccia, così lasciano fare ISIS, anzi li aiutano, proprio perché facciano il lavoro sporco di eliminazione dei curdi.
Nei giorni di Kobane l'occidente comincia a preoccuparsi per i massacri di curdi, cristiani ed altre minoranze etniche che corrono il rischio di essere portate all'estinzione. Il regime di Assad non è ancora caduto, ma non si può più indugiare ed occorre iniziare a prendere quei provvedimenti che non aiutino Assad, ma che mettano un freno all'espansionismo di ISIS, assoldando e armando i curdi.
E' quasi in questo momento che i russi decidono di agire ed inviano forze aeree sufficienti per assestare ad ISIS, ma anche a tutte le altre forze ribelli, colpi decisivi. In quel frangente la Turchia passa uno dei suoi momenti peggiori. da una parte gli Stati Occidentali difendono i curdi, loro tradizionali nemici, e dall'altra, i russi attaccano ISIS ed i gruppi filo turchi della ribellione, mettendo in crisi i pilastri della sua politica. A quel punto è il colpo di stato militare, filo statunitense che innesca quella rottura tra la Turchia e gli Stati Uniti ed il suo avvicinamento alla Russia di Putin, che portando alla riunificazione della Siria può rimettere sotto il controllo statale siriano, i curdi.
Ogni momento può essere un punto per la ripartenza, ma se nel 2012 si poté trovare molta gente disposta a combattere per cambiare regime, adesso, dovendo fare i conti con i morti e le distruzioni che a quel cambiamento non sono riuscite a portare, diventa più difficile poter ripetere la stessa operazione.
Ora il punto nevralgico è Idlib, dove le fazioni filo turche si contendono il controllo del territorio con Al Qaeda, e pur cercando di intromettersi in quell'area, su cui russi e turchi hanno gli occhi puntati, è molto difficile che ci si riesca con i trucchi del bombardamento chimico pilotato da Londra attraverso quei caschi bianche che sono sul libro paga della regina.
E poi, per fare che cosa? Se non dovessero bastare gli S 300 si potrebbero sempre usare gli S 400 per dissuadere qualunque forma di nuova aggressione, sempre escludendo che ciò non comporti una espansione del conflitto, bombardando basi e navi, da cui, aerei e missili fossero partiti.
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Re: La Siria
Erdogan: "Abbiamo espresso che non tollereremo la minaccia alla sicurezza del nostro paese nel nord della Sina e una struttura che costituirebbe una minaccia per l'integrità territoriale della Sina".
Detto in parole povere: Erdogan non vuole un nuovo stato guidato dai curdi ad est dell'Eufrate.
E suggerisce che le popolazioni arabe e curde si riuniscano al governo centrale e vivano in santa pace, altrimenti parte l'attacco come ad Afrin.
Dall'altra parte la Turchia vuole qualche cosa (che non si capisce) ad Idlib o ad Afrin, così Putin, dopo i colloqui con Erdogan, dice: Certamente ci sono progressi riguardo all'accordo di Sochi su Idlib.
Intanto, per maggior sicurezza riprendono anche i bombardamenti russi, proprio sulla provincia di Idlib.
Insomma, pare che russi e turchi abbiano tagliato fuori dalla Siria tutti gli altri interlocutori, di fatto sconfitti, seppure sempre minacciosi.
Anche loro hanno un problema di tempo: non possono aspettare che la situazione si risolva tra dieci anni, ed io sono convinto che se non concludono in questi mesi, poi sarà tutto in salita. La ragione è semplice: adesso i loro avversari si sono fatti l'idea di trovarsi di fronte ad una Russia e ad una Turchia decise ad andare avanti a qualsiasi costo. Se passa troppo tempo questa idea non può che vacillare e allora ecco che il conflitto, tenuto sotto la cenere potrebbe riesplodere. Quindi sbrigatevi a chiudere questa partita.
Detto in parole povere: Erdogan non vuole un nuovo stato guidato dai curdi ad est dell'Eufrate.
E suggerisce che le popolazioni arabe e curde si riuniscano al governo centrale e vivano in santa pace, altrimenti parte l'attacco come ad Afrin.
Dall'altra parte la Turchia vuole qualche cosa (che non si capisce) ad Idlib o ad Afrin, così Putin, dopo i colloqui con Erdogan, dice: Certamente ci sono progressi riguardo all'accordo di Sochi su Idlib.
Intanto, per maggior sicurezza riprendono anche i bombardamenti russi, proprio sulla provincia di Idlib.
Insomma, pare che russi e turchi abbiano tagliato fuori dalla Siria tutti gli altri interlocutori, di fatto sconfitti, seppure sempre minacciosi.
Anche loro hanno un problema di tempo: non possono aspettare che la situazione si risolva tra dieci anni, ed io sono convinto che se non concludono in questi mesi, poi sarà tutto in salita. La ragione è semplice: adesso i loro avversari si sono fatti l'idea di trovarsi di fronte ad una Russia e ad una Turchia decise ad andare avanti a qualsiasi costo. Se passa troppo tempo questa idea non può che vacillare e allora ecco che il conflitto, tenuto sotto la cenere potrebbe riesplodere. Quindi sbrigatevi a chiudere questa partita.
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Re: La Siria
"Le truppe statunitensi hanno bloccato il team di ingegneri addetti alla manutenzione del Gruppo Qatirji dell'effettuare lavori di manutenzione nel giacimento di gas Conoco a est di Deir ez-Zur, in Sina, bloccando l'accordo di vendita di petrolio tra SDF e il governo di Assad attraverso gli Stati Uniti e il gruppo Qatirji".
Il link
https://twitter.com/JorfNews/status/1117709571181699072
Gli Stati Uniti sono uno stato Criminale. Impedire il commercio in Siria tra SDF e Damasco, ciò che può portare anche a migliori rapporti, alla pace ed alla integrazione, gli USA lo vogliono impedire. Questi statunitensi si meritano il peggio possibile. Nessuna pietà per quello che gli accadrà. Se lo meritano.
Cacciamoli dall'Italia e dall'Europa. Che se ne stiano nel loro emisfero coloniale.
Il link
https://twitter.com/JorfNews/status/1117709571181699072
Gli Stati Uniti sono uno stato Criminale. Impedire il commercio in Siria tra SDF e Damasco, ciò che può portare anche a migliori rapporti, alla pace ed alla integrazione, gli USA lo vogliono impedire. Questi statunitensi si meritano il peggio possibile. Nessuna pietà per quello che gli accadrà. Se lo meritano.
Cacciamoli dall'Italia e dall'Europa. Che se ne stiano nel loro emisfero coloniale.
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Re: La Siria
In questo vecchio articolo dell'Espresso c'è il progetto del terrorismo:
"Tanto da poter contare, rivelano fonti investigative all’Espresso, su almeno 20 cellule terroristiche attive nel reclutamento e addestramento fra Serbia, Albania, Macedonia, Kosovo, Montenegro e Bosnia, come mostra la retata che ha portato all’arresto di 16 reclutatori, compreso Bilal Bosnic, l’ex predicatore del centro islamico di Cremona considerato uno dei reclutatori di spicco dell'Isis. Finanziate da ong islamiche - dall’Arabia saudita all’Inghilterra fino all’insospettabile Turchia - queste cellule in qualche caso vedono proprio gli ex guerriglieri (in Kosovo quelli dell’Uck) quali inevitabili punti di riferimento locale. Un avamposto in attesa, chissà, di rivolgere verso l’Europa quella guerra finora combattuta sul suolo mediorientale."
http://espresso.repubblica.it/internazionale/2014/09/05/news/i-nuovi-jihadisti-vengono-dal-kosovo-nei-balcani-ci-sono-20-cellule-terroristiche-1.178937
Oggi, si dice, che il Kossovo riprende le famiglie degli Jihadisti catturare ad est dell'Eufrate.
"Kosovo returns families of jihadists from Syria"
Per farne cosa, con la supervisione della NATO, mandante principale di quel terrorismo!
https://twitter.com/LBCI_News_EN/status/1119506991070756864
"Tanto da poter contare, rivelano fonti investigative all’Espresso, su almeno 20 cellule terroristiche attive nel reclutamento e addestramento fra Serbia, Albania, Macedonia, Kosovo, Montenegro e Bosnia, come mostra la retata che ha portato all’arresto di 16 reclutatori, compreso Bilal Bosnic, l’ex predicatore del centro islamico di Cremona considerato uno dei reclutatori di spicco dell'Isis. Finanziate da ong islamiche - dall’Arabia saudita all’Inghilterra fino all’insospettabile Turchia - queste cellule in qualche caso vedono proprio gli ex guerriglieri (in Kosovo quelli dell’Uck) quali inevitabili punti di riferimento locale. Un avamposto in attesa, chissà, di rivolgere verso l’Europa quella guerra finora combattuta sul suolo mediorientale."
http://espresso.repubblica.it/internazionale/2014/09/05/news/i-nuovi-jihadisti-vengono-dal-kosovo-nei-balcani-ci-sono-20-cellule-terroristiche-1.178937
Oggi, si dice, che il Kossovo riprende le famiglie degli Jihadisti catturare ad est dell'Eufrate.
"Kosovo returns families of jihadists from Syria"
Per farne cosa, con la supervisione della NATO, mandante principale di quel terrorismo!
https://twitter.com/LBCI_News_EN/status/1119506991070756864
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Re: La Siria
Non è ancora il momento perché c'è la questione di Idlib, da sistemare, ma risolta questa, bisogna affrontare il problema dei territori ad est dell'Eufrate. O se ne vanno oppure inizia una guerra partigiana, contro francesi britannici e statunitensi, proprio come in Vietnam. Adesso in Siria c'è un governo riconosciuto dall'ONU, e dei paesi invasori.
https://it.sputniknews.com/mondo/201904247566637-siria-via-dal-paese-le-truppe-di-gran-bretagna-usa-turchia-e-francia/
https://it.sputniknews.com/mondo/201904247566637-siria-via-dal-paese-le-truppe-di-gran-bretagna-usa-turchia-e-francia/
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Re: La Siria
Da qualche settimana continuo a leggere notizie di bombardamenti russi nella provincia di Idlib. Di sicuro c'è un qualche accordo con la Turchia per bombardare le postazioni di ribelli che sfuggono al confronto di Astana. Una volta demolite le loro fortificazioni e distrutte le loro armi più vulnerabili, è probabile che una qualche forma di avvicinamento delle parti potrebbe essere possibile. Questo almeno appare esse la strategia russa e siriana. Sul fronte a est dell'Eufrate, gli USA, con i soldi sauditi stanno armando fino ai denti i curdi, ma incominciano le prime avvisaglie di una lotta di liberazione possibile, degli arabi siriani che oggi mal sopportano il predominio dei curdi.
Insomma, la situazione sta evolvendo in modo positivo per la Siria e molto meno positivo, per i suoi nemici, anche perché se i curdi intraprendessero una guerra contro i siriani, con i turchi che sono già loro nemici dichiarati, andrebbero contro la sconfitta. E una sconfitta per i curdi, sarebbe qualcosa di molto vicino al loro sterminio. Insomma, è questo il momento delle decisioni e credo che i curdi, pur armati e sobillati dagli americani, dovranno trovare un accordo con il governo siriano. Altre vie portano solo al prolungamento della guerra ed alla loro sconfitta in tutto il Curdistan.
Insomma, la situazione sta evolvendo in modo positivo per la Siria e molto meno positivo, per i suoi nemici, anche perché se i curdi intraprendessero una guerra contro i siriani, con i turchi che sono già loro nemici dichiarati, andrebbero contro la sconfitta. E una sconfitta per i curdi, sarebbe qualcosa di molto vicino al loro sterminio. Insomma, è questo il momento delle decisioni e credo che i curdi, pur armati e sobillati dagli americani, dovranno trovare un accordo con il governo siriano. Altre vie portano solo al prolungamento della guerra ed alla loro sconfitta in tutto il Curdistan.
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Re: La Siria
Di questo articolo, mi interessa in special modo questa frase che è una testimoninza che spiega le ragioni del disastro siriano e identifica i responsabili di quel disastro.
"Un’inversione di marcia non proprio agevole visto che in questi otto anni di guerra l’esercito israeliano ha armato e appoggiato una dozzina di formazioni ribelli mentre la sua intelligence e i suoi leader hanno fatto a gara nel dichiarare Assad un uomo finito".
Se Israele modera il suo interventismo, ciò è possibile perché la Russia e Assad hanno sconfitto la sua politica. Altro che le spoglie strappalacrime del caro estinto. Ma va bene anche così. Che si salvino pure la faccia i criminali fautori di quella politica. Ora è il tempo che la Siria riprenda il suo ruolo rispetto alle teocrazie sunnite ed ebraiche, molto simili.
Speriamo che ciò avvenga anche in Egitto, in Iraq e in Libia, anche se gli sciiti non promettono nulla di buono, proprio come gli ebrei ed i sunniti, sul piano della modernità che con loro può essere solo di facciata.
https://it.sputniknews.com/opinioni/201905067613074-siria-mosca-frena-liran-e-guarda-alla-riconciliazione-nazionale/
Quanto rimpiango Nasser e Ataturk!
"Un’inversione di marcia non proprio agevole visto che in questi otto anni di guerra l’esercito israeliano ha armato e appoggiato una dozzina di formazioni ribelli mentre la sua intelligence e i suoi leader hanno fatto a gara nel dichiarare Assad un uomo finito".
Se Israele modera il suo interventismo, ciò è possibile perché la Russia e Assad hanno sconfitto la sua politica. Altro che le spoglie strappalacrime del caro estinto. Ma va bene anche così. Che si salvino pure la faccia i criminali fautori di quella politica. Ora è il tempo che la Siria riprenda il suo ruolo rispetto alle teocrazie sunnite ed ebraiche, molto simili.
Speriamo che ciò avvenga anche in Egitto, in Iraq e in Libia, anche se gli sciiti non promettono nulla di buono, proprio come gli ebrei ed i sunniti, sul piano della modernità che con loro può essere solo di facciata.
https://it.sputniknews.com/opinioni/201905067613074-siria-mosca-frena-liran-e-guarda-alla-riconciliazione-nazionale/
Quanto rimpiango Nasser e Ataturk!
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Re: La Siria
Erano settimane che proseguivano i bombardamenti della regione di Idlib, ma solo questa mattina è iniziata l'avanzata delle forze di terra che hanno occupato diverse posizioni di confine. Potrebbe questa essere la svolta attesa. Il fatto che coincida con il 9 Maggio, festa con sfilata dei mezzi militari sulla Piazza Rossa, per la Russia non deve essere casuale. Forse i russi non volevano inciampi per la sfilata, che è pur sempre un momento per la conta dei mezzi militari disponibili.
https://it.sputniknews.com/mondo/201905097622659-la-parata-del-giorno-della-vittoria-2019-video-e-diretta-testo/
https://it.sputniknews.com/mondo/201905097622659-la-parata-del-giorno-della-vittoria-2019-video-e-diretta-testo/
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Re: La Siria
Mentre i siriani aspettano il momento giusto per occupare la regione di Idlib, ad est dell'Eufrate i curdi stanno creando un confine, confidando nell'aiuto degli statunitensi che li hanno riempiti di armamenti e logistica. Per loro il problema sono i curdi e potrebbe anche esserci uno scambio tra territori curdi che passano all'Iraq e Idlib che torna alla Siria. A quel punto, senza i curdi a est dell'Eufrate gli arabi sarebbero facilmente riassorbiti dalla Siria.
Tutto sommato sarebbe uno scambio equo, trattandosi di popolazioni non siriane. A quel punto gli USA finirebbero fuori anche da Incirlik divenuta una base inutile.
Questa pare essere la situazione sul campo a metà luglio del 2019.
Tutto sommato sarebbe uno scambio equo, trattandosi di popolazioni non siriane. A quel punto gli USA finirebbero fuori anche da Incirlik divenuta una base inutile.
Questa pare essere la situazione sul campo a metà luglio del 2019.
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Re: La Siria
Non solo non se ne sono andati, ma gli USA restano e fanno il mestiere di sempre: addestrano terroristi.
Da come si risolverà con la Turchia la questione di Idlib, si capirà come finirà la guerra a Est dell'Eufrate.
https://it.sputniknews.com/mondo/201907297933047-stato-maggiore-russo-usa-addestra-gruppi-di-sabotaggio-in-siria/
Da come si risolverà con la Turchia la questione di Idlib, si capirà come finirà la guerra a Est dell'Eufrate.
https://it.sputniknews.com/mondo/201907297933047-stato-maggiore-russo-usa-addestra-gruppi-di-sabotaggio-in-siria/
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Re: La Siria
La Turchia ha occupato militarmente la regione di Afrin, controlla con i suoi miliziani la regione di Idlib ed ora vuole sloggiare i curdi dalle regioni ad este dell'Eufrate. Dopo tanti ripensamenti e preparazioni, adesso sembra essere giunto il momento per passare il Rubicone.
I russi, a conoscenza di tutti gli sviluppi, cercano di tenere sotto controllo la situazione e guidano i siriani in modo che non facciano errori. La partita è complessa e va giocata con estremo tempismo.
Credo che la chiave di svolta di tutto il conflitto dipenderà dal comportamento della Turchia e dagli appetiti territoriali che si è posta.
La Russia è determinata a minimizzare i danni per la Siria e a renderli massimi per gli stati Uniti.
A noi non resta che stare a vedere cosa succede, sperando che il conflitto resti circoscritto e termini presto.
I russi, a conoscenza di tutti gli sviluppi, cercano di tenere sotto controllo la situazione e guidano i siriani in modo che non facciano errori. La partita è complessa e va giocata con estremo tempismo.
Credo che la chiave di svolta di tutto il conflitto dipenderà dal comportamento della Turchia e dagli appetiti territoriali che si è posta.
La Russia è determinata a minimizzare i danni per la Siria e a renderli massimi per gli stati Uniti.
A noi non resta che stare a vedere cosa succede, sperando che il conflitto resti circoscritto e termini presto.
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Re: La Siria
Idlib è sotto attacco.
I siriani hanno aspettato che i turchi iniziassero il loro conflitto ad est dell'Eufrate. Siccome indugiano, temendo la reazione degli USA, così i siriani hanno iniziato l'attacco finale ad Idlib. Adesso stanno tagliando un pezzo della provincia, all'altezza di Khan Shayhkun, e penso che a quel punto le forze ribelli si dovrebbero trovare in difficoltà, nonostante gli aiuti della Turchia.
Giordano Stabile, ogni tanto dice la sua. o non scrive, o le notizie non gliele pubblicano per tenere sotto tono l'informazione di una guerra saudita e americana, così come devono fare i giornalisti degli stati satelliti degli USA.
https://www.lastampa.it/esteri/2019/08/19/news/siria-assad-bombarda-convoglio-turco-che-riforniva-i-ribelli-1.37360901
I siriani hanno aspettato che i turchi iniziassero il loro conflitto ad est dell'Eufrate. Siccome indugiano, temendo la reazione degli USA, così i siriani hanno iniziato l'attacco finale ad Idlib. Adesso stanno tagliando un pezzo della provincia, all'altezza di Khan Shayhkun, e penso che a quel punto le forze ribelli si dovrebbero trovare in difficoltà, nonostante gli aiuti della Turchia.
Giordano Stabile, ogni tanto dice la sua. o non scrive, o le notizie non gliele pubblicano per tenere sotto tono l'informazione di una guerra saudita e americana, così come devono fare i giornalisti degli stati satelliti degli USA.
https://www.lastampa.it/esteri/2019/08/19/news/siria-assad-bombarda-convoglio-turco-che-riforniva-i-ribelli-1.37360901
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Re: La Siria
Ieri i siriani hanno tagliato il territorio occupato, all'altezza di Khan Shayhkun ed ora assediano un punto di controllo turco con annessi siriani ribelli che se ne approfittano per resistere.
Adesso si potrà vedere come Siria e Russia gestiranno questa situazione con la Turchia. Sulla base di come si svilupperà questa azione si regoleranno per gli altri pezzi di territorio che dovranno conquistare sia ai ribelli che ai turchi.
Continuano i bombardamenti e gli assalti all'altra città fortezza dei ribelli Maharrat al Nu'man.
Adesso si potrà vedere come Siria e Russia gestiranno questa situazione con la Turchia. Sulla base di come si svilupperà questa azione si regoleranno per gli altri pezzi di territorio che dovranno conquistare sia ai ribelli che ai turchi.
Continuano i bombardamenti e gli assalti all'altra città fortezza dei ribelli Maharrat al Nu'man.
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Re: La Siria
Un articolo di Giordano stabile che fa il punto su Idlib
https://www.lastampa.it/esteri/2019/08/31/news/idlib-uccisi-quaranta-capi-di-gruppi-jihadisti-1.37400655
situazione complessa tra Siria Turchia e Russia che hanno tra loro interessi contrastanti in sviluppo.
https://www.lastampa.it/esteri/2019/08/31/news/idlib-uccisi-quaranta-capi-di-gruppi-jihadisti-1.37400655
situazione complessa tra Siria Turchia e Russia che hanno tra loro interessi contrastanti in sviluppo.
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Re: La Siria
Articolo confuso perché il giornalista non sa o perché finge di non sapere?
https://www.lastampa.it/esteri/2019/09/05/news/turchia-ora-erdogan-minaccia-l-ue-zona-cuscinetto-in-siria-o-apriamo-le-porte-ai-rifugiati-1.37417615
https://www.lastampa.it/esteri/2019/09/05/news/turchia-ora-erdogan-minaccia-l-ue-zona-cuscinetto-in-siria-o-apriamo-le-porte-ai-rifugiati-1.37417615
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Re: La Siria
Due commenti di Erdogan:
Erdogan: "Stiamo incontrando gli Stati Uniti per la Zona Sicura, ma vediamo che ogni passo che facciamo non è ciò che vogliamo ma ciò che hanno in mente."
Erdoğan: "Sembra che il nostro alleato (USA) stia creando una zona sicura per il gruppo terroristico (YPG) non per noi. Rifiutiamo questo approccio"
Questi commenti la dicono lunga su quali siano i progetti americani e quelli turchi.
Se dalla Siria la Turchia vuole ridisegnare i confini a nord ovest, dagli USA vuole l'eliminazione di YGP.
Gli americani invece foraggiano YGP contro la Siria.
Insomma, si è formata una situazione di stallo in cui i russi possono trovare, al momento opportuno, il loro ruolo decisivo.
Quale sarà il momento buono?
Quando sarà vicino a crollare Idlib.
I tempi sono necessari per consentire ai profughi di defluire in modo ordinato, e con i bombardamenti mirati allo scopo, ciò può essere raggiunto in un paio di mesi.
A quel punto prima cade Maarrath al Nu'man e poi, alcuni mesi dopo, Idlib.
Chiusi i confini a Nord Ovest, solo dopo la Siria diventa alleata di YGP contro la Turchia, se YGP accetta sa sovranità di Damasco, oppure di Erdogan se YGP mantiene l'alleanza strategica con gli USA.
Erdogan: "Stiamo incontrando gli Stati Uniti per la Zona Sicura, ma vediamo che ogni passo che facciamo non è ciò che vogliamo ma ciò che hanno in mente."
Erdoğan: "Sembra che il nostro alleato (USA) stia creando una zona sicura per il gruppo terroristico (YPG) non per noi. Rifiutiamo questo approccio"
Questi commenti la dicono lunga su quali siano i progetti americani e quelli turchi.
Se dalla Siria la Turchia vuole ridisegnare i confini a nord ovest, dagli USA vuole l'eliminazione di YGP.
Gli americani invece foraggiano YGP contro la Siria.
Insomma, si è formata una situazione di stallo in cui i russi possono trovare, al momento opportuno, il loro ruolo decisivo.
Quale sarà il momento buono?
Quando sarà vicino a crollare Idlib.
I tempi sono necessari per consentire ai profughi di defluire in modo ordinato, e con i bombardamenti mirati allo scopo, ciò può essere raggiunto in un paio di mesi.
A quel punto prima cade Maarrath al Nu'man e poi, alcuni mesi dopo, Idlib.
Chiusi i confini a Nord Ovest, solo dopo la Siria diventa alleata di YGP contro la Turchia, se YGP accetta sa sovranità di Damasco, oppure di Erdogan se YGP mantiene l'alleanza strategica con gli USA.
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Re: La Siria
Notizie al rallentatore da Idlib.
A Est dell'Eufrate gli americani armano, come fossero in Vietnam, curdi ed arabi contro Damasco.
Credo che i russi stiano aspettando che maturino i tempi per la disgregazione del fronte ad Idlib, sostenuto dai turchi, e qualche apertura turca ad est dell'Eufrate. Apertura o incidente tra turchi ed americani.
Certe guerre sono rese complicate da molti fattori e non sono facili da risolvere, ma...
Gli americani, britannici, francesi da una parte
i turchi dall'altra
e poi ci sono i sauditi, ma anche gli israeliani,
ognuno con una propria finalità ed un proprio progetto.
Quelli che hanno titoli per resistere sono i siriani del governo centrale, i russi, i libanesi e gli iraniani che stanno sull'altro fronte.
Come si vede, è più di una guerra siriana, anche se combattuta in siria ed a spese dei siriani.
A noi italiani sta bene che facciano guerre sotto le porte di casa? Comincio col dire che non ci sta bene. Tutto il nostro meridione vive con i limiti di una economia di guerra sul confine.
Ergo, dobbiamo incominciare a lavorare in Europa, per lasciare soli israeliani, statunitensi e sauditi, in Siria come in Libia. A cominciare da Sigonella dobbiamo negare le basi agli USA e ad utilizzare quella stessa base per le nostre attività aeree di sorveglianza dei nostri confini. E via di questo passo.
A Est dell'Eufrate gli americani armano, come fossero in Vietnam, curdi ed arabi contro Damasco.
Credo che i russi stiano aspettando che maturino i tempi per la disgregazione del fronte ad Idlib, sostenuto dai turchi, e qualche apertura turca ad est dell'Eufrate. Apertura o incidente tra turchi ed americani.
Certe guerre sono rese complicate da molti fattori e non sono facili da risolvere, ma...
Gli americani, britannici, francesi da una parte
i turchi dall'altra
e poi ci sono i sauditi, ma anche gli israeliani,
ognuno con una propria finalità ed un proprio progetto.
Quelli che hanno titoli per resistere sono i siriani del governo centrale, i russi, i libanesi e gli iraniani che stanno sull'altro fronte.
Come si vede, è più di una guerra siriana, anche se combattuta in siria ed a spese dei siriani.
A noi italiani sta bene che facciano guerre sotto le porte di casa? Comincio col dire che non ci sta bene. Tutto il nostro meridione vive con i limiti di una economia di guerra sul confine.
Ergo, dobbiamo incominciare a lavorare in Europa, per lasciare soli israeliani, statunitensi e sauditi, in Siria come in Libia. A cominciare da Sigonella dobbiamo negare le basi agli USA e ad utilizzare quella stessa base per le nostre attività aeree di sorveglianza dei nostri confini. E via di questo passo.
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Re: La Siria
L'articolo da conto del punto di vista russo sulla questione siriana e si capisce che la Turchia non si è esposta troppo sul piano dell'azione a Idlib e ad est dell'Eufrate, ma ha fatto comprendere che non ostacolerà il processo di riunificazione del paese, anche se appare un cammino ancora lungo.
https://it.sputniknews.com/politica/201909168100137-putin-illegale-la-presenza-militare-americana-in-siria/
Solo qualche anno fa la situazione era pure peggio e che ormai si è a metà del tunnel. Nell'altra metà ci sono gli americani che continueranno a combattere, pagando arabi e curdi, con i soldi dei sauditi.
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Re: La Siria
28/09/2019 22:30
Siria chiede ritiro forze straniere
La Siria chiede il ritiro immediato di
tutte le forze straniere dal suo terri-
torio, riservandosi il diritto di agire
se restano.Lo ha detto all'Onu il mini-
stro degli Esteri siriano al-Moallem.
"Stati Uniti e Turchia mantengono una
presenza illegale nel nord della Siria
-ha denunciato al-Moallem-Tutte le for-
ze straniere che operano sul nostro
territorio senza la nostra autorizza-
zione sono forze di occupazione e devo-
no ritirarsi immediatamente",ha aggiun-
to.
I russi potranno mediare per la Turchia, ma per gli USA che già effettuano bombardamenti sulle basi iraniane in Siria, presto potrebbero trovarsi sotto attacco degli S300. D'altra parte, i siriani, se hanno fretta di risolvere la questione di Idlib, si ritroveranno con il problema dei territori ad est dell'Eufrate. E' vero che stanno preparando l'attacco al sud, dove concentrano ingenti forze, ma agiranno solo dopo aver capito le conseguenze dello scontro con la Turchia ad Idlib. Intanto, continuano i bombardamenti e gli smantellamenti sulla linea del fronte.
Il problema dei rifugiati potrà essere risolto solo alla fine del conflitto, che finché ci sarà, produrrà ancora nuove emergenze umanitarie. Ragione per cui il meglio sarebbe la resa di statunitensi e turchi ed il raggiungimento di una pace interna al paese.
Pare che i tempi della sofferenza non siano ancora venuti e questo è il momento in cui si debba ancora combattere.
Siria chiede ritiro forze straniere
La Siria chiede il ritiro immediato di
tutte le forze straniere dal suo terri-
torio, riservandosi il diritto di agire
se restano.Lo ha detto all'Onu il mini-
stro degli Esteri siriano al-Moallem.
"Stati Uniti e Turchia mantengono una
presenza illegale nel nord della Siria
-ha denunciato al-Moallem-Tutte le for-
ze straniere che operano sul nostro
territorio senza la nostra autorizza-
zione sono forze di occupazione e devo-
no ritirarsi immediatamente",ha aggiun-
to.
I russi potranno mediare per la Turchia, ma per gli USA che già effettuano bombardamenti sulle basi iraniane in Siria, presto potrebbero trovarsi sotto attacco degli S300. D'altra parte, i siriani, se hanno fretta di risolvere la questione di Idlib, si ritroveranno con il problema dei territori ad est dell'Eufrate. E' vero che stanno preparando l'attacco al sud, dove concentrano ingenti forze, ma agiranno solo dopo aver capito le conseguenze dello scontro con la Turchia ad Idlib. Intanto, continuano i bombardamenti e gli smantellamenti sulla linea del fronte.
Il problema dei rifugiati potrà essere risolto solo alla fine del conflitto, che finché ci sarà, produrrà ancora nuove emergenze umanitarie. Ragione per cui il meglio sarebbe la resa di statunitensi e turchi ed il raggiungimento di una pace interna al paese.
Pare che i tempi della sofferenza non siano ancora venuti e questo è il momento in cui si debba ancora combattere.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: La Siria
Nei prossimi giorni la Turchia potrebbe aggredire la Siria, nella sua componente curda. I curdi, sono stati spinti dagli USA a formare uno stato indipendente a est dell'Eufrate, ricevendo soldi ed ingenti quantità di armi. E questa è l'ora della verità.
Se i curdi fossero distrutti dai turchi, gli arabi sottomessi dai curdi e dai soldi statunitensi, pagati dall'Arabia Saudita, potrebbero scegliere di ritornare con Damasco, salvo non finire per collaborare con i turchi, come ad Idlib o in Afrin.
Si apre così una battaglia tutta da fare e non si sa come andrà a finire, anche se i russi e gli statunitensi hanno in mano il jolly.
https://it.sputniknews.com/mondo/201910068156423-esercito-turco-ammassa-truppe-e-veicoli-corazzati-al-confine-siriano---video-foto/
Se i curdi fossero distrutti dai turchi, gli arabi sottomessi dai curdi e dai soldi statunitensi, pagati dall'Arabia Saudita, potrebbero scegliere di ritornare con Damasco, salvo non finire per collaborare con i turchi, come ad Idlib o in Afrin.
Si apre così una battaglia tutta da fare e non si sa come andrà a finire, anche se i russi e gli statunitensi hanno in mano il jolly.
https://it.sputniknews.com/mondo/201910068156423-esercito-turco-ammassa-truppe-e-veicoli-corazzati-al-confine-siriano---video-foto/
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