Lettera di Rodotà a la Repubblica
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Adam ha scritto:
.......... quando dissero: votate Rodotà e si apriranno praterie di dialogo.
Questa è una storia che mi ha infastidito e m'infastidisce non poco.
Grillo per mano dei suoi burattini Lombardi e Crimi non si è voluto fidare di Bersani, lo hanno umiliato in diretta streaming per come avevano progettato e preteso.
Invece il PD e Bersani si dovevano fidare della promessa "prima votate Rodotà etc."
Il fatto è che Grillo secondo le strategie concordate con Casaleggio vuole dettare l'agenda, mantenere l'iniziativa e sopratutto pretendeva addirittura di scegliere lui il capo del governo.
Risultato: scientemente ha resuscitato Berlusconi.
Rom ha scritto:Qualunque persona ragionevole - in Italia e all'estero - ha visto in questi anni che il nemico della democrazia italiana è stato ed è tuttora Berlusconi.
La cosa più normale sarebbe stata che il PD cogliesse anche la minima occasione per demolire Berlusconi.
Non l'ha fatto, e dovrebbe spiegare il perché - tenendo conto che il suo elettorato non è fatto di gente con la sveglia al collo.
Punto.
Il resto appartiene a un altro discorso.
Ci ha provato Bersani a mettere in un angolo Berlusconi, ma si è scontrato con i disegni di Grillo.
Io non capisco perchè quasi nessuno cita una cosa lampante: Grillo non ha usato con B. la stessa violenza, lo stesso furore che ha usato con Bersani e con il PD.
Lo stesso Rodotà è stato usato, come ho già detto, come l'n-esima spranga da gettare fra le ruote di Bersani e anche io non capisco perchè Rodotà si sia prestato a questo gioco.
Il risultato è il ghigno a 32 denti di B.
Ovviamente do per scontato che il PD ha reso tutto più facile ai berluschini e ai grillanti, sia chiaro.
Shaka_Zulu- Messaggi : 452
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Shaka_Zulu ha scritto:
Invece il PD e Bersani si dovevano fidare della promessa "prima votate Rodotà etc."
...Ci ha provato Bersani a mettere in un angolo Berlusconi, ma si è scontrato con i disegni di Grillo.
Io non capisco perchè quasi nessuno cita una cosa lampante: Grillo non ha usato con B. la stessa violenza, lo stesso furore che ha usato con Bersani e con il PD.
No, Bersani non aveva bisogno che Grillo mantenesse la sua promessa, sincera o strumentale che fosse.
Sarebbe stato diverso solo se il candidato, invece di Rodotà, fosse stato oggettivamente indigeribile al PD, provocatorio in se stesso, e quindi un rospo da ingoiare in cambio, appunto, d'una promessa.
Un Rodotà alla presidenza sarebbe stato la punta di diamante garantita, diretta al cuore del berlusconismo, e chissenefrega se sia stato o non sia stato un Grillo a farne il nome - nemmeno poi che fosse un nome semi-sconosciuto, e non una delle figure storiche della sinistra istituzionale.
La verità è che si è usato il pretesto della presunta grillità, per nascondere l'avversione che la componente "cattolica" del PD aveva verso il laico Rodotà.
Il disegno di Grillo, assolutamente evidente, era invece di spingere PD e PDL all'inciucio, sia che questo disegno fosse ispirato al puro interesse elettorale, sia che appartenesse a una sordida manovra attuata dal Casaleggio segretamente berlusconiano.
Disegno, comunque, perfettamente riuscito.
Rom- Messaggi : 996
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Rom ha scritto:
No, Bersani non aveva bisogno che Grillo mantenesse la sua promessa, sincera o strumentale che fosse.
Sarebbe stato diverso solo se il candidato, invece di Rodotà, fosse stato oggettivamente indigeribile al PD, provocatorio in se stesso, e quindi un rospo da ingoiare in cambio, appunto, d'una promessa.
Un Rodotà alla presidenza sarebbe stato la punta di diamante garantita, diretta al cuore del berlusconismo, e chissenefrega se sia stato o non sia stato un Grillo a farne il nome - nemmeno poi che fosse un nome semi-sconosciuto, e non una delle figure storiche della sinistra istituzionale.
La verità è che si è usato il pretesto della presunta grillità, per nascondere l'avversione che la componente "cattolica" del PD aveva verso il laico Rodotà.
Il disegno di Grillo, assolutamente evidente, era invece di spingere PD e PDL all'inciucio, sia che questo disegno fosse ispirato al puro interesse elettorale, sia che appartenesse a una sordida manovra attuata dal Casaleggio segretamente berlusconiano.
Disegno, comunque, perfettamente riuscito.
Casaleggio è stato candidato tempo per per Forza Italia, quindi non è "segretamente" berlusconide.
Per la storia Rodotà ma tu guarda! Arriva ROM, che conosco come persona intelligente, e rompe subito il muro della discussione infinita (perchè no a Rodotà?) con la spiegazione che anch'io, nella mia modestia di esperto d'Arte, avevo già tentato di far capire: RODOTA' è inviso ai margheritini e quindi non avrebbe mai avuto i voti necessari che, invece, Prodi avrebbe potuto avere nonostante i 101 stronzi piddini se Grillo avesse detto "votatelo" (395 + 163 = 558).
Grazie ROM.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
Casaleggio è stato candidato tempo per per Forza Italia, quindi non è "segretamente" berlusconide.
Per la storia Rodotà ma tu guarda! Arriva ROM, che conosco come persona intelligente, e rompe subito il muro della discussione infinita (perchè no a Rodotà?) con la spiegazione che anch'io, nella mia modestia di esperto d'Arte, avevo già tentato di far capire: RODOTA' è inviso ai margheritini e quindi non avrebbe mai avuto i voti necessari che, invece, Prodi avrebbe potuto avere nonostante i 101 stronzi piddini se Grillo avesse detto "votatelo" (395 + 163 = 558).
Casaleggio è berlusconoide "segretamente" oggi, nel momento in cui dirige un partito che dichiara di essere contro.
Per il resto, caro Cireno, non c'è spazio per nessuno scoop, nessuna scoperta: tutto è molto chiaro. Basta dirlo, però.
Ho sentito dire, portati all'estremo, semmai, alcuni esponenti del PD che "comunque non c'erano i voti", lasciando nel vago il perchè non c'erano, di chi erano quelli mancanti.
Ma sento - e leggo anche qui - che la ragione è stata che la candidatura era inaccettabile perché proveniva da Grillo, o che Rodotà era una figura meno desiderabile di Prodi o di altri, etc, non serve continuare nell'elenco.
Il minimo sindacale di logica dovrebbe imporre a un partito di occuparsi prima di tutto e soprattutto dei nemici interni, o delle sue stesse divisioni, quando sono tanto macroscopiche: parlare dei nemici non solo, attribuendo a loro i fallimenti e le scelte, non solo è un depistaggio, ma è una stupida bugia.
Rom- Messaggi : 996
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Rom ha scritto:
Casaleggio è berlusconoide "segretamente" oggi, nel momento in cui dirige un partito che dichiara di essere contro.
Per il resto, caro Cireno, non c'è spazio per nessuno scoop, nessuna scoperta: tutto è molto chiaro. Basta dirlo, però.
Ho sentito dire, portati all'estremo, semmai, alcuni esponenti del PD che "comunque non c'erano i voti", lasciando nel vago il perchè non c'erano, di chi erano quelli mancanti.
Ma sento - e leggo anche qui - che la ragione è stata che la candidatura era inaccettabile perché proveniva da Grillo, o che Rodotà era una figura meno desiderabile di Prodi o di altri, etc, non serve continuare nell'elenco.
Il minimo sindacale di logica dovrebbe imporre a un partito di occuparsi prima di tutto e soprattutto dei nemici interni, o delle sue stesse divisioni, quando sono tanto macroscopiche: parlare dei nemici non solo, attribuendo a loro i fallimenti e le scelte, non solo è un depistaggio, ma è una stupida bugia.
Sai ROM io davvero non riesco a capire, sarà un mio limite, perché Rodotà sarebbe dovuto essere preferito a Prodi. A me sembra che il nome di Rodotà sia oggi gridato nelle piazze da chi è incazzato, spesso a ragione, con il mondo intero e che forse sperava che se alla carica di PdR ci fosse andato Rodotà tutti i guai del capitalismo, unico e vero responsabile di questa crisi, si sarebbero risolti, le aziende sarebbero tornate in Italia, il lavoro si sarebbe trovato alla grande ecc.ecc. Io non riesco proprio a capire perché se Grillo aveva come obiettivo quello di far uscire Berlusconi dalla politica non ha approfittato della grande occasione che Bersani gli aveva presentato con il nome di Prodi. Non riesco proprio a capire cos’abbia Rodotà che Prodi non ha, magari perfino anche in maggior misura. Non capisco, o forse sono io che capisco che chi invece chi continua a sfrucugliare con quel nome di Rodotà non abbia, sotto sotto, altre motivazioni.
Sui nemici interni del PD mi sembra di avere risposto a Lara ma comunque perché”nemici”? Gentiloni è forse nemico di Fassina? Saranno due personaggi con idee diverse su certi problemi ma perché nemici? Ripeto: un connubbio difficile, anche se non impossibile. è quello tra ex PCI e ex DC. Il rinnovamento voluto da Bersani ha portato in Parlamento molte decine di giovani abbastanza inesperti, che probabilmente credono che sia giusto e normale avere proprie convinzioni, e poi c’è anche il problema che Prodi eletto avrebbe avrebbe sciolto le camere quindi anche questo fatto ha avuto la sua importanza…..Questo però è un problema interno al PD che non c’entra niente con il GRANDE ERRORE di Grillo di non aver appoggiato Prodi. Ma sarà stato poi un errore o parte della strategia grillina dello sfasciare tutto…….?
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Su quest'ultimo fatto di Prodi che scioglie le Camere, mi permane un dubbio: senza una nuova legge elettorale, potremmo andare a votare sino allo sfinimento, il risultato sarebbe globalmente l'ingovernabilità. Non era così senza Grillo, ma il terzo partito che rompe il bipolarismo rende inservibile anche il Porcellum.
Quindi Prodi avrebbe dovuto traccheggiare, in una qualche maniera. Almeno prima di mettere a posto qualche cosa, nell'economia, nella legge elettorale, eccetera.
Tutti pensavamo col retro cranio che se si fosse votato Rodotà poi si apriva una stagione di collaborazione col M5S. Ma negli incontri tra Bersani ed il M5S c'era chiusura totale. E allora che fare? Conveniva mantenere un profilo alto e istituzionale, almeno nelle prime votazioni, con Marini. Una figura che poteva gestire questo dopo voto ingovernabile. Non dimentichiamo le modifiche della legge elettorale o quelle costituzionali del Bicameralismo da smantellare prima di andare di nuovo al voto.
Prodi era il candidato di bandiera nelle votazioni con quorum ridotto alla maggioranza semplice. Chi meglio di Prodi poteva rappresentare il PD, Rodotà? Non di sicuro se dietro non ci fosse stata quella idea di una collaborazione con Grillo per il governo. Ma erano passati quasi due mesi in cui Grillo aveva ripetuto niet, e non era possibile che cambiasse idea, da un momento all'altro. Ed è andata peggio, perché la Gabanelli si è ritirata. Se restava lei, sarebbe emersa la strategia di Grillo finalizzata puramente ad agitare una sua bandiera. E con la Gabanelli non avrebbero votato Rodotà neppure i franchi tiratori del PD.
Insomma, vi rendete conto di come si faccia politica del giorno per giorno, in casa Pound, pardon Grillo?
Poi, di fronte a tutti questi fatti, c'è anche l'ingenuità di parlamentari di fresca nomina (ma non lo sono tutti), che pensavano di poter fare libera uscita.
Più si riflette e più si vede, che non c'è solo la sconfitta, ma anche la sfiga che si è accanita su Bersani.
Da me Bersani riceverà tutto l'appoggio che vorrà, perché lo ritengo una delle persone migliori che abbia incontrato nel PCI e nel PD.
Quindi Prodi avrebbe dovuto traccheggiare, in una qualche maniera. Almeno prima di mettere a posto qualche cosa, nell'economia, nella legge elettorale, eccetera.
Tutti pensavamo col retro cranio che se si fosse votato Rodotà poi si apriva una stagione di collaborazione col M5S. Ma negli incontri tra Bersani ed il M5S c'era chiusura totale. E allora che fare? Conveniva mantenere un profilo alto e istituzionale, almeno nelle prime votazioni, con Marini. Una figura che poteva gestire questo dopo voto ingovernabile. Non dimentichiamo le modifiche della legge elettorale o quelle costituzionali del Bicameralismo da smantellare prima di andare di nuovo al voto.
Prodi era il candidato di bandiera nelle votazioni con quorum ridotto alla maggioranza semplice. Chi meglio di Prodi poteva rappresentare il PD, Rodotà? Non di sicuro se dietro non ci fosse stata quella idea di una collaborazione con Grillo per il governo. Ma erano passati quasi due mesi in cui Grillo aveva ripetuto niet, e non era possibile che cambiasse idea, da un momento all'altro. Ed è andata peggio, perché la Gabanelli si è ritirata. Se restava lei, sarebbe emersa la strategia di Grillo finalizzata puramente ad agitare una sua bandiera. E con la Gabanelli non avrebbero votato Rodotà neppure i franchi tiratori del PD.
Insomma, vi rendete conto di come si faccia politica del giorno per giorno, in casa Pound, pardon Grillo?
Poi, di fronte a tutti questi fatti, c'è anche l'ingenuità di parlamentari di fresca nomina (ma non lo sono tutti), che pensavano di poter fare libera uscita.
Più si riflette e più si vede, che non c'è solo la sconfitta, ma anche la sfiga che si è accanita su Bersani.
Da me Bersani riceverà tutto l'appoggio che vorrà, perché lo ritengo una delle persone migliori che abbia incontrato nel PCI e nel PD.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
freg53 ha scritto:ora diranno che è nipote del letta pdl,che una volta ha dichiarato che meglio votare per il pdl che per 5 stelle e tante altre cazzate...se il governo riesce a fare quattro cose utili per il paese l'umore cambierà rapidamente.
Diranno la verità. Quali sono le cazzate?
L'umore? Pensi che che sia una questione di "umore"? Ossia pensi che gli elettori e i militanti siano degli psicolabili, dei coglioncelli ai quali basta dare un contentino?
Rom- Messaggi : 996
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
RODOTA' è inviso ai margheritini e quindi non avrebbe mai avuto i voti necessari che, invece, Prodi avrebbe potuto avere nonostante i 101 stronzi piddini se Grillo avesse detto "votatelo" (395 + 163 = 558).
prima domanda: ma quanti sono i margheritini del pastrocchio? ammesso poi che fossero tutti contro rodotà.
seconda domanda: ma che razza di gente avete portato in parlamento?
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
rikkitikkitavi ha scritto:
prima domanda: ma quanti sono i margheritini del pastrocchio? ammesso poi che fossero tutti contro rodotà.
seconda domanda: ma che razza di gente avete portato in parlamento?
Avete è una TUA supposizione, forse sarebbe stato meglio scrivere "HANNO".
Però se li confronti con quelli che HANNO portato in Parlamento il duo Grillo Caseleggio ci sarebbe semmai solo da stupirsi per la selezione grillica. Se i migliori loro rappresentanti sono quella Lombardi che non sa nemmeno cosa sia il Benelux o quel Crimi che alla moda berlusconide si addormenta sui banchi del Senato, allora preferisco l'intelligenza di una Moretti che, pur essendo portavoce di Bersani, ha dichiarato che avrebbe votato contro il nome di Marini dimostrando di non essere un automa. E altretutto è anche più bella, e di parecchio, della fattorina capogruppo di Grillo, e questo non guasta affatto, anche se chiaramente non è indispensabile per quello che devono fare in quelle aule sorde e grigie....
Ah, dimenticavo. Se non lo hai letto forse ti può essere utile leggere questobrano dell'articolo di Adriano Sofri, fra l'altro postato da Guya in altro 3D
Così, mentre un nome degno come quello di Marini passava per scelto da Berlusconi, Grillo candidava Rodotà, persona esemplare per uno schieramento di sinistra dei diritti civili e dei movimenti.
I 5Stelle erano fino a quel punto piuttosto nell’angolo, essendo evidente come il loro compiaciuto infantilismo settario (oltre che l’insipienza dei loro portavoce) facesse dissipare un’inverosimile opportunità di riforme e regalasse al centrodestra una forza di ricatto insperata.
Del disastro della notte e del giorno di Marini (che non lo meritava) inutile ripetere: Bersani ne è uscito, dopo 50 giorni di resistenza catoniana, come un inciucista finalmente smascherato. (Ve li ricordate, dal primo giorno, i titoli “da sinistra” sull’inciucio avvenuto?).
Avrebbe potuto il Pd aderire alla candidatura di Rodotà, come tanti hanno auspicato?
Forse: sarebbe stata una capitolazione nei confronti dei 5Stelle, che in Rodotà avevano visto soprattutto una ghiotta occasione per imbarazzare il Pd, ma cedere a una pretesa strumentale e arrogante può non essere un errore. Lo considererei più nettamente tale se Rodotà avesse risposto all’offerta della candidatura dichiarando che l’avrebbe accettata solo nel caso che fosse di tutta la sinistra: Scalfari ha fatto un’osservazione simile.
I 5Stelle hanno sventolato il nome di Rodotà come una loro stretta bandiera, e al tempo stesso l’hanno proclamato come il candidato di tutti gli italiani contro quelli del Palazzo. Gli italiani avevano moltissimi altri candidati degni, per fortuna, e le stesse consultazioni varie lo mostravano (com’è noto, Emma Bonino era la preferita: è diventato un tic, gli italiani ce l’hanno, i politici non ci fanno più caso).
Ultima modifica di cireno il Sab 27 Apr 2013, 12:10 - modificato 1 volta.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
Avete è una TUA supposizione, forse sarebbe stato meglio scrivere "HANNO".
Però se li confronti con quelli che HANNO portato in Parlamento il duo Grillo Caseleggio ci sarebbe semmai solo da stupirsi per la selezione grillica. Se i migliori loro rappresentanti sono quella Lombardi che non sa nemmeno cosa sia il Benelux o quel Crimi che alla moda berlusconide si addormenta sui banchi del Senato, allora preferisco l'intelligenza di una Moretti che, pur essendo portavoce di Bersani, ha dichiarato che avrebbe dichiarato contro il nome di Marini dimostrando di non essere un automa. E altretutto è anche più bella, e di parecchio, della fattorina capogruppo di Grillo, e questo non guasta affatto, anche se chiaramente non è indispensabile per quello che devono fare in quelle aule sorde e grigie....
Ah, dimenticavo. Se non lo hai letto forse ti può essere utile leggere questobrano dell'articolo di Adriano Sofri, fra l'altro postato da Guya in altro 3D
Così, mentre un nome degno come quello di Marini passava per scelto da Berlusconi, Grillo candidava Rodotà, persona esemplare per uno schieramento di sinistra dei diritti civili e dei movimenti.
I 5Stelle erano fino a quel punto piuttosto nell’angolo, essendo evidente come il loro compiaciuto infantilismo settario (oltre che l’insipienza dei loro portavoce) facesse dissipare un’inverosimile opportunità di riforme e regalasse al centrodestra una forza di ricatto insperata.
Del disastro della notte e del giorno di Marini (che non lo meritava) inutile ripetere: Bersani ne è uscito, dopo 50 giorni di resistenza catoniana, come un inciucista finalmente smascherato. (Ve li ricordate, dal primo giorno, i titoli “da sinistra” sull’inciucio avvenuto?).
Avrebbe potuto il Pd aderire alla candidatura di Rodotà, come tanti hanno auspicato?
Forse: sarebbe stata una capitolazione nei confronti dei 5Stelle, che in Rodotà avevano visto soprattutto una ghiotta occasione per imbarazzare il Pd, ma cedere a una pretesa strumentale e arrogante può non essere un errore. Lo considererei più nettamente tale se Rodotà avesse risposto all’offerta della candidatura dichiarando che l’avrebbe accettata solo nel caso che fosse di tutta la sinistra: Scalfari ha fatto un’osservazione simile.
I 5Stelle hanno sventolato il nome di Rodotà come una loro stretta bandiera, e al tempo stesso l’hanno proclamato come il candidato di tutti gli italiani contro quelli del Palazzo. Gli italiani avevano moltissimi altri candidati degni, per fortuna, e le stesse consultazioni varie lo mostravano (com’è noto, Emma Bonino era la preferita: è diventato un tic, gli italiani ce l’hanno, i politici non ci fanno più caso).
insomma: in un modo o nell'altro sono sempre gli altri che sbagliano, se rodotà avesse, se m5s avesse, se mia zia carolina avesse... mai che quelli del pidì pensino di avere sbagliato qualcosa anche loro.
e perché, piuttosto, non hanno proposto marini come candidato di tutta la sinistra? e la candidatura di marini non è stata forse una capitolazione di fronte a berlusconi? e da quando in qua sofri è diventato l'oracolo di delfi?
ma ritornando a noi.
non hai risposto alla mia domanda su quanti sono i margheritini nel pastrocchio.
che razza di gente ABBIAMo mandato in parlamento perché, ahimé! il pastrocchio l'ho votato anch'io. ma mi sto chiedendo poi, quando si trattasse di votare una legge, che so, per i diritti civili delle coppie di fatto, per l'abolizione della legge 40, per il diritto di autodeterminazione, cosa succederebbe?
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
rikkitikkitavi ha scritto:
insomma: in un modo o nell'altro sono sempre gli altri che sbagliano, se rodotà avesse, se m5s avesse, se mia zia carolina avesse... mai che quelli del pidì pensino di avere sbagliato qualcosa anche loro.
e perché, piuttosto, non hanno proposto marini come candidato di tutta la sinistra? e la candidatura di marini non è stata forse una capitolazione di fronte a berlusconi? e da quando in qua sofri è diventato l'oracolo di delfi?
ma ritornando a noi.
non hai risposto alla mia domanda su quanti sono i margheritini nel pastrocchio.
che razza di gente ABBIAMo mandato in parlamento perché, ahimé! il pastrocchio l'ho votato anch'io. ma mi sto chiedendo poi, quando si trattasse di votare una legge, che so, per i diritti civili delle coppie di fatto, per l'abolizione della legge 40, per il diritto di autodeterminazione, cosa succederebbe?
non ti ho risposto perchè non lo so. Certo che no, che Sofri non è l'pracolo, ma se uno che è sempre critico nei confronti del PD scrive ste cose allora io che dovrei pensare? Del resto nemmeno Rodotà è sant'Antonio e nemmeno tu sei l' oracolo. E anche tu non mi rispondi alla domanda: perchè i grillici non hanno votato Prodi?
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
non ti ho risposto perchè non lo so. Certo che no, che Sofri non è l'pracolo, ma se uno che è sempre critico nei confronti del PD scrive ste cose allora io che dovrei pensare? Del resto nemmeno Rodotà è sant'Antonio e nemmeno tu sei l' oracolo. E anche tu non mi rispondi alla domanda: perchè i grillici non hanno votato Prodi?
ma se non lo sai, come fai a dire, e sofri come fa a dire che rodotà non aveva i numeri per essere eletto? la somma di 395 e 163 ha lo stesso risultato, sia che si voti per rodotà, sia che si voti per prodi. e qui ipotizzo 100 voti in meno del pd per rodotà, che non sono mica pochi.
perché i grilletti non hanno votato prodi? magari se iniziavano a votarlo i suoi, poi si potevano accodare gli altri, ma così ... e poi te lo immagini, prodi eletto ma con 100 voti in meno di quelli che doveva avere: sarebbe partita subito la caccia al grilletto.
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
Casaleggio è stato candidato tempo per per Forza Italia, quindi non è "segretamente" berlusconide.
Per la storia Rodotà ma tu guarda! Arriva ROM, che conosco come persona intelligente, e rompe subito il muro della discussione infinita (perchè no a Rodotà?) con la spiegazione che anch'io, nella mia modestia di esperto d'Arte, avevo già tentato di far capire: RODOTA' è inviso ai margheritini e quindi non avrebbe mai avuto i voti necessari che, invece, Prodi avrebbe potuto avere nonostante i 101 stronzi piddini se Grillo avesse detto "votatelo" (395 + 163 = 558).
Grazie ROM.
Dicevano che con Rodotà "si aprivano praterie".
Con ogni probabilità era il programma politico di Pecos Bill...
Tarzan- Messaggi : 222
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
rikkitikkitavi ha scritto:
ma se non lo sai, come fai a dire, e sofri come fa a dire che rodotà non aveva i numeri per essere eletto? la somma di 395 e 163 ha lo stesso risultato, sia che si voti per rodotà, sia che si voti per prodi. e qui ipotizzo 100 voti in meno del pd per rodotà, che non sono mica pochi.
perché i grilletti non hanno votato prodi? magari se iniziavano a votarlo i suoi, poi si potevano accodare gli altri, ma così ... e poi te lo immagini, prodi eletto ma con 100 voti in meno di quelli che doveva avere: sarebbe partita subito la caccia al grilletto.
Caro Rikkiecc.ecc.
oggi, un giornale assolutamente legato al M5S, il Fatto Quotidiano, in un editoriale a firma del suo direttore Antonio Padellaro, altro grillino ultima ora, ha scritto, fra le molte martellate al PD, una riga dove dice che tutto questo viene anche dagli errori di Grillo PER ESEMPIO NON AVER VOTATO PRODI.
Non per fare polemiche, ma per dimostrare a te e all'amico Bessarione, che stando così le cose, e ormai tutti imputano a Grillo quell'errore la cui conseguenza è questo governo, che quello che si arrampicava sugli specchi non ero io ma voi. E ora che con la costituzione del governo Letta siete scivolati dal vetro e avete battuto il culo per terra dovreste rendervene conto.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Le polemiche si possono fare anche dicendo che non si vuol farle, basta usare i giusti toni e le adeguate espressioni irridenti.cireno ha scritto:
Caro Rikkiecc.ecc.
oggi, un giornale assolutamente legato al M5S, il Fatto Quotidiano, in un editoriale a firma del suo direttore Antonio Padellaro, altro grillino ultima ora, ha scritto, fra le molte martellate al PD, una riga dove dice che tutto questo viene anche dagli errori di Grillo PER ESEMPIO NON AVER VOTATO PRODI.
Non per fare polemiche, ma per dimostrare a te e all'amico Bessarione, che stando così le cose, e ormai tutti imputano a Grillo quell'errore la cui conseguenza è questo governo, che quello che si arrampicava sugli specchi non ero io ma voi. E ora che con la costituzione del governo Letta siete scivolati dal vetro e avete battuto il culo per terra dovreste rendervene conto.
Massaggiandomi quindi le terga ammaccate osservo, anzi ripeto (fiducioso, pur se ho già constatato una certa qual volontaria sordità) che Grillo ha chiesto ed ottenuto voti dicendo di voler "mandare a casa", distruggere i partiti politici tradizionali.
Non votando Prodi e lasciando fare al pd quello che ha fatto egli ha, coerentemente con quanto detto e rispettando così - a differenza di altri - il voto dei suoi elettori, assestato una bella botta a quel partito ed alla fiducia che in esso hanno i suoi simpatizzanti: nei più recenti sondaggi il pd è precipitato al terzo posto, col 20,3% (http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/GestioneSondaggio.aspx).
Qualificare il suo comportamento come "errore" è possibile solo se si dipinge Grillo altro da quello che è, volendosi convincere (o, nel caso di Padellaro, volendo convincere i propri lettori per spingerli verso m5s? A pensar male si fa peccato ...) che egli è de sinistra, un "compagno che sbaglia". Atteggiamento propagandistico/automistificatorio che conosciamo fin dai tempi in cui tale espressione era in auge in certa sinistra a proposito del terrorismo.
Così come ritenere il governo Letta la lastra di cristallo su cui scivolano le critiche al pd comporta, se capisco bene, un giudizio positivo sul governo medesimo, con buona pace dei pluriennali giudizi circa il "caimano" o, con mutamento faunistico, "giaguaro" da smacchiare.
Cose che succedono, quando si vogliono portare voti al m5s (nel caso della mia maligna ipotesi di cui alla parentesi sopra) o quando il sentimento d'odio fa velo all'analisi razionale.
O quando, negandolo, si vuol far polemica a tutti i costi.
Ospite- Ospite
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Ma poi, quale strategia, quella di Grillo!
Deve essere la Gabanelli a dire no Grazie, e si deve defilare Strada, perché emerga la candidatura di Rodotà.
Per capire la candidatura di Rodotà, occorre prima capire quali fossero i limiti delle candidature del M5S, estratte dal "Cappello" di Casaleggio. La candidatura Rodotà, viene fuori per caso, e si intreccia con un lavoro di costruzione che sta conducendo Bersani, attraverso la ricerca di una figura che susciti un largo consenso. Se viene fuori Marini, è perché oltre che essere del PD, tra i fondatori, è stato anche Presidente emerito del Senato, e si pensa che possa, come importante figura istituzionale, rappresentare una prospettiva di dialogo, per un Parlamento inchiodato sulla ingovernabilità.
Se la Gabanelli non rinunciava, Rodotà non sarebbe saltato fuori. La politica può persino essere fantasia del potere, ma non nevrosi da candidato, sbattuto nel mercato sottostante della politica,la dove le massaie dei partiti vanno a fare spesa.
Semmai, è la sconfitta per i franchi tiratori che fa precipitare la crisi nella elezione del Presidente. E Prodi viene bruciato proprio per effetto di quella crisi che brucia Marini, e dal fatto che rappresentava una istanza di scontro in Parlamento, tanto che il PdL abbandona l'aula.
La confusione e l'ingovernabilità di quegli eventi, spinge Napolitano ad accettare il reincarico, proprio per ripulire il tappeto, da quella commedia degli equivoci, in cui ognuno si è messo a recitare senza copione.
Un fatto grave che è responsabilità solo del PD, e che riguarda solo il PD, questo. Poi c'è il resto dell'improvvisazione grillesca con il coniglio Rodotà che esce dal cappello. Ma un giorno prima di quei fatti, manco ci pensava Grillo,a Rodotà, per quanto gliene fregasse.
Mi sono un po ripetuto, ma anche questo è il racconto di quelle ore e di quella concitazione. Poi tutto si è rimesso in marcia. Bersani ha messo in pratica ciò che aveva dichiarato: se la questione era la sua persona, non voleva essere il problema, e così ha dato le dimissioni che hanno portato all'incarico di Letta, e a questo governo.
Si badi bene, che Bersani, lo aveva detto: guardate che un governo lo si deve fare, e lo si farà. E' futile rimuginare su quali altri governi si sarebbero potuti fare, ma di sicuro, dopo la bocciatura di Bersani da parte dell'elettorato di questo paese, ogni altro governo sarebbe stato peggio del suo. E seppure sul filo del rasoio, questo giudizio vale anche per il governo di Enrico Letta.
Deve essere la Gabanelli a dire no Grazie, e si deve defilare Strada, perché emerga la candidatura di Rodotà.
Per capire la candidatura di Rodotà, occorre prima capire quali fossero i limiti delle candidature del M5S, estratte dal "Cappello" di Casaleggio. La candidatura Rodotà, viene fuori per caso, e si intreccia con un lavoro di costruzione che sta conducendo Bersani, attraverso la ricerca di una figura che susciti un largo consenso. Se viene fuori Marini, è perché oltre che essere del PD, tra i fondatori, è stato anche Presidente emerito del Senato, e si pensa che possa, come importante figura istituzionale, rappresentare una prospettiva di dialogo, per un Parlamento inchiodato sulla ingovernabilità.
Se la Gabanelli non rinunciava, Rodotà non sarebbe saltato fuori. La politica può persino essere fantasia del potere, ma non nevrosi da candidato, sbattuto nel mercato sottostante della politica,la dove le massaie dei partiti vanno a fare spesa.
Semmai, è la sconfitta per i franchi tiratori che fa precipitare la crisi nella elezione del Presidente. E Prodi viene bruciato proprio per effetto di quella crisi che brucia Marini, e dal fatto che rappresentava una istanza di scontro in Parlamento, tanto che il PdL abbandona l'aula.
La confusione e l'ingovernabilità di quegli eventi, spinge Napolitano ad accettare il reincarico, proprio per ripulire il tappeto, da quella commedia degli equivoci, in cui ognuno si è messo a recitare senza copione.
Un fatto grave che è responsabilità solo del PD, e che riguarda solo il PD, questo. Poi c'è il resto dell'improvvisazione grillesca con il coniglio Rodotà che esce dal cappello. Ma un giorno prima di quei fatti, manco ci pensava Grillo,a Rodotà, per quanto gliene fregasse.
Mi sono un po ripetuto, ma anche questo è il racconto di quelle ore e di quella concitazione. Poi tutto si è rimesso in marcia. Bersani ha messo in pratica ciò che aveva dichiarato: se la questione era la sua persona, non voleva essere il problema, e così ha dato le dimissioni che hanno portato all'incarico di Letta, e a questo governo.
Si badi bene, che Bersani, lo aveva detto: guardate che un governo lo si deve fare, e lo si farà. E' futile rimuginare su quali altri governi si sarebbero potuti fare, ma di sicuro, dopo la bocciatura di Bersani da parte dell'elettorato di questo paese, ogni altro governo sarebbe stato peggio del suo. E seppure sul filo del rasoio, questo giudizio vale anche per il governo di Enrico Letta.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Bessarione13 ha scritto:Le polemiche si possono fare anche dicendo che non si vuol farle, basta usare i giusti toni e le adeguate espressioni irridenti.
Massaggiandomi quindi le terga ammaccate osservo, anzi ripeto (fiducioso, pur se ho già constatato una certa qual volontaria sordità) che Grillo ha chiesto ed ottenuto voti dicendo di voler "mandare a casa", distruggere i partiti politici tradizionali.
Non votando Prodi e lasciando fare al pd quello che ha fatto egli ha, coerentemente con quanto detto e rispettando così - a differenza di altri - il voto dei suoi elettori, assestato una bella botta a quel partito ed alla fiducia che in esso hanno i suoi simpatizzanti: nei più recenti sondaggi il pd è precipitato al terzo posto, col 20,3% (http://www.sondaggipoliticoelettorali.it/GestioneSondaggio.aspx).
Qualificare il suo comportamento come "errore" è possibile solo se si dipinge Grillo altro da quello che è, volendosi convincere (o, nel caso di Padellaro, volendo convincere i propri lettori per spingerli verso m5s? A pensar male si fa peccato ...) che egli è de sinistra, un "compagno che sbaglia". Atteggiamento propagandistico/automistificatorio che conosciamo fin dai tempi in cui tale espressione era in auge in certa sinistra a proposito del terrorismo.
Così come ritenere il governo Letta la lastra di cristallo su cui scivolano le critiche al pd comporta, se capisco bene, un giudizio positivo sul governo medesimo, con buona pace dei pluriennali giudizi circa il "caimano" o, con mutamento faunistico, "giaguaro" da smacchiare.
Cose che succedono, quando si vogliono portare voti al m5s (nel caso della mia maligna ipotesi di cui alla parentesi sopra) o quando il sentimento d'odio fa velo all'analisi razionale.
O quando, negandolo, si vuol far polemica a tutti i costi.
Grillo è un uomo di destra, che pensa al potere come un fatto personale, e che se ti fa un partito (ogni tanto ricorda i soldi che ha anticipato per le manifestazioni del popolo viola, ecc.), anche spendendo di tasca sua, lo fa con la protervia di chi ti fa vedere chi è lui. Tanto che i parlamentari del M5S, non pianificano loro le azioni, ma vengono eterodiretti da lui, sentito Casaleggio (altro uomo soldi e successo che ha idee di destra). Il fatto che il deus ex machina del Fatto sia Travaglio, e non Padellaro, è evidente, ed è forse di sinistra Travaglio? E' Padellaro che vale pochino, come tutti quegli elettori di sinistra che hanno votato per il M5S, non riuscendo a farsi loro un partito di sinistra che non stesse attaccato con lo sputo.
Questa è una analisi, Bessarione, succinta, ma è una analisi che si può sviluppare come si vuole, scrivendo interi trattati su questi pochi concetti, e non mancano neppure i precedenti storici, nel nostro paese, politicamente creativo e ricreativo.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
La polemica, se fatta con persone che stimi, non è mai "velenosa" ma utile a capirsi. La polemica fatta di battute irridenti, come si usava in un altra zona del web, non è polemica costruttiva ma denigrazione, dileggio, e non è da mai il mio modo di fare polemica. Del resto la cultura italiana ha annoverato molti grandi scrittori che della polemica facevano la loro bandiera (Sciascia, Pasolini, Arbasino....) quindi ci sta che anch'io possa battere quel sentiero....
padellaro scrive "pro domo sua" cioè per vendere il suo giornale ai grillici, ormai diventati la gran parte del suo pubblico, però anche lui, come ha scritto anche Galli per esempio, non può esimersi dal dire la verità "se Grillo avesse votato Prodi oggi non avremmo questo governo stile DC".
Non ci resta che aspettare che tanto gli ostacoli, anche pesanti, Letta li troverà sul cammino. Per esempio, quando verrà presentata la proposta di legge sul Conflitto di interessi o sulla Corruzione, il PD come si comporterà? voterà contro per salvare il governo o.....? Aspettiamo
padellaro scrive "pro domo sua" cioè per vendere il suo giornale ai grillici, ormai diventati la gran parte del suo pubblico, però anche lui, come ha scritto anche Galli per esempio, non può esimersi dal dire la verità "se Grillo avesse votato Prodi oggi non avremmo questo governo stile DC".
Non ci resta che aspettare che tanto gli ostacoli, anche pesanti, Letta li troverà sul cammino. Per esempio, quando verrà presentata la proposta di legge sul Conflitto di interessi o sulla Corruzione, il PD come si comporterà? voterà contro per salvare il governo o.....? Aspettiamo
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:La polemica, se fatta con persone che stimi, non è mai "velenosa" ma utile a capirsi. La polemica fatta di battute irridenti, come si usava in un altra zona del web, non è polemica costruttiva ma denigrazione, dileggio, e non è da mai il mio modo di fare polemica. Del resto la cultura italiana ha annoverato molti grandi scrittori che della polemica facevano la loro bandiera (Sciascia, Pasolini, Arbasino....) quindi ci sta che anch'io possa battere quel sentiero....
Ci sta, ci sta.
Ma allora perchè la neghi?
tvb; davvero :wub: .
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Non mi sembra che la tua analisi contrasti necessariamente con la mia.einrix ha scritto:
Grillo è un uomo di destra, che pensa al potere come un fatto personale, e che se ti fa un partito (ogni tanto ricorda i soldi che ha anticipato per le manifestazioni del popolo viola, ecc.), anche spendendo di tasca sua, lo fa con la protervia di chi ti fa vedere chi è lui. Tanto che i parlamentari del M5S, non pianificano loro le azioni, ma vengono eterodiretti da lui, sentito Casaleggio (altro uomo soldi e successo che ha idee di destra). Il fatto che il deus ex machina del Fatto sia Travaglio, e non Padellaro, è evidente, ed è forse di sinistra Travaglio? E' Padellaro che vale pochino, come tutti quegli elettori di sinistra che hanno votato per il M5S, non riuscendo a farsi loro un partito di sinistra che non stesse attaccato con lo sputo.
Questa è una analisi, Bessarione, succinta, ma è una analisi che si può sviluppare come si vuole, scrivendo interi trattati su questi pochi concetti, e non mancano neppure i precedenti storici, nel nostro paese, politicamente creativo e ricreativo.
Non leggo sufficientemente il Fatto per esprimermi sul ruolo, al suo interno, di Travaglio, nè sulle intime motivazioni di Padellaro
Nella oggettività di quello che detto quotidiano propone e sostiene e quello che realmente accade a me sembra che entrambi svolgano il ruolo di mosca cocchiera che - come è noto - si illude di poter guidare la corsa del cavallo, le cui redini sono invece saldamente nelle mani del cocchiere.
Ma questi sono dettagli che, oltretutto, ci porterebbero troppo OT.
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:La polemica, se fatta con persone che stimi, non è mai "velenosa" ma utile a capirsi. La polemica fatta di battute irridenti, come si usava in un altra zona del web, non è polemica costruttiva ma denigrazione, dileggio, e non è da mai il mio modo di fare polemica. Del resto la cultura italiana ha annoverato molti grandi scrittori che della polemica facevano la loro bandiera (Sciascia, Pasolini, Arbasino....) quindi ci sta che anch'io possa battere quel sentiero....
padellaro scrive "pro domo sua" cioè per vendere il suo giornale ai grillici, ormai diventati la gran parte del suo pubblico, però anche lui, come ha scritto anche Galli per esempio, non può esimersi dal dire la verità "se Grillo avesse votato Prodi oggi non avremmo questo governo stile DC".
Non ci resta che aspettare che tanto gli ostacoli, anche pesanti, Letta li troverà sul cammino. Per esempio, quando verrà presentata la proposta di legge sul Conflitto di interessi o sulla Corruzione, il PD come si comporterà? voterà contro per salvare il governo o.....? Aspettiamo
Di sicuro! Il PD non voterà per l'allontanamento di Berlusconi dal Senato. Altrimenti casca il governo di Enrico Letta con dentro il PdL.
E di sicuro, Grillo avanzerà quella richiesta, guai se non lo facesse. Sta di fatto che il solo risultato sarà un mal di pancia per me e per Bersani, ed un nulla di fatto per Berlusconi.
Per cacciarlo dal Senato, Grillo non avrebbe dovuto chiudere la porta al governo di Bersani, ma avrebbe dovuto garantirgli il sostegno. A quel punto c'erano le condizioni per cacciare Berlusconi.
Ma vaglielo a spiegare alla gente.
Sopporteremo per spirito di servizio e berremo questo amaro calice, confezionato dal popolo di chi ha votato Grillo e Berlusconi, per il bene del Paese, che è prima di tutto, nostro.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
E se gli sparassimo?
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
Caro Rikkiecc.ecc.
oggi, un giornale assolutamente legato al M5S, il Fatto Quotidiano, in un editoriale a firma del suo direttore Antonio Padellaro, altro grillino ultima ora, ha scritto, fra le molte martellate al PD, una riga dove dice che tutto questo viene anche dagli errori di Grillo PER ESEMPIO NON AVER VOTATO PRODI.
Non per fare polemiche, ma per dimostrare a te e all'amico Bessarione, che stando così le cose, e ormai tutti imputano a Grillo quell'errore la cui conseguenza è questo governo, che quello che si arrampicava sugli specchi non ero io ma voi. E ora che con la costituzione del governo Letta siete scivolati dal vetro e avete battuto il culo per terra dovreste rendervene conto.
no, scusa. io non sono mica un grilletto, anzi: credo che ormai lo sappiano anche i sassi che a febbraio alle politiche ho votato per il pastrocchio turandomi il naso; per ambrosoli no, perché a tutto c'è un limite.
padellaro avrà le sue opinioni, io mi tengo le mie; se il pastrocchio avesse votato rodotà (o anche prodi), oggi supertrim non sarebbe ministro degli interni.
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Perchè AMBROSOLI no?
E così ha vinto senzacollo. Ben ti sta
E così ha vinto senzacollo. Ben ti sta
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:Perchè AMBROSOLI no?
E così ha vinto senzacollo. Ben ti sta
ti ricordi il film "il buono, il brutto e il cattivo"? quando tuco e il biondo, vestiti da sudisti, vedono arrivare dal deserto dei cavalieri con la divisa grigia, e tuco esclama : "dio è con noi, perché anche lui odia gli yankees".
proprio in quel momento un cavaliere si toglie la polvere dalla divisa, e appare il blu, e il biondo risponde: "no, dio non è con noi, perché anche lui odia gli imbecilli".
ecco, ambrosoli. quel triste riportino, che alla prima dichiarazione si ripromette di rifare il mediocredito lombardo e di far pagare il ticket sanitario in base al reddito. nel paese degli evasori è il massimo. e poi, per concludere in bellezza, viene a dichiarare che la dote scuola (il finanziamento pubblico della regione alle scuole private) è garanzia di libertà di insegnamento.
mi dici che differenza c'è tra lui e il pianolista varesotto?
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
Caro Rikkiecc.ecc.
oggi, un giornale assolutamente legato al M5S, il Fatto Quotidiano, in un editoriale a firma del suo direttore Antonio Padellaro, altro grillino ultima ora, ha scritto, fra le molte martellate al PD, una riga dove dice che tutto questo viene anche dagli errori di Grillo PER ESEMPIO NON AVER VOTATO PRODI.
Non per fare polemiche, ma per dimostrare a te e all'amico Bessarione, che stando così le cose, e ormai tutti imputano a Grillo quell'errore la cui conseguenza è questo governo, che quello che si arrampicava sugli specchi non ero io ma voi. E ora che con la costituzione del governo Letta siete scivolati dal vetro e avete battuto il culo per terra dovreste rendervene conto.
Però il buon Padellaro non cita l'errore più grave e primigenio cioè avere rifiutato anche solo di considerare le proposte di Bersani.
Non può alienarsi nè il suo vicedirettore nè larghe fette dei suoi lettori.
Shaka_Zulu- Messaggi : 452
Data d'iscrizione : 11.04.13
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Shaka_Zulu ha scritto:
Però il buon Padellaro non cita l'errore più grave e primigenio cioè avere rifiutato anche solo di considerare le proposte di Bersani.
Non può alienarsi nè il suo vicedirettore nè larghe fette dei suoi lettori.
Noi ci possiamo permettere di freagarcene di Padellaro, come di chiunque altro.
In un articolo ci possono essere opinioni condivisibili e altre meno, o nient'affatto. Il nostro scopo non è quello di dare un voto ai giornalisti, ma di discutere dei fatti, e qualche volta torna utile mettere nel conto un articolo fatto di elementi opinabili o parziali.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
rikkitikkitavi ha scritto:
ti ricordi il film "il buono, il brutto e il cattivo"? quando tuco e il biondo, vestiti da sudisti, vedono arrivare dal deserto dei cavalieri con la divisa grigia, e tuco esclama : "dio è con noi, perché anche lui odia gli yankees".
proprio in quel momento un cavaliere si toglie la polvere dalla divisa, e appare il blu, e il biondo risponde: "no, dio non è con noi, perché anche lui odia gli imbecilli".
ecco, ambrosoli. quel triste riportino, che alla prima dichiarazione si ripromette di rifare il mediocredito lombardo e di far pagare il ticket sanitario in base al reddito. nel paese degli evasori è il massimo. e poi, per concludere in bellezza, viene a dichiarare che la dote scuola (il finanziamento pubblico della regione alle scuole private) è garanzia di libertà di insegnamento.
mi dici che differenza c'è tra lui e il pianolista varesotto?
Vogliamo dirla tutta? Il centro sinistra in Lombardia non ha i voti per governare la regione, e deve farsi aiutare da forze centriste che sappiano svolgere il ruolo di attrarre fette di elettorato che in passato hanno votato per le destre. Ambrosoli è una persona con quella caratura. Quindi, ben ha fatto il centro sinistra a farsi rappresentare da Ambrosoli, e male hanno fatto quelli che come Monti hanno voluto combattere una battaglia solitaria, persa in partenza. E' tanto vero quello che dico, che Di Pietro, in Lombardia faceva parte della coalizione di Ambrosoli, anziché essere con Ingroia.
E se così stanno le cose le critiche ad Ambrosoli sono critiche grasse, se finiscono per aiutare una destra che a Milano è pluri inquisita proprio per come ha rubato in regione.
Credo che ci sia un limite a tutto.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
einrix ha scritto:
Vogliamo dirla tutta? Il centro sinistra in Lombardia non ha i voti per governare la regione, e deve farsi aiutare da forze centriste che sappiano svolgere il ruolo di attrarre fette di elettorato che in passato hanno votato per le destre. Ambrosoli è una persona con quella caratura. Quindi, ben ha fatto il centro sinistra a farsi rappresentare da Ambrosoli, e male hanno fatto quelli che come Monti hanno voluto combattere una battaglia solitaria, persa in partenza. E' tanto vero quello che dico, che Di Pietro, in Lombardia faceva parte della coalizione di Ambrosoli, anziché essere con Ingroia.
E se così stanno le cose le critiche ad Ambrosoli sono critiche grasse, se finiscono per aiutare una destra che a Milano è pluri inquisita proprio per come ha rubato in regione.
Credo che ci sia un limite a tutto.
appunto. e se vogliamo dirla proprio tutta, ma fino in fondo, la sinistra a milano ha perso fino a quando ha fatto proprio quella politica lì, quella di presentare candidati "rassicuranti", prefetti, personaggi che potessero attirare i voti della destra.
o no?
perché quando la sinistra ha candidato un ex prefetto contro la moratti, ha preso una legnata indimenticabile; mentre quando ha fatto la sinistra, quando ha presentato un candidato impresentabile, uno che i voti della destra non avrebbe mai potuto prenderli, invece, guarda caso, ha vinto.
ma è possibile che voi pastrocchiani le lezioni non le impariate mai?
e poi, per piacere, vorrei tanto che si parlasse di idee, invece che di numeri: è con le idee che si vince, forse non lo avete ancora capito. ma inseguendo i numeri sono vent'anni che perdete, e perderete ancora.
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 105
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Milano è Milano, la provincia, tutta la provincia lombarda, è destra e Lega. A Bergamo, al Comune, quando si è vinto, lo si è fatto con un iso-Ambrosoli, altrimenti non c'è storia, e in provincia si è sempre perso.
Il tuo discorso può valere per Milano, e per qualche candidato più di qualche altro, perché anche quello conta molto.
Il discorso "più estremista è, e più funziona", vale fino ad un certo punto, ed oltre un certo limite diventa un puro azzardo.
In Lombardia avremmo vinto se Monti ci avesse dato una mano, ma da soli non vinciamo neppure se Formigoni va in galera: chiesa e potentati economici sono troppo forti e costituiscono un tessuto molto più forte del nostro.
Il tuo discorso può valere per Milano, e per qualche candidato più di qualche altro, perché anche quello conta molto.
Il discorso "più estremista è, e più funziona", vale fino ad un certo punto, ed oltre un certo limite diventa un puro azzardo.
In Lombardia avremmo vinto se Monti ci avesse dato una mano, ma da soli non vinciamo neppure se Formigoni va in galera: chiesa e potentati economici sono troppo forti e costituiscono un tessuto molto più forte del nostro.
einrix- Messaggi : 10607
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