Lettera di Rodotà a la Repubblica
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
rikkitikkitavi ha scritto:
ti ricordi il film "il buono, il brutto e il cattivo"? quando tuco e il biondo, vestiti da sudisti, vedono arrivare dal deserto dei cavalieri con la divisa grigia, e tuco esclama : "dio è con noi, perché anche lui odia gli yankees".
proprio in quel momento un cavaliere si toglie la polvere dalla divisa, e appare il blu, e il biondo risponde: "no, dio non è con noi, perché anche lui odia gli imbecilli".
ecco, ambrosoli. quel triste riportino, che alla prima dichiarazione si ripromette di rifare il mediocredito lombardo e di far pagare il ticket sanitario in base al reddito. nel paese degli evasori è il massimo. e poi, per concludere in bellezza, viene a dichiarare che la dote scuola (il finanziamento pubblico della regione alle scuole private) è garanzia di libertà di insegnamento.
mi dici che differenza c'è tra lui e il pianolista varesotto?
be, se ha detto davvero così, se ha difeso davvero il finanziamento pubblico alle scuole private, allora è meglio che continui a fare l'avvocato
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Shaka_Zulu ha scritto:
Però il buon Padellaro non cita l'errore più grave e primigenio cioè avere rifiutato anche solo di considerare le proposte di Bersani.
Non può alienarsi nè il suo vicedirettore nè larghe fette dei suoi lettori.
anche lui deve mangiare la pappa. E se non tiene buoni i grillici, in gran parte suoi lettori, allora deve andare dai frati.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
einrix ha scritto:Milano è Milano, la provincia, tutta la provincia lombarda, è destra e Lega. A Bergamo, al Comune, quando si è vinto, lo si è fatto con un iso-Ambrosoli, altrimenti non c'è storia, e in provincia si è sempre perso.
Il tuo discorso può valere per Milano, e per qualche candidato più di qualche altro, perché anche quello conta molto.
Il discorso "più estremista è, e più funziona", vale fino ad un certo punto, ed oltre un certo limite diventa un puro azzardo.
In Lombardia avremmo vinto se Monti ci avesse dato una mano, ma da soli non vinciamo neppure se Formigoni va in galera: chiesa e potentati economici sono troppo forti e costituiscono un tessuto molto più forte del nostro.
ma pisapia non è mica un estremista: è solo una persona coerente. e milano sarà anche milano, ma ti ricordi le elezioni passate?
il problema è che non interessa niente se al posto di un maroni targato destra va un maroni targato sinistra; il problema è che bisogna proprio intervenire nel tessuto sociale; bisogna essere presenti, iniziare oggi a preparare le elezioni che ci saranno tra cinque anni, non arrivare a dicembre 2017 cercando un candidato che possa essere accettabile dalla destra. a parte il fatto che non si capisce perché le persone di destra dovrebbero votare per un candidato dell'altra parte, un candidato che voglia avere qualche speranza di vincere deve essere credibile, deve dire cose nuove e diverse, far sognare gli elettori.
non certamente proporre il mediocredito e la dote-scuola. quelle lì sono le armi degli altri: la vogliamo capire o no?
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
rikkitikkitavi ha scritto:
ma pisapia non è mica un estremista: è solo una persona coerente. e milano sarà anche milano, ma ti ricordi le elezioni passate?
il problema è che non interessa niente se al posto di un maroni targato destra va un maroni targato sinistra; il problema è che bisogna proprio intervenire nel tessuto sociale; bisogna essere presenti, iniziare oggi a preparare le elezioni che ci saranno tra cinque anni, non arrivare a dicembre 2017 cercando un candidato che possa essere accettabile dalla destra. a parte il fatto che non si capisce perché le persone di destra dovrebbero votare per un candidato dell'altra parte, un candidato che voglia avere qualche speranza di vincere deve essere credibile, deve dire cose nuove e diverse, far sognare gli elettori.
non certamente proporre il mediocredito e la dote-scuola. quelle lì sono le armi degli altri: la vogliamo capire o no?
ma prima di pisapia c'era la Moratta, e anche i milanesi si erano rotti le p.
Purtroppo Einrix ha ragione: in Lombardia è davvero difficile, la Brianza è come la Vandea, tutti cattolici, Bergamo Brescia viva la Lega, il Varesotto, sempre stato di destra destra, diviso tra lega e berlusconi, il Pavese, berlusconi. Non parliamo poi di Como Lecco Sondrio e la Valtellina, potessero voterebbero papa Francesco.
C'è molta gente, in Lombardia, che piange piange ma sta bene, e ha paura della sinistra(oddio, la patrimoniale)ha paura che tornino i Visco che sembrano carabinieri, oddio sti comunisti. Insomma, hai voglia qua di fare un buon lavoro. Tu pensa che Pisapia è criticato adesso perfino perchè vuole costruire un villaggio di simil-case genere terremotati, dove mettere gli zingari che vengono sgombrati dai campi abusivi(ce ne sono sette intorno a Milano), e se tu chiedi "ma perchè non dovrebbe farlo, vuol dire dare un ordine, poter controllare", sai TUTTI cosa rispondono? "Gli zingari, ma che vadano fuori dalle palle. via via". Ecco, il cuore generoso dei milanesi. Fanculo.
Eppoi queste sono cose che dovresti sapere bene anche tu: non sei di Milano?
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
prima di pisapia c’era la moratti, e contro chi aveva vinto, anzi stravinto le elezioni? proprio contro un candidato di quelli che potevano stare bene anche alla destra, e questo dovrebbe essere motivo di riflessione: uno si domanda perché dovrebbe votare la fotocopia quando ha l’originale a disposizione.
come dovrebbe essere motivo di riflessione la qualità dei sindaci eletti dai milanesi prima dell’epoca pillitteri, l’uomo che divenne sindaco per virtù dinastiche avendo sposato la sorella del capobanda. sto parlando di persone come bucalossi, aniasi, tognoli, persone elette dai milanesi, mica dai terùn o dagli africani.
lo so che posto è la brianza, so anche che a cantù non vogliono la stazione ferroviaria in città per paura che arrivino gli immigrati. ma c’è anche tanta lombardia diversa: la bassa è stata per anni fedele alla sinistra, per anni a pavia il sindaco si chiamava veltri (avete presente?), e brescia e provincia non sono sempre state leghiste. anche un democristiano come martinazzoli non era un uomo della destra.
no, io resto convinto che bisogna mettere in piedi un programma che sia credibile e farlo conoscere in giro per la regione, ma bisogna iniziare a prepararlo oggi, non aspettare quattro anni per andare a pescare un candidato con il nome buono e che non faccia troppa paura a brianzoli e bergamaschi.
perché se uno crede che le cose siano immutabili, non fa politica: magari si mette a pettinare le bambole, ma la politica non è per lui.
come dovrebbe essere motivo di riflessione la qualità dei sindaci eletti dai milanesi prima dell’epoca pillitteri, l’uomo che divenne sindaco per virtù dinastiche avendo sposato la sorella del capobanda. sto parlando di persone come bucalossi, aniasi, tognoli, persone elette dai milanesi, mica dai terùn o dagli africani.
lo so che posto è la brianza, so anche che a cantù non vogliono la stazione ferroviaria in città per paura che arrivino gli immigrati. ma c’è anche tanta lombardia diversa: la bassa è stata per anni fedele alla sinistra, per anni a pavia il sindaco si chiamava veltri (avete presente?), e brescia e provincia non sono sempre state leghiste. anche un democristiano come martinazzoli non era un uomo della destra.
no, io resto convinto che bisogna mettere in piedi un programma che sia credibile e farlo conoscere in giro per la regione, ma bisogna iniziare a prepararlo oggi, non aspettare quattro anni per andare a pescare un candidato con il nome buono e che non faccia troppa paura a brianzoli e bergamaschi.
perché se uno crede che le cose siano immutabili, non fa politica: magari si mette a pettinare le bambole, ma la politica non è per lui.
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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