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26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia

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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 17:22

Mamma mia che noia, in sezione vi fanno la lezioncina sulla sinistra massimalista, poi ci mettono altre parolone come demagogia, populismo e via, è fatta, pronti e marciare. Aspersorio e moschetto, piddino perfetto!
Nel frattempo hanno manomesso l'articolo 18, hanno fatto diventare norma il precariato, hanno smantellato buona parte della scuola pubblica, hanno favorito al massimo le corporazioni e tutti i poteri forti del paese, tutto con il beneplacito entusiasta della "sinistra riformista" e come al solito questi ci vengono a parlare di massimalismo. Poi dice che non li vuole nessuno al governo. Ma se uno deve votare il pd per fare le stesse cose che fa il pdl, tanto vale votare il nanetto, no? Almeno non è un ipocrita...

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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 18:01

Comunque ormai è chiaro che nello straordinario mondo del pd può accadere anche che chi chiede il rispetto della Costituzione passi per demagogo. Ricordo a questo proposito che la nostra Carta tutela la scuola privata e la sua esistenza, a patto che sia senza oneri per lo Stato. Punto.

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Messaggio Da freg53 Sab 25 Mag 2013, 18:16

non c'è bisogno del circolo per dire le cose,basta far funzionare la testa,spendere 300.000 euro per decidere se dare o no un milione alla scuola paritaria mi sembra una cosa troppo grossa.fra l'altro il sindaco ha detto che continuerà a dare il milione di euro a prescindere del risultato.
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Messaggio Da il Monitore Sab 25 Mag 2013, 19:33

rikkitikkitavi ha scritto:

NO. LO STATO HA UN ONERE DI 600 EURO!!!! Lo capisci o ti devo fare un disegno?
LO STATO HA UN ONERE DI -6.300 €. Ora non vorrei farti ricordare le basi dell'aritmetica, ma dopo lo ZERO ci sono i numeri negativi ...
Questa tua difesa prussiana del sottovuoto argomentativo mi preoccupa.

26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1192123037 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1192123037 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1192123037
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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 20:49

freg53 ha scritto:fra l'altro il sindaco ha detto che continuerà a dare il milione di euro a prescindere del risultato.
La famosa democrazia del pd. Ecco perchè bisogna smantellarlo...

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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 21:25

E' commovente vedere come ognuno si stiracchia i dati come vuole, senza mai aver fatto impresa neanche per un secondo nella vita. Faccio presente che in base ai dati ufficiali, a San Marino mandare i bambini all'asilo nido costa 24mila euro, per cui dovremmo concludere che l'asilo nido italiano è il migliore del mondo (e probabilmente lo è). Ma sono dati che non tengono conto di molte variabili. Andate a studiare la situazione romana, ove sotto la gestione di Ari Magno i costi delle strutture pubbliche sono letteralmente esplosi. C'è chi parla di 600 euro di onere per lo stato, confondendo la quota pagata dal Comune di Bologna per i costi effettivi, senza capire che il raffronto andrebbe fatto tra quanto costa un bambino all'asilo privato e quanto costa al pubblico, essendo del tutto plausibile che il raffronto tra i 6300 di costo allo stato e i 600 equivale a quello tra pere e mele. Provate a chiedere ad un privato se vi mette tutti i posti del suo asilo nido a 600 euro e vediamo cosa vi risponde. A chi è talmente confuso da dire che in fondo è solo un milioncino all'anno, rispondo che con quel milioncino si potrebbero creare altri posti in asilo nido pubblico, come del resto può capire chiunque.
Dimenticavo: la più bella è quella in base alla quale lo stato avrebbe un onere di 6300 euro, come se l'educazione dei bambini fosse un dovere che esula dalle competenze di uno stato. Di questo passo si dirà che la polizia stradale è un onere e che la benzina costa, per cui è meglio fare le ronde padane...

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Messaggio Da cciappas Sab 25 Mag 2013, 22:36

rikkitikkitavi ha scritto:

no. senza oneri per lo stato significa che un alunno in una scuola privata deve costare allo stato ZERO euro e ZERO centesimi.

se poi consideriamo che nella scuola pivata gli alunni pagano anche una retta e che gli insegnanti sono schiavizzati e sfruttati con stipendi al disotto dei minimi salariale ,,, si ha il rsultato doppio che lo stato fa un regalo ai preti non solo per farsi il grisbì ma li paga anche per schiavizzare il personale.

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Messaggio Da cciappas Sab 25 Mag 2013, 22:42

il Monitore ha scritto:
LO STATO HA UN ONERE DI -6.300 €. Ora non vorrei farti ricordare le basi dell'aritmetica, ma dopo lo ZERO ci sono i numeri negativi ...
Questa tua difesa prussiana del sottovuoto argomentativo mi preoccupa.

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senza oneri per lo stato significa che se volete le scuole private dovete pagarvele...26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 292285641

come pagate il pane e la luce e il gas... anzi siccome sul pane la luce e il gas si apgano imposte io vi farei pagare anche le imposte sulla pretesa snobistica di avere una scuola privata 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 292285641

senza dimenticare che lo stato deve spportare anche un costo per controllare che quello che insegnano nelle scuole private sia consono e vero... e poi deve sopportare di avere alunni diplomati o laureati ma ignoranti

ciò che poi fa più schifo è questo pd sempre pronto a violare la costituzione e tutte le leggi pur di calarsi le brache e accontentare le pretese dei preti e dei padroni.

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Messaggio Da Montalbano Sab 25 Mag 2013, 22:55

cciappas ha scritto:

se poi consideriamo che nella scuola pivata gli alunni pagano anche una retta e che gli insegnanti sono schiavizzati e sfruttati con stipendi al disotto dei minimi salariale ,,, si ha il rsultato doppio che lo stato fa un regalo ai preti non solo per farsi il grisbì ma li paga anche per schiavizzare il personale.
Non volevo nemmeno dirlo, ma è chiaro che è così. Io per inciso sono del tutto contrario a dare soldi alle private, proprio per lo scarso livello dell'insegnamento, fatto da insegnanti sottopagati e non motivati che fanno diplomificio e basta. Per gli asili nido, si potrebbe fare un'eccezione, ma solo in casi di cooperative o fissando livelli minimi di stipendio, che oggi vengono clamorosamente disattesi con personale ultraprecario. Così si vedrebbe veramente se l'asserita convenienza del privato è reale. Tra l'altro, ho amici che lavorano in cooperative che fanno servizio di asilo nido per il Comune di Roma, con livelli salariali da vergogna...

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Messaggio Da rikkitikkitavi Dom 26 Mag 2013, 13:30

il Monitore ha scritto:
LO STATO HA UN ONERE DI -6.300 €. Ora non vorrei farti ricordare le basi dell'aritmetica, ma dopo lo ZERO ci sono i numeri negativi ...
Questa tua difesa prussiana del sottovuoto argomentativo mi preoccupa.

26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1192123037 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1192123037 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1192123037

NOOOOO! lo stato ha oneri per i servizi che eroga, non per i servizi che eroga qualcun altro!

se io vado dal dentista privato, lo stato mi riconosce una detrazione fiscale, non mi paga 1.000 euro! eppure il dentista pubblico allo stato costa. hai capito, o sì o no?

qui i casi sono due: o sei in malafede o sei scemo.
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Messaggio Da Montalbano Dom 26 Mag 2013, 14:01

Seguendo il ragionamento di questi tizi, proviamo a levare tutti i servizi offerti dallo Stato, visto che così si risparmia tutto, compresa la sanità, i trasporti e l'ordine pubblico. Tutto al privato. Poi vediamo quanto costa al cittadino chiedere i servizi privati se si ammala o se vuole che gli difendano la casa. Mumble mumble, ho la vaga impressione che la stragrande maggioranza degli italiani rimarrebbe senza alcuna copertura. Ma che importa? Lo Stato non avrebbe oneri, vai col tango. Io propendo per la malafede, non posso credere che si possa essere così scemi...

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Messaggio Da Montalbano Dom 26 Mag 2013, 14:02

Tra l'altro l'esempio portato da Rikki è giustissimo, perchè quella delle detrazioni fiscali è l'unica ipotesi che non comporterebbe oneri per lo Stato e attuerebbe il dettato costituzionale. Vuoi la scuola privata? Te la paghi e io ti scalo sino ad una certa cifra dalle tasse. Punto.

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Messaggio Da il Monitore Dom 26 Mag 2013, 14:06

rikkitikkitavi ha scritto:

NOOOOO! lo stato ha oneri per i servizi che eroga, non per i servizi che eroga qualcun altro!

se io vado dal dentista privato, lo stato mi riconosce una detrazione fiscale, non mi paga 1.000 euro! eppure il dentista pubblico allo stato costa. hai capito, o sì o no?

qui i casi sono due: o sei in malafede o sei scemo.
Sono in malafede.

Art. 118
Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.[19]

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Messaggio Da Guya Dom 26 Mag 2013, 14:44

ecco una bella e chiara lettera dei promotori il Referendum... che condivido pienamente

Il Nuovo Comitato Articolo 33 invia una lettera aperta ai sostenitori dell’opzione “B” al referendum del 26 maggio. Per spiegar loro che non esiste nessuna “guerra di religione”, come si vuol far credere da più parti. Per confrontarci civilmente. Per esortarli, pur nel rispetto delle diverse identità, a non votare secondo l’appartenenza partitica o confessionale, ma per intima convinzione. Perché, come ricordava Don Lorenzo Milani in “L’obbedienza non è più una virtù”, “la leva ufficiale” del cambiamento “è il voto”. Per invitarli, persino, a votare “A”.

LETTERA APERTA AI SOSTENITORI DELL’OPZIONE B al referendum del 26 maggio sui finanziamenti pubblici alle scuole paritarie a gestione privata

Vi scriviamo animati dalla volontà di fare chiarezza e impedire alla propaganda di inquinare il libero e necessario confronto tra opinioni diverse nella nostra città.

Vi scriviamo perché sul nostro conto si continuano a dire cose inesatte, e in certi casi platealmente false, per trasformare un confronto sulla scuola in una guerra di religione.

Noi referendari veniamo definiti dalla controparte “ideologici”, “statalisti”, “laicisti”, e in buona sostanza nemici dei cattolici.

E’ bene che sappiate che tra i promotori del referendum ci sono sia non credenti, sia cattolici, sia cristiani non cattolici, sia fedeli di altre religioni. Le riunioni del Nuovo Comitato Articolo 33 si tengono nei locali attigui alla chiesa evangelica metodista, che li ha generosamente messi a nostra disposizione. Tra le realtà che appoggiano la nostra iniziativa ci sono il Centro di formazione e ricerca “Don Lorenzo Milani – Scuola di Barbiana” e il Comitato Salviamo la Costituzione, fondato dagli eredi politici di Giuseppe Dossetti. Ciò che ci unisce quindi non è alcuna guerra anti-religiosa, tanto meno nei confronti delle scuole paritarie a gestione privata, bensì il desiderio di salvare la scuola pubblica e salvaguardare un modello scolastico che sia inclusivo, pluralista e aperto a tutti senza distinzioni.

I maggiori sostenitori dell’opzione B al referendum, a prescindere dalla loro appartenenza, affermano di volere un sistema scolastico retto dal principio in base al quale ognuno può ricevere soldi pubblici per finanziare la scuola che vuole, anche se il progetto educativo non è per tutti. In questo senso è stata emblematica la dichiarazione del nostro sindaco, Virginio Merola, quando ha detto che sarebbe ben felice di finanziare anche una scuola islamica, oltre a quelle cattoliche. In questa prospettiva, si dovrebbe agevolare, con le tasse di tutti, la nascita di scuole religiose di ogni tipo (quindi anche induiste, buddiste, geoviane, etc.) e ipotizzare un sistema scolastico in cui ogni gruppo sociale si fa la propria scuola. Un sistema parcellizzato fatto di ghetti isolati e gelosi della propria identità, con il rischio di “preparare una società della distanza, per non dire del conflitto”.

Ebbene noi sosteniamo invece un modello di scuola interculturale, aperto, improntato al confronto. Vale a dire una scuola dove tutte le diversità possano incontrarsi, convivere, crescere insieme, nel rispetto reciproco. Crediamo che una scuola di questo tipo sia una palestra fondamentale per una società complessa e diversificata come quella in cui viviamo.

La società italiana di oggi infatti non è più quella del 1995, quando a Bologna vennero stabiliti i finanziamenti alle scuole paritarie private. Non siamo più in calo demografico e soprattutto la nostra città è ormai abitata da un numero considerevole di famiglie non cattoliche, siano esse cristiane di altre confessioni o non cristiane. E si tratta spesso anche di famiglie a basso reddito, che si aggiungono alle famiglie di origine italiana messe in difficoltà dalla crisi economica.

Sappiamo che se lasceremo la scuola comunale e statale in balia dei tagli alla spesa pubblica, sarà inevitabile che piano piano essa deperisca e che chi potrà permetterselo – magari anche a costo di grandi sacrifici – finisca per mandare i propri figli e figlie alla scuola paritaria privata. Ma in questo modo si affermerà l’idea che chi può si salva e chi non ce la fa rimane nella scuola di serie B.

Per questo crediamo necessario salvaguardare e investire nella scuola d’infanzia pubblica e gratuita, l’unica che è realmente in grado di tutelare le famiglie di ogni confessione, di ogni censo e di ogni convinzione. Quella che educa i nostri figli e figlie al confronto e alla convivenza con l’altro. Per questo chiediamo che con i soldi comunali si finanzi la scuola dell’infanzia comunale e statale.

Quello del 26 maggio non è un referendum sull’abolizione dei finanziamenti pubblici alle scuole paritarie private. Non è un referendum abrogativo, bensì consultivo, con il quale si chiede di esprimere un’opinione, stabilendo una priorità per lo stanziamento dei fondi comunali.

Tutti i bambini e le bambine hanno diritto ad avere un posto a scuola, nel rispetto della loro specificità. E i cittadini hanno diritto a essere informati correttamente, attraverso uno scambio d’opinioni sincero e onesto.

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Messaggio Da il Monitore Dom 26 Mag 2013, 14:57

Il Nuovo Comitato Articolo 33 invia una lettera aperta ai sostenitori dell’opzione “B” al referendum del 26 maggio. Per spiegar loro che non esiste nessuna “guerra di religione”, come si vuol far credere da più parti.
Excusatio non petita, accusatio manifesta. Mamma mia, nemmeno questo sanno. E vorrebbero pontificare anche di scuola ...

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Messaggio Da cciappas Dom 26 Mag 2013, 17:51

oltrettutto i privati , e in particolarmodo la chiesa, le scuole le farebbero anche senza contributo dello stato.,. come facevano prima che d'alema violasse la costituzione,,, solo che questa è talmente avida che cerca sempre di scroccare nuove oblazioni dallo stato.,

perchè è sempre lo stato che paga anche se l'erogatore è il comune o la regionel

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Messaggio Da il Monitore Dom 26 Mag 2013, 19:08

cciappas ha scritto:oltrettutto i privati , e in particolarmodo la chiesa, le scuole le farebbero anche senza contributo dello stato.,. come facevano prima che d'alema violasse la costituzione,,, solo che questa è talmente avida che cerca sempre di scroccare nuove oblazioni dallo stato.,

perchè è sempre lo stato che paga anche se l'erogatore è il comune o la regionel
Finchè il principio di sussidiarietà rimane scritto nella Costituzione non c'è speranza di realizzare il vostro sogno della scuola unica di partito.

:tree: :tree: :tree:
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Messaggio Da Montalbano Dom 26 Mag 2013, 19:18

il Monitore ha scritto:
Excusatio non petita, accusatio manifesta. Mamma mia, nemmeno questo sanno. E vorrebbero pontificare anche di scuola ...

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Allora sei proprio poco sveglio, non ci sono dubbi. Il comitato promotore è stato accusato di voler promuovere una guerra di religione e tu parli di excusatio non petita? E ci metti pure le faccine per fare una figura simile?

:cami: :cami: :cami:

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Messaggio Da Montalbano Dom 26 Mag 2013, 19:20

il Monitore ha scritto:
Finchè il principio di sussidiarietà rimane scritto nella Costituzione non c'è speranza di realizzare il vostro sogno della scuola unica di partito.

:tree: :tree: :tree:
Straordinario, la scuola pubblica è scuola unica di partito e la scuola dei preti invece è garanzia di autonomia. Muahahahahahahahahaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

Aspetto ci vuole qualche faccina...

:cami: :cami: :cami:

Questa te l'ha detta il trota....

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Messaggio Da rikkitikkitavi Dom 26 Mag 2013, 21:11

il Monitore ha scritto:
Sono in malafede.

Art. 118
Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.
I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.
La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.[19]

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sì, sei in malafede, e mica poco: proprio tanto.

costituzione, articolo 33

L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento.

La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.



mi spiace per te, ma è così, e non in un altro modo. la libertà c'è, non esistono scuole di partito (come quelle padane, vero?), ma chi vuole usufruire di una scuola privata se la deve pagare.

questo dice la costituzione, indipendentemente da referendum e cavolate sparate dai soliti pastrocchian/tafazziani.
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Messaggio Da Montalbano Dom 26 Mag 2013, 21:28

Ma secondo te lui conosce la Costituzione? Gli avranno fatto un corso rapido a Via Bellerio facendogli credere che la carta si ferma dopo 19 articoli, bisogna capirlo, povero, ha addirittura dovuto sforzarsi per comprendere il concetto di sussidiarietà, pensava fosse un buono pasto...


Ultima modifica di Montalbano il Dom 26 Mag 2013, 23:37 - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Montalbano Dom 26 Mag 2013, 23:36

Un trionfo per il fronte di destra pd-pdl-lega, chiesa-coop-confindustria-cna. Ha vinto il no al finanziamento con il 58%. Bene, avanti così, vediamo adesso cosa si inventa il pd per compiacere la chiesa cattolica...

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Messaggio Da freg53 Lun 27 Mag 2013, 00:57

come era prevedebile è stata una sconfitta per tutti.malgrado l'impegno dei media per pompare l'avvenimento ha votato solo il 28 per cento degli aventi dirito.stiamo parlando di bologna dove la partecipazione dei cittadini è stata sempre alta.evidentemente il problema interessava una piccola minoranza di cittadini,era solo un referendum consultivo,si doveva decidere se dare o no un milione di euro alle paritarie mentre alla scuola pubblica vanno 36 milioni di euro.la prossima volta i promotori di simili iniziative ci penseranno bene,intanto la consultazione è costata 300.000 euro.
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26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 Empty Re: 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia

Messaggio Da cciappas Lun 27 Mag 2013, 05:01

freg53 ha scritto:come era prevedebile è stata una sconfitta per tutti.malgrado l'impegno dei media per pompare l'avvenimento ha votato solo il 28 per cento degli aventi dirito.stiamo parlando di bologna dove la partecipazione dei cittadini è stata sempre alta.evidentemente il problema interessava una piccola minoranza di cittadini,era solo un referendum consultivo,si doveva decidere se dare o no un milione di euro alle paritarie mentre alla scuola pubblica vanno 36 milioni di euro.la prossima volta i promotori di simili iniziative ci penseranno bene,intanto la consultazione è costata 300.000 euro.

e figurati se non cominciavi tu,da buon piddino, a mostrarti deferente e generoso verso i preti e i loro sikari

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Messaggio Da rikkitikkitavi Lun 27 Mag 2013, 05:40

diciamio, freg, che ha vinto la costituzione. diciamo, freg, che i finanziamenti dello stato vanno alla scuola pubblica e non alla scuola privata, come del resto dovrebbe augurarsi ogni liberale che si rispetti.

ma ve lo immaginate il rettore di eton o quello di harvard che elemosinano i fondi statali in nome della "libertà di scelta"?

la sconfitta c'è stata, e pesante, per il fronte chiesa/partito/coop: ieri davide ha battuto golia, è stato il giorno dei santi crispino e crispiniano, è stato il giorno in cui ha vinto chi ha scelto di battersi da uomo. perché ogni maledetta domenica si vince o si perde, ma si vince o si perde da uomini.
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Messaggio Da Guya Lun 27 Mag 2013, 05:48

rikkitikkitavi ha scritto:diciamio, freg, che ha vinto la costituzione. diciamo, freg, che i finanziamenti dello stato vanno alla scuola pubblica e non alla scuola privata, come del resto dovrebbe augurarsi ogni liberale che si rispetti.

ma ve lo immaginate il rettore di eton o quello di harvard che elemosinano i fondi statali in nome della "libertà di scelta"?

la sconfitta c'è stata, e pesante, per il fronte chiesa/partito/coop: ieri davide ha battuto golia, è stato il giorno dei santi crispino e crispiniano, è stato il giorno in cui ha vinto chi ha scelto di battersi da uomo. perché ogni maledetta domenica si vince o si perde, ma si vince o si perde da uomini.


che bella questa ultima parte del tuo post, Rikki !!
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Messaggio Da rikkitikkitavi Lun 27 Mag 2013, 05:54

Guya ha scritto:


che bella questa ultima parte del tuo post, Rikki !!
26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 1469193573

beh, non è proprio tutta farina del mio sacco 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 29228564126 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 292285641
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Messaggio Da Guya Lun 27 Mag 2013, 06:06

rikkitikkitavi ha scritto:

beh, non è proprio tutta farina del mio sacco 26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 29228564126 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 292285641

non importa Rikki.. tu l'hai comunque scritto
26 maggio 2013. Bologna divisa sul Referendum per la scuola dell'Infanzia - Pagina 2 4211759125


A #Bologna si riparte da 50.000
E così l’esercito di Serse è stato bloccato. 50.000 bolognesi (59%) hanno risposto alla chiamata dei referendari e hanno votato A, contro circa 35.000 che hanno votato B (41%).
In totale poco più del 28% degli elettori. Una percentuale che a botta calda consente ai sostenitori della B, il Partito Democratico in testa a tutti, di provare a sminuire la valenza del voto e di spingersi a dire che “si è trattato di una battaglia ideologica che non interessa la gran parte dei cittadini. I bolognesi hanno capito che la sussidiarietà è la chiave di volta laddove lo Stato non riesce ad arrivare” (E. Patriarca). Come a dire: non è successo niente, tireremo diritto.
Invece qualcosa è successo, per quanto possano fare i finti tonti. Il PD infatti non ha sostenuto la linea dell’astensione, ha fatto l’opposto, ha mosso le corazzate e l’artiglieria pesante per mandare la gente a votare B. Si è speso il Sindaco in prima persona (che ha mandato una lettera a casa dei bolognesi per invitarli a votare B, e ha fatto un tour propagandistico per tutti i quartieri), gli assessori, il partito locale, i parlamentari da Roma… Ai quali si è aggiunta la propaganda nelle parrocchie, quella del PdL, della Lega Nord, di Scelta Civica, e gli endorsement di Bagnasco, di Prodi, di Renzi, di due ministri della repubblica, più le dichiarazioni di Ascom, Unindustria e del CNA.
Questa santa alleanza contro i perfidi referendari ideologici è riuscita a muovere soltanto 35.000 persone (incluse le suore, le prime a presentarsi ai seggi ieri mattina). Significa che una buona parte dell’elettorato di quei partiti e dei fedeli cattolici, ha disobbedito agli ordini di scuderia ed è rimasta a casa oppure ha votato A.
Invece un comitato di trenta volontari, appoggiato solo da un paio di partiti minori e qualche categoria sindacale, che ha raccolto l’appoggio di tutti gli ultimi intellettuali e artisti di sinistra rimasti in Italia, ha portato a votare quindicimila persone in più.
Questo dato politico è il più interessante e pesante. Da un lato perché significa che il tema della riaffermazione del primato della scuola pubblica rompe gli schieramenti, i vincoli d’obbedienza, le usuratissime cinghie di trasmissione, e allude a una sinistra reale che potrebbe e dovrebbe ricostruirsi a partire da alcuni temi fondativi. Dall’altro lato perché se con le percentuali si può giocare al ribasso o al rialzo, invece con i numeri assoluti c’è poco da fare, vanno presi come sono. E cinquantamila sono esattamente la metà dei voti che Virginio Merola ha preso nel 2010, quando è stato eletto sindaco. Se questa giunta e questa classe dirigente hanno intenzione di tirare diritto, come traspare dalle prime dichiarazioni, dovranno considerare l’eventualità concreta che la marcia, scandita a ogni passo dall’incertezza e dalla paura, termini con una disfatta. Le notizie che giungono dalla capitale non saranno di conforto per lorsignori: un altro mix micidiale di scarsa affluenza e sconfitta; disgusto per gli schieramenti politici e per qualcuno più che per altri.

La risposta a tutto questo è quella di Bologna: organizzazione dal basso e ingaggio della cittadinanza sui temi importanti, sulle scelte di indirizzo. La dimostrazione che “si può fare”.

Dunque oggi si riparte da qui. Da quota cinquantamila. Avanti.

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Messaggio Da cciappas Lun 27 Mag 2013, 06:11

io credo che sia stata una grande sconfitta per i sikari della curia .. considerato che proprio loro, i soldatini del vatikano sono andati tutti a votare obbedienti... e hanno dimostrato di essere molto meno di quanti credevano e credevamo che fossero.

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Messaggio Da Vanni Sandro Lun 27 Mag 2013, 06:27

rikkitikkitavi ha scritto:diciamio, freg, che ha vinto la costituzione. diciamo, freg, che i finanziamenti dello stato vanno alla scuola pubblica e non alla scuola privata, come del resto dovrebbe augurarsi ogni liberale che si rispetti.

ma ve lo immaginate il rettore di eton o quello di harvard che elemosinano i fondi statali in nome della "libertà di scelta"?

la sconfitta c'è stata, e pesante, per il fronte chiesa/partito/coop: ieri davide ha battuto golia, è stato il giorno dei santi crispino e crispiniano, è stato il giorno in cui ha vinto chi ha scelto di battersi da uomo. perché ogni maledetta domenica si vince o si perde, ma si vince o si perde da uomini.
Ci sono settori come l'istruzione, la sanità e la sicurezza che, dal mio punto di vista, devono essere garantiti a tutti i cittadini ad un livello ottimale.

Vivo in una Regione in cui la sanità privata non decolla perchè non regge la concorrenza qualitativa di quella pubblica. Ciò nonostante che per la tempestività e l'economicità di alcune diagnostiche e servizi, il servizio sanitario regionale sia convenzionato con alcune strutture private accreditate. L'accreditamento è una procedura molto rigida e selettiva e comporta il possesso dei requisiti strutturali, gestionali e qualitativi uguali o superiori a quelle del servizio pubblico.
Io, cittadino/utente, posso scegliere liberamente se appoggiarmi per un determinato servizio ad una struttura pubblica o privata convenzionata.
Potrei fare molti esempi in cui il servizio offerto dal privato è qualitativamente superiore a quello del servizio pubblico e più conveniente, in termini economici, per il servizio sanitario regionale.

Credo che per la scuola dovrebbe valere lo stesso principio.
Il guaio è che il livello qualitativo della scuola pubblica è uno dei più bassi d'Europa. E' inutile negarlo; la scuola italiana è una fabbrica di ignoranti. Non credo che togliendo i soldi alla scuola privata (o meglio i contributi dati alle famiglie che mandano i figli alle scuole private) si risolva il problema; forse si negherebbe loro il diritto di avere un'struzione di qualità o comunque il diritto di scelta.
Credo infatti che i cittadini abbiano diritto ad una scuola di qualità. Se la qualità della scuola pubblica fosse, non dico di eccellenza, ma buona, quella privata non reggerebbe la concorrenza.

Tutti, ma la sinistra in particolare, dovrebbero avere come obbiettivo prioritario la formazione dei giovani. Se un college privato garantisse un livello di istruzione e formazione superiore, dovrebbe essere accessibile a tutti e non solo ai figli dei ricchi.

Se un genitore preferisce mandare il figlio ad una scuola privata, anche se di livello qualitativo mediocre come generalmente sono quelle cattoliche, nell'illusione di dargli una protezione "sociale" migliore rispetto al clima di certi istituti (droga, violenza, bullismo, devianza in generale), manifesta un disagio vero che deve trovare risposta.

La nostra scuola deve tornare a svolgere il ruolo di costruzione degli uomini e donne del domani e deve tornare ad essere autorevole agli occhi degli studenti. Non è ammissibile che gli insegnanti vivano il proprio lavoro con paura o che sui banchi siedano studenti a cui non importa una mazza della scuola.

Comunque non voglio andare fuori tema e concludo con due semplici valutazioni:
1) La questione non sono i contributi alla scuola privata ma la qualità di quella pubblica. Se fosse di qualità superiore la scuola privata chiuderebbe i battenti il giorno dopo.
2) Un referendum, secondo la mia personale valutazione più volta espressa, ha un senso se dimostra che la volontà dei cittadini su una determinata questione è diversa rispetto a quella dei politici che dovrebbero rappresentarli. Per questo hanno un senso se superano almeno il quorum della metà più uno. Un referendum che non arriva al 30% dei partecipanti è un fiasco a prescindere perchè non rappresenta affatto la volontà della maggioranza dei cittadini.
Che decidano gli amministratori, dal momento che non l'hanno fatto gli amministrati.
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