Contest, lanciato dai Wu Ming. Partecipiamo ?
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Contest, lanciato dai Wu Ming. Partecipiamo ?
compagno asteroide..
Inserito da mv il 6 Giugno, 2013
Ai Wu Ming non si dice mai di no.
Wu Ming Foundation @Wu_Ming_Foundt
Compagn*, scatta il contest: scrivete racconti di fantascienza dove un grande meteorite colpisce il governo Letta, e facciamo il free ebook!
10:37 AM - 6 Giu 2013
Tifiamo asteroide
E quindi eccoci qua. Abbiamo pochi giorni per produrre Tifiamo asteroide, un ebook sulla fine catastrofica e grottesca che auguriamo al governo di larghe intese.
Il finale di tutti i racconti, che devono appartenere almeno parzialmente al genere fantascientifico, sarà il seguente:
Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall'enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.
Inviateci i vostri testi via email ad asteroide@maurovanetti.info entro domenica 16 giugno alle ore 16 o qua sotto in forma di commento. Ne faremo un instant ebook che testimoni il nostro cordoglio per questa immane tragedia che ha colpito il nostro Paese (ci riferiamo al governo Letta, non al meteorite).
https://twitter.com/search?q=%23Tifiamoasteroide&src=hash
http://www.maurovanetti.info/?q=node/873
ho lanciato QUA l'idea... partecipiamo ?
Vargas ? Adam ? Rikki ? Raskol ? ...e quanti hanno voglia di scrivere a più mani un raccontino (un istant book)
Vogliamo provarci ?
Ultima modifica di Guya il Gio 04 Lug 2013, 16:55 - modificato 3 volte.
Guya- La Pasionaria
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Re: Contest, lanciato dai Wu Ming. Partecipiamo ?
io il racconto l'ho già scritto.
Lo posto qua di seguito...
La ragazza, seduta accanto al finestrino, legge pigramente il giornale elettronico, lo sguardo si ferma su un’immagine. La figura surreale di un vecchio politico il cui ghigno, assicurato dagli innumerevoli lifting, lo rende ancora più diabolico. La metropolitana sfiora come una carezza i binari sotterranei. Nessun rumore, solo una vecchia canzone, aleggia nell’aria ferma di quel vagone
Hit the road Jack and don’t you come back no more, no more, no more, no more..
La ragazza ha un piccolo fremito, legge ora più attentamente “Berlusconi e il governo Letta legati dalla sentenza della Consulta” mentre la canzone scandisce il ritmo del vagone che ignaro prosegue la sua corsa
Hit the road Jack and don’t you come back no more, no more, no more, no more
All’esterno un boato sinistro, rompe la monotonia di questa giornata. Chi alza lo sguardo verso il cielo verdastro, nota una palla di fuoco che si avvicina. Sembra puntare una piazza in particolare, proprio la vecchia e antica Montecitorio, il cui “palazzo” fu sede un tempo di Governi meno torbidi di ciò che sembra essere questo dalle “larghe intese”
La musica.. la musica continua, sembra essere connaturata all’articolo, tanto le parole ne rimarcano il senso.
Now baby, listen baby, don’t ya treat me this-a way..
Cause I’ll be back on my feet some day
Don’t care if you do ’cause it’s understood
Sembra non esserci comunicazione tra il vagone e l’esterno, tanto che la ragazza nemmeno si accorge di ciò che sta succedendo in superficie. La metropolitana, viaggia a velocità sempre più alta, sembra quasi di trovarsi in un tunnel a battere in corsa i neutrini…
Ciò che scandisce il tutto è quella strana danza senza tempo, che lega a doppia mandata l’articolo e quell’antica canzone
Non si accorge che le sue labbra si stanno muovendo, assecondando quelle note e la voce, dapprima un sussurro, diventa via via più nitida
Hit the road Jack and don’t you come back no more, no more, no more, no more…
La palla di fuoco si schianta dopo pochi istanti sul Palazzo.
Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, si sentiva ancora quella musica.
Hit the road Letta… and don’t you come back no more, no more, no more, no more…
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall'enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.
Lo posto qua di seguito...
La ragazza, seduta accanto al finestrino, legge pigramente il giornale elettronico, lo sguardo si ferma su un’immagine. La figura surreale di un vecchio politico il cui ghigno, assicurato dagli innumerevoli lifting, lo rende ancora più diabolico. La metropolitana sfiora come una carezza i binari sotterranei. Nessun rumore, solo una vecchia canzone, aleggia nell’aria ferma di quel vagone
Hit the road Jack and don’t you come back no more, no more, no more, no more..
La ragazza ha un piccolo fremito, legge ora più attentamente “Berlusconi e il governo Letta legati dalla sentenza della Consulta” mentre la canzone scandisce il ritmo del vagone che ignaro prosegue la sua corsa
Hit the road Jack and don’t you come back no more, no more, no more, no more
All’esterno un boato sinistro, rompe la monotonia di questa giornata. Chi alza lo sguardo verso il cielo verdastro, nota una palla di fuoco che si avvicina. Sembra puntare una piazza in particolare, proprio la vecchia e antica Montecitorio, il cui “palazzo” fu sede un tempo di Governi meno torbidi di ciò che sembra essere questo dalle “larghe intese”
La musica.. la musica continua, sembra essere connaturata all’articolo, tanto le parole ne rimarcano il senso.
Now baby, listen baby, don’t ya treat me this-a way..
Cause I’ll be back on my feet some day
Don’t care if you do ’cause it’s understood
Sembra non esserci comunicazione tra il vagone e l’esterno, tanto che la ragazza nemmeno si accorge di ciò che sta succedendo in superficie. La metropolitana, viaggia a velocità sempre più alta, sembra quasi di trovarsi in un tunnel a battere in corsa i neutrini…
Ciò che scandisce il tutto è quella strana danza senza tempo, che lega a doppia mandata l’articolo e quell’antica canzone
Non si accorge che le sue labbra si stanno muovendo, assecondando quelle note e la voce, dapprima un sussurro, diventa via via più nitida
Hit the road Jack and don’t you come back no more, no more, no more, no more…
La palla di fuoco si schianta dopo pochi istanti sul Palazzo.
Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, si sentiva ancora quella musica.
Hit the road Letta… and don’t you come back no more, no more, no more, no more…
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall'enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.
Guya- La Pasionaria
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Re: Contest, lanciato dai Wu Ming. Partecipiamo ?
seguo a ruota
L'allarme cominciò a diffondersi il 6 giugno 2013 alle 05,32 con un tweet che nel giro di poche ore divenne virale, diffondendosi su scala planetaria.
Matt McRenz, un bambino autistico di Florence (Alabama) ma dalle straordinarie facoltà matematiche e genio del computer, controllando col suo laptop la traiettoria del piccolo asteroide PD-L 47, che secondo gli astronomi avrebbe sfiorato la Terra a circa 35.800 km di distanza, scoprì che la avrebbe in realtà colpita, precipitando esattamente su Roma il 17 giugno 2013, alle ore 17,17.
Il successivo controllo delle autorità ufficiali tramite il supercomputer Hal 29000 confermò l'esattezza dei calcoli di Matt, gettando nel panico il Governo di recente nomina e scatenando le più varie proposte e reazioni da parte di tutte le forze politiche italiane.
Il pREsidente della repubblica nominò una commissione speciale di 60 saggi, (rigorosamente composta in modo da evitare discriminazioni sessuali: 20 uomini, 20 donne e 20 esponenti di movimenti di gay, lesbiche e transgender) al fine di concordare le modifiche da effettuare alle leggi della gravitazione universale e, conseguentemente, all'orbita del corpo celeste.
Il governo annunciò di avere allo studio un decreto-legge volto a rinviare l'impatto fino a settembre.
Di Pietro, De Magistris e Ingroia – finalmente riuniti - presentarono denuncia presso la procura della capitale, chiedendo che l'asteroide fosse trattenuto agli arresti in regime di 41 bis, con giubilo di Travaglio .
Vendola rivendicò che della cosa si facesse un diverso racconto.
Il PD si divise tra chi chiedeva l'immediata indizione di nuove primarie e chi voleva smacchiare l'asteroide; non mancavano quelli che proponevano di estendere la larga intesa anche all'asteroide stesso. Alla fine prevalse all'unanimità la più modesta ma concreta proposta di votare una legge per l'evacuazione della capitale sotto la guida del Commissario Speciale Tondi ma, al momento del voto, 101 deputati si espressero contro e la legge non passò: a chi si chiedeva il perchè di tale comportamento chiarì le idee il noto politologo Panenero: «sono abituati così!»
Grillo in streaming mondiale urlò: «Asteroide sei morto! vaffanculo!» Il suo urlo tonante riuscì a destare il suo capogruppo al Senato che esclamò «Ro-do-tà» e prese una bastonata in testa perchè non aggiornato, mentre quella della Camera, Roberta Orizzonti de Boria, esclamava furba e giuliva: «Sinceramente, pare di stare a Ballarò!».
L'ex premier Monti invitò tutti ad indossare il loden e attenersi alla massima sobrietà.
Fortunatamente in tanto bailamme intervenne il nostro Silvio informando che l'amico Putin gli metteva a disposizione una navicella spaziale armata di missile atomico che si sarebbe diretta verso il corpo celeste, provvedendo a distruggerlo.
Date le ridotte dimensioni della capsula, alla sua guida fu posto l'ex ministro Brunetta, accompagnato da Trudy el Paciuk, una avvenente astronauta che Silvio garantì – con unanime conferma del voto della maggioranza parlamentare - essere la pronipote di Newton, espertissima astronoma che già in passato gli aveva più volte fatto vedere le stelle.
Il giovane premier decise di non perdere l'occasione di conquistare popolarità, organizzando una cerimonia ufficiale di autoringraziamento e invitando il popolo tutto a parteciparvi ma, con prudenza democristiana, ad evitare ogni rischio suggerì di svolgerla lontano da Roma. Della cosa furono incaricati Flaccido Priapone e Daniela Santanchè, che apprestarono le sale del loro club “Trillionaire” in Sardegna, presso il quale ci radunammo felici e affratellati milioni di Soldati di Silvio e piddini di tutta Italia.
Alle 17,05, secondo i piani accuratamente elaborati, Brunetta doveva azionare il pulsante di lancio del missile ma, come apprendemmo in seguito, avendo nella sua presunzione preteso di ripercorrere le gesta di Clinton, cui non si riteneva meno, fu distratto dalle performances di Trudy e il pulsante fu premuto con un decimo di secondo di ritardo: il missile colpì l'asteroide, ma non lo distrusse completamente e un pezzo di meno di 10 metri, invisibile ai radar, continuò la sua corsa, solo lievemente deviata.
Così, mentre intonavamo tutti felici l'inno “Meno male che Silvio c'è” un urlo e un lampo squarciarono il cielo e il frammento colpì in pieno il Trillionaire, esplodendo.
Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall'enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.
L'allarme cominciò a diffondersi il 6 giugno 2013 alle 05,32 con un tweet che nel giro di poche ore divenne virale, diffondendosi su scala planetaria.
Matt McRenz, un bambino autistico di Florence (Alabama) ma dalle straordinarie facoltà matematiche e genio del computer, controllando col suo laptop la traiettoria del piccolo asteroide PD-L 47, che secondo gli astronomi avrebbe sfiorato la Terra a circa 35.800 km di distanza, scoprì che la avrebbe in realtà colpita, precipitando esattamente su Roma il 17 giugno 2013, alle ore 17,17.
Il successivo controllo delle autorità ufficiali tramite il supercomputer Hal 29000 confermò l'esattezza dei calcoli di Matt, gettando nel panico il Governo di recente nomina e scatenando le più varie proposte e reazioni da parte di tutte le forze politiche italiane.
Il pREsidente della repubblica nominò una commissione speciale di 60 saggi, (rigorosamente composta in modo da evitare discriminazioni sessuali: 20 uomini, 20 donne e 20 esponenti di movimenti di gay, lesbiche e transgender) al fine di concordare le modifiche da effettuare alle leggi della gravitazione universale e, conseguentemente, all'orbita del corpo celeste.
Il governo annunciò di avere allo studio un decreto-legge volto a rinviare l'impatto fino a settembre.
Di Pietro, De Magistris e Ingroia – finalmente riuniti - presentarono denuncia presso la procura della capitale, chiedendo che l'asteroide fosse trattenuto agli arresti in regime di 41 bis, con giubilo di Travaglio .
Vendola rivendicò che della cosa si facesse un diverso racconto.
Il PD si divise tra chi chiedeva l'immediata indizione di nuove primarie e chi voleva smacchiare l'asteroide; non mancavano quelli che proponevano di estendere la larga intesa anche all'asteroide stesso. Alla fine prevalse all'unanimità la più modesta ma concreta proposta di votare una legge per l'evacuazione della capitale sotto la guida del Commissario Speciale Tondi ma, al momento del voto, 101 deputati si espressero contro e la legge non passò: a chi si chiedeva il perchè di tale comportamento chiarì le idee il noto politologo Panenero: «sono abituati così!»
Grillo in streaming mondiale urlò: «Asteroide sei morto! vaffanculo!» Il suo urlo tonante riuscì a destare il suo capogruppo al Senato che esclamò «Ro-do-tà» e prese una bastonata in testa perchè non aggiornato, mentre quella della Camera, Roberta Orizzonti de Boria, esclamava furba e giuliva: «Sinceramente, pare di stare a Ballarò!».
L'ex premier Monti invitò tutti ad indossare il loden e attenersi alla massima sobrietà.
Fortunatamente in tanto bailamme intervenne il nostro Silvio informando che l'amico Putin gli metteva a disposizione una navicella spaziale armata di missile atomico che si sarebbe diretta verso il corpo celeste, provvedendo a distruggerlo.
Date le ridotte dimensioni della capsula, alla sua guida fu posto l'ex ministro Brunetta, accompagnato da Trudy el Paciuk, una avvenente astronauta che Silvio garantì – con unanime conferma del voto della maggioranza parlamentare - essere la pronipote di Newton, espertissima astronoma che già in passato gli aveva più volte fatto vedere le stelle.
Il giovane premier decise di non perdere l'occasione di conquistare popolarità, organizzando una cerimonia ufficiale di autoringraziamento e invitando il popolo tutto a parteciparvi ma, con prudenza democristiana, ad evitare ogni rischio suggerì di svolgerla lontano da Roma. Della cosa furono incaricati Flaccido Priapone e Daniela Santanchè, che apprestarono le sale del loro club “Trillionaire” in Sardegna, presso il quale ci radunammo felici e affratellati milioni di Soldati di Silvio e piddini di tutta Italia.
Alle 17,05, secondo i piani accuratamente elaborati, Brunetta doveva azionare il pulsante di lancio del missile ma, come apprendemmo in seguito, avendo nella sua presunzione preteso di ripercorrere le gesta di Clinton, cui non si riteneva meno, fu distratto dalle performances di Trudy e il pulsante fu premuto con un decimo di secondo di ritardo: il missile colpì l'asteroide, ma non lo distrusse completamente e un pezzo di meno di 10 metri, invisibile ai radar, continuò la sua corsa, solo lievemente deviata.
Così, mentre intonavamo tutti felici l'inno “Meno male che Silvio c'è” un urlo e un lampo squarciarono il cielo e il frammento colpì in pieno il Trillionaire, esplodendo.
Dopo il boato assordante, con le orecchie che fischiavano, sentivamo ancora quella musica.
Dove fino a un istante prima si trovava Enrico Letta, capo del governo di larghe intese, si apriva una spaventosa voragine. Dall'enorme cratere si levavano nubi di fumo nero.
Ospite- Ospite
Re: Contest, lanciato dai Wu Ming. Partecipiamo ?
bello Bessarione ! Divertente.. :tongue2:
Grazie per aver risposto all'invito
Guya- La Pasionaria
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