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La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e..

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Messaggio Da Amiter Mer 19 Giu 2013, 20:51

No, Tesoro... è a te che non ti entra un concetto molto semplice...
Se non ricordo male le statistiche parlano di circa 300 episodi all'anno di violenza sulle donne... quindi diciamo circa uno al giorno...
Ora vorrei sapere quali garanzie offre questa tua frase a effetto sulla cultura a colei che subirà violenza DOMANI... o STASERA STESSA!!

Diverso è il discorso della legislazione adeguata... naturalmente io da una donna di destra mi aspetto una presa di posizione... diciamo un tantino più giustizialista, o quanto meno volta ad evitare che una povera disgraziata debba seguitare a vedere il proprio aguzzino in giro per strada, o con la possibilità di farlo... ti ha detto nulla la mamma anche in merito a queste faccende qui??
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Messaggio Da Guya Mer 19 Giu 2013, 21:02

Amiter ha scritto:No, Tesoro... è a te che non ti entra un concetto molto semplice...
Se non ricordo male le statistiche parlano di circa 300 episodi all'anno di violenza sulle donne... quindi diciamo circa uno al giorno...
Ora vorrei sapere quali garanzie offre questa tua frase a effetto sulla cultura a colei che subirà violenza DOMANI... o STASERA STESSA!!

Diverso è il discorso della legislazione adeguata... naturalmente io da una donna di destra mi aspetto una presa di posizione... diciamo un tantino più giustizialista, o quanto meno volta ad evitare che una povera disgraziata debba seguitare a vedere il proprio aguzzino in giro per strada, o con la possibilità di farlo... ti ha detto nulla la mamma anche in merito a queste faccende qui??

no la mia mamma e il mio babbo per risolvere il problema alla radice, preferivano non farmi uscire (fino a quando ci sono riusciti..) ovviamente perchè essendo "femmina" ero io che dovevo stare attenta. E qui giocava l'ignoranza
Guarda che pure con una legiferazione che prende immediato avvio, non mi o ci salverebbe STASERA o DOMANI MATTINA, perchè anche lì, occorre l'adeguata cultura

Mi fa davvero specie che tu non creda in questo meccanismo così semplice
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Messaggio Da Amiter Mer 19 Giu 2013, 21:14

Guya ha scritto:no la mia mamma e il mio babbo per risolvere il problema alla radice, preferivano non farmi uscire (fino a quando ci sono riusciti..) ovviamente perchè essendo "femmina" ero io che dovevo stare attenta. E qui giocava l'ignoranza
Guarda che pure con una legiferazione che prende immediato avvio, non mi o ci salverebbe STASERA o DOMANI MATTINA, perchè anche lì, occorre l'adeguata cultura

Mi fa davvero specie che tu non creda in questo meccanismo così semplice


... dai... non sarei così severo coi tuoi... vedi?... in fondo applicavano un loro principio di precauzione... ma non era dettato dall'ignoranza, ma dalla paura...
Anche mia madre adottava questo tipo di rimedi... non solo nei confronti di mia sorella... ci fu un periodo che anche i maschietti (soprattutto quelli biondini e di carnagione chiara come me) correvano un certo rischio...
Cosa dovrei pensare di mia madre?... che fosse pure razzista??... vista la mia carnagione e colore dei capelli?

Quanto alla legislazione opportuna, è vero che non è di immediato avvio (stavamo parlando anche di un'altra cosa), ma può dare i suoi effetti, seppure non risolutivi, molto prima dell'intervento sulla cultura...
Poi, partiamo dal presupposto che interventi risolutivi non esistono...
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Messaggio Da Guya Mer 19 Giu 2013, 21:19

Amiter ha scritto:


... dai... non sarei così severo coi tuoi... vedi?... in fondo applicavano un loro principio di precauzione... ma non era dettato dall'ignoranza, ma dalla paura...
Anche mia madre adottava questo tipo di rimedi... non solo nei confronti di mia sorella... ci fu un periodo che anche i maschietti (soprattutto quelli biondini e di carnagione chiara come me) correvano un certo rischio...
Cosa dovrei pensare di mia madre?... che fosse pure razzista??... vista la mia carnagione e colore dei capelli?

Quanto alla legislazione opportuna, è vero che non è di immediato avvio (stavamo parlando anche di un'altra cosa), ma può dare i suoi effetti, seppure non risolutivi, molto prima dell'intervento sulla cultura...
Poi, partiamo dal presupposto che interventi risolutivi non esistono...

be' si parte con qualcosa ma non deve essere la norma... occorre nel frattempo, lavorare di fino per arrivare all'eliminazione dei pregiudizi, degli stereotipi, ecc... e come se non andando ad operare ove possibile ? Nell'educazione e nella cultura

No i miei agivano per ignoranza e l'ignoranza procura paura. Mica li sto giudicando severamente, semmai giudico severamente appunto la c****** (parolaccia) con cui sono cresciuti essi stessi..
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Messaggio Da Amiter Mer 19 Giu 2013, 21:30

Guya ha scritto:be' si parte con qualcosa ma non deve essere la norma... occorre nel frattempo, lavorare di fino per arrivare all'eliminazione dei pregiudizi, degli stereotipi, ecc... e come se non andando ad operare ove possibile ? Nell'educazione e nella cultura

No i miei agivano per ignoranza e l'ignoranza procura paura. Mica li sto giudicando severamente, semmai giudico severamente appunto la c****** (parolaccia) con cui sono cresciuti essi stessi..

... non considererei ignoranza la paura della delinquenza...
Il fattore culturale che ci sta in questo tema è più che altro quello dovuto alla violenza tra le mura domestiche...
Che poi... se una si è sposata con uno violento... più che mollarlo, che può fare?... e anche in questi casi sono frequenti le ritorsioni...
Aver paura credo sia umano... avrei paura anch'io di uno più forte e più grosso di me che mi perseguita...

Queste persone vanno messe in condizioni di non nuocere... e se il caso magari curate...
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Messaggio Da Guya Mer 19 Giu 2013, 21:38

Amiter ha scritto:

... non considererei ignoranza la paura della delinquenza...
Il fattore culturale che ci sta in questo tema è più che altro quello dovuto alla violenza tra le mura domestiche...
Che poi... se una si è sposata con uno violento... più che mollarlo, che può fare?... e anche in questi casi sono frequenti le ritorsioni...
Aver paura credo sia umano... avrei paura anch'io di uno più forte e più grosso di me che mi perseguita...

Queste persone vanno messe in condizioni di non nuocere... e se il caso magari curate...

la violenza tra le mura domestiche (tra le altre cose) è una delle espressioni di quella cultura del possesso che bisogna debellare. Sì proprio come una malattia.
Non occorre arrivare a prendersi le botte dal marito o dal compagno, o comunque da un uomo, per comprendere che coscientemente o meno, questa cultura è insita in ognuno, donne comprese. La differenza tra uomo e donna esiste anche nei luoghi di lavoro (leggi=trattamento economico il più delle volte differente) esiste anche quando si parla di "quote" rosa (ci fate un favore evidentemente) e non mi dilungo oltre, perchè sono diventate cose talmente "naturali" da non farci quasi più caso..

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Messaggio Da Vanni Sandro Gio 20 Giu 2013, 07:06

Sulle "quote rosa" io la penso diversamente.
La politica è sempre stata appannaggio dei maschi.  Anche nelle moderne democrazie non è molto che alle donne è stato riconosciuto il diritto di voto e molto resta ancora da fare.

Le donne, oggettivamente, leggono i problemi sociali da un'altra angolazione, perchè li vivono in modo diverso sulla propria pelle.  Possono quindi arricchire il confronto politico, dando a questo un valore aggiunto.

Esempio pratico.  Le quote rosa sono state introdotte nello statuto del PD, al punto che gli organismi dirigenti, anche locali devono essere composte per metà dai due sessi.
Politicamente può essere ritenuta una misura discriminatoria, in quanto premia il genere e non la qualità delle persone, ma nella pratica quotidiana ha cambiato molto il nostro concetto di partecipazione, nel merito e nella forma, a partire dai tempi stessi della politica.

Quest'anno il PD ha portato un grandissimo numero di donne in Parlamento; questo a testimonianza che le "quote rosa" hanno aiutato il cambiamento, innazitutto culturale.

Magari fra qualche anno saranno da togliere in quanto ormai inutili, ma per il momento rappresentano l'esempio di come le norme possono servire a cambiare la cultura.

Fare politica non significa seguire gli umori e gli istinti che si muovono nella società, ma capirli per orientarli e gestirli secondo la propria scala di valori, anche attraverso le normative che vengono via via introdotte o modificate per adeguarle ai mutamenti sociali.

Certo, nessuna norma potrà mai impedire che nascano malati di mente o che si verifichino coincidenze di fattori accidentali che generano il crimine.  Possono però aiutare a rimuovere quei fattori culturali che discriminano la donna e avviare percorsi per il pieno riconoscimento dei suoi diritti, primo fra tutti il rispetto della propria libertà.
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La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e.. - Pagina 5 Empty Carmela, 13 anni: suicida dopo lo stupro. "In tribunale per la dignità di tutte le donne"

Messaggio Da Guya Gio 20 Giu 2013, 17:47

eh lo so, son noiosa, ma leggendo questa (ennesima) storia... mi son chiesta "chi cazzo l'ha avuto l'elementare senso di opportunità "
epporcavacca !


http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/06/20/news/carmela-61512772/?ref=HRER2-1

I suoi disegni - Lo stupro diventa fumetto (clicca)

Faccia a faccia in tribunale: cinque uomini accusati di aver stuprato Carmela, una tredicenne diventata "il simbolo della violenza contro tutte le donne" che, sei anni fa, a seguito delle violenze si è buttata dal balcone; e le donne di Taranto che domani mattina presidieranno ancora una volta l'aula del tribunale perché "nessuno può indignarsi di fronte alle uccisioni e gli abusi sessuali e non fare niente".

Va in scena uno degli atti finali della triste vicenda della ragazzina, che ha raccontato il suo dramma in prima persona in un diario. Pagine che ora sono diventate un graphic novel e che potrebbero diventare la prova decisiva per incastrare i suoi aguzzini.

È rimasta senza vocali, ferma all'ultima pagina del suo diario, aprile del 2007, la vita di Carmela Cirella, 13 anni. Carmela si è suicidata il 15 aprile. Si è lanciata dalla finestra di casa di amici, a Taranto. Qualche mese prima, tre volte in quattro giorni, era stata stuprata da cinque persone diverse: due minorenni e tre maggiorenni. I due minorenni hanno ammesso il rapporto sessuale, all'epoca avevano quasi 17 anni, Carmela 12. "Nessuno stupro", hanno però giurato in aula. E alla fine il tribunale ha deciso che per loro la pena giusta fosse la "messa alla prova": in sostanza, hai sbagliato ma non sbagliare più.

I tre maggiorenni, invece, hanno ancora il processo in corso: la prossima udienza è domani, l'ultima il 12 luglio. Poi la sentenza. "Nessuno di questi ha fatto un solo giorno di carcere", ha più volte raccontato il patrigno, Alfonso Frassanito, in prima linea insieme alle "compagne del Mfpr", Movimento femminista proletario rivoluzionario, nel chiedere giustizia per la giovane.

Sono loro che domani, venerdì 21 giugno al tribunale di via Marche angolo corso Italia alle 9.30, chiamano a raccolta chiunque voglia partecipare al presidio "Con Carmela nel cuore!", dedicato a "ogni donna uccisa, stuprata, offesa: siamo tutte parte lesa", scrivono per promuovere l'iniziativa organizzata in coincidenza con la penultima udienza al processo. "Verranno sentiti gli stupratori - spiegano in una nota - e in particolare quello che in una udienza passata aveva fatto richiesta, poi respinta, affinché il processo non si tenesse più a Taranto, perché 'temeva per la sua incolumità' visti i presidi a ogni processo della nostra associazione. Domani - annunciano - presenteremo inoltre l'importante mobilitazione nazionale del 6 luglio a Roma sull'appello 'Non si può continuare a far finta di niente, non si può continuare a non fare niente'". Il padre di Carmela sarà lì, per presentare il libro/fumetto tratto dal diario di Carmela. "La sua vita e quello che le è successo non può essere dimenticato".

A fare prova ora c'è anche il diario e le pagine scritte a mano da Carmela, recuperate dal padre e depositate agli atti: sfoghi, ma anche circostanze, nomi e cognomi. "Ho cominciato un diario, l'ho chiamato la storia più brutta della mia vita", inizia così il tour nell'orrore di questa bambina. Tutto parte da un primo tentativo di violenza, nel 2006. Sarebbe stato un marinaio: un caso senza prove, ha detto la giustizia, che ha archiviato per due volte di seguito. Fu però quell'episodio a spingere i servizi sociali del Comune a occuparsi di Carmela, che in verità aveva già un fascicolo aperto perché la storia sua e della sua famiglia era di quelle complicate. "Ho paura del dubbio perché ho visto Boogeyman" scrive la bambina. L'uomo nero. I servizi sociali la mandando in comunità. Torna a casa nei weekend. "Continuo a piangere. Voglio morire. Non vedo l'ora di vedere i miei".

Carmela non sta bene. In comunità, ma non solo. E' da casa, quartiere popolarissimo di Taranto, che scappa nel novembre del 2006. Quattro giorni. Novantasei ore durante le quali Carmela viene stuprata tre volte. Prima un minorenne, che l'avrebbe poi consegnata a un 50enne che però oggi, a processo, nega tutto. Nega di averla violentata, come sostenuto invece dalla Procura. "Era nudo e diceva che voleva ballare", ricorda la bambina nei suoi appunti.

Carmela riesce a scappare e chiede aiuto a un suo amichetto: "Volevo restare abbracciata a lui". Invece con la forza la costringeva al letto. Scappa per strada e viene fermata da due ragazzi siciliani, di 26 e 27 anni. Sono di Acireale. Sono ambulanti. E vendono statue. È proprio sul loro camper, vicino a una Venere di gesso, che abusano contemporaneamente (abuserebbero: anche loro sono a processo, in attesa di giudizio) della ragazzina. Soltanto dopo l'ennesima violenza, Carmela torna a casa. In condizioni pietose. Al pronto soccorso capiscono tutto. Gli psicologi fanno il resto. Torna in comunità.

Il padre sostiene che lì le abbiano prescritto farmaci sbagliati, senza autorizzazioni. La madre invece preferisce il silenzio. Le basta la foto della figlia. "Ma pretendo giustizia". Ora la storia di questa bambina ha trovato anche una sua casa, fatta di disegni e colori pastello: Alessia Di Giovanni e Monica Barengo (edizioni BeccoGiallo) hanno illustrato e raccontato quel diario dell'orrore, come a volerlo esorcizzare. La loro graphic novel si chiama "Io sò Carmela", frase che la bambina scriveva ovunque. E parlando di uno di "quelli che mi hanno svuotato", scriveva: "Mi diceva sempre che ero bella. È bello quando ti dicono che sei bella. Ti senti di essere qualcosa. Invece non sei niente".

(20 giugno 2013)
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La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e.. - Pagina 5 Empty Pakistan, tre donne uccise perché ballano sotto la pioggia

Messaggio Da Guya Mer 03 Lug 2013, 01:00

La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e.. - Pagina 5 20130702%20foto%20da%20video%20ragazzine%20uccise%20da%20fratello%20ballavano%20sotto%20pioggia_280xFree

http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=179435

Islamabad, 02-07-2013

In Pakistan, ballare sotto la pioggia e soprattutto farsi filmare, può costarti la vita, se sei una donna. Due ragazzine e la loro madre sono state uccise nel nord del Pakistan a causa di un filmato ripreso con un cellulare che le mostrava ballare sotto la pioggia nel prato di casa. Lo riferisce il quotidiano The Dawn. I fatti si sono verificati domenica sera a Chilas, una cittadina della provincia himalayana di Gilgit-Baltistan, sull' autostrada del Karakoram diretta in Cina.

Secondo la polizia locale, cinque uomini armati a viso coperto si sono presentati a casa delle due sorelle di 15 e 16 anni e le hanno uccise brutalmente con una raffica di proiettili insieme alla loro madre. Erano figlie di un ex poliziotto in pensione di nome Rehmat Nabi.

Gli investigatori ritengono che si sia trattato di una ''punizione'' per un video in cui si vede le due adolescenti inscenare un ballo gioioso sotto la pioggia come avviene non di rado in numerosi film indiani di Bollywood.

I killer sono un altro figlio della donna di nome Khutore e quattro suoi amici. Questi ultimi hanno confessato il crimine e sono stati arrestati, mentre Khutore è riuscito a scappare prima dell'arrivo della polizia.
Sembra che l'innocente filmato, realizzato ben sei mesi fa da un parente e poi fatto circolare sui cellulari, fosse stato bollato come ''un disonore'' per la famiglia.
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La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e.. - Pagina 5 Empty Liguria - Violenza donne: Montaldo, no tagli. Si' team in pronto soccorso

Messaggio Da Guya Mer 03 Lug 2013, 01:04

02 Luglio 2013 - 17:38

http://www.asca.it/newsregioni-Liguria_Violenza_donne__Montaldo__no_tagli__Si__team_in_pronto_soccorso-1293417-.html

(ASCA) - Genova, 2 lug - Un team dedicato alle vittime di violenze e di stalking nei pronto soccorso composto, tra gli altri, da assistenti sociali e psicologi in grado di intervenire per supportare anche quelle donne che non hanno intenzione di denunciare i loro carnefici e un colore apposito del triage per identificare chi subisce violenze, senza particolari segni evidenti. E' la proposta presentata quest'oggi dall'assessore alla salute e vicepresidente della regione Liguria Claudio Montaldo al convegno sullo stalking in corso nel complesso conventuale di Santa Maria di Castello e promosso dalla Prefettura di Genova, dalla Regione Liguria e dalla Procura Generale presso la Corte di Appello a cui hanno preso parte associazioni e soggetti impegnati nell'attivita' di contrasto alla violenza di genere.

Una proposta, quella dell'assessore alla salute, che e' stata accolta positivamente dai responsabili dei pronto soccorso genovesi che stanno gia' lavorando per metterla in pratica e dai responsabili dei servizi consultori. Non accennano infatti a diminuire i dati sulle denunce presentate a Genova, secondo quanto riportato dalla Prefettura: se nel 2011 si sono registrate 67 denunce da parte di donne che hanno subito violenza, nel 2012 i numeri parlano di un'ulteriore escalation e le denunce sono salite a 198.

Secondo i dati Istat in Italia ammontano a 6.743.000 le donne tra i 16 e i 70 anni vittime di violenze fisiche nel corso della loro vita, di cui 1 milione vittime di stupri. Il 14,3 % ha subito almeno una violenza fisica o sessuale da parte del partner. Ma dai dati emerge anche che solo il 7% delle vittime delle violenze da parte dei compagni arriva alla denuncia. Il 33,9% di chi subisce violenze dal partner e il 24% di coloro che le subiscono da parte di conoscenti preferisce non parlarne con nessuno.

Un fenomeno, quello della reticenza, su cui incide la speranza di recuperare un rapporto familiare, ma anche la vergogna e la volonta' di difendere la sfera privata per evitare traumi ai figli. Di fronte a maschi insicuri che perseguitano il simbolo di cio' che non riescono a comprendere ''si devono mettere in moto azioni - ha spiegato Montaldo - sia sul fronte dei pronto soccorso, sia dei consultori per poter intervenire, anche senza una denuncia da parte della vittima, garantendo un flusso di notizie che dal pronto si deve estendere anche ai servizi territoriali dei consultori e dei centri anti-violenza che devono supportare le vittime, richiamandole''.
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Messaggio Da Vanni Sandro Mer 03 Lug 2013, 05:58

Sul territorio del comprensorio dove abito esiste da tempo un'associazione molto attiva su questo fronte. 
http://www.associazionefrida.it/

Ha aperto una serie di servizi in collaborazione con i Comuni della zona, compreso una casa famiglia per vittime di violenza (per allontanare provvisoriamente le donne dai loro persecutori e aiutarle a progettare una nuova vita), sportelli di ascolto, campagne di prevenzione, gruppi di auto-aiuto, assistenza legale, ecc...

Vivo in una zona che ha un tessuto sociale ancora sano e in cui la qualità della vita è ritenuta buona, ma è impressionante e sconvolgente ascoltare le storie di queste ragazze.  Storie di ordinaria follia consumata quasi sempre tra le mura domestiche, che non riguardano soltanto le situazioni di degrado sociale che pur esistono, o ambiti legati all'immigrazione che è molto diffusa,  ma che attraversano trasversalmente tutti i ceti sociali e le fasce di età.

E' evidente che si tratta di qualcosa di molto profondo  che riguarda una cultura (se così si può definire) radicata e diffusa, che considera la donna un oggetto.

Una cultura paradossalmente radicata anche nelle donne, che spesso subiscono in silenzio, quasi  che la violenza sia qualcosa di naturale, da accettare per il ruolo sociale che ricoprono.

Ed è certamente sul piano culturale che dobbiamo agire a partire dalla scuola.  Credo che anche le leggi di cui abbiamo parlato sopra, che riconoscono direttamente o indirettamente dignità e parità di genere, favoriscano il cambiamento.
Vanni Sandro
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Messaggio Da Guya Mer 03 Lug 2013, 08:08

Vanni Sandro ha scritto:Sul territorio del comprensorio dove abito esiste da tempo un'associazione molto attiva su questo fronte. 
http://www.associazionefrida.it/

Ha aperto una serie di servizi in collaborazione con i Comuni della zona, compreso una casa famiglia per vittime di violenza (per allontanare provvisoriamente le donne dai loro persecutori e aiutarle a progettare una nuova vita), sportelli di ascolto, campagne di prevenzione, gruppi di auto-aiuto, assistenza legale, ecc...

Vivo in una zona che ha un tessuto sociale ancora sano e in cui la qualità della vita è ritenuta buona, ma è impressionante e sconvolgente ascoltare le storie di queste ragazze.  Storie di ordinaria follia consumata quasi sempre tra le mura domestiche, che non riguardano soltanto le situazioni di degrado sociale che pur esistono, o ambiti legati all'immigrazione che è molto diffusa,  ma che attraversano trasversalmente tutti i ceti sociali e le fasce di età.

E' evidente che si tratta di qualcosa di molto profondo  che riguarda una cultura (se così si può definire) radicata e diffusa, che considera la donna un oggetto.

Una cultura paradossalmente radicata anche nelle donne, che spesso subiscono in silenzio, quasi  che la violenza sia qualcosa di naturale, da accettare per il ruolo sociale che ricoprono.

Ed è certamente sul piano culturale che dobbiamo agire a partire dalla scuola.  Credo che anche le leggi di cui abbiamo parlato sopra, che riconoscono direttamente o indirettamente dignità e parità di genere, favoriscano il cambiamento.

anche a Genova - come in moltissime città italiana, del resto - esistono da anni i Centri antiviolenza, sparsi per il territorio. Diciamo che questo è un ulteriore passo in avanti
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Messaggio Da Vanni Sandro Mer 03 Lug 2013, 09:31

Guya ha scritto:

anche a Genova - come in moltissime città italiana, del resto - esistono da anni i Centri antiviolenza, sparsi per il territorio. Diciamo che questo è un ulteriore passo in avanti
Per fortuna e... purtroppo!
La mia intenzione era evidenziare l'estensione e la gravità del fenomeno, testimoniato proprio dalla necessità di erogare servizi di questo tipo.
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Messaggio Da Guya Mer 03 Lug 2013, 09:38

Vanni Sandro ha scritto:
Per fortuna e... purtroppo!
La mia intenzione era evidenziare l'estensione e la gravità del fenomeno, testimoniato proprio dalla necessità di erogare servizi di questo tipo.

infatti, hai ragione: per fortuna e purtroppo
Comunque qualche piccolo passo in avanti lo si sta facendo
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Messaggio Da Guya Dom 07 Lug 2013, 13:39

In questa intervista - purtroppo senza sottotitoli in italiano - Dustin Hoffman ricorda l'illuminazione avuta quando gli fu proposto di girare Tootsie
Dovette affrontare la domanda "che persona sarei stata se fossi nato femmina ? Quanto l'essere nato femmina avrebbe influito su di me al punto di fare di me una persona diversa ?"
Chiese di essere truccato in modo da sembrare una donna e non un uomo vestito da donna e i truccatori holliwoodiani lo accontentarono.. poi chiese di essere truccato in modo da essere bellissima, rispondente ai canoni di bellezza femminile e i truccatori gli risposero di non poter fare più di così
Allora si rese conto di essere una donna interessante ma chiusa in un corpo non rispondente ai canoni estetici vigenti.. tornò a casa e scoppiò in lacrime parlandone con la moglie...
realizzò la massa di condizionamenti ai quali sono sottoposte le donne e gli uomini e che come uomo poteva avere ignorato donne interessanti perché non rispondenti ad ideali imposti.
Disse alla moglie, piangendo: "mi hanno fatto il lavaggio del cervello"... e, ricordando il momento in cui comprese il peso dei condizionamenti sociali, si commuove anche durante l'intervista..


devo ammettere che mi ha commossa vedere la sua commozione... perchè si capisce che ha compreso..




http://www.themarysue.com/dustin-hoffman-tootsie/
Guya
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La Pasionaria

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La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e.. - Pagina 5 Empty Re: La Rauti combatterà il femminicidio odiando il femminismo, ostacolando la 194 e..

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