Anonymous

No, Grazie!
Dietro una maschera si può nascondere di tutto.
Qualche giorno fa mi pareva che con quella maschera si facesse pubblicità a software italiano per dare la caccia a Isis... E allora mi sono ricordato di quello studio di software milanese che vende pacchetti anche a stati non proprio democratici, per perseguire i propri nemici. Così si diceva nel dibattito giornalistico di qualche settimana fa, ed ho pensato: perché hanonymous, questa volta, non potrebbero essere proprio loro... quelli di una software house che fa programmi simili?
Magari quella è proprio una nuova APP. di quello stesso software che ci spia per conto di qualche governo o servizio, e a cui vogliono fare buona pubblicità, dimostrando che sul campo funziona.

Chi si nasconde sotto un simile anonimato, è più probabile che sia un imbroglione.

Quasi sempre si mostra la parte buona di noi e si nasconde l'altra.

Senza dire che un anonimo può avere anche più di una faccia ed un cappello, da indossare ad ogni occasione.

Se sanno qualche cosa, vadano alla polizia, come deve fare ogni onesto cittadino che non abbia la presunzione di farsi giustizia da solo.

La notizia:
17/11/2015 20:29
Anonymous oscura 5.500 account Isis
  20.29                                 
 Anonymous oscura 5.500 account Isis    
 Anonymous afferma di aver violato e    
 oscurato 5.500 account dell'Isis su    
 twitter nell'ambito della 'guerra'     
 contro lo stato islamico.              

 Anonymous, comunità virtuale di hacker,
 ha già colpito in passato le diramazio-
 informatiche dell'Isis. Dopo le stragi 
 di Parigi di 3 giorni fa, ha deciso di 
 passare a una vera e propria "guerra"  
 contro gli uomini del Califfato. Nei   
 giorni scorsi, in un video postato su  
 YouTube, l'uomo mascherato di Anonymous
 ha detto che daranno loro la caccia    
 senza tregua, definendoli "parassiti". 

Che ne sappiamo che quei 5.500 account siano davvero di Isis. E se la polizia ne stesse già monitorando alcuni? Avrebbero solo creato difficoltà investigative!

Da La Stampa:
La procedura è la seguente: utenti si collegano online, nella chat pubblica di Anonymous, e segnalano account Twitter di presunti jihadisti o sostenitori. Infatti nella chat gli operatori postano spesso messaggi di questo tipo: “Per aiutarci a smascherare i terroristi ci serve il vostro aiuto cercando profili Twitter, Facebook, Google+, siti web jihadisti che inneggiano alla morte (non confondetevi con islamici innocenti), segnalate i profili mettendo il collegamento su questo pad”. 

Poi si dice che un gruppo ristretto controlla... ma cosa vuoi controllare... chi sei tu per farlo!
Anzi, se qualche Procura della Repubblica ci legge, prenda provvedimenti proprio contro questi spioni anonimi della rete.

Se vogliono aiutare la giustizia, possono farlo: si tolgano la maschera e passino le informazioni alla Polizia Postale.


http://www.lastampa.it/2015/11/16/tecnologia/anonymous-contro-isis-come-funziona-la-campagna-degli-hacktivisti-nata-dopo-parigi-VsiORAuWaLrY5HWNYpqdkK/pagina.html

Se leggiamo di altri gruppi scopriamo frasi del tipo:

"Non deve meravigliare. La trasformazione di GhostSec sarebbe secondo gli Anons la prova ulteriore dei loro legami con il governo degli Stati Uniti e con alcuni contractors della Difesa americana."

Leggetevi tutto l'articolo e capirete quanta ambiguità vi sia nell'azione di questi gruppi.

http://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2015/11/19/news/non_solo_anonymous-127711318/?ref=HRERO-1

Oggi combattono contro Isis, ma domani combatteranno a favore di Isis, visto il modo con cui Al Quada nasce e viene finanziata in Occidente prima e poi in Arabia.

Preferisco la polizia postale, tanto per semplificare, perché voglio conoscere con nome e cognome chi siano gli autori.