Il Patto del Nazzareno
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Il Patto del Nazzareno
Per settimane e mesi i commentatori politici ci hanno parlato del Patto del Nazzareno come se fosse qualcosa che andava oltre quello che è stato detto da Renzi e Berlusconi. Perché lo abbiano fatto è la prima domanda che mi pongo, e la risposta non è : per amore della verità, ma per screditare il governo Renzi in primo luogo. Governo che per le riforme ha inteso discutere con tutte le opposizioni e che lo ha fatto con quelle che hanno accettato il dialogo.
Poiché le predizioni di questi guru della comunicazione, non si sono avverate, ecco che saltano fuori dettagli, nell'applicazione di quel patto che chiariscono meglio quali ne fossero i contorni.
Tra questi dettagli copio incollo dal Corriere:
http://www.corriere.it/politica/14_novembre_25/cavaliere-tradira-nazareno-parlamento-no-all-italicum-49f0c55e-746f-11e4-ab92-90fe0200e999.shtml
"Esplora il significato del termine: ROMA Più che il periodo dell’avvento, si prepara il mese della passione per il patto del Nazareno, che proprio alla vigilia di Natale non festeggerà la sua epifania nell’Aula del Senato, ma sarà accompagnato da un «de profundis» con il voto contrario di Forza Italia alla legge elettorale. Fino ad allora Berlusconi continuerà a ripetere con una certa dose di ambiguità che l’accordo con Renzi resta, perché una separazione lenta tatticamente gli serve. Tuttavia la decisione è presa, e non da ieri: non è stato infatti il crac di Forza Italia alle Regionali a determinare la sua decisione, semmai il voto ha evidenziato l’ineluttabilità della futura mossa.
Una scelta è sempre suffragata da dati di fatto, che un giorno la controparte potrà anche additare come pretesti: è il gioco della politica. E il gioco di Renzi non piace più al Cavaliere, che si lamenta per il modo in cui il premier avrebbe - a suo dire - «disatteso i patti», dalle modifiche «non concordate» sull’Italicum, fino allo sfregio praticato da Palazzo Chigi con la sua costituzione di parte civile al processo di Bari sulle escort. La celerità è parsa sospetta a Berlusconi: in effetti il governo avrebbe potuto attendere l’inizio della fase dibattimentale prima di muoversi, perciò le motivazioni giunte all’orecchio del leader forzista da parte dell’esecutivo hanno solo acuito la sua furia: «Non mi vengano a dire che ha fatto tutto Del Rio. Lì non si muove foglia che Renzi non voglia».ROMA Più che il periodo dell’avvento, si prepara il mese della passione per il patto del Nazareno, che proprio alla vigilia di Natale non festeggerà la sua epifania nell’Aula del Senato, ma sarà accompagnato da un «de profundis» con il voto contrario di Forza Italia alla legge elettorale. Fino ad allora Berlusconi continuerà a ripetere con una certa dose di ambiguità che l’accordo con Renzi resta, perché una separazione lenta tatticamente gli serve. Tuttavia la decisione è presa, e non da ieri: non è stato infatti il crac di Forza Italia alle Regionali a determinare la sua decisione, semmai il voto ha evidenziato l’ineluttabilità della futura mossa.
Una scelta è sempre suffragata da dati di fatto, che un giorno la controparte potrà anche additare come pretesti: è il gioco della politica. E il gioco di Renzi non piace più al Cavaliere, che si lamenta per il modo in cui il premier avrebbe - a suo dire - «disatteso i patti», dalle modifiche «non concordate» sull’Italicum, fino allo sfregio praticato da Palazzo Chigi con la sua costituzione di parte civile al processo di Bari sulle escort. La celerità è parsa sospetta a Berlusconi: in effetti il governo avrebbe potuto attendere l’inizio della fase dibattimentale prima di muoversi, perciò le motivazioni giunte all’orecchio del leader forzista da parte dell’esecutivo hanno solo acuito la sua furia: «Non mi vengano a dire che ha fatto tutto Del Rio. Lì non si muove foglia che Renzi non voglia»."
Eppure Renzi lo ha sempre detto: -parlo con tutti ma poi le decisioni devono essere prese, con chi ci sta, e senza tergiversare per mesi e mesi da una legislatura all'altra, senza combinare nulla.
E' da un po che Renzi, accogliendo alcune pressanti richieste da altre parti politiche (anche all'interno del PD e della maggioranza) ha deciso che altre scelte andassero fatte, e se queste non sono gradite al Partito di Berlusconi, cammineranno con le gambe di altri: comunque la compagine di governo ha la maggioranza sia al Senato che alla Camera. L'importante è non restringere il consenso su tutto al solo governo.
Morale: per chi avesse voluto fare dietrologie sul "patto" del Nazzareno adesso i risultati di quelle discussioni (più che accordi) sono sotto gli occhi di tutti, e se poi ci si volesse spingere anche oltre, per seguire le illazioni che le allusioni di un patto segreto ponevano a salvaguardia dei processi di Berlusconi, anche quella Costituzione di parte civile del Governo, al processo di bari è una mazzata non da poco.
Se i giornali facessero più analisi e meno dietrologie, ne trarremmo vantaggio tutti, ma le insinuazioni, poiché fanno parte della cattiva propaganda, ed i giornali fanno anche quello, ecco spiegato il motivo e la ragione per cui una discussione sulle riforme, con Berlusconi, è divenuto il famigerato Patto del Nazzareno nella fantasia della gente, ma non nella realtà dei rapporti politici, come anche queste piccole notizie ci raccontano.
Un saluto.
Enrico
Poiché le predizioni di questi guru della comunicazione, non si sono avverate, ecco che saltano fuori dettagli, nell'applicazione di quel patto che chiariscono meglio quali ne fossero i contorni.
Tra questi dettagli copio incollo dal Corriere:
http://www.corriere.it/politica/14_novembre_25/cavaliere-tradira-nazareno-parlamento-no-all-italicum-49f0c55e-746f-11e4-ab92-90fe0200e999.shtml
"Esplora il significato del termine: ROMA Più che il periodo dell’avvento, si prepara il mese della passione per il patto del Nazareno, che proprio alla vigilia di Natale non festeggerà la sua epifania nell’Aula del Senato, ma sarà accompagnato da un «de profundis» con il voto contrario di Forza Italia alla legge elettorale. Fino ad allora Berlusconi continuerà a ripetere con una certa dose di ambiguità che l’accordo con Renzi resta, perché una separazione lenta tatticamente gli serve. Tuttavia la decisione è presa, e non da ieri: non è stato infatti il crac di Forza Italia alle Regionali a determinare la sua decisione, semmai il voto ha evidenziato l’ineluttabilità della futura mossa.
Una scelta è sempre suffragata da dati di fatto, che un giorno la controparte potrà anche additare come pretesti: è il gioco della politica. E il gioco di Renzi non piace più al Cavaliere, che si lamenta per il modo in cui il premier avrebbe - a suo dire - «disatteso i patti», dalle modifiche «non concordate» sull’Italicum, fino allo sfregio praticato da Palazzo Chigi con la sua costituzione di parte civile al processo di Bari sulle escort. La celerità è parsa sospetta a Berlusconi: in effetti il governo avrebbe potuto attendere l’inizio della fase dibattimentale prima di muoversi, perciò le motivazioni giunte all’orecchio del leader forzista da parte dell’esecutivo hanno solo acuito la sua furia: «Non mi vengano a dire che ha fatto tutto Del Rio. Lì non si muove foglia che Renzi non voglia».ROMA Più che il periodo dell’avvento, si prepara il mese della passione per il patto del Nazareno, che proprio alla vigilia di Natale non festeggerà la sua epifania nell’Aula del Senato, ma sarà accompagnato da un «de profundis» con il voto contrario di Forza Italia alla legge elettorale. Fino ad allora Berlusconi continuerà a ripetere con una certa dose di ambiguità che l’accordo con Renzi resta, perché una separazione lenta tatticamente gli serve. Tuttavia la decisione è presa, e non da ieri: non è stato infatti il crac di Forza Italia alle Regionali a determinare la sua decisione, semmai il voto ha evidenziato l’ineluttabilità della futura mossa.
Una scelta è sempre suffragata da dati di fatto, che un giorno la controparte potrà anche additare come pretesti: è il gioco della politica. E il gioco di Renzi non piace più al Cavaliere, che si lamenta per il modo in cui il premier avrebbe - a suo dire - «disatteso i patti», dalle modifiche «non concordate» sull’Italicum, fino allo sfregio praticato da Palazzo Chigi con la sua costituzione di parte civile al processo di Bari sulle escort. La celerità è parsa sospetta a Berlusconi: in effetti il governo avrebbe potuto attendere l’inizio della fase dibattimentale prima di muoversi, perciò le motivazioni giunte all’orecchio del leader forzista da parte dell’esecutivo hanno solo acuito la sua furia: «Non mi vengano a dire che ha fatto tutto Del Rio. Lì non si muove foglia che Renzi non voglia»."
Eppure Renzi lo ha sempre detto: -parlo con tutti ma poi le decisioni devono essere prese, con chi ci sta, e senza tergiversare per mesi e mesi da una legislatura all'altra, senza combinare nulla.
E' da un po che Renzi, accogliendo alcune pressanti richieste da altre parti politiche (anche all'interno del PD e della maggioranza) ha deciso che altre scelte andassero fatte, e se queste non sono gradite al Partito di Berlusconi, cammineranno con le gambe di altri: comunque la compagine di governo ha la maggioranza sia al Senato che alla Camera. L'importante è non restringere il consenso su tutto al solo governo.
Morale: per chi avesse voluto fare dietrologie sul "patto" del Nazzareno adesso i risultati di quelle discussioni (più che accordi) sono sotto gli occhi di tutti, e se poi ci si volesse spingere anche oltre, per seguire le illazioni che le allusioni di un patto segreto ponevano a salvaguardia dei processi di Berlusconi, anche quella Costituzione di parte civile del Governo, al processo di bari è una mazzata non da poco.
Se i giornali facessero più analisi e meno dietrologie, ne trarremmo vantaggio tutti, ma le insinuazioni, poiché fanno parte della cattiva propaganda, ed i giornali fanno anche quello, ecco spiegato il motivo e la ragione per cui una discussione sulle riforme, con Berlusconi, è divenuto il famigerato Patto del Nazzareno nella fantasia della gente, ma non nella realtà dei rapporti politici, come anche queste piccole notizie ci raccontano.
Un saluto.
Enrico
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Il Patto del Nazzareno
Il Presidente della repubblica è una figura istituzionale che è bene venga eletta con ampio consenso, e Napolitano stesso, se ben ricordo, è stato votato da un bell'arco di parlamentari.
Non mi meraviglia che nei discorsi tra Renzi e Berlusconi, come si è fatto per la legge elettorale ci si sia messi d'accordo su alcuni principi. Mi meraviglierebbe invece se ci fosse un accordo sui nomi, che invece devono formarsi nell'Aula del Parlamento, con il concorso di tutti.
Eppure, a leggere l'articolo di prima, e questo televideo, si cerca di mettere del sale sulla coda di quel patto, allo scopo di renderlo qualcosa di diverso da quello che semplicemente é: una tavola, un luogo, in cui i partiti di governo e di opposizione si confrontano sui problemi istituzionali e tentano qualche sintesi da verificare con gli alleati e da portare in Parlamento.
"25/11/2014 18:06
Berlusconi: avanti con Patto Nazareno
18.06
Berlusconi: avanti con Patto Nazareno
Il Patto del Nazareno va avanti. Lo ha
affermato Silvio Berlusconi nel suo
intervento all'ufficio di presidenza di
Forza Italia, convocato all'indomani
del risultato ottenuto alle Regionali.
L'accordo con il Pd "deve andare avanti
perché ci dà una serie di garanzie, tra
cui quella di partecipare alla scelta
di un capo dello Stato a noi non osti-
le",ha detto il leader 'azzurro',repli-
cando a chi all'interno vorrebbe invece
far saltare il Patto con Renzi. Berlu-
sconi, da quanto si apprende, avrebbe
anche dato l'ok al premio di lista. "
Le frasi dell'articolo che possono colpire sono del tipo:
a) "Fino ad allora Berlusconi continuerà a ripetere con una certa dose di ambiguità che l’accordo con Renzi resta, perché una separazione lenta tatticamente gli serve."
b)"L'accordo con il Pd "deve andare avanti perché ci dà una serie di garanzie, tra
cui quella di partecipare alla scelta di un capo dello Stato a noi non ostile"
Ma a ben guardare, Berlusconi dalla Bicamerale in poi è sempre stato ambiguo, se anche lo fosse adesso, non dovremmo meravigliarci. E poi, non solo Berlusconi, ma anche io non voglio che venga eletto un Presidente "Ostile" a qualche forza politica, visto il ruolo che deve svolgere.
Alla fine si tratta di tempeste in un bicchier d'acqua, ma quando il bicchier d'acqua è la stampa di informazione allora tutto diventa enorme e si espande nella coscienza dei lettori e degli spettatori.
Non mi meraviglia che nei discorsi tra Renzi e Berlusconi, come si è fatto per la legge elettorale ci si sia messi d'accordo su alcuni principi. Mi meraviglierebbe invece se ci fosse un accordo sui nomi, che invece devono formarsi nell'Aula del Parlamento, con il concorso di tutti.
Eppure, a leggere l'articolo di prima, e questo televideo, si cerca di mettere del sale sulla coda di quel patto, allo scopo di renderlo qualcosa di diverso da quello che semplicemente é: una tavola, un luogo, in cui i partiti di governo e di opposizione si confrontano sui problemi istituzionali e tentano qualche sintesi da verificare con gli alleati e da portare in Parlamento.
"25/11/2014 18:06
Berlusconi: avanti con Patto Nazareno
18.06
Berlusconi: avanti con Patto Nazareno
Il Patto del Nazareno va avanti. Lo ha
affermato Silvio Berlusconi nel suo
intervento all'ufficio di presidenza di
Forza Italia, convocato all'indomani
del risultato ottenuto alle Regionali.
L'accordo con il Pd "deve andare avanti
perché ci dà una serie di garanzie, tra
cui quella di partecipare alla scelta
di un capo dello Stato a noi non osti-
le",ha detto il leader 'azzurro',repli-
cando a chi all'interno vorrebbe invece
far saltare il Patto con Renzi. Berlu-
sconi, da quanto si apprende, avrebbe
anche dato l'ok al premio di lista. "
Le frasi dell'articolo che possono colpire sono del tipo:
a) "Fino ad allora Berlusconi continuerà a ripetere con una certa dose di ambiguità che l’accordo con Renzi resta, perché una separazione lenta tatticamente gli serve."
b)"L'accordo con il Pd "deve andare avanti perché ci dà una serie di garanzie, tra
cui quella di partecipare alla scelta di un capo dello Stato a noi non ostile"
Ma a ben guardare, Berlusconi dalla Bicamerale in poi è sempre stato ambiguo, se anche lo fosse adesso, non dovremmo meravigliarci. E poi, non solo Berlusconi, ma anche io non voglio che venga eletto un Presidente "Ostile" a qualche forza politica, visto il ruolo che deve svolgere.
Alla fine si tratta di tempeste in un bicchier d'acqua, ma quando il bicchier d'acqua è la stampa di informazione allora tutto diventa enorme e si espande nella coscienza dei lettori e degli spettatori.
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