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Messaggio Da einrix Mer 24 Mag 2017, 13:59

incomincio con questo del signor X:
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la mia risposta:
La foto e la didascalia, pare che dicano: Che bello! Solo seicentomila morti (tra i quali anche un mio giovane zio). Che modo malvagio e fanatico di usare Face Book. Proprio come fa Isis. E la chiamano civiltà della comunicazione. Studiate la storia e cercate di non commettere gli stessi errori. E pensare che ho lavorato per pagarvi la scuola dell'obbligo!


il signor X: Caro einrix non condivido la tua opinione, per fortuna possiamo esprimere pareri diversi. Io sto studiando la storia e ricordati che, essendo stati colleghi negli stessi anni, non mi hai certo pagato la scuola che all'epoca non era dell'obbligo. 


einrix:  Usare face Book per fare propaganda politica è il peggiore degli utilizzi che si possano fare. Ho amici e parenti che votano per tutti i partiti dell'arco costituzionale e non. Si può parlare in modo generalizzato di problemi che assillano tutti, ma fare pura propaganda aggiunge molto poco, salvo dimostrare scarsa sensibilità per le idee degli altri. Anche se vedo che questo è un vezzo di molte persone, non per questo acquista maggiore giustificazione. Anche io discuto di temi specifici, e talvolta politici, ma vado in forum appositi, nati per quello scopo. Face Book è uno stare in salotto insieme, raccontarsi della vita che passa, della parentela o delle amicizie che si allargano e talvolta si restringono, dei viaggi e delle esperienze che si fanno nella vita, non una piazza ove ognuno grida i propri slogan. Se Evan Williams, cofondatore di Twitter, chiede scusa per aver contribuito alla vittoria di Donald Trump ( che in questo caso è il nostro protagonista, ma poteva essere chiunque altro) che, sulla piattaforma social, supera i 30 milioni di follower, fa capire che avrebbe voluto, per la sua creatura, un'altro utilizzo. Purtroppo la psicologia di massa agisce favorendo le debolezze che si nascondono dietro le aspirazioni, e la democrazia perde la sua natura responsabile e razionale, e si affida alla pancia. In questo la scuola dell'obbligo è impotente, perché la pancia, non comunica volontariamente con la mente, e gli istinti, quelli maggiormente potenti e legati alla distruttività, tendono sempre a prevalere. Anche io, come Evan Williams chiedo scusa per contribuire ad un modo di fare comunicazione, che ci trascina sempre più in basso. Forse perché non siamo esseri e persone capaci di volare in alto. Buona giornata ed un saluto a tutti.

il signor X: Scusa forse io sono ignorante ma non intendo assolutamente utilizzare i social per fare politica. Se non è così che sembra me ne scuso.


ndr: che non c'è in FB : in realtà, il sigor X, tutti i giorni scarica un mucchio di link fascisteggianti


einrix:  Caro X  ho risposto a te, ma il discorso vale per tutti, perché sono tanti quelli che utilizzano questo tipo di social, nato per invitare le ragazze ad uscire la sera, per fare politica. Io stesso, prima di iniziare ad utilizzarlo, ci ho pensato, proprio temendo questo genere di difficoltà. Se vuoi, accetto ancora che il politico tal dei tali con face book tenga l'agenda dei suoi incontri, delle sue manifestazioni e dei suoi sostenitori o critici. Invece succede che chiunque possa veicolare link i più disparati, di siti o giornali, con articoli che talvolta sono comunicazioni interessanti: tra i miei amici ce ne sono alcuni che lo fanno in modo simpatico, ma più spesso sono comunicazioni da prendere con le molle ed una certa dose di tendenziosità. Non sarò certo io a moralizzare l'utilizzo di face book, ma è un peccato che un ottimo mezzo di relazione, venga ridotto a quello che ormai è diventato. Nulla di personale, quindi, e grazie per avermene dato lo spunto! Ciao.
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Questo è il mio manifesto su Face Book.
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Messaggio Da einrix Ven 08 Set 2017, 12:50

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Rispondendo al quesito posto da questa immagine, scrivevo:

A torto o a ragione è così; è fisiologico e non potrebbe essere diversamente. 

- Dico spesso che per molte delle cose di cui discutiamo, la Turchia è peggio e la Svezia è meglio. Poi, se ci si sforza si può anche migliorare. Certo, noi viviamo in un contesto storico particolare che non coincide necessariamente con quello degli altri paesi. 

- Se dovessimo dar credito alla teoria dell'evoluzione ciclica dei regimi politici (Anaciclosi), descritta dai polittologi del passato, da Erodoto a Polibio e Macchiavelli, dal ciclo delle tre possibili forme di governo - che talvolta per renderle più stabili, in qualche modo si fanno coesistere: monarchia, aristocrazia, repubblica, esse possono degenerare rapidamente nelle tre forme fondamentali di governo "maligno": tirannide, oligarchia e oclocrazia. Quest'ultima, assomiglia molto a quella che oggi si chiama populismo e che punta ad un governo che sia inizialmente alla mercè della volizione delle masse, sobillate in modo perfido da una stampa guidata da una oligarchia che persegue una crisi che infine porti alla tirannide.

- In Svezia sono ancora nella fase virtuosa del ciclo (monarchia, aristocrazia, democrazia), la Turchia, avendo superato la fase populista della teocrazia, è giunta in quella della tirannide, mentre noi ci avviamo, se non siamo abbastanza accorti, sulla via instabile del governo che obbedisce alla volizione egoistica delle masse e che se non si reagisce assennatamente, si finisce nelle grinfie di una oligarchia tirannica come già fu il fascismo. Buona giornata a tutti.
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Messaggio Da einrix Ven 08 Set 2017, 17:27

In risposta a :

https://l.facebook.com/l.php?u=https%3A%2F%2Fyoutu.be%2Ft8nWnyMaD2E&h=ATOZl_oJXAAklzrwl-0Oop3e8RNXqQfikVKf6tO46Gfh62rsrV3EHkRFDT6rH0iLb5tyPychg324NFDpaByyrC4fdwSfJkQng7Afbr5g9nlzJ60jJU89PVIgDTKI05fP-sWsHbWN3vWH5sD8e5CBh3gAgd39YOTTFPd4LVAMQI9iolCJK_s72szPXCUv2VMvootNUvHTU01L9ydVa43T_mKdpHRD5uv3DK2ZXVL5zWCUNzbPkDZOzLX0gqlLx3ASt7TllU7S_ADRhQm_K6FHWztQ3hpn-tQy8AyVKNi8yO6ZpQ

 "Beata Alternanza" - I luoghi comuni da sfatare sull'alternanz...
#Per sfatare i luoghi comuni sull'alternanza scuola-lavoro. Dal progetto Trainership di Federmeccanica.
ho scritto:


"[...]ci pensa la scuola che conosce prima di te l'azienda[...]

Questa frase mi ha colpito per superficialità e falsità.


Ma è vero che la scuola conosce l'azienda? Perché se non è vero...

Federmeccanica ha un progetto di sviluppo del manifatturiero in una certa regione o provincia per le tecnologie e le produzioni di sua competenza? Mi spiega come ha messo a punto il suo processo di sviluppo: quali nuove tecnologie, quali nuovi prodotti, quali siti produttivi, con quali capitali e quali risorse umane?

Ammesso che ci sia quel progetto, e solo in relazione a quel progetto, si può pensare di formare con le dovute conoscenze chi, in quella nuova realtà produttiva, ai vari livelli, andrà a lavorare.

Nel passato vi erano alcune scuole aziendali (poche) proprio per personalizzare all'azienda le conoscenze di chi nella scuola dell'obbligo aveva ricevuto una formazione generale. Oppure a Fabriano nascevano istituti per la tecnologia della carta, a Como per la Seta, in alcune città marinare vi erano istituti nautici per i quadri della marina mercantile, perché c'erano le navi che aspettavano, e nelle realtà dove prevaleva la manifattura elettromeccanica nascevano istituti tecnici per le varie specializzazioni.

Quel sistema c'è ancora, ma non è stato aggiornato a sufficienza, per produzioni e professioni del futuro, perché nella visione di Federmeccanica, come di gran parte del nostro sistema produttivo e di servizi, di fatto c'è solo il mantenimento dell'esistente, e per il futuro solo un ruolo da followers. Pensate che non sia vero?

Basta andare a Media World e vedere, di ciò che è esposto in vendita, cosa non sappiamo fare e che non facciamo. Federmeccanica pensa ai televisori, ai climatizzatori, alla telefonia mobile, alle macchine fotografiche, ai computer con software e relative periferiche, per non dire delle pale eoliche che importiamo dalla Germania o delle celle fotovoltaiche che vengono dalla Cina?
Dove sono le scuole che insegnano a fare quelle cose?

Crede forse che due settimane di ingresso in fabbrica facciano la differenza, che risolvano questo ritardo di sistema? Ma cosa possono mai insegnare in fabbrica quelli che hanno tecnologie obsolete e fanno produzioni obsolete, molte delle quali sono dovute emigrare, per incapacità degli imprenditori a fare innovazione e sviluppo, nei paesi dei bassi salari e del massimo inquinamento.

L'insegnamento e la formazione vengono dopo il progetto, non prima e senza un progetto. In ciò vedo superficialità e millanteria, anche della Federmeccanica, in comunicazioni di questo tipo.

Facciano pure le due settimane di alternanza come vogliono e dove vogliono. Se non cambia la visione di una classe dirigente che ha dato scarsa prova di se, sarà solo un far finta di cambiare. E noi, anche per pagare il debito pubblico, abbiamo bisogno di un buon venti per cento di manifattura da start up in più, non fuochi d'artificio.


Buona serata a tutti."


Qui mi risponde un signore:
"Gentilissimo, se vuole informarsi su Traineeship, nell'ambito del quale è stato promosso il video, le consiglio di consultare quantomeno questa pagina, che descrive più puntualmente le caratteristiche del progettohttp://www.federmeccanica.it/.../progetto-traineeship.html . In particolare, come potrà vedere dal percorso operativo (http://www.federmeccanica.it/.../traineeship_percorso...), Traineeship prevede una fase preliminare di formazione congiunta tra tutor scolastici e aziendali e una co-progettazione del percorso triennale che individui le competenze (descritte in termini di prestazioni) da sviluppare da parte degli studenti e i criteri di valutazione delle stesse. Una volta elaborati questi "prototipi", si procede con l'individualizzazione del progettazione per ciascuno studente. Il progetto, nel corso dell'A.S. 2016/2017, ha coinvolto 50 istituti selezionati tramite bando MIUR, 5.000 studenti e più di 900 aziende. Cordiali saluti."


a cui segue la mia replica:


1. Trattandosi di una risposta volutamente polemica, questa mia, ha senso se si punta ad un paese che voglia accelerare la sua crescita, altrimenti, se va bene questo barcamenarsi, e se per la Federmeccanica la Trainership risolve tutto, allora potete saltare la lettura di ciò che segue.

2. Conosco particolarmente bene le aziende di federmeccanica dell'ultimo trentennio del secolo scorso. Quelle che sono crollate sotto il peso della crisi, per non essere state in grado di competere nella globalizzazione. La grande impresa è scomparsa per non essere riuscita a rinnovarsi, ed era l'unica che aveva i mezzi per fare innovazione di prodotto e di processo, alimentando l'indotto delle piccole e medie aziende che ora sono prive dei giusti riferimenti. Se per mantenere unito il paese, a ragione o a torto, i governi hanno fatto debito improduttivo, ciò è accaduto perché l'impresa ha fallito in parte il suo compito storico, lasciando il paese sull'orlo del baratro.

3. E' risibile che con 400 ore di formazione aziendale un giovane possa entrare nel suo futuro ed in quello del paese se non cambia qualche cosa nell'impostazione della politica economica. Le imprese e la scuola hanno ben altra responsabilità.

4. Se si vuole, avrei consigliato a Federmeccanica di mettere a punto un progetto di trainership tra i centri studio e progettazione delle aziende con i professori delle materie che interessano la scienza delle tecnologie e dei processi. Ma dubito che oggi in Federmeccanica ci sia qualcuno che possa insegnare, seppure a questa scuola in ritardo, qualche cosa di nuovo. Forse, sia professori che attori della ricerca e sviluppo delle aziende, dovrebbero andare a scuola, loro, cercando all'estero chi fosse in grado di istruirli, per poter essere in grado di formare e dirigere le nuove generazioni. 

5. E poi dov'è il progetto generale di sviluppo, se lo si lascia alla libera iniziativa di chi a mala pena tira a campare, con un capitale finanziario più propenso alla speculazione che allo sviluppo. Per lo sviluppo mirato ci vuole una regia che spinga e talvolta forzi le risorse ad agire in una certa direzione, pur rispettando le libertà dei singoli imprenditori. Oggi, grazie alle politiche industriali di cui Federmeccanica è responsabile, se ci sono cinque milioni di immigrati, ve ne sono cinque milioni e mezzo di italiani che sono andati all'estero, proprio per la mancanza di lavoro qualificato. 

6. Il problema è dunque più grave ancora di come lo si prospetta, dato che già oggi le aziende non sono in grado di assorbire milioni di persone preparate, ed anziché porsi il problema vero, sfuggono alle responsabilità inventandosi l'artificio della scuola-lavoro come se fosse il toccasana. Lo è solo dove c'è una impresa che soddisfa le esigenze di crescita del paese perché è capace di formarsi e formare, come in Germania, non certo come in Italia.
Credo che come risposta alla lettura del documento: 
http://www.federmeccanica.it/.../progetto-traineeship.html
possa bastare.

8. Se prendiamo quest'altro documento, che appare più dettagliato:

http://www.federmeccanica.it/.../traineeship_percorso...

ciò che si rileva dalla sua lettura, è il grado di indeterminazione, se la finalità è di far crescere il Paese, con l'impresa. Mentre è accettabile solo se si vuole contribuire ad una formazione più completa del giovane studente. E dato che è evidente qualche contraddizione, è come partorire il topolino, visto quanti se ne vanno all'estero, dove sono apprezzati, pur essendo inutili per l'industria italiana.

9. Qui è d'obbligo una precisazione. Non sono contrario al fatto che molti giovani vadano all'estero: è nel loro diritto e fa parte delle libertà che ognuno deve avere. Critico pesantemente il fatto che l'industria manifatturiera del paese, negli ultimi decenni, non abbia contribuito, così come avrebbe dovuto, a soddisfare le esigenze professionali di molti di quei giovani, per avere capacità produttive obsolete o mancanti per i nuovi prodotti ad elevata tecnologia. Per pagare il nostro debito pubblico, siamo in ritardo di ben 15 mesi di PIL, o almeno di una mezza dozzina di mesi, se si vuole rientrare in una zona di sicurezza che ridarebbe elasticità a tutto il sistema produttivo. Da qui deriva il mio giudizio di risibile per una politica di Trainership sventolata, magari solo per cambiare discorso.

Buona giornata a tutti e buon lavoro.
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Messaggio Da einrix Dom 10 Set 2017, 21:49

Dopo l'immigrato che violenta, è quella del carabiniere la notizia del giorno, ed il solito amico fesso, pubblica la notizia, con il suo commento.
Dice di non essere fascista, di non essere leghista, bene che vada è grillino.

Salto quello che scrive lui: riassume il pistolotto del Fatto Quotidiano, e rispondo a Giovanni che scrive:  Non sarebbe meglio conoscere tutta la storia prima di lanciarsi in giudizi senza appello? Hanno fatto una fesseria grossa come una casa, ma se poi fosse una mancanza disciplinare e non un reato penale?


Siccome sono un po stufo di questo uso improprio di face book, rispondo:


Scherzi, Giovanni? Qui i nostri guasconi vogliono sapere tutto e subito, vanno in crisi d'astinenza se non gli passano l'ultima cretinata del giorno. 

Non che quelli non siano problemi seri. Anzi, sono serissimi. Non sono serie le persone che vogliono dibattere del carabiniere che ha fatto questo per mettere sull'altro piatto l'immigrato che ha fatto quest'altro, quasi fosse la quadratura del cerchio. Ma quale cerchio! 

Non ho fatto la ricerca, ma sono sicuro che di gravi maltrattamenti delle donne, e non solo di loro, ne capitino molto più di 365 in un anno, e nessuno se ne cura per il resto del tempo. Basta parlarne un po, insistere morbosamente sul caso, come a «Chi lo ha Visto», «Porta a porta» o la stampa di riferimento, ed ecco che la libido diventa fregola, e in una nuvola di incenso, le proprie convinzioni vengono rafforzate. perché questo è lo scopo recondito di quei rovelli: mantenere la fidelizzazione.

Buona serata, in attesa della cretinata di domani.

---------------------------------------------------------------
Adesso ritorno nel forum...
Face book lo uso per restare in contatto con amici, parenti e colleghi di lavoro che politicamente coprono tutto l'arco costituzionale. Negli USA ne ha anche uno acquisito che vota per Trump... Mica mi posso mettere a discutere di politica con tutti, altrimenti addio simpatia ed affetti.
C'è invece una certa percentuale di amici, che fanno pura propaganda politica passandola per ragionamento. Un atteggiamento simile non lo trovo buono neppure in un forum come questo che parla di politica, figuriamoci in face book.


Se non fosse che quello è un modo molto facile e aperto per stare un po insieme, rinuncerei volentieri a quella piazza che spesso usa i toni astrusi e troppo sguaiati. Insomma, mi sono stufato!
Buona serata a tutti voi.
Enrico.
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Messaggio Da einrix Mar 31 Ott 2017, 09:55

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Non mi importa la vicenda specifica delle elezioni americane. Ciò che mi interessa è capire come un social, qual'è facebook, possa essere manipolato da chi ne abbia i mezzi per farlo. Nella concitazione elettorale, le notizie finalizzate alla pura propaganda, non necessariamente sono vere, pur rappresentando opinioni diffuse. Se la finalità è quella di modificare l'opinione pubblica allora c'è da preoccuparsi, dato che per il popolo, ogni testa è un voto, ma una testa sola con mezzi infiniti, le può tagliare tutte.

Scherzi a parte, leggetevi l'articolo e siate prudenti.
http://www.repubblica.it/esteri/2017/10/31/news/russiagate_i_post_di_mosca_su_facebook_letti_da_126_milioni_di_americani-179827272/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P6-S1.8-T1
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Messaggio Da einrix Gio 25 Gen 2018, 13:04

Qualche piccola considerazione sul mito della cultura...

E' il processo della formazione delle idee che nel tempo è cambiato. Pensate uno o due secoli fa, a come ragionava la gente, su quali basi formative poteva contare: casa, lavoro, chiesa, osteria. Poi con la stampa e la radio cambia moltissimo: milioni di persone che ascoltano un altoparlante o che guardano uno schermo. Alcuni regimi del secolo scorso sono nati proprio sul quel meccanismo di controllo. Ci si difendeva con i partiti, le stanze chiuse delle sezioni dove si discuteva di politica, con le manifestazioni. Il tutto come qualche cosa di coordinato tra persone in carne ed ossa, che dovevano uscire da casa per dare testimonianza della propria volontà.

La scuola ha cambiano i contenuti della cultura etica e professionale, arricchendola in un certo qual modo. Ma non sempre la "nozione" è sapere. Più spesso è nozionismo, e con quello ci si costruiscono opinioni radicate che influenzano scelte ideologiche prive di raziocinio, e talvolta, di logica.

Se arriviamo ai tempi moderni di Internet e dei social in cui si sviluppano i dibattiti, sulla base di notizie che spesso sono farlocche, tutti quei quei meccanismi di formazione che hanno raffazzonato le idee della gente, entrano in risonanza e così esplodono i fenomeni politici che vediamo.

Quando poi si dice di gente gelosa, biliosa, vanitosa, si intende di gente poco razionale che non va oltre la stimolazione dei sensi: vede, ma non sa cosa vede, sente, ma non capisce il significato di ciò che sente. Magari se ne rendesse conto: si porrebbe delle domande. Invece, in ogni fatto comunicativo, rafforza solo i propri preconcetti senza fare un minimo di critica. L'ultimo esempio è quella del controllore che viene condannato da un giudice. Nessuno entra nel merito della vicenda, e la stragrande maggioranza, senza conoscere lo svolgimento dei fatti in rapporto alle leggi ed ai regolamenti, esplode di rabbia contro il giudice che invece ha fatto dignitosamente quel dovere che invece non aveva fatto il controllore, la vittima, per il popolo bue.

Veniamo alla Fallaci. Se l'Italia è un paese così diviso dipende anche dal non aver fatto molto neppure da parte sua per tenerlo unito, alimentando polemiche, anziché discussioni che avrebbero avuto il merito di portarci a capire certe situazioni.

Per concludere: le libertà che questo mondo multimediale concede alle persone, di per se è neutrale rispetto all'uso che se ne fa. Dai risultati che si possono verificare, l'immaturità della gente è così profonda, quantunque abbia studiato e persino preso una laurea, che sta rendendo la democrazia, debole ed instabile. In special modo per il fatto che gruppi organizzati di persone, possono scatenare polemiche, non importa su cosa siano fondate, che possono mettere in crisi la democrazia e le stesse istituzioni.

Un esempio? Uno dei grandi problemi della fisica è stato il dibattito sul significato di massa inerte e di massa gravitazionale. Una grande scoperta era quella che portava a comprendere come la stessa massa, godesse, fra le altre, di queste due proprietà: l'inerzia e l'attrazione tra le masse. Quasi tutti a scuola hanno appreso nozioni intorno a questi concetti, ma scommetto che il 99,9 % delle persone non ne ha capito a fondo il significato, neppure tra i professori. Cose analoghe succedono in politica, quando si parla di etica, di leggi, di libertà, di economia. Grande nozionismo e capacità critiche quasi nulle. E' questo il vero fallimento della formazione che ha generato ideologie fondate sulle opinioni, dalle quali non si riesce ad uscire per mancanza di capacità critiche.

Stiamo correndo a grandi passi verso un mondo informatizzato e robotizzato senza capirne le conseguenze e perdiamo tempo su problemi che per essere risolti, basterebbe mettere via la boria ed aumentare l'impegno a trovare le giuste convergenze. In fondo, a cosa servono le decine di migliaia che laureati che si sfornano ogni anno per tutte le discipline, se non per gestire la complessità dell'esistente. E invece, in troppi trovano la scorciatoia della rissa su facebook, anche con l'aiuto di pubblicisti senza scrupoli che giocano sui limiti delle capacità cognitive della gente. Buona giornata!
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Messaggio Da einrix Gio 26 Apr 2018, 13:19

26/04/2018 13:07
"Fake news", la Ue avvia stretta

Arriva l'attesa stretta Ue anti fake 
news, con misure per i social network 
da facebook a twitter e aiuti ai media 
tradizionali per sostenere l'informa- 
zione di qualità.

Il codice di buone pratiche per i so- 
cial,però,resta volontario e non ha va-
lore giuridico vincolante.La Commissio-
ne Ue a fine anno farà una valutazione 
della sua applicazione e valuterà se 
sarà necessaria una vera e propria le- 
gislazione per combattere le fake news.

Voglio proprio vedere quando la Sig.ra May twitterà che i russi hanno avvelenato un loro ex agente o i siriani hanno bombardato col Cloro, se qualcuno le censurerà quelle notizie, visto che potrebbero trattarsi di "Fake news" (anche se qualcuno ha avvelenato davvero l'agente russo, e qualcun altro ha costruito e ripreso la scena del cloro in Siria: ce lo dirà la commissione internazionale apposita, a babbo morto), come lo scontro nella baia del Tonchino, al tempo del Vietnam, o le armi di distruzione di massa di Saddam che servivano all'invasione dell'Iraq.
Questi provvedimenti, alla fine daranno maggiore discrezionalità solo a chi pilota l'informazione, per mandarla nella direzione desiderata. Noi, come utenti, potremo far click in alto a destra, per chiudere la navigazione o dovremo sorbirci quel che passa il convento. Orwell non sapeva come, ma ci aveva avvertito!
Ho ormai una certa età, ma voi giovani state attenti alla Web reputation, perché ne va del vostro futuro, in special modo quando dovrete cercare lavoro o un ruolo nella società. Continuerete ad essere spiati da finestre come queste, proprio quando vi sentirete più sicuri.
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Messaggio Da einrix Lun 09 Set 2019, 20:25

Nuova notizia: Facebook e instagram  hanno censurato la destra estrema, bloccando gli account


http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/09/09/bloccati-account-facebook-e-instagram-di-casapound_970baf7b-16b6-4f2e-a57f-3e00f03d2269.html


Non amo la destra e tanto meno quella estrema, ma trovo problematico il fatto che un Facebook che ha lasciato campo libero a qualsiasi tipo di scorrerie elettorali, adesso decida di comportarsi a tal modo.

Siamo sicuri che ciò sia corretto e che tali decisioni siano indenni da ogni partigianeria?
Se la magistratura avesse condannato Casa Pound alla cancellazione da Facebook o Instagram, non avrei detto nulla a legislazione vigente, ma così fatto per scelta dei padroni di Facebook ed Insatgram, mi fanno temere la censura più del vantaggio di non ritrovarmi la loro propaganda.

Con ciò si certifica la pericolosità di FaceBook e Instagram sul piano delle libertà di pensiero, più che la responsabilità di questi social nel mantenere entro certi limiti la discussione.

Aspettiamo per capire se siamo già in Cina oppure se siamo ancora nell'Europa della civiltà e della tolleranza.
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