Bersani: no a governissimo
Pagina 1 di 1
Bersani: no a governissimo
Iniziativa democratica nel quartiere di Corviale insieme ai big del partito.
Il segretario: niente prediche da chi negava la crisi.
Replica a Renzi: «L’arroganza umilia chi ce l’ha»
Una iniziativa «per stare tra la gente e i suoi problemi e non nei
massimi sistemi della politica». Così Gad Lerner ha spiegato il senso
della giornata che Pier Luigi Bersani ha promosso a Corviale, quartiere
periferico di Roma dominato dal controverso complesso edilizio chiamato
dai romani “il serpentone”. La manifestazione si è svolta in un centro
culturale aperto grazie a una legge del ’99 voluta proprio dal
segretario del Pd, allora ministro, per incentivare l’apertura di luoghi
di aggregazione in zone periferiche e difficili. Ed è la lotta alla
povertà il filo conduttore dell’iniziativa alla quale hanno partecipato
anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il
neocandidato sindaco del Pd, Ignazio Marino, mentre era assente il
segretario regionale Enrico Gasbarra, freddo a quanto si apprende per la
linea a livello nazionale: le ripercussioni rischiano di essere
negative sul voto a maggio per il Campidoglio.
Marino, prendendo parola a margine dell’iniziativa Pd, ha subito
lanciato un appello per una legge sul conflitto di interesse: «In ogni
Paese democratico - ha detto il candidato del centrosinistra a sindaco
di Roma - ci sono delle norme per cui chi detiene organi di stampa o
televisioni non può essere eletto. È la legge contro i conflitti di
interesse che il nostro Paese aspetta dagli anni ’90».
Poi l’intervento di Bersani. Il segretario del Pd ha ribadito il suo
no al “governissimo”: «Noi dobbiamo spiegare perché non vogliamo il
governissimo: perché non è la risposta ai problemi». A un manifestante
che gli chiedeva di non cedere a Berlusconi, il leader Pd ha poi
assicurato: «Certo che non cedo». Bersani ha inoltre spiegato che non
accetta di sentirsi dire che bisogna «fare qualcosa» dal centrodestra o
da quei giornali che «facevano finta di credere alle colossali panzane»
di Silvio Berlusconi: «Come segretario Pd adesso voglio dire la cosa che
in questi giorni mi è bruciata di più, io non la mando giù così
facilmente. Da alcune settimane vengono a spiegare a noi - a noi! - che
la situazione è drammatica e che bisogna fare qualcosa. Vengono a dirlo a
quelli che dicevano che la situazione era grave quando gli altri
dicevano che i ristoranti erano pieni. Basta con la demagogia dopo
demenziali panzane e alla politica attorcigliata sugli interessi di
qualcuno».
«Siamo venuti qui nel quartiere Corviale per parlare dei problemi
degli italiani. Non è vero che siamo tutti uguali, cambiare si può. La
politica deve dare una sponda alla società - ha continuato il segretario
del Pd -. Ci hanno preso in giro perché oggi avremmo tenuto un convengo
sulla povertà. Anche la destra ne parla, ma in termini caritatevoli o
di assistenza. Noi vogliamo invece segnalare che una società diseguale
non può andare avanti. Se la barca non va, non si bagna solo la terza
classe».
Bersani ha poi replicato a Matteo Renzi che ha definito “umiliante”
per il Pd il tentativo di un accordo con M5S: «Qualcuno a me ha detto
“ci vuole dignità”. Io una frase così non l’avrei accettata neanche da
mio padre. Per il bene del partito sto zitto. L’arroganza umilia chi ce
l’ha».
http://www.lastampa.it/2013/04/13/italia/politica/il-pd-a-roma-contro-la-poverta-serve-governo-di-cambiamento-9M4wMvDBGyvOii9KUdpuaL/pagina.html
Il segretario: niente prediche da chi negava la crisi.
Replica a Renzi: «L’arroganza umilia chi ce l’ha»
Una iniziativa «per stare tra la gente e i suoi problemi e non nei
massimi sistemi della politica». Così Gad Lerner ha spiegato il senso
della giornata che Pier Luigi Bersani ha promosso a Corviale, quartiere
periferico di Roma dominato dal controverso complesso edilizio chiamato
dai romani “il serpentone”. La manifestazione si è svolta in un centro
culturale aperto grazie a una legge del ’99 voluta proprio dal
segretario del Pd, allora ministro, per incentivare l’apertura di luoghi
di aggregazione in zone periferiche e difficili. Ed è la lotta alla
povertà il filo conduttore dell’iniziativa alla quale hanno partecipato
anche il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, il
neocandidato sindaco del Pd, Ignazio Marino, mentre era assente il
segretario regionale Enrico Gasbarra, freddo a quanto si apprende per la
linea a livello nazionale: le ripercussioni rischiano di essere
negative sul voto a maggio per il Campidoglio.
Marino, prendendo parola a margine dell’iniziativa Pd, ha subito
lanciato un appello per una legge sul conflitto di interesse: «In ogni
Paese democratico - ha detto il candidato del centrosinistra a sindaco
di Roma - ci sono delle norme per cui chi detiene organi di stampa o
televisioni non può essere eletto. È la legge contro i conflitti di
interesse che il nostro Paese aspetta dagli anni ’90».
Poi l’intervento di Bersani. Il segretario del Pd ha ribadito il suo
no al “governissimo”: «Noi dobbiamo spiegare perché non vogliamo il
governissimo: perché non è la risposta ai problemi». A un manifestante
che gli chiedeva di non cedere a Berlusconi, il leader Pd ha poi
assicurato: «Certo che non cedo». Bersani ha inoltre spiegato che non
accetta di sentirsi dire che bisogna «fare qualcosa» dal centrodestra o
da quei giornali che «facevano finta di credere alle colossali panzane»
di Silvio Berlusconi: «Come segretario Pd adesso voglio dire la cosa che
in questi giorni mi è bruciata di più, io non la mando giù così
facilmente. Da alcune settimane vengono a spiegare a noi - a noi! - che
la situazione è drammatica e che bisogna fare qualcosa. Vengono a dirlo a
quelli che dicevano che la situazione era grave quando gli altri
dicevano che i ristoranti erano pieni. Basta con la demagogia dopo
demenziali panzane e alla politica attorcigliata sugli interessi di
qualcuno».
«Siamo venuti qui nel quartiere Corviale per parlare dei problemi
degli italiani. Non è vero che siamo tutti uguali, cambiare si può. La
politica deve dare una sponda alla società - ha continuato il segretario
del Pd -. Ci hanno preso in giro perché oggi avremmo tenuto un convengo
sulla povertà. Anche la destra ne parla, ma in termini caritatevoli o
di assistenza. Noi vogliamo invece segnalare che una società diseguale
non può andare avanti. Se la barca non va, non si bagna solo la terza
classe».
Bersani ha poi replicato a Matteo Renzi che ha definito “umiliante”
per il Pd il tentativo di un accordo con M5S: «Qualcuno a me ha detto
“ci vuole dignità”. Io una frase così non l’avrei accettata neanche da
mio padre. Per il bene del partito sto zitto. L’arroganza umilia chi ce
l’ha».
http://www.lastampa.it/2013/04/13/italia/politica/il-pd-a-roma-contro-la-poverta-serve-governo-di-cambiamento-9M4wMvDBGyvOii9KUdpuaL/pagina.html
Ospite- Ospite
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.