Emile Griffith
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Emile Griffith
Avevo 11 anni quando mio padre ed i miei zii facevano casino di notte nel soggiorno ascoltando le radiocronache (o telecronache? Non ricordo) degli incontri Benvenuti-Griffith, ora Griffith se n'è andato.
Voi che ricordo ne avete?
La storia di Emile Griffith
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Bella anche la biografia su Wikipedia.
Voi che ricordo ne avete?
La storia di Emile Griffith
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Shaka_Zulu- Messaggi : 452
Data d'iscrizione : 11.04.13
Età : 68
Re: Emile Griffith
non me lo ricordo, anche perchè non ho mai amato la boxe...
Ho letto ieri della sua scomparsa
Ho letto ieri della sua scomparsa
Guya- La Pasionaria
- Messaggi : 2071
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 110
Località : Genova
Re: Emile Griffith
Grandi emozioni nell'ascoltare le radiocronache notturne. Poi avendo visto Nino vincere le Olimpiadi...tutti a tifare per lui. Ma con Griffith c'è sempre stata grande simpatia e stima. Grande umanità.
Ps. noto ora la mia differenza di età con Shaka_Zulu :mmmm:
Ps. noto ora la mia differenza di età con Shaka_Zulu :mmmm:
Tarzan- Messaggi : 222
Data d'iscrizione : 17.04.13
Età : 82
Località : Pesaro - Aosta
Re: Emile Griffith
Erano radiocronache. Epiche, emozionanti, come solo le trasmissioni radio riuscivano a essere, quando la tecnologia non era ancora in grado di sopprimere gli echi e i fruscii di un viaggio trans oceanico.
Un tipo di racconto simile, in questa approssimazione, alle foto in bianco e nero, grossolanamente retinate, che si vedevano sui giornali, e alle immagini televisive dove la fantsia doveva orientarsi in una scala di mille sfumature di grigio: anche l'avvenimento del giorno prima, anche la radiocronaca in diretta, diventavano immediatamente un mito, e Tommy Smith e John Carlos, Griffith e Benvenuti, Tiberio Mitri e Jack La Motta, avevano la stessa consistenza di Aiace e Diomede, Ettore e Achille, e la narrazione delle loro vicende personali, da parte di certi giornalisti, avevano la cadenza di un'Eneide in corpo 8.
Il più grande di questi giornalisti era uno dell'Unità, Giuseppe Signori, che aveva uno stile asciutto e duro, con inaspettate dolcezze, simile a quello che molti anni più tardi ritroviamo nei noir di James Ellroy: scriveva usando il passato remoto, per annullare il trascorrere del tempo.
Un tipo di racconto simile, in questa approssimazione, alle foto in bianco e nero, grossolanamente retinate, che si vedevano sui giornali, e alle immagini televisive dove la fantsia doveva orientarsi in una scala di mille sfumature di grigio: anche l'avvenimento del giorno prima, anche la radiocronaca in diretta, diventavano immediatamente un mito, e Tommy Smith e John Carlos, Griffith e Benvenuti, Tiberio Mitri e Jack La Motta, avevano la stessa consistenza di Aiace e Diomede, Ettore e Achille, e la narrazione delle loro vicende personali, da parte di certi giornalisti, avevano la cadenza di un'Eneide in corpo 8.
Il più grande di questi giornalisti era uno dell'Unità, Giuseppe Signori, che aveva uno stile asciutto e duro, con inaspettate dolcezze, simile a quello che molti anni più tardi ritroviamo nei noir di James Ellroy: scriveva usando il passato remoto, per annullare il trascorrere del tempo.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
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