Alta marea

Un pomeriggio di tanti anni fa, guidando una vecchia Lancia Appia, tra Terracina e Minturno.
Era estate. Il sole al tramonto e il mare, il vento carico di salsedine dai finestrini spalancati erano l'estensione dorata di una gioventù senza fine e principio, come la corsa stessa verso Napoli che non aveva né ragione né scopo, ma solo l'esigenza irresistibile del viaggio dentro uno spazio che fosse il più grande possibile.
Per anni quei momenti, quei chilometri scompigliati dal vento, mi sono rimasti nella mente, per la totale assenza di pensieri e una fusione assoluta tra pelle e cielo, tra corpo e luce.
Molto tempo dopo, ascoltando questa canzone di Venditti, ho ritrovato quelle sensazioni.

... una Lancia Appia!?... ma lo sai che anche sforzandomi facevo fatica persino a ricordare che fosse esistita una Lancia con quel nome? Ricordo ovviamente benissimo la Fulvia... ma anche la Flavia e la Flaminia...
L'Aurelia era quella del film "il Sorpasso", giusto?... ma l'Appia proprio no!

... era questa?

Amiter ha scritto:... una Lancia Appia!?... ma lo sai che anche sforzandomi facevo fatica persino a ricordare che fosse esistita una Lancia con quel nome? Ricordo ovviamente benissimo la Fulvia... ma anche la Flavia e la Flaminia...
L'Aurelia era quella del film "il Sorpasso", giusto?... ma l'Appia proprio no!

... era questa?

Era quella: coi bei sedili in panno, abbastanza silenziosa, elegante.
Non era mia, ma qualcuno me l'aveva prestata. Erano i tempi in cui le macchine giravano, si prestavano, si scambiavano tra amici.

Quella del Sorpasso era la Lancia più bella di sempre, la B24 cabrio, precorritrice della Giulietta. Un vero e proprio capolavoro, protagonista di un film capolavoro.

Oltre alla Flaminia, bella ma forse un po' troppo grossa, mi sono piaciute tanto sia la Fulvietta coupe', sia la Beta HPE, e infatti le ho avute tutt'e due, una blu, l'altra rosso amaranto.
Macchine toste, tutte di ferro e solide anche nella guida: confesso che con la Fulvietta mi divertivo ad andare a 160 sulla tangenziale (quella che unisce San Giovanni con l'Olimpica), lasciando il volante sui rettilinei, con il piacere di vederla andare drittissima, senza scartare di un centimetro, e poi fare i curvoni piegando appena verso l'esterno rimanendo rigorosamente dentro la corsia ...

Lancia Appia. Un mio amico ce l'ha ancora adesso. Un difettuccio pericoloso: non essendoci separazione fra le due portiere, si può rischiare di lasciarci le dita...
***
Consiglio tecnico: le foto esageratamente grandi come quella (tipo 2000x1500) andrebbero ridotte a monte, altrimenti chi ha connessioni lente non le vede (sigh)

Rom ha scritto:Quella del Sorpasso era la Lancia più bella di sempre, la B24 cabrio, precorritrice della Giulietta. Un vero e proprio capolavoro, protagonista di un film capolavoro.

... devo dire che è la prima volta che mi capita di sentire qualcuno, oltre me, entusiasta di quel film... nemmeno le persone di quella generazione, ed io nemmeno lo sono... peraltro per me Gassman è stato un vero numero uno...

Amiter ha scritto:... devo dire che è la prima volta che mi capita di sentire qualcuno, oltre me, entusiasta di quel film... nemmeno le persone di quella generazione, ed io nemmeno lo sono... peraltro per me Gassman è stato un vero numero uno...

C'è tutta una serie di film, nemmeno troppo numerosa, che fanno qualcosa di più che rappresentare un'epoca e un mondo: "sono" un'epoca e un mondo, esteriore e interiore.
Uno di questi è appunto Il sorpasso. Una sequenza di scene perfette come un affresco, più eloquenti di un intero romanzo: il girovagare di Bruno (Gassman) nella Roma deserta di ferragosto, il pranzo a Civitavecchia, il ballo sulla spiaggia con la ragzza ingessata, il vecchio che balla il twist, lo scambio di sguardi con Roberto (Trintignant).
Un altro è C'eravamo tanto amati, di Scola, con Manfredi, Gassman e la Sandrelli.
Un terzo, struggente e crudele, La prima notte di quiete, di Zurlini, con una affascinante Sonia Petrova e Alain Delon nella sua migliore versione di bello e dannato. Anche in questo c'è un'auto protagonista, la Citroen traction avant d'epoca.