L'uovo del serpente

Legge elettorale, senato, titolo V ...: le cosiddette riforme istituzionali e costituzionali.
Riforme che nascono con una tara genetica che definire "discutibile" è un pallido eufemismo: diciamo che è impossibile pensarne una peggiore.
Se tutto quello, o anche solo la metà, che abbiamo detto per vent'anni su Berlusconi è vero, sedersi con lui a concertare una riforma dello stato non solo è vergognosamente sbagliato, ma anche stupido. Unica alternativa è che se ne sia segretamente complici. Anche senza considerare la sua condizione di pregiudicato e indagato, per reati assai gravi sul piano dell'etica politica.

Chi, diversamente da Renzi e dal suo inner circle, non si è seduto con Berlusconi a compicciare le cosiddette "riforme", è pienamente legittimato a pensare che ci sia una regola pregiudiziale per valutare queste riforme: se vanno bene a Berlusconi, già solo per questo bisogna essere estremamente sospettosi, anzi diciamo pure pessimisti, circa la loro accettabilità.
Viceversa, ogni dettaglio che suscita l'opposizione del pregiudicato ha buone probabilità di essere l'aspetto più condivisibile del progetto di riforma.
Se 'ste riforme hanno condicio sine qua non di essere concordate con FI, meglio rimandarle a un momento migliore.

Per esempio, della confusa proposta di riforma del Senato l'univca parte che sembra politicamente positiva è la partecipazione dei sindaci, che rappresentano l'unica vera distinzione tra questa istituzione e la Camera dei deputati, perché i sindaci sono eletti su una base differente e hanno una visione territorialmente e socialmente diversa da quella massivamente "nazionale". Specilamente laddove il Senato abbia un ruolo di proposizione legislativa.
Puntualmente, questo aspetto non piace a Berlusconi, che minaccia opposizione. Staremo a vedere.

Per formazione e per attitudine sono essenzialmente pragmatico, e giudico più i risultati che le promesse. Ma prima delle promesse ci sono le premesse. E lo #staisereno non è certo una buona partenza.

Per chi nell'opinione pubblica fosse però ancora interessato alla forma, che alcuni inguaribili nostalgici dicono essere parte della sostanza, non si può non notare che le modifiche più radicali mai apportate alla Costituzione vengono proposte da un presidente del consiglio extraparlamentare, votato da un parlamento dichiarato ufficialmente abusivo, nominato da un presidente della repubblica eletto da quello stesso parlamento, in esplicita connivenza con un conclamato malfattore.
Il tutto senza nemmeno entrare nel merito delle modifiche proposte.
Va bene non intestardirsi su questioni formali secondarie, ma qui, scusate, si esagera.

Tiriamo la somma.
Questo PD non lo voto, né alle europee, né alle prossime politiche che presumibilmente lo vedranno ancora dominato da Matteo Renzi - cioè formato da un insieme di persone che o lo sostengono o non sono state abbastanza determinate a contrastarlo, e disposte a votare questo bricolage truffaldino che viene spacciata per "riforme".
Ciò non significa votare o simpatizzare per Grillo, e ovviamentetanto meno  per Berlusconi, che sono gli altri due terzi di una situazione politica malata.
Bisogna sostenere qualunque proposta (non eversiva) in grado di indebolire questi tre compari, o come minimo far loro sentire una voce di avvertimento.

Ciò detto, vorrei tornare per un momento su quello che hai detto, Arzak, circa il pragmatismo e la "sostanza".
Questa storia delle riforme istituzionali non è forma, e nemmeno lo è il modo col quale un partito o un p.d.c. procede a determinarne il contenuto e a imporlo all'opinione pubblica e alle Camere.
Ci siamo purtroppo abituati a considerare sostanza quasi esclusivamente leggi e leggine a contenuto economico, o, in subordine, a considerare solo il lato contabile delle istituzioni e della politica, e a misurare solo su questo il pragmatismo o il velleitarismo in rapporto ai "risultati".
Credo bene che tu sei d'ccordo su questo, e tuttavia la forma elegante da te usata va bene qui, ma può essere fraintesa in un contesto diverso, nel quale certe cose bisogna cominciare (se non è già troppo tardi) a dirle in maniera drastica, diretta e tassativa.

Su cosa sia forma e cosa sostanza si discute fin dai tempi di Socrate e del suo principale allievo. Nelle attuali contingenze i risultati, ossia la sostanza, sono per me tutto ciò che possa portare ad un miglioramento delle condizioni materiali delle persone oggi più in difficoltà. Ed in questo non rientrano solo i provvedimenti economici, ma anche le riforme istituzionali, della giustizia, della scuola ecc.
Personalmente non mi preoccuperei più di tanto se risultati del genere venissero da un boy scout cicciottello, quello che noi boy scout magrolini prendevano regolarmente per i fondelli. Nè, e qui temo anatemi, se i risultati fossero venuti da un attempato piacione a cui piacciono le ragazzine, e nemmeno, e qui rischio la denuncia, se venissero da un giullare improvvisatosi politico per passare il tempo.
Il problema è che nessuno di quei tre personaggi dimostrano, paiono dimostrare o hanno dimostrato di possedere la stoffa, la volontà e la capacità di mantenere le promesse, al di là del fatto che il loro orientamento politico sia più o meno discutibile.

E' però curioso. Un tempo gli extraparlamentari erano considerati la feccia della società, oggi invece comandano i tre principali partiti. Un segno dei tempi.

Arzak ha scritto:Personalmente non mi preoccuperei più di tanto se risultati del genere venissero da un boy scout cicciottello, quello che noi boy scout magrolini prendevano regolarmente per i fondelli. Nè, e qui temo anatemi, se i risultati fossero venuti da un attempato piacione ...

In effetti, però, è un "risultato" - anzi il risultato primo, dal quale discendono tutti gli altri - quello di avere personaggi politici che NON siano un boy scout cicciobello, un piacione mitomane e un giullare vaffanculante. Chi ha inventato la democrazia forse non aveva in mente il governo platonico dei filosofi, ma nemmeno quello dei cazzari-
Un giullare, un cicciobello e un palazzinaro amico di Dell'Utri, per altro, risultati li produrranno certamente: anche le stronzate sono un risultato.
Solo che, per esempio quando chiamiamo l'idraulico per riparare lo scarico del lavandino, cerchiamo di sceglierne uno che non ci rincoglionisca di chiacchiere, non faccia il bavoso con nostra figlia e non si butti a nuoto nella piscina del giardino con tutta la borsa degli attrezzi, per raggiungere la porta d'ingresso, invece di fare il vialetto appositamnte lastricato.
Tutto il baraccone di giornali, talkshow, conferenze, comizi in piazza, campagne elettorali dovrebbero servire a vedere, ascoltare e capire se ci si trova di fronte a cazzari bisognosi di TSO (trattamento sanitario obbligatorio) o a gente dalla quale aspettarsi (forse, se le cose vanno bene) i risultati giusti.
Se noi tutti usassimo la metà della metà dell'accortezza che abbiamo verso l'idraulico per valutare il segretario che scegliamo alle primarie, o per il parlamentare che votiamo alle elezioni, potremmo cominciare a sperare che la macchina produca qualche "risultato", se la buona sorte ci assiste.