SCOZZOLATURA DEI FICHI D'INDIA

E' una tecnica antichissima che si tramanda di generazione in generazione.Consiste nello staccare dalle pale del fico d'india i fiori della prima fioritura (maggio - giugno) per consentire la crescita di una seconda fioritura, che si concretizzerà nel mese di ottobre - Novembre con la raccolta dei famosissimi e meravigliosi BASTARDUNI.E' una tecnica che si effettua esclusivamente fra il 13 e il 24 giugno di ogni anno perché se ritardata rispetto a questa data i fiori non si staccherebbero con facilità.Deve essere eseguita all'alba per evitare che le spine dei fiori si levino in alto con possibili,gravi conseguenze per il lavoratore,la rugiada mattutina spinge le spine verso il basso.Il fico d'india è una pianta della famiglia delle CAPTACEE originaria del Messico che in Sicilia,soprattutto  alle falde dell'Etna,ha trovato il suo abitat naturale.Per chi fosse interessato a questa tecnica consiglio numerosi filmati del consorzio euroagrumi presenti su you tube,da ricercare col motore di ricerca alla voce SCOZZALATURA DEL FICO D'INDIA.Impiegherò molte mattinate per eseguire questa operazione,ogni pianta ha anche 1.000 fiori,MA CONVIENE PERCHE IL bastarduni SE raccolto in modo adeguato,senza danneggiarlo,può essere consumato parecchi mesi dopo,in pieno inverno.

Amo particolarmente i fichi d'india, insieme alla ricotta ed ai ricci di mare, perchè sono le prime cose che ho mangiato e che ho trovato estremamente gustose. La ricotta era delle pecore che mia nonna dava a mezzadria ad un pastore che abitava vicino casa, i fichi d'india erano di uno zio contadino, mentre i ricci li portava un altro parente marinaio. Avevo due e tre anni e allora c'era la guerra.
Ancora oggi mangio quelle tre cose con estremo gusto ed altrettanto rispetto.

einrix ha scritto:Amo particolarmente i fichi d'india, insieme alla ricotta ed ai ricci di mare, perchè sono le prime cose che ho mangiato e che ho trovato estremamente gustose. La ricotta era delle pecore che mia nonna dava a mezzadria ad un pastore che abitava vicino casa, i fichi d'india erano di uno zio contadino, mentre i ricci li portava un altro parente marinaio. Avevo due e tre anni e allora c'era la guerra.
Ancora oggi mangio quelle tre cose con estremo gusto ed altrettanto rispetto.

se non sbaglio,tu vivi a bergamo,ma sei di origini siciliane? una curiosità,chi è l'amministratore  di questo forum? praticamente ci scrivono in pochissimi,come mai è finita in questo modo? Cireno e gli altri che fine hanno fatto? e il mio super nemico Montalbano,sai qualcosa?

Sono nato ('42) a Mola di Bari da madre pugliese e da Padre romagnolo. Dopo alcuni anni di peregrinazioni per l'Italia (il lavoro di mio padre) ci siamo trasferiti a Rimini dove sono rimasto sino al completamento degli studi (a Brindisi l'istituto nautico, a Bologna ingegneria). Ho sposato una bergamasca nata a Sondrio e lavorato a Milano e dintorni.
Il gestore credo sia ancora Arzak, o per lo meno dovrebbe avere le chiavi di accesso, insieme a qualcun altro per la manutenzione del forum.
Cireno ha avuto dei problemi a connettersi, non so però di quale natura. Qualche problema c'è stato per connettersi con l'iPhone, perché saltava dentro subito la pubblicità, tanto che ho dovuto imparare a bypassare il problema.
Alcuni sono passati a FB, altri non stanno bene, Montalbano è meglio che faccia danni dov'é.
Per i forum non è un buon momento, anche a giudicare qualche altro che frequento e che tira avanti con pochi scambi di messaggi.
Trovo comodo questo modo di ragionare, ancora prima di comunicare. Mi serve per un minimo di riflessione e se poi c'è qualcuno che interloquisce, tanto meglio, altrimenti pazienza. Così mi sono fatto una parte del lavoro per costruire un e-book del viaggio in giappone, aprendo delle finte discussioni sull'argomento. Certo, senza un gestore, non posso neppure chiedere come mettere il link alla dropbox per permettere a chi lo volesse, di scaricarsi quell'E-book del Viaggio in Giappone (il sistema trasforma quell'indirizzo che incollo, in modo che non porta da nessuna parte). Pazienza! Se qualcuno lo volesse me lo chiede e provo a spedirgli l'indirizzo con una e-mail.
 
In Sicilia ci vado tutti gli anni per possedere (dal '94) due settimane di multiproprietà a Calampiso, un paradiso di mare e montagna a due passi da San Vito lo Capo (che d'estate, a dire il vero, diventa San Vito lo Caos), nel golfo di Castellammare del Golfo.
 
Anche di quella parte della Sicilia mi piacerebbe fare un fotolibro, da preparare magari con una discussione. Potrei mettere le foto di Mozia, Marsala, Erice, Castellammare, Segesta, Agrigento, Selinunte, della riserva dello Zingaro, che ho fatto in tutti questi anni. Insomma, volendo utilizzare questo mezzo, ci si riesce anche se è frequentato da pochi valorosi.

Vi seguo, vi seguo sempre con interesse. Ultimamente Einrix ha scritto cose molto interessanti.
P.S. A proposito di Fichidindia (che mi piacciono molto) ho uno splendido ricordo di quando da bambina andavo a Lipari nella casa di campagna di mio nonno e le zie ce li porgevano senza la buccia dopo avregliela levata su una pietra appositamente destinata. 

Mi ricordo una storpiatura "sicula" di una vecchia canzone..."Rosamunna, Rosamunna ficalinni...! 

pochi ma buoni.ricordo la pazienza che la brava Afam aveva per Montalbano.Quante volte lo ha invitato alle mostre del marito e lui non andava.Per me era un caso clinico,odiava tutto e tutti,nei miei confronti aveva un'acredine particolare,ma nonostante questo,utilizzando le parole di Papa Francesco,perdonare ci avvicina a Gesù,mi piacerebbe reincontrarlo,nel forum,per vedere se è cambiato qualcosa con l'avvento di Matteo Renzi.Al bravissimo Einrix dico che il suo reportage giapponese è il meglio del meglio che ho visto in un forum da anni.Lo ho segnalato a un mio amico che è stato per tanti anni in Giappone a rappresentare la banca per cui lavoravamo,ma quel particolare,dell'assenza di macchine mella strade della capitale non gli risulta.La capitale è così grande,magari lui ha vissuto,per anni,in quella piena di traffico.

Diversi anni fa ad Agosto, ero in vacanza a Santa Margherita di Pula (vicino a Cagliari) con mia moglie. Un giorno decidiamo di fare una passeggiata per un sentiero alto che costeggia il mare e che porta a Chia. Non avevamo acqua e oltre la metà del percorso desideravamo (non che fossimo morti di sete), qualche cosa. Vedo una pianta di fichi d'india con un solo fico maturo raggiungibile. Quasi nudi, in tasca avevo solo un coltellino . Per non beccarmi le spine, ho inciso delicatamente ad H il fico, ho estratto il frutto lasciando attaccata alla pala la buccia, e ce ne siamo mangiato metà ciascuno. Buonissimo! Credo che al mondo siamo stati in pochi a cogliere un fico a quel modo.

esatto.io ho un raccoglitore  di fichi d'india,lo vendono nei negozi di prodotti agricoli,si tratta di un piccolo cilindretto in alluminio con un foro al centro.il foro serve per conficcarlio in una lunga canna.poi al lavoro,utilizzerò il lato A per quelli più grossi e il lato B per quelli più piccoli.con questo sistema i fichi d'india vengono staccati dalla pala con uno strattone,ma devono essere consumati subito,se li voglio consumare nei mesi successivi,in pieno inverno,li devo raccogliere con la pala attaccata.però il fico d'india siciliano è nettamente più gustoso di quello sardo,me lo ha confermato la forumista Tessa nell'altro forum confratello,dove Verci è amministratore, e dove ogni tanto scrivo.

einrix ha scritto:Diversi anni fa ad Agosto, ero in vacanza a Santa Margherita di Pula (vicino a Cagliari) con mia moglie. Un giorno decidiamo di fare una passeggiata per un sentiero alto che costeggia il mare e che porta a Chia. Non avevamo acqua e oltre la metà del percorso desideravamo (non che fossimo morti di sete), qualche cosa. Vedo una pianta di fichi d'india con un solo fico maturo raggiungibile. Quasi nudi, in tasca avevo solo un coltellino . Per non beccarmi le spine, ho inciso delicatamente ad H il fico, ho estratto il frutto lasciando attaccata alla pala la buccia, e ce ne siamo mangiato metà ciascuno. Buonissimo! Credo che al mondo siamo stati in pochi a cogliere un fico a quel modo.

Diversi anni fa credo 50...ero in vacanza in Costa Verde - lato occidentale dell'isola sarda - con la mia futura moglie, sarda. Sbarcato sull'isola per conoscere la sua famiglia...la prima cosa che notai furono le enormi siepi di fichi d'india che costeggiavano le strade. Era il tempo della maturazione dei frutti... colori meravigliosi, profumi di cisto, rosmarino, e finocchio selvatico mi inebriarono. Pensai anche ai profumi della mia terra...assai simili in quei tempi. Poi con calma a casa parlammo di questi frutti straordinari e quasi inavvicinabili. Mi raccontarono tutto su questo frutto, da consumare dopo le prime piogge, da raccogliere al primo fresco del mattino. Una raccolta anche questa oculata, perchè deve essere eseguita possibilmente in assenza di vento: le spine potrebbero svolazzare ed entrare negli occhi! Mi parlarono di tutti i possibili modi per consumare il fico d'india, fino alla preparazione della marmellata. Ma alla fine giunse un severo monito: "Attenzione alla quantità che si consuma". Questi frutti mangiati in quantità eccessiva, possono creare un blocco intestinale pericolosissimo.
    

Mia nonna diceva che fatale era maggiare fichi d'india e uva. Forse i noccioli del fico e quelli più piccoli dell'uva formano una struttura alto-resistenziale...

Devo dire che ne ho trovati di buoni e di meno buoni ovunque, in Puglia, in Calabria, in Sardegna, in Sicilia.

Li prendo con una canna che in cima rompo in tre parti, la apro tenendogli in mezzo un sasso che la obblighi a restare aperta nella dimensione voluta. Con quella canna si prendono frutti sui rami alti: fichi, fichi d'india, albicocche, nespole del giappone... L'apertura si regola sulla dimensione del frutto che si vuole prendere.



Come questa che tengo sempre in giardino.