Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
2 partecipanti
AreaForum :: Civismo e pensiero :: 1
Pagina 1 di 1
Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Ue: fisco più light su salari
meno su proprietà e consumi
È il principale obiettivo contenuto nell’analisi annuale della crescita elaborata dalla Commissione europea
analisi della crescita
Ridistribuire il carico fiscale dal lavoro ai consumi, alle proprietà e alle emissioni inquinanti, migliorare il contrasto all’evasione e incentivare la tax compliance anche attraverso una collaborazione più stretta tra le Amministrazioni tributarie nazionali. Queste le priorità fiscali individuate per il 2014 dall’analisi annuale della crescita e sulla base delle quali la Commissione ha elaborato le raccomandazioni annuali a 22 Paesi membri, tra cui l’Italia.
L’analisi degli obiettivi per il 2014
Come ogni anno, l’Analisi annuale della crescita, elaborata dalla Commissione Ue, fissa gli obiettivi in materia economica, sul fronte dell’occupazione e delle politiche fiscali. In base all’Analisi, il Consiglio europeo in primavera stabilisce le linee guida per le riforme strutturali da attuare in questi ambiti; la Commissione, invece, elabora una serie di raccomandazioni nazionali rivolte ai Paesi membri.
In ambito fiscale, l’ obiettivo principale per il 2014 è quello di garantire una maggiore equità del sistema di tassazione. In questa direzione, la Commissione richiede di alleggerire il carico fiscale sui salari (soprattutto per i lavoratori a basso reddito) e aumentare, invece, quello sui beni immobili, i consumi e le emissioni inquinanti. Per il 2014, l’analisi ha fissato come ulteriore priorità l’ampliamento della base imponibile, anche attraverso l’eliminazione di alcune esenzioni e la semplificazione del sistema Iva.
Pianificazione fiscale aggressiva e paradisi fiscali
Il contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva e ai paradisi fiscali rimane una dei capisaldi della politica economica dell’Unione. L’analisi evidenzia che per migliorare il contrasto all’evasione è necessario rafforzare la collaborazione tra le amministrazioni fiscali nazionali, le quali devono anche incentivare la tax compliance, soprattutto attraverso la semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti.
I Paesi destinari di raccomandazioni
Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Slovacca, Svezia, Gran Bretagna, i Paesi membri a cui sono indirizzate le raccomandazioni fiscali per il 2104. Rimangono fuori Danimarca, Finlandia, Slovenia, mentre Grecia e Cipro rientrano ancora nei piani di Aggiustamento strutturali.
Proprietà, consumi e inquinamento
Spostare il carico fiscale dal lavoro alle proprietà, i consumi e l’inquinamento è l’indicazione più importante che la Commissione rivolge ai singoli Stati, tra cui l’Italia. Al Belpaese, in particolare, l’Unione richiede di ampliare la base imponibile e di rivedere lo spettro delle numerosi agevolazioni fiscali garantire dal sistema tributario nazionale. La riduzione del cuneo fiscale introdotta recentemente incassa un giudizio positivo, ma la Commissione richiede garanzie per la stabilizzazione delle misura. Tra le indicazioni rivolte al Governo italiano, anche l’attuazione urgente della riforma catastale e una revisione delle tasse ambientali, tra cui l’allineamento delle accise sul diesel a quelle sul petrolio.
Dove concentrare l’attenzione
Tax compliance e contrasto all’evasione fiscale i due ambiti su cui, secondo la Commissione, l’Italia deve intervenire in modo più incisivo. Per migliorare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti e la lotta all’economia sommersa e al lavoro nero occorre semplificare le procedure e modernizzare l’Amministrazione tributaria e l’attività di riscossione.
Anche altri “big” dell’Unione come Germania, Francia e Regno Unito sono destinatari per il 2014 di raccomandazioni nazionali specifiche. A Germania e Francia la Commissione richiede una riduzione del costo del lavoro, con un alleggerimento del carico fiscale e contributivo dei salari, soprattutto di quelli medio-bassi. Il Governo di Berlino, inoltre, dovrebbe ridisegnare la spartizione delle competenze in ambito fiscale tra autorità federale, Lander ed enti locali. Alla Gran Bretagna, invece, l’Unione chiede principalmente una riforma urgente della valutazione delle proprietà immobiliari.
Alessandra Gambadoro
pubblicato Martedì 24 Giugno 2014
http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/ue-fisco-piu-light-salarimeno-proprieta-e-consumi
Per forza da questa crisi non se ne esce, anzi con queste misure la si aggrava. Questa è tassazione di fatto indiretta che salva i redditi alti e abbatte i redditi bassi. Del resto i risultati di questo tipo di tassazione erano arcistranoti, da ultimo in Italia li ha applicati Monti con l'appoggio di Bersani e Berlusconi...segue
meno su proprietà e consumi
È il principale obiettivo contenuto nell’analisi annuale della crescita elaborata dalla Commissione europea
analisi della crescita
Ridistribuire il carico fiscale dal lavoro ai consumi, alle proprietà e alle emissioni inquinanti, migliorare il contrasto all’evasione e incentivare la tax compliance anche attraverso una collaborazione più stretta tra le Amministrazioni tributarie nazionali. Queste le priorità fiscali individuate per il 2014 dall’analisi annuale della crescita e sulla base delle quali la Commissione ha elaborato le raccomandazioni annuali a 22 Paesi membri, tra cui l’Italia.
L’analisi degli obiettivi per il 2014
Come ogni anno, l’Analisi annuale della crescita, elaborata dalla Commissione Ue, fissa gli obiettivi in materia economica, sul fronte dell’occupazione e delle politiche fiscali. In base all’Analisi, il Consiglio europeo in primavera stabilisce le linee guida per le riforme strutturali da attuare in questi ambiti; la Commissione, invece, elabora una serie di raccomandazioni nazionali rivolte ai Paesi membri.
In ambito fiscale, l’ obiettivo principale per il 2014 è quello di garantire una maggiore equità del sistema di tassazione. In questa direzione, la Commissione richiede di alleggerire il carico fiscale sui salari (soprattutto per i lavoratori a basso reddito) e aumentare, invece, quello sui beni immobili, i consumi e le emissioni inquinanti. Per il 2014, l’analisi ha fissato come ulteriore priorità l’ampliamento della base imponibile, anche attraverso l’eliminazione di alcune esenzioni e la semplificazione del sistema Iva.
Pianificazione fiscale aggressiva e paradisi fiscali
Il contrasto alla pianificazione fiscale aggressiva e ai paradisi fiscali rimane una dei capisaldi della politica economica dell’Unione. L’analisi evidenzia che per migliorare il contrasto all’evasione è necessario rafforzare la collaborazione tra le amministrazioni fiscali nazionali, le quali devono anche incentivare la tax compliance, soprattutto attraverso la semplificazione degli adempimenti a carico dei contribuenti.
I Paesi destinari di raccomandazioni
Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Irlanda, Spagna, Francia, Croazia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Romania, Repubblica Slovacca, Svezia, Gran Bretagna, i Paesi membri a cui sono indirizzate le raccomandazioni fiscali per il 2104. Rimangono fuori Danimarca, Finlandia, Slovenia, mentre Grecia e Cipro rientrano ancora nei piani di Aggiustamento strutturali.
Proprietà, consumi e inquinamento
Spostare il carico fiscale dal lavoro alle proprietà, i consumi e l’inquinamento è l’indicazione più importante che la Commissione rivolge ai singoli Stati, tra cui l’Italia. Al Belpaese, in particolare, l’Unione richiede di ampliare la base imponibile e di rivedere lo spettro delle numerosi agevolazioni fiscali garantire dal sistema tributario nazionale. La riduzione del cuneo fiscale introdotta recentemente incassa un giudizio positivo, ma la Commissione richiede garanzie per la stabilizzazione delle misura. Tra le indicazioni rivolte al Governo italiano, anche l’attuazione urgente della riforma catastale e una revisione delle tasse ambientali, tra cui l’allineamento delle accise sul diesel a quelle sul petrolio.
Dove concentrare l’attenzione
Tax compliance e contrasto all’evasione fiscale i due ambiti su cui, secondo la Commissione, l’Italia deve intervenire in modo più incisivo. Per migliorare l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti e la lotta all’economia sommersa e al lavoro nero occorre semplificare le procedure e modernizzare l’Amministrazione tributaria e l’attività di riscossione.
Anche altri “big” dell’Unione come Germania, Francia e Regno Unito sono destinatari per il 2014 di raccomandazioni nazionali specifiche. A Germania e Francia la Commissione richiede una riduzione del costo del lavoro, con un alleggerimento del carico fiscale e contributivo dei salari, soprattutto di quelli medio-bassi. Il Governo di Berlino, inoltre, dovrebbe ridisegnare la spartizione delle competenze in ambito fiscale tra autorità federale, Lander ed enti locali. Alla Gran Bretagna, invece, l’Unione chiede principalmente una riforma urgente della valutazione delle proprietà immobiliari.
Alessandra Gambadoro
pubblicato Martedì 24 Giugno 2014
http://www.fiscooggi.it/dal-mondo/articolo/ue-fisco-piu-light-salarimeno-proprieta-e-consumi
Per forza da questa crisi non se ne esce, anzi con queste misure la si aggrava. Questa è tassazione di fatto indiretta che salva i redditi alti e abbatte i redditi bassi. Del resto i risultati di questo tipo di tassazione erano arcistranoti, da ultimo in Italia li ha applicati Monti con l'appoggio di Bersani e Berlusconi...segue
Rossoverde- Messaggi : 1008
Data d'iscrizione : 05.06.13
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Questa è l'idea liberista di una Europa governata dai liberisti. Oggi si vergognano di dire: riducete le tasse sulle rendite e sulla finanza, ma sanno che alla fine un risultato lo ottengono: ridurre il welfare, restringere lo stato sociale, incominciando proprio dai salariati e dagli stipendiati, senza contare che il lavoro nello Stato è diverso dal lavoro nel manifatturiero, o agricolo, quelli si che potrebbero migliorare la competitività differenziale, purché non lo facciano tutti e 26 i paesi dell'Unione, altrimenti quel vantaggio si perde all'interno del più grande mercato del Mondo, il nostro.
Qualcuno potrà dire: quando Renzi riduce le tasse sui salari fa bene (gli 80 euro), ma se lo dice la Commissione Europea, fa male. Così però si dimostra di non cogliere le sfumature che nei sistemi non lineari sono le sole che lasciano intravvedere il risultato.
Nulla da dire sull'evasione fiscale, peccato che la Commissione Europea non dica nulla sui paradisi fiscali in Europa, che spesso favoriscono le truffe delle false fatturazioni o consentono alle società di non pagare tasse nei paesi dove hanno gli impianti produttivi. Vedi la FCA che ha trasferito la Holding nei Paesi Bassi.
Speriamo che con la prossima Commissione si faccia un passetto nella direzione opposta, anche se ci sono forze internazionali, gli USA in testa, che spingono verso un liberismo sfrenato come già hanno fatto nel decennio precedente con la globalizzazione. A favore di Junker depone bene solo il fatto che i britannici, i più liberisti, tra i grandi paesi dell'Unione, non lo vogliano. Per un vero cambiamento è ancora troppo poco.
Qualcuno potrà dire: quando Renzi riduce le tasse sui salari fa bene (gli 80 euro), ma se lo dice la Commissione Europea, fa male. Così però si dimostra di non cogliere le sfumature che nei sistemi non lineari sono le sole che lasciano intravvedere il risultato.
Nulla da dire sull'evasione fiscale, peccato che la Commissione Europea non dica nulla sui paradisi fiscali in Europa, che spesso favoriscono le truffe delle false fatturazioni o consentono alle società di non pagare tasse nei paesi dove hanno gli impianti produttivi. Vedi la FCA che ha trasferito la Holding nei Paesi Bassi.
Speriamo che con la prossima Commissione si faccia un passetto nella direzione opposta, anche se ci sono forze internazionali, gli USA in testa, che spingono verso un liberismo sfrenato come già hanno fatto nel decennio precedente con la globalizzazione. A favore di Junker depone bene solo il fatto che i britannici, i più liberisti, tra i grandi paesi dell'Unione, non lo vogliano. Per un vero cambiamento è ancora troppo poco.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Einrix, il discorso non solo quello che dici, è anche il fatto che con la tassazione delle cose, non solo non se ne esce, ma si aggrava ulteriormente la situazione e si finisce immancabilmente in un cul de sac senza nessunissima possibilità di ripresa, già gli 80 euro leggevo da qualche parte non hanno sortito l'effetto sperato, a parte che sono stati dati molto male. Come ho già detto da qualche parte la nostra costituzione art 53 prevede che le tasse siano pagate in ragione della capacità contributiva e tassando le cose -immobili, consumi, terreni , iva, accise - così non è. Le cose , addirittura, quando producono reddito vengono addirittura detassati , vedi cedolare secca sugli immobili ridotta dal 21 al 10 %. Purtroppo come vedi Berlusconi o Pd la sostanza non cambia, che poi ci si voglia nascondere anche dietro l'europa fa solo scappare da ridere. Certo tassare in funzione del reddito prodotto con questi come sarebbe giusto è un utopia irrealizzabile, a costo di mandare gambe all'aria l'intero paese.Da domani ci fottono anche su quei 4 soldi di risparmio, facendo pagare ai piccoli risparmiatori più tasse che non alle partecipazioni qualificate. Lasciamo perdere l'anatocismo bancario, la riforma del Senato e via dicendo. Come si fa ancora a credere che chi ci governa possa volerci portare fuori dalla crisi? questi fanno di tutto per difendere i loro interessi di caste di potere più o meno forti all'interno dello stato fottendosene in misura più o meno larvata delle condizioni delle fasce più deboli della popolazione. Poi ognuno è libero di credere ciò che meglio gli pare.
Rossoverde- Messaggi : 1008
Data d'iscrizione : 05.06.13
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
- "già gli 80 euro leggevo da qualche parte non hanno sortito l'effetto sperato"
ma che effetto dovevano sortire... E' una cospicua riduzione di tasse sulla busta baga che ogni dipendente che si rispetti, avrà apprezzato. E di sicuro quei mille euro anno finiscono sul mercato ad alimentare i consumi. Forse che chi ha una busta paga le tasse non le paga? Se mai sono commercianti, artigiani, professionisti quelli che evadono su una buona fetta del proprio incasso. Dovendo scegliere tra chi lavora, a chi dare uno sgravio fiscale, il governo ha fatto bene a scegliere chi evade zero, e non quelle categorie che di modi di far la cresta sulle tasse ne ha centomila.
Quindi, per quegli ottanta euro si può chiudere così: sono uno sgravio fiscale ed è stato dato alla categoria di persone che evade meno.
- Sulla casa come bene d'uso (la prima casa), è giusto pagare una tassa comunale. Che altrimenti i comuni con cosa dovrebbero campare, con i dazi doganali come nel medio evo? Sulle seconde case, che diano o non diano reddito, la patrimoniale si paga (l'un per cento), e se danno un affitto, quello finisce nei conti per cui si pagano le tasse. La Chiesa è in una istituzione anomala, che non pagando tasse sulla proprietà, continua ad accumulare immobili, finendo pure di farli marcire, piuttosto che alienarli. Una bella tassa anche per loro renderebbe mobili i loro immabili con beneficio per tutti, ed anche per le città che si potrebbero rinnovare senza necessariamente doversi espandere.
- Sulla riforma del Senato per ora sono molto critico, dato che non ho ancora letto cosa se ne voglia fare, salvo chiuderlo o fargli fare tutto e di più - adesso anche l'interfaccia con l'Europa, affidata a sindaci e a consiglieri regionali (Sigh! Sob!).
- Scaricare sulla politica tutte le responsabilità di una società incivile è ingiusto. La politica è l'espressione della società, e la parte migliore, a cui ho la presunzione di appartenere (ed è trasversale a tutti i partiti, anche se per certi valori è localizzata più a sinistra e completamente assente in partiti fascisti e nella Lega) è da sempre minoritaria in questo paese. La politica non è una casta, e basta vedere il rinnovo che c'è stato in un triennio. Le vere caste sono nella stratificazione sociale delle arti e mestieri di questo paese, accompagnate dal potere del denaro. Ci vogliono intere generazioni per spostarle di un millimetro. E sono queste che vogliono tenere alla gogna la politica, proprio per potersene servire, e qualche volta, come Berlusconi, scendono in campo direttamente, per poter fare di più e peggio. Non capirlo, e dare la colpa di ciò alla democrazia, alla libertà, è un errore che si paga con la debolezza delle istituzioni, ed alla fine, con la rovina del paese.
Per il resto, caro Rossoverde, leggo molta confusione nella tua replica.
Un saluto a tutti
ma che effetto dovevano sortire... E' una cospicua riduzione di tasse sulla busta baga che ogni dipendente che si rispetti, avrà apprezzato. E di sicuro quei mille euro anno finiscono sul mercato ad alimentare i consumi. Forse che chi ha una busta paga le tasse non le paga? Se mai sono commercianti, artigiani, professionisti quelli che evadono su una buona fetta del proprio incasso. Dovendo scegliere tra chi lavora, a chi dare uno sgravio fiscale, il governo ha fatto bene a scegliere chi evade zero, e non quelle categorie che di modi di far la cresta sulle tasse ne ha centomila.
Quindi, per quegli ottanta euro si può chiudere così: sono uno sgravio fiscale ed è stato dato alla categoria di persone che evade meno.
- Sulla casa come bene d'uso (la prima casa), è giusto pagare una tassa comunale. Che altrimenti i comuni con cosa dovrebbero campare, con i dazi doganali come nel medio evo? Sulle seconde case, che diano o non diano reddito, la patrimoniale si paga (l'un per cento), e se danno un affitto, quello finisce nei conti per cui si pagano le tasse. La Chiesa è in una istituzione anomala, che non pagando tasse sulla proprietà, continua ad accumulare immobili, finendo pure di farli marcire, piuttosto che alienarli. Una bella tassa anche per loro renderebbe mobili i loro immabili con beneficio per tutti, ed anche per le città che si potrebbero rinnovare senza necessariamente doversi espandere.
- Sulla riforma del Senato per ora sono molto critico, dato che non ho ancora letto cosa se ne voglia fare, salvo chiuderlo o fargli fare tutto e di più - adesso anche l'interfaccia con l'Europa, affidata a sindaci e a consiglieri regionali (Sigh! Sob!).
- Scaricare sulla politica tutte le responsabilità di una società incivile è ingiusto. La politica è l'espressione della società, e la parte migliore, a cui ho la presunzione di appartenere (ed è trasversale a tutti i partiti, anche se per certi valori è localizzata più a sinistra e completamente assente in partiti fascisti e nella Lega) è da sempre minoritaria in questo paese. La politica non è una casta, e basta vedere il rinnovo che c'è stato in un triennio. Le vere caste sono nella stratificazione sociale delle arti e mestieri di questo paese, accompagnate dal potere del denaro. Ci vogliono intere generazioni per spostarle di un millimetro. E sono queste che vogliono tenere alla gogna la politica, proprio per potersene servire, e qualche volta, come Berlusconi, scendono in campo direttamente, per poter fare di più e peggio. Non capirlo, e dare la colpa di ciò alla democrazia, alla libertà, è un errore che si paga con la debolezza delle istituzioni, ed alla fine, con la rovina del paese.
Per il resto, caro Rossoverde, leggo molta confusione nella tua replica.
Un saluto a tutti
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Diversi milioni di italiani ieri hanno beneficiato della seconda volta del bonus fiscale da 80 euro introdotto dal governo Renzi con il decreto Irpef, convertito definitivamente in legge dal Parlamento. Giugno è il primo mese su cui si può valutare l’impatto di questa misura che ha accresciuto il potere d’acquisto di milioni di nostri cittadini. La stima è ancora prematura, ma secondo un’analisi di Federico Fubini per “La Repubblica” di sabato 28 giugno 2014 il bonus da 80 da euro non avrebbe provocato una ripresa dei consumi.
http://www.gadlerner.it/2014/06/28/repubblica-a-giugno-il-bonus-di-80-euro-non-fa-ripartire-i-consumi-a-giugno
ma senz'altro saranno una buona cosa , questo passa il pd oggi. senza tirare in ballo le categorie che evadono di meno . Che pena dover difendere una misura fatta male a priori.
Per il resto vedo che tergiversi senza entrare nel merito, adesso va a finire che è colpa degli elettori se chi ci dovrebbe governare di fatto in tutti questi anni hanno governato male fino a fare diventare Grillo e il suo movimento una risorsa su cui puntare per uscire dallo stato di crisi in cui questo modo di far politica in tutti questi anni ci ha portato, io avrò confusione, ma almeno cerco alternative per uscirne tu continua pure a perseverare, perchè di questo si tratta, se salti a piè pari le obiezioni che posto. Non ti sei ancora reso conto che c'è il settore immobiliare che con le misure di Monti appoggiate soprattutto dal Pd è entrato in una crisi che ogni giorno che passa si avvita sempre di più? Pazienza non so che farci, intanto se ne stanno rendendo conto Confedilizia , le imprese di costruzioni , notai e quant' altro gira intorno al settore. Non da ultimo i lavoratori lasciati a casa dalle aziende che purtroppo hanno dovuto chiudere o ridimensionare per l'effetto della crisi.
http://www.gadlerner.it/2014/06/28/repubblica-a-giugno-il-bonus-di-80-euro-non-fa-ripartire-i-consumi-a-giugno
ma senz'altro saranno una buona cosa , questo passa il pd oggi. senza tirare in ballo le categorie che evadono di meno . Che pena dover difendere una misura fatta male a priori.
Per il resto vedo che tergiversi senza entrare nel merito, adesso va a finire che è colpa degli elettori se chi ci dovrebbe governare di fatto in tutti questi anni hanno governato male fino a fare diventare Grillo e il suo movimento una risorsa su cui puntare per uscire dallo stato di crisi in cui questo modo di far politica in tutti questi anni ci ha portato, io avrò confusione, ma almeno cerco alternative per uscirne tu continua pure a perseverare, perchè di questo si tratta, se salti a piè pari le obiezioni che posto. Non ti sei ancora reso conto che c'è il settore immobiliare che con le misure di Monti appoggiate soprattutto dal Pd è entrato in una crisi che ogni giorno che passa si avvita sempre di più? Pazienza non so che farci, intanto se ne stanno rendendo conto Confedilizia , le imprese di costruzioni , notai e quant' altro gira intorno al settore. Non da ultimo i lavoratori lasciati a casa dalle aziende che purtroppo hanno dovuto chiudere o ridimensionare per l'effetto della crisi.
Rossoverde- Messaggi : 1008
Data d'iscrizione : 05.06.13
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Macché Grillo, un pregiudicato che fa il moralista dopo aver pure approfittato dei condoni di Berlusconi. Grillo è proprio l'espressione di quello che ti dicevo: un paese che ha un sacco di gente come lui che si lamenta dei politici come lui.
In quanto alla crisi, con buona pace di chi vorrebbe si risolvesse la notte dopo, è di sistema. L'aumento della produttività ha messo fuori campo tutti i lavoratori che non servono più perché a livello Mondo non si è fatto nulla per prevenire questo appuntamento. In Italia, per rimettere il paese in sesto, o si aumenta il manifatturiero del 20 per cento, oppure si riducono del venti per cento le ore lavorate, che su quaranta ore settimanali fanno otto. Se si lavorasse cinque giorni alla settimana, resterebbero le ore per i disoccupati. Ma a bocce ferme, significa pure che il PIL resta lo stesso, che aumenta di botto lo stipendio di quelli che adesso sono disoccupati e che diminuisce del venti per cento il reddito di quelli che lavorando, passano da 40 ore a 32. Questo è ciò che tecnicamente si può fare.
Tecnicamente, ma non politicamente, perché le parti sociali se la vogliono giocare tutta la loro partita, e chi lavora non vuole perdere reddito, o chi investe, preferisce avere dieci milioni di disoccupati per non avere problemi sindacali. Senza contare che se certe cose non partono nel mondo più sviluppato, col cavolo che può partire dai paesi in cui lo sviluppo è inferiore. E' quell'attesa che ci sta logorando e sta logorando i governi.
Ho fatto un ragionamento molto generale per mostrare gli orizzonti da cui nascono una parte dei nostri problemi. Non ho la pretesa di indicare la cura, e gli ottanta euro, buon per chi se li trova in busta, possono accelerare un processo di ripresa dei consumi, ma se questi, come credo - e per quelle ragioni di sopra - non partono, la crisi si rimangerà gli ottanta euro di chi li ha ricevuti ed anche degli altri che non hanno avuto niente.
Però, il governo qualche cosa la può fare, e l'esempio - piccolo quanto si vuole - è la nave Concordia che doveva essere demolita in Turchia e che invece viene demolita a Genova. Non so come sono andate le cose, ma senza una qualche spinta del governo, la società di navigazione spendeva meno in Turchia.
Avesse fatto così anche Monti con la FIAT oggi non sentiremmo tante chiacchiere e vedremmo più investimenti dell'auto in Italia, ed avremmo meno disoccupati.
Due parole sul governo: non mi piacciono le riforme che si sono messe in campo per come sono pasticciate, e i pasticci crescono anche a sentire le opposizioni. Molti di quei ministri valgono poco professionalmente, quindi, per quanta buona volontà ci mettano, a fare saranno le burocrazie dei Ministeri. I giovani devono fare esperienza con i vecchi, ed invece questi passano dalla Culla al Governo a furor di popolo. E poi, la vera economia, non è nelle mani del governo, ma in quelle di troppi imprenditori che dell'Italia non ne vogliono sapere. Se siamo ancora vivi, è un miracolo.
In quanto alla crisi, con buona pace di chi vorrebbe si risolvesse la notte dopo, è di sistema. L'aumento della produttività ha messo fuori campo tutti i lavoratori che non servono più perché a livello Mondo non si è fatto nulla per prevenire questo appuntamento. In Italia, per rimettere il paese in sesto, o si aumenta il manifatturiero del 20 per cento, oppure si riducono del venti per cento le ore lavorate, che su quaranta ore settimanali fanno otto. Se si lavorasse cinque giorni alla settimana, resterebbero le ore per i disoccupati. Ma a bocce ferme, significa pure che il PIL resta lo stesso, che aumenta di botto lo stipendio di quelli che adesso sono disoccupati e che diminuisce del venti per cento il reddito di quelli che lavorando, passano da 40 ore a 32. Questo è ciò che tecnicamente si può fare.
Tecnicamente, ma non politicamente, perché le parti sociali se la vogliono giocare tutta la loro partita, e chi lavora non vuole perdere reddito, o chi investe, preferisce avere dieci milioni di disoccupati per non avere problemi sindacali. Senza contare che se certe cose non partono nel mondo più sviluppato, col cavolo che può partire dai paesi in cui lo sviluppo è inferiore. E' quell'attesa che ci sta logorando e sta logorando i governi.
Ho fatto un ragionamento molto generale per mostrare gli orizzonti da cui nascono una parte dei nostri problemi. Non ho la pretesa di indicare la cura, e gli ottanta euro, buon per chi se li trova in busta, possono accelerare un processo di ripresa dei consumi, ma se questi, come credo - e per quelle ragioni di sopra - non partono, la crisi si rimangerà gli ottanta euro di chi li ha ricevuti ed anche degli altri che non hanno avuto niente.
Però, il governo qualche cosa la può fare, e l'esempio - piccolo quanto si vuole - è la nave Concordia che doveva essere demolita in Turchia e che invece viene demolita a Genova. Non so come sono andate le cose, ma senza una qualche spinta del governo, la società di navigazione spendeva meno in Turchia.
Avesse fatto così anche Monti con la FIAT oggi non sentiremmo tante chiacchiere e vedremmo più investimenti dell'auto in Italia, ed avremmo meno disoccupati.
Due parole sul governo: non mi piacciono le riforme che si sono messe in campo per come sono pasticciate, e i pasticci crescono anche a sentire le opposizioni. Molti di quei ministri valgono poco professionalmente, quindi, per quanta buona volontà ci mettano, a fare saranno le burocrazie dei Ministeri. I giovani devono fare esperienza con i vecchi, ed invece questi passano dalla Culla al Governo a furor di popolo. E poi, la vera economia, non è nelle mani del governo, ma in quelle di troppi imprenditori che dell'Italia non ne vogliono sapere. Se siamo ancora vivi, è un miracolo.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Vabbè divaghiamo , la discussione era per altro. Un problema che gli Italiani dovranno risolvere è: il PD è una reale alternativa politica alla destra di Berlusconi si o no? Renzi ha dato, e sta dando, buone prove di esserne all' altezza, si può dire che è il perfetto erede delle politiche di cdx, più o meno populiste, di berlusconiana memoria. Diamogli fiducia e vedrai che riuscirà dove Berlusconi non è riuscito.
A proposito di molta confusione mia , che in fin dei conti mi diletto su un forum, stamattina sentivo in radio che Renzi dichiarava che i conti vanno bene e no c'è bisogno di nessuna manovra, Padoan che bisognerebbe verificare e , bontà sua, Delrio che non è escluso il default.
Non aggiungo commenti e ti saluto.
A proposito di molta confusione mia , che in fin dei conti mi diletto su un forum, stamattina sentivo in radio che Renzi dichiarava che i conti vanno bene e no c'è bisogno di nessuna manovra, Padoan che bisognerebbe verificare e , bontà sua, Delrio che non è escluso il default.
Non aggiungo commenti e ti saluto.
Rossoverde- Messaggi : 1008
Data d'iscrizione : 05.06.13
Re: Fisco più leggero su salari e meno su consumi e propietà
Il PD è l'alternativa alla confusione di Grillo, e ad una destra che fa la populista per portare a casa il liberismo. Il PD è la democrazia senza giri di parole, ma non è un partito svedese con gente svedese, come non è un partito turco con gente turca, è un partito che si vuole definire democratico in un paese pieno di italiani. Come vuoi che gli riesca la politica ..., all'italiana, proprio come ci vedono dall'estero, senza scendere al limite di pistola e spaghetti. Sopra questo zoccolo duro di italiani, si può costruire una qualche politica che alle volte è meglio e tal'altra è peggio.
Quando tu chiedi se il PD può essere una alternativa alla destra, la mia risposta è decisamente si. Poi andrebbe stabilito cosa si intende per destra, dato che se il comunismo non esiste ormai più, non esiste neppure il liberismo puro, entrambi storicamente incompatibili con lo stato democratico, e più affini con le dittature del partito unico. Ho scritto "storicamente" perché in Cina governa ancora il Partito Comunista e c'è tutt'altro che il capitalismo di stato, in altri paesi, come l'Egitto, governato da una dittatura militare, si può dire tutto meno che l'economia venga diretta da liberisti. A sua volta la Tachther e Regan erano presidenti liberali eletti in stati democratici. Insomma, per farla breve, la situazione è così confusa che tutto il tema dovrebbe essere trattato su altre basi.
La base più semplice da cui partire per comprendere come sia fatta la società democratica odierna, è quella di K. Popper che la descrive come una società aperta con amici e nemici. La nostra Costituzione sembra srcitta da K. Popper, per come si sono messi in equilibrio i poteri istituzionali, ma anche per come sono regolati i poteri politici e quelli economici. Rispetto a quel programma, c'è l'accordo di almeno l'ottanta per cento del paese, anche se la militanza è in diversi partiti del centro destra e del centro sinistra. Il restante venti percento, da destra e da sinistra sono contro questa società democratica, e approfittano dei litigi all'interno di quell'ampia area di consenso, per fare le loro manovre di disgregazione. Una parte del M5S, della Lega, frange comuniste ed altre frange fasciste o anarchiche antisistema, sono per vocazione i nemici di questa società aperta e la vorrebbero condurre allo sfascio. Renzi, suo malgrado, per essere un Segretario ex democristiano in un partito di ex comunisti, riesce, di quell'ottanta per cento, a metterne insieme una buona metà. E ciò è positivo in chiave di Società aperta, ma in Svezia quella saldatura darebbe risultati migliori. In fondo cosa è la Grosse Koalition in Germania, se non l'accordo tra forze democratiche che perseguono una politica di società aperta con sfumature di sinistra, per i socialisti, e di destra per i partiti democristiani e popolari. Qui quella saldatura avviene in gran parte entro il PD di Renzi, come non potrebbe avvenire e non è avvenuto nel PD di Bersani.
L'ho fatta un po lunga, ma queste sono le questioni intorno a cui si sta girando.
Si forse hai ragione, Rossoverde, non siamo confusi noi, ma è ciò di cui stiamo parlando che è confuso, seppure basterebbe fosse solo complesso.
Ciao
Enrico
Quando tu chiedi se il PD può essere una alternativa alla destra, la mia risposta è decisamente si. Poi andrebbe stabilito cosa si intende per destra, dato che se il comunismo non esiste ormai più, non esiste neppure il liberismo puro, entrambi storicamente incompatibili con lo stato democratico, e più affini con le dittature del partito unico. Ho scritto "storicamente" perché in Cina governa ancora il Partito Comunista e c'è tutt'altro che il capitalismo di stato, in altri paesi, come l'Egitto, governato da una dittatura militare, si può dire tutto meno che l'economia venga diretta da liberisti. A sua volta la Tachther e Regan erano presidenti liberali eletti in stati democratici. Insomma, per farla breve, la situazione è così confusa che tutto il tema dovrebbe essere trattato su altre basi.
La base più semplice da cui partire per comprendere come sia fatta la società democratica odierna, è quella di K. Popper che la descrive come una società aperta con amici e nemici. La nostra Costituzione sembra srcitta da K. Popper, per come si sono messi in equilibrio i poteri istituzionali, ma anche per come sono regolati i poteri politici e quelli economici. Rispetto a quel programma, c'è l'accordo di almeno l'ottanta per cento del paese, anche se la militanza è in diversi partiti del centro destra e del centro sinistra. Il restante venti percento, da destra e da sinistra sono contro questa società democratica, e approfittano dei litigi all'interno di quell'ampia area di consenso, per fare le loro manovre di disgregazione. Una parte del M5S, della Lega, frange comuniste ed altre frange fasciste o anarchiche antisistema, sono per vocazione i nemici di questa società aperta e la vorrebbero condurre allo sfascio. Renzi, suo malgrado, per essere un Segretario ex democristiano in un partito di ex comunisti, riesce, di quell'ottanta per cento, a metterne insieme una buona metà. E ciò è positivo in chiave di Società aperta, ma in Svezia quella saldatura darebbe risultati migliori. In fondo cosa è la Grosse Koalition in Germania, se non l'accordo tra forze democratiche che perseguono una politica di società aperta con sfumature di sinistra, per i socialisti, e di destra per i partiti democristiani e popolari. Qui quella saldatura avviene in gran parte entro il PD di Renzi, come non potrebbe avvenire e non è avvenuto nel PD di Bersani.
L'ho fatta un po lunga, ma queste sono le questioni intorno a cui si sta girando.
Si forse hai ragione, Rossoverde, non siamo confusi noi, ma è ciò di cui stiamo parlando che è confuso, seppure basterebbe fosse solo complesso.
Ciao
Enrico
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
AreaForum :: Civismo e pensiero :: 1
Pagina 1 di 1
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.