Prodi, Bersani...

Le analisi di Prodi sono sempre equilibrate ed interessanti:

http://www.romanoprodi.it/strillo/ecco-come-correggere-la-rotta-per-evitare-la-stangata_15980.html

Articoli interessanti sull'Europa e sul governo italiano in rapporto all'Europa del dopo elezioni.

http://www.romanoprodi.it/articoli/se-viene-sanato-lo-scontro-con-leuropa-salvini-e-sconfitto_16008.html

http://www.romanoprodi.it/strillo/nelle-partite-che-contano-litalia-resta-in-panchina_16022.html

Un bel ragionamento di Bersani.

https://www.facebook.com/articolounoer/videos/2166161687010020/UzpfSTEyNzQ1NzQ3NzA5NjoxMDE1NjI5MzkyNDUwNzA5Nw/

Sempre Prodi sulle ritorsioni per i dazi americani.

http://www.romanoprodi.it/strillo/loffensiva-di-trump-richiede-una-forte-risposta-dalleuropa_16184.html

Bersani è quasi sparito... per fortuna resta almeno Prodi come maître à penser

http://www.romanoprodi.it/strillo/la-cina-e-la-lunga-marcia-per-rilanciare-leuro-sul-dollaro_16194.html

E' un discorso sul dollaro e sulle altre valute forti presentato, pare, in maniera obiettiva.

https://media.gedidigital.it/repubblicatv/file/2019/10/21/668547/668547-video-rrtv-650-ansa144747_mp4.mp4

un video in cui Prodi dice cose sensate

Questa volta Prodi dice qualche cosa di interessante. 

http://www.romanoprodi.it/strillo/proposte-per-rilanciare-il-paese-con-una-nuova-politica-industriale_16269.html

Non succede molto spesso di sentir parlare di intervento dello Stato in questi termini, seppure da socio di minoranza. Senza contare che lo stato è anche un buon cliente e quando serve regola le leggi per favorire le imprese di cui si ha più bisogno. Ed è così anche negli USA, con buona pace di chi crede nel liberismo e nel mercato, entrambi finti!

?
http://www.romanoprodi.it/strillo/italia-ecco-i-muri-da-abbattere-per-evitare-il-disastro_16325.html

Caro Prodi, queste cose te le dicevo io trent'anni fa e tu me le vieni a dire adesso...
La classe politica di questo paese ha liquidato la grande industria dicendo che piccolo è bello ed ora mi si viene a raccontare che grande è meglio!
Facciamo finta di niente, tanto giunti a questo punto non serve più.

articolo leggero, ma pieno di riflessioni

http://www.romanoprodi.it/strillo/governo-distratto-dalle-liti-il-colle-non-mi-interessa-e-poi-i-101-sono-ancora-li_16342.html

Peccato che Bersani sia quasi scomparso.
Per fortuna Prodi è ancora una mente presente.

http://www.romanoprodi.it/strillo/borgonzoni-non-ha-un-programma-bonaccini-prepara-il-futuro_16362.html

Articolo interessante che mostra come Prodi sia un eccezionale giornalista quando si tratti di parlare di politica e di economia assieme specie in un quadro internazionale in cui ha maturato una notevole esperienza.

http://www.romanoprodi.it/articoli/tregua-usa-cina-ecco-come-leuropa-puo-evitare-danni_16368.html

Sempre puntuale un bell'articolo di Prodi.

http://www.romanoprodi.it/strillo/brexit-coronavirus-trump-le-tre-incognite-per-leconomia-mondiale_16397.html

Bersani si riposa.

Romano Prodi fa il sornione, interrogandosi sull'America e sui suoi Presidenti:

Non ha torto ed i problemi che lui sottolinea, sono proprio quelli che segnano il declino che spinge verso America First.
Quei settantamila dollari di debito a testa che hanno i trecentotrenta milioni di statunitensi, trovano sempre meno petroldollari in fuga e più Bitcoin in fuga.


Meglio così. Ero stufo di una America muscolare . Meglio pure che l'Europa impari a fare la sua parte.


http://www.romanoprodi.it/strillo/anche-per-i-democrats-america-first-significa-divide-et-impera_16406.html

In questo articolo, Prodi lo vedo un po troppo ottimista, oppure furbo, nell'indicare scuola, scuola, scuola. A mio avviso la scuola o è finalizzata ad un salto delle professioni (anche un allargamento ad aree dalle quali siamo fuori) oppure serve solo ad una cultura fine a se stessa, senza PIL aggiunto.

Giusta l'analisi dei partiti che si sposano senza aver fatto patti prima. Sta di fatto che per non avere Salvini, dobbiamo scegliere il Matteo minore!

http://www.romanoprodi.it/strillo/italia-non-si-esce-dalla-paralisi-senza-scuola-e-ricerca_16415.html

Poco più che una chiacchierata di Prodi su molti temi.

http://www.romanoprodi.it/strillo/il-vero-pericolo-e-se-il-coronavirus-raggiunge-lafrica-o-lindia_16421.html

Leggo una settimana dopo questa analisi di Prodi, che tutto sommato mi sembra debole.
Sono vere molte delle cose che dice, ma usa gli aggettivi con peso differente quando parla di Europa, gli USA neanche li cita, come non cita l'Arabia Saudita, così si capisce poco delle ragioni di Erdogan e Putin che invece agiscono in un orizzonte più vasto.
Certo, Erdogan sembra che sogni l'impero ottomano, ma forse è solo protagonismo di bassa lega per porre rimedi ad errori fatti in passato, dai quali non si riesce ad uscirne.
La Russia fa i suoi interessi, vuole avere una base navale ed un aeroporto nel Mediterraneo, ma in questo caso difende i diritti di una nazione ad essere unita.
Israele resta anche lui sullo sfondo, ma è un'altra storia demenziale di gente, ex disperata, che sta sbagliando tutto.


http://www.romanoprodi.it/strillo/siria-e-libia-le-conseguenze-dello-strappo-russia-turchia_16449.html

Quale migliore osservatore di Prodi, vi può essere, per valutare le conseguenze istituzionali ed economiche in Europa, nel tempo del Covid-19

http://www.romanoprodi.it/strillo/sui-covid-bonds-si-gioca-il-destino-delleuropa_16507.html

[...] Il cuore del nostro capitalismo sono le 2.500 medie imprese molte delle quali, pur essendo modeste di dimensioni, si sono globalizzate attraverso una specializzazione spinta. La loro capacità di combinare innovazione di prodotto e di processo, il loro saper fare quasi artigianale, ma molto raffinato e tecnologicamente complesso, è impareggiabile. La loro forza, che è la nostra forza, è quella di operare nelle nicchie e di rimanere agganciate alle catene globali del valore. Se l’organizzazione del mondo cambia, anche le cose per noi cambiano. E non in meglio»[...].

Se una parte delle catene globali del valore (Grandi Imprese) fossero in Italia, potremmo determinare l'organizzazione del mondo, non subirla.
Caro Prodi, «Il Piccolo è bello» ha dimostrato si di essere bello, ma anche incerto e debole proprio perché non può determinare la tendenza, ma solo subirla.

il link
https://st.ilsole24ore.com/art/commenti-e-idee/2018-12-02/l-allarme-prodi-se-globalizzazione-va-crisi--made-italy-crolla-100757.shtml?utm_term=Autofeed&utm_medium=FBSole24Ore&utm_source=Facebook&fbclid=IwAR3rFZMhapmZXBxhn2YAl-QCMyIVwVjGeTtWXX-jJxOZyGe6WB62xbWslSE#Echobox=1543759878

http://www.romanoprodi.it/strillo/un-piano-industriale-per-fare-ripartire-lazienda-italia_16640.html

tutto giusto quello che dice, o quasi...
Perché anziché vendere l'Alfa non ha comperato la Fiat?

Senza la grande industria, di cui la media e la piccola sono fornitori, non c'è sviluppo di prodotto significativo. Noi paghiamo da anni con la crisi, proprio per gli errori ideologici dovuti ad una politica fatta per dei "privati" che non erano capaci di industrializzare il paese. Ponti d'oro per chi avesse saputo farlo, ma l'alternativa non era aspettare, ma costruire il futuro industriale con una IRI a caratteri più grandi ed in grassetto.

Lavorare e produrre per la grande industria tedesca (con o senza l'Europa) ci toglie autonomia e ci mette alla sua mercé. Diventeremo grandi quando capiremo che è la grande industria a dare solidità e sviluppo ad un paese che voglia essere industriale e manifatturiero.

Il bello è che se gli stati riescono non solo ad avere i conti in ordine, ma anche a crescere, il beneficio ne deriva anche per l'Europa, che così, non va avanti se predominano gli egoismi di qualche stato, piccolo o grande che sia.

http://www.romanoprodi.it/articoli/allo-stato-la-responsabilita-di-realizzare-lo-sviluppo-del-mezzogiorno_16910.html

Davvero interessante questo articolo di Prodi, in larga parte condivisibile. Manca però qualche cosa per sbadataggine o per omissione; difficile da stabilirsi.

A mio avviso il nostro sud paga il prezzo delle guerre che la NATO, Gli USA e Israele, combattono nel Medio Oriente ed in Africa. Stando sul confine di quei conflitti, l'Italia del sud, non può certo fare affari con paesi sotto assedio. E noi zitti, senza fiatare lasciando che siano gli altri a comandare nel Mare Nostrum.

Se non abbiamo la forza di cacciarli, i guerrafondai, ogni intervento per il mezzogiorno sarà inutile.

Prodi, nelle interviste, parla sempre come uno statista. E' un tratto che lo caratterizza. Poi, le sue soluzioni sono sempre da valutare, perché spesso deboli nell'indicare l'apporto che deve dare uno stato come il nostro allo sviluppo delle forze produttive. Insomma, il suo modo di surrogare il CNEL (che d'altra parte viene tenuto in frigorifero) è sempre debole e crede troppo sia nell'Europa che nel piccolo capitalismo italiano, che già hanno mostrato o di non essere all'altezza o di non volersi impegnare seriamente su tutti i fronti che possono far ripartire l'Italia e l'Europa. 
Se incominciamo dalla guerra che blocca le nostre frontiere e che deprimono le economie dei paesi mediterranei e finiamo alle politiche coordinate di Germania e Francia, per la salvaguardia dei loro interessi, ci accorgiamo di trovarci in una morsa dalla quale è difficile uscirne. Noi non dobbiamo solo investire in consumi per aumentare il lavoro all'estero, ma dobbiamo investire in industrie per esportare all'estero, in paesi liberati dalla guerra. Se i privati non sono capaci di farlo, allora l'Europa non può e non deve impedirci di aumentare il debito per favorire il surplus della Germania, ma quel debito deve essere produttivo in senso stretto: industrie e servizi internazionali strategici, non spesa corrente. Allora il governo Conte o qualunque altro, dovrebbe rifondare l'IRI perché diventi un allevatore di nuovi progetti industriali ovunque si trovino le nostre debolezze produttive. Non vedo alternative, perciò io farei così almeno per i prossimi trent'anni.

http://www.romanoprodi.it/strillo/no-alle-elezioni-subito-un-governo-per-il-rilancio_17350.html

Seppure interessante, il tuo articolo, è infarcito di troppi luoghi comuni che lasciano il tempo che trovano.

http://www.romanoprodi.it/strillo/primato-tecnologico-la-task-force-che-occorre-per-attirare-investimenti_17754.html

Caro Prodi, il succo del tuo discorso è questo: "Purtroppo noi italiani non abbiamo più alcuna grande impresa". Aggiungere che così il nostro paese non è:" capace di fare sentire la propria voce negli oligopoli mondiali nei quali sono prese le nuove decisioni", è solo la conseguenza delle politiche di smobilitazione delle grandi imprese Italiane, abbandonate alla mercé dei grandi pirati (l'oligopolio (1)), protetti dai loro stati liberisti armati fino ai denti e che girano il mondo con le cannoniere, per intimidirlo. Senza parlare della ideologia liberista di una Europa che non pianifica lo sviluppo dei propri stati lasciandoli in balia di quelli più grossi e voraci, tra i quali c'è la Germania, più egoista che europeista.

Caro Romano, al tuo posto, quando eri a capo dell'IRI, mi sarei ispirato ad Enrico Mattei e non a Prodi.

nota 1)
https://www.treccani.it/enciclopedia/oligopolio_%28Dizionario-di-Economia-e-Finanza%29/