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Cronistoria di un disastro

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Messaggio Da Guya Ven 26 Apr 2013, 15:37

"Cronistoria di un disastro"

di ADRIANO SOFRI
da La Repubblica del 25 aprile 2013


BENCHÉ i colpi di scena, veri o apparenti, incalzino, vorrei ricapitolare che cosa (mi pare) sia successo.
Vinte nettamente le primarie, Bersani ha fatto una campagna attendista. ERA convinto che il successo fosse già nel sacco.
Ci teneva come all’occasione culminante della sua vicenda militante, e si proponeva di usare la vittoria per rinnovare fortemente la composizione del Pd e per cimentarsi con un governo che rompesse col feticcio dell’austerità.
Dopo la delusione elettorale, ha investito sulla propria debolezza per stanare la demagogia grillista: ottenerne una collaborazione, o svelarne il nullismo. Bersani aveva un punto fermo: nessun accordo di governo con il Pdl. Attorno a lui si moltiplicavano i dissensi, malcelati e via via più trasparenti.
Avrebbe potuto rinunciare alla candidatura al governo: ci si può chiedere se ci fossero altri accreditati e risoluti altrettanto a non trattare del governo con Berlusconi.
La resistenza di Bersani (tenace oltre ogni previsione, e non spiegabile con una disperata ambizione personale) aveva una sola prospettiva: che Napolitano lo mandasse alle Camere.
Lì, se non un calcolo politico, il dolore sentitissimo di tanta parte, e trasversale, dei nuovi eletti per l’eventualità di tornarsene a casa, avrebbe potuto dargli una striminzita e caduca fiducia, di cui però avrebbe potuto approfittare per prendere tre o quattro iniziative radicali, a cominciare dalla legge elettorale.
Se fosse stato sfiduciato, avrebbe potuto guidare un governo provvisorio per l’elezione al Quirinale e la successiva campagna elettorale anticipata.
Napolitano non ne ha voluto sapere: aveva le sue ragioni, ma sia lui che i numerosi esponenti del Pd che mordevano il freno e davano segni di impazienza crescente nei confronti di Bersani e della “perdita di tempo”, rivendicavano di fatto (guardandosi dal dirlo, nella maggior parte dei casi) un accordo di governo con il Pdl.Bersani ha tenuto duro a oltranza, posponendo la questione del governo alla rielezione al Quirinale, così da ammorbidire l’esclusione del Pdl grazie alla distinzione fra governo e Presidenza della Repubblica, quest’ultima costituzionalmente orientata alla più vasta condivisione.
Ha qui fatto due o tre errori fatali: ha creduto che quella distinzione fosse chiara; ha ritenuto che fosse convincente per la base e l’elettorato di sinistra; si è illuso che il notabilato del Pd lo seguisse. Soprattutto, non ha formulato pubblicamente il nome o i nomi dei candidati che il Pd avrebbe proposto a tutte le altre forze politiche.
Così, mentre un nome degno come quello di Marini passava per scelto da Berlusconi, Grillo candidava Rodotà, persona esemplare per uno schieramento di sinistra dei diritti civili e dei movimenti.
I 5Stelle erano fino a quel punto piuttosto nell’angolo, essendo evidente come il loro compiaciuto infantilismo settario (oltre che l’insipienza dei loro portavoce) facesse dissipare un’inverosimile opportunità di riforme e regalasse al centrodestra una forza di ricatto insperata.
Del disastro della notte e del giorno di Marini (che non lo meritava) inutile ripetere: Bersani ne è uscito, dopo 50 giorni di resistenza catoniana, come un inciucista finalmente smascherato. (Ve li ricordate, dal primo giorno, i titoli “da sinistra” sull’inciucio avvenuto?).
Avrebbe potuto il Pd aderire alla candidatura di Rodotà, come tanti hanno auspicato?
Forse: sarebbe stata una capitolazione nei confronti dei 5Stelle, che in Rodotà avevano visto soprattutto una ghiotta occasione per imbarazzare il Pd, ma cedere a una pretesa strumentale e arrogante può non essere un errore. Lo considererei più nettamente tale se Rodotà avesse risposto all’offerta della candidatura dichiarando che l’avrebbe accettata solo nel caso che fosse di tutta la sinistra: Scalfari ha fatto un’osservazione simile.
I 5Stelle hanno sventolato il nome di Rodotà come una loro stretta bandiera, e al tempo stesso l’hanno proclamato come il candidato di tutti gli italiani contro quelli del Palazzo. Gli italiani avevano moltissimi altri candidati degni, per fortuna, e le stesse consultazioni varie lo mostravano (com’è noto, Emma Bonino era la preferita: è diventato un tic, gli italiani ce l’hanno, i politici non ci fanno più caso).
La postuma pubblicazione di voti e preferenze delle cosiddette (pessimamente) quirinarie, hanno aggiunto un tocco di ridicolo al tono grillista. Bene: quando si sbaglia, specialmente se in buonissima fede, è buona norma di lasciar perdere, pena la valanga.
La candidatura brusca di Prodi – meritevolissima – è stata la toppa peggiore del buco. E ha mostrato come il Pd non abbia, come si dice, “due anime”, ma forse nemmeno una, e inveceuna quantità di cordate e bande, tenute assieme da altro che le divergenze politiche. Le convinzioni politiche sono la cosa più importante in un partito che aspira, come si dice, a cambiare il mondo, tranne un’altra: l’amicizia fra i suoi membri e i suoi militanti.
Per questo la scissione è forse un pericolo, ma non una cosa seria: la frantumazione sì.
Sarebbe bene che ne tenesse conto chiunque si proponga davvero di “rifondare” (verbo inquietante) il Pd, e sia tentato da escursioni minoritarie.
Eravamo al punto in cui il Pd, in stato del tutto confusionario, era a rimorchio della demagogia a 5Stelle da una parte – e di sue piazze scandalizzate e scandalose – della furbizia di Berlusconi dall’altra.
L’elezione di Napolitano (una pazzia, in un mondo normale: un uomo molto vecchio che si era finalmente preparato uno scampolo di esistenza privata) è stata un escamotage provvidenziale: il suo effetto, quel governo delle “larghe intese” che si voleva escludere a priori, è il boccone più indigesto.
È, amara ironia, il rovescio della distinzione cui Bersani aveva confidato la sua ostinazione, fra governo mai col Pdl e Quirinale condiviso: Quirinale confermato, e governo condiviso, a capo chino.
I 5Stelle? Le mosse furbe hanno gambe corte. I portavoce hanno spiegato che i voti in Friuli-Venezia Giulia sono quelli normali nelle regioni.
Però il capo aveva annunciato che sarebbe stata la prima regione in loro mani. Credo che le persone che li avevano votati e hanno sentito sprecato il loro voto siano molte.
Il bilancio provvisorio, con 5Stelle e Pd in caduta, e il Pdl in ascesa, è un capolavoro.Vorrei aggiungere una cosa. Ci sono molti aspetti della situazione attuale che ricordano, ben più del precedente di Mani Pulite, quello remoto del primo dopoguerra, quasi cent’anni fa.
Non c’era, nello scontro frontale fra sovversivi diciannovisti ed eversori fascisti una distinzione così netta di sinistra e destra. Le file del fascismo movimento erano piene di ex-socialisti, interventisti rivoluzionari, sindacalisti soreliani, massima-listi di ogni genere.
Non era così chiaro, e a distanza di tanti anni fu penoso per tanti chiedersi da che parte erano stati, e perché, e come fosse stato possibile. A suo modo, e con una gran dose di autoindulgenza, Grillo evoca questa ambiguità quando ripete che il suo movimento è l’argine italiano all’Alba dorata greca o al lepenismo e alle altre insorgenze neonaziste in Europa.
Il programma dei 5Stelle contiene molti obiettivi buoni per una sinistra della conversione ecologica, e anzi da quest’ultima pensati e proposti da lungo tempo.
La differenza sta altrove, nel Vaffanculo, nei Morti che camminano, nel Tutti a casa.
La differenza fra il federalismo verde e aperto di Alex Langer e il razzista federalismo leghista passava dalle imprecazioni di Bossi e dei suoi.
I buoni programmi smettono di essere minoritari e vincono quando vengono distorti e incattiviti dalla demagogia.
“La gente” non ha infinite ragioni alla sua ribellione contro i privilegi e l’impudenza dei potenti?
Certo. Ma che i parlamentari escano da Montecitorio da una porta secondaria – se è andata così – è un episodio di violenza e di viltà vergognose.
A proposito del 25 aprile.

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Messaggio Da Shaka_Zulu Ven 26 Apr 2013, 21:24

Bel commento, ieri l'ho apprezzato molto.
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Messaggio Da einrix Ven 26 Apr 2013, 21:58

Shaka_Zulu ha scritto:Bel commento, ieri l'ho apprezzato molto.

Non ci ha mai preso in politica Sofri, non vedo come debba incominciare adesso. E' troppo lungo come articolo, ma leggendolo, in molte parti dice cose che non stanno n'è in cielo e ne in terra. Parla di ambizione personale di Bersani come se parlasse di Renzi o di Berlusconi. Al loro confronto, l'ambizione di Bersani è quella di un francescano.

La verità sta nelle parole con cui ha dato le dimissioni. E' intollerabile che in un partito stressato dal risultato elettorale sfavorevole, e nella fase delicata di una elezione presidenziale, dopo ben due votazioni fatte all'interno del gruppo dei grandi elettori ( e lui ha ha portato avanti la soluzione approvata dalla maggioranza, non un'altra) , emerga un tale stuolo di franchi tiratori o traditori, da metterlo seriamente in difficoltà. A Cominciare da Marino che adesso chiede il voto di tutti per Roma. Fortuna che non sono a Roma, altrimenti, prima di dargli il voto ci avrei pensato due volte; quanto meno alle primarie.

Ci sono altre parti condivisibili, ma nell'insieme, mette solo in evidenza che lui la sa lunga, cosa che da tempo so che non è proprio così. L'avesse saputa lunga non avrebbe fatto la vita che ha fatto. Nel suo ragionamento sbagliato trovo le tracce di una vita sbagliata.
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Messaggio Da Rom Ven 26 Apr 2013, 23:31

einrix ha scritto:

Non ci ha mai preso in politica Sofri, non vedo come debba incominciare adesso. E' troppo lungo come articolo, ma leggendolo, in molte parti dice cose che non stanno n'è in cielo e ne in terra. Parla di ambizione personale di Bersani come se parlasse di Renzi o di Berlusconi. Al loro confronto, l'ambizione di Bersani è quella di un francescano.

La verità sta nelle parole con cui ha dato le dimissioni. E' intollerabile che in un partito stressato dal risultato elettorale sfavorevole, e nella fase delicata di una elezione presidenziale, dopo ben due votazioni fatte all'interno del gruppo dei grandi elettori ( e lui ha ha portato avanti la soluzione approvata dalla maggioranza, non un'altra) , emerga un tale stuolo di franchi tiratori o traditori, da metterlo seriamente in difficoltà. A Cominciare da Marino che adesso chiede il voto di tutti per Roma. Fortuna che non sono a Roma, altrimenti, prima di dargli il voto ci avrei pensato due volte; quanto meno alle primarie.

Ci sono altre parti condivisibili, ma nell'insieme, mette solo in evidenza che lui la sa lunga, cosa che da tempo so che non è proprio così. L'avesse saputa lunga non avrebbe fatto la vita che ha fatto. Nel suo ragionamento sbagliato trovo le tracce di una vita sbagliata.

Invece di criticare, entrando nel merito, le idee di Sofri, si preferisce denigrarne la persona.
La vita che ha fatto Sofri non è un granché, in effetti: non ha mai presieduto comissioni, non ha fatto il ministro e non ha mai viaggiato in prima classe.
Io non lo trovo simpatico, e non ne ho mai fatto un eroe, ma lo rispetto per quello che è: un uomo molto intelligente, molto più di tanti che siedono in parlamento, e questo basta e avanza per rispettarne le idee.
Nel dire le cose che dice, per altro, non c'è bisogno di saperla lunga, bastano gli occhi e le orecchie, così come sarebbero bastati alla nomenklatura dell'Ulivo/Unione/PD per capire come sarebbero andate le cose negli ultimi quindici anni.


Sofri non dice che Bersani ha avuto ambizione personale, anzi dice l'opposto, negando che l'ambizione sia la molla del suo comportamento disperatamente ostinato.
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Messaggio Da cireno Sab 27 Apr 2013, 05:50

einrix ha scritto:

Non ci ha mai preso in politica Sofri, non vedo come debba incominciare adesso. E' troppo lungo come articolo, ma leggendolo, in molte parti dice cose che non stanno n'è in cielo e ne in terra. Parla di ambizione personale di Bersani come se parlasse di Renzi o di Berlusconi. Al loro confronto, l'ambizione di Bersani è quella di un francescano.

La verità sta nelle parole con cui ha dato le dimissioni. E' intollerabile che in un partito stressato dal risultato elettorale sfavorevole, e nella fase delicata di una elezione presidenziale, dopo ben due votazioni fatte all'interno del gruppo dei grandi elettori ( e lui ha ha portato avanti la soluzione approvata dalla maggioranza, non un'altra) , emerga un tale stuolo di franchi tiratori o traditori, da metterlo seriamente in difficoltà. A Cominciare da Marino che adesso chiede il voto di tutti per Roma. Fortuna che non sono a Roma, altrimenti, prima di dargli il voto ci avrei pensato due volte; quanto meno alle primarie.

Ci sono altre parti condivisibili, ma nell'insieme, mette solo in evidenza che lui la sa lunga, cosa che da tempo so che non è proprio così. L'avesse saputa lunga non avrebbe fatto la vita che ha fatto. Nel suo ragionamento sbagliato trovo le tracce di una vita sbagliata.

Come ha ben osservato ROM sbagli a parlare di ambizione personale per quanto riguarda l'azione di Bersani. E mi spiace che tu abbia poco in simpatia Marino che è uno dei migliori personaggi che ha il PD, per lo meno, a parte l'acuta intelligenza, è sempre stato fedele a quello che dice, che in politica non è cosa da tutti.

Io invece ho una certa stima di Sofri, se non altro perchè sa vedere con chiarezza quello che poi descrive, e io ho letto con vero piacere quel suo articolo perchè dice semplicemente la verità, ma specialmente perchè è "un uomo", condizione anche questa non da tutti.

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Messaggio Da cciappas Sab 27 Apr 2013, 06:14

purtroppo sofri ha solo detto e ripetuto ciò che è stato fatto capire all'uomo della strada,,, ancora, nonostante la sua vicenda, non ha capito che la politica italiana va avanti per episodi sempre controversi e abborracciati ma diretti da un'abile regia occulta che persegue sempre lo stesso obiettivo di lasciare le cose come stanno e salvare i soliti interesi,

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Messaggio Da freg53 Sab 27 Apr 2013, 07:05

negli ultimi due mesi prima delle elezioni ho visto un gran numero di quei dibattiti televisivi a cui partecipano giornalisti,intelllettuali,,economisti,politici.il conduttore di omnibus chiudeva sempre, prima di chiudere la trasmissione, con la solita domanda,chi secondo voi sarà a palazzo chigi? tutti,senza esitazione dicevano bersani.non uno aveva dubbi.per questo tutti questi intellettuali che dicono dopo quello che si doveva fare mi fanno ridere.lo stesso sofri,michele serra,ed altri non hanno sollevato mai dubbi o mai hanno avanzato proposte per un cambio di strategia.forse l'unico che aveva intravisto qualche problema è stato massimo d'alema che in un incontro avvenuto ad acireale ci aveva avvertito:guardate molti dei nostri ci vogliono dare una lezione votando per grillo con la motivazione,tanto vincerete lo stesso.ed invece è avvenuto il patatrac.
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Messaggio Da Rom Sab 27 Apr 2013, 14:10

freg53 ha scritto:negli ultimi due mesi prima delle elezioni ho visto un gran numero di quei dibattiti televisivi a cui partecipano giornalisti,intelllettuali,,economisti,politici.il conduttore di omnibus chiudeva sempre, prima di chiudere la trasmissione, con la solita domanda,chi secondo voi sarà a palazzo chigi? tutti,senza esitazione dicevano bersani.non uno aveva dubbi.per questo tutti questi intellettuali che dicono dopo quello che si doveva fare mi fanno ridere.lo stesso sofri,michele serra,ed altri non hanno sollevato mai dubbi o mai hanno avanzato proposte per un cambio di strategia.forse l'unico che aveva intravisto qualche problema è stato massimo d'alema che in un incontro avvenuto ad acireale ci aveva avvertito:guardate molti dei nostri ci vogliono dare una lezione votando per grillo con la motivazione,tanto vincerete lo stesso.ed invece è avvenuto il patatrac.

Non ti viene il dubbio che "tutti" dicevano Bersani perchè immaginavano che il PD avrebbe vinto, quando i sondaggi lo davano con un distacco abissale?
Io e altri ricordo bene che avevamo qualche dubbio che ciò avvenisse, e anzi dicevo proprio a te, con una battuta, "attento, tanta sicurezza porta male".
Il cambio di strategia è compito degli strateghi, non dei commentatori, e tanto meno di chi racconta, descrive e chiarisce quello che è già avvenuto.
Massimo D'Alema dovrebbe - avrebbe dovuto - preccuparsi del perchè "molti dei nostri ci vogliono dare una lezione" e, semmai, prevenire il patatrac: lui è uno dei massimi dirigenti e non si capisce a chi stesse dando questo avvertimento: a se stesso, forse?
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Messaggio Da freg53 Sab 27 Apr 2013, 15:16

eppure abbiamo fatto le cose per bene,primarie per il candidato,primarie per i deputati,alleanza con vendola,lettera d'intenti,non vi viene il dubbio che in questo paese uno che viene dalla storia del pci non è accettato dall'italia profonda? guardando i dati elettorali dal 1861 la sinistra è stata sempre minoranza e nelle uniche due occasioni in cui abbiamo vinto,lo abbiamo fatto sempre con un uomo di centro.mettiamoci il cuore in pace,con la bocciatura di prodi è finita la gloriosa storia del pci ed ora avremo un pdc ex democristiano.accontentiamoci,se non ci fossero stati quei 124.000 elettori a quest'ora avremmo berlusconi al quirinale e il pdl dilangante.
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Messaggio Da il Monitore Sab 27 Apr 2013, 16:55

freg53 ha scritto:alleanza con vendola
E questo vi ha fatto perdere esattamente come perse Veltroni anche lui ricorso e superato da Berlusconi. Gli italiani non saranno mai di sinistra perchè sono dei conservatori e non amano le rivoluzioni. E' gente pacifica più brava a fare l'amore della guerra. E lo dimostrano da tempi non sospetti.
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Messaggio Da rikkitikkitavi Sab 27 Apr 2013, 17:16

freg53 ha scritto:eppure abbiamo fatto le cose per bene,primarie per il candidato,primarie per i deputati,alleanza con vendola,lettera d'intenti,non vi viene il dubbio che in questo paese uno che viene dalla storia del pci non è accettato dall'italia profonda? guardando i dati elettorali dal 1861 la sinistra è stata sempre minoranza e nelle uniche due occasioni in cui abbiamo vinto,lo abbiamo fatto sempre con un uomo di centro.mettiamoci il cuore in pace,con la bocciatura di prodi è finita la gloriosa storia del pci ed ora avremo un pdc ex democristiano.accontentiamoci,se non ci fossero stati quei 124.000 elettori a quest'ora avremmo berlusconi al quirinale e il pdl dilangante.

veramente dopo le primarie avete messo in testa alle liste le persone designate dalla direzione; i dati elettorali del 1861 non c'entrano niente con il mondo di oggi.

non avete perso perché vi siete alleati con vendola e non avete vinto solo perché prodi era un democristiano. allora avete vinto perché prodi aveva un programma e degli obiettivi, e li diceva ad alta voce essendoo credibile. adesso avete perso perché se avevate un programma non lo avete mai tirato fuori, perché in campagna elettorale non avete detto niente per paura di scontentare qualcuno e perché dopo avere approvato tutte le schifezze della fornero non eravate credibili quando parlavate di lavoro al primo posto. dovevate difenderlo prima, il lavoro, quando eravate al governo.
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Messaggio Da freg53 Sab 27 Apr 2013, 17:36

ma allora per vincere basta dire minchiate? berlusconi ha detto di andare all'ufficio postale per ritirare i soldi e l'altro demente ha detto di distribuire 1.000 euro a tutti i disoccupati.
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Messaggio Da einrix Sab 27 Apr 2013, 17:52

Rom ha scritto:

Invece di criticare, entrando nel merito, le idee di Sofri, si preferisce denigrarne la persona.
La vita che ha fatto Sofri non è un granché, in effetti: non ha mai presieduto comissioni, non ha fatto il ministro e non ha mai viaggiato in prima classe.
Io non lo trovo simpatico, e non ne ho mai fatto un eroe, ma lo rispetto per quello che è: un uomo molto intelligente, molto più di tanti che siedono in parlamento, e questo basta e avanza per rispettarne le idee.
Nel dire le cose che dice, per altro, non c'è bisogno di saperla lunga, bastano gli occhi e le orecchie, così come sarebbero bastati alla nomenklatura dell'Ulivo/Unione/PD per capire come sarebbero andate le cose negli ultimi quindici anni.


Sofri non dice che Bersani ha avuto ambizione personale, anzi dice l'opposto, negando che l'ambizione sia la molla del suo comportamento disperatamente ostinato.

Si, denigro volentieri chi fa del "moralismo", del "ve lo dico io", con la sua fedina penale. Chi come lui non solo ha sbagliato, ma ha fatto dei danni, dovrebbe starsene in disparte. E invece, eccolo a pontificare. Non c'è un uomo che non sia intelligente. Non è la qualità o la quantità dell'intelligenza, in questione, ma le scelte politiche che ha fatto in passato e che con coerenza ci suggerisce anche oggi. E quando leggi: "Se fosse stato sfiduciato, avrebbe potuto guidare un governo provvisorio per l’elezione al Quirinale e la successiva campagna elettorale anticipata", lo rivedi come quello spietato avventuriero che in politica gioca così.

Bersani non ha fatto quello che avrebbe voluto Sofri, perché mentre lui faceva l'apprendista stregone, Bersani faceva il volontario a Firenze, e dopo, l'amministratore preparato e coscienzioso in Emilia Romagna. Quindi, avendo ricevuto da Napolitano un incarico esplorativo, trovando ovunque le porte chiuse al suo programma, si è messo in attesa per uno sviluppo di quella situazione politica. E lo sviluppo c'è stato,con alti e bassi, guidato proprio da lui, che all'atto delle sue dimissioni, lancia la figura del suo vice segretario, Letta Enrico, come possibile Presidente di un Consiglio aperto a tutte le forze che in Parlamento vogliano collaborare.

Significa avere in animo l'Italia, prima del partito e dei propri interessi personali. Anche per me è difficile descrivere questi avvenimenti, che non si sono ancora completamente compiuti, e che di sicuro nascondono dei risvolti tutti da scoprire e che non tutti ci piaceranno, ma la politica, non è solo viaggiare in carrozza, è anche portarsi il proprio pezzo di croce.

Come anche ha chiesto Napolitano, vorrei che un giornalista, prima di scrivere la sua ultima idea, ci pensasse, che riflettesse sulle conseguenze, anziché sparare a zero contro tutto e tutti.

Si comunque è vero; potrebbe anche non aver voluto dire che Bersani abbia messo in campo ambizioni personali, ma quella frase, in quel contesto, proprio ha degli elementi di indeterminazione ed io l'ho voluta intendere così. La mia risposta molto stringata, teneva conto anche del resto.

Tutto qui.
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Messaggio Da cciappas Sab 27 Apr 2013, 19:29

rikkitikkitavi ha scritto:

veramente dopo le primarie avete messo in testa alle liste le persone designate dalla direzione; i dati elettorali del 1861 non c'entrano niente con il mondo di oggi.

non avete perso perché vi siete alleati con vendola e non avete vinto solo perché prodi era un democristiano. allora avete vinto perché prodi aveva un programma e degli obiettivi, e li diceva ad alta voce essendoo credibile. adesso avete perso perché se avevate un programma non lo avete mai tirato fuori, perché in campagna elettorale non avete detto niente per paura di scontentare qualcuno e perché dopo avere approvato tutte le schifezze della fornero non eravate credibili quando parlavate di lavoro al primo posto. dovevate difenderlo prima, il lavoro, quando eravate al governo.

bravo,,, non solo non hanno parlato dle programma ma era come se non ci fossero.

e qjuando hanno avuto la maggioraza la hanno usata per rimettere in sella berlusconi.

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Messaggio Da Rom Sab 27 Apr 2013, 21:46

freg53 ha scritto:eppure abbiamo fatto le cose per bene,primarie per il candidato,primarie per i deputati,alleanza con vendola,lettera d'intenti,non vi viene il dubbio che in questo paese uno che viene dalla storia del pci non è accettato dall'italia profonda? guardando i dati elettorali dal 1861 la sinistra è stata sempre minoranza e nelle uniche due occasioni in cui abbiamo vinto,lo abbiamo fatto sempre con un uomo di centro.mettiamoci il cuore in pace,con la bocciatura di prodi è finita la gloriosa storia del pci ed ora avremo un pdc ex democristiano.accontentiamoci,se non ci fossero stati quei 124.000 elettori a quest'ora avremmo berlusconi al quirinale e il pdl dilangante.

Te ne accorgi adesso, di tutto questo?
Sono anni e anni che lo stiamo dicendo.
La differenza sta in come si vuole utilizzare questa analisi dell'elettorato/popolo: quando Gramsci, e dopo di lui altri, come Eco (Ur fascismo), parlavano di un'Italia fascistoide nel suo ventre profondo, clericale, indifferente, etc, non spingevano verso un potere condiviso con i fascisti o con la destra democristiana.
Gramsci fondò un partito (comunista) che nel dopoguerra, anche nei suoi anni migliori, si è attestato sotto il 30%, e solo per un momento ha sfiorato il 35. Nemmeno il compromesso storico di Berlinguer è arrivato a configurare un abbraccio venefico come quello attuale, o una strana creatura come l'Ulivo.
La strategia della nomenklatura post-PCI è stata tanto facile da pensare quanto ottusa nelle sue conseguenze, e fallimentare: hanno avuto l'idea geniale per cui, sommando i voti dell'elettorato ex comunista con quelli dell'ex pentapartito, la vittoria sarebbe stata travolgente.
E' a loro che dovresti spiegare che hanno sbagliato non tanto i conti, quanto l'analisi dell'elettorato italiano: oggi, o meglio nelle ultime tornate elettorali, il centro-sinistra, che ha messo dentro tutto e il suo contrario, ha meno voti del vecchio PCI eternamente, strutturalmente minoritario.
Non solo: la componente ex DC interna al PD è sufficiente per spaccare il partito e renderlo inservibile, anche solo per fare una decente opposizione.
Questo governo chiude definitivamente il cerchio: abbiamo ricostituito una DC.2, alla quale il PD ha fornito la corrente degli aclisti-popolari, mentre il PDL provvede a dotarla dei nuovi Darida, Sbardella, Scelba e Goria.
E Berlusconi ride a trentadue denti. Ma questo, in fondo, è solo il lato horror, mentre non descrivo quello patetico per rispetto dell'età.
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Messaggio Da cireno Lun 29 Apr 2013, 11:57

Rom ha scritto:

Te ne accorgi adesso, di tutto questo?
Sono anni e anni che lo stiamo dicendo.
La differenza sta in come si vuole utilizzare questa analisi dell'elettorato/popolo: quando Gramsci, e dopo di lui altri, come Eco (Ur fascismo), parlavano di un'Italia fascistoide nel suo ventre profondo, clericale, indifferente, etc, non spingevano verso un potere condiviso con i fascisti o con la destra democristiana.
Gramsci fondò un partito (comunista) che nel dopoguerra, anche nei suoi anni migliori, si è attestato sotto il 30%, e solo per un momento ha sfiorato il 35. Nemmeno il compromesso storico di Berlinguer è arrivato a configurare un abbraccio venefico come quello attuale, o una strana creatura come l'Ulivo.
La strategia della nomenklatura post-PCI è stata tanto facile da pensare quanto ottusa nelle sue conseguenze, e fallimentare: hanno avuto l'idea geniale per cui, sommando i voti dell'elettorato ex comunista con quelli dell'ex pentapartito, la vittoria sarebbe stata travolgente.
E' a loro che dovresti spiegare che hanno sbagliato non tanto i conti, quanto l'analisi dell'elettorato italiano: oggi, o meglio nelle ultime tornate elettorali, il centro-sinistra, che ha messo dentro tutto e il suo contrario, ha meno voti del vecchio PCI eternamente, strutturalmente minoritario.
Non solo: la componente ex DC interna al PD è sufficiente per spaccare il partito e renderlo inservibile, anche solo per fare una decente opposizione.
Questo governo chiude definitivamente il cerchio: abbiamo ricostituito una DC.2, alla quale il PD ha fornito la corrente degli aclisti-popolari, mentre il PDL provvede a dotarla dei nuovi Darida, Sbardella, Scelba e Goria.
E Berlusconi ride a trentadue denti. Ma questo, in fondo, è solo il lato horror, mentre non descrivo quello patetico per rispetto dell'età.


Purtroppo hai ragione al 150 per cento. Ma è difficile farlo capire ai miei amici piddini, che guardano a Civati come si guarda a un traditore, senza rendersi conto che quelli che costringono i Civati e i Fassina a tentare di distinguersi da questa deriva centro-cattolica, sono gli uomini che hanno preso il potere vero oggi nel PD, e qui parlo degli ex democristiani.
Il PD di oggi con la sua malattia del voler rincorrere i gusti degli italiani si è snaturato: da partito di quasi sinistra è diventato un partito di centro con vaghe colorazioni rosa. E’ evidente che poi a dare le carte sia il cartaro per eccellenza, cioè Berlusconi. Il quale Berlusconi, tanto per non farsi mancare niente, oggi ha indicato nella sinistra la causa che ha armato la mano di quel tizio che ieri ha sparato ai carabinieri. E indovinate un po’ chi è per lui la sinistra? Il M5S di Grillo. E ha pure ragione, non sulla sinistricità del M5S ma sul fatto che altra sinistra in Italia non se ne vede, e quindi visto che Grillo ce l’ha anche con lui, ecco chi i comunisti oggi sono diventati i grillici.
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Messaggio Da einrix Lun 29 Apr 2013, 12:32

Il PD sarebbe diverso se tutti quelli che hanno lasciato il PD per sparire nel nulla, in cerca della perfezione, che di volta in volta è stata Ferrero, Vendola, Di Pietro o Grillo, se, dicevo, appunto, fossero rimasti, come sono rimasto io, oggi sarebbe diverso. Non so se avremmo più voti, ma sarebbe diverso. Mentre se me ne fossi andato con loro, oggi mi ritroverei con loro, sospeso e imprigionato in uno spazio atemporale.
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Messaggio Da freg53 Lun 29 Apr 2013, 12:52

noi avevamo fatto le cose per bene,nessuno aveva avanzato critiche,si attendeva solo la certificazione elettorale.avevamo un'alleanza elettorale,un programma,avevamo anche solidi riferimenti europei,era tutto pronto per un governo riformista che avrebbe tentato di cambiare questo paese.purtroppo almeno tre milioni di nostri ex elettori hanno creduto al non programma di grillo,hanno creduto ad un buffone che in tutte le piazze ha gridato cose irrealizzabili.l'unico addebito che mi sento di fare è che non abbiamo capito in tempo dove si stava andando a parare.ora è inutile piangerci addosso,dobbiamo accontentarci di quello che passa il convento.
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Messaggio Da Rom Lun 29 Apr 2013, 15:56

freg53 ha scritto:noi avevamo fatto le cose per bene

L'abbiamo scampata bella.
Pensa che sarebbe successo se il PD avesse fatto le cose male.
Avremmo rischiato di avere di nuovo Berlusconi in sella - magari che si proponeva pure per presiedere una commissione per le riforme costituzionali - e Alfano al governo.
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Messaggio Da cireno Lun 29 Apr 2013, 16:24

e magari ministro degli interni, a dir poco....................
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Messaggio Da freg53 Lun 29 Apr 2013, 16:41

Rom ha scritto:

L'abbiamo scampata bella.
Pensa che sarebbe successo se il PD avesse fatto le cose male.
Avremmo rischiato di avere di nuovo Berlusconi in sella - magari che si proponeva pure per presiedere una commissione per le riforme costituzionali - e Alfano al governo.
solo i 124.000 eroici elettori ci hanno salvato.berlusconi pdr e governo rapidamente costituito.ma lo volete capire che l'italia è un paese di moderati,noi di sinistra possiamo solo aggiungerci.persino in giappone e nel messico hanno cambiato per poi rapidamente rientrare nei ranghi.noi non abbiamo avuto nemmeno questa possibilità. ma nemmeno con 5 stelle la vedevo bene,oggi ho sentito parlare alcuni grillini e mi viene da vomitare.possibile che abbiano portato tanti dementi.il primo che ha parlato è stato strabiliante,andate a rileggervi le parole che ha usato e vi renderete conto che razza di personale hanno eletto.
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Messaggio Da Ospite Lun 29 Apr 2013, 17:17

ironia vò cercando...

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Messaggio Da rikkitikkitavi Lun 29 Apr 2013, 18:50

freg53 ha scritto: solo i 124.000 eroici elettori ci hanno salvato.berlusconi pdr e governo rapidamente costituito.ma lo volete capire che l'italia è un paese di moderati,noi di sinistra possiamo solo aggiungerci.persino in giappone e nel messico hanno cambiato per poi rapidamente rientrare nei ranghi.noi non abbiamo avuto nemmeno questa possibilità. ma nemmeno con 5 stelle la vedevo bene,oggi ho sentito parlare alcuni grillini e mi viene da vomitare.possibile che abbiano portato tanti dementi.il primo che ha parlato è stato strabiliante,andate a rileggervi le parole che ha usato e vi renderete conto che razza di personale hanno eletto.

beato te che non ti viene da vomitare a stare al governo con alfano.
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Messaggio Da Guya Lun 29 Apr 2013, 19:01

rikkitikkitavi ha scritto:

beato te che non ti viene da vomitare a stare al governo con alfano.

avrà preso il plasil...
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Messaggio Da einrix Lun 29 Apr 2013, 19:27

Fassina lo ha spiegato bene: come fai a non aumentare un punto di IVA che fa quattro miliardi e a abolire l'IMU della prima casa? Sembra difficile.
E poi, scendendo nel merito: l'IVA incide sui consumi che fanno tutti, anche i meno abbienti, l'IMU invece, non incide né su chi la casa non ce l'ha, e neppure su chi ha detrazioni così importanti che di fatto quasi non la paga. E non vorrai togliere l'IMU prima casa (quei quattro miliardi) a chi può permettersi di pagarla e far pagare un punto di IVA a chi invece non ha i soldi per campare?

Morale: se si abolisce l'IMU prima casa e non si aumenta l'IVA di un punto va bene, ma se aumenta l'IVA per ridurre l'IMU, non va bene.

Insomma, dobbiamo credere che Letta Enrico mantenga la promessa di non mantenere un governo a tutti costi, e che perciò faccia in modo che le scelte siano finalizzate a chiudere la forbice della disuguaglianza, perché anche così si favorisce la ripresa del mercato.

Stiamo a vedere.


Ultima modifica di einrix il Lun 29 Apr 2013, 20:17 - modificato 1 volta.
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Messaggio Da rikkitikkitavi Lun 29 Apr 2013, 19:38

oddìo, sarebbe il minimo sindacale. aumentare di un punto l'iva per togliere l'imu sulla prima casa sarebbe quanto di più tafazziano si potrebbe fare in termini di rilancio dell'economia.

almeno fin lì speriamo che un vicesegretario del piddì ci arrivi, visto che tra l'altro proviene dalla democrazia cristiana.

ma capisco bene einirix, freg e tutti coloro che nel partito democratico hanno creduto e vogliono credere ancora, e per loro ho il massimo rispetto. ho solo paura che vi stiano prendendo un'altra volta per il sedere.
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Messaggio Da einrix Lun 29 Apr 2013, 20:22

rikkitikkitavi ha scritto:oddìo, sarebbe il minimo sindacale. aumentare di un punto l'iva per togliere l'imu sulla prima casa sarebbe quanto di più tafazziano si potrebbe fare in termini di rilancio dell'economia.

almeno fin lì speriamo che un vicesegretario del piddì ci arrivi, visto che tra l'altro proviene dalla democrazia cristiana.

ma capisco bene einirix, freg e tutti coloro che nel partito democratico hanno creduto e vogliono credere ancora, e per loro ho il massimo rispetto. ho solo paura che vi stiano prendendo un'altra volta per il sedere.

Non è tanto per IMU contro IVA, quanto per vedere fino a che punto Berlusconi vorrà mantenere la promessa di cancellare l'IMU per la prima casa, costi quello che costi. E' solo di questo che si parla, mica di tutta la manovra economica del governo, che dovrà essere ben articolata e complessa, visti i guai in cui ci troviamo.

Per quanto riguarda al resto, io credo nel PD e tu in cosa credi?
Meglio credere nel PD o credere in niente, più o meno l'un per cento?
O nel favoloso M5S-uomo qualunque del terzo millennio?
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Messaggio Da il Monitore Lun 29 Apr 2013, 21:56

einrix ha scritto:Fassina lo ha spiegato bene: come fai a non aumentare un punto di IVA che fa quattro miliardi e a abolire l'IMU della prima casa? Sembra difficile.
E poi, scendendo nel merito: l'IVA incide sui consumi che fanno tutti, anche i meno abbienti, l'IMU invece, non incide né su chi la casa non ce l'ha, e neppure su chi ha detrazioni così importanti che di fatto quasi non la paga. E non vorrai togliere l'IMU prima casa (quei quattro miliardi) a chi può permettersi di pagarla e far pagare un punto di IVA a chi invece non ha i soldi per campare?

Morale: se si abolisce l'IMU prima casa e non si aumenta l'IVA di un punto va bene, ma se aumenta l'IVA per ridurre l'IMU, non va bene.

Insomma, dobbiamo credere che Letta Enrico mantenga la promessa di non mantenere un governo a tutti costi, e che perciò faccia in modo che le scelte siano finalizzate a chiudere la forbice della disuguaglianza, perché anche così si favorisce la ripresa del mercato.

Stiamo a vedere.
Non è automatico che l'aumento IVA si trasferisca al prezzo al pubblico. In molti settori in sofferenza questo non accadrà, penso alle auto, agli alimentari, ai farmaceutici. Aumenteranno certamente gli SMS. Ecchissenefrega, vorrei dire. L'IMU sulla prima casa (e gli italiani vivono 4 su 5 in una casa di proprietà) è una bestia che ha ammazzato il mercato della casa. Se in una economia non si sostengono edilizia privata e mercato dell'auto si va tutti per stracci, e non mi pare che nessuno ne possa dubitare.
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Messaggio Da cireno Mar 30 Apr 2013, 06:14

il Monitore ha scritto:
Non è automatico che l'aumento IVA si trasferisca al prezzo al pubblico. In molti settori in sofferenza questo non accadrà, penso alle auto, agli alimentari, ai farmaceutici. Aumenteranno certamente gli SMS. Ecchissenefrega, vorrei dire. L'IMU sulla prima casa (e gli italiani vivono 4 su 5 in una casa di proprietà) è una bestia che ha ammazzato il mercato della casa. Se in una economia non si sostengono edilizia privata e mercato dell'auto si va tutti per stracci, e non mi pare che nessuno ne possa dubitare.

Non è automatico ma succede sempre così: se i soldi non ci sono o vendi i gioielli di casa o se non li hai vai a rubare o te le fai prestare. Leggendo con attenzione il discorso di Letta noto che

- sull' IMU ha vinto Berlusconi(e chissà Letta dove prenderà i soldi)
- sui sussidi ai poveri vince Grillo(e chissà Letta dove prenderà i soldi)
- sulla Salute si vedrà, ma per me ha vinto ancora Berlusconi (Letta sarà qui che prenderà i soldi?)
- sulle Mafie, con Alfano agli interni, ha ancora vinto Berlusconi
- le Politiche Agrarie, mezzo essenziale per il Paese, sono state date a madame chi sarà mai?
- nessuna parola sul conflitto di interessi, sulla legge anti corruzione

Ho ascoltato CIVATI ieri sera a Piazza Pulita e quello che ha detto è esattamente quello che deve essere detto.

Ah, concordo con Rikkitikki : anche a me verrebbe il vomito a coesistere al governo con Alfano e con Lupi. Questione di gusti.
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Messaggio Da cireno Mar 30 Apr 2013, 06:23

il Monitore ha scritto: L'IMU sulla prima casa (e gli italiani vivono 4 su 5 in una casa di proprietà) è una bestia che ha ammazzato il mercato della casa. Se in una economia non si sostengono edilizia privata e mercato dell'auto si va tutti per stracci, e non mi pare che nessuno ne possa dubitare.

Cioè vorresti dire che mio figlio, al quale ho dato l'appartamento di mia mamma, 72 mq., è andato in bolletta per avere pagato 103 euro di IMU?

Guarda Mon. cancellare l'IMU è una stronzata degna del miglior Berlusconi; in tutto il mondo la casa è un patrimonio e paga tasse. Il problema è a chi farle pagare. Il mio esempio: io ho un appartamento di 192 mq. e pago quasi 2000 euro di IMU. Io e mia moglie siamo in pensione eINSIEME sommiamo ben 940 euro di reddito pensionistico al mese.
Mio figlio è vice-direttore marketing di una multinazionale francese e guadagna 6000 euro mese netti 14 volte l'anno + eventuali premi. Allora ti pare normale l'IMU così come è messa? Giusto sarebbe tassare secondo reddito, e non secondo metri quadrati. Ma cancellare l'IMU è proprio una STRONZATA. E non mi dire che l'Imu ha ucciso il mercato della casa: è la mancanza di soldi e dei possibili mutui bancari che ha ucciso il mercato
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