Farmaci anticancro a totale carico del malato
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Adam
Guya
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Farmaci anticancro a totale carico del malato
Cancro, chi è povero muore
di Daniela Minerva
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/cancro-chi-e-povero-muore/2210230/1111
Per la prima volta in Italia due farmaci oncologici sono stati messi in vendita solo a pagamento: chi vuole curarsi deve pagare più di mille euro a settima
Non se ne è accorto nessuno. Ma presto se ne accorgeranno i malati di cancro. Perché, in barba alla Costituzione, per la prima volta nel nostro Paese, le autorità sanitarie hanno deciso che ci sono malati di tumore ricchi che avranno accesso a due farmaci oncologici, e quelli poveri che dovranno fare senza.
E' accaduto infatti che il pertuzumab (Roche) e l'afibercept (Sanofi-Aventis) siano stati autorizzati dall'Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) il 27 maggio scorso e quindi ammessi in farmacia, ma a totale carico del malato.
Che, se vuole curarsi, dovrà quindi pagare per il farmaco Roche 6.000 euro per le prime due somministrazioni e poi tremila euro ogni 21 giorni; e per quello Sanofi Aventis 4.000 euro ogni tre settimane.
Perché le medicine sono sì registrate e ammesse alla vendita, ma non rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. Non era mai successo per gli anticancro, salvavita. Perché se è vero che molti farmaci innovativi sono oggi disponibili in farmacia a pagamento (è la cosiddetta Fascia C), è anche vero che si è sempre trattato di prodotti non salvavita, per i quali, il più delle volte, esiste un'alternativa, ancorché meno potente o meno avanzata.
Il cancro, poi, è di una tale drammaticità che nessuno aveva mai osato nemmeno immaginare che si potessero registrare delle medicine e non metterle a disposizione di tutti i malati.
Non c'è dubbio che l'Aifa ha agito secondo le norme. Anzi, la norma. Sciagurata e passata finora sotto silenzio: quella con la quale l'ex ministro Renato Balduzzi, oggi deputato montiano, ha deciso, nel novembre del 2012, che i farmaci non ancora ammessi al rimborso del Ssn ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie potessero essere venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli. "Nelle more", si dice in gergo.
Ma queste more sono lunghissime: come "l'espresso" ha denunciato più volte, i farmaci innovativi arrivano nel nostro paese con grande ritardo: fino a due anni dall'approvazione europea. Diversi mesi trascorrono mentre l'Aifa rivede i dossier già esaminati e approvati dalle autorità europee e autorizza il farmaco anche nel nostro paese, ma altri mesi passano a definire prezzo e modalità di accesso al mercato. I tempi di questi iter si fanno sempre più lunghi anche perché si allungano i negoziati, con l'Aifa che offre prezzi che le aziende ritengono bassi.
Ed è chiaro a tutti che non ci sono soldi per la sanità, e che, quindi, i negoziati non sono destinati ad accorciarsi. Anzi. Nelle "more": chi ha i soldi si comprerà il farmaco con gli evidenti benefici terapeutici, chi non li ha lascerà questa vita. E non serve raccontare come, negli Usa e nei paesi senza servizio sanitario universale, le persone si indebitino, vendano la casa, chiedano prestiti per potersi pagare anche solo qualche mese di vita.
E a guadagnarci sono le aziende che inizieranno a vendere il farmaco mesi e mesi prima del suo accesso agli ospedali pubblici. Ma resta l'interrogativo: Balduzzi si è reso conto della drammaticità di quella firma? E non ci vengano dire che è solo "nelle more", perché una volta infranto il muro della decenza, non si torna più indietro
di Daniela Minerva
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/cancro-chi-e-povero-muore/2210230/1111
Per la prima volta in Italia due farmaci oncologici sono stati messi in vendita solo a pagamento: chi vuole curarsi deve pagare più di mille euro a settima
Non se ne è accorto nessuno. Ma presto se ne accorgeranno i malati di cancro. Perché, in barba alla Costituzione, per la prima volta nel nostro Paese, le autorità sanitarie hanno deciso che ci sono malati di tumore ricchi che avranno accesso a due farmaci oncologici, e quelli poveri che dovranno fare senza.
E' accaduto infatti che il pertuzumab (Roche) e l'afibercept (Sanofi-Aventis) siano stati autorizzati dall'Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) il 27 maggio scorso e quindi ammessi in farmacia, ma a totale carico del malato.
Che, se vuole curarsi, dovrà quindi pagare per il farmaco Roche 6.000 euro per le prime due somministrazioni e poi tremila euro ogni 21 giorni; e per quello Sanofi Aventis 4.000 euro ogni tre settimane.
Perché le medicine sono sì registrate e ammesse alla vendita, ma non rimborsate dal Servizio sanitario nazionale. Non era mai successo per gli anticancro, salvavita. Perché se è vero che molti farmaci innovativi sono oggi disponibili in farmacia a pagamento (è la cosiddetta Fascia C), è anche vero che si è sempre trattato di prodotti non salvavita, per i quali, il più delle volte, esiste un'alternativa, ancorché meno potente o meno avanzata.
Il cancro, poi, è di una tale drammaticità che nessuno aveva mai osato nemmeno immaginare che si potessero registrare delle medicine e non metterle a disposizione di tutti i malati.
Non c'è dubbio che l'Aifa ha agito secondo le norme. Anzi, la norma. Sciagurata e passata finora sotto silenzio: quella con la quale l'ex ministro Renato Balduzzi, oggi deputato montiano, ha deciso, nel novembre del 2012, che i farmaci non ancora ammessi al rimborso del Ssn ma verificati come efficaci dalle autorità sanitarie potessero essere venduti in farmacia a chi ha i soldi per comprarseli. "Nelle more", si dice in gergo.
Ma queste more sono lunghissime: come "l'espresso" ha denunciato più volte, i farmaci innovativi arrivano nel nostro paese con grande ritardo: fino a due anni dall'approvazione europea. Diversi mesi trascorrono mentre l'Aifa rivede i dossier già esaminati e approvati dalle autorità europee e autorizza il farmaco anche nel nostro paese, ma altri mesi passano a definire prezzo e modalità di accesso al mercato. I tempi di questi iter si fanno sempre più lunghi anche perché si allungano i negoziati, con l'Aifa che offre prezzi che le aziende ritengono bassi.
Ed è chiaro a tutti che non ci sono soldi per la sanità, e che, quindi, i negoziati non sono destinati ad accorciarsi. Anzi. Nelle "more": chi ha i soldi si comprerà il farmaco con gli evidenti benefici terapeutici, chi non li ha lascerà questa vita. E non serve raccontare come, negli Usa e nei paesi senza servizio sanitario universale, le persone si indebitino, vendano la casa, chiedano prestiti per potersi pagare anche solo qualche mese di vita.
E a guadagnarci sono le aziende che inizieranno a vendere il farmaco mesi e mesi prima del suo accesso agli ospedali pubblici. Ma resta l'interrogativo: Balduzzi si è reso conto della drammaticità di quella firma? E non ci vengano dire che è solo "nelle more", perché una volta infranto il muro della decenza, non si torna più indietro
Guya- La Pasionaria
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Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
Credo che se i farmaci sono stati ammessi all'uso, giudicandoli efficaci, il non considerarli rimborsabili rappresenti una discriminazione anticostituzionale che non può essere ammissibile.
Vorrei conoscere chi è stato il responsabile primo dei questa decisione e metterlo alla berlina come merita è il minimo che si può fare..
Vorrei conoscere chi è stato il responsabile primo dei questa decisione e metterlo alla berlina come merita è il minimo che si può fare..
Adam- Messaggi : 609
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Località : Roma
Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
Da quello che si capisce è Balduzzi. Adesso vediamo se il suo successore rimedia, ma non credo proprio, anzi, abituiamoci ad altri tagli di questo genere, la Grecia è sempre più vicina...
Montalbano- Messaggi : 1137
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Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
devono pagare i jet di stato perchè loro devono viaggiare,,, roosvelt, churchill e stalin usavano gli aerei militati, ma i malati venivano curati:scratch:
cciappas- Messaggi : 239
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Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
Libera terapia in libera farmacia. Vabbè, di cosa ci lamentiamo? Uno stato che vende prodotti cancerogeni guadagnandoci lautamente sopra, dovrà pur permettersi di risparmiare sulle terapie.....
Osservatore- Messaggi : 155
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Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
Osservatore ha scritto:Libera terapia in libera farmacia. Vabbè, di cosa ci lamentiamo? Uno stato che vende prodotti cancerogeni guadagnandoci lautamente sopra, dovrà pur permettersi di risparmiare sulle terapie.....
vero, hai ragione...
Per ovviare alla cosa, penso - e spero - i malati di cancro anzichè curarsi a casa, e quindi nel loro ambiente, dovrebbero restare ricoverati per tutto il tempo necessario alla cura. In questo modo - proprio perchè ricoverati - la spesa sarebbe a carico della struttura e non del malato.
Ma significa comunque il formarsi di liste attesa allucinanti per avere un letto d'ospedale il chè significa, ancora, che molti moriranno prima.
Per non parlare del dolore che il cancro provoca...
Guya- La Pasionaria
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Località : Genova
Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
e dei maggiori costi che il ricovero comporta rispetto alla fornitura gratuita dei farmaci ai pazienti non ospedalizzatiGuya ha scritto:
vero, hai ragione...
Per ovviare alla cosa, penso - e spero - i malati di cancro anzichè curarsi a casa, e quindi nel loro ambiente, dovrebbero restare ricoverati per tutto il tempo necessario alla cura. In questo modo - proprio perchè ricoverati - la spesa sarebbe a carico della struttura e non del malato.
Ma significa comunque il formarsi di liste attesa allucinanti per avere un letto d'ospedale il chè significa, ancora, che molti moriranno prima.
Per non parlare del dolore che il cancro provoca...
Ospite- Ospite
Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
la chiamano spending review.
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
rikkitikkitavi ha scritto:la chiamano spending review.
a Roma si chiamano gli affari de Maria Cazzetta :lol!:
Ospite- Ospite
Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
Da condurre cantando rigorosamente la Società dei Magnaccioni...
Montalbano- Messaggi : 1137
Data d'iscrizione : 30.04.13
Re: Farmaci anticancro a totale carico del malato
allora... mi pare doveroso riportare quanto segue per spiegare che la notizia pubblicata è una "gonfiatura" nel senso che i farmaci anticancro sono tutti rimborsati dal SSN, tranne alcuni - come quelli specificati nell'articolo - che devono seguire la lungaggine dell'iter di approvazione e che quindi finchè non è così sono a totale carico del malato
Quello che posterò di seguito è un copiaincolla di una discussione che sto seguendo su FB e chi scrive sono persone qualificate per dare le corrette risposte (medici, biologi, scienziati vari...) nella fattispecie chi ha scritto ciò che ho quotato è un oncologo
Quello che posterò di seguito è un copiaincolla di una discussione che sto seguendo su FB e chi scrive sono persone qualificate per dare le corrette risposte (medici, biologi, scienziati vari...) nella fattispecie chi ha scritto ciò che ho quotato è un oncologo
La tesi dell'articolo e' "Balduzzi ha messo a pagamento dei farmaci salvavita, quindi chi e' povero morira' di cancro". Intanto vediamo di fare chiarezza sul concetto di farmaco salvavita, nello specifico i due farmaci citati.
Pertuzumab e' autorizzato per il trattamento di cancro alla prostata, alla mammella, e all'ovaio metastatici e in combinazione con altri due farmaci (in commercio e rimborsati).
Il miglior vantaggio dimostrato (nel trial di fase III sul cancro alla mammella) e' di un progress free survival (hai il tumore ma non progredisce) di 18 mesi contro i 12 dei pazienti trattati solo con i due farmaci usati in combinazione. E' abbastanza un vantaggio netto di 6 mesi per definirlo salvavita?
"Afibercept" non esiste, si chiama afLibercept, e' un farmaco anti-angiogenetico, ovvero inbisce la crescita dei vasi sanguigni, ed e' approvato in Europa per il trattamento della degenerazione maculare (non un cancro) e per il trattamento del cancro al colon metastatico in seconda linea di trattamento. Nel trial clinico che ha portato all'approvazione, i pazienti trattati con aflibercept in combinazione con altri farmaci hanno un vantaggio di sopravvivenza di UN MESE rispetto ai pazienti trattati solo con gli altri farmaci
e' vero, tra l'approvazione in sede europea e l'approvazione della rimborsabilita' da parte del SSN possono passare anche anni. Un po' e' colpa dei meccanismi sempre lenti della burocrazia (ma senza dubbio tra i piu' veloci nel sistema italiano, non fosse altro per la pressione che subiscono da parte di aziende farmaceutiche, strutture pubbliche, medici, associazioni di pazienti...), un po' e'' colpa del fatto che lo stato DEVE cercare di strappare il miglior accordo possibile, e non e' facile. Cosa ha fatto Balduzzi? Ha inserito questo articolo in un decreto, covertito in LEGGE 8 novembre 2012, n. 189
"Fatta eccezione per i medicinali per i quali e' stata presentata domanda ai sensi del comma 3, i medicinali per i quali e' rilasciata un'autorizzazione all'immissione in commercio comunitaria a norma del regolamento (CE) n. 726/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 31 marzo 2004, del regolamento (CE) n. 1901/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 12 dicembre 2006, o del regolamento (CE) n. 1394/2007 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 13 novembre 2007, o un'autorizzazione all'immissione in commercio ai sensi del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, sono automaticamente collocati in apposita sezione, dedicata ai farmaci non ancora valutati ai fini della rimborsabilita', della classe di cui all'articolo 8, comma 10, lettera c), della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e successive modificazioni, nelle more della presentazione, da parte dell'azienda interessata, di un'eventuale domanda di diversa classificazione ai sensi della citata disposizione legislativa. Entro sessanta giorni dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea della decisione della Commissione europea sulla domanda di autorizzazione all'immissione in commercio a norma del regolamento (CE) n. 726/2004, del regolamento (CE) n. 1901/2006 o del regolamento (CE) n. 1394/2007, l'AIFA pubblica nella Gazzetta Ufficiale un provvedimento recante la classificazione del medicinale ai sensi del primo periodo del presente comma e il suo regime di fornitura. Per i medicinali autorizzati ai sensi del decreto legislativo 24 aprile 2006, n. 219, le indicazioni della classificazione ai sensi del primo periodo del presente comma e del regime di fornitura sono incluse nel provvedimento di autorizzazione all'immissione in commercio. In ogni caso, prima dell'inizio della commercializzazione, il titolare dell'autorizzazione all'immissione in commercio e' tenuto a comunicare all'AIFA il prezzo ex factory e il prezzo al pubblico del medicinale. Le disposizioni del presente comma si applicano anche ai medicinali oggetto di importazione parallela".
Che situazione modifica questo decreto?
Guya- La Pasionaria
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