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ICE - Iniziativa dei Cittadini Europei

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Messaggio Da Erasmus Ven 12 Lug 2013, 22:53

ICE - Iniziativa dei Cittadini Europei

L'ICE promossa dal MFE su Tobin Tax e Carbon Tax


E' già da mesi che mi dico di pubblicare qualcosa su questo nuovo "istituto" dell'UE che offre uno spiraglio di democvrazia diretta , molto arduo da sfruttare e tuttavia da perseguire con tenacia proprio come necessario passo verso la rottura del "monopolio" del potere europeo detenuto dai governi nazionali che si incontrano a decidere sulla testa dei dei loro governati (e magari dopo riferiscono: «Ce lo chiede l'Europa!»)


Colgo l'occasione offerta da un breve articolo, chiaro e preciso, pubblicato da una rivista ligure (organo dell'ente associativo "CENTRO IN-EUROPA" di Genova), scritto da Piergiorgio Grossi (mia vecchia conoscenza, attualmente – tra  l'altro – segretario regionale ligure  del MFE).

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Genova,  Venerdì 12 luglio 2013
Una Iniziativa di democrazia partecipativa
di Piergiorgio Grossi

Poter circolare liberamente in tutta Europa, poter studiare all’estero con l’Erasmus, poter votare per le elezioni europee e locali nei paesi di residenza indipendentemente dalla nazionalità o semplicemente il veder scritto “Unione Europea” prima di “Repubblica italiana” sul nostro passaporto sono segnali importanti del fatto che molti aspetti di una cittadinanza europea sono già in vigore, ma forse solo da quest’anno possiamo parlare di una partecipazione attiva dei cittadini europei alla vita civile del nostro continente. Non certo perché il 2013 è stato dichiarato anno europeo della cittadinanza, ma perché da quest’anno è in funzione l’istituto dell’ ICE – Iniziativa dei Cittadini Europei.

In che cosa consiste ?
L’articolo 11 del trattato di Lisbona prevede la possibilità che i cittadini europei con almeno 1 milione di firme possano chiedere alla Commissione europea di elaborare progetti di legge (che nel gergo europeo si chiamano Regolamenti o Direttive). 

Nella strana costituzione scritta nei Trattati dell’Europa solo la Commissione Europea può redigere proposte di atti legislativi, che Parlamento e Consiglio dovranno successivamente approvare. 
Fino ad oggi solo il Consiglio dei Ministri o il Parlamento Europeo potevano chiedere alla Commissione di predisporre progetti di legge; da oggi anche i cittadini con una iniziativa popolare di raccolta di firme possono farlo.

Non è una novità di poco conto. Lo strumento dell’ICE è la prima e finora unica possibilità di cittadinanza attiva a livello sovranazionale ed è inoltre la prima volta che le firme sono valide anche se raccolte via web con la sola indicazione del numero della carta di identità.

Come cittadini responsabili dovremmo esultare per questa alba della democrazia sovranazionale. Ma come tutte le opportunità che la storia ci presenta, bisogna anche essere pronti a coglierla e sfruttarne in pieno le possibilità. Tra le 14 iniziative presentate e sulle quali i diversi comitati hanno iniziato a raccogliere le firme solamente 2, quella sull’acqua pubblica e quella sulla libertà dei media hanno una valenza generale, le altre o sono molto specifiche o sono settoriali. 

Il Movimento Federalista Europeo ha l’ambizione di presentare una iniziativa di portata non solo generale, ma anche dirompente: proporre cioè alla Commissione di utilizzare risorse proprie, aggiuntive agli attuali bilanci dell’Unione, provenienti da una Tassa sulle transazioni Finanziarie (Tobin Tax) e da una tassa sulla emissione di CO2 (Carbon Tax) per finanziare un piano straordinario di investimenti dell’ordine di grandezza di 400 miliardi in 3-4 anni per operare quel rilancio dello sviluppo e dell’occupazione di cui tutti invocano l’attuazione ma che nessuno stato nazionale è in grado di realizzare. Il piano è estremamente ambizioso perché chiede un aumento delle risorse proprie dell’Unione, cosa che i governi si sono finora rifiutati di concedere; ma non si tratta di un piano irrealizzabile perché gli strumenti previsti (Tobin tax e Carbon tax) sono già stati studiati e quantificati dalla Commissione; la Tobin tax è addirittura già stata decisa da 11 Stati attraverso lo strumento della “collaborazione rafforzata”; gli investimenti necessari sono già in larga misura definiti dal programma Europa 2020, che è una riedizione aggiornata del mitico piano Delors degli anni ’90.

E allora perché proporre una ICE ?
Semplicemente perché tutti questi strumenti e obiettivi sono rimasti sulla carta e non sono divenuti atti giuridici vincolanti dell’Unione Europea.

Come tutte le proposte anche questa dovrà avere il consenso sia del Parlamento che del Consiglio dei Ministri e, trattandosi di un intervento che trasferisce poteri fiscali all’Unione, ha bisogno della unanimità degli Stati, cosa che sappiamo difficilissima; ma quali altre via abbiamo per affrontare il problema della disoccupazione ? e chi può essere credibile se non l’Unione Europea ?
Abbiamo creato i primi comitati promotori in Italia, Francia, Belgio, Spagna, Repubblica Ceca e Grecia e nei prossimi mesi dovremmo riuscire a costituire comitati in altri paesi.

Per l’Italia è attivo il sito
=>  http://www.eci-sviluppoeoccupazioneineuropa.blogspot.it
che aggiorna gli sviluppi dell’iniziativa.

Tutti invocano la democrazia partecipativa: ora vi è lo strumento per renderla effettiva.
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Ciao a tutti.
Erasmus
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