Intorno alle leggi

In facebook ogni tanto compare la propaganda contro l'aborto. Ieri, ho risposto in questo modo:

Ci sono confini oltre i quali la legge non può e non deve andare. C'è la coscienza individuale per quello. Questo, come fatto generale. Nello specifico, l'aborto c'è, quando c'è, in barba a tutte le leggi, con la conseguenza che spesso è chi abortisce illegalmente che muore per setticemia o emorragia. Con la legge che depenalizza l'aborto si vuole salvare chi è in quelle condizioni. Con la legge contro la depenalizzazione dell'aborto si vuole punire, anche con la morte chi tenta comunque l'aborto. Da qui non si esce, e salta fuori la coscienza e la falsa coscienza di chi perora certe cause. Sono contrario all'aborto, razionalmente, e sono contrario ad una legge che lo vieti, per compassione. I veri cristiani, non sono bacchettoni, ma hanno quello spirito di comprensione che qui pare, manchi del tutto.


Detto ciò, la legge naturale non è mai come quella della legislazione, che in tal caso non servirebbe, ma esiste, ed ogni volta che la vogliamo reprimere rischiamo non sempre di fare cosa buona.


Ad esempio, l'omicidio fa parte di una legge di natura, ma talvolta, com'è nel caso delle forze di polizia, dell'esercito, del boia, a certe condizioni,  viene persino permesso, in vista di un bene maggiore, anche se negli altri casi è punito. Spesso ci troviamo a voler controllare le leggi della natura, ma è tanto più difficile quanto sono più vicine al comune sentire, ad un'etica privata. Quando si parla di diritti inalienabili e di libertà, si sottintende che non si vogliono leggi che li limitino, questo, per dire che non sempre la legge,specie quando esce dal contratto sociale, può essere ammessa e accettata.


Le Costituzioni definiscono proprio il quadro generale in cui possono aver valore le leggi, ed oggi, la legislazione sull'aborto è pienamente all'interno dell'istituzione costituzionale, nei termini in cui è stata concepita per la tutela sociale della maternità e per rendere possibile l'interruzione volontaria della gravidanza nelle forme e nei limiti previsti dalla legge.


http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_normativa_845_allegato.pdf

gennaio.“
il link:
http://www.trevisotoday.it/.../treviso-controllore-treno...

" . Da parte dello straniero può esserci stata furbizia o meno, sta di fatto che il primo atto: farlo scendere dal treno per biglietto non timbrato era cosa fatta [non importa se cosa corretta dal punto di vista delle procedure FFSS, che è e resta un altro problema].


 Il secondo atto è quello di un signore che timbra il biglietto e sale sul treno. E a quel punto che il controllore sbaglia (forse una seconda volta), non facendolo salire, proprio quando finalmente aveva i documenti di viaggio a posto. 


E su questi presupposti il giudice condanna il controllore. Le cose sarebbero andate diversamente (credo intuitivamente) se il controllore avesse (subito) elevato multa al possessore di titoli di viaggio non idonei (non timbrati). Ogni altro evento sarebbe stato privo di conseguenze. 


Qualcuno può dire: mah, non hanno dimora, un verbale inutile...meglio farlo scendere.... salvo arrabbiarsi vedendolo risalire con i documenti a posto. 


Un controllore dovrebbe essere preparato a fronteggiare certe situazioni, senza farsi prendere la mano. Così invece, si è comportato in maniera contraria ai regolamenti delle FFSS ed alla legge. 


Che altro poteva fare il giudice che ha dovuto analizzare quei fatti? 


Però le battute sul controllore vittima della giustizia,di pance ne hanno colpite. Così non va neppure l'informazione e la satira, perché ti falsa i valori della realtà e ti induce a giudizi errati.