Tesoro, mi si è impressionata la pellicola..

Magda!

mi imbarcai su un cargo battente bandiera liberiana ...

Ugo o Massimiliano? al massimo: Ciro!

il genio non è acqua

la gente



due colonne!

Bessarione13 ha scritto:
la gente

video postato

due colonne!

video postato

De Sica era doveroso...
Pane amore e fantasia, un vero capolavoro del neoromanticismo

Che te mangi ?
Pane, marescià !
E che ci metti dentro ?
Fantasia, marescià !!

al cuore, Ramon!

Bessarione13 ha scritto:al cuore, Ramon!

Per un pugno di dollari

Quando un uomo con la pistola incontra un uomo col fucile, quello con la pistola è un uomo morto

a proposito di Casablanca, questo è al top di un'antologia delle scene da film: se l'è bevuta!

l'onore


vendicato

Anitona

ladri di biciette rimasto nella storia del cinema


più oltre!

i cinesi! i cinesi!

Tratto dal romanzo “Red Alert”, di Peter George, Il Dottor Stranamore è una denuncia dei rischi di degenerazione della "guerra fredda" (il film è del 1964), ma mantiene una sua attualità in quanto resta vivo il sentimento d’impotenza che si prova ad immaginare le redini del mondo in mano a degli idioti.
Nel film assistiamo infatti ad una carrellata di personaggi potenti, tutti o stupidi e inetti o pazzi esaltati, dal generale pazzo che scatena l'attacco all'URSS
a quello che si entusiasma nella descrizione del volo radente di un B52
alle grottesche telefonate tra i due presidenti
, il racconto procede in un crescendo con una serie di annotazioni comiche e di costume e l’escalation si completa con l’entrata in scena del terzo personaggio interpretato da Peter Sellers, il Dottor Stranamore, uno scienziato nazista riciclatosi nel governo americano, che si entusiasma alla idea dellla creazione d’una razza perfetta.
Il film si conclude con una sequenza-balletto: la serie delle esplosioni atomiche che mette fine al pianeta – ed al film - accompagnata dalla voce di Vera Lynn che canta “We’ll meet again”,
La distruzione del mondo, alla fine, senza una causa: Kubrick lancia il suo messaggio non solo contro il militarismo e la guerra, ma prima ancora contro l’uomo, la sua follia e la sua idiozia suicida.

Di ispirazione orwelliana, Brazil è un film del 1985 diretto da Terry Gilliam e - a mio parere - uno dei migliori del genere fantasy (e della storia del cinema) mai realizzato, dal ritmo eccitante e fantasmagoriche scenografie e costumi. Una critica spietata alla burocrazia e al cinismo del potere che, in un indeterminato ma prossimo futuro, uccidono chi tenta di ribellarsi o è ancora capace di sognare. Assolutamente da non perdere.
Il trailer ne rende l'idea

Così lo descrive il Morandini

Lo scarafaggio che, passando sul computer di un ministero, fa sbagliare la lettera di un cognome, è all'origine di tutti i guai che capitano al povero, stralunato funzionario Sam Lowry. Col contributo di Tom Stoppard, Gilliam, uno dei sei Monty Python, ha sfiorato il capolavoro con questa farsa assordante e ridondante che mescola Orwell, Walter Mitty e Kafka con rimandi a Potëmkin, Blade Runner, Casablanca e Stranamore. Ricchezza di invenzioni comiche, fantasioso sfarzo scenografico, spunti parodistici e satirici sulla burocrazia.

Questa la scena finale


Originariamente il film doveva chiamarsi 1984 & 1/2 in omaggio sia George Orwell che Federico Fellini. Altro titolo preso in considerazione dal regista fu The Ministry of Torture, How I Learned to Live with the System - So Far (evidente riferimento a "Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba" di Stanley Kubrick. Il titolo definitivo fa riferimento al noto motivo Aquarela do Brasil che - in tragicomico contrappunto alla drammatica assurdità della storia - compare con ingegnose variazioni in quasi tutti i brani della colonna sonora

Guya ha scritto:

mi chiedo :scratch: come mai nessun altro intervenga in questo 3d. Eppure di cinefili ce ne sono...

cinefili? o cinofili?

Bessarione13 ha scritto:cinefili? o cinofili?

dici che debbo pensare facciano parte della seconda categoria ?
:scratch: capisco allora...
vabbe aprirò un 3d che parla di lupi... cani e canidi..

..che poi, a ben pensarci.. usando come incipt "il richiamo della Foresta" potrebbe pure uscirci un buon 3d..
vabbe' ma da soli si fa poca strada.. :readpaper:

un Mondo a parte... l'apartheid. Splendido film di denuncia.
Ancora ahimè, attuale... pure dalle nostre parti..

Nel 1963 a Johannesburg, in Sudafrica, la tredicenne Molly Roth, figlia di due giornalisti bianchi molto attivi nella lotta contro l'apartheid, saluta addolorata una notte suo padre Gus, costretto a fuggire improvvisamente. Molly, rimasta con la madre Diana, con la nonna e con le due sorelline minori, Jude e Miriam, si accorge presto che nella elegante scuola che frequenta, molte compagne la disprezzano come figlia di "traditori" e l'amica più cara la evita, specialmente quando Diana viene incarcerata per 3 mesi senza processo e, dopo esssere stata rilasciata, viene subito rinchiusa per altri 3 mesi. Le bambine sono rimaste sole con la nonna materna: specialmente Molly sentendo dolorosamente la mancanza dei genitori si affeziona ad Elsie, la giovane domestica nera, sorella di Solomon, uno degli irriducibili capi del movimento per l'uguaglianza nel Sudafrica. Frattanto Diana, che ha sempre resistito fieramente ai suoi carcerieri, in un momento di disperazione, temendo di poter denunciare qualche amico, tenta il suicidio. I suoi persecutori riescono a salvarla e debbono rilasciarla, perchè contro di lei non ci sono prove decisive. Diana torna perciò a casa, ma è agli arresti domiciliari e in cattive condizioni di salute. Scoperto per caso il tentativo di suicidio della madre, Molly glielo rimprovera aspramente, rinfacciandole di non averle mai spiegato la propria attività e di aver trascurato lei e le sorelline per dedicarsi alla lotta politica. Giunge intanto la notizia della morte di Solomon, ucciso in carcere sotto tortura. Molly accompagna la madre al solenne funerale dell'amico, in mezzo alla folla di neri, che inneggiano violentemente alla lotta contro l'apartheid, e si sente finalmente totalmente unita alla mamma, sia nella commozione e nel dolore che nel bisogno di combattere con tutte le forze contro la drammatica situazione, che lacera il suo paese