Niente bagnine a Jesolo, l'islam si potrebbe offendere
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Niente bagnine a Jesolo, l'islam si potrebbe offendere
Come risolvo a Jesolo il problema dei venditori ambulanti extracomunitari che oltre a essere illegali sono dei gran maleducati e in nome di regole religiose del cavolo, quelle dell’islam, trattano male e perfino prendono a botte le donne che in servizio sulla spiaggia li invitano ad andarsene come richiesto dalla legge italiana? Elementare Watson, elimino le donne, così la sensibilità islamica non mi soffre, non si urta, e tutti contenti. La retromarcia serale delle autorità di Jesolo, presidente degli arenili, sindaco, comandante dei vigili urbani e via elencando, non cambia la realtà vergognosa, casomai la esalta. Ci hanno provato, hanno fatto una trionfale conferenza stampa annunciando la gran trovata, fatta in nome della pace, per carità, mica sessismo, razzismo, subalternità bieca e colpevole, svendita della nostra civiltà, poi la bella trovata è finita sul Corriere del Veneto, che l’ha riferito, va detto, senza la minima nota polemica di commento figurarsi di indignazione, e qualcuno se n’è accorto e ha fatto casino, per prima la senatrice del Pdl veneta Cinzia Bonfrisco. Menomale, ma non cambia niente, e il sindaco, un esponente del Pdl eletto un anno fa in una lista con Pd e Udc, governo di larghe intese in anticipazione insomma, dovrebbe sentirsi veramente male per una figuraccia così insensata. Vedrete che non lo farà, che come gli altri farà l’incompreso interprete del politically correct. Possibile che non ne sapesse niente, visto che l’iniziativa è stata pubblicamente annunciata e spiegata? Così pensano di affrontare la crisi? Chiamando i bagnini beach steward ed escludendo le donne?
Io a Jesolo non metterò piede, ma la verità è che questa gente è lo specchio dell’ipocrisia e della stupidità italiani verso e contro le donne. Votiamo pompose risoluzioni in Parlamento, votiamo un uomo una donna alle urne come nel film di Verdone, poi arriva un marocchino o un senagalese illegale qualunque e, parola del presidente di Federconsorzi, Renato Cattai, che ora fa marcia indietro: «Abbiamo riscontrato che il musulmano non tollera di essere rimproverato da una donna, la considera un’offesa, si agita, risponde in malo modo, creando situazioni di tensione. E così abbiamo deciso di impiegare solo maschi». Al sud si dice cornute e mazziate, aggredite e pure espulse dalla possibilità del lavoro, visto che sono stati assunti cinquanta beach steward dall’1 giugno all’8 settembre, che si occuperanno di informazioni al turista e di avvisare ambulanti e massaggiatori abusivi che è vietata la sosta nelle zone in concessione, di rintracciare i genitori di bambini smarriti in collaborazione con i bagnini di terra e di salvataggio. C’è crisi di lavoro, ma niente donne, ci si offendono gli islamici clandestini, pardon, migranti.
Adesso arrivano giustificazioni pelose e ripensamenti indotti, resta la durezza delle reazioni di pochi per la verità esponenti politici, assente la Boldrini, che hanno probabilmente fatto la differenza. «La notizia che viene dalle spiagge di Jesolo mi offende e mi scandalizza come cittadina e ancora di più come parlamentare veneta», dice la sen. Anna Cinzia Bonfrisco del Pdl. «In un momento in cui il Parlamento si appresta a ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza nei confronti delle donne tali atteggiamenti discriminatori sono intollerabili. Un Paese che sta conquistando leggi sempre più avanzate in tema di parità non può essere ridicolizzato con notizie di questo genere». Ma la spiegazione della debolezza è ancora un’altra e la Bonfrisco affonda: «Penso, inoltre, che il cedimento dei nostri diritti sull’altare di una religione diversa dalla nostra non abbia nulla a che vedere con l’integrazione». E Mara Carfagna fa chiarezza anche dell’ultima scusa addotta: «In Italia non c’è alcuna differenza, le discriminazioni non sono tollerate né tollerabili. Peggio sarebbe se il problema fosse quello di garantire sicurezza alle lavoratrici: è lo Stato, attraverso le sue diramazioni, a doversene occupare. E lo Stato italiano saprà certamente farlo a Jesolo, come nel resto d’Italia».
di Maria Giovanna Maglie
http://www.liberoquotidiano.it/news/1252718/Maglie-niente-bagnine-a-Jesolo-l-islam-si-potrebbe-offendere.html
Io a Jesolo non metterò piede, ma la verità è che questa gente è lo specchio dell’ipocrisia e della stupidità italiani verso e contro le donne. Votiamo pompose risoluzioni in Parlamento, votiamo un uomo una donna alle urne come nel film di Verdone, poi arriva un marocchino o un senagalese illegale qualunque e, parola del presidente di Federconsorzi, Renato Cattai, che ora fa marcia indietro: «Abbiamo riscontrato che il musulmano non tollera di essere rimproverato da una donna, la considera un’offesa, si agita, risponde in malo modo, creando situazioni di tensione. E così abbiamo deciso di impiegare solo maschi». Al sud si dice cornute e mazziate, aggredite e pure espulse dalla possibilità del lavoro, visto che sono stati assunti cinquanta beach steward dall’1 giugno all’8 settembre, che si occuperanno di informazioni al turista e di avvisare ambulanti e massaggiatori abusivi che è vietata la sosta nelle zone in concessione, di rintracciare i genitori di bambini smarriti in collaborazione con i bagnini di terra e di salvataggio. C’è crisi di lavoro, ma niente donne, ci si offendono gli islamici clandestini, pardon, migranti.
Adesso arrivano giustificazioni pelose e ripensamenti indotti, resta la durezza delle reazioni di pochi per la verità esponenti politici, assente la Boldrini, che hanno probabilmente fatto la differenza. «La notizia che viene dalle spiagge di Jesolo mi offende e mi scandalizza come cittadina e ancora di più come parlamentare veneta», dice la sen. Anna Cinzia Bonfrisco del Pdl. «In un momento in cui il Parlamento si appresta a ratificare la Convenzione di Istanbul contro la violenza nei confronti delle donne tali atteggiamenti discriminatori sono intollerabili. Un Paese che sta conquistando leggi sempre più avanzate in tema di parità non può essere ridicolizzato con notizie di questo genere». Ma la spiegazione della debolezza è ancora un’altra e la Bonfrisco affonda: «Penso, inoltre, che il cedimento dei nostri diritti sull’altare di una religione diversa dalla nostra non abbia nulla a che vedere con l’integrazione». E Mara Carfagna fa chiarezza anche dell’ultima scusa addotta: «In Italia non c’è alcuna differenza, le discriminazioni non sono tollerate né tollerabili. Peggio sarebbe se il problema fosse quello di garantire sicurezza alle lavoratrici: è lo Stato, attraverso le sue diramazioni, a doversene occupare. E lo Stato italiano saprà certamente farlo a Jesolo, come nel resto d’Italia».
di Maria Giovanna Maglie
http://www.liberoquotidiano.it/news/1252718/Maglie-niente-bagnine-a-Jesolo-l-islam-si-potrebbe-offendere.html
il Monitore- Messaggi : 218
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A Jesolo torna lo Stato laico. E le bagnine
eeehhh ma i fatti, vanno riportati nella sua totalità :readpaper:
Con la xenofobia e la sua esaltazione, cara la mia signora Maglie, si fa ben poca strada
a parte il discorso bagnine, a me pare che si cavalchi "l'asino" dei fondamentalisti islamici, per dare meno opportunità alle donne
Insomma, diamo la colpa agli altri che va sempre bene e... in questo modo si ottengono due piccioncini con una fava.
Congratulazioni ! :readpaper:
2 giugno 2013
La Federconsorzi, anche su pressione del Comune, fa marcia indietro: arruolate per la stagione anche le donne, che disturbavano gli islamici. Dopo la notizia grottesca, una vittoria dell'abc liberale, e un caso di reazione tempestiva delle istituzioni
Sì, bisogna dare una buona notizia, e per una volta non è retorica o captatio furbetta al lettore. È una notizia davvero buona, che ne contraddice un’altra, speculare, di giornata, che era davvero cattiva, proveniente da Jesolo. Quella che ha raccontato il nostro Gianluca Veneziani, la decisione grottescamente oscurantista di non prevedere per la stagione bagnine di sesso femminile. Causa? Il risentimento di (pochi) bagnanti e (molti) venditori abusivi di fede islamica. Ovvero: l’adesione acritica alla visione musulmana della donna, come essere dotato di intrinseca inferiorità esistenziale e morale eccetera, tutto il campionario para-talebano su cui, stranamente, le femministe d’oggidì non hanno mai nulla da dire, preferiscono discettare sulle libere feste private in libere ville brianzole.
Per fortuna, ha poi parlato il sindaco, o comunque si è udita la voce del Comune, che in un primo momento era sembrato benedire la scelta della locale Federconsorzi e del suo presidente, Renato Cattai. Il sindaco, Valerio Zoggia, aveva presentato insieme a Cattai il team di 50 bagnini solo uomini, dicendo: «Sono il nostro biglietto da visita in spiaggia». Dopodiché, la polemica s’è arroventata immediatamente, e il Comune ha, per onor di verità con tempismo efficiente ed inedito nel Belpaese, minacciato di non concedere alcun contributo economico all’iniziativa. Onde per cui, Cattai ha innestato il contrordine: «Dall’1 giugno inizierà il progetto di “beach steward”, anche con la presenza di donne». Si passa a un piano più ragionevole: «Pattuglie miste, per una questione di sicurezza reciproca, e per evitare ogni tipo di suscettibilità, a prescindere da qualsiasi credo o provenienza». Un po’ di arzigogolii politicamente corretti, ma qui, che da subito, e non potevamo fare altrimenti, abbiamo segnalato la stortura illiberale, guardiamo alla sostanza. La sostanza è che, dopo un pomeriggio straniante, in cui Jesolo, perla del produttivo Nordest, pareva diventata periferia di Kabul, sindaco, Comune e istituzioni hanno preso la decisione giusta. Come era cattivissima la notizia precedente, questa è ottima.
Guya- La Pasionaria
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#Jesolo: La discriminazione contro le bagnine e la campagna contro l’Islam
uh che bello, ho pure trovato un articolo che mi dà ragione :readpaper:
31 maggio 2013
Quando leggo una notizia ho l’abitudine di voler capire di più. Soprattutto perché non mi fido fin da subito, con tutta la buona volontà, di titoli come “Niente bagnine a Jesolo, l’Islam si potrebbe offendere: escluse le donne dal servizio anti-abusivi sulle spiagge per difendere l’onore degli immigrati“, oppure “L’Islam padrone di Jesolo, e io boicotto la spiaggia” o ancora “Prepotenza islamica: a Jesolo niente lavoro per le donne. Non sono gradite ai musulmani.“.
Seguono, sempre su fonti di informazione di destra, area leghista o affini: “Non puoi lavorare sulle spiagge di Jesolo per non offendere i Musulmani“, “Solo uomini sulla spiaggia di Jesolo, i musulmani non vogliono le donne“, “Vietato assumere le donne per non offendere gli immigrati islamici“.
L’affermazione che spiega il motivo di questa decisione è:
«Nel 2012 le ragazze hanno svolto benissimo il loro compito — afferma il presidente Federconsorzi — ma abbiamo rilevato che in vari casi sono state motivo di tensione con gli immigrati e non certo per colpa delle operatrici». Il motivo? La diversa considerazione della donna nella religione musulmana. «Abbiamo riscontrato che il musulmano non tollera di essere rimproverato da una donna— continua — la considera un’offesa, si agita, risponde in malo modo, creando situazioni di tensione. E così abbiamo deciso di impiegare solo maschi».
L’aggiornamento alla faccenda è:
“Dopo le dure proteste causate dalla vergognosa decisione di non assumere donne per evitare attriti con gli immigrati islamici che vendono abusivamente merci false sulle spiagge di Jesolo, Federconsorzi ha fatto parziale retromarcia. Le donne saranno assunte ma potranno operare solo accompagnate da uomini, il cui compito sarà sostanzialmente quello di difenderle in caso di aggressione da parte degli abusivi islamici.“
Seguono dichiarazioni di rappresentanti politici leghisti e del pdl.
Una ragazza che era tra le vittime della “prepotenza islamica” racconta:
«Sono state più volte minacciata e insultata con tutti gli epiteti immaginabili dai venditori abusivi quando cercavo di allontanarli – spiega -. In alcuni casi mi hanno anche sputato addosso. Per fortuna al mio fianco c’erano dei colleghi maschi che mi hanno difesa e hanno evitato che mi accadesse qualcosa».
Conclude l’articolo dicendo che:
“In sostanza non è cambiato molto. Le donne potranno lavorare ma solo se accompagnate da colleghi uomini, i quali dovranno quindi difenderle dai “migranti” aggressivi. La pattuglia mista dovrebbe anche servire ad ”evitare ogni tipo di suscettibilità”: tradotto in italiano significa probabilmente che solo i maschi della pattuglia potranno redarguire gli abusivi islamici, sono molto suscettibili e non accettano di essere rimproverati da donne.“
La versione Ansa è che il Comune ha minacciato di non dare soldi al servizio bagnini e dunque sono stati obbligati a tornare indietro sulla decisione di estromettere le donne.
Quello che capisco io, senza minimamente legittimare la cultura patriarcale e oppressiva contro le donne, chiunque la metta in atto, è che in spiaggia è attivata una ronda/pattuglia anti venditori ambulanti, quelli che i leghisti chiamano vu’ cumprà e abusivi. E anche le ragazze sono state chiamate a svolgere un incarico che non si capisce cosa c’entra con l’attività da bagnini. Evidentemente sono assunte per salvare la gente che annega in mare e per allontanare gli immigrati che non dovrebbero infastidire gli italiani. Dunque per svolgere questo servizio di security anti vu’ cumprà e mantenere il tasso di italianità altissimo su quelle spiagge si ritiene sia il caso di assumere più uomini e non donne che non sono machiste e convincenti tanto quanto un bell’omone di due metri per due con muscoli in bella vista e posa da body guard.
In tutto ciò mi chiedo quando mai in Italia c’è stato bisogno di una scusa per non assumere le donne o per licenziarle e quando mai i musulmani, gli islamici, soprattutto, i “vu’ cumprà”, che sono poveri disgraziati che si trascinano in spiaggia in ore caldissime con carichi sulle spalle per raggranellare pochi spiccioli, sono in grado di interferire e influenzare le decisioni delle economie locali?
Come non fosse già enorme la campagna di criminalizzazione ai danni di immigrati, dopo tanta intolleranza mostrata perfino contro la Ministra per L’Integrazione Cecile Kyenge, serviva proprio un inizio estate in cui si fornissero ulteriori motivi di odio contro gli immigrati. D’altronde non è mica un fatto nuovo che i leghisti si servano delle donne, della lotta contro la violenza sulle donne, della difesa dei diritti delle donne, per legittimare tutori, ronde anti immigrati e proporre leggi contro gli immigrati e ergere muri che impediscono l’integrazione.
Immagino che di italiani molesti che toccano il culo alle fanciulle, che le apostrofano con battute cafone e sessiste e che ogni tanto le trattano malissimo da quelle parti non ce ne siano. Deve essere un paradiso quel luogo in cui il maschilismo e la cultura patriarcale siano di esclusivo appannaggio degli immigrati, quasi che fosse un prodotto di importazione invece che una merda reale che ci portiamo dietro anche noi qui in Italia.
Per dire: gli uomini che considerano niente le donne in Italia, che reagiscono “male” se una donna dice no e che delle donne non rispettano autorevolezza e autodeterminazione, a partire dai rappresentanti politici che le crocifiggono se vanno in cerca di una pillola del giorno dopo, sono ovviamente per la maggior parte italiani. Basta guardare gli autori di violenze contro le donne in Italia. Basta farlo, davvero.
Qualcun@ che sta a Jesolo e dintorni racconta un po’ com’è andata la faccenda?
Ps: se aveste letto titoli tipo “Niente bagnine a Jesolo, Il Vaticano si potrebbe offendere: escluse le donne dal servizio anti-abusivi sulle spiagge per difendere l’onore dei cattolici“, oppure “Il Vaticano padrone di Jesolo, e io boicotto la spiaggia” o ancora “Prepotenza cattolica: a Jesolo niente lavoro per le donne. Non sono gradite ai cattolici.“. “Non puoi lavorare sulle spiagge di Jesolo per non offendere i cattolici“, “Solo uomini sulla spiaggia di Jesolo, i cattolici non vogliono le donne“, “Vietato assumere le donne per non offendere gli occidentali cattolici“ cosa avreste scritto e pensato?
La generalizzazione a partire da una informazione che la racconta male… :readpaper: :readpaper:
http://abbattoimuri.wordpress.com/2013/05/31/jesolo-la-discriminazione-contro-le-bagnine-e-la-campagna-contro-lislam/
Guya- La Pasionaria
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