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Il Buffone è sempre in agguato

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Messaggio Da cireno Mer 04 Set 2013, 12:35

Sono, aimè, tifoso del Milan e ancora quest'anno sono stato preso per i fondelli dal presidente buffone. 
Davanti a un mercato assente e ridicolo di rafforzamento di una squadretta, che tale è il Milan di oggi, mister Galliani ha continuato a dire "non possiamo fare mercato perchè non abbiamo soldi. Se passeremo il turno di Champion ci arriveranno 30 milioni in tasca dall'UEFA e allora faremo gli acquisti necessari".
Bene, il turno è stato passato ed ecco gli acquisti:-

-Matri, pagato con i soldi ricevuti per la vendita di Boateng
_kaka, fumo negli occhi ai tifosi, pagato ZERO

E i 30 milioni dell'Uefa? In tasca al presidente. 
Considerazioni.
Con i soldi di Matri abbiamo pagato Tevez alla Juve, che ringrazia: si è presa un campione e a noi ha venduto una riserva mediocre. Ma perchè hanno preso Matri quando Pazzini arriverà fra due mesi? Perchè l'anno prossimo potranno così vendere El Sharawi e incassare altro grano. Con i soldi spesi per la riserva Matri avrebbero poturo comperare Lijaic che voleva venire al Milan, invece niente: Matri.
Hanno venduto anche Antonini, regalato Ambrosini, Traorè, vogliono vendere Nocerino, abbiamo un portiere di 37 anni, ma niente: mister presidente ha detto che si deve giocare con il trequartista e due punte. E così si è messo i 30 zucconi in tasca. Ci comprerà qualche senatore?
cireno
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Messaggio Da Lara Mer 04 Set 2013, 21:34

Caro Cireno, noi milanisti siamo messi male. Ci teniamo Robinho, e vogliamo vendere El Shaarawi, l'unico giovane talento italiano oltre a De Sciglio.
La vicinanza di Rom mi induce a seguire sempre di più la Roma, sto diventando tiepida come una tazza di tè dopo le cinque e mezza. Sono ormai diverse stagioni che la mediocrità intrinseca di questa dirigenza cafona ci proprina una squadretta provinciale, che non ha più neanche quella autorevolezza da tradizione che ha sempre avuto nelle sfide europee.
Sacchi è stato un grande maestro di calcio, poi sono venuti i tronfi imitatori alla Capello, coi suoi marcantoni olandesi. El Shaarawi è segnato, e penso che per la sua carriera sia un bene lasciare questo Milan.

Ho il sospetto che questa non sia la sezione giusta per questa discussione.
Mi sa che lo sport sta tra i Cuori in poltrona. :scratch:
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Messaggio Da cireno Gio 05 Set 2013, 05:32

Cuori in poltrona sta per sport? E come si fa a saperlo? Magari se uno semplicemente scrive "sport" un cireno qualsiasi capisce e ci scrive. Comunque, mi spiace ma ormai sono qua, nei pressi del Piave a parlare di attualità...sportive.

Hai ragione: siamo in mano a un personaggio che per il Milan non ha ormai nessun interesse, ammesso che ne avesse avuto prima, ai tempi dell'investimento sportivo strumentale alla carriera politica. Tevez è stato pagato dalla Juve 9 milioni e noi abbiamo comprato Matri a 12 milioni: cioè la riserva della Juve al posto di un campione vero pagando tre milioni in più: cosa c'è sotto? E inoltre per pagarlo abbiamo venduto Boateng. L'acquisto di Matri è una scemenza voluta da Allegri per sottostare alla volontà di Berlusconi che vuole "il trequartista". Il Milan è ormai una squadra in decadente disfacimento, e  gli acquisti demagogici alla Kaka dopo aver lasciato perdere Strootman e Lijalic e Tevez lo stanno a dimostrare. Comperiamo solo a parametro zero, e per farlo si obbliga Galliani a muoversi anche in modo scorretto, come i Della Valle hanno evidenziato con la storia di Lialjc. 
Se Berlusconi non emigra a Antigua avremo ancora da soffrire.
Perfino una dirigenza di avventurieri come quella della Roma si è mossa meglio di quella del Milan.
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Messaggio Da einrix Ven 06 Set 2013, 08:44

Quale linguaggio astratto, ricco di nomi sconosciuti ed altrettanto sconosciuti significati.
Sin da ragazzo ho deciso di considerare sport solo quello che pratico. E nei limiti di ciò che pratico. Avrei voluto che fosse così anche per la politica, e lo è entrò certi limiti, anche se non è rigorosamente così.
Una vita è la vita per l'autore che non voglia essere solo un attore o, al limite della propria essenza, un semplice spettatore.

Ma queste sono semplici riflessioni che come acque di torrente montano, scivolano sulla roccia.

Domani rientro a Bergamo. Quindi, oggi valige e dare le ultime sistemate alla chiusura della casa.
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Messaggio Da Rom Ven 06 Set 2013, 15:51

Non sono d'accordo con te, Einrix, ma il sentimento e l'immagine che proponi sono molto belli.

Meno bello è invece l'accenno di Cireno agli "avventurieri": Sabatini è certamente meno sospettabile, a tutto campo, del signor Galliani e gli azionisti americani sono assai più limpidi e meno avventurieri del Papi Unto di Arcore, e, aggiungerei, di numerosi altri personaggi del nostro calcio, da Preziosi a Zamparini, a Lotito, ai Matarrese, a Cellino, etc.
L'ultimo rapporto diretto, in ordine di tempo, tra Roma e Milan è stata la sporca storia di uno scambio, che definire paradossale sarebbe da ingenui, conoscnedone le premesse: Mexes in rossonero gratis e Borriello in giallorosso per dieci milioni.
Le radici di questo epilogo, in fondo poco più che malinconico, risalgono alla famosa (e disperata) frase del vecchio Franco Sensi: "Questi sono un'associazione a delinquere!", per la quale fu perfino deferito, anni prima che Calciopoli facesse venire fuori una piccola parte del marciume del "palazzo".
Nei dieci anni, più o meno, che separano quello sfogo di Sensi dall'epilogo, l'associazione a delinquere si è spartita scudetti e mercato, giocatori e coppe, eliminando eventuali "intrusi" dal gioco, in anfratti assai lontani dal famoso "campo".
Ma forse, se con la parola "avventurieri" vogliamo intendere gente disposta a correre rischi, addentrandosi in una giungla di serpenti, gli amricani di Roma avventurieri lo sono davvero - contrariamente a quelli che sono bravi, e hanno un'antica abitudine, a giocare per quanto possibile sul sicuro, riducendo i rischi al minimo senza farsi scrupolo dei mezzi usati allo scopo.
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Messaggio Da cireno Sab 07 Set 2013, 06:50

Avventurieri sono certamente gli Zamparini, i Lotito, i Preziosi e via dicendo. Certamente Sabatini non è un avventuriero come non lo è Galliani che semplicemente è costretto a fare da scendiletto a un padrone che del Milan gli frega quanto a me frega dei Tiger's americani. 
Avventurieri sono quelli che entrano nel mondo del calcio per motivi diversi che non l'amore per il calcio: Moratti non è un avventuiriero Berlusconi si, Della Valle non lo è Abramovich certamente si, e così lo sono gli americani che sono piovuti sulla Roma così come l'indonesiano entrato all'Inter, e mettici anche gli sceicchi che investono nel calcio per ???? per amore del calcio? ma per favore.....
Ecco cosa intendevo per avventurieri.
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Messaggio Da Rom Sab 07 Set 2013, 09:21

Lasciamo stare l'amore, che con questo calcio ha ben poco a che fare: l'ultimo innamorato è stato probabilmente proprio Franco Sensi, almeno nell'ambito del calcio professionistico più importante.
Qui bisogna parlare di imprenditori: quelli che operano con trasparenza e quelli che fanno i magliari, sfruttando "sinergie" indecifrabili, quelli carichi di soldi da riciclare e quelli innamorati solo di se stessi, che cercano solo la vetrina migliore per comparire in televisione.
Tutti - con l'eccezione della prima categoria, alla quale appartengono proprio gli americani di Roma - sono classificabili come avventurieri, o peggio ancora sciacalli e pirati, perfino laddove qualcuno di loro fosse un fervente tifoso della squadra.
A me dei rapporti tra Galliani e Berlusconi m'importa poco, mentre m'importa assai di più di come abbia gestito il suo potere in Lega, e come abbia sfruttato le "sinergie" del gruppo del quale fa parte: si è inserito perfettamente - e molto più scientificamente che nel passato - nella governance oligarchica della Triade padana, costituita da Juve, Inter e Milan, della quale Calciopoli ha svelato solo una minima parte.
Sto dicendo, in sostanza, che da parte degli ambienti padan-lombardo-savoiardi - tifoserie comprese - sarebbe meglio non evocare concetti e parole assai rischiose, sul piano dell'etica e della correttezza dei comportamenti, nel calcio come in altri ambiti.
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Messaggio Da cireno Dom 08 Set 2013, 08:44

Rom ha scritto:Lasciamo stare l'amore, che con questo calcio ha ben poco a che fare: l'ultimo innamorato è stato probabilmente proprio Franco Sensi, almeno nell'ambito del calcio professionistico più importante.
Qui bisogna parlare di imprenditori: quelli che operano con trasparenza e quelli che fanno i magliari, sfruttando "sinergie" indecifrabili, quelli carichi di soldi da riciclare e quelli innamorati solo di se stessi, che cercano solo la vetrina migliore per comparire in televisione.
Tutti - con l'eccezione della prima categoria, alla quale appartengono proprio gli americani di Roma - sono classificabili come avventurieri, o peggio ancora sciacalli e pirati, perfino laddove qualcuno di loro fosse un fervente tifoso della squadra.
A me dei rapporti tra Galliani e Berlusconi m'importa poco, mentre m'importa assai di più di come abbia gestito il suo potere in Lega, e come abbia sfruttato le "sinergie" del gruppo del quale fa parte: si è inserito perfettamente - e molto più scientificamente che nel passato - nella governance oligarchica della Triade padana, costituita da Juve, Inter e Milan, della quale Calciopoli ha svelato solo una minima parte.
Sto dicendo, in sostanza, che da parte degli ambienti padan-lombardo-savoiardi - tifoserie comprese - sarebbe meglio non evocare concetti e parole assai rischiose, sul piano dell'etica e della correttezza dei comportamenti, nel calcio come in altri ambiti.

Non è tutto così bianco e nero, non esiste la dicotomia che tu descrivi. Mi sembra che hai usato parole da tifoso, un pochino razziste, leghiste. La storia del Milano che governava in Lega è solo una bufala, c'è stato Moggi, che ha rovinato il cammino anche del Milan. La verità è questa.
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Messaggio Da Rom Dom 08 Set 2013, 14:25

No, Cireno amico mio, non ho parlato da tifoso: se l'avessi fatto, avresti letto cose molto più pesanti, perché mi sono limitato a parlare solo delle malefatte in generale, e non degli effetti devastanti su chi ha subito quelle malefatte.
Nel calcio, infatti, come in altri ambiti, le appropriazioni indebite e le prevaricazioni non sono soltanto una colpa/reato che definisce i loro autori, ma sono azioni che tologono cose agli altri, che condizionano un ambiente, che sviliscono entusiasmi e rovinano carriere: capisco che le tifoserie della Triade, tutte prese a contare le proprie coppette e a spartirsi il bottino, non capiscano questo aspetto della questione, ma questo aspetto esiste e per tutti gli altri è quello più importante.

Quanto, specificamente, al Milan, per lungo tempo l'ho considerato il più innocente dei tre soggetti padan-savoiardi, e il più pulito - come stanno a dimostrare, tra l'altro, le coppe dei Campioni vinte, testimonianza del fatto che le vittorie in campionato non erano fasulle, fermo restando il costante strapotere finanziario che già in partenza falsa la competizione.
Con l'avvento di Berlusconi, sia lo strapotere finanziario, sia la collusione di potere tra i complici/avversari della Triade, si sono ovviamente aggravate e sono diventate definitivamente sistema: in questo ventennio, non solo in Italia, il calcio è sempre più dipeso dal potere dei soldi e dalle manovre che hanno alla base gli interessi economci, diretti e indiretti.
Una delle tante prove (ma particolarmente chiara) è stata la storia della Lazio.
Al tempo di Lenzini, la squadra di Chinaglia e Maestrelli ha vinto uno splendido scudetto, senza per questo che Lenzini e la società fallissero, indebitandosi alla morte. Così come il Toro, poi la Roma di Viola e infine Verona e Sampdoria.
L'unico, grosso, ostacolo era la connivenza del palazzo con i bianconeri, che ha sicuramente tolto la possibilità di concretzzare maggiormente la qualità espressa da queste squadre.
Nel ventennio più recente, invece, sia la Lazio di Cragnotti, sia la Roma di Sensi (le uniche che abbiano insidiato la Triade) hanno dovuto fare passi assolutamente più lunghi della propria gamba per reggere il confronto e anzi vincerlo: hanno dimostrato che in fatto di abilità e di "capacità sportive" non avevano nulla da invidiare ai "manager" padani, ma per farlo si sono dovuti rovinare finanziariamente - ... aiutati in questo da non mai ben chiariti maneggi da parte di quelle famose "sinergie".

Moggi, in tutta questa storia, ha rovinato tanta gente e tante squadre, ma certo non il Milan, e tanto meno l'Inter di quel Moratti che si traveste da verginale Vispa Teresa.
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