Ecco qua, ROM, parliamo di musica

Grande Cireno, non ho molto presente i Pink Floyd, volevo da tempo rispondere a questo tuo post sulla musica.
Mi dispiace per la storia dell'India, non ci sono stata e non ci voglio andare, mi sono mossa solo in Europa , in USA e Canada.
Non sono mai andata neanche in Grecia per paura di vedere il Partenone e l'Eretteo circondati da casacce e da cartacce.
Poi i fregi del Partenone li ho visti al British, quindi basta.
Si parla di un brano musicale che ci ha colpito.
Io vivo con la musica classica, col pianoforte da quando avevo 5 anni, quindi e' difficile scegliere,ma ho un lieto ricordo delle TRE DANZE UNGHERESI di Johannes Brahms per pianoforte a quattro mani:
n.1(primo quaderno) Allegro molto
n.5 (primo quaderno), Allegro-Vivace
n.6 (secondo quaderno) Vivace-Molto sostenuto.

Sono legata a questi celebri brani perche' il primo lo suonammo io e una mia cugina per il mio 12esimo compleanno (tutti noi bambini suonavamo...) e ero innamorata di un bellissimo uomo di 52 anni che mi guardava sempre, o almeno cosi' sembrava. Ricordo che mentre suonavo lo vedevo accanto a me con la coda dell'occhio che mi guardava,e io l'ho amato per tre anni. Quel giorno avevo una gonna scozzese (ma era il 17 settembra), le solite calze bianche e le scarpe di vernice nera. E' stato un amore immenso.
Lui insegnava lettere , ora scrive poesie, io non so scrivere ne' poesie ne' so disegnare, non sono stata spolverata dall'oro delle fate.
Scusa per l'India
Un abbraccio

cireno ha scritto:Una trentina di anni fa, mi sembra di averlo già scritto un’altra volta, ho provato l’LSD. E’ stata un’esperienza incredibile, ha ragione Burrough, avevano ragione i vari poeti maledetti. ...
E’ durata quasi due giorni e una notte quell’avventura e non foisse stato perché ero già sposato, avevo dei bambini a casa, il che mi faceva sentire responsabile, ci avrei riprovato: troppo, troppo estasiante è stata quell’esperienza.

Il pezzo dei Pink Floyd è bellissimo.
Per far capire meglio, avresti dovuto usare le virgolette, per dividere i pensieri di Ginsberg dai tuoi: mi rimane la curiosità.

Io non ho mai preso droghe o allucinogeni. Non ho mai fumato nemmeno uno spinello, nonostante che in molte occasioni sia stato circondato da gente che faceva tutto questo e di più. Non ne ho mai avuto voglia, o meglio, non ne ho mai sentito la necessità.
Non condanno chi lo fa, né lo esalto, e insomma, ad essere sincero, non me ne importa molto: ognuno segue la sua strada.
Faccio già abbastanza fatica a controllare, contenere le emozioni, la fantasia, le immagini e i colori che mi sono suggeriti dalla realtà vissuta ordinariamente, e là dove non arriva lo stato di veglia arrivano i sogni.

Piuttosto, mi ha colpito l'accenno ai tuoi bambini, alla famiglia: sembra ovvio che tu abbia voluto stabilire una separazione tra la tua fuga chimica e la quite familiare, ma pensandoci meglio non è poi così scontato. Cosa c'è di sbagliato in un'estasi che si ripete in famiglia? Viene da chiedersi, perfino, perché anche i tuoi figli non dovevano godere invece della stessa esperienza, avere la tua stessa avventura, o non avere di questa almeno la percezione.
La tua notazione apre in effetti un discorso sull'estraneazione, ossia su quella "estasi" meravigliosa che, vista da un altro lato, diventa un peccato: come il sesso, ambiguamente considerato un piacere e una colpa, una sfera emotiva dalla quale tenere lontane - pensare lontane - alcune persone: i figli, i propri genitori, (per i credenti) i santi e le beate vergini.