2.LIBRO di RUT
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2.LIBRO di RUT
Rut mi ha molto colpito per la sua abnegazione, e perchè ha rinunciato a sè stessa per occuparsi di Noemi fragile e anziana, e cio' la eleva al di sopra di tutte le altre donne dell'Antico Testamento,quali Sara, Ester, Debora, la profetessa Anna, etc perchè Rut ha compreso e si è inventata una vita fatta di DONAZIONE, CORAGGIO, SILENZIO, PREGHIERA.
Le parole incantevoli che Rut dice a Noemi, rifiutandosi categoricamente di abbandonarla, sono queste:
......." Non insistere perchè ti abbandoni e torni indietro senza di te;
perchè dove andrai tu andrò anch'io:
dove ti fermerai mi fermerò;
il tuo popolo sarà il mio popolo
e il tuo Dio sarà il mio Dio;
dove morirai tu morirò anch'io e vi sarò sepolta.
Il Signore mi punisca come vuole se altra cosa che la morte mi separerà da te. "....
Queste parole sono divenute un inno alla santità, alla sacralità e all'eternità dell'amore presso ogni popolo della terra di ogni nazione, lingua, razza superate solo dai versi stupendi scritti da Catullo, il piu' affascinante tra i neoteroi, alla sua donna Lesbia:
Canto CIX.
Iocundum, mea vita, mihi proponis amorem
hunc nostrum inter nos perpetuumque fore.
di magni, facite ut vere promittere possit,
atque id sincere dicat et ex animo,
ut liceat nobis tota perducere vita
aeternae hoc sancte foedus amicitiae.
Traduzione.
Mi prometti, mia vita, che questo nostro amore
sarà eterno e felice. O grandi dei,
fate che sia vero cio' che promette
e che lo dica dal profondo del cuore;
potremo cosi' mantenere per tutta la vita
questo sacro giuramento d'amore che non avrà mai fine.
Le parole incantevoli che Rut dice a Noemi, rifiutandosi categoricamente di abbandonarla, sono queste:
......." Non insistere perchè ti abbandoni e torni indietro senza di te;
perchè dove andrai tu andrò anch'io:
dove ti fermerai mi fermerò;
il tuo popolo sarà il mio popolo
e il tuo Dio sarà il mio Dio;
dove morirai tu morirò anch'io e vi sarò sepolta.
Il Signore mi punisca come vuole se altra cosa che la morte mi separerà da te. "....
Queste parole sono divenute un inno alla santità, alla sacralità e all'eternità dell'amore presso ogni popolo della terra di ogni nazione, lingua, razza superate solo dai versi stupendi scritti da Catullo, il piu' affascinante tra i neoteroi, alla sua donna Lesbia:
Canto CIX.
Iocundum, mea vita, mihi proponis amorem
hunc nostrum inter nos perpetuumque fore.
di magni, facite ut vere promittere possit,
atque id sincere dicat et ex animo,
ut liceat nobis tota perducere vita
aeternae hoc sancte foedus amicitiae.
Traduzione.
Mi prometti, mia vita, che questo nostro amore
sarà eterno e felice. O grandi dei,
fate che sia vero cio' che promette
e che lo dica dal profondo del cuore;
potremo cosi' mantenere per tutta la vita
questo sacro giuramento d'amore che non avrà mai fine.
tessa- Messaggi : 315
Data d'iscrizione : 01.06.13
Re: 2.LIBRO di RUT
Peccato che questo amore senza fine forse non nacque mai, visto come Clodia sparlava di Caio Valerio, detto il gattino (catullus). Nè poi era un esempio di santità, visto che oltre ad una condotta sicuramente discutibile pare che se la facesse anche col fratello Clodio capo dei picchiatori di Cesare, e che l'amico di Catullo insinua che avesse fatto fuori il marito...
Arzak- Messaggi : 363
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: 2.LIBRO di RUT
... e poi, a mettere d'accordo tutti, Saffo:
Che cosa brama ancora il tuo folle cuore?
Chi devo, Saffo, ancora persuadere
a darti ricompensa nell'amore?
Chi ti fa soffire?
Se adesso fugge, poi ti cercherà
se sdegna i tuoi doni, presto ne farà
se non ti ama, presto ti amerà
anche se non vuole...
Alceo ha saputo andare oltre, con umiltà, racchiudendone il ritratto dentro una sfera di cristallo:
O coronata di viole, divina, dolce, ridente Saffo.
Regalità - corona di viole.
Sacralità - divina.
Tenerezza - dolce.
Gioventù, vita, nostalgia - ridente.
Che cosa brama ancora il tuo folle cuore?
Chi devo, Saffo, ancora persuadere
a darti ricompensa nell'amore?
Chi ti fa soffire?
Se adesso fugge, poi ti cercherà
se sdegna i tuoi doni, presto ne farà
se non ti ama, presto ti amerà
anche se non vuole...
Alceo ha saputo andare oltre, con umiltà, racchiudendone il ritratto dentro una sfera di cristallo:
O coronata di viole, divina, dolce, ridente Saffo.
Regalità - corona di viole.
Sacralità - divina.
Tenerezza - dolce.
Gioventù, vita, nostalgia - ridente.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: 2.LIBRO di RUT
Arzak, e daje, e poi Clodio si travestiva da donna e andava alle feste della Dea Bona, riservate solo alle donne, una festa dedicata alla fertilita', e possiamo mmmaginare cosa facesse Clodio, etc, etc...
Arzak, non è questo il succo del discorso, sono i versi immortali che Catullo ha scritto. A me li recitarono la prima volta mentre ballavamo al liceo in una villa, e ero vestita , come sempre, con miniginna, avevo capelli lunghissimi,e c'era un ragazzo che mi scriveva poesie , ma prima mi disse la solita cosa , cioe' che avevo il viso della Primavera di Botticelli, poi, timido, non osava dirmi subito che mi aveva scritto un libretto di poesie in cui parlava di donne- schermo e di queste cose qua, cosi' mi recito' in latino questi versi, io li riconobbi e li tradussi dentro di me, pero' non riusci' a colpirmi, poi ci fu una rissa perchè non mi voleva cedere all'altro cavaliere, dicendo che mi doveva ancora parlare, poi fini' male perchè mi vennero a prendere in due nel giardino del liceo e i compagni sghignazzanti mi dissero, oggi finisce a botte. I contendenti non erano andati a scuola per apettarmi e fare a botte, e dissero, ci piace a tutti e due che facciamo? A me non piaceva nessuno dei due. Fini' con qualche spintone.
Poi ne incontrai uno un sacco sorco, ma ebbi paura per l'AIDS e rimasi col mio ragazzi ad annoiarmi.
Voi chiamate questi ricordi "flussi di coscienza", l'espressione non mi piace perche' allora meta' Odissea, metà Eneide sono flussi di coscienza.
Ciao, un abbraccio
Arzak, non è questo il succo del discorso, sono i versi immortali che Catullo ha scritto. A me li recitarono la prima volta mentre ballavamo al liceo in una villa, e ero vestita , come sempre, con miniginna, avevo capelli lunghissimi,e c'era un ragazzo che mi scriveva poesie , ma prima mi disse la solita cosa , cioe' che avevo il viso della Primavera di Botticelli, poi, timido, non osava dirmi subito che mi aveva scritto un libretto di poesie in cui parlava di donne- schermo e di queste cose qua, cosi' mi recito' in latino questi versi, io li riconobbi e li tradussi dentro di me, pero' non riusci' a colpirmi, poi ci fu una rissa perchè non mi voleva cedere all'altro cavaliere, dicendo che mi doveva ancora parlare, poi fini' male perchè mi vennero a prendere in due nel giardino del liceo e i compagni sghignazzanti mi dissero, oggi finisce a botte. I contendenti non erano andati a scuola per apettarmi e fare a botte, e dissero, ci piace a tutti e due che facciamo? A me non piaceva nessuno dei due. Fini' con qualche spintone.
Poi ne incontrai uno un sacco sorco, ma ebbi paura per l'AIDS e rimasi col mio ragazzi ad annoiarmi.
Voi chiamate questi ricordi "flussi di coscienza", l'espressione non mi piace perche' allora meta' Odissea, metà Eneide sono flussi di coscienza.
Ciao, un abbraccio
tessa- Messaggi : 315
Data d'iscrizione : 01.06.13
Re: 2.LIBRO di RUT
A Rom :
William Shakespeare
Sonetto n° 57
Essendo tua schiava, che altro posso fare
se non attendere per ore ai desideri tuoi?
Non ha per me valore il tempo, nè incarichi
ho da assolvere, finchè tu non mi comandi.
Nè oso sgridare gli interminabili istanti
mentre, mio sovrano, guardo l'ora in tua attesa;
nè penso all'amarezza del tuo distacco,
quando tu alla tua serva hai detto addio.
E neppure oso chiedere ai miei pensieri gelosi
dove tu sia o cosa tu stai facendo:
ma, come schiava rattristata, non penso ad altro
se non quanto felici fai coloro con cui ti trovi.
L'amore è tale folle che, dei tuoi capricci,
qualsiasi cosa tu faccia, egli non pensa male.
Ciao,amore
William Shakespeare
Sonetto n° 57
Essendo tua schiava, che altro posso fare
se non attendere per ore ai desideri tuoi?
Non ha per me valore il tempo, nè incarichi
ho da assolvere, finchè tu non mi comandi.
Nè oso sgridare gli interminabili istanti
mentre, mio sovrano, guardo l'ora in tua attesa;
nè penso all'amarezza del tuo distacco,
quando tu alla tua serva hai detto addio.
E neppure oso chiedere ai miei pensieri gelosi
dove tu sia o cosa tu stai facendo:
ma, come schiava rattristata, non penso ad altro
se non quanto felici fai coloro con cui ti trovi.
L'amore è tale folle che, dei tuoi capricci,
qualsiasi cosa tu faccia, egli non pensa male.
Ciao,amore
tessa- Messaggi : 315
Data d'iscrizione : 01.06.13
Re: 2.LIBRO di RUT
tessa ha scritto:... poi fini' male perchè mi vennero a prendere in due nel giardino del liceo e i compagni sghignazzanti mi dissero, oggi finisce a botte. I contendenti non erano andati a scuola per apettarmi e fare a botte, e dissero, ci piace a tutti e due che facciamo? A me non piaceva nessuno dei due. Fini' con qualche spintone.
Voi chiamate questi ricordi "flussi di coscienza", l'espressione non mi piace perche' allora meta' Odissea, metà Eneide sono flussi di coscienza.
N' t'allarga': al massimo puoi fare un provino per Calipso, dato che una laureata in medicina, bene che vada, è comunque già un po' anzianotta per fare Nausicaa.
E poi in Omero i contendenti facevano sul serio e si ammazzavano, mica se la giocavano a spintoni ... ecco, forse puoi aspirare alla parte della schiava Briseide: consiglierei di limitarti alla minigonna, ché se cominci con la Bibbia e il mesentere Agamennone ti riporta di corsa nella tenda di Achille, e così tutto l'incipit dell'Iliade è da buttare via.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: 2.LIBRO di RUT
non vorrei dissacrare Shakesperare, Catullo, Omero e ovviamente nemmeno la Bibbia, ma a me dell'Antico testamento mi ha sempre attratto la figura di Sarah, forse perchè mi sarebbe piaciuto essere il Faraone della vicenda.
Comunque mi accontenterei anche di questa Sarah di oggi
che faccio? vado in castigo dietro la lavagna?=
Comunque mi accontenterei anche di questa Sarah di oggi
che faccio? vado in castigo dietro la lavagna?=
cireno- Messaggi : 1510
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 124
Località : Milano
Re: 2.LIBRO di RUT
cireno ha scritto:non vorrei dissacrare Shakesperare, Catullo, Omero e ovviamente nemmeno la Bibbia, ma a me dell'Antico testamento mi ha sempre attratto la figura di Sarah, forse perchè mi sarebbe piaciuto essere il Faraone della vicenda.
Comunque mi accontenterei anche di questa Sarah di oggi
che faccio? vado in castigo dietro la lavagna?=
Bella foto, bravo Cireno: niente colore, un sano bianco e nero, una protagonista spettinata e pure un poco paffutella. Una parente?
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: 2.LIBRO di RUT
religious History of the Jews, (A social and" I, pag. [i]158).
L'unione matrimoniale degli ebrei coi Moabiti era vietata dalla Torah. Il testo
di Deutoronomio XXIII, 4-7, dice: “L'ammonita e il moabita non entrino
[i]nell'assemblea dell'Eterno; neppure nella decima generazione non entrino a [i]far parte della radunanza dell'Eterno, perché non vi hanno accolto col pane [i]e coll'acqua lungo la strada per la quale uscivate dall'Egitto e perché ha ingaggiato contro di te Balaamo figlio di Beòr da Petor in Mesopotamia per maledirti. Non cercherai la loro pace e il loro bene durante tutta la tua [i]esistenza, mai”. Lo storico S. W. Baron nota che “sebbene l'autore del libro [i]di Ruth dovesse conoscere l'esclusione dei moabiti dall'unione cogli ebrei, [i][i][i]egli ha dipinto con apparente ingenuità una donna moabita come l'ava della casa di David, della celebrata dinastia del passato e del futuro”
Allora come adesso, c'era la gentaglia e la gente per bene, e la Torah spesso conteneva i fondamenti del diritto per il pretesto della gente malvaggia, proprio come adesso, visto che si pensano e si sostengono le stesse cose e si alimenta lo stesso odio contro le popolazioni palestinesi.
http://www.archivio-torah.it/feste/shavuot/libro_ruth.pdf[/i][/i][/i][/i][/i][/i][/i][/i][/i]
L'unione matrimoniale degli ebrei coi Moabiti era vietata dalla Torah. Il testo
di Deutoronomio XXIII, 4-7, dice: “L'ammonita e il moabita non entrino
[i]nell'assemblea dell'Eterno; neppure nella decima generazione non entrino a [i]far parte della radunanza dell'Eterno, perché non vi hanno accolto col pane [i]e coll'acqua lungo la strada per la quale uscivate dall'Egitto e perché ha ingaggiato contro di te Balaamo figlio di Beòr da Petor in Mesopotamia per maledirti. Non cercherai la loro pace e il loro bene durante tutta la tua [i]esistenza, mai”. Lo storico S. W. Baron nota che “sebbene l'autore del libro [i]di Ruth dovesse conoscere l'esclusione dei moabiti dall'unione cogli ebrei, [i][i][i]egli ha dipinto con apparente ingenuità una donna moabita come l'ava della casa di David, della celebrata dinastia del passato e del futuro”
Allora come adesso, c'era la gentaglia e la gente per bene, e la Torah spesso conteneva i fondamenti del diritto per il pretesto della gente malvaggia, proprio come adesso, visto che si pensano e si sostengono le stesse cose e si alimenta lo stesso odio contro le popolazioni palestinesi.
http://www.archivio-torah.it/feste/shavuot/libro_ruth.pdf[/i][/i][/i][/i][/i][/i][/i][/i][/i]
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: 2.LIBRO di RUT
variante
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