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Un processo da non fare

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Messaggio Da einrix Lun 10 Nov 2014, 21:35

Si parla spesso di Giustizia lenta, ma si parla poco di processi inutili come questo:

"10/11/2014 17:44
Processo sisma L'Aquila, tutti assolti
  17.44                                 
 Processo sisma L'Aquila, tutti assolti 
 La Corte d'Appello dell'Aquila ha as-  
 solto tutti i sette membri della Com-  
 missione Grandi Rischi, condannati in  
 primo grado a 6 anni di reclusione per 
 omicidio e lesioni colpose.            

 I 7 esperti, Bernardo De Bernardinis,  
 Giulio Selvaggi, Franco Berberi, Enzo  
 Boschi, Mauro Dolce, Claudio Eva e Mi- 
 chele Calvi, 5 giorni prima del sisma  
 del 6 aprile 2009, presero parte ad una
 riunione tecnica, nella quale stabili- 
 rono che non c'erano rischi imminenti  
 di un forte evento sismico. Il pubblico
 in aula urla: "Vergogna, vergogna!""

Dei tecnici che fanno parte di una Commissione Grandi Rischi, come fanno a predire l'imminenza di un terremoto. Esistessero simili tecnici e simili conoscenze, sarebbero i più ricchi del mondo, chiamati dagli stati a predire terremoti ovunque.
Eppure, non avendo affermato che non c'erano rischi imminenti di un forte evento sismico, sono stati condannati in primo grado a sei anni di galera. Solo un tribunale ecclesiastico ai tempi di Galileo o Giordano Bruno avrebbe potuto far di peggio, forse!

E poi, lo squallore di quel pubblico che urla "Vergogna" per quella sentenza di assoluzione, quasi se la prendessero con dei veri responsabili del terremoto e di quelle morti. Pensate a cosa sarebbe successo se avessero decretato uno stato di emergenza: la gente avrebbe dovuto abbandonare le proprie case per un evento che chissà quando sarebbe capitato. Non siamo attrezzati per vivere e ragionare così, salvo quando presi dalla rabbia inveiamo contro qualcuno solo per scaricarla.

A Rimini nel dopoguerra tutte le case sono state costruite senza norme antisismiche, compresa la mia. Se uno volesse affrontare alla radice il problema, dovrebbe ricostruire tutte quelle case secondo le leggi antisismiche per quella zona, perché di sicuro ci sarà un nuovo terremoto, come già c'è stato nel passato. La Piattaforma Adriatica è sempre quella che fa guai ad Ancona, a L'Aquila e può farne a Rimini. « Camminavo per le strade in una città scossa dal terremoto e i cornicioni delle case che si trovavano da un lato e dall'altro della via, quasi si toccavano» raccontava mio padre di quando era bambino (è nato nel 1908). E invece magari si fanno delle riunioni della Commissione dei Grandi Rischi, per predire il futuro con la sfera di cristallo. Ecco, se si ricostruisse il patrimonio immobiliare a norme sismiche, e si facesse qualche riunione di Commissione G.R. in meno, non ci sarebbe neppure il di che contendere in tribunale.
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Messaggio Da Amiter Lun 10 Nov 2014, 22:54

Ciao Einrix...
... per una volta devo dire che mi trovo d'accordo con te... però non sarei così severo con i magistrati del 1° grado di giudizio... secondo me quel processo si era basato su un equivoco di fondo, e cioè che fosse possibile istruire un processo su un tentativo, per quanto discutibile, di placare il panico nei confronti di eventi così incerti come quelli sismici, prescindendo da questioni di tipo tecnico...
Purtroppo in un paese come l'Italia dove si crede sempre di più che la cultura sia solo l'arte e la letteratura, questo può succedere...
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Messaggio Da einrix Mar 11 Nov 2014, 09:12

Amiter ha scritto:Ciao Einrix...
... per una volta devo dire che mi trovo d'accordo con te... però non sarei così severo con i magistrati del 1° grado di giudizio... secondo me quel processo si era basato su un equivoco di fondo, e cioè che fosse possibile istruire un processo su un tentativo, per quanto discutibile, di placare il panico nei confronti di eventi così incerti come quelli sismici, prescindendo da questioni di tipo tecnico...
Purtroppo in un paese come l'Italia dove si crede sempre di più che la cultura sia solo l'arte e la letteratura, questo può succedere...
Adesso ci sarà la Cassazione se qualcuno vorrà insistere... che potrebbe rimandare indietro il secondo grado. Quindi prescindo dal prendermela con il magistrato o i giudici del I° grado e giudico "la cosa in se", assurda in uno stato del buon senso, ma possibile in uno stato di diritto che si attenga alle leggi degli uomini senza comprendere la scienza della natura.

Con la prima sentenza, anche se nutrivo analoghe perplessità, non avendo seguito il processo, non conoscevo la prova provata della colpevolezza o innocenza di quei membri della Commissione Grandi Rischi. Ma adesso, con l'appello, sono i giudici che lo spiegano: "stabilirono che non c'erano rischi imminenti di un forte evento sismico." E credo che quella frase si avvicini alla forma giuridica del contendere, dato che loro - i tecnici - avranno stabilito (nei fatti e nelle conseguenze) che non era il caso di far evacuare l'intera città dell'Aquila e dintorni, per un periodo illimitato, in attesa di un terremoto imminente. Quella si che sarebbe stata una decisione azzardata, forse la prima nella storia dell'umanità, e senza neppure poter spiegare il perché, salvo le prove amene che qualche stregone metteva in giro. 

Non si fa sloggiare il milione di persone che vivono intorno al Vesuvio, figuriamoci se in tutte le città d'Italia che in questi mesi sono percorse dal fremito del terremoto si dice alla gente di far fagotto e di lasciare la propria casa per evitare un pericolo.

Quando la legge non si accorge della rilevanza di simili circostanze allora è arrivata all'apice della sua vacuità. Anche un giudice che si trovi a dover applicare una legge in contraddizione con la natura, ha il dovere di fermarsi un attimo a riflettere, e non deve farlo con due gradi di giudizio: deve farlo subito, perché sarà anche bene che il secondo grado di giudizio, per avere una giustizia più veloce, deve essere filtrato solo per i casi palesi (come questo) in cui il processo e le prove coinvolte puzzino di marcio dall'inizio alla fine.

Nella risposta, non ho voluto tener conto della tua idea ( di placare il panico nei confronti di eventi così incerti come quelli sismici, prescindendo da questioni di tipo tecnico...), perché se davvero quella avesse mosso i magistrati, ed avesse portato a quella prima sentenza di condanna, sarebbe stato un accaduto davvero agghiacciante. Spero che vi siano altri cavilli giuridici che i giudici abbiano equivocato, perché altrimenti davvero sarebbero loro da condannare, non secondo la legge, che non deve farlo, ma secondo un principio di vergogna senza appello.

Sono severo con i magistrati del I grado di giudizio, ma solo in linea generale, senza personalizzazioni e particolarismi, per andare all'essenza emblematica della vicenda.

Ciao Amiter,
Enrico
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