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IL DIZIONARIO - I come Inadatto

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Messaggio Da Lara Sab 20 Lug 2013, 12:54

La celebre copertina del Financial Times che definiva Berlusconi “Unfit”,  inadatto, a governare l’Italia suscitò molto scandalo in certi ambienti italiani, ma non abbastanza vergogna in altri.
Se ti sbattono in faccia che le tue scelte sono pessime, o ti ribelli contro il giudizio e contro la legittimazione dei giudici, o ti vergogni per essere stato scoperto.
La seconda ipotesi, in Italia, è quella meno praticata, perché, di vergogna in vergogna, si rischia di arrivare in casa propria, dove le stesse vergogne vengono perpetrate in silenzio. Dunque, meglio non esibire indignazioni e imbarazzi potenzialmente applicabili a troppi comportamenti.
L’essere inadatto ricomprende tutta la gamma definitoria con cui ci si sta baloccando in questi giorni: ineleggibilità, incompatibilità, incandidabilità, e via arzigogolando su un concetto più basilare che è la cura che si deve ai ruoli istituzionali, da affidare a persone trasparenti  e competenti.
Gli altri, tutti gli altri, in più o meno grande misura, dovrebbero essere considerati  “inadatti”.
Il fatto è che la politica italiana di questi ultimi quarant’anni, nella sua bulimia di potere, ha preteso di gestire il paese come una cupola di controllo territoriale, per cui ogni cosa dovesse passare attraverso il suo beneplacito, ed ogni incarico e opportunità essere gestito all’interno di un meccanismo di scambio.
Un sistema di questo genere, naturalmente, non crea sviluppo economico e sociale e costruisce nomenclature mediocri e incompetenti, “inadatte”, appunto.
Il risultato dell’accettazione di un sistema così generalizzato di “sistemazione”, come dicevano le nostre madri, è la palude inestricabile in cui ci tocca vivere, dove l’immobilismo sarebbe deleterio di suo, se non si fosse cominciato a sprofondare in voragini di illegalità e di povertà.
 
Inadatto è il neo-laureato di buona famiglia che viene cooptato ad effettuare studi di fattibilità finanziati dall’Europa in materie lontanissime dalla sua preparazione.
Inadatto è il piccolo dirigente di partito che viene installato alla presidenza di una ASL senza cognizioni tecniche o con collegamenti familiari in campo di assistenza medica.
Inadatto è l’avvocato che continua ad esercitare, legiferando in parlamento su materie che riguardano il suo oggetto professionale.
Inadatto è chiunque venga cooptato in politica per ricompensarlo del suo status di familiare, amante, fedele servitore, noto personaggio di spettacolo, sport, giornalismo o imprenditoria.
Inadatto è chiunque eserciti un potere economico o mediatico che, assommato a quello politico, lo rende di fatto troppo potente per rientrare nei canoni dello stato liberale.
Inadatto è chi pretende di sedersi in un parlamento nazionale, dichiarando espressamente che lui si occupa solo del nord del paese.
Inadatto chi insulta i simboli dell’unità nazionale e i cittadini italiani senza tener conto dell’articolo costituzionale che li vuole eguali senza distinzioni di genere, confessione, provenienza geografica ed etnica.
 
C’è invece, come piace fare a Ferrara, il tentativo di sdoganare l’anarchia individuale a danno della comunità come se fosse la liberatoria affermazione del più audace e disinibito, quello che ammicca ai semplici, facendogli credere che quei sepolcri imbiancati che si preoccupano delle istituzioni altro non siano che ostacoli al successo di chiunque, quindi anche al suo.
Perché, in Italia, nessuno si sente inadatto.
Lara
Lara

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