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La democrazia del se.

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Messaggio Da Rom Gio 10 Ott 2013, 15:45

"Se avessimo sostenuto l'abolizione della Bossi-Fini in campagna elettorale, avremmo preso voti da prefisso telefonico": è scritto sul blog di Grillo.
Come funziona la testa di Grillo l'avevamo capito, ma la conferma è, per così dire, autorevole.

Abbiamo quindi un parlamento fatto da chi le cose giuste non le promette nemmeno, per conquistare più voti, e poi si fa vanto virtuosamente di mantenere le promesse, e da chi le cose giuste le mette nel programma, ma poi non le fa, e da chi promette cazzate e puntualmente le mantiene.
E questo sarebbe il consesso degli eletti che dovrebbe cambiare la Costituzione.
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Messaggio Da Arzak Gio 10 Ott 2013, 17:17

Grillo si è detto contrario all'iniziativa dei suoi senatori "nel merito e nel metodo". 
Sul metodo credo possa aver ragione, se è vero che il loro regolamento interno prevede una prassi di consultazione della base che pare sia stata scavalcata. Ma anche al di là del regolamento, sarebbe cosa utile che gli eletti di qualunque partito, capitati in parlamento non per propri meriti ma per scelte dei loro capi o addirittura in modo del tutto casuale, discutessero di più coi loro elettori. 

Sul merito, Grillo ha assunto una posizione ancorata ad un ragionamento viscerale di tipo leghista che sembra diverso dallo spirito di molti suoi sostenitori. 
Di più, con la frase "Se avessimo sostenuto l'abolizione della Bossi-Fini" lascia intendere che la scelta di non parlarne sia stata solo tattica, mentre le dichiarazioni di oggi fanno capire che per lui è invece strategica.  Se avesse ancora un po' di quel senso critico che accompagnava il suo lavoro di comico, dovrebbe capire che sta facendo fare una figura di palta non solo a sè stesso, ma anche ai suoi volonterosi pivelli.

PS: Il reato di clandestinità non deriva dalla legge Bossi-Fini, ma da una regolamentazione successiva dovuta a Maroni.
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Messaggio Da cireno Gio 10 Ott 2013, 17:26

E' troppo preso da se stesso, troppo pieno di una sicurezza che rasenta l'arroganza. Non è l'uomo che molti credono di conoscere: è un presuntuoso, convinto che le sue idee, e solo le sue, valgano la pena di essere seguite.
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Messaggio Da Arzak Gio 10 Ott 2013, 21:30

cireno ha scritto:E' troppo preso da se stesso, troppo pieno di una sicurezza che rasenta l'arroganza. Non è l'uomo che molti credono di conoscere: è un presuntuoso, convinto che le sue idee, e solo le sue, valgano la pena di essere seguite.
Che un politico creda fermamente nelle proprie idee non è di per sè un difetto, a prescindere dal merito delle stesse. Anzi lo definirei un caso assai singolare, se perlomeno tali idee fossero coerenti (ma non lo sono. Due anni fa G sosteneva cose del tutto diverse). 
E' però vero che chi ha votato G l'ha fatto vedendo in lui un'incarnazione del proprio bisogno di giustizia e di pulizia, ed in questo senso sarei più indulgente con i volonterosi pivelli che pur nella confusione mi paiono in questo caso più progrediti e civili del loro capo. Quando cadrà il paraocchi indossato finora, forse si aprirà una fase del tutto nuova.
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Messaggio Da cireno Ven 11 Ott 2013, 06:48

Arzak ha scritto:Che un politico creda fermamente nelle proprie idee non è di per sè un difetto, a prescindere dal merito delle stesse. Anzi lo definirei un caso assai singolare, se perlomeno tali idee fossero coerenti (ma non lo sono. Due anni fa G sosteneva cose del tutto diverse). 
E' però vero che chi ha votato G l'ha fatto vedendo in lui un'incarnazione del proprio bisogno di giustizia e di pulizia, ed in questo senso sarei più indulgente con i volonterosi pivelli che pur nella confusione mi paiono in questo caso più progrediti e civili del loro capo. Quando cadrà il paraocchi indossato finora, forse si aprirà una fase del tutto nuova.
E se un forumista credere fermamente che parlare della finta libertà dei popoli sia un tema molto politico e non semplicemente un argomento, tu perchè gli sposti il post? E poi perchè si devono spostare i post come se chi li scrive abbia bisogno di essere aiutato come fosse un deficiente?
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Messaggio Da Arzak Ven 11 Ott 2013, 09:35

cireno ha scritto:E se un forumista credere fermamente che parlare della finta libertà dei popoli sia un tema molto politico e non semplicemente un argomento, tu perchè gli sposti il post? E poi perchè si devono spostare i post come se chi li scrive abbia bisogno di essere aiutato come fosse un deficiente?
Non ho idea di cosa tu stia parlando. L'Admin mi ha comunicato confidenzialmente di non aver spostato alcun post negli ultimi due mesi, ed io gli credo. 
Non sarebbe peraltro la prima volta che accusi l'Admin di presunti comportamenti la cui origine risiede invece in qualche tua distrazione o smemoratezza. Ciò evidentemente non è una colpa, ti invito quindi a soprassedere e a goderti l'aria balsamica del mattino milanese assieme ad una tazza di camomilla.
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Messaggio Da cireno Ven 11 Ott 2013, 14:10

Arzak ha scritto:Non ho idea di cosa tu stia parlando. L'Admin mi ha comunicato confidenzialmente di non aver spostato alcun post negli ultimi due mesi, ed io gli credo. 
Non sarebbe peraltro la prima volta che accusi l'Admin di presunti comportamenti la cui origine risiede invece in qualche tua distrazione o smemoratezza. Ciò evidentemente non è una colpa, ti invito quindi a soprassedere e a goderti l'aria balsamica del mattino milanese assieme ad una tazza di camomilla.
ah si? ma tu guarda, a me sembrava di averlo postato da un'altra parte. Vabb+, però non mi piace la camomilla
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Messaggio Da Lara Ven 11 Ott 2013, 14:19

Guarda, Cireno, che anch'io mi sono sbagliata una volta cliccando su nuovo post una volta aperta la sezione politica, mentre avrei dovuto cliccare ulteriormente su Elisir del diavolo. Infatti, il post comparve tra nuovi argomenti, come il tuo, e chiesi all'Admin di spostarlo, perchè mi ero sbagliata.
Questo Admin di tutto può essere accusato fuorchè di interventismo, ed io lo adoro per questo La democrazia del se. 780668378
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Messaggio Da Admin Ven 11 Ott 2013, 17:01

L'errore di Cireno è comprensibile, ed è dovuto all'espediente che ho adottato per ristrutturare il vecchio forum attribuendogli un aspetto più consono all'attuale frequentazione. Le ragioni tecniche le ho spiegate all'atto della modifica e non sto quindi a ripeterle. In teoria la sezione titolata ARGOMENTI che compare sotto POLITICA E ATTUALITA' dovrebbe rimanere vuota, in quanto funge solo da copertina per i due sottoforum, l'Elisir del diavolo e Di qua di là del Piave. Di fatto può capitare che qualcuno vi vada inavvertitamente a scrivere. Non è un problema, posso tranquillamente riportare il thread nella sede idonea. Ma solo su richiesta... 

Circa l'interventismo, non sono buono e tollerante per scelta o per indole, ma nell'attuale contingenza troverei superfluo intervenire per i FT (OT per gli anglofili...) o per rimettere ordine in giro, quando gli utenti sono, come sono, persone adulte e ragionevoli. Diverso sarebbe il caso di un forum con decine di partecipanti, ma nel salottino virtuale in cui ci ritroviamo qualche divagazione, del tutto simile a quelle che avvengono fra amici davanti ad una bottiglia di lambrusco, è anzi gradevole e benvenuta. 

E ora, se volessimo tornare all'argomento di cui si parlava.... La democrazia del se. 2649730170
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Messaggio Da Shaka_Zulu Ven 11 Ott 2013, 18:30

Quando capitava di segnalare le ambiguità, le bugie, gli imbrogli, la malafede dei guru grillanti si veniva tacciati di essere ossessionati.
Ora i nodi stanno venendo al pettine, ma non riesco ad essere soddisfatto dall'avere avuto ragione.
Prima i berluschini e ora i grillanti hanno impedito che si riparassero guasti antichi, avere avuto ragione nel vedere in anticipo i danni non sana le cose.
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Messaggio Da cireno Ven 11 Ott 2013, 18:49

Lara ha scritto:Guarda, Cireno, che anch'io mi sono sbagliata una volta cliccando su nuovo post una volta aperta la sezione politica, mentre avrei dovuto cliccare ulteriormente su Elisir del diavolo. Infatti, il post comparve tra nuovi argomenti, come il tuo, e chiesi all'Admin di spostarlo, perchè mi ero sbagliata.
Questo Admin di tutto può essere accusato fuorchè di interventismo, ed io lo adoro per questo La democrazia del se. 780668378
e io che mi ero illuso che adorassi me........
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Messaggio Da Arzak Ven 11 Ott 2013, 20:13

Shaka_Zulu ha scritto:Quando capitava di segnalare le ambiguità, le bugie, gli imbrogli, la malafede dei guru grillanti si veniva tacciati di essere ossessionati.
Ora i nodi stanno venendo al pettine, ma non riesco ad essere soddisfatto dall'avere avuto ragione.
Prima i berluschini e ora i grillanti hanno impedito che si riparassero guasti antichi, avere avuto ragione nel vedere in anticipo i danni non sana le cose.
E' vero, ma il discorso meriterebbe un'articolazione un po' più vasta di quella che ho visto svolgere altrove in una contrapposizione polemica che impediva di approfondire il tema. Il grillismo è un fenomeno antropologico e sociale che non si riduce alla figura dei fondatori del movimento, che come giustamente dici hanno finalmente svelato anche ai più ottenebrati il loro spessore. E non è nemmeno secondo me esattamente vero che i guasti, non da loro provocati, non siano stati riparati per loro esclusiva colpa. 
Come ho detto in un intervento ormai datato, ci sono i due guru, ci sono gli elettori, c'è il popolo della rete, i parlamentari, i simpatizzanti acritici e gli osservatori critici ma non ostili, ed ognuno di questi soggetti meriterebbe valutazioni diversificate, sia per una correttezza di analisi, sia per mere ragioni tattiche. Persino i parlamentari si stanno accorgendo delle incongruenze di una linea politica raffazzonata e piena di clamorosi buchi. E' paradossale che proprio nel momento in cui provano a colmare uno di questi buchi, ottenendo il primo vero successo parlamentare di cui essere orgogliosi, arrivi l'umiliante scoppola del capo che vanifica questo exploit. E non parliamo dei simpatizzanti della rete, che sono arrivati a coprire di contumelie l'ex capo indiscusso con centinaia di post di feroce condanna. E' ben vero che alcune invettive sono arrivate anche dalla destra del movimento che ha condannato i due parlamentari tapini, ma anche questo è in fondo salutare. Se il movimento si scinde, come avevo ipotizzato allora, avrà più forza l'anima "di sinistra", che pare decisamente maggioritaria. Non è certo la sinistra che abbiamo conosciuto e che vorremmo, ma in tempi di vacche magre bisogna accontentarsi. D'altra parte, c'è chi si accontenta di governare con i giovanardi, i gasparri et similia...
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Messaggio Da Lara Ven 11 Ott 2013, 22:17

Sono d'accordo con Arzak.  E’ da un po’ che seguo su Facebook una specie di campagna indefessa contro il M5S ( a Shaka Zulu staranno fischiando le orecchie). E’ una sorta di reazione furiosa all’impolitica di un movimento che osa entrare come un elefante nelle sale della cristalleria. E’ giusto prendersela per tanta goffagine, ma non è giusto sperare che non ne esca niente di buono. Moltissimi elettori e una certa quota di eletti sono in buona fede, convinti di poter incidere, e, per una volta che sono riusciti nell’intento, sono stati  subito  richiamati all’ordine dal padrone del marchio, interessato solo ad espandere la penetrazione di mercato.
Occorre favorire la frattura tra coloro che avevano creduto alla volontà di una vera azione politica e gli imbonitori da piazza. In fondo, anche Grillo si è rivelato niente più che un padre-padrone, la sindrome che attanaglia quasi  tutti i politici italiani, persi dietro le loro strategie di conquista del palazzo, contenti solo di contare, perché a governare c’è sempre tempo. Tutto il tempo che serve a loro è tempo perso per il paese, sono vite faticose e aspettative bruciate.
Invece, tra abbracci esiziali ed emarginazioni livorose, entrambe inspiegabili  e inspiegate ai propri elettori, si continua a parlar d’altro, a perdere ogni occasione, a riproporre sé stessi come se non si fosse già arrivati nelle stanze dei bottoni , e che occorre dimostrare di saperli adoperare.
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Messaggio Da einrix Ven 11 Ott 2013, 22:43

La campagna contro il M5S è doverosa. Raccontano Poma, ed è Toma, si dovrà pur mostrare la contraddizione. E poi, se è vero che c'è della gente in buona fede, come fai a mostrargli dove sta l'imbroglio.
 
Si fa finta di niente, tanto fanno tutto loro? E' questa la ricetta che si propone? Non credo proprio che sia quella giusta. Senza lavoro non si ottengono risultati.
 
Anche la sinistra non è più quella dell'antifascismo, della Resistenza o quella che ha l'appuntamento con la storia nel '68. Non mi meraviglia che subisca sbandamenti su campagne pubblicitarie tagliate come se si dovessero vendere biscotti: «bambini buoni, biscotti Lazzaroni». In questi tempi di vacche grasse che devono dimagrire, sono tante le persone che non hanno una identità ideale, e che vivono politicamente alla giornata. E come ce ne sono tanti nel Centro Sinistra, molti di più sono con Grillo. Ma se dobbiamo aspettare che facciano tutto da soli, tra vent'anni - ed io di sicuro non ci sarò più - le cose saranno pure peggio.
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Messaggio Da Rom Sab 12 Ott 2013, 07:04

Sulla scia del commento di Arzak, che in un certo senso completa il mio post iniziale, vorrei sottolineare che a uscire perdente da un'analisi complessiva è il manicheismo, cioè l'idea che a sbagliare siano sempre e soltanto "gli altri": il piddino ortodosso che giustifica bene o male tutto ciò che fa il PD, ed è invece giacobino verso le malefatte del PDL e di Grillo, così come il grillino e così come il berlusconiano.
Dovremmo, in realtà, prendere atto che nessuno dei tre partiti rappresenta veramente il proprio elettorato, o almeno la sua parte "migliore", cioè quella che non vota per tifoseria o per fascinazione, ma in base a personali convergenze su alcuni princìpi, scritti o non scritti che siano in quella grande mistificazione collettiva che sono i "programmi".

Mi rendo conto che quello che ho appena scritto andrebbe bene come perfetto incipit per un volume di trecento pagine in tema di sociologia politica.
Quindi preferisco metterci un punto e basta, lasciando la questione in sospeso, tutt'al più aggiungendo un paragrafo apparentemente fuori contesto.

Il presidente attuale della Juventus, Andrea Agnelli, ha dichiarato qualche giorno fa che il calcio italiano è "poco attrattivo" e che la stessa Juve faticherebbe a trattenere i giovani campioni emergenti che si stanno mettendo in luce, come Pogba. Tutto giusto.
Il giovane "Ciglione" Agnelli - da noi romani detto "Refuso" - sembra però dimenticare cosa è avvenuto nei quindici anni nei quali lui stesso vede manifestarsi il declino del nostro calcio: i trionfali scudetti divisi tra Milan, Juve e Inter, tutti "sul campo" naturalmente, e calciopoli, e la supremazia della Lega sulla FGIC, i giochi di palazzo per dividersi i miliardi della TV, etc etc etc - dove ogni etc riassume tutte le cose che i critici più rompiballe avevano per tempo indicato, ricoperti spesso di insulti o di derisioni, del genere "anime belle", "invidiosi", "piangina", "gente che non capisce le regole del business" ... da parte sia di quelle società guida che reclamano gli "scudetti vinti sul campo", capitanate dalla stessa Juventus, sia dei media di palazzo, ugualmente condizionati o direttamente posseduti dalle medesime.
Quando le cose vanno male, però, parlano genericamente del "calcio italiano". Refusi.
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Messaggio Da Arzak Sab 12 Ott 2013, 09:37

einrix ha scritto:La campagna contro il M5S è doverosa. Raccontano Poma, ed è Toma, si dovrà pur mostrare la contraddizione. E poi, se è vero che c'è della gente in buona fede, come fai a mostrargli dove sta l'imbroglio.
... 
Ma se dobbiamo aspettare che facciano tutto da soli, tra vent'anni - ed io di sicuro non ci sarò più - le cose saranno pure peggio.
Io toglierei quel "se". Credo fermamente che la stragrande maggioranza degli elettori grillini, dando per scontata una certa dose di ingenuità, sia in buona fede ed animata da sani principi democratici, che purtroppo non ha visto realizzati altrove. Trovo altresì che gran parte delle parole d'ordine su cui è nato il movimento siano condivisibili, anche se inserite in un contesto ideologico confuso, incoerente ed incompleto. 
E non dimentichiamo che molti di quegli elettori non sono stati generati per partenogenesi dal ventre o dalla testa di Grillo, ma sono costituiti da ex simpatizzanti di sinistra (così come anche di destra). Il grillismo non esisterebbe se la sinistra fosse stata fedele alla propria storia, o sarebbe un movimento folkloristico del tutto marginale. Decidiamoci a riconoscere che Grillo, inteso come fenomeno politico, è stato creato, nutrito e coccolato proprio da quei partiti che avrebbero dovuto impadronirsi dei temi da lui agitati, come la lotta alla corruzione e la difesa dei principi di equità. Quando un Bersani, dopo aver votato col governo Monti le più infami leggi antipopolari, mi viene a dire tutto orgoglioso che sua figlia ha per mito la ministra Fornero, ha regalato in quel momento milioni di voti al demagogo. E di gesti e dichiarazioni volpine come quelle sono piene le cronache recenti. 

Come convincere i grillini a "riconoscere l'imbroglio"? Non certo aspettando che "facciano tutto da soli", ma riprendendo le fila di un discorso purtroppo interrotto da anni. Quello della difesa dei reali interessi dei lavoratori e dei principi democratici un po' troppo appannati. Se questo da una parte potrà recuperare una fetta degli elettori perduti, dall'altra potrà forse favorire una crescita (o una scissione) del movimento grillino con cui occorrerà fare i conti. 
A meno che non si preferisca assistere impotenti ma paciosamente rassegnati, come tutto lascia pensare, al ritorno della vecchia e buona DC con le sue correnti onnicomprensive. Se questo è l'obiettivo, salutatem'assoreta.
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Messaggio Da Arzak Sab 12 Ott 2013, 10:13

Rom ha scritto:vorrei sottolineare che a uscire perdente da un'analisi complessiva è il manicheismo, cioè l'idea che a sbagliare siano sempre e soltanto "gli altri": 
Tema scottante ma ignorato, come un vecchio e ricco zio che ci mantiene ma che troviamo irritante proprio per la riconoscenza che gli dobbiamo. Siamo infatti tutti debitori di quella schematizzazione delle idee che ci permette di ancorare le nostre vaghe intuizioni a principi saldi e concreti, forgia uno spirito di corpo con chi li condivide e ci convince di avere sempre ragione rafforzando la nostra autostima. Qui si va più nella psicologia che nella politica, ma occorrerebbe ogni tanto ricordare che il torto e la ragione non si dividono mai con un taglio netto, e che comunque l'utensile da adoperare è il bisturi, e non l'accetta. 
Ma temo che il panorama sia più occupato da boscaioli che da chirurghi...
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Messaggio Da Rossoverde Sab 12 Ott 2013, 17:30

einrix ha scritto:La campagna contro il M5S è doverosa. Raccontano Poma, ed è Toma, si dovrà pur mostrare la contraddizione. E poi, se è vero che c'è della gente in buona fede, come fai a mostrargli dove sta l'imbroglio.
 
Si fa finta di niente, tanto fanno tutto loro? E' questa la ricetta che si propone? Non credo proprio che sia quella giusta. Senza lavoro non si ottengono risultati.
 
Anche la sinistra non è più quella dell'antifascismo, della Resistenza o quella che ha l'appuntamento con la storia nel '68. Non mi meraviglia che subisca sbandamenti su campagne pubblicitarie tagliate come se si dovessero vendere biscotti: «bambini buoni, biscotti Lazzaroni». In questi tempi di vacche grasse che devono dimagrire, sono tante le persone che non hanno una identità ideale, e che vivono politicamente alla giornata. E come ce ne sono tanti nel Centro Sinistra, molti di più sono con Grillo. Ma se dobbiamo aspettare che facciano tutto da soli, tra vent'anni - ed io di sicuro non ci sarò più - le cose saranno pure peggio.
Hai ragione la campagna contro il m5s è sacrosanta come quelle che si fanno contro il Pd  per gli stessi problemi , dire a e fare b, l'incauto elettore potrebbe crederci e cascarci dentro come purtroppo è avvenuto ed avviene.
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Messaggio Da Vargas Dom 13 Ott 2013, 13:36

Arzak e Rom hanno tutte le ragioni, mi ritrovo nelle critiche dell'uno ai boscaioli e dell'altro al manicheismo dualistico. Forse quando mi chiedevo se la cattiva politica di oggi non fosse figlia dell'elettorato, più che opprimere quest'ultimo, forse la risposta poteva essere quella che emerge dalle ultime vostre riflessioni: essere i tre partiti principali, e altri minori, rappresentanza non del meglio che offrono i rispettivi elettorati. C'è dunque del meglio in giro da cercare e tirar fuori, e alligna insospettabilmente tra chi vota, e in parte anima, tutti gli schieramenti, compreso il movimento cinque stelle. Piuttosto mi preoccupa un'altra cosa: la gestione della politica, della società, dell'economia è oggi complessa come non mai, e non so se i movimentisti, pur preferibili a Grillo e Casaleggio, abbiano ancora la formazione sufficiente a non fare disastri irreparabili (d'accordo, a non farne di peggiori di quanti non abbiano già fatto gli altri partiti: prevengo la prevedibile obiezione). È infatti vero che essi sono finora stati espressione del capriccio dei due guru e delle scelte spesso bislacche di poche centinaia di internauti non si sa come selezionati. È vero che chi li vota, e torniamo alla giusta osservazione di cui sopra, spesso è animato dalle migliori intenzioni, e che alcuni degli eletti, sia pur a fatica, lo hanno dimostrato, ad esempio con la mozione sull'abrogazione del reato di immigrazione clandestina. Ma io temo molto, oggi, l'improvvisazione in politica.
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Messaggio Da Arzak Dom 13 Ott 2013, 20:15

Vargas ha scritto: temo molto, oggi, l'improvvisazione in politica.
Purtroppo la prevedibile obiezione che correttamente hai considerato salta fuori anche in questo caso. E' certo vero che i parlamentari grillini, perlomeno quelli fra loro meno ottusi, in buona fede e democratici, che potrebbero portare un contributo positivo, soffrono di un'inesperienza che li conduce ad errori ed improvvisazioni. Ma se guardiamo altrove, fra gli eredi di quei partiti ricchi di tradizioni che dovrebbero costituire un saldo punto di riferimento, non vediamo brillare grandi capacità legislative nè svilupparsi tattiche o strategie che possano farci uscire dal guado. 
Basti pensare alle leggi attualmente più discusse: la farsa dell'IMU, che dopo mille ripensamenti  cambierà semplicemente nome ma per la cui presunta abolizione qualcuno canterà vittoria e qualcun altro passerà per un affamatore del popolo. O la legge sull'immigrazione, che trasformando una condizione in un reato penale ha intasato i tribunali, movimentato forze dell'ordine, avvocati, mediatori culturali, cancellieri, segretarie ed uscieri i tutto per far pagare una sanzione a chi è senza soldi, col paradossale risultato di ritardare un'espulsione che si voleva sollecita. Che dire poi della legge elettorale, scritta da analfabeti che volevano stravincere senza pensare che la volta successiva a stravincere poteva essere l'avversario (ma in realtà senza poi che nessuno vincesse davvero...)


La lista delle leggi rabberciate, incomprensibili o addirittura controproducenti prodotte dalla vecchia classe dirigente sarebbe lunga. Non dico che i nuovi arrivati farebbero meglio, perchè la scelta fra un presunto onesto ma incompetente ed un disonesto un po' più capace non si pone nemmeno più. E nemmeno sembra che i pischelli abbiano una gran voglia di governare davvero. Comunque vada, sembra che debba esserci sempre un Letta nel nostro futuro. Zio o nipote, o addirittura entrambi. Come adesso.
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Messaggio Da Rom Gio 31 Ott 2013, 07:00

"Se andiamo verso una deriva a sinistra siamo rovinati”, dice Grillo ai suoi parlamentari.
Questa postilla è recente e puntualizza al meglio la tattica, se non la strategia, del Movimento.
Ma come si fa a non cogliere una straordinaria somiglianza con i discorsi alla Leopolda, da parte di Renzie?
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Messaggio Da Tarzan Gio 31 Ott 2013, 14:58

Rom ha scritto:vorrei sottolineare che a uscire perdente da un'analisi complessiva è il manicheismo, cioè l'idea che a sbagliare siano sempre e soltanto "gli altri": 
Arzak ha scritto:Tema scottante ma ignorato, come un vecchio e ricco zio che ci mantiene ma che troviamo irritante proprio per la riconoscenza che gli dobbiamo. Siamo infatti tutti debitori di quella schematizzazione delle idee che ci permette di ancorare le nostre vaghe intuizioni a principi saldi e concreti, forgia uno spirito di corpo con chi li condivide e ci convince di avere sempre ragione rafforzando la nostra autostima. Qui si va più nella psicologia che nella politica, ma occorrerebbe ogni tanto ricordare che il torto e la ragione non si dividono mai con un taglio netto, e che comunque l'utensile da adoperare è il bisturi, e non l'accetta. 
Ma temo che il panorama sia più occupato da boscaioli che da chirurghi...
In effetti basta leggere tutto l'articolo di Rom per capire che il manicheismo pervade un pò tutti. Io direi persino il nostro caro Rom, che quando si tratta di parlare - seppur come pietra di paragone - di Juventus e di Agnelli ( lui dimentica che a partecipare a certi clan sono stati anche molti altri presidenti), non si fa mancare nulla. Ora tratteggiare il futuro più lontano è interessante e intellettualmente stimolante per tanti intellettuali, ma ciò che è stato scritto ci appare come la stessa differenza che c’è tra sognare a occhi aperti e occhi chiusi. Ecco, nello scritto di Rom ho trovato molte pennellate di futuro, ma pochissime indicazioni su come avvicinarvisi, da subito e cambiare questo stato di fatto. C’è chi guarda solo i propri piedi, c’è chi guarda solo l’orizzonte. Camminare senza perdere di vista entrambi e ciò che nella realtà ci sta circondando, questa è la vera sfida.
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La democrazia del se. Empty Re: La democrazia del se.

Messaggio Da Rom Gio 31 Ott 2013, 16:16

Tarzan ha scritto:In effetti basta leggere tutto l'articolo di Rom per capire che il manicheismo pervade un pò tutti. Io direi persino il nostro caro Rom, che quando si tratta di parlare - seppur come pietra di paragone - di Juventus e di Agnelli ( lui dimentica che a partecipare a certi clan sono stati anche molti altri presidenti), non si fa mancare nulla. ...
Ecco, nello scritto di Rom ho trovato molte pennellate di futuro, ma pochissime indicazioni su come avvicinarvisi, da subito e cambiare questo stato di fatto. C’è chi guarda solo i propri piedi, c’è chi guarda solo l’orizzonte. Camminare senza perdere di vista entrambi e ciò che nella realtà ci sta circondando, questa è la vera sfida.
Per rimanere nella metafora calcistica, i campioni sono quelli che non hanno bisogno di guardare in basso, i propri piedi, per correre e per passare la palla. In fondo, anche noi comuni mortali camminiamo e scendiamo le scale senza guardarci i piedi.

Ma poi, amico mio, c'è molta retorica anche in quell'orizzonte che viene spesso citato, contrapponendolo al "realismo": quella linea pretesa come lontana esiste in verità solo dentro di noi ed è prodotta, in noi, dalla realtà che viviamo, e anzi ne è la più profonda manifestazione. Non c'è niente di più reale della nostra speranza, della nostra volontà, dei nostri desideri.
Senza questa coscienza possimo soltanto fingere, anche con noi stessi, di voler cambiare lo "stato di fatto", mentre ne siamo inesorabilmente succubi: non esistono i "piccoli passi", ma solo passi, cioè camminare, e quello che distingue il camminare è che i passi sono rivolti in una direzione e sono sorretti da una volontà. Senza volontà non c'è trascendenza.

Juventus. Ci potrei scrivere un libro.
Sbagli la tua interpretazione. Quando parlo, in quei termini, di Juve, non mi riferisco tanto alla squadra o alla società, quanto a una mentalità, a un modo di essere, che in altre occasioni ho, per esempio, paragonato alla "sindrome democristiana" che fa parte della nostra cultura (non solo politica) nazionale: cultura del risultato speculare alla cultura cinica della gestione del potere, in un generale contesto assolutamente irreligioso e spietatamente pragmatico, che irride a ogni idealità.
Non è cosa, questa, che riguardi solo la vecchia DC, o la Chiesa, ma sia l'una che l'altra ne sono state le interpreti più consustanziali, identificandosi non per caso con quello che possiamo rappresentare come "spirito nazionale", ossia come cultura diffusa, al di là delle etichette e delle bandiere.
Per capire correttamente il mio pensiero - ammesso che ciò sia di qualche importanza - bisogna mettere questi giudizi in relazione con quello che ho sempre sostenuto, fin da quando ho cominciato a interessarmi di politica: prima che "correggere" i vizi negli altri (partiti), è importante analizzare i nostri - più recentemente, "non è il Berlusconi in sé che mi preoccupa, ma il Berlusconi in me".
Lo dicevo militando nel PCI e lo dicevo, da tifoso romanista, al tempo nefasto della presidenza di Ciarrapico, durante la quale ho raggiunto la temperatura più bassa del mio calore giallorosso, arrivando perfino a provare una certa vergogna.
Insomma, l'astenersi dal manicheismo non significa rinunciare al giudizio su certi fenomeni o certe qualità negative, che in alcuni casi possono anche appartenere in esclusiva a una parte politica o a un preciso modo di essere, e in altri possono essere più nitidamente e più integralmente rappresentati da qualcuno, e solo in modo più sfumato da qualcun altro.
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