Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
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Guya
Montalbano
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Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Questa è la migliore dimostrazione possibile della dannosità del contributo pubblico ai giornali.
Elezioni Roma, Ferrara: “Non ho votato, avevo i cani nervosi stamattina”
“Io non ho votato per il sindaco di Roma per la prima volta in tanti anni. Perchè? Per noia, per pigrizia, perchè i miei cani erano nervosi, stamattina ho dovuto portarli subito qui, insomma vari problemi privati”. E’ la giustificazione ironica che Giuliano Ferrara dà della propria astensione alle amministrative romane, durante lo speciale del Tg3 dedicato alle elezioni comunali della Capitale. Il direttore de “Il Foglio” gongola più volte per i risultati non buoni raggiunti da Marcello De Vito, candidato del Movimento 5 Stelle: “Grillo si fa la permanente, ha restituito tutti i soldi” – afferma Ferrara – “fa le vacanze in Kenia, è un grande attore comico, insulta tutti e arriva sempre terzo. E’ un po’ come Tony Servillo a Cannes”. Tra problemi di collegamento audio e vari siparietti comici, l’Elefantino ammette però che al ballottaggio voterà Alemanno: “Ha coperto alcune buche”. Pronta la replica di Antonio Padellaro, direttore de “Il Fatto Quotidiano”: “A me non risulta, magari mi dici in quali vie di Roma le ha coperte”. Ferrara poi dà una personale descrizione del candidato di centrosinistra, Ignazio Marino: “Lui è quello del polo di sinistra del ‘Rodotà-tà-tà’. E’ un opportunista, s’è buttato a sinistra e secondo me non è nè della Roma, nè della Lazio”. E sempre riguardo al M5S, aggiunge: “Mi auguro che nasca Alba Dorata in Italia. Qui lodano tutti Vito Crimi e Beppe Grillo, ma intanto la Grecia sta andando benone”. Sull’astensione massiccia degli elettori romani, invece, dichiara: “Non mi fate sempre questa domanda un po’ fessa. Ai romani non frega niente dell’elezione del sindaco. Prima di lui” – continua – “c’hanno nell’ordine: il Papa, il Presidente della Repubblica, , il segretario di Stato, il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, il parroco”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/27/elezioni-roma-ferrara-non-ho-votato-avevo-cani-nervosi-stamattina/234296/
Pensate che il grasso che cola lo paghiamo anche noi, coi nostri soldi. Io i dobloni ad un tizio che Hitler avrebbe mandato in campo di concentramento eppure esalta il nazismo non voglio darli. Il suo rotolone di carta igienica che non viene letto da nessuno e viene usato esclusivamente per pulire le terga, lo paghi il nanetto bonsai, non il contribuente...
Elezioni Roma, Ferrara: “Non ho votato, avevo i cani nervosi stamattina”
“Io non ho votato per il sindaco di Roma per la prima volta in tanti anni. Perchè? Per noia, per pigrizia, perchè i miei cani erano nervosi, stamattina ho dovuto portarli subito qui, insomma vari problemi privati”. E’ la giustificazione ironica che Giuliano Ferrara dà della propria astensione alle amministrative romane, durante lo speciale del Tg3 dedicato alle elezioni comunali della Capitale. Il direttore de “Il Foglio” gongola più volte per i risultati non buoni raggiunti da Marcello De Vito, candidato del Movimento 5 Stelle: “Grillo si fa la permanente, ha restituito tutti i soldi” – afferma Ferrara – “fa le vacanze in Kenia, è un grande attore comico, insulta tutti e arriva sempre terzo. E’ un po’ come Tony Servillo a Cannes”. Tra problemi di collegamento audio e vari siparietti comici, l’Elefantino ammette però che al ballottaggio voterà Alemanno: “Ha coperto alcune buche”. Pronta la replica di Antonio Padellaro, direttore de “Il Fatto Quotidiano”: “A me non risulta, magari mi dici in quali vie di Roma le ha coperte”. Ferrara poi dà una personale descrizione del candidato di centrosinistra, Ignazio Marino: “Lui è quello del polo di sinistra del ‘Rodotà-tà-tà’. E’ un opportunista, s’è buttato a sinistra e secondo me non è nè della Roma, nè della Lazio”. E sempre riguardo al M5S, aggiunge: “Mi auguro che nasca Alba Dorata in Italia. Qui lodano tutti Vito Crimi e Beppe Grillo, ma intanto la Grecia sta andando benone”. Sull’astensione massiccia degli elettori romani, invece, dichiara: “Non mi fate sempre questa domanda un po’ fessa. Ai romani non frega niente dell’elezione del sindaco. Prima di lui” – continua – “c’hanno nell’ordine: il Papa, il Presidente della Repubblica, , il segretario di Stato, il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri, il parroco”
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/05/27/elezioni-roma-ferrara-non-ho-votato-avevo-cani-nervosi-stamattina/234296/
Pensate che il grasso che cola lo paghiamo anche noi, coi nostri soldi. Io i dobloni ad un tizio che Hitler avrebbe mandato in campo di concentramento eppure esalta il nazismo non voglio darli. Il suo rotolone di carta igienica che non viene letto da nessuno e viene usato esclusivamente per pulire le terga, lo paghi il nanetto bonsai, non il contribuente...
Montalbano- Messaggi : 1137
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Ferrara vale meno che niente. Evito di scrivere ciò che penso davvero di lui...
però è anche vero che non trovo giusto che per spazzature come il suddetto, ci siano giornali che per forza di cose sono costretti a chiudere, se non ottengono finanziamenti
Ci vorrebbe il finanziamento all'intelligenza. In questo caso risolveremmo due problemi in uno: ci toglieremmo lui dalle palle e sarebbe pure costretto a rimborsare lo Stato per la sua enorme stupidità
Guya- La Pasionaria
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Dato che non è possibile stabilire chi è intelligente e chi no per legge, io mi rifiuto in linea di principio di finanziare strumenti di rincoglionimento come questo. E non vale nemmeno la giustificazione che non lo legge nessuno, perchè il grasso che cola fa la bella vita coi nostri dobloni...
Montalbano- Messaggi : 1137
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Il finanziamento all'editoria che vende non ha alcun senso. Lo ha a quella che vende poco, che deve servire il potere o l'opposizione o ai giornalucoli inventati per procurare a una redazione fittizia un vantaggio economico spesso non indifferente, con la motivazione della libertà di informazione. Il finanziamento all'intelligenza è sempre opinabile, perchè opinabile è il concetto stesso di intelligenza.Guya ha scritto:
.....Ci vorrebbe il finanziamento all'intelligenza. In questo caso risolveremmo due problemi in uno: ci toglieremmo lui dalle palle e sarebbe pure costretto a rimborsare lo Stato per la sua enorme stupidità
Osservatore- Messaggi : 155
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Osservatore ha scritto:
Il finanziamento all'editoria che vende non ha alcun senso. Lo ha a quella che vende poco, che deve servire il potere o l'opposizione o ai giornalucoli inventati per procurare a una redazione fittizia un vantaggio economico spesso non indifferente, con la motivazione della libertà di informazione. Il finanziamento all'intelligenza è sempre opinabile, perchè opinabile è il concetto stesso di intelligenza.
Lo so Osservatore, era sarcasmo il mio...
Guya- La Pasionaria
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
No Osservatore, no che non è opinabile il concetto di intelligenza, fosse così non ci sarebbero testi e testi che spiegano come indurre il cervello della gente, quindi la gente, a fare votare comprare, quello che chi ha le redini dell'opinione delle masse vuole che facciano comprino votino. L'intelligenza ha uno strumento di misura: si chiama dubbio. Chi è sempre sicuro di quello che dice vota fa esprime dichiara, di solito ha un'intelligenza abbastanza limitata, che poi non è nemmeno un difetto, perchè nella vita l'intelligenza serve veramente a poco, e serve solo in certe attività, perchè per arrivare dove la gente vorrebbe arrivare secondo i canoni della società di oggi, cioè fare soldi, avere una bella vita, belle macchine, bella compagnia, l'intelligenza non serve a un granchè. E l'esempio eclatante viene da uno come Berlusconi, oppure da gente come Riina o Provenzano o Ciancimino: pensate che questa sia gente intelligente? Furba, senz'altro, abile a muoversi fra i furbi, abile nell'attività del mettinculo, senza scrupoli, bugiarda per natura, amorale, ma intelligente?
L'intelligenza serve solo a far venire la colite.
L'intelligenza serve solo a far venire la colite.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Dissento. Tutto si può dire di Ferrara, tranne che non sia intelligente (e istruito molto più della media dei "giornalai" italiani).Guya ha scritto:
Ferrara vale meno che niente. Evito di scrivere ciò che penso davvero di lui...
però è anche vero che non trovo giusto che per spazzature come il suddetto, ci siano giornali che per forza di cose sono costretti a chiudere, se non ottengono finanziamenti
Ci vorrebbe il finanziamento all'intelligenza. In questo caso risolveremmo due problemi in uno: ci toglieremmo lui dalle palle e sarebbe pure costretto a rimborsare lo Stato per la sua enorme stupidità
Che poi dette qualità siano usate in modi e a fini che non ci piacciono è un altro - e condiviso - discorso.
Quanto al finanziamento, il problema dei giornali "finti" potrebbe forse essere risolto subordinandolo alla vendita accertata in edicola di un tot minimo di copie, quale prova dell'effettiva esistenza di una non irrilevante minoranza interessata alla linea editoriale della pubblicazione.
Ospite- Ospite
Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Ferrara è intelligente ma frustrato dal suo corpo, quindi acido nel rapporto con gli altri, quelli normali. Ha bisogno di dimostrare la sua superiorità intellettuale, che non è affatto un cretino ma che comunque non si tratta nemmeno del genio della penna (Carlo Emilio Gadda avrebbe potuto fargli da professore anche nell'uso della lingua italiana...), e quindi per richiamare l'attenzione spesso esce dalle righe. Fondamentalmente odia i suoi simili, forse perchè non sono pachidermici come lui, e non credo nemmeno ami Berlusconi come vuole dimostrare. Mi ricorda il famoso libro di Rabelais, bellissimo fra l'altro, Gargantua e Pantagruele.
Andrebbero finanziati solo i giornali di partito e quelli che servono nelle province, purchè dimostrino, come bene ha detto qua sopra Bessarione, di avere almeno un certo numero di vendite.
Andrebbero finanziati solo i giornali di partito e quelli che servono nelle province, purchè dimostrino, come bene ha detto qua sopra Bessarione, di avere almeno un certo numero di vendite.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Secondo me confondete l'istruzione con l'intelligenza. Il cicciopotamo è molto istruito, venendo da una famiglia ove la cultura era di casa, ma non è intelligente, solo furbo. Di quella furbizia che poi alla fine ti fa sottovalutare gli altri, pensando che siano tutti stupidi, fino a quando non arriva il finto stupido che te lo butta in quel posto. La fortuna del cicciopotamo è che prima di arrivare al bucio bisogna faticare parecchio...
Montalbano- Messaggi : 1137
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Bessarione13 ha scritto:
Dissento. Tutto si può dire di Ferrara, tranne che non sia intelligente (e istruito molto più della media dei "giornalai" italiani).
Che poi dette qualità siano usate in modi e a fini che non ci piacciono è un altro - e condiviso - discorso.
Quanto al finanziamento, il problema dei giornali "finti" potrebbe forse essere risolto subordinandolo alla vendita accertata in edicola di un tot minimo di copie, quale prova dell'effettiva esistenza di una non irrilevante minoranza interessata alla linea editoriale della pubblicazione.
lo so... il mio era puro sarcasmo
Che poi, intelligenza e istruzione, non vanno necessariamente a braccetto, eh ?
Montanelli era un uomo intelligente (oltre che istruito), per esempio, ma per quanto potessi dissentire su ciò che diceva, usava l'intelligenza nel dirle
non capite più il sarcasmo ?
Guya- La Pasionaria
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Non esiste una definizione unica di intelligenza e da questa semplice constatazione deriva l'opinabilità stessa del concetto. Il dubbio a cui accenni, sembra rappresentare - più che altro - una variabile legata a fattori di altro tipo, quali possono essere - ad esempio - l'etica o la morale o, ancora regole sociali non scritte o definite da leggi. E' pur vero che chi non ha mai dubbi probabilmente non riflette, ma sarebbe esercizio un tantino difficile separare la convinzione rigida da un mero atteggiamento opportunista.cireno ha scritto:No Osservatore, no che non è opinabile il concetto di intelligenza, fosse così non ci sarebbero testi e testi che spiegano come indurre il cervello della gente, quindi la gente, a fare votare comprare, quello che chi ha le redini dell'opinione delle masse vuole che facciano comprino votino. L'intelligenza ha uno strumento di misura: si chiama dubbio. Chi è sempre sicuro di quello che dice vota fa esprime dichiara, di solito ha un'intelligenza abbastanza limitata, che poi non è nemmeno un difetto, perchè nella vita l'intelligenza serve veramente a poco, e serve solo in certe attività, perchè per arrivare dove la gente vorrebbe arrivare secondo i canoni della società di oggi, cioè fare soldi, avere una bella vita, belle macchine, bella compagnia, l'intelligenza non serve a un granchè. E l'esempio eclatante viene da uno come Berlusconi, oppure da gente come Riina o Provenzano o Ciancimino: pensate che questa sia gente intelligente? Furba, senz'altro, abile a muoversi fra i furbi, abile nell'attività del mettinculo, senza scrupoli, bugiarda per natura, amorale, ma intelligente?
L'intelligenza serve solo a far venire la colite.
La furbizia è a tutti gli effetti una forma di intelligenza, per quanto possa apparirci eticamente sgradevole quel termine e ciò che esso, comunemente, significa o rappresenta. Berlusconi è senza dubbio una persona intelligente e l'identità fra furbizia ed intelligenza emerge - se vogliamo utilizzare un parametro oggettivo di valutazione - dai risultati che questo individuo ottiene, a dispetto delle vicende processuali che lo riguardano e dalle promesse elettorali che non mantiene.
Vien da dubitare, invece, se intelligenti siano i suoi elettori o coloro che ciecamente credono in lui. Se, come sembra abbia detto Mussolini, la folla è femmina ed ama essere fottuta, ne dobbiamo concludere che non possiamo porre sullo stesso piano l'uno e l'altra. La furbizia, in questo caso, sta solamente da una sola parte.
Osservatore- Messaggi : 155
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Il finanziamento ai giornali ha gli stessi problemi di tutte le forme di finanziamento gestite dallo stato.
Anzi, potremmo dire che ha gli stessi problemi di tutte le forme di finanziamento che provengono da una "cassa comune", sia statali sia private.
La logica prevalente in Italia è quella di premiare chi è più grosso, che quasi sempre corrisponde a chi ha di più: più sei, più hai, più prendi.
E' la logica che presiede il sistema pensionistico, che eroga pensioni più consistenti a coloro che per una vita hanno già guadagnato di più e che, di conseguenza, hanno accumulato di più.
E' la logica, anche, che esiste nel calcio, per cui si premiano le squadre più forti o con più seguito di tifosi, perchè sono (o sarebbero) quelle che portano più abbonamenti alla pay-tv, ma che in questo modo diventano sempre più forti e aumentano il gap con le altre.
La logica opposta è impossibile da adottare, in quanto i "piccoli" sarebbero così numerosi da rendere impossibile il finanziamento, o da farlo diventare una specie di reddito di cittadinanza industriale.
Una soluzione più praticabile e più giusta sarebbe un finanziamento fisso, articolato per tipologia e uguale per tutti, con alcuni parametri tassativi da rispettare per quanto riguarda sia l'attività, sia la natura esclusivamente editoriale del soggetto che percepisce il finanziamento.
Anzi, potremmo dire che ha gli stessi problemi di tutte le forme di finanziamento che provengono da una "cassa comune", sia statali sia private.
La logica prevalente in Italia è quella di premiare chi è più grosso, che quasi sempre corrisponde a chi ha di più: più sei, più hai, più prendi.
E' la logica che presiede il sistema pensionistico, che eroga pensioni più consistenti a coloro che per una vita hanno già guadagnato di più e che, di conseguenza, hanno accumulato di più.
E' la logica, anche, che esiste nel calcio, per cui si premiano le squadre più forti o con più seguito di tifosi, perchè sono (o sarebbero) quelle che portano più abbonamenti alla pay-tv, ma che in questo modo diventano sempre più forti e aumentano il gap con le altre.
La logica opposta è impossibile da adottare, in quanto i "piccoli" sarebbero così numerosi da rendere impossibile il finanziamento, o da farlo diventare una specie di reddito di cittadinanza industriale.
Una soluzione più praticabile e più giusta sarebbe un finanziamento fisso, articolato per tipologia e uguale per tutti, con alcuni parametri tassativi da rispettare per quanto riguarda sia l'attività, sia la natura esclusivamente editoriale del soggetto che percepisce il finanziamento.
CiRom- Moderatore
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Raskol ha scritto:Il finanziamento ai giornali ha gli stessi problemi di tutte le forme di finanziamento gestite dallo stato.
Anzi, potremmo dire che ha gli stessi problemi di tutte le forme di finanziamento che provengono da una "cassa comune", sia statali sia private.
La logica prevalente in Italia è quella di premiare chi è più grosso, che quasi sempre corrisponde a chi ha di più: più sei, più hai, più prendi.
E' la logica che presiede il sistema pensionistico, che eroga pensioni più consistenti a coloro che per una vita hanno già guadagnato di più e che, di conseguenza, hanno accumulato di più.
E' la logica, anche, che esiste nel calcio, per cui si premiano le squadre più forti o con più seguito di tifosi, perchè sono (o sarebbero) quelle che portano più abbonamenti alla pay-tv, ma che in questo modo diventano sempre più forti e aumentano il gap con le altre.
La logica opposta è impossibile da adottare, in quanto i "piccoli" sarebbero così numerosi da rendere impossibile il finanziamento, o da farlo diventare una specie di reddito di cittadinanza industriale.
Una soluzione più praticabile e più giusta sarebbe un finanziamento fisso, articolato per tipologia e uguale per tutti, con alcuni parametri tassativi da rispettare per quanto riguarda sia l'attività, sia la natura esclusivamente editoriale del soggetto che percepisce il finanziamento.
Benvenuto, Raskol, e ti sei presentato con un buon post.
Vero: chi ha guadagnato di più viene punito con una pensione elevata, chi di meno, premiato con una pensione da fame: si chiama giustizia sociale del capitalismo.
Questa strada è seguita anche nel finanziamento ai giornali(e fossero solo i giornali...industrie, banche, associazioni del cazzo....) e purtroppo così si vede il Manifesto boccheggiare e prendere quattro soldi mentre giornali del megapene sono puniti con forti finanziamenti.
C'è una sola strada per cambiare: oliare i mitra.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Osservatore ha scritto:
Non esiste una definizione unica di intelligenza e da questa semplice constatazione deriva l'opinabilità stessa del concetto. Il dubbio a cui accenni, sembra rappresentare - più che altro - una variabile legata a fattori di altro tipo, quali possono essere - ad esempio - l'etica o la morale o, ancora regole sociali non scritte o definite da leggi. E' pur vero che chi non ha mai dubbi probabilmente non riflette, ma sarebbe esercizio un tantino difficile separare la convinzione rigida da un mero atteggiamento opportunista.
La furbizia è a tutti gli effetti una forma di intelligenza, per quanto possa apparirci eticamente sgradevole quel termine e ciò che esso, comunemente, significa o rappresenta. Berlusconi è senza dubbio una persona intelligente e l'identità fra furbizia ed intelligenza emerge - se vogliamo utilizzare un parametro oggettivo di valutazione - dai risultati che questo individuo ottiene, a dispetto delle vicende processuali che lo riguardano e dalle promesse elettorali che non mantiene.
Vien da dubitare, invece, se intelligenti siano i suoi elettori o coloro che ciecamente credono in lui. Se, come sembra abbia detto Mussolini, la folla è femmina ed ama essere fottuta, ne dobbiamo concludere che non possiamo porre sullo stesso piano l'uno e l'altra. La furbizia, in questo caso, sta solamente da una sola parte.
Sull'intelligenza degli elettori di berlusconi non metto lingua, dico solo che sono la dimostrazione che è vero il dato che vuole che due terzi degli esseri umani siano di limitata intelligenza.
In quanto alla furbizia come forma di intelligenza ti dico che il furbo è quello che copia il compito, il test, l’esercizio e la persona intelligente è quella che lo ha redatto. Il furbo è quello che supera le file in autostrada viaggiando a destra, il furbo è quello che entra in una panetteria e finge di non vedere che quella signora dietro di lui era già là prima che lui arrivasse, ecc.ecc. a me i furbi stanno sulle palle.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
cireno ha scritto:Ferrara è intelligente ma frustrato dal suo corpo, quindi acido nel rapporto con gli altri, quelli normali. Ha bisogno di dimostrare la sua superiorità intellettuale, che non è affatto un cretino ma che comunque non si tratta nemmeno del genio della penna (Carlo Emilio Gadda avrebbe potuto fargli da professore anche nell'uso della lingua italiana...), e quindi per richiamare l'attenzione spesso esce dalle righe. Fondamentalmente odia i suoi simili, forse perchè non sono pachidermici come lui, e non credo nemmeno ami Berlusconi come vuole dimostrare. Mi ricorda il famoso libro di Rabelais, bellissimo fra l'altro, Gargantua e Pantagruele.
Andrebbero finanziati solo i giornali di partito e quelli che servono nelle province, purchè dimostrino, come bene ha detto qua sopra Bessarione, di avere almeno un certo numero di vendite.
sono d'accordo sul numero minimo di copie vendute... se dopo un anno dall'inizio non superano quel minimo fine del sosregno.
cciappas- Messaggi : 239
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Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Anche a me stanno sulle palle, il che non cambia la sostanza del problema. Le situazioni che hai descritto riguardano individui che ottengono comunque un risultato andando oltre le norme, i codici e le regole civili. In un ambito in cui la norma è rappresentata dal rispetto delle regole, il furbo che va oltre le stesse ottenendone un proprio esclusivo vantaggio, è l'intelligente.cireno ha scritto:Sull'intelligenza degli elettori di berlusconi non metto lingua, dico solo che sono la dimostrazione che è vero il dato che vuole che due terzi degli esseri umani siano di limitata intelligenza.
In quanto alla furbizia come forma di intelligenza ti dico che il furbo è quello che copia il compito, il test, l’esercizio e la persona intelligente è quella che lo ha redatto. Il furbo è quello che supera le file in autostrada viaggiando a destra, il furbo è quello che entra in una panetteria e finge di non vedere che quella signora dietro di lui era già là prima che lui arrivasse, ecc.ecc. a me i furbi stanno sulle palle.
Osservatore- Messaggi : 155
Data d'iscrizione : 01.05.13
Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Osservatore ha scritto:
Anche a me stanno sulle palle, il che non cambia la sostanza del problema. Le situazioni che hai descritto riguardano individui che ottengono comunque un risultato andando oltre le norme, i codici e le regole civili. In un ambito in cui la norma è rappresentata dal rispetto delle regole, il furbo che va oltre le stesse ottenendone un proprio esclusivo vantaggio, è l'intelligente.
non è quello l'intelligente... ha solo pelo sullo stomaco,,, ce ne sarebbero altri che potrebbero e saprebbero fare quello che fa il furbo, e anche meglio,,, non lo fanno per decenza, per non arrecare danno agli altri, o anche perchè stanno bene cosi e di quel vantaggio che riuscirebbero ad ottnere facendfo i furbi se ne fregano perchè possono farne a meno, o perchè semplicemente sono pigri e quindi considerano lo sforzo per fare i furbi o gli intriganti sproporzionato ai vantaggi ottenibili.
ci sono invece spesso gli stupidi e gli avidi che sembrano furbi ma non sono ne furbi ne intelligenti sono solo avidi per natura e ritengono che quello che vogliono sia normale e normali i metodi che impiegano per ottenerlo.
cciappas- Messaggi : 239
Data d'iscrizione : 22.04.13
Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Osservatore ha scritto:
Il finanziamento all'editoria che vende non ha alcun senso. Lo ha a quella che vende poco, che deve servire il potere o l'opposizione o ai giornalucoli inventati per procurare a una redazione fittizia un vantaggio economico spesso non indifferente, con la motivazione della libertà di informazione. Il finanziamento all'intelligenza è sempre opinabile, perchè opinabile è il concetto stesso di intelligenza.
Nulla da eccepire, Osservatore, sul concetto meraménte logico del finanziamento ai partiti da te esposto. Ma se invece vogliamo addentrarci in altra logica, ovvero del pensiero puramente ideologico e politico, che talune attività vanno sostenute con fondi pubblici, ebbene, a rigor della logica del pensiero liberista - che la politica italiana ha voluto perseguire in modo distorto - ritengo che il finanziamento pubblico ai giornali vada sospeso.
E non solo ai giornali, ma a tutte le attività private - quindi a fini di lucro - che si affacciano sul libero mercato.
L'impresa privata, di qualunque genere: scolastica; editoriale; ricreativa ecc, deve sostenersi con la propria capacità di autofinanziamento, che scaturisce da una saggia gestione del proprio bilancio.
I soldi pubblici devono servire per opere e servizi rivolti al bene e al progresso di tutta la collettività.
Ogni distorsione al giusto concetto di finanziamento pubblico (inteso come fondo perduto), ci conduce inesorabilmente a paradigmatici discorsi sulla furbizia e l'intelligenza umana, da te e Cireno brillantemente riportati.
Condor- Messaggi : 132
Data d'iscrizione : 11.04.13
Re: Perchè non bisogna dare contributi pubblici ai giornali
Condor ha scritto:
Nulla da eccepire, Osservatore, sul concetto meraménte logico del finanziamento ai partiti da te esposto. Ma se invece vogliamo addentrarci in altra logica, ovvero del pensiero puramente ideologico e politico, che talune attività vanno sostenute con fondi pubblici, ebbene, a rigor della logica del pensiero liberista - che la politica italiana ha voluto perseguire in modo distorto - ritengo che il finanziamento pubblico ai giornali vada sospeso.
E non solo ai giornali, ma a tutte le attività private - quindi a fini di lucro - che si affacciano sul libero mercato.
L'impresa privata, di qualunque genere: scolastica; editoriale; ricreativa ecc, deve sostenersi con la propria capacità di autofinanziamento, che scaturisce da una saggia gestione del proprio bilancio.
I soldi pubblici devono servire per opere e servizi rivolti al bene e al progresso di tutta la collettività.
Ogni distorsione al giusto concetto di finanziamento pubblico (inteso come fondo perduto), ci conduce inesorabilmente a paradigmatici discorsi sulla furbizia e l'intelligenza umana, da te e Cireno brillantemente riportati.
Mi piace come scrivi, Condor, e non so perchè ma il tuo modo di scrivere mi appare molto in sintonia con quel bellissimo uccello che hai messo nel tuo avatar.
Li ho visti quei stupendi animali, in California, e vederli volare con quei tre metri di ali danno il senso di una maestosa libertà
cireno- Messaggi : 1510
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 124
Località : Milano
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