Racconti e Poesie
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Guya
cireno
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Racconti e Poesie
Apro questo nuovo thread perchè mi mancano i racconti di VARGAS, i pensieri di ROM.
Comincio io con una poesia, scritta forse in un momento di tristezza.
Ho vissuto per mille e più anni
Intensamente, voracemente
Perchè amo la vita.
Ho consumato mille scale di pietra
mangiato pane caldo da mille e mille forni
Non mi restano ormai che briciole di vita
avanti, dai, postate qualcosa da leggere. Forsa ragassi
Comincio io con una poesia, scritta forse in un momento di tristezza.
Ho vissuto per mille e più anni
Intensamente, voracemente
Perchè amo la vita.
Ho consumato mille scale di pietra
mangiato pane caldo da mille e mille forni
Non mi restano ormai che briciole di vita
avanti, dai, postate qualcosa da leggere. Forsa ragassi
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Racconti e Poesie
LE PAROLE - Gianni Rodari
Abbiamo parole per vendere
parole per comprare
parole per fare parole
ma ci servono parole per pensare.
Abbiamo parole per uccidere
parole per dormire
parole per fare il solletico
ma ci servono parole per amare.
Abbiamo le macchine
per scrivere le parole
dittafoni magnetofoni
microfoni
telefoni.
Abbiamo parole
per fare rumore.
Parole per parlare
non ne abbiamo più
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
... oggi è il 5 maggio...
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.
... mi è uscita tutta d'istinto... so' forte, eh!?
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
così percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
né sa quando una simile
orma di pie' mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verrà.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al sònito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al sùbito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morrà.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppiò da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
più vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei provò: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nomò: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei fe' silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i dì nell'ozio
chiuse in sì breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di pietà profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei dì che furono
l'assalse il sovvenir!
E ripensò le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo de' manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disperò; ma valida
venne una man dal cielo,
e in più spirabil aere
pietosa il trasportò;
e l'avvïò, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'è silenzio e tenebre
la gloria che passò.
Bella Immortal! benefica
Fede ai trïonfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ché più superba altezza
al disonor del Gòlgota
giammai non si chinò.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui posò.
... mi è uscita tutta d'istinto... so' forte, eh!?
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:... oggi è il 5 maggio...
... mi è uscita tutta d'istinto... so' forte, eh!?
accidenti !! :cheers:
potresti fare le scarpe al Manzoni, lo sai ?
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Guya ha scritto:
accidenti !! :cheers:
potresti fare le scarpe al Manzoni, lo sai ?
... Manzoni??... mai sentito nominare...
Ah, ma forse tu ti riferivi a questi qui!?
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:
... Manzoni??... mai sentito nominare...
Ah, ma forse tu ti riferivi a questi qui!?
a me quelli sembrano....
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
... ecco... mi hai spoetizzatoGuya ha scritto:a me quelli sembrano....
La prossima settimana sara la festa della mamma... nel senso che ti fanno proprio la festa ... vediamo se riuscirò a "inventarmi" dl'altro...
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:
... ecco... mi hai spoetizzato
La prossima settimana sara la festa della mamma... nel senso che ti fanno proprio la festa ... vediamo se riuscirò a "inventarmi" dl'altro...
uh sì... hanno organizzato tutto al meglio
...sarà indimenticabile, lo sento
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Guya ha scritto:
uh sì... hanno organizzato tutto al meglio
...sarà indimenticabile, lo sento
:marghe:
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
... va be'... ci riprovo, va...
Questa leggitela quando torni a casa... leggila len-tamen-te... e come se la stessi raccontando...
Vedrai... ti farà bene...
La fretta
Se stà a fà sera e nantra giornata de lavoro se n'è annata:
c'ho l'ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.
Cammino senza prescia, tanto, che devo fa?
Si torno a casa me tocca pure sfacchinà!
Sur viale del tramonto me fa l'occhietto er sole,
e dopo nà giornata a dà i resti a chi li vole,
l'osservo m'bambolato, come fosse, nà visione.
Me fermo lì a guardallo, ma chi l'avrà inventato?
È bello forte, nun l'avevo mai notato!
Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,
splende splende, ma nun m'o godo mai.
È robba che co quell'aria bonacciona e rassicurante,
riuscirebbe a fà sentì amico ogni viandante.
Stà palla arancione m'ha messo pure arsura, ma, ahò!
Nun so mica nà monaca de clausura!
E allora ò sai che nova c'è? Io nun c'ho più fretta
e me butto drent'ai meandri dè nà fraschetta.
Con le zampe sotto ar tavolino,
e in compagnia dè n'ber fiasco de vino,
me guardo intorno soddisfatto,
finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!
E mentre er Cannellino m'arriva ar gargarozzo
Rido cò n'amico e ordino nantro litrozzo.
La vista me se annebbia ma non la mia coscienza
che se mette a riflette sull'umana esistenza:
a che serve stà sempre a core pè tutte le raggioni
si so quasi sempre rotture dè cojoni!
Caere Amiter Salustri
(ah ah ah ah!! Forte, però, eh!?... e ce sta tutto! )
Questa leggitela quando torni a casa... leggila len-tamen-te... e come se la stessi raccontando...
Vedrai... ti farà bene...
La fretta
Se stà a fà sera e nantra giornata de lavoro se n'è annata:
c'ho l'ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.
Cammino senza prescia, tanto, che devo fa?
Si torno a casa me tocca pure sfacchinà!
Sur viale del tramonto me fa l'occhietto er sole,
e dopo nà giornata a dà i resti a chi li vole,
l'osservo m'bambolato, come fosse, nà visione.
Me fermo lì a guardallo, ma chi l'avrà inventato?
È bello forte, nun l'avevo mai notato!
Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,
splende splende, ma nun m'o godo mai.
È robba che co quell'aria bonacciona e rassicurante,
riuscirebbe a fà sentì amico ogni viandante.
Stà palla arancione m'ha messo pure arsura, ma, ahò!
Nun so mica nà monaca de clausura!
E allora ò sai che nova c'è? Io nun c'ho più fretta
e me butto drent'ai meandri dè nà fraschetta.
Con le zampe sotto ar tavolino,
e in compagnia dè n'ber fiasco de vino,
me guardo intorno soddisfatto,
finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!
E mentre er Cannellino m'arriva ar gargarozzo
Rido cò n'amico e ordino nantro litrozzo.
La vista me se annebbia ma non la mia coscienza
che se mette a riflette sull'umana esistenza:
a che serve stà sempre a core pè tutte le raggioni
si so quasi sempre rotture dè cojoni!
Caere Amiter Salustri
(ah ah ah ah!! Forte, però, eh!?... e ce sta tutto! )
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:... va be'... ci riprovo, va...
Questa leggitela quando torni a casa... leggila len-tamen-te... e come se la stessi raccontando...
Vedrai... ti farà bene...
La fretta
Se stà a fà sera e nantra giornata de lavoro se n'è annata:
c'ho l'ossa tutte rotte, la capoccia frastornata.
Cammino senza prescia, tanto, che devo fa?
Si torno a casa me tocca pure sfacchinà!
Sur viale del tramonto me fa l'occhietto er sole,
e dopo nà giornata a dà i resti a chi li vole,
l'osservo m'bambolato, come fosse, nà visione.
Me fermo lì a guardallo, ma chi l'avrà inventato?
È bello forte, nun l'avevo mai notato!
Sempre a combatte, sempre appresso a tutti i guai,
splende splende, ma nun m'o godo mai.
È robba che co quell'aria bonacciona e rassicurante,
riuscirebbe a fà sentì amico ogni viandante.
Stà palla arancione m'ha messo pure arsura, ma, ahò!
Nun so mica nà monaca de clausura!
E allora ò sai che nova c'è? Io nun c'ho più fretta
e me butto drent'ai meandri dè nà fraschetta.
Con le zampe sotto ar tavolino,
e in compagnia dè n'ber fiasco de vino,
me guardo intorno soddisfatto,
finalmente ho smesso de sbrigamme come un matto!
E mentre er Cannellino m'arriva ar gargarozzo
Rido cò n'amico e ordino nantro litrozzo.
La vista me se annebbia ma non la mia coscienza
che se mette a riflette sull'umana esistenza:
a che serve stà sempre a core pè tutte le raggioni
si so quasi sempre rotture dè cojoni!
Caere Amiter Salustri
(ah ah ah ah!! Forte, però, eh!?... e ce sta tutto! )
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
cireno ha scritto:Ho vissuto per mille e più anni
Intensamente, voracemente
Perchè amo la vita.
Ho consumato mille scale di pietra
mangiato pane caldo da mille e mille forni
Non mi restano ormai che briciole di vita
... bella, lo sai?! ... ma non le hai dato un titolo?... io la intitolerei... La spedizione dei Mille...
Guya ha scritto:LE PAROLE - Gianni Rodari
... Rodari è uno dei più bei ricordi che ho dell'infanzia... ricordo che quando seppi della sua scomparsa piansi come un bambino...
Ultima modifica di Amiter il Dom 05 Mag 2013, 12:13 - modificato 1 volta.
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:
... Rodari è uno dei più bei ricordi che ho dell'infanzia... ricordo che quando seppi della sua scomparsa piansi come un bambino...
sì Rodari è stato ed è tutt'ora uno dei miei autori preferiti. Non necessariamente per l'infanzia, anzi...
.. penso che non bisognerebbe mai perdere la capacità di saper osservare il mondo con gli occhi di un bambino..
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:... va be'... ci riprovo, va...
Questa leggitela quando torni a casa... leggila len-tamen-te... e come se la stessi raccontando...
Vedrai... ti farà bene...
[i]La fretta
[...]
Caere Amiter Salustri
(ah ah ah ah!! Forte, però, eh!?... e ce sta tutto! )
ti rispondo con una "poesia" di Ivano Fossati, che mi piace tanto e che, penso, ci stia bene conseguente alla la tua...
C'è tempo
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.
C'è un tempo negato e uno segreto
un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.
C'è un tempo perfetto per fare silenzio
guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.
C'è un giorno che ci siamo perduti
come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.
È tempo che sfugge, niente paura
che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.
Dio, è proprio tanto che piove
e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.
C'è un tempo d'aspetto come dicevo
qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.
C'è un tempo bellissimo tutto sudato
una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.
Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare
Fossati è genovese e, si sà, i genovesi so' poeti. A prescindere :tongue2:
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Guya ha scritto:Fossati è genovese e, si sà, i genovesi so' poeti. A prescindere :tongue2:
... vero!... avete una tradizione artistica notevole... non a caso il post di apertura del 3D sulla classica l'ho dedicato a Paganini... uno dei più grandi geni musicali mondiali... anch'egli di Genova...
... va be', poi c'è anche un'ampia tradizione in delitti efferati, che vi rende famosi al mondo... Genova nera! :sdent:
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:
... va be', poi c'è anche un'ampia tradizione in delitti efferati, che vi rende famosi al mondo... Genova nera! :sdent:
ma quelli son comunque, incompresi, gesti poetici (forzando un po' la mano... )
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Bessarione13 ha scritto:io sapevo solo che i genovesi so' tirchi
parsimoniosi... i genovesi, so' parsimoniosi :readpaper:
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Guya ha scritto:ma quelli son comunque, incompresi, gesti poetici (forzando un po' la mano... )
...e i jeans chi se li è inventati? :readpaper:... e di Cristoforo Colombo ne vogliamo parlare??... pure gli Americani ve séte 'nventati... :ghigno:
... oddio... me sa' che questo n'è mica tanto 'n merito, me sa', eh!?
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Amiter ha scritto:
...e i jeans chi se li è inventati? :readpaper:... e di Cristoforo Colombo ne vogliamo parlare??... pure gli Americani ve séte 'nventati... :ghigno:
... oddio... me sa' che questo n'è mica tanto 'n merito, me sa', eh!?
gli ammericani, in effetti... poteva risparmiarseli ed andare a scoprire l'India. Mica per altro, avrebbe esportato in tempi non sospetti la democrazia
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Attraversai una volta una città popolosa, imprimendomi
nel cervello, per più tardi servirmene, gli esperti, le
architetture, gli usi e le tradizioni,
Ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena un uomo
che, per amore mio, vagabondò con me,
Un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra stavamo insieme!
Tutto il resto da tempo l'ho dimenticato,
Ricordo, ripeto, soltanto un uomo rude e semplice, che quando
partii mi tenne per mano tanto a lungo, con labbra tremanti
tristi, silenziose
Walt Whitmannel cervello, per più tardi servirmene, gli esperti, le
architetture, gli usi e le tradizioni,
Ebbene adesso di tutta quella città ricordo appena un uomo
che, per amore mio, vagabondò con me,
Un giorno dopo l'altro, una notte dopo l'altra stavamo insieme!
Tutto il resto da tempo l'ho dimenticato,
Ricordo, ripeto, soltanto un uomo rude e semplice, che quando
partii mi tenne per mano tanto a lungo, con labbra tremanti
tristi, silenziose
Guya- La Pasionaria
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Data d'iscrizione : 10.04.13
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Località : Genova
Re: Racconti e Poesie
... be', oggi però ci sarebbe un altro "attraversamento" che andrebbe ricordato...
... alzo lo sguardo e vedo lì, su quel ripiano, la foto di mio nonno... mio nonno quando ti raccontava queste storie te le faceva vivere... sarà che lui le aveva vissute, ma era come se i suoi occhi diventassero dei monitor...
Un pensiero a tutti quei "nonni"... soprattutto a quelli che non ebbero la fortuna di venirci a raccontare quelle loro storie...
... alzo lo sguardo e vedo lì, su quel ripiano, la foto di mio nonno... mio nonno quando ti raccontava queste storie te le faceva vivere... sarà che lui le aveva vissute, ma era come se i suoi occhi diventassero dei monitor...
Un pensiero a tutti quei "nonni"... soprattutto a quelli che non ebbero la fortuna di venirci a raccontare quelle loro storie...
Amiter- Messaggi : 456
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Re: Racconti e Poesie
Nell'episodio "La ricotta" del film RoGoPaG Pasolini fa recitare a Orson Well la sua poesia Io sono una forza del passato
Ospite- Ospite
Re: Racconti e Poesie
Primo amore
Un tempo
quando avevo 16 anni
c'era solo qualche scrittore
a darmi speranza
e conforto.
a mio padre non piacevano
i libri e
a mia madre neppure
(perchè non piacevano al babbo)
specie i libri che prendevo io
in biblioteca:
D.H. Lawrence
Dostoevskij
Turgenev
Gorkij
A. Huxley
Sinclair Lewis
e altri.
avevo la mia camera da letto
ma alle 8 di sera
bisognava filare tutti a nanna:
"il mattino ha l'oro in bocca,"
diceva mio padre.
poi gridava:
"LUCI SPENTE!".
allora mettevo la lampada
sotto le coperte
e continuavo a leggere
sotto la luce calda e nascosta:
Ibsen
Shakespeare
Cechov
Jeffers
Thurber
Conrad Aiken
e altri.
mi offrivano una opportunità e qualche speranza
in un posto senza opportunità
speranza,
sentimento.
me la guadagnavo.
faceva caldo sotto le coperte.
qualche volta fumavano le lenzuola
allora spegnevo la lampada,
la tenevo fuori per
raffreddarla.
senza quei libri
non sono del tutto sicuro
di cosa sarei diventato:
delirante;
parricida;
idiota;
buonannulla.
quando mio padre gridava
"LUCI SPENTE!"
son sicuro che lo terrorizzava
la parola ben tornita
e immortalata
una volta per tutte
nelle pagine migliori
della nostra più bella
letteratura.
ed essa era lì
per me
vicina a me
sotto le coperte
più donna di una donna
più uomo di un uomo.
era tutta per me
e io
la presi.
CHARLES BUKOWSKI
Un tempo
quando avevo 16 anni
c'era solo qualche scrittore
a darmi speranza
e conforto.
a mio padre non piacevano
i libri e
a mia madre neppure
(perchè non piacevano al babbo)
specie i libri che prendevo io
in biblioteca:
D.H. Lawrence
Dostoevskij
Turgenev
Gorkij
A. Huxley
Sinclair Lewis
e altri.
avevo la mia camera da letto
ma alle 8 di sera
bisognava filare tutti a nanna:
"il mattino ha l'oro in bocca,"
diceva mio padre.
poi gridava:
"LUCI SPENTE!".
allora mettevo la lampada
sotto le coperte
e continuavo a leggere
sotto la luce calda e nascosta:
Ibsen
Shakespeare
Cechov
Jeffers
Thurber
Conrad Aiken
e altri.
mi offrivano una opportunità e qualche speranza
in un posto senza opportunità
speranza,
sentimento.
me la guadagnavo.
faceva caldo sotto le coperte.
qualche volta fumavano le lenzuola
allora spegnevo la lampada,
la tenevo fuori per
raffreddarla.
senza quei libri
non sono del tutto sicuro
di cosa sarei diventato:
delirante;
parricida;
idiota;
buonannulla.
quando mio padre gridava
"LUCI SPENTE!"
son sicuro che lo terrorizzava
la parola ben tornita
e immortalata
una volta per tutte
nelle pagine migliori
della nostra più bella
letteratura.
ed essa era lì
per me
vicina a me
sotto le coperte
più donna di una donna
più uomo di un uomo.
era tutta per me
e io
la presi.
CHARLES BUKOWSKI
Guya- La Pasionaria
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Re: Racconti e Poesie
Contributo alla statistica
Su cento persone:
che ne sanno sempre più degli altri
- cinquantadue;
insicuri a ogni passo
- quasi tutti gli altri;
pronti ad aiutare,
purché la cosa non duri molto
- ben quarantanove;
buoni sempre,
perché non sanno fare altrimenti
- quattro, be’, forse cinque;
propensi ad ammirare senza invidia
- diciotto;
viventi con la continua paura
di qualcuno o qualcosa
- settantasette;
dotati per la felicità,
- al massimo poco più di venti;
innocui singolarmente,
che imbarbariscono nella folla
- di sicuro più della metà;
crudeli,
se costretti dalle circostanze
- è meglio non saperlo
..neppure approssimativamente;
quelli col senno di poi
- non molti di più
di quelli col senno di prima;
che dalla vita prendono solo cose
- quaranta,
anche se vorrei sbagliarmi;
ripiegati, dolenti
e senza torcia nel buio
- ottantatré
prima o poi;
degni di compassione
- novantanove;
mortali
- cento su cento.
Numero al momento invariato
Wislawa Szymborska
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Re: Racconti e Poesie
Lettera di Abramo Lincoln all’insegnante di suo figlio
Dovrà imparare, lo so, che non tutti gli uomini sono giusti, che non tutti gli uomini sono sinceri.
Però gli insegni anche che per ogni delinquente, c’è un eroe;
che per ogni politico egoista c’è un leader scrupoloso.
Gli insegni che per ogni nemico c’è un amico,
cerchi di tenerlo lontano dall’invidia, se ci riesce,
e gli insegni il segreto di una risata discreta.
Gli faccia imparare subito che i bulli sono i primi ad essere sconfitti.
Se può, gli trasmetta la meraviglia dei libri...
Ma gli lasci anche il tempo tranquillo per ponderare l’eterno mistero degli uccelli nel cielo, delle api nel sole e dei fiori su una verde collina.
Gli insegni che a scuola è molto più onorevole sbagliare piuttosto che imbrogliare.
Gli insegni ad avere fiducia nelle proprie idee, anche se tutti gli dicono che sta sbagliando.
Gli insegni ad essere gentile con le persone gentili e rude con i rudi.
Cerchi di dare a mio figlio la forza per non seguire la massa, anche se tutti saltano sul carro del vincitore.
Gli insegni a dare ascolto a tutti gli uomini,
ma gli insegni anche a filtrare ciò che ascolta col setaccio della verità, trattenendo solo il buono che vi passa attraverso.
Gli insegni, se può, come ridere quando è triste.
Gli insegni che non c’è vergogna nelle lacrime.
Gli insegni a schernire i cinici ed a guardarsi dall’eccessiva dolcezza.
Gli insegni a vendere la sua merce al miglior offerente, ma a non dare mai un prezzo al proprio cuore e alla propria anima.
Gli insegni a non dare ascolto alla gentaglia urlante e ad alzarsi e combattere, se è nel giusto.
Lo tratti con gentilezza, ma non lo coccoli, perché solo attraverso la prova del fuoco si fa un buon acciaio.
Lasci che abbia il coraggio di essere impaziente.
Lasci che abbia la pazienza per essere coraggioso.
Gli insegni sempre ad avere una sublime fiducia in se stesso,
perché solo allora avrà una sublime fiducia nel genere umano.
So che la richiesta è grande, ma veda cosa può fare…
E’ un così caro ragazzo, mio figlio!
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Le donne difficili
Dedicata a loro, le sole che vale veramente la pena di amare (tutto il resto ... è noia)
Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare…
ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente,
quelli buoni da quelli no.
Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che e non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l’anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore,
danno sapore alla vita
(Mara Bagatella)
ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente,
quelli buoni da quelli no.
Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che e non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l’anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore,
danno sapore alla vita
(Mara Bagatella)
Ospite- Ospite
Re: Racconti e Poesie
Bessarione13 ha scritto:Dedicata a loro, le sole che vale veramente la pena di amare (tutto il resto ... è noia)[...]
(Mara Bagatella)
è proprio bella questa poesia..
ne ho trovata un'altra, sempre di questa autrice e che mi piace assai
Il vaso di vetro incrinato
Non si può aggiustare
Non si può adoperare
Andrà in pezzi da un momento all’altro.
Lo sai
Che lo tieni a fare?
Sullo scaffale più alto
In vetrina
Perché nessuno lo tocchi
Simulacro di sé
Inutile
Solo.
Il segno è sottile
Appena visibile
Taci con tutti
Non lo saprà nessuno
Nessuno saprà
Che il vetro è incrinato
Che il danno ormai è fatto
Che non c’è rimedio
Che non c’è
Rimedio.
Non si può aggiustare
Non si può adoperare
Andrà in pezzi da un momento all’altro.
Lo sai
Che lo tieni a fare?
Sullo scaffale più alto
In vetrina
Perché nessuno lo tocchi
Simulacro di sé
Inutile
Solo.
Il segno è sottile
Appena visibile
Taci con tutti
Non lo saprà nessuno
Nessuno saprà
Che il vetro è incrinato
Che il danno ormai è fatto
Che non c’è rimedio
Che non c’è
Rimedio.
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