Racconti e Poesie

Gli angoli dedicati alla poesia mi fanno rabbia, e sono tristi.
Perfino nella mia libreria evito di mettere i libri di poesia tutti insieme, esiliati.
Le poesie non dovrebbero nemmeno essere rilegate nelle pagine d'un libro, dovrebbero essere scritte a mano, su fogli dimenticati sul margine d'un tavolo, tra gli avanzi della colazione e un posacenere pieno di cicche e fiammiferi spenti, in attesa che una folata d'aria li faccia volare sotto un armadio o sul cuscino d'una poltrona, nella fossetta tiepida lasciata dal gatto.

Perché, Rom?

afam ha scritto:Perché, Rom?

Perché no?

Rom ha scritto:

Perché no?

 Come perchè no? Sei tu che hai fatto un'osservazione, Afam ti ha chiesto il motivo che ti spinge a dire così e tu gli chiedi perchè te lo chiede? 
Anche a me interessa: perchè?

cireno ha scritto:

 Come perchè no? Sei tu che hai fatto un'osservazione, Afam ti ha chiesto il motivo che ti spinge a dire così e tu gli chiedi perchè te lo chiede? 
Anche a me interessa: perchè?

Vedi, nel mio post non avevo fatto la proposta di abbassare l'IVA sui libri di poesie, o - che ne so - di introdurre lo studio dei poeti cambogiani nelle scuole elementari, ossia cose sulle quali poter impiantare un discorso fatto di ragioni e contro-ragioni.

Se non vogliamo chiamarla una riflessione sulle poesie, la mia, o meno che mai una poesia sulle poesie, consideriamola un quadro, o meglio ancora il fotogramma d'un film, una stanza, un tavolo, fogli che volano ...: più che chiedere "perché" al regista del film - cosa inusuale, del resto - il "perché?" appartiene alle riflessioni, alle sensazioni di chi guarda, in questo caso di chi legge. Così ho intepretato il post di Afam, e ho risposto in modo coerente: riflessioni - in questo caso in senso letterale, come gioco di parole che si specchiano tra loro - non "spiegazioni".

Ma, se proprio devo, una spiegazione c'è, naturalmente.
Ho sempre pensato che fosse sbagliato, sgradevole, creare "l'angolo della cultura" in un giornale o in un palinesto televisivo, se diamo a questo termine un senso che vada al di là della segnalazione delle mostre di pittura, delle recensioni tetrarali e letterarie: la cultura è un valore, non una categoria.
Se questo è valido per la cultura, è dieci volte più valido per la poesia, che della cultura rappresenta l'aspetto meno catalogabile: la poesia può essere ovunque, e ha tanto più senso quanto più ci sorprende la sua capacità di trasformare le cose ordinarie in straordinarie, e lo straordinario in intimità.
Del resto, cosa pensi che intendessi dire, quando - in una vita precedente - Rom aveva assunto come "firma" i versi di De André: notte diversa per gente normale notte comune per gente speciale ?

Rom ha scritto:

Vedi, nel mio post non avevo fatto la proposta di abbassare l'IVA sui libri di poesie, o - che ne so - di introdurre lo studio dei poeti cambogiani nelle scuole elementari, ossia cose sulle quali poter impiantare un discorso fatto di ragioni e contro-ragioni.

Se non vogliamo chiamarla una riflessione sulle poesie, la mia, o meno che mai una poesia sulle poesie, consideriamola un quadro, o meglio ancora il fotogramma d'un film, una stanza, un tavolo, fogli che volano ...: più che chiedere "perché" al regista del film - cosa inusuale, del resto - il "perché?" appartiene alle riflessioni, alle sensazioni di chi guarda, in questo caso di chi legge. Così ho intepretato il post di Afam, e ho risposto in modo coerente: riflessioni - in questo caso in senso letterale, come gioco di parole che si specchiano tra loro - non "spiegazioni".

Ma, se proprio devo, una spiegazione c'è, naturalmente.
Ho sempre pensato che fosse sbagliato, sgradevole, creare "l'angolo della cultura" in un giornale o in un palinesto televisivo, se diamo a questo termine un senso che vada al di là della segnalazione delle mostre di pittura, delle recensioni tetrarali e letterarie: la cultura è un valore, non una categoria.
Se questo è valido per la cultura, è dieci volte più valido per la poesia, che della cultura rappresenta l'aspetto meno catalogabile: la poesia può essere ovunque, e ha tanto più senso quanto più ci sorprende la sua capacità di trasformare le cose ordinarie in straordinarie, e lo straordinario in intimità.
Del resto, cosa pensi che intendessi dire, quando - in una vita precedente - Rom aveva assunto come "firma" i versi di De André: notte diversa per gente normale notte comune per gente speciale ?

E' interessante quello che scrivi, Rom. Mi fa pensare.

L'hai scritta tutta tu la poesia? ma proprio tutta?, bravo, bravo... Che hanno detto al circolo culturale?continua, quando il demone ti afferra alla gola scrivi, scrivi, poi posta, noi leggiamo, ne abbiamo bisogno...
Un abbraccio

Per "Our sister Guya".
Mi spiace moltissimo che a 16 anni tu non abbia avuto i ragazzi a darti conforto, sei un po'" strana", s' proprio "strana",
ciao , bellissima

Per Cireno,
Tu fai parte del "Definitorio " a volte lo schermo si oscura, cade la linea, aggiusta meglio il forum.
Ti chiedevo se l'avevi scritta tutta tu la poesie delle 7 verghe di ferro che hai consumato o delle scale di marmo che hai consumato. Bravo, continua
Ciao