Auguri, Adam
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Re: Auguri, Adam
Lo sai che ne sono convinto anch'io, Rom? Insomma, fossi nella Goeba - Adam mi dirà se l'ho scritto bene -, non sarei così tranquillo.
Vargas- Messaggi : 526
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Re: Auguri, Adam
Che bello, l'equivoco. Talvolta apre porte nascoste.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Auguri, Adam
Vargas ha scritto:Lo sai che ne sono convinto anch'io, Rom? Insomma, fossi nella Goeba - Adam mi dirà se l'ho scritto bene -, non sarei così tranquillo.
A proposito di Gobba, sai chi c'era nella tribuna riservata ai VIP dello Stadium torinese, a tre metri dal Ciglione, meglio noto a Roma come Refuso? C'era Lucianone Moggi: quello che ha fatto andare la Gobba in serie B e che dovrebbe essere un rejetto, agli occhi d'una dirigenza juventina. Chapeau.
Comunque, segnalo a te e a chiunque fosse appassionato di calcio, e del buon giornalismo, il blog di Carotenuto sul sito di Repubblica:
http://carotenuto.blogautore.repubblica.it/
Rom- Messaggi : 996
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Re: Auguri, Adam
Arzak ha scritto:
Evidenzio solo questo passo perché tocca temi vitali per il forum che ho contribuito a far nascere assieme a coloro che ancora lo animano. Arzak non è stanco, è solo demotivato. Ma chiunque, consultando gli imparziali registri ufficiali potrà notare che la mia silenziosa presenza non è mai mancata. Perché, anche se non scrivo, continuo a leggere.
Ed è proprio questa evenienza che mi demotiva. Ma per le ragioni più variegate.
Pur rimanendo convinto dell'onestà di fondo di tutti gli interlocutori e pur condividendo la quasi totalità delle posizioni espresse, mi demotiva la pretestuosità di alcune delle argomentazioni che leggo nella sezione politica, per rispondere alle quali sarei forzatamente obbligato ad esprimere valutazioni che potrebbero suonare offensive o peggio troppo terra terra per meritare attenzione. Tanto è vero che in precedenti occasioni, a qualche mia considerazione ritenuta scomoda o insignificante non è stata data nemmeno risposta.
Leggo che Tessa mi attribuisce poi il terzo posto come qualità di scrittura. Con un numero di partecipanti così ridotto equivale a dire che sono penultimo... Ma sarebbe comunque un giudizio ingeneroso nei confronti del possibile ultimo, e non tiene nemmeno conto della profondità di quanto si esprime. So benissimo valutare la qualità di quanto ho pubblicato in precedenza, e ne sono il critico più feroce ed esigente. Mi trovavo naturalmente più a mio agio nei prosaici manuali della Jackson, che forse a qualche ingegnere qui presente sarà capitato di sfogliare.
In un forum più popolato non avevo comunque troppi scrupoli a produrre le mie storielle esotico-sentimentali, qualcuno che le gradiva c'era sicuramente e lo testimoniavano le centinaia di visite. Farei fatica a riprodurre ora racconti analoghi, proprio per il giudizio obbligatoriamente severo che scaturirebbe dal confronto con la pregevolezza degli interventi degli amici sopravvissuti.
Su altri temi, fatico ad intervenire per il semplice fatto che il taglio approfondito ed argomentato, nonché quantitativamente esteso di molte discussioni mi obbligherebbe ad uno sforzo di documentazione e di analisi che lascio invece volentieri ad amici più dotati. In questi campi mi sento infatti più un vile meccanico (in senso manzoniano) che un dotto opinionista.
Ci sarebbe poi un'altra cosetta, una constatazione diciamo anodina. Per far ripartire questo forum con la "massa critica" di cui ho parlato qualche volta in tempi ormai lontani, sarebbe bastato che ognuno di noi sollecitasse qualche amico nuovo o vecchio, e forse le eliche avrebbero iniziato a girare. Ho notato che la tendenza era al contrario quella di escludere, piuttosto che includere. Niente di male, vuol dire che l'esigenza degli amici superstiti era quella del "pochi ma buoni". Anche se avrei preferito quella del "così così, ma un po' di più". Quelli buoni, fra l'altro, sarebbero emersi comunque.
Approfitto anch'io per salutare Adam, il quale sa benissimo, per via delle conversazioni private fra l'Admin e il CoAdmin di giuliana memoria, quale sia il livello della mia considerazione.
E dunque, un saluto a lui e a tutti gli altri. Ci si legge.
Era da un po’ che mi interrogavo sulla mia mancanza di voglia di scrivere, e su quella di tanti altri forumisti, scomparsi spesso nelle pieghe di Facebook.
Uno studio riportato dal Fatto rileva che la frequentazione dei social networks rende più diffidenti, e questa diffidenza cresce ancora di più tra le donne.
Tutto si spiegherebbe con l’incontrollata promiscuità delle frequentazioni virtuali, che non si scelgono come le amicizie reali, ma si accettano come regole del gioco di una piazza all’aperto.
E queste frequentazioni rivelano spesso personaggi livorosi, ignoranti o saccenti, con cui non andremmo a prendere neanche un caffè, oppure persone manierate, che ti ispirano noia, e non inseriresti nell’elenco delle tue serate conviviali.
Insomma, nella vita reale, le frequentazioni te le scegli , mentre nella rete si impiglia di tutto, e il risultato è una maggiore diffidenza, perché sai di non poterti evitare i discorsi odiosi, gli insulti, le banalità, la sgradevole umanità che hai imparato ad evitare nella vita reale.
La maggior diffidenza delle donne si spiega da sola, perché l’idiozia generica comporta l’altrettanto generica ed automatica licenza di sberleffo e sottovalutazione delle donne, un fall-out da sottocultura.
Così si spiega anche la rivalutazione di Facebook da parte di alcuni.
In fondo, FB consente una qualche cernita, un minimo di controllo sulla propria pagina, pagato però con una minor privacy e un senso di maggior esposizione, nutrito di quella diffidenza da agorà sconosciuta che costituisce il limite invalicabile tra il reale e il virtuale, tra la comprensione intellettuale e l’esperienza diretta.
Gli amici di facebook sono spesso persone che frequenti o hai frequentato fisicamente, e spesso scopri di loro un lato fastidiosamente mondano, che non avevi sospettato, oppure ti rendi conto che hanno un tale carico di amici assidui, in cui tu non rivesti l’importanza che ti eri attribuita.
E la diffidenza cresce … verso queste rappresentazioni di sé, bugiarde come quei bei disegni alla Walter Molino o quelle belle copertine patinate in photoshop.
Le crisi di rigetto sono naturali e frequenti, ma più acide, visto che si tratta solo, letteralmente, di staccare una spina, senza bisogno di ulteriori spiegazioni.
Lara- Messaggi : 198
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Auguri, Adam
È una lettura che fa pensare, Lara. Non v'è dubbio che fb abbia i vantaggi che tu dici, pagati secondo me non solo con la minor privacy, ma anche con limiti talora fastidiosi sul piano tecnico: grafica e impaginazione che scoraggiano i testi lunghi e ariosi, anche se tu ad esempio sei molto brava nel riuscire a pubblicare interventi soprattutto di teoria politica ragionati e complessi. Strano che un sito, come fb, molto attento alla qualità estetica della cornice e degli apparati di contorno sia poi risicato nelle finestre affidate all'utente singolo. Un altro difetto potrebbe essere il quasi obbligo di presentarsi con il proprio nome, che in alcuni casi può indurre chi abbia certi ruoli istituzionali o di altro genere ad evitare di esporsi - ma, d'altra parte, peggio per loro, hanno a disposizione altri fori dove potersi esprimere.
Sulla casualità degli incontri in rete si è detto e scritto molto, ne hai fatto una buona sintesi. Non so ancora bene, dopo averti riletto un paio di volte, che cosa pensare del tuo riferimento speciale alle donne. Non sono sicuro di vedere in rete un disprezzo, uno sberleffo o una sottovalutazione delle donne diversi o maggiori rispetto ad altri luoghi della società. Spesso ho notato una certa tendenza al litigio tra donne - sf ne era pieno - più concentrato su questioni di comportamento e di giudizio più o meno personale, mentre gli uomini si insultavano per la politica. Ritorno becero al salotto di casa, quando nel dopocena le donne si riunivano a commentare l'altrui toletta mentre i signori andavano nello studio a discutere di politica ed economia tra un sigaro e un brandy? Non credo, perché poi le analisi politiche delle donne in rete risultano spesso più serie e approfondite.
E se soltanto drammatizzassimo certi aspetti che in fondo non sono poi così diversi passando da un luogo all'altro, virtuali o reali, e che possono essere affrontati un po' ignorandoli, un po' assecondandoli con lo scherzo?
Sulla casualità degli incontri in rete si è detto e scritto molto, ne hai fatto una buona sintesi. Non so ancora bene, dopo averti riletto un paio di volte, che cosa pensare del tuo riferimento speciale alle donne. Non sono sicuro di vedere in rete un disprezzo, uno sberleffo o una sottovalutazione delle donne diversi o maggiori rispetto ad altri luoghi della società. Spesso ho notato una certa tendenza al litigio tra donne - sf ne era pieno - più concentrato su questioni di comportamento e di giudizio più o meno personale, mentre gli uomini si insultavano per la politica. Ritorno becero al salotto di casa, quando nel dopocena le donne si riunivano a commentare l'altrui toletta mentre i signori andavano nello studio a discutere di politica ed economia tra un sigaro e un brandy? Non credo, perché poi le analisi politiche delle donne in rete risultano spesso più serie e approfondite.
E se soltanto drammatizzassimo certi aspetti che in fondo non sono poi così diversi passando da un luogo all'altro, virtuali o reali, e che possono essere affrontati un po' ignorandoli, un po' assecondandoli con lo scherzo?
Vargas- Messaggi : 526
Data d'iscrizione : 10.04.13
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Re: Auguri, Adam
Vargas ha scritto:Strano che un sito, come fb, molto attento alla qualità estetica della cornice e degli apparati di contorno sia poi risicato nelle finestre affidate all'utente singolo. ...
E se soltanto drammatizzassimo certi aspetti che in fondo non sono poi così diversi passando da un luogo all'altro, virtuali o reali, e che possono essere affrontati un po' ignorandoli, un po' assecondandoli con lo scherzo?
Trasumanar, dramatisar ...
Bene, siamo passati a sistemare la questione Faccialibro.
Tanto per essere subito accomodante: Fb è come i centri commerciali, cioè qualcosa di utile portata ai limiti parossistici, fino allo stordimento, insomma una mostruosità.
La cosa utile che ne costituisce il nucleo è la comunicazione tra persone, anche lontane, che aveva avuto una svolta storica con l'invenzione del telefono: lo stesso telefono che costituisce la chiusura del cerchio, essendo l'evoluzione naturale di FB, ossia la possibilità di selezionare l'interlocutore e comunicare direttamente per voce, invece che per iscritto.
Per essere più precisi, un telefono con la funzione fax, per inviare immagini: "ciao, torno adesso dalle vacanze, ti mando un paio di foto della spiaggia...", o "è appena nato mio nipote, eccotelo mentre ciuccia il seno di Susanna...", che sarebbe la versione light degli infernali dopo cena d'antan, con le implacabili proiezioni di diapositive o dei filmini in super8, che avevano se non altro la decenza di riguardare gente della quale c'importava almeno un minimo.
L'obiezione di Vargas è corretta, ma permeata di candore, essendo lo spazio concesso al dialogo perfino eccessivo, dato che Fb nasce sul concetto che "importante è comunicare", che, tradotto, significa: non ho niente da dire, ma posso dirlo velocemente a tutto il mondo, e soprattutto a chi non gliene frega niente.
L'ultima osservazione di Vargas ci porta invece a rinverdire una quaestio non abbastanza vexata, cioè il rapporto che si fa in termini spesso impropri tra mondo telematico e mondo materiale: forum come una piazza, Fb come comunità, politica "liquida", etc.
Un dialogo reale non è come un dialogo telematico: non lo è nelle emozioni, ma non lo è nemmeno sul piano tecnico, dialettico.
Tutto, o gran parte, di ciò che nella realtà materiale è accettabile, o si confonde nell'insieme, o è gradevolmente interessante, divertente, etc, diventa strano e fastidioso quando diventa virtuale: appunto, si "drammatizza" automaticamente, come succede a un lampo di luce, un rumore, un gesto qualunque, che di notte o nel silenzio acquistano un'evidenza che in alri momenti non hanno.
Augh, così ho parlato, e non mi pento di niente.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Auguri, Adam
Grazie, Rom, per il "candore". :-)
Vargas- Messaggi : 526
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 59
Re: Auguri, Adam
Io non sono molto d'accordo sulla tua conclusione. Trovo piuttosto che ci sia maggiore uniformità tra i comportamenti interpersonali dal 1500 al 1950 e dal 2000 ad oggi che in quell'intervallo, storicamente breve, che va dal 1950 al 2000.
Mi spiego meglio. È certo che c'erano e continuano ad esserci tanti rapporti materiali, fisici, che andavano e vanno dall'incontro al mercato in piazza all'amplesso, passando per il gomito a gomito sul posto di lavoro o a scuola, per la compagnia casuale in un vagone ferroviario o in aereo.
Ma a lungo è esistito un altro rapporto che se da un lato era virtuale dall'altro aveva un peso morale enorme, quello epistolare. Le persone - inizialmente i pochi privilegiati alfabetizzati, questo è un mio pallino - si scrivevano, attendevano pazientemente mesi o settimane, nel ventesimo secolo qualche giorno, leggevano la risposta e si riscrivevano. A volte il contatto durava poco, perché motivato da cause contingenti ("La informo di aver ricevuto quei venticinque piedi di pezza che mi ha inviato. La qualità della fornitura quest'anno è invero pregevole. Spero che questa mia, in uno con il saldo di quanto pattuito, La trovi in buona salute fisica e spirituale") o perché non scoccava la scintilla intellettuale che spingesse a continuare. Altre volte invece nascevano e sí consolidavano rapporti profondi. Scrittori, artisti, filosofi, organizzatrici di salotti mondani o letterari, protettrici di artisti, generali e contesse arrivavano a sapere davvero tutto l'uno dell'altro o dell'altra, non v'era forse nessuno di più caro del corrispondente, eppure magari per anni non sarebbe stato in grado l'uno di descrivere la voce dell'altra o dell'altro, perché i loro rapporti restavano virtuali, finché chissà, magari un giorno nel celebre salotto di madame Ragottine lo scrittore Stuhdecker e il filosofo von Burglerdammer finalmente incrociavo gli sguardi, si appartavano sotto una finestra e si scoprivano impacciati, intimiditi, non riuscendo a dare al colloqui a voce la stessa vivacità e scioltezza cui erano ormai adusi sulla carta.
Poi il telefono, il boom, la liberazione sessuale, la semplificazione della società (la mia analisi è un po' eurocentrica) spazzarono via tutto ciò e fecero prevalere il contatto diretto.
Internet, poi le chat, gli sms, i blog, i forum, fb, Twitter stanno facendo risorgere la scissione tra rapporti virtuali e incontri fisici, ma sotto molti punti di vista pregi e difetti degli uni e degli altri non sono poi così diversi da prima.
(Rileggendo il tutto non ne sono poi così convinto, ma ve lo spedisco lo stesso).
Mi spiego meglio. È certo che c'erano e continuano ad esserci tanti rapporti materiali, fisici, che andavano e vanno dall'incontro al mercato in piazza all'amplesso, passando per il gomito a gomito sul posto di lavoro o a scuola, per la compagnia casuale in un vagone ferroviario o in aereo.
Ma a lungo è esistito un altro rapporto che se da un lato era virtuale dall'altro aveva un peso morale enorme, quello epistolare. Le persone - inizialmente i pochi privilegiati alfabetizzati, questo è un mio pallino - si scrivevano, attendevano pazientemente mesi o settimane, nel ventesimo secolo qualche giorno, leggevano la risposta e si riscrivevano. A volte il contatto durava poco, perché motivato da cause contingenti ("La informo di aver ricevuto quei venticinque piedi di pezza che mi ha inviato. La qualità della fornitura quest'anno è invero pregevole. Spero che questa mia, in uno con il saldo di quanto pattuito, La trovi in buona salute fisica e spirituale") o perché non scoccava la scintilla intellettuale che spingesse a continuare. Altre volte invece nascevano e sí consolidavano rapporti profondi. Scrittori, artisti, filosofi, organizzatrici di salotti mondani o letterari, protettrici di artisti, generali e contesse arrivavano a sapere davvero tutto l'uno dell'altro o dell'altra, non v'era forse nessuno di più caro del corrispondente, eppure magari per anni non sarebbe stato in grado l'uno di descrivere la voce dell'altra o dell'altro, perché i loro rapporti restavano virtuali, finché chissà, magari un giorno nel celebre salotto di madame Ragottine lo scrittore Stuhdecker e il filosofo von Burglerdammer finalmente incrociavo gli sguardi, si appartavano sotto una finestra e si scoprivano impacciati, intimiditi, non riuscendo a dare al colloqui a voce la stessa vivacità e scioltezza cui erano ormai adusi sulla carta.
Poi il telefono, il boom, la liberazione sessuale, la semplificazione della società (la mia analisi è un po' eurocentrica) spazzarono via tutto ciò e fecero prevalere il contatto diretto.
Internet, poi le chat, gli sms, i blog, i forum, fb, Twitter stanno facendo risorgere la scissione tra rapporti virtuali e incontri fisici, ma sotto molti punti di vista pregi e difetti degli uni e degli altri non sono poi così diversi da prima.
(Rileggendo il tutto non ne sono poi così convinto, ma ve lo spedisco lo stesso).
Vargas- Messaggi : 526
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Re: Auguri, Adam
Rom ha scritto:
A proposito di Gobba, sai chi c'era nella tribuna riservata ai VIP dello Stadium torinese, a tre metri dal Ciglione, meglio noto a Roma come Refuso? C'era Lucianone Moggi: quello che ha fatto andare la Gobba in serie B e che dovrebbe essere un rejetto, agli occhi d'una dirigenza juventina. Chapeau.
Comunque, segnalo a te e a chiunque fosse appassionato di calcio, e del buon giornalismo, il blog di Carotenuto sul sito di Repubblica:
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In molti a suo tempo hanno visto Giuseppe Ciarrapico nelle tribune riservate ai Presidenti della Roma. Cresciuto in Ciociaria, in gioventù è stato un simpatizzante fascista. Negli anni si avvicinò alla corrente andreottiana della DC, rimanendo contemporaneamente amico di Giulio Andreotti e del segretario missino Giorgio Almirante. Negli anni ottanta divenne presidente delle terme di Fiuggi. Continuò a stampare i manifesti dell'MSI (la voce più cospicua delle spese di quel partito) nella sua azienda tipografica a Cassino.Tra Lucianone e Giuseppone poi non saprei chi scegliere. Guardate qui sotto il Link e leggete bene
http://it.wikipedia.org/wiki/Giuseppe_Ciarrapico#Le_vicende_giudiziarie
Dicono che è stato un imprenditore, politico ed editore italiano, ex senatore del Popolo della Libertà, e che è stato gestore delle terme di Fiuggi e...sentite sentite dal 1991 al 1993, è stato presidente della A.S. Roma.
Tarzan- Messaggi : 222
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Re: Auguri, Adam
Tarzan ha scritto:In molti a suo tempo hanno visto Giuseppe Ciarrapico nelle tribune riservate ai Presidenti della Roma.
Ciarrapico è un personaggio discutibilissimo, sotto tutti gli aspetti.
Fa parte di una numerosa categoria di individui dell'imprenditoria e della politica, che hanno rivestito qualche carica nelle società calcistiche, avendo avuto prima, durante o dopo variegati guai con la giustizia, connessi con i loro affari.
Pochissimi, tuttavia, fra questi individui si è distinto per malversazioni, truffe, imbrogli o altri comportamenti condannabili relativi allo specifico ambito calcistico: Ciarrapico non è tra questi pochissimi.
Paragonare Luciano Moggi - e la famigerata Triade bianconera - a queste categoria di mezze figure equivale a quello che ha tentato di fare Berlusconi, quando, non sapendo a cosa appigliarsi, ha tirato fuori lo "scandalo" della Mercedes di Di Pietro, o i calzini turchesi di non so quale giudice.
Tuttavia, Ciarrapico è sepolto nell'oblìo della tifoseria romanista: nessuno lo rimpiange, anzi molti se ne sono vergognati, per il solo fatto di averlo avuto come presidente, anche se non ha truffato nessuno e non ha ricattato o comprato chicchessìa.
Tarzan, continua ad essere juventino: non è un dramma, capisco il destino. Ma dovresti essere il primo a ripudiare un personaggio che ha sputtanato non solo la Juventus, ma tutto il calcio, oltre che inquinato per anni la comunicazione sportiva.
Lo scandalo, gravissimo, c'è stato, e bisogna che tutti ne prendano atto. C'è poco da fare.
Rom- Messaggi : 996
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Re: Auguri, Adam
Rom ha scritto:
Tarzan, continua ad essere juventino: non è un dramma, capisco il destino. Ma dovresti essere il primo a ripudiare un personaggio che ha sputtanato non solo la Juventus, ma tutto il calcio, oltre che inquinato per anni la comunicazione sportiva.
Lo scandalo, gravissimo, c'è stato, e bisogna che tutti ne prendano atto. C'è poco da fare.
Se non te ne fossi accorto, magari leggendo tra le righe come fai con altri nick, o leggendo qualche mio spunto calcistico io l'ho condannato da tempo...lucianone. A me quello che da leggermente fastidio è il voler continuare a mescolare le carte artatamente e seraficamente come stanno facendo tutti i tifosi romanisti ogni volta che si beccano qualche batosta dalla Juventus. Ultimamente ricevute con tutte le carte in regola e senza aiutini altrui, dati freudianamente alla squadra più forte.
Non ho mai negato che non ci sia stato del dolo, ma non riesco ad accettare che i propri...cari non puzzino e non dicano bugie... a prescindere. Questa storia della squadra romana vergine e intangibile appare come l'unica realtà che conta per la fighetta tiepiduccia che si lava con Soflan 2.0.
Tarzan- Messaggi : 222
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Località : Pesaro - Aosta
Re: Auguri, Adam
Tarzan ha scritto: A me quello che da leggermente fastidio è il voler continuare a mescolare le carte artatamente e seraficamente come stanno facendo tutti i tifosi romanisti ogni volta che si beccano qualche batosta dalla Juventus. Ultimamente ricevute con tutte le carte in regola e senza aiutini altrui, dati freudianamente alla squadra più forte.
Non ho mai negato che non ci sia stato del dolo, ma non riesco ad accettare che i propri...cari non puzzino e non dicano bugie...
Non ci siamo. Non ci siamo per niente, caro Tarzan.
Ti rendi conto che, su questo argomento, anche tu - come molti, per altri versi rispettabilissimi tifosi juventini - usi argomenti identici a quelli usati dai socialisti craxiani di fronte allo sfascio di Tangentopoli: "ma anche voi ...", "ma anche quell'altro...", "scagli la prima pietra chi ...", per non parlare di Giuliano Ferrara, che nella veste di cortigiano di Arcore ha imbastito tutta una filosofia incentrata sull'imperfezione umana e sull'umanità peccatrice, per cui gli onesti sono solo peccatori più ipocriti degli altri o delinquenti non ancora scoperti con le mani nel sacco.
L'idea che l'avversione al cosiddetto "stile Juve" scatti, o sia rispolverato, in occasione dei dispiaceri dati da una sconfitta, ebbene è un'idea sbagliatissima. Nella fattispecie, poi, è del tutto ovvio che da Roma si noti la presenza di Moggi in tribuna quando c'è Juventus-Roma e non in altre partite, che non seguiamo: che si tratti, poi, di una vittoria o di una sconfitta, non c'entra niente.
Semplicemente, succede che in occasione della partita si parli più largamemente di tutti gli aspetti connessi all'avversario, e la Juve non è una squadra qualunque, ma rappresenta per molti versi lo specchio del calcio italiano, nel bene e nel male.
E poi, mi rendo conto che anche tu trascuri, o sottovaluti, la gravità di quello che è successo: non solo e non tanto la faccenda Calciopoli e la figura di Moggi, in sé e per sé, ma tutti gli antefatti, ossia ciò che i maneggi degli anni precedenti hanno rappresentato per tutte le altre squadre, o peggio per tutto il calcio italiano.
Nell'epoca Moggi-Galliani - credo una quindicina d'anni - sono stati pesantemente condizionati e manomessi sia interi campionati, sia il mercato dei calciatori, sia il mondo arbitrale, sia la partecipazione alle coppe europee, sia le retrocessioni: non è una questione solo di scudetti, e la cosa va ben al di là delle medagliette della Juventus (e ben al di là degli attriti con la Roma).
I tifosi bianconeri dovrebbero (so che è difficile, me ne rendo conto, senza ironia) pensare a cosa significa per gli altri assistere a una manomissione evidente, protestare ed essere non solo danneggiati, ma anche sbeffeggiati per le "lamentazioni": per molto, molto, molto meno di questo (una partita di Champion's persa, mi sembra, ai rigori) Bettega da dirigente si lamentò vibratamente di torti subiti a causa dei uno scarso potere in UEFA, per tacere dei dossier compilati e inviati da Cobolli Gigli dopo un paio di partite giudicate "male arbitrate" e di Conte che si sente "accerchiato", e che dopo l'eliminazione parla subito di bilanci, come se servissero i miliardi per vincere in Danimarca.
Pensare, e dire, che le proteste degli altri sono dovute all'invidia - come fa Buffon, col plauso immagino di tutti i fans - è un segno di ottusa arroganza, così come la pretesa di celebrare i 32 (o 33?) scudetti "vinti sul campo", in un voluto e ostinato spregio alle regole e alla giustizia sportiva: molto più corretto sarebbe - e molto più degno di una grande società - sostenere una diversa verità, e cioè che quei due scudetti non dovevano essere assegnati a nessuno, così come non dovevano essere riscritte le classifiche di quei due campionati (a vantaggio di Inter e Roma), perché quando un campionato è falsato, tutti i suoi risultati sono complessivamente falsati.
Tutta la storia degli aiutini e dei maneggi di Lucianone, e della spartizione Juve-Milan, non può decentemente essere liquidata con le battutine, o riducendo tutto a una questione di invidia infantile da parte dei "perdenti": è segno che non si capisce l'importanza, la gravità di quello che è successo. Significa buttare in barzelletta vent'anni di calcio: e allora, barzelletta per barzelletta, se famo 'na risata anche sui 32, 42, 92 scudetti "vinti sul campo". Ti pare giusto?
Rom- Messaggi : 996
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Re: Auguri, Adam
Vargas ha scritto:
Sulla casualità degli incontri in rete si è detto e scritto molto, ne hai fatto una buona sintesi. Non so ancora bene, dopo averti riletto un paio di volte, che cosa pensare del tuo riferimento speciale alle donne. Non sono sicuro di vedere in rete un disprezzo, uno sberleffo o una sottovalutazione delle donne diversi o maggiori rispetto ad altri luoghi della società.
Forse, il concetto è stato espresso male. E’ il risultato di quella ricerca che indica che le donne elaborano una maggior diffidenza, non nei confronti dei social networks, ma come atteggiamento esistenziale e relazionale. La causa, come sosteniamo entrambi, è che anche nei social networks si riproducono i meccanismi usuali di paternalismo o di irrisione che caratterizzano la discriminazione di genere, nei tempi e nelle dosi che caratterizzano tutta la società.
Quella ricerca si riferiva ad una “diffidenza” relazionale, acuita in coloro che frequentano i social networks, perché, in qualche modo, riscoprono la composizione variegata e sgradevole della comunità che li circonda, senza il riparo dei propri gusti e delle propria selettività.
Spesso ho notato una certa tendenza al litigio tra donne - sf ne era pieno - più concentrato su questioni di comportamento e di giudizio più o meno personale, mentre gli uomini si insultavano per la politica. Ritorno becero al salotto di casa, quando nel dopocena le donne si riunivano a commentare l'altrui toletta mentre i signori andavano nello studio a discutere di politica ed economia tra un sigaro e un brandy? Non credo, perché poi le analisi politiche delle donne in rete risultano spesso più serie e approfondite.
Te ne sei accorto anche tu? E’ abbastanza sconcertante come molte donne ritengano di acquistare brillantezza e visibilità ponendosi in competizione tra di loro, un gioco al massacro da esibire agli occhi degli uomini. Sconcertante che lo si faccia anche in una agorà virtuale, ma forse non poi tanto, perché forse è solo nostalgia di reale, l’eterno femminino che non si ferma davanti a nessun schermo, per il piacere degli uomini e una certa incoercibile futilità delle donne.
La percentuale di donne che non condivide questo automatismo competitivo elaborerà una dose di “diffidenza” maggiore rispetto alle proprie compagne di genere, mentre normalmente sa districarsi nella scelta delle proprie reali amicizie femminili, e dominarne le modalità.
Lara- Messaggi : 198
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Auguri, Adam
Vargas ha scritto:Io non sono molto d'accordo sulla tua conclusione. Trovo piuttosto che ci sia maggiore uniformità tra i comportamenti interpersonali dal 1500 al 1950 e dal 2000 ad oggi che in quell'intervallo, storicamente breve, che va dal 1950 al 2000.
... lo scrittore Stuhdecker e il filosofo von Burglerdammer finalmente incrociavo gli sguardi, si appartavano sotto una finestra e si scoprivano impacciati, intimiditi, non riuscendo a dare al colloqui a voce la stessa vivacità e scioltezza cui erano ormai adusi sulla carta.
Poi il telefono, il boom, la liberazione sessuale, la semplificazione della società (la mia analisi è un po' eurocentrica) spazzarono via tutto ciò e fecero prevalere il contatto diretto.
Internet, poi le chat, gli sms, i blog, i forum, fb, Twitter stanno facendo risorgere la scissione tra rapporti virtuali e incontri fisici..
Ci ho messo un po', ho dovuto rileggere due volte quello che hai scritto, per capire dove fosse il disaccordo. Poi ho visto che si tratta di un minimo, che può diventare un abisso solo se andiamo a indagare sul se e sul quanto le relazioni epistolari fossero o non fossero "virtuali".
Non indaghiamo, almeno al momento, ma una citazione te la voglio fare, indiretta, molto per la tangente: la pubblicità, questa piccola cosa innocente, che ci faceva l'occhiolino nei fascicoli dei Gialli Mondadori o Urania, con quei riquadri fondo pagina 5x5, o nelle testatine stile liberty che reclamizzavano l'alka seltzer, la piccola cosa innocente oggi trasformata nelle sette pagine consecutive Armani sul Venerdi di Repubblica e nei 12.000 spot/h sui sessantacinque canali digitali. Una formica grande come un elefante non è più un insetto, ma un mostro, che cambia le dimensioni del mondo.
Quei cinquant'anni di "intervallo" che tu dici, sono i cinquant'anni della nostra vita, ai quali è impossibile non fare riferimento: non solo per una fatale ragione psicologica personale, ma perché quella è una dimensione non solo temporale, ma soprattutto culturale sulla quale si è formata un'idea del mondo e di progresso, di umanità e di politica, di democrazia, di partecipazione, di comunicazione. Come parlare, sia pure all'ingrosso, di un'Europa pacifica dal '45 a oggi, dopo che per duemila anni non c'è stata una settimana in cui da qualche parte tra il Danubio e la Senna, tra la Gibilterra e la Tracia non ci fosse una battaglia, un'eccidio, la testa d'un re portata in trionfo su una picca.
Io non so cosa sarà la comunicazione e la consapevolezza nel brave new world linkato e virtualizzato, né oggettivamente, né soggettivamente percepito dai suoi futuri inquilini. Posso immaginarne dieci versioni, ma non "so".
Vedo che adesso la sopravvenuta consapevolezza globale, dilatata ad infinitum nel tempo e nello spazio - nella sua versione ineluttabilmente virtuale - ci sta abituando a non dare più giudizi su nulla, annegando la nostra esperienza in un relativismo assoluto, così come annegano nell'eternità quei cinquant'anni di "intervallo" che tu dicevi.
Io continuo pensare che ricevere una lettera da mia sorella, o da un'amica sconosciuta, che mi racconta d'aver fatto una torta di prugne rubate al mercato, sia una cosa diversa dall'aprire l'account di FB ed essere informato, con foto, di sette torte di prugne, dodici padellate di zeppole, tre diplomi di laurea, dieci compleanni, una barriera corallina in pericolo, sei gatte che hanno partorito, tre viaggi in Marocco, due convegni di quartiere sull'immondizia, uno a Catanzaro, uno a Katowice ... e che la mia dentista si è trasferita a Dubai, proprio mentre stavo pensando di telefonare per un appuntamento - ma non è che l'ha detto proprio a me, ma ha solo pubblicato una foto, tutta sorridente, con due grattacieli sullo sfondo.
Rom- Messaggi : 996
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Re: Auguri, Adam
Lara ha scritto:Te ne sei accorto anche tu? E’ abbastanza sconcertante come molte donne ritengano di acquistare brillantezza e visibilità ponendosi in competizione tra di loro, un gioco al massacro da esibire agli occhi degli uomini. Sconcertante che lo si faccia anche in una agorà virtuale ...
Io ho sempre una certa difficoltà a fare discorsi che riguardino "gli uomini" o "le donne": troppo generico.
Quando tu dici, giustamente, infatti, "molte donne", implichi che altrettante non si comportano allo stesso modo. Ovvio.
Quindi è lecito pensare che dipende da fattori soggettivi, individuali, più che di genere.
Io vedo che scatta spesso anche una forte competitività con gli interlocutori uomini, così come alcune assumono un atteggiamnto seduttivo, e altre prontamente vittimistico, altre remissivamente confidenziale, e molte hanno verso le altre donne una tendenza alla complicità.
Una casistica di comportamento molto varia, più o meno come quella che si ritrova negli uomini, per cui possiamo banalmente dire che si tratta dei comportamenti umani.
Per fare un discorso più corretto dovremmo delimitare il camp, o meglio i campi, e parlare di ambiti specifici, nei quali si manifstano tipi specifici di individualità e di rapporti.
Per esempio.
Della competitività femminile giocata sulla bellezza o la seduttività c'è una sterminata letteratura, e del fenomeno non si meraviglia nessuno da tempo immemorabile: è sostanzialmnte considerata ovvia.
La sua estensione pressoché naturale è quella che avviene nei rapporti familiari, in senso lato, con le gelosie incrociate tra sorelle, suocere, nuore, amanti, cugine. Anche questa è storia.
Più recenti sono l'ambito lavorativo, creativo, economico e culturale, nei quali le donne sono entrate in tempi relativamente recenti e dunque non hanno maturato ancora una propria "antropologia" consolidata, fatta anche di infingimenti e sublimazioni, surrogati e utili ipocrisie: l'eventuale competitività è più scoperta e l'ipocrisia più melliflua.
L'agorà telematica è, a sua volta, un settore ancora più specifico, sia per gli uomini sia per le donne: specifico in sé, in quanto presenta alcune tipiche problematiche comunicative, e specifico come selezione di un certo tipo di partecipanti: il fatto stesso di desiderare o di essere disposte (disposti) ad esibirsi in una pubblica piazza denota un certo grado di esibizionismo (inteso in senso neutro, tecnico, non come difetto), ed esige un altrettanto certo grado di considerazione di sé, per cui è più probabile che scattino gli attriti quando ci si sente messi o messe in discussione - e le donne tendono a manifestare l'attrito sul piano personale, psicologico, perché ... va be', approfondire il tema ci porterebbe lontano (o vicino?) :tongue2:
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Auguri, Adam
Per riapparire dal nulla niente di meglio che fare gli auguri ad un caro amico.
Shaka_Zulu- Messaggi : 452
Data d'iscrizione : 11.04.13
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Re: Auguri, Adam
Oggi è il compleanno di Mikekas! Anche se non lo conosco gli faccio tanti auguri!
afam- Messaggi : 262
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Età : 91
Località : Roma
Re: Auguri, Adam
... sicuro afam? Eppure lui sembrerebbe conoscerti...afam ha scritto:Oggi è il compleanno di Mikekas! Anche se non lo conosco gli faccio tanti auguri!
https://areaforum3.forumattivo.it/t59-finalmente#1088
Amiter- Messaggi : 456
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 28
Re: Auguri, Adam
Hai ragione, Amiter! Purtroppo sto perdendo la memoria che mi ha aiutato tanto nello studio! Che vuoi...è l'età. O "forse" il "pensare" che sta occupando sempre di più la mia mente...
afam- Messaggi : 262
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