Filippo De Pisis in Mostra a Riccione - Estate 2012

Non do un giudizio da esperto, dato che non lo sono.
I suoi quadri mi piacciono, ma non mi entusiasmano.
E' molto vicino al mio modo di dipingere perché lascia le tele abbastanza prive di colore, ma non sempre gli riesce bene, e spesso pare che i quadri manchino di qualche cosa.
Chi bene incomincia è a metà dell'opera, ecco, De Pisis mi sembra uno che incominci bene le opere e che si fermi quando potrebbero perdere il loro equilibrio.

Ci sono ancora una dozzina di quadri di vasi e fiori, poi si continua con le nature morte di vario genere.

A domani.

Per non appesantire il caricamento della pagina, provo a caricare solo delle miniature che vi permetteranno con un clic di andare sulla immagine più grande.
Per ora le immagini più grandi non superano 800 px. In seguito farò delle prove se è possibile-agevole caricare sil server di Hosting, immagini più grandi.

           
 
 
           

Che mi sembra vada abbastanza bene come layout

           
 
           

           


           

           

           

            

       

Mi scuso per le foto mosse, ma le condizioni di luce non erano le migliori per scatti a mano libera.
Non ho neppure sempre potuto evitare i riflessi, non avendo un filtro polarizzatore, che comunque avrebbe sottratto ancora più luce all'immagine. Anche nelle foto mosse si possono vedere i volumi dei colori e l'impianto scenico della pittura. Credo che si debba fare di necessità virtù se si vuole avere con un intero colpo d'occhio tutta la mostra.

Cireno, tu di De Pisis cosa ne pensi?

           

       

       


      

Ecco infine, gli ultimi quattro quadri che chiudono la mostra, arricchita anche di fotografie dell'artista e di alcune sue poesie.

       

   

Complessivamente come Pittore mi piace, senza quel trasporto che mi capita con altri autori.
I ritratti, le nature morte, i fiori, i paesaggi urbani sono i temi che tratta con una buona mano per il disegno, per la scenografia d'assieme, ed anche per la scelta delle tonalità e del colore. Quello che non mi finisce è l'incompletezza dei suoi quadri, che però, anche quando sono tutti dipinti, non acquistano tanto valore in più. Sembra quasi che quel grado di completezza gli permetta di andare al massimo della sua espressione e quando gli pare che che le cose debbano peggiorare, forse è li che si ferma in tempo.
Esprimo così il concetto perché anche a me spesso capita di fermarmi ad un certo punto dello sviluppo dell'opera, sino a quando ci siano elementi sufficienti a definirla, senza ulteriori appesantimenti. Ma sento quell'evenienza non come punto di equilibrio soltanto, ma anche come limite. Spero che De Pisis non me ne voglia, se provo a dare giudizi su di lui con i limiti della mia modesta arte ed esperienza.