Sel respinge dimissioni Vendola

Qui, non è che ci sia tanta gente per discuterne, ma penso che sia inutile che Vendola scarichi su una ipotetica campagna acquisti del PD la fuoriuscita di molti parlamentari di SEL. Non basta neppure dire: io al governo con Alfano non ci vado. Sappiamo da quali elezioni e da quali vicende che l'hanno seguite è nato questo governo Renzi, dopo un governo Letta che sembrava l'ultima spiaggia, e dopo la sonora sconfitta di Bersani, appesantita dalla brutta figura del PD fatta nella elezione del Presidente. A quel punto Vendola si è ritirato all'opposizione, lavandosene le mani delle difficoltà in cui si trovava un paese alla ricerca di una sua stabiltità dopo quasi cinque anni di crisi economica al limite del baratro, da cui ci siamo tirati fuori, almeno in parte con Monti.
E' da ricercarsi in quella fuga dalla coalizione imperniata sul PD la ragione di questa crisi, che diventa ancora più evidente se si consideri verso quale legge elettorale si stia andando: una legge che taglia tutte le ali, sempre pronte ai ricatti ed agli abbandoni. Con Renzi, SEL avrebbe dovuto ricucire, e se lo avesse fatto, sarebbe già dentro alla coalizione di sinistra che con uno o due turni elettorali avrebbe conteso a Grillo ed alla destra (non sappiamo quale destra) il governo del paese. Invece così, specie con quel 40,3% preso dal PD alle Europee, quel mantenere le distanze ha rotto quei ponti che Migliore ed altri avrebbero voluto mantenere aperti ed agibili. A questo punto la vicenda è troppo spostata in avanti e se in vista di elezioni future ci saranno recuperi, saranno circoscritti e gravati da tanti codicilli che di sicuro plafoneranno la componente di sinistra nella coalizione - sempre che di coalizione si tratti, visto che senza SEL si invoglia al centro, a votare PD, un elettorato che pesa due volte, proprio perché non vota per il centro destra.
 
La mia vuole essere una lettura critica. Lascio ad altri il compito della difesa d'ufficio.