L'uccisione delle tre suore e il mistero della loro fine.
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L'uccisione delle tre suore e il mistero della loro fine.
leggo oggi dell'arresto di tre sospetti esecutori del triplice omicidio, e sembra che si tratti di dipendenti (guardiani) della parrocchia collegata al monastero.
Dopo aver letto notizie che commentavano la vicenda in chiave: persecuzione dei cristiani, trovo molto sorprendente che a compiere quegli omicidi possano essere dei dipendenti, dei guardiani assunti proprio per difendere le cose e le persone della parrocchia e del monastero.
La prima cosa che mi viene in mente è che le suore siano state testimoni di qualche fatto imputabile a qualcuno dei sospettati, e proprio per questo uccise. Perché non mi pare logico che si fossero scelte e assunte persone, per quel ruolo, che nutrissero un astio così forte verso i preti e le suore di quella parrocchia e di quel convento. E mi riesce difficile pure pensare che le suore abbiano commesso qualche atto o angheria che fosse ritenuta rilevante ai fini di quegli omicidi.
Il fatto che non si sia trattato di una banda che ha assalito il convento, e che i cadaveri siano stati trovati, forse, da chi non ha veduto l'esecuzione, lascia propendere per un omicidio che non ha basi confessionali.
Occorre essere prudenti a sollevare inutilmente questioni solo perché da un po di tempo è ricorrente la violenza per motivi religiosi. Questo non conviene neppure a chi religioso è, senza necessariamente essere assetato di sangue o di conversioni obbligatorie.
http://www.corriere.it/esteri/14_settembre_09/missionarie-uccise-burundi-saranno-sepolte-africa-05ef1f52-381c-11e4-876b-2f897d4bd66b.shtml
Leggo pure: " Sul fronte delle indagini, un uomo sarebbe stato visto fuggire con un coltello, due sospetti sarebbero stati fermati e i tre guardiani del convento sono stati sottoposti ad interrogatorio."
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/9-settembre-2014/burundi-missionarie-sepolte-congo--230100885260.shtml
Cosa che complica ulteriormente la situazione, e la semplifica per i guardiani retrocessi dal ruolo di sospetti omicidi, a testimoni.
Nel 2002 mi trovavo a Malindi, la notte che fu assalita la villa a fianco della nostra, da una ventina di disperati che volevano derubare i proprietari.
Quando le grida del guardiano keniota, che veniva ammazzato, ci svegliarono, non trovammo nessuno dei nostri tre guardiani che dovevano sorvegliare la villa che abitavamo. In pratica, sapendo di quella aggressione, si erano allontanati da soli o erano stati allontanati dai briganti, temendo per la loro pelle. Lanciammo il segnale di allarme radio alla polizia privata addetta alla sorveglianza, e dovemmo attendere un bel po prima che i nostri tre valorosi guardiani, apparissero dal buio, fingendo di non essersi accorti di nulla. Quella sera ci fu una sola vittima, il guardiano dei vicini, perché l'uccisione, il nostro trambusto, l'allarme, spaventò la banda che si dileguò nella boscaglia, ma restò sempre incerto il ruolo dei nostri guardiani, che potrebbero anche essere stati collusi con i malviventi, in qualche forma.
Spero che la stampa, che fino ad ora ha fatto solo confusione, adesso ci aiuti a capire.
Dopo aver letto notizie che commentavano la vicenda in chiave: persecuzione dei cristiani, trovo molto sorprendente che a compiere quegli omicidi possano essere dei dipendenti, dei guardiani assunti proprio per difendere le cose e le persone della parrocchia e del monastero.
La prima cosa che mi viene in mente è che le suore siano state testimoni di qualche fatto imputabile a qualcuno dei sospettati, e proprio per questo uccise. Perché non mi pare logico che si fossero scelte e assunte persone, per quel ruolo, che nutrissero un astio così forte verso i preti e le suore di quella parrocchia e di quel convento. E mi riesce difficile pure pensare che le suore abbiano commesso qualche atto o angheria che fosse ritenuta rilevante ai fini di quegli omicidi.
Il fatto che non si sia trattato di una banda che ha assalito il convento, e che i cadaveri siano stati trovati, forse, da chi non ha veduto l'esecuzione, lascia propendere per un omicidio che non ha basi confessionali.
Occorre essere prudenti a sollevare inutilmente questioni solo perché da un po di tempo è ricorrente la violenza per motivi religiosi. Questo non conviene neppure a chi religioso è, senza necessariamente essere assetato di sangue o di conversioni obbligatorie.
http://www.corriere.it/esteri/14_settembre_09/missionarie-uccise-burundi-saranno-sepolte-africa-05ef1f52-381c-11e4-876b-2f897d4bd66b.shtml
Leggo pure: " Sul fronte delle indagini, un uomo sarebbe stato visto fuggire con un coltello, due sospetti sarebbero stati fermati e i tre guardiani del convento sono stati sottoposti ad interrogatorio."
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cronaca/2014/9-settembre-2014/burundi-missionarie-sepolte-congo--230100885260.shtml
Cosa che complica ulteriormente la situazione, e la semplifica per i guardiani retrocessi dal ruolo di sospetti omicidi, a testimoni.
Nel 2002 mi trovavo a Malindi, la notte che fu assalita la villa a fianco della nostra, da una ventina di disperati che volevano derubare i proprietari.
Quando le grida del guardiano keniota, che veniva ammazzato, ci svegliarono, non trovammo nessuno dei nostri tre guardiani che dovevano sorvegliare la villa che abitavamo. In pratica, sapendo di quella aggressione, si erano allontanati da soli o erano stati allontanati dai briganti, temendo per la loro pelle. Lanciammo il segnale di allarme radio alla polizia privata addetta alla sorveglianza, e dovemmo attendere un bel po prima che i nostri tre valorosi guardiani, apparissero dal buio, fingendo di non essersi accorti di nulla. Quella sera ci fu una sola vittima, il guardiano dei vicini, perché l'uccisione, il nostro trambusto, l'allarme, spaventò la banda che si dileguò nella boscaglia, ma restò sempre incerto il ruolo dei nostri guardiani, che potrebbero anche essere stati collusi con i malviventi, in qualche forma.
Spero che la stampa, che fino ad ora ha fatto solo confusione, adesso ci aiuti a capire.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: L'uccisione delle tre suore e il mistero della loro fine.
Ancora sembrano sconosciuti i motivi, ma l'assassino delle tre suore ha confessato.
Che avesse la chiave del convento, è più importante del fatto di avere il cellulare di una suora. Il cellulare l'ha rubato alla suora, ma essere in possesso della chiave può significare che fosse un ladro scoperto e riconosciuto dalle tre vittime e che le abbia uccise nel tentativo di sfuggire alla denuncia. Adesso occorre capire come è entrato in possesso della chiave...
09/09/2014 17:28
Burundi,arrestato il killer delle suore
17.28
Burundi,arrestato il killer delle suore
L'assassino delle tre suore italiane
uccise nel loro convento in Burundi è
stato arrestato.
Lo riferisce la polizia locale, preci-
sando che l'uomo, che ha già confessa-
to, aveva con sé il cellulare delle
religiose e la chiave del convento.
Che avesse la chiave del convento, è più importante del fatto di avere il cellulare di una suora. Il cellulare l'ha rubato alla suora, ma essere in possesso della chiave può significare che fosse un ladro scoperto e riconosciuto dalle tre vittime e che le abbia uccise nel tentativo di sfuggire alla denuncia. Adesso occorre capire come è entrato in possesso della chiave...
09/09/2014 17:28
Burundi,arrestato il killer delle suore
17.28
Burundi,arrestato il killer delle suore
L'assassino delle tre suore italiane
uccise nel loro convento in Burundi è
stato arrestato.
Lo riferisce la polizia locale, preci-
sando che l'uomo, che ha già confessa-
to, aveva con sé il cellulare delle
religiose e la chiave del convento.
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