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Uno sguardo alla Biennale

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Messaggio Da cireno Mer 17 Lug 2013, 17:04

La Biennale di Venezia questa volta è stata un’esperienza differente dalle visite alle passate edizioni.

Non voglio qui fare una “recensione” dell’intera esposizione ma mi limiterò a parlare, magari a descrivere in qualche maniera se ci riuscirò, le cose che più mi hanno colpito.

Fra i tanti padiglioni, quello che più mi ha impressionato, forse per il tema trattato, è stato quello dell'Irlanda, nel quale Richard Mosse, un artista appunto irlandese, ha esposto, in sei diversi contemporanei schermi, dei film, girati nel Congo Orientale con una tecnica che utilizzava pellicole super-8 a raggi sensibili ai raggi infrarossi. Il risultato è stato incredibilmente scioccante.
Cinque milioni, forse sei milioni di morti in quella povera, bellissima terra del Congo, dal 1998 ad oggi, per una guerra assurda, dimenticata dagli uomini e dai governi occidentali. Una guerra che questo coraggioso artista ha voluto mostrare, evidenziando la miseria di quella gente che appunto vive, come ho detto, in una terra stupenda, resa ancora più bella dalla pellicola sensibile all’infrarosso ma così colorata di sangue umano.

Guardate: l'ho trovato or ora su You Tube e c'è anche il padiglione dell'Iraq, in alto a sinistra, alla fine


Un altro padiglione che mi ha colpito è stato quella della Santa Sede: veramente molto interessante e ben realizzata l’esposizione. Il tema: la Creazione e anche la de-Creazione, cioè la distruzione della Creazione che l’uomo opera con le sue folli iniziative: guerre, scontri di religioni, miseria, avidità, egoismo esistenziale.

L’ultimo padiglione di cui voglio parlare è quello dell’Iraq.  A parte le cose davvero interessanti, e per certi versi anche commoventi (il desiderio di una casa, per esempio, sogno di un popolo che ha visto il suo Paese distrutto) le fotografie della gente comune, fatte per strada, che sul viso portavano la fotografia di Saddam. Ho chiesto il perché si coprissero il viso con quell’immagine e la risposta è stata stupefacente: perché Saddam è ancora dentro la mente degli iracheni. Bisognerebbe dirlo ai due Bush che quel Paese hanno distrutto raccontandoci una serie di menzogne come giustificazione.
cireno
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