Viaggio in Giappone

Da Yokohama a Kyoto vi sono circa 450 km che con lo Shinkansen si percorrono in circa due ore.
 

 
I Treni delle ferrovie e del metrò si fermano sempre nello stesso punto, in stazione. Le carrozze hanno le stesse dimensioni, tanto che le porte di accesso si vengono sempre a trovare in corrispondenza di punti determinati, dove la gente si mette in coda per salire. E se si ha la prenotazione, sulla banchina del binario, vi è  l'indicazione luminosa del numero della carrozza, in alto, ed anche per terra, nel punto dove si fa la coda. Spesso non c'è solo una riga gialla ad indicare il limite oltre il quale non andare quando si è in attesa dell'arrivo del treno, ma vi è una ringhiera continua, con cancelli scorrevoli proprio in corrispondenza delle porte dei vagoni.
 

 

 
Insomma, può essere difficile la prima volta, capire cosa si debba fare, ma tutte le altre volte diventa enormemente più facile. La riga gialla non è verniciata per terra, ma è costituita da mattonelle antisdrucciolo, utili, credo, anche per i non vedenti, perché seguono le linee di accesso ai binari e ai punti di attesa per l'accesso in carrozza. Sono concetti d'ordine e di sicurezza, abbastanza elementari e non dubito che anche in Italia tra venti anni sarà così.
Prima di arrivare a Kyoto, il treno fa una breve fermata a Nagoya.
 

 

credits Google
Kyoto è una città in parte moderna ed in parte antica. L'architettura della parte moderna sembra un po più "meridionale" di quella ultramoderna di Tokyo e Yokohama, anche per i colori delle pareti degli edifici, appena più caldi. Inoltre non si vedono grattacieli svettanti, anche se nel centro vi sono edifici molto alti.
 

 

Arriviamo a Kyoto nel primo pomeriggio e la prima cosa che cerchiamo è un ristorante per poter mangiare. Ne vediamo uno dall'aria molto accattivante che promette di farci mangiare soba: dei tagliolini o delle tagliatelle di grano saraceno che possono essere mangiate o fredde o calde, a seconda della richiesta e della stagione. All'ingresso ci sono gli ingredienti e gli attrezzi: il grano saraceno, una macina a pietra che continua ad andare e un cuoco che tira la sfoglia con una abilità ormai rara anche in Emilia.
 

Il grano saraceno (viene prodotto da noi in Valtellina ed è usato per la polenta taragna e per i pizzoccheri)
 

La macina
 

Il cuoco mentre tira la sfoglia.
 

E questo è il vassoio che ci hanno servito.

Poco distante dal ristorante c'è il Palazzo Imperiale con annesso giardino, che è aperto tutti gli anni per pochi giorni, in primavera. Noi riusciamo ad entrare nell'ultima mezz'ora dell'ultimo giorno di apertura, e così possiamo visitarlo e scattare numerose foto.

Per quella manifestazione proprio di quei giorni ho trovato questo notiziario su Youtube

L'area complessiva del palazzo imperiale è di circa 11 ettari: la parte maggiore è ricoperta dai giardini, così incominciamo a riprendere foto dei ciliegi, proprio nel loro momento di massima fioritura.

Il palazzo si articola su più edifici per la residenza dell'Imperatore e la sua famiglia, la sala del trono, altre per incontri e cerimonie. L'architettura è tradizionale in legno montato ad incastri. I tetti di alcuni palazzi sono ricoperti con corteccia di cipresso e paglia. Altri palazzi sono dipinti con un colore rosso chiaro e brillante, quasi tendente all'arancio.



Muro di cinta con porta di accesso all'area dei palazzi.




Una delle sei porte d'accesso.

Altre viste di edifici




Nelle sale non si vedevano arredi, salvo le pareti o le porte scorrevoli dipinte, con figure molto belle.

Altre pitture

Ancora pitture

Infine

Esposte vi erano anche alcune gradevoli composizioni di fiori ikebana
 

 

 

 

 
In una sala era allestita - con figurini - una scena di vita quotidiana nella corte del tempo.
 

Ed infine qualche immagine del giardino interno con laghetto

Ultime foto del giardino
 





 

L'area complessiva del Palazzo Imperiale con giardino, la vediamo in questa immagine



Credits Google

Prima di continuare con il racconto esaminiamo questi concetti, che prima del viaggio mi erano sconosciuti.
 
 
 
神 shin che significa "divinità", "spirito" , e 道 tō - in cinese Tao – significa "via", "sentiero". Quindi, Shinto significa letteralmente "via del divino".
 
 
 
寺 Tera, Dera, significa tempio ed è un ideogramma caratteristico del Buddismo
 
 
 
Spesso, in riferimento ad una determinata struttura-architettura religiosa, per capire di che cosa si tratti, se si riferisca allo Scintoismo o al Buddismo, occorre cercare nel nome quei piccoli riferimenti, shin (Jin) [per lo Scintoismo] e Tera (Dera) [per il Buddismo].
 
 
 
Interessanti sono le letture veloci di Wikipedia per capire di che religioni si tratti e di come siano nate e sviluppate in Giappone.
Da quelle note, un po si comprende in quale misura si siano influenzate-ibridate.
http://it.wikipedia.org/wiki/Shintoismo
 
http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo_giapponese

A Kyoto abbiamo visitato le aree di cinque templi particolarmente importanti:
Tre Buddisti e due Scintoisti, e negli ideogrammi dei nomi potete riscontrare i riferimenti di cui ho detto sopra.
 
 寺
Kennin-ji (建仁寺)
Nishi Honganji (西本願寺)
Kiyomizudera (清水寺, letterale "Tempio dell'acqua pura")
 
神
 Yasaka shrine (八坂神社, Yasaka-jinja),
Heian Jingu Shrine (平安神宮, Heian Jingū)

Nishi Honganji

 
 
 
La visita a questo tempio, molto vicino al nostro albergo, ci è stata raccomandata dal personale dell'albergo stesso, informandoci che la funzione religiosa si teneva alle sei del mattino. Abbiamo fatto solo alcune foto dell'esterno per evitare di disturbare i fedeli che numerosi si erano raccolti in preghiera. Qualche anticipazione ci era stata data sullo svolgimento di quella funzione, ma non abbastanza da capire il senso di quell'iniziarla in una sala del tempio e dopo quindici minuti circa, vedere che tutti si trasferiscono nella seconda sala, dove continua per quasi un'altra ora. Ed ancora, il significato di questo passaggio da una sala all'altra, per quanto abbia cercato su internet, non lo conosco. Le sale sono davvero bellissime e ricche di arredi stupendi. Il pavimento è in tatami, ciò che impone a tutti di togliersi le scarpe che vengono riposte in un sacchetto di plastica, messo a disposizione, all'entrata. Per noi che non siamo abituati - ed alla nostra età - stare in ginocchio a quel modo, diventa persino doloroso. Per quanto cambino nella forma, le liturgie e le funzioni di ogni religione si assomigliano tutte.
 
 
 

Il Nishi Honganji e lo Higashi Honganji sono due templi di grandi dimensioni nel centro di Kyoto. Sedi delle due fazioni di Jodo Shinshu, una delle più grandi sette buddiste del Giappone, sono un'esperienza da provare per conoscere l’atmosfera del buddismo contemporaneo giapponese.

Il Nishi Honganji (Honganji Occidentale) è stato costruito nel 1591 da Toyotomi Hideyoshi, dopo che il precedente tempio Ishiyama Honganji di Osaka fu distrutto da Oda Nobunaga. Il tempio Nishi Honganji è il tempio principale della fazione Honganji del buddismo Jodo-Shin, con oltre 10000 templi minori in tutto il paese e 200 templi oltreoceano.
Il Nishi Honganji ospita diversi tesori nazionali, è stato designato un sito patrimonio mondiale dell'UNESCO, ed è considerato il più spettacolare dei due templi Honganji.

credits
http://www.sukida.it/index.php?option=com_content&task=view&id=208&Itemid=33

Per notizie su questo tempio vedere anche:
 
a seguire, le mie foto

Poco prima delle sei del mattino, molti fedeli escono dal nostro stesso albergo per recarsi nel tempio


 noi li seguiamo


Il complesso monastico si estende su due aree contigue molto vaste. Noi ne visitiamo solo una piccola parte, quella coinvolta nelle due funzioni religiose. E poi non vi ritorneremo per vedere il resto.

Un canale nel bordeggia un fronte da nord a sud



questa è una delle numerose porte d'accesso al recinto esterno dei templi.

 
altra vista di una porta
 

alcune vedute del giardino interno con alcuni edifici in cui si tengono le funzioni religiose.
 

 
Una magnifica lanterna esterna. Anche all'interno delle sale ve ne sono di bellissime. Le potrete trovare sfogliando le immagini di Google, se cercate Nishi Honganji
il link:
https://www.google.it/search?hl=it&site=imghp&tbm=isch&source=hp&biw=892&bih=641&q=Nishi+Honganji&oq=Nishi+Honganji&gs_l=img.3..0j0i24l2.1893.1893.0.3205.1.1.0.0.0.0.124.124.0j1.1.0....0...1ac.1.43.img..0.1.123.fOVX7Cp2Twk

Altri edifici e particolari delle porte d'accesso viste dall'interno del grande cortile

Per le atmosfere potete vedere questo video di Youtube

 
In questo video si vede il rito della pulizia del tatami, che forse con un aspirapolvere riuscirebbe persino meglio, ma non coinvolgerebbe così tanta gente, e la liturgia ha sempre bisogno della gente.
 

Kiyomizu-Dera Temple
 
Alla periferia di Kyoto c'è una strada piena di negozi di souvenir e di artigianato locale, che sale sulla collina, e che conduce ad un sito ricco di templi buddisti. Una bella passeggiata che ti porta dalla città moderna, attraverso quella porta festosa e mercantile, nel mondo della meditazione, della riflessione sul proprio essere, nel confronto con una natura che in primavera è rigogliosa, luminosa e piena di colori.
 

 
qui potete vedere la sua posizione nella mappa della città.
 

 
Questa mappa mostra che si tratta di un sito ricco di Tempi, alcuni dei quali sono monumenti che meritano la tutela dell'Unesco, mentre altri sono semplicemente molto belli, con i loro colori, i tetti a pagoda, talvolta in paglia e corteccia di cipresso.

 

 

 

 

 

 

 


Questo è il tempio principale, costruito in parte su altissime palafitte che lo sorreggono su un fianco della collina, ed è anche quello più visitato dai fedeli e dai turisti. Dalla sua terrazza, così come dalla strada che corre sulla collina, si vede in lontananza, la skyline della città di Kyoto. I riti, per i visitatori sono semplici: qualche preghiera, si accendono bastocini d'incenso e si suonano delle piccole campane, tirando delle grosse corde. In questo tempio ci è capitato di partecipare al rito della rinascita. Si entra ignavi in un antro completamente buio, teenendosi ad un corrimano che c'è di lato sulla parete, e si procede strisciando i piedi per paura di gradini improvvisi, che non ci sono. E si continua così, percorrendo qualche decina di metri, come dei ciechi, sino a quando, avanti, si vede una grossa pietra - una macina - appena illuminata da un raggio di luce, che viene fatta girare da chi, precedendoci, gli passa accanto. La rinascita deve consistere in quel passaggio dal buio pesto alla luce, come fosse dalla morte alla nuova vita. Un esercizio di similitudine, di esempio, per chi ci creda. Non credo in queste cose così come vengono proposte. Nella generazione sono i geni a riprodurre individui geneticamente determinati, e se con l'educazione e la cultura i nuovi nati acquisiscono la coscienza-conoscenza-anima di chi li ha generati e formati, non si può parlare di ri-nascita come se uno spiritello sfuggito da un corpo, nell'istante della morte, si infilasse in quello di un altro, nell'istante della nascita. Ma ovviamente, la religione queste spiegazioni le ha ipotizzate-date, prima della scienza, e per questo deve pur sempre essere apprezzato il loro sforzo di spiegare il mondo e la genesi nelle varie forme ormai divenute mitologia. Per non parlare dell'etica che si vuole diffondere, spesso, in un mondo reso peggiore proprio dal comportamento degli stessi uomini. Ad ogni modo è stata una bella esperienza che mostra quale sia l'inventiva degli uomini nel rappresentarsi l'esistenza nel periodo cruciale del passaggio dalla vita alla morte, tentando di alimentare una speranza, che se non è ancora illuminazione, è almeno compassione.

Sulla grande terrazza del Tempio

Un'altra particolarità del tempio è la cascata Otowa, dalla quale sgorgano tre ruscelli e si dice che, bevendo l'acqua che sgorga da queste fonti, si ottenga longevità, salute e saggezza. Mi sembra d'avere capito però, che chi cerchi di bere da tutte e tre le fonti, non ottenga nulla. Quindi, l'insegnamento potrebbe essere che non si può sempre avere tutto, ma che bisogna scegliere, ed in questo caso, tra longevità, salute e saggezza.  

Tra i siti (in italiano) che meritano, segnalo questo
https://it-it.facebook.com/media/set/?set=a.10150721606217463.456235.72796307462&type=3
 
Da anche qualche notizia in più sui Tempi, ed altre belle foto.

Dopo aver visitato un tempio a tre pagode,



siamo andati a riposarci e a bere un tè Macha, sulla via del ritorno.

Nei pressi del complesso monastico buddista di Kiyomizu-Dera vi sono sia il Santuario shintoista di Ysaka che il Monastero buddista Zen, Kennin-Ji.

Da Wikipedia:
"
Il santuario di Yasaka (八坂神社, Yasaka-jinja^?), un tempo chiamato santuario di Gion, è un santuario shintoista nel distretto di Gion di Kyōto, Giappone. Fu costruito in origine 656. Il santuario include parecchi edifici. Nell'869 il mikoshi (santuario portatile, portantina) del santuario di Gion fu portato attraverso le vie di Kyoto per scongiurare un'epidemia che aveva colpito la città. Nacque così il primo Gion Matsuri, un festival annuale famoso in tutto il mondo.
Oggi, oltre ad ospitare il Gion Matsuri, il santuario di Yasaka accoglie migliaia di persone ogni capodanno per riti e celebrazioni tradizionali. In aprile, le folle passano attraverso il santuario per raggiungere il parco Maruyama, un popolare punto di ritrovo per l`hanami, ovvero un parco con alberi di ciliegi in fiore."
Qualche immagine: