Viaggio in Giappone

Kennin-Ji

Il monastero Kennin-ji è stato fondato nel 1202 d.C. e si dice sia il più antico tempio Zen a Kyoto.
 
Il monaco Eisai, che si ritiene abbia introdotto il Buddismo Zen in Giappone e fondato Kennin-Ji, è sepolto nel recinto del tempio. Nei i primi anni il tempio tenne assieme Zen, Tendai, e le pratiche Shingon, ma diventa una istituzione puramente Zen sotto l'undicesimo abate, Lanxi Daolong (1213-1278).
 
Il maestro Zen Dogen, in questo monastero, più tardi fondò la setta giapponese Sōtō. Oggi è uno dei templi principali della setta Rinzai.
 
 
Nel monastero vi sono bellissimi giardini a secco: di ghiaia bianca e massi, ed altri deliziosi giardini interni. Molte pareti e porte scorrevoli sono decorate con una grafica pregevole. In un padiglione, in occasione dell'ottocentesimo anniversario della fondazione del tempio, un artista ha dipinto due bellissimi draghi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 

 

 

 

Ed infine, ecco i draghi
 



Ulteriori informazioni sul monastero e le sue opere artistiche potrete trovarle qui
http://en.japantravel.com/view/kyoto-kennin-ji-temple

Da Wikipedia

Il santuario Heian (平安神宮, Heian Jingū^?) è un santuario shintoista (jinja) situato a Kyōto, Giappone. Il torii dell'entrata principale è il più grande di tutto il Giappone, e l'edificio principale, lo shaden (社殿), è disegnato come riproduzione del palazzo imperiale di Kyoto.
Il santuario fu edificato nel 1895 per il millecentesimo anniversario della fondazione di Heiankyō (il vecchio nome di Kyoto). Dedicato all'imperatore Kammu e all'imperatore Komei.
Il santuario Heian è la tappa finale del Jidai Matsuri, uno dei più importanti festival di Kyoto. La processione parte dal vecchio palazzo imperiale, e consiste nel trasporto tramite mikoshi degli imperatori fino al santuario.

Santuario bellissimo, non solo per le magnifiche costruzioni a pagoda, ma anche per il giardino, tra i più belli in assoluto.
Noi abbiamo avuto il privilegio di visitarlo proprio nei giorni della fioritura dei ciliegi e la sua bellezza era persino commovente.

Abbiamo incontrato molte comitive di turisti giapponesi che compivano il nostro medesimo giro.

 

 

 
Quei foglietti di carta, appesi come foglie al vento, mi è stato spiegato che sono oroscopi-premonizioni che per la loro natura pessimistica, o perché parlano di un futuro di sventura, non vengono accettati dai fedeli, che per rifiutarli insieme alle sventure che promettono, li appendono al vento, restituendoli così agli Dei.
 

 
Da qui in poi partono le immagini del giardino
 

 

 


Quei pergolati servono a sostenere i rami piangenti di questa bella varietà di ciliegio che non avevo mai visto prima.

E per finire questo viaggio meraviglioso tra Dei e Natura...





Qui termina il viaggio, almeno per la parte che è più facile da raccontare, poiché l'Asia, ed il Giappone in particolare, rappresentano una tale complessità di differenze tra la nostra cultura, la nostra storia, la nostra lingua, la nostra scrittura, e la loro, che credo non basterebbe una vita per comprenderne gli intimi significati e le inestricabili vie del destino che hanno compiuto quel miracolo di selezione tra il Cielo e la Terra.
Anche se al fondo la Natura è sempre la Natura e l'Uomo è sempre l'Uomo, qualunque sia la loro forma di espressione.

Grazie per l'attenzione e arrivederci al prossimo viaggio...in Sicilia.