Duomo Milano, aperto a tutti?
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Duomo Milano, aperto a tutti?
da l'Unità:
Sua Santità Papa Francesco
Egregio Sindaco di Milano Dott. Pisapia
Sono un’insegnante della Scuola Primaria Carducci di Bologna, ieri ho portato i miei alunni della classe II A a Milano, per un progetto di gemellaggio con la classe II B della Scuola Ruffini.
Dopo aver visitato il Castello Sforzesco siamo andati a visitare Piazza Duomo:avrei voluto far vedere l’interno del Duomo ai miei piccoli 26 alunni.
Non è stato possibile, perché all’ingresso pretendevano che ogni bambino noleggiasse un' audioguida al costo di 2 euro.
Ho cercato di spiegare agli addetti che i bambini erano troppo piccoli per poter seguire le indicazioni di un' audioguida e che intendevo mostrare loro brevemente l’interno del Duomo. I responsabili della “Veneranda Fabbrica” ce l’hanno impedito, mostrandoci un regolamento per l’accesso dei gruppi che prevede l’obbligo del noleggio del sistema di "microfonaggio".
Intanto famiglie con bambini entravano liberamente in chiesa. Ho detto quindi che ogni adulto del nostro gruppo (due insegnanti e sei genitori) sarebbe potuto entrare con tre, quattro bambini. Avremmo potuto così risolvere il problema del noleggio di inutili apparecchiature e consentire ai piccoli turisti l’ingresso nel Duomo di Milano.
Mi è stato risposto che se l’avessimo fatto avrebbero chiamato la polizia. Con stupore e sbigottimento ci siamo allontanati. Come educatrice e come cittadina Le chiedo come sia possibile un regolamento per l’accesso a un luogo pubblico che imponga una spesa di due euro per il noleggio di attrezzature inadatte a bambini di una scuola. L’immagine data ieri dal personale della Veneranda Fabbrica poco ha a che vedere con l’accoglienza che ovunque viene data a studenti che si avvicinano, con i loro insegnanti, ai monumenti, ai musei, alla storia e alla cultura del nostro Paese. Le chiedo di intervenire perché a nessun’altra scolaresca in visita a Milano venga riservato un trattamento indegno di un Paese civile.
Tra gli episodi più disgustosi a cui ho assistito ce ne sono due che per un certo verso mi ricordano questo. Il primo mi capitò di vederlo a NY una quindicina d'anni fa. Passavo di fronte ad una caserma dei vigili del fuoco, e un vigile con una bottiglia di detergente o acido bagnava il pavimento per cacciare un barbone.
Ora, in una circostanza simile ciascuno può reagire in molti modi, ma che un pompiere usi quello, anziché qualsiasi altro, più conciliante o compassionevole era in contraddizione con la funzione stessa di chi ti salva dal fuoco.
L'altro episodio mi è capitato a Rimini. Un addetto alla sicurezza del Tempio Malatestiano - il duomo della città - cacciava un mendicante che chiedeva l'elemosina sul sagrato. Non sono tipo che dia l'elemosiana ad un mendicante. Lo faccio in base ad un principio che ritiene che quella non possa essere una condizione perpetua, un mestiere. Ed ogni volta vengo preso dal dubbio, tanto che di nascosto dalla mia stessa coscienza, spero che qualcuno vi sia sempre ad aiutarlo. Vedere un volontario o un addetto alla sicurezza che caccia un povero dal sagrato di una chiesa, lo trovo desolante, al di la di qualsiasi motivazione.
Certo, Francesco è prete compassionevole e sono sicuro che in cuor suo sarà triste nell'apprendere di quei comportamenti, ma la chiesa è fatta anche da quelle persone senza cuore che pensano al denaro più che alla loro stessa anima, o a un decoro apparente, più che ad una espressione di una sana etica. Insomma, certa gente fa danni ovunque, non solo a Milano.
Il Duomo: magnifico all'esterno, all'interno sembra una cantina buia e polverosa, o una caverna di Ali Babbà con i tesori ammucchiati alla bell'e meglio. Veramento un monumento alla decadenza di una città priva di gusto, che un tempo fu opulenta.
Sua Santità Papa Francesco
Egregio Sindaco di Milano Dott. Pisapia
Sono un’insegnante della Scuola Primaria Carducci di Bologna, ieri ho portato i miei alunni della classe II A a Milano, per un progetto di gemellaggio con la classe II B della Scuola Ruffini.
Dopo aver visitato il Castello Sforzesco siamo andati a visitare Piazza Duomo:avrei voluto far vedere l’interno del Duomo ai miei piccoli 26 alunni.
Non è stato possibile, perché all’ingresso pretendevano che ogni bambino noleggiasse un' audioguida al costo di 2 euro.
Ho cercato di spiegare agli addetti che i bambini erano troppo piccoli per poter seguire le indicazioni di un' audioguida e che intendevo mostrare loro brevemente l’interno del Duomo. I responsabili della “Veneranda Fabbrica” ce l’hanno impedito, mostrandoci un regolamento per l’accesso dei gruppi che prevede l’obbligo del noleggio del sistema di "microfonaggio".
Intanto famiglie con bambini entravano liberamente in chiesa. Ho detto quindi che ogni adulto del nostro gruppo (due insegnanti e sei genitori) sarebbe potuto entrare con tre, quattro bambini. Avremmo potuto così risolvere il problema del noleggio di inutili apparecchiature e consentire ai piccoli turisti l’ingresso nel Duomo di Milano.
Mi è stato risposto che se l’avessimo fatto avrebbero chiamato la polizia. Con stupore e sbigottimento ci siamo allontanati. Come educatrice e come cittadina Le chiedo come sia possibile un regolamento per l’accesso a un luogo pubblico che imponga una spesa di due euro per il noleggio di attrezzature inadatte a bambini di una scuola. L’immagine data ieri dal personale della Veneranda Fabbrica poco ha a che vedere con l’accoglienza che ovunque viene data a studenti che si avvicinano, con i loro insegnanti, ai monumenti, ai musei, alla storia e alla cultura del nostro Paese. Le chiedo di intervenire perché a nessun’altra scolaresca in visita a Milano venga riservato un trattamento indegno di un Paese civile.
Tra gli episodi più disgustosi a cui ho assistito ce ne sono due che per un certo verso mi ricordano questo. Il primo mi capitò di vederlo a NY una quindicina d'anni fa. Passavo di fronte ad una caserma dei vigili del fuoco, e un vigile con una bottiglia di detergente o acido bagnava il pavimento per cacciare un barbone.
Ora, in una circostanza simile ciascuno può reagire in molti modi, ma che un pompiere usi quello, anziché qualsiasi altro, più conciliante o compassionevole era in contraddizione con la funzione stessa di chi ti salva dal fuoco.
L'altro episodio mi è capitato a Rimini. Un addetto alla sicurezza del Tempio Malatestiano - il duomo della città - cacciava un mendicante che chiedeva l'elemosina sul sagrato. Non sono tipo che dia l'elemosiana ad un mendicante. Lo faccio in base ad un principio che ritiene che quella non possa essere una condizione perpetua, un mestiere. Ed ogni volta vengo preso dal dubbio, tanto che di nascosto dalla mia stessa coscienza, spero che qualcuno vi sia sempre ad aiutarlo. Vedere un volontario o un addetto alla sicurezza che caccia un povero dal sagrato di una chiesa, lo trovo desolante, al di la di qualsiasi motivazione.
Certo, Francesco è prete compassionevole e sono sicuro che in cuor suo sarà triste nell'apprendere di quei comportamenti, ma la chiesa è fatta anche da quelle persone senza cuore che pensano al denaro più che alla loro stessa anima, o a un decoro apparente, più che ad una espressione di una sana etica. Insomma, certa gente fa danni ovunque, non solo a Milano.
Il Duomo: magnifico all'esterno, all'interno sembra una cantina buia e polverosa, o una caverna di Ali Babbà con i tesori ammucchiati alla bell'e meglio. Veramento un monumento alla decadenza di una città priva di gusto, che un tempo fu opulenta.
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