Fotografia

Sempre foto del 2012 - Ravenna, Basilica di Sant'Apollinare Nuovo.
La basilica fu fatta erigere dal re goto Teodorico nel 505 come chiesa di culto ariano con il nome di Domini Nostri Jesu Christi. Fu la chiesa palatina di Teodorico (cioè una chiesa per l'uso della sua corte).
In seguito alla conquista della città da parte dell'Impero bizantino (540) l'imperatore Giustiniano passò in proprietà della Chiesa cattolica tutti i beni immobili già posseduti dagli ariani. Tutti gli edifici legati ai goti e all'arianesimo furono integrati al culto cattolico. La basilica ex teodoriciana venne riconsacrata a San Martino di Tours, difensore della fede cattolica e avversario di ogni eresia.(Wikipedia)
Olympus EP-1, lunghezza focale 14 mm.,f/7.1,ISO-200, 1/640 sec. E come per le altre foto, Post processo. Lo facevo anche quando mi stampavo le vecchie foto a pellicola usando infiniti procedimenti di chimica e di esposizione, per ottenere i risultati voluti. Adesso è più comodo, ma continua a non essere facile.

Tra le foto di viaggio, ci sono quelle di Segesta, di Palermo e di Genova, oltre che di san Vito lo Capo visto da Monte Monaco.

Di seguito le immagini:


Il Tempio a Segesta.


Il Golfo di Castellammare, visto dal teatro greco di Segesta.


Il teatro greco di Segesta


Il Politeama a Palermo


Il Teatro Massimo, sempre a Palermo


Genova ed il suo porto.

Monte Monaco (500 m) visto da San Vito Lo Capo


San Vito lo Capo ed il suo porto, visto dal Monte Monaco


Il golfo di Monte Cofano, visto dalla sommità del Monte Monaco.

Trovandomi a Viserba (Rimini) ho provato a fotografare la flora e la fauna della scogliera che protegge il litorale.




Due foto di granchio comune, e nell'ultima un gasteropode entrato in Adriatico negli anni settanta, e ghiotto di ostriche e mitili (Rapana Venosa con le sue uova). Le foto sono state fatte con Nikon Coolpix S33

Qualcuno mi ha chiesto come faccio a digitalizzare le Vecchie Diapositive: 

Fotografo direttamente il negativo che retro illumino con una luce bianca. 

La macchina digitale è una Pentax K-5, l'ottica è il macro pentax da 100 mm. Per poter mettere a fuoco in modo accurato, ho predisposto una tavoletta su cui posso fissare con un perno la macchina fotografica. Per la diapositiva, ad una certa distanza, compatibile con la messa a fuoco dell'obiettivo, c'è un supporto che guida le diapositive nella giusta posizione. La luce bianca me la da il monitor del computer da tavolo, su cui "apro" una foto a sfondo bianco, costruita con un programma per la grafica fotografica. 

Ho confrontato il risultato con lo scanner professionale di mio figlio, trovando che questa soluzione è equivalente e più veloce, e così adesso uso questa soluzione. 
Consigli:
- Meglio non avere luci molto vicine alla diapositiva (eccetto lo schermo bianco che la illumina)
- per l'obiettivo basta il paraluce
- basta mettere bene a fuoco la prima volta
- per lo scatto mettere il ritardo di due secondi, per evitare le vibrazioni
- abbassare gli ISO al minimo
- per il diaframma va bene anche un 5.6

Si faceva qualche cosa di simile con un soffietto, che montato sulle macchine analogiche, consentiva di duplicare le Dia.