Riforma Fornero, modifiche a tempo
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Re: Riforma Fornero, modifiche a tempo
cciappas ha scritto:non dimentichiamo che la critica allìart 18 da parte del padronato e dei cosiddetti economisti e dei giuslavoristi consiste nel fatto che sarebbe un ostacolo agli investimneti stranieri in italia,,,
vedremo fra poco di quanto questi saranno aumentati dopo la modifica
Molti giuslavoristi sono delle teste di c...o, se ragionano così. Nella manifattura non ci sono investimenti stranieri in nessuna parte del mondo, salvo che non sia mordi e fuggi. Solo gli stati nazionali, per salvaguardare la propria indipendenza hanno bisogno di creare industrie manifatturiere di lungo periodo. A cominciare dai fondi pensione, spesso hanno fatto solo delle speculazioni, il che è il massimo per lavoratori che versano i loro contributi. La speculazione consiste nel prendere una impresa in difficoltà, con tagliatori di teste si risparmia sulle risorse, per poter mungere il più utile possibile, e quando quelle aziende decotte, danno il loro ultimo utile, venderle prima che si disfino, o farle a pezzi e vendere lo spezzatino. Altrimenti, fino a ieri hanno tentato speculazioni sui debiti sovrani e sulle valute.
No, se si vuole lavoro ed una bilancia decente, occorre ridurre le importazioni proprio all'essenziale, che nel nostro caso sono le materie prime. Gli e-reader per i sei-otto milioni di studenti italiani li dovremmo produrre noi, insieme a sistemi operativi e software. La Yamaka ha cominciato a produrre pianoforti quando in Giappone si è imposto l'obbligo scolastico dell'insegnamento della musica. Se non ci diamo una mossa, perdiamo altro terreno.
Con questo paese, ci sono tutti i proprietari di manifatture che resistono, e che si sono attrezzati tecnologicamente per essere competitivi. Non bastano, ne abbiamo bisogno di una fetta in più, e su quella fetta dobbiamo agire a livello di governo. Superata l'emergenza, poi si potranno passare ai privati quelle nuove imprese. Non è necessario che lo stato faccia l'imprenditore, ma se non basta allora, è il popolo che lo vuole. Un paese che ha l'equilibrio dei conti, e debito basso, può mantenere anche tutto il terziario che in genere non ha competitori esteri e che così può pure farsi pagare bene. Lo si vede nel paese più ricco che è così: la Norvegia. Se vai a tagliarti i capelli o al ristorante, spendi un sacco di soldi, ma loro non hanno problemi perché producono beni in misura tale da poter sostenere il reddito elevato dei propri barbieri e dei propri ristoratori. La competizione non la si fa sui servizi, ma solo sul manifatturiero. Dobbiamo capire soltanto questo, e darci una mossa. Dopo, tutto il resto diventa facile, ma non aspettiamo gli investimenti esteri nella manifattura, perché quei soldi non arriveranno mai.
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