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Freud, Renzi e Grillo

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Messaggio Da Arzak Mer 19 Feb 2014, 17:03

Come è noto il mito di Edipo, che uccise il padre e sposò la madre, è stato adottato da Freud come modello per interpretare le pulsioni del bambino, in genere in antagonismo con genitore omologo ed infatuato del genitore di sesso opposto. Molti commentatori, e la vulgata che ne è derivata, quasi identificano però il complesso di Edipo con l'amore incestuoso, privilegiando quindi solo una parte dell'intuizione freudiana.
A mio avviso sarebbe utile rispolverare invece l'altro aspetto: il figlio uccide il padre. Nel mito ciò avviene in modo casuale, ma per Freud è la conseguenza della gelosia e del desiderio di immedesimarsi nel modello di riferimento sostituendolo traumaticamente. In questa interpretazione l'uccisione del genitore acquista un significato metaforico, ed individua la fase culminante dell'adolescenza, quando il figlio entra in conflitto col padre e ne prende il posto.

E' questa a mio parere la chiave più interessante dell'analogia, o se vogliamo dell'allegoria: per una completa maturazione occorre ridiscutere i residui della nostra vita precedente, eliminandone le scorie ed assumendone i valori positivi. Ed in questo senso Freud è anche erede di Hegel: padre = tesi, bambino = antitesi, adolescente emancipato = sintesi.

Come si applica però tale schema alla situazione politica attuale?

Per una curiosa combinazione di fattori, quasi tutti i partiti della storia recente sono o sono stati a gestione padronale, caratterizzati cioè da una personalità dominante, il padre. Basti pensare a Berlusconi, a Bossi, a Di Pietro, a Grillo... Fa eccezione il Partito Democratico, privo di un padrone vero e proprio ma caratterizzato per anni (intendendo quindi anche i partiti di cui è l'ultima incarnazione) da una solida casta egemone. Curiosamente è stato proprio il partito che meno corrispondeva all'idea di un'organizzazione padronale ad aver trovato il suo Edipo in Renzi, che ha avuto l'energia di uccidere (lui dice rottamare...) il padre collettivo, ossia la vecchia gestione del potere. Che questo possa aiutare la sua crescita è però tutto da dimostrare.

Anche il povero Salvini si è infatti trasformato in un miniEdipo uccidendo il padre Bossi, ma non pare che la politica che ne è scaturita differisca da quella precedente. Ed è questo il rischio che corre anche Renzi. La crescita non è infatti solo distruzione, ma reinterpretazione e rivalorizzazione dei valori di base ereditati dai predecessori. In caso contrario, il parricidio è del tutto gratuito (nel caso di Alfano, si tratta poi solo di simulazione di reato...).

E Grillo? In questo caso i padri sono due, ed andrebbero eliminati entrambi. Se il movimento 5* un giorno riuscisse a compiere questo salutare delitto (e già qualche segno si intravede), potrebbe forse diventare un interlocutore politico interessante. Quando un comico continua ripetere le stesse battute, il viale del tramonto è vicino. Al momento però non si intravede alcun Edipo. Freud forse non le ha azzeccate tutte, ma Hegel non può sbagliare...
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Messaggio Da Rom Mer 19 Feb 2014, 19:36

Arzak ha scritto:Freud forse non le ha azzeccate tutte, ma Hegel non può sbagliare...
 Freud, Renzi e Grillo  3231696312 
Interessante e divertente questa ricerca sperimentale di analogie.
Mi piace particolarmante la conclusione, perchè non ho mai apprezzato le semplificazioni di Freud usate come definizioni, mentre le trovo affascinanti come fonte di ricerca usa e getta.
Adesso mi vedicchio Milan - Atletico, poi ci penso meglio.
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Messaggio Da einrix Gio 20 Feb 2014, 16:54

Il bisogno-desiderio dell'uccisione del padre si ha sempre quando il padre diventa ingombrante e rappresenta un ostacolo allo sviluppo delle potenzialità materiali e spirituali del figlio. Quasi sempre l'uccisione è virtuale e si risolve nell'allontanamento del figlio (fisico o mentale) che va alla ricerca di nuovi spazi (fisici o di identità); spesso quel bisogno viene represso in un rapporto padre-padrone, e eccezionalmente da questa condizione si esce con il parricidio, che se non è così frequente è perché è proibito dalla legge.
Per i partiti possono pur sempre valere queste analogie o similitudini, perché spesso riproducono rapporti gerarchici assimilabili al buon o cattivo padre di famiglia.
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