Episodi o strategia in atto?
AreaForum :: Civismo e pensiero :: 1
Pagina 4 di 16
Pagina 4 di 16 • 1, 2, 3, 4, 5 ... 10 ... 16
Re: Episodi o strategia in atto?
Questa non l'ho capita...
09/12/2015 17:25
Isis, Al Baghdadi sarebbe in Libia
Il califfo dell'Isis, Al Baghdadi, si
sarebbe rifugiato a Sirte, in Libia,
proveniente dalla Turchia, dove era sta-
to portato per curare le gravi ferite
riportate in un raid aereo nell'ottobre
scorso.
Lo riferisce l'agenzia iraniana, Fars,
citando fonti libiche anonime.
dalla Turchia, dove era stato portato per curare le gravi ferite riportate in un raid aereo nell'ottobre scorso?
La Turchia è diventato anche l'ospedale per Isis?
E la NATO che dice?
Mi piace mettere la Turchia vicino a Isis e la NATO vicino alla Turchia, perché in qualche modo deve risultare un collegamento che spiega il perché di tutti gli insuccessi che ci sono stati nel combattere contro Isis. Credo che si sia fatto solo finta di combattere Isis, e le prove stanno diventando montagne, ormai.
Insomma, l'effetto Gladio e la strategia della tensione resta una costante della politica NATO. Cambia solo la nazione in cui la si applica.
09/12/2015 17:25
Isis, Al Baghdadi sarebbe in Libia
Il califfo dell'Isis, Al Baghdadi, si
sarebbe rifugiato a Sirte, in Libia,
proveniente dalla Turchia, dove era sta-
to portato per curare le gravi ferite
riportate in un raid aereo nell'ottobre
scorso.
Lo riferisce l'agenzia iraniana, Fars,
citando fonti libiche anonime.
dalla Turchia, dove era stato portato per curare le gravi ferite riportate in un raid aereo nell'ottobre scorso?
La Turchia è diventato anche l'ospedale per Isis?
E la NATO che dice?
Mi piace mettere la Turchia vicino a Isis e la NATO vicino alla Turchia, perché in qualche modo deve risultare un collegamento che spiega il perché di tutti gli insuccessi che ci sono stati nel combattere contro Isis. Credo che si sia fatto solo finta di combattere Isis, e le prove stanno diventando montagne, ormai.
Insomma, l'effetto Gladio e la strategia della tensione resta una costante della politica NATO. Cambia solo la nazione in cui la si applica.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
09/12/2015 15:08
Mosca: su Isis si può fare velocemente
Il problema dell'Isis può essere
risolto "abbastanza velocemente", "se
si sommano le potenzialità della coali-
zione americana e della Russia con la
creazione di una chiara cooperazione
con le forze di terra" che già combat-
tono in Siria.
Lo ha detto in un incontro con la
stampa italiana il ministro degli Este-
ri russo Serghei Lavrov.
Però! Sembra dire Serghei Lavrov: - Però!...
Ci sono tutti i però che hanno impedito per quattro anni che Isis fosse sconfitto, anzi... se non arrivavano i russi, aveva vinto, almeno fino a quando Assad non fosse stato fatto fuori... grazie al doppio e triplo gioco di statunitensi, turchi e sauditi. Tutta brava gente quella. E mentre quelli giocavano, metà della Siria scappava dalle città ed un quarto emigrava da profugo. Nel giudizio vi è sempre una priorità. La gente, da quei politici, è stata messa in ultimo piano ed è stata fatta soffrire.
Questo non può essergli perdonato.
Aggiornamenti sulla guerra:
http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/09/news/is_putin_armi_nucleari-129082203/?ref=HRER1-1
Mosca: su Isis si può fare velocemente
Il problema dell'Isis può essere
risolto "abbastanza velocemente", "se
si sommano le potenzialità della coali-
zione americana e della Russia con la
creazione di una chiara cooperazione
con le forze di terra" che già combat-
tono in Siria.
Lo ha detto in un incontro con la
stampa italiana il ministro degli Este-
ri russo Serghei Lavrov.
Però! Sembra dire Serghei Lavrov: - Però!...
Ci sono tutti i però che hanno impedito per quattro anni che Isis fosse sconfitto, anzi... se non arrivavano i russi, aveva vinto, almeno fino a quando Assad non fosse stato fatto fuori... grazie al doppio e triplo gioco di statunitensi, turchi e sauditi. Tutta brava gente quella. E mentre quelli giocavano, metà della Siria scappava dalle città ed un quarto emigrava da profugo. Nel giudizio vi è sempre una priorità. La gente, da quei politici, è stata messa in ultimo piano ed è stata fatta soffrire.
Questo non può essergli perdonato.
Aggiornamenti sulla guerra:
http://www.repubblica.it/esteri/2015/12/09/news/is_putin_armi_nucleari-129082203/?ref=HRER1-1
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Se prendiamo in considerazione anche queste notizie:
[...]
L'esperto ha sottolineato che con la stipula di contratti nella cooperazione militare di difesa, la Russia non diventa solo un partner, ma un alleato strategico dell'Iran nella regione. Ed è probabile che l'Iran, acquisendo gli armamenti russi, possa impiegarli non solo per l'auto-difesa e la protezione delle sue frontiere, ma anche per effettuare operazioni congiunte con la Russia per combattere il terrorismo e per garantire la stabilità e la sicurezza della regione nel suo complesso.[...]
http://it.sputniknews.com/mondo/20151209/1696666/Armi-Tank-Difesa-Geopolitica-Russia-Esercito-Cooperazione-Hezbollah-Occidente.html
Si comprende come la situazione si stia profondamente deteriorando, con tutti che si vogliono armare. E la Russia, torna in campo, indipendentemente dal Comunismo-si, Comunismo-no, per il suo ruolo come nazione. Siamo pronti a combattere le stesse guerre del XVIII secolo, con la potenza distruttiva delle armi del XXI secolo, senza nazismo o comunismo, ma con cristiani, mussulmani ebrei, imperialisti, colonialisti, chi ha ragione, chi ha torto, chi aggredisce, chi viene aggredito. Da tutto ciò si vede che l'umanità non è molto cambiata, e su certe questione resta all'età della pietra.
[...]
L'esperto ha sottolineato che con la stipula di contratti nella cooperazione militare di difesa, la Russia non diventa solo un partner, ma un alleato strategico dell'Iran nella regione. Ed è probabile che l'Iran, acquisendo gli armamenti russi, possa impiegarli non solo per l'auto-difesa e la protezione delle sue frontiere, ma anche per effettuare operazioni congiunte con la Russia per combattere il terrorismo e per garantire la stabilità e la sicurezza della regione nel suo complesso.[...]
http://it.sputniknews.com/mondo/20151209/1696666/Armi-Tank-Difesa-Geopolitica-Russia-Esercito-Cooperazione-Hezbollah-Occidente.html
Si comprende come la situazione si stia profondamente deteriorando, con tutti che si vogliono armare. E la Russia, torna in campo, indipendentemente dal Comunismo-si, Comunismo-no, per il suo ruolo come nazione. Siamo pronti a combattere le stesse guerre del XVIII secolo, con la potenza distruttiva delle armi del XXI secolo, senza nazismo o comunismo, ma con cristiani, mussulmani ebrei, imperialisti, colonialisti, chi ha ragione, chi ha torto, chi aggredisce, chi viene aggredito. Da tutto ciò si vede che l'umanità non è molto cambiata, e su certe questione resta all'età della pietra.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Prendiamo questa notizia, per tentare un minimo di approfondimento
Siria: morto soldato iraniano, era il campione di Judo Sheikholislami
DAMASCO (FARS) - Il soldato iraniano Mustafa Sheikholislami e' morto oggi in Siria nei combattimenti contro i terroristi dell'Isis mentre era intento alla difesa del sacro mausoleo di Zeinab (la pace sia con lui), tra i santuari sciiti della Siria.
Mustafa Sheikholislami si era aggiudicato piu' volte il titolo di campione nelle competizioni di judo nazionali in Iran. Messaggi di condoglianze sono stati inviati alla famiglia dalla federazione di judo iraniana e dalle autorita' iraniane. Domani, giovedi', i suoi funerali a Teheran.
L'Iran e l'Hezbollah libanese sono impegnati militarmente in Siria per la difesa dei luoghi sacri sciiti, attaccati dai terroristi dell'Isis di ispirazione saudita.
http://italian.irib.ir/notizie/iran-news/item/206326-siria-morto-soldato-iraniano,-era-il-campione-di-judo-sheikholislami
Così abbiamo la prova che gli iraniani combattono in Siria, e sappiamo che lo fanno per difendere i santuari sciiti siriani.
Se vogliamo sapere cosa sia
“Una Moschea-mausoleo di Sayyda Zaynab, nipote del Profeta”
allora andiamo qui
https://www.tripadvisor.it/ShowUserReviews-g294011-d324670-r136274064-Damascus_Center-Damascus.html
e qui
http://dispacci.corriere.it/2013/06/04/nella-moschea-sciita-protetta-con-i-kalashnikov-dove-la-guerra-siriana-diventa-di-religione/
in questo articolo avremo un miglior dettaglio delle vicende che insanguinano quella terra.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Per la Siria...
Putin ha chiesto ai suoi generali di essere inflessibili in Siria, distruggendo «immediatamente ogni possibile minaccia alle nostre forze» presenti sul territorio,
Nell'articolo c'è un racconto più complesso su come la Russia cerchi di risalire la china della potenza bellica, pur partendo dalla situazione limite del nucleare. Resta il fatto che spende solo il 15% di quanto spendano gli USA, anche se è vero che non devono avere-mantenere basi in molti paesi del mondo e flotte sterminate, ovunque. Quindi, i soldi vanno tutti spesi nella difesa del proprio territorio e per qualche missione all'estero com'è quella che conducono in Siria.
http://www.lastampa.it/2015/12/11/esteri/putin-avverte-lisis-e-loccidente-abbiamo-nuovi-missili-nucleari-05amMrd4sfekJXhTkYFsnK/pagina.html
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
11/12/2015 17:12
Libia,ok Tobruk-Tripoli per accordo Onu
Le delegazioni di Tobruk e Tripoli
hanno raggiunto un'intesa per firmare
il 16 dicembre prossimo l'accordo per
un nuovo governo di unità proposto
dall'Onu. Lo hanno annunciato i capi
delegazione in una conferenza stampa a
Tunisi, dove si è tenuta la riunione
cui ha partecipato anche l'inviato Onu
Kobler. L'intesa sarà firmata proba-
bilmente in Marocco.
L'annuncio arriva a due giorni dalla
conferenza internazionale che si terrà
a Roma domenica prossima.
Vedremo tra qualche giorno se sono rose. Appena si avvierà il processo di unificazione dei due movimenti, dovrà partire subito la guerra contro Isis, che non sarà per nulla uno scherzo. Credo che qualche stato potente debba dare una mano ai libici per azzerare la mobilità di Isis. Quella mobilità che ha messo in evidenza nell'assalto a Sabrata. L'Italia?
Toccherebbe a noi, ma di sicuro ci tireremo indietro. E chi altri potrà farlo? Questo è un bel problema, perché gli accordi si sostengono se dietro ci sono le armi, altrimenti sono parole al vento.
Staremo a vedere.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Lo dicevo che sarebbe finita così. Adesso la Russia ha scoperto le carte
17/12/2015 12:00
Putin: turchi provino a volare su Siria
Il presidente russo Putin ha affermato
che la Russia ha rafforzato la sua pre-
senza in Siria, dove ha schierato si-
stemi di difesa aerea S-400."Ora i tur-
chi provino a entrare nello spazio ae-
reo siriano", ha aggiunto in conferen-
za stampa a Mosca.Poi ha ipotizzato che
con l'abbattimento del jet russo al
confine tra Turchia e Siria,Ankara ab-
bia voluto fare cosa gradita agli Usa.
Sulla Siria,la posizione russa "non è
cambiata", ha detto, aggiungendo il so-
stegno all'iniziativa degli Stati Uniti
per una risoluzione Onu.
Ecco finito il sogno turco di fare il proprio comodo in Siria, con Isis dietro le quinte.
17/12/2015 12:00
Putin: turchi provino a volare su Siria
Il presidente russo Putin ha affermato
che la Russia ha rafforzato la sua pre-
senza in Siria, dove ha schierato si-
stemi di difesa aerea S-400."Ora i tur-
chi provino a entrare nello spazio ae-
reo siriano", ha aggiunto in conferen-
za stampa a Mosca.Poi ha ipotizzato che
con l'abbattimento del jet russo al
confine tra Turchia e Siria,Ankara ab-
bia voluto fare cosa gradita agli Usa.
Sulla Siria,la posizione russa "non è
cambiata", ha detto, aggiungendo il so-
stegno all'iniziativa degli Stati Uniti
per una risoluzione Onu.
Ecco finito il sogno turco di fare il proprio comodo in Siria, con Isis dietro le quinte.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
18/12/2015 17:05
Isis dichiara guerra a Riad
Il sedicente Stato islamico ha dichia-
rato ufficialmente guerra all'Arabia
Saudita dopo che Riad ha lanciato l'i-
niziativa di una coalizione islamica
formata da 34 Paesi per combattere l'
organizzazione terroristica.
In un video dell'Isis su Internet, in
cui si vede l'uccisione di un "collabo-
razionista di Riad",i jihadisti intima-
no ai sauditi di non collaborare con
la coalizione dei "crociati",cioè con
l'alleanza internazionale guidata da-
gli Usa. L'Isis sfida inoltre i sauditi
a confrontarsi militarmente in Siria.
Tra le notizie più buffe c'è questa.
Sono quattro anni che Riad dovrebbe essere in guerra con Isis, ma solo adesso Isis dichiara guerra a Riad.
La commedia degli equivoci funziona se per quattro anni i sauditi dicono di combattere isis e questi se ne accorgono solo adesso, dopo che grazie ai russi stanno mordendo la polvere del deserto.
Succede quando del malinteso se ne fa la propria politica. Non è solo isis in queste condizioni, e neppure l'Arabia Saudita, e neppure solo la Turchia. A quel gioco hanno giocato tutti, pur di fare terra bruciata con gli iracheni, i siriani e i curdi, salvo che ora i nodi sono arrivati al pettine.
Anche l'Europa che per anni ha parlato solo di profughi senza mai far pensare alla guerra, e che adesso ripaga i servizi della Turchia con tre miliardi di euro per i rifugiati. Strano modo di essere di questa Europa senza un'anima, o con l'anima nera della NATO di Gladio, o di una Gran Bretagna che si fa gli affari suoi, nelle sue ex colonie quasi godesse di diritto.
Isis dichiara guerra a Riad
Il sedicente Stato islamico ha dichia-
rato ufficialmente guerra all'Arabia
Saudita dopo che Riad ha lanciato l'i-
niziativa di una coalizione islamica
formata da 34 Paesi per combattere l'
organizzazione terroristica.
In un video dell'Isis su Internet, in
cui si vede l'uccisione di un "collabo-
razionista di Riad",i jihadisti intima-
no ai sauditi di non collaborare con
la coalizione dei "crociati",cioè con
l'alleanza internazionale guidata da-
gli Usa. L'Isis sfida inoltre i sauditi
a confrontarsi militarmente in Siria.
Tra le notizie più buffe c'è questa.
Sono quattro anni che Riad dovrebbe essere in guerra con Isis, ma solo adesso Isis dichiara guerra a Riad.
La commedia degli equivoci funziona se per quattro anni i sauditi dicono di combattere isis e questi se ne accorgono solo adesso, dopo che grazie ai russi stanno mordendo la polvere del deserto.
Succede quando del malinteso se ne fa la propria politica. Non è solo isis in queste condizioni, e neppure l'Arabia Saudita, e neppure solo la Turchia. A quel gioco hanno giocato tutti, pur di fare terra bruciata con gli iracheni, i siriani e i curdi, salvo che ora i nodi sono arrivati al pettine.
Anche l'Europa che per anni ha parlato solo di profughi senza mai far pensare alla guerra, e che adesso ripaga i servizi della Turchia con tre miliardi di euro per i rifugiati. Strano modo di essere di questa Europa senza un'anima, o con l'anima nera della NATO di Gladio, o di una Gran Bretagna che si fa gli affari suoi, nelle sue ex colonie quasi godesse di diritto.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
18/12/2015 20:17
Siria,vertice su transizione a New York
"Speriamo di arrivare a un accordo per
la transizione siriana". Lo ha detto il
vice ministro degli esteri russo, Gati-
lov, a margine del vertice sulla Siria
a New York. La maratona negoziale con i
Paesi di supporto alla Siria prosegue i
lavori avviati a Vienna per giungere a
una tregua.
L'ambasciatrice Usa all'Onu si è detta
certa di una risoluzione. "Speriamo che
il vertice si sposti da Madison Avenue,
dove si tengono i collloqui, alla First
Avenue, dove si trovano le Nazioni Uni-
te", ha detto un portavoce Onu.
Aspettiamo ancora qualche giorno, per capire.
Siria,vertice su transizione a New York
"Speriamo di arrivare a un accordo per
la transizione siriana". Lo ha detto il
vice ministro degli esteri russo, Gati-
lov, a margine del vertice sulla Siria
a New York. La maratona negoziale con i
Paesi di supporto alla Siria prosegue i
lavori avviati a Vienna per giungere a
una tregua.
L'ambasciatrice Usa all'Onu si è detta
certa di una risoluzione. "Speriamo che
il vertice si sposti da Madison Avenue,
dove si tengono i collloqui, alla First
Avenue, dove si trovano le Nazioni Uni-
te", ha detto un portavoce Onu.
Aspettiamo ancora qualche giorno, per capire.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Ecco fatto: c'è l'accordo al Consiglio di Sicurezza ed ora c'è un percorso da seguire per arrivare alla pace in Siria, tra governo e ribelli siriani.
18/12/2015 22:29
Siria, Consiglio Onu approva piano pace
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite ha accolto all'unanimità l'accor-
do raggiunto dai cinque Paesi super po-
tenti sull'avvio del processo di pace
in Siria.
E' stato così adottato e approvato
l'accordo di pace che avvia una roadmap
internazionale del processo di negozia-
ti tra Damasco e l'opposizione.
Con più particolari, la notizia viene anche data da interfax
http://www.interfax.ru/world/485916
fatevela tradurre da google
se non vi riuscite, leggete qui:
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione sulla Siria
C'è un aggiornamento da 00:49 → Kerry ha commentato la riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU sulla Siria
Il documento spiegato i piani per lo svolgimento di elezioni libere e l'integrità territoriale dello Stato
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione sulla Siria
Riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU Foto: EPA / Vostock-photo
Mosca. 19 dic. INTERFAX.RU - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nella notte di Sabato ha votato a favore della proposta di risoluzione che sancisce gli accordi raggiunti nel quadro del processo di Vienna sulla risoluzione siriana.
Il documento è stato approvato all'unanimità.
Il documento sottolinea la necessità di rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Siria e preoccupazione espressa che la situazione nel paese si deteriora se non sarà possibile trovare una soluzione politica.
La risoluzione sottolinea anche l'importanza della piena attuazione del comunicato di Ginevra 2012 la Siria. A questo proposito, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esortato il gruppo a continuare a sostenere il lavoro diplomatico della Siria per la ricerca di modi per fermare le violenze tra le forze governative siriane e l'opposizione.
Il documento afferma che le Nazioni Unite dovrebbero prendere l'iniziativa di organizzare negoziati tra Damasco e l'opposizione, e l'avvio di trattative per essere programmato per gennaio 2016.
I membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sostiene gli obiettivi già annunciati per i sei mesi per raggiungere la formazione del governo siriano nel periodo di transizione, che rappresenterebbe tutte le parti della società. Lo svolgimento di elezioni libere in Siria, secondo il piano, deve essere tenuta entro 18 mesi, sotto la supervisione delle Nazioni Unite e in conformità con gli standard internazionali.
La risoluzione sottolinea l'importanza del funzionamento in parallelo di entrambi una soluzione politica della crisi e il cessate il fuoco in Siria. Così entrambe le domande devono essere risolti nel più breve tempo possibile.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il documento e ha rilevato l'importanza di prevenire attacchi terroristici dal IG (vietato nel gruppo terrorista russo), "Al-Nusra" e di altri gruppi associati alla IG o "al-Qaeda".
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esortato le parti in conflitto a garantire l'accesso degli operatori umanitari alle zone colpite di ostilità e ad astenersi da attacchi diretti contro i civili e obiettivi civili.
Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha espresso la sua volontà di contribuire alla ripresa del dialogo tra Damasco e l'opposizione.
"Le Nazioni Unite è pronta a riprendere i colloqui mezhsiriyskie", - ha detto in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
18/12/2015 22:29
Siria, Consiglio Onu approva piano pace
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni
Unite ha accolto all'unanimità l'accor-
do raggiunto dai cinque Paesi super po-
tenti sull'avvio del processo di pace
in Siria.
E' stato così adottato e approvato
l'accordo di pace che avvia una roadmap
internazionale del processo di negozia-
ti tra Damasco e l'opposizione.
Con più particolari, la notizia viene anche data da interfax
http://www.interfax.ru/world/485916
fatevela tradurre da google
se non vi riuscite, leggete qui:
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione sulla Siria
C'è un aggiornamento da 00:49 → Kerry ha commentato la riunione del Consiglio di sicurezza dell'ONU sulla Siria
Il documento spiegato i piani per lo svolgimento di elezioni libere e l'integrità territoriale dello Stato
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione sulla Siria
Riunione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU Foto: EPA / Vostock-photo
Mosca. 19 dic. INTERFAX.RU - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nella notte di Sabato ha votato a favore della proposta di risoluzione che sancisce gli accordi raggiunti nel quadro del processo di Vienna sulla risoluzione siriana.
Il documento è stato approvato all'unanimità.
Il documento sottolinea la necessità di rispettare l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale della Siria e preoccupazione espressa che la situazione nel paese si deteriora se non sarà possibile trovare una soluzione politica.
La risoluzione sottolinea anche l'importanza della piena attuazione del comunicato di Ginevra 2012 la Siria. A questo proposito, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esortato il gruppo a continuare a sostenere il lavoro diplomatico della Siria per la ricerca di modi per fermare le violenze tra le forze governative siriane e l'opposizione.
Il documento afferma che le Nazioni Unite dovrebbero prendere l'iniziativa di organizzare negoziati tra Damasco e l'opposizione, e l'avvio di trattative per essere programmato per gennaio 2016.
I membri del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sostiene gli obiettivi già annunciati per i sei mesi per raggiungere la formazione del governo siriano nel periodo di transizione, che rappresenterebbe tutte le parti della società. Lo svolgimento di elezioni libere in Siria, secondo il piano, deve essere tenuta entro 18 mesi, sotto la supervisione delle Nazioni Unite e in conformità con gli standard internazionali.
La risoluzione sottolinea l'importanza del funzionamento in parallelo di entrambi una soluzione politica della crisi e il cessate il fuoco in Siria. Così entrambe le domande devono essere risolti nel più breve tempo possibile.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato il documento e ha rilevato l'importanza di prevenire attacchi terroristici dal IG (vietato nel gruppo terrorista russo), "Al-Nusra" e di altri gruppi associati alla IG o "al-Qaeda".
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha esortato le parti in conflitto a garantire l'accesso degli operatori umanitari alle zone colpite di ostilità e ad astenersi da attacchi diretti contro i civili e obiettivi civili.
Il segretario generale dell'ONU Ban Ki-moon ha espresso la sua volontà di contribuire alla ripresa del dialogo tra Damasco e l'opposizione.
"Le Nazioni Unite è pronta a riprendere i colloqui mezhsiriyskie", - ha detto in una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
18/12/2015 22:53
Siria, Gentiloni: via Assad ma no vuoti
Quella della comunità internazionale
sulla Siria è una scommessa, ma se il
processo parte le cose cambieranno".
Così il ministro degli Esteri Gentiloni
dopo la riunione del Gruppo internazio-
nale di sostegno sulla Siria all'Onu.
L'auspicio è che con la transizione ar-
rivi il cessate il fuoco. Questi i due
cardini della risoluzione del Consiglio
di sicurezza", ha aggiunto, commentando
lo "straordinario sforzo diplomatico
Usa-Russia". Poi: "Si trovi un modo per
far uscire di scena Assad senza provo-
care vuoti e crolli delle istituzioni".
E' una bella sfida, togliere di scena Assad. Deve essere Assad che per raggiungere una composizione del conflitto interno, se ne va. Ma lo fa solo se per la sua parte resta tutto esattamente come prima. Essendo quello il solo modo per uscire di scena senza provocare vuoti o crolli delle istituzioni. E poi si tratta di capire chi sono gli altri, e cosa vogliono. Non è facile introdurre la democrazia in popoli divisi in clan, dove il capo clan e la sua famiglia prevalgono indipendentemente dal voto-volere della popolazione, che se va bene è sottomessa. Lo abbiamo visto in Libia, ma anche in Iraq, dove il succedaneo della democrazia è la teocrazia sciita. Ci vorrà un bello sforzo di fantasia per fare una dittatura garantita dalle armi russo-americane e chiamarla un progresso, rispetto al precedente regime. Eppure è quella la sola forma di potere dittatoriale che può riprendere la guerra contro Isis e mantenere le istituzioni unitarie dello stato.
Non sarebbe andata meglio neppure se avesse prevalso una fazione sull'altra. Alla fine della storia la Siria sarebbe comunque stata governata da qualche tipo di governo autoritario, com'è in Arabia Saudita, negli Emirati del Golfo, in Marocco. Anche in Libia, questo nuovo governo di unità non esprimerà di certo i cittadini, ma delle istituzioni tribali superiori, se mai riuscirà a funzionare, e non potrà esimersi dalla tutela dell'Europa che meglio si direbbe Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. A cui si può aggiungere Tunisia ed Egitto. Ma gli altri, quelli che ci sono dietro Isis, non staranno fermi e vorranno affermare il loro ruolo, rinunciando solo se saranno sconfitti militarmente.
19/12/2015 01:58
Obama: Turchia ritiri truppe dall'Iraq
Il presidente Obama ha esortato il tur-
co Erdogan, a ritirare le truppe dal
nord dell'Iraq. In un colloquio telefo-
nico, i due leader hanno discusso della
disputa tra Ankara e Bagdad, dopo le
mosse militari turche e Obama ha riba-
dito la necessità per la Turchia di ri-
spettare la sovranità e l'integrità
territoriale dell'Iraq.
Obama e Erdogan hanno poi deciso di la-
vorare insieme sugli sforzi diplomatici
tra Usa, Turchia e Iraq per ridurre le
tensioni e coordinare gli sforzi mili-
tari contro l'Isis.
Se la NATO manda aerei radar e caccia, si dice, per difendere la Turchia, a me pare che al contrario sia per mettere la Turchia sotto tutela. La NATO ha assecondato il diritto di abbattere il bombardiere russo che a suo dire, aveva violato il territorio turco, ma quasi sicuramente ha stigmatizzato in privato quel comportamento. Lo stesso invio di soldati americani, una cinquantina, a ridosso e a supporto delle truppe curde, è stato fatto più per monitorare le aggressioni dei turchi che per sostenere l'azione dei curdi. E si aggiunge adesso questa notizia: la richiesta di Obama che la Turchia ritiri le sue truppe dall'Iraq, perché sono ritenute da questi, truppe di invasione.
19/12/2015 12:10
Siria,Lavrov:rispettare sovranità Paese
Il processo politico siriano dovrebbe
durare "approssimativamente un anno e
mezzo, cioè 18 mesi". Così il ministro
degli Esteri russo, Lavrov.
"Non vogliamo che questo processo si
trascini indefinitamente", ha detto.
"Il Consiglio di Sicurezza Onu (...) ha
confermato la necessità di rispettare
la sovranità" della Siria, ha detto.
"Tutti sono uniti nella convinzione che
non c'è posto al tavolo dei negoziati
per i terroristi di tutti i tipi". Lav-
rov è poi tornato a chiedere la chiusu-
ra della frontiera turco-siriana.
Come si vede, Obama ha ascoltato Lavrov, chiedendo alla Turchia di ritirare le truppe. Ma il nodo deve essere il dopo Assad, anche se mitigato dalla esigenza di mantenere le istituzioni, e non fare come si è fatto in Iraq, distruggendole. Il fatto di dover condurre una campagna militare siriana contro Isis, comporta, come conseguenza, che tra alcune forze contrarie al governo di Damasco e quelle legate a Damasco, nasca una intesa, prima a livello di governo e poi tattica sul terreno, con la fusione dei contingenti che devono riconquistare il territorio siriano e cacciare gli invasori. Per Al Nusra, affiliato ad Al Qaeda, la decisione dovrà essere quella di lasciare il paese o di combattere. Credo che per i combattenti siriani di Al Nusra ci dovrà essere una amnistia ed un loro assorbimento tra le forze che combattono Isis, anche se quello sarà un passaggio ideologicamente difficile. Ma lasciare dei ribelli siriani potrebbe procrastinare la fine di quel conflitto.
Insomma, partita dura e complessa tutta da giocare e se i risultati non si vedranno nei primi tre mesi, sarà tutto inutile anche alla fine dell'anno e mezzo, posto come limite e termine di questa road map per la normalizzazione della questione siriana.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_al-Nusra
Siria, Gentiloni: via Assad ma no vuoti
Quella della comunità internazionale
sulla Siria è una scommessa, ma se il
processo parte le cose cambieranno".
Così il ministro degli Esteri Gentiloni
dopo la riunione del Gruppo internazio-
nale di sostegno sulla Siria all'Onu.
L'auspicio è che con la transizione ar-
rivi il cessate il fuoco. Questi i due
cardini della risoluzione del Consiglio
di sicurezza", ha aggiunto, commentando
lo "straordinario sforzo diplomatico
Usa-Russia". Poi: "Si trovi un modo per
far uscire di scena Assad senza provo-
care vuoti e crolli delle istituzioni".
E' una bella sfida, togliere di scena Assad. Deve essere Assad che per raggiungere una composizione del conflitto interno, se ne va. Ma lo fa solo se per la sua parte resta tutto esattamente come prima. Essendo quello il solo modo per uscire di scena senza provocare vuoti o crolli delle istituzioni. E poi si tratta di capire chi sono gli altri, e cosa vogliono. Non è facile introdurre la democrazia in popoli divisi in clan, dove il capo clan e la sua famiglia prevalgono indipendentemente dal voto-volere della popolazione, che se va bene è sottomessa. Lo abbiamo visto in Libia, ma anche in Iraq, dove il succedaneo della democrazia è la teocrazia sciita. Ci vorrà un bello sforzo di fantasia per fare una dittatura garantita dalle armi russo-americane e chiamarla un progresso, rispetto al precedente regime. Eppure è quella la sola forma di potere dittatoriale che può riprendere la guerra contro Isis e mantenere le istituzioni unitarie dello stato.
Non sarebbe andata meglio neppure se avesse prevalso una fazione sull'altra. Alla fine della storia la Siria sarebbe comunque stata governata da qualche tipo di governo autoritario, com'è in Arabia Saudita, negli Emirati del Golfo, in Marocco. Anche in Libia, questo nuovo governo di unità non esprimerà di certo i cittadini, ma delle istituzioni tribali superiori, se mai riuscirà a funzionare, e non potrà esimersi dalla tutela dell'Europa che meglio si direbbe Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti. A cui si può aggiungere Tunisia ed Egitto. Ma gli altri, quelli che ci sono dietro Isis, non staranno fermi e vorranno affermare il loro ruolo, rinunciando solo se saranno sconfitti militarmente.
19/12/2015 01:58
Obama: Turchia ritiri truppe dall'Iraq
Il presidente Obama ha esortato il tur-
co Erdogan, a ritirare le truppe dal
nord dell'Iraq. In un colloquio telefo-
nico, i due leader hanno discusso della
disputa tra Ankara e Bagdad, dopo le
mosse militari turche e Obama ha riba-
dito la necessità per la Turchia di ri-
spettare la sovranità e l'integrità
territoriale dell'Iraq.
Obama e Erdogan hanno poi deciso di la-
vorare insieme sugli sforzi diplomatici
tra Usa, Turchia e Iraq per ridurre le
tensioni e coordinare gli sforzi mili-
tari contro l'Isis.
Se la NATO manda aerei radar e caccia, si dice, per difendere la Turchia, a me pare che al contrario sia per mettere la Turchia sotto tutela. La NATO ha assecondato il diritto di abbattere il bombardiere russo che a suo dire, aveva violato il territorio turco, ma quasi sicuramente ha stigmatizzato in privato quel comportamento. Lo stesso invio di soldati americani, una cinquantina, a ridosso e a supporto delle truppe curde, è stato fatto più per monitorare le aggressioni dei turchi che per sostenere l'azione dei curdi. E si aggiunge adesso questa notizia: la richiesta di Obama che la Turchia ritiri le sue truppe dall'Iraq, perché sono ritenute da questi, truppe di invasione.
19/12/2015 12:10
Siria,Lavrov:rispettare sovranità Paese
Il processo politico siriano dovrebbe
durare "approssimativamente un anno e
mezzo, cioè 18 mesi". Così il ministro
degli Esteri russo, Lavrov.
"Non vogliamo che questo processo si
trascini indefinitamente", ha detto.
"Il Consiglio di Sicurezza Onu (...) ha
confermato la necessità di rispettare
la sovranità" della Siria, ha detto.
"Tutti sono uniti nella convinzione che
non c'è posto al tavolo dei negoziati
per i terroristi di tutti i tipi". Lav-
rov è poi tornato a chiedere la chiusu-
ra della frontiera turco-siriana.
Come si vede, Obama ha ascoltato Lavrov, chiedendo alla Turchia di ritirare le truppe. Ma il nodo deve essere il dopo Assad, anche se mitigato dalla esigenza di mantenere le istituzioni, e non fare come si è fatto in Iraq, distruggendole. Il fatto di dover condurre una campagna militare siriana contro Isis, comporta, come conseguenza, che tra alcune forze contrarie al governo di Damasco e quelle legate a Damasco, nasca una intesa, prima a livello di governo e poi tattica sul terreno, con la fusione dei contingenti che devono riconquistare il territorio siriano e cacciare gli invasori. Per Al Nusra, affiliato ad Al Qaeda, la decisione dovrà essere quella di lasciare il paese o di combattere. Credo che per i combattenti siriani di Al Nusra ci dovrà essere una amnistia ed un loro assorbimento tra le forze che combattono Isis, anche se quello sarà un passaggio ideologicamente difficile. Ma lasciare dei ribelli siriani potrebbe procrastinare la fine di quel conflitto.
Insomma, partita dura e complessa tutta da giocare e se i risultati non si vedranno nei primi tre mesi, sarà tutto inutile anche alla fine dell'anno e mezzo, posto come limite e termine di questa road map per la normalizzazione della questione siriana.
https://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_al-Nusra
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Un articolo del Corriere che racconta degli ultimi attacchi di Isis a Mossul, e alla Diga che i tecnici italiani devono mettere staticamente ed idraulicamente in sicurezza, appoggiati da un battaglione di soldati.
http://www.corriere.it/esteri/15_dicembre_19/isis-attacca-iraq-zona-mosul-dove-sono-attesi-italiani-db5fa3ca-a61e-11e5-b2d7-31f6f60f17ae.shtml
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
19/12/2015 22:31
Turchia ritira le truppe da Mosul
La Turchia ha annunciato il ritiro
delle truppe dall'Iraq dopo l'appello
del presidente americano Obama. Lo ha
comunicato il ministro Esteri di Ankara
In un colloquio telefonico, Erdogan e
Obama hanno discusso della disputa tra
Ankara e Bagdad, dopo le mosse militari
turche e Obama ha ribadito la necessità
di rispettare la sovranità e l'integri-
tà territoriale dell'Iraq. I due leader
hanno poi deciso di lavorare insieme
sugli sforzi diplomatici tra Usa, Tur-
chia e Iraq per ridurre le tensioni e
coordinare gli sforzi nella lotta a Is
Strana questa storia dei Turchi che vogliono difendere i curdi e che occupano l'Iraq, facendo affari con Isis. Ce ne vuole di fantasia per fare tanti giochi diversi, alla ricerca dei propri interessi. Eppure Erdogan ci ha provato, ma uno alla volta i suoi giochini gli si sono tutti frantumati in mano. Adesso è in rotta con i russi, con i siriani e gli iracheni. E la NATO se gli manda gli aerei radar è più per certificare quello che fa la Turchia che per difenderla da paesi che non sono in grado di opporsi, eccetto la Russia, che ovviamente è un'altra cosa.
Ed ha pure un grosso problema interno, tra laici e fanatici islamici da tardo impero. Insomma, anche la Turchia di questo passo potrebbe importare instabilità, se si pensa che anche i russi potrebbero restituire certi favori, armando ribelli che vadano ad operare sul suo territori, o con la scusa del comunismo o con quella del separatismo curdo, trasformando movimenti interni in movimenti pilotati dall'esterno.
Tanti auguri Erdogan!
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
L’Iraq smentisce Renzi: “Nessun accordo per i soldati italiani alla diga di Mosul”
Il ministro per le Risorse idriche: «L’impianto è già protetto da forze irachene». L’ambasciatore italiano frena: «Nessun dispiegamento senza un accordo»
Bella questa notizia che compare oggi su La Stampa. Facciamo sempre i conti senza l'oste e sempre per fare un piacere "all'amico americano".
Caro Renzi, questa volta hai toppato, e ne sono persino contento, così un'altra volta impari a frenare la lingua.
Il link
http://www.lastampa.it/2015/12/21/esteri/liraq-smentisce-renzi-nessun-accordo-per-i-soldati-italiani-alla-diga-di-mosul-ivg73M8WUR2yhhN4MfbJLO/pagina.html
Il ministro per le Risorse idriche: «L’impianto è già protetto da forze irachene». L’ambasciatore italiano frena: «Nessun dispiegamento senza un accordo»
Bella questa notizia che compare oggi su La Stampa. Facciamo sempre i conti senza l'oste e sempre per fare un piacere "all'amico americano".
Caro Renzi, questa volta hai toppato, e ne sono persino contento, così un'altra volta impari a frenare la lingua.
Il link
http://www.lastampa.it/2015/12/21/esteri/liraq-smentisce-renzi-nessun-accordo-per-i-soldati-italiani-alla-diga-di-mosul-ivg73M8WUR2yhhN4MfbJLO/pagina.html
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
22/12/2015 19:00
Iraq,Grasso:impegno Italia cruciale
Nella regione del Kurdistan ed in gene-
rale in Iraq "l'impegno dell'Italia è
cruciale per la pace e per il futuro
della intera comunità internazionale".
Così il presidente del Senato, Grasso,
inaugurando il nuovo consolato italiano
ad Erbil con il primo ministro del Go-
verno regionale curdo, Barzani, che ha
ringraziato l'Italia "per il suo impe-
gno in favore del Kurdistan". Grasso ha
sottolineato il "profondo legame che
intercorre tra i due popoli", e ha ri-
cordato le molteplici forme di sostegno
e la volontà di rafforzare gli scambi.
Strani giri dell'Italia. Si parla di Iraq, ma siamo in Kurdistan, come l'ambasciata che si inaugura è in Kurdistan...
Dobbiamo mandare 450 soldati a Mossul, ma il governo iracheno non ne sa niente.
Qualcuno fa una politica grigia e noi non riusciamo a capire nulla. Forse è bene cominciare a parlarne dicendo quello che si sta facendo e dove si vuole arrivare. E i giornalisti che fanno, annotano senza fare domande?
Iraq,Grasso:impegno Italia cruciale
Nella regione del Kurdistan ed in gene-
rale in Iraq "l'impegno dell'Italia è
cruciale per la pace e per il futuro
della intera comunità internazionale".
Così il presidente del Senato, Grasso,
inaugurando il nuovo consolato italiano
ad Erbil con il primo ministro del Go-
verno regionale curdo, Barzani, che ha
ringraziato l'Italia "per il suo impe-
gno in favore del Kurdistan". Grasso ha
sottolineato il "profondo legame che
intercorre tra i due popoli", e ha ri-
cordato le molteplici forme di sostegno
e la volontà di rafforzare gli scambi.
Strani giri dell'Italia. Si parla di Iraq, ma siamo in Kurdistan, come l'ambasciata che si inaugura è in Kurdistan...
Dobbiamo mandare 450 soldati a Mossul, ma il governo iracheno non ne sa niente.
Qualcuno fa una politica grigia e noi non riusciamo a capire nulla. Forse è bene cominciare a parlarne dicendo quello che si sta facendo e dove si vuole arrivare. E i giornalisti che fanno, annotano senza fare domande?
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
http://video.corriere.it/tra-curdi-diga-mosul-italiani-siete-benvenuti-ma-mandateci-piu-armi/f3c21a36-a8ff-11e5-8cb6-cc689478293e
In pratica sono i Kurdi che vogliono gli italiani, ma non gli iracheni.
Ed è questo il punto anche per il dopo conflitto Isis, che dovrà affrontare il tema del separatismo kurdo, specie in Iraq ed in Turchia, considerando che la Siria è interessata solo da una piccola fascia Kurda a Nord.
Non si capisce per cosa protendano gli statunitensi, anche in riferimento alla Turchia; così gli italiani si trovano nel mezzo di un contendere poco piacevole. Gli iracheni potrebbero accettare la nostra presenza solo per rafforzare la difesa dei tecnici italiani che devono intervenire per il consolidamento della diga, visto che altrimenti potrebbe creare seri problemi a Bagdad e a Mossul.
Finito l'intervento di consolidamento, ditta e soldati italiani dovrebbero andarsene, così come sono venuti. Credo che a quelle condizioni, Bagdad sarebbe d'accordo. E lo sarei anche io.
In pratica sono i Kurdi che vogliono gli italiani, ma non gli iracheni.
Ed è questo il punto anche per il dopo conflitto Isis, che dovrà affrontare il tema del separatismo kurdo, specie in Iraq ed in Turchia, considerando che la Siria è interessata solo da una piccola fascia Kurda a Nord.
Non si capisce per cosa protendano gli statunitensi, anche in riferimento alla Turchia; così gli italiani si trovano nel mezzo di un contendere poco piacevole. Gli iracheni potrebbero accettare la nostra presenza solo per rafforzare la difesa dei tecnici italiani che devono intervenire per il consolidamento della diga, visto che altrimenti potrebbe creare seri problemi a Bagdad e a Mossul.
Finito l'intervento di consolidamento, ditta e soldati italiani dovrebbero andarsene, così come sono venuti. Credo che a quelle condizioni, Bagdad sarebbe d'accordo. E lo sarei anche io.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
24/12/2015 12:20
Turchia, 100mila sfollati per la guerra
Sono circa 100mila gli sfollati interni
nel sud-est della Turchia a causa dei
recenti scontri tra l'esercito e i mi-
litanti del Partito dei Lavoratori del
Kurdistan (Pkk). Lo ha rivelato un rap-
porto del ministero dell'Interno, a cui
si riferisce il quotidiano Hurriyet.
Secondo il rapporto, le persone hanno
lasciato le loro case per evitare di
cadere vittime del fuoco incrociato e a
causa del coprifuoco. Tra loro, anche
chi si è spostato temporaneamente in
città della Turchia sudorientale come
Cizre e Silopi.
Questa è una notizia che viene data per la prima volta. Non si era mai sentito di conflitti di questa rilevanza nel Kurdistan turco. Si parla di conflitto col Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), solo per spostare la mente dal problema Kurdo e portarlo sul Partito Comunista Kurdo. E' chiaro che con gli sviluppi che ci saranno in Iraq e Siria, il problema Kurdo in Turchia sta per esplodere, proprio come diretta conseguenza del fatto che i Kurdi di Siria ed Iraq, difficilmente cederanno i loro territori ai rispettivi governi centrali. E gli USA sembrano propensi ad avvallare quella linea, almeno con Obama.
Andando a cercare, si trovano fonti di informazione Kurda che danno queste notizie, ma emergono solo quando nella stampa europea e italiana si apre qualche spiraglio:
http://www.retekurdistan.it/2015/12/guerra-contro-i-curdi-10-000-soldati-e-poliziotti-assediano-citta-nel-sudest-curdo-della-turchia/
Sintomatica è questa affermazione:
" «. Se gli attacchi non verranno fermati, »anche la guerriglia parteciperà con spirito di sacrificio a questa guerra e il legame tra il popolo curdo e il popolo turco verrà completamente reciso. Se distruggono la nostra popolazione con carri armati e artiglieria, per noi non ci sarà più la possibilità di vivere insieme a loro."
Dato che è questo che loro, i kurdi del PKK si aspettano.
Altro articolo che aumenta la preoccupazione per ciò che sta avvenendo in Turchia, grazie alla politica di Erdogan, in primo luogo...
http://www.retekurdistan.it/2015/12/ferhat-encui-quartieri-di-silopi-colpiti-dai-carri-armati/
Turchia, 100mila sfollati per la guerra
Sono circa 100mila gli sfollati interni
nel sud-est della Turchia a causa dei
recenti scontri tra l'esercito e i mi-
litanti del Partito dei Lavoratori del
Kurdistan (Pkk). Lo ha rivelato un rap-
porto del ministero dell'Interno, a cui
si riferisce il quotidiano Hurriyet.
Secondo il rapporto, le persone hanno
lasciato le loro case per evitare di
cadere vittime del fuoco incrociato e a
causa del coprifuoco. Tra loro, anche
chi si è spostato temporaneamente in
città della Turchia sudorientale come
Cizre e Silopi.
Questa è una notizia che viene data per la prima volta. Non si era mai sentito di conflitti di questa rilevanza nel Kurdistan turco. Si parla di conflitto col Pkk (Partito dei lavoratori del Kurdistan), solo per spostare la mente dal problema Kurdo e portarlo sul Partito Comunista Kurdo. E' chiaro che con gli sviluppi che ci saranno in Iraq e Siria, il problema Kurdo in Turchia sta per esplodere, proprio come diretta conseguenza del fatto che i Kurdi di Siria ed Iraq, difficilmente cederanno i loro territori ai rispettivi governi centrali. E gli USA sembrano propensi ad avvallare quella linea, almeno con Obama.
Andando a cercare, si trovano fonti di informazione Kurda che danno queste notizie, ma emergono solo quando nella stampa europea e italiana si apre qualche spiraglio:
http://www.retekurdistan.it/2015/12/guerra-contro-i-curdi-10-000-soldati-e-poliziotti-assediano-citta-nel-sudest-curdo-della-turchia/
Sintomatica è questa affermazione:
" «. Se gli attacchi non verranno fermati, »anche la guerriglia parteciperà con spirito di sacrificio a questa guerra e il legame tra il popolo curdo e il popolo turco verrà completamente reciso. Se distruggono la nostra popolazione con carri armati e artiglieria, per noi non ci sarà più la possibilità di vivere insieme a loro."
Dato che è questo che loro, i kurdi del PKK si aspettano.
Altro articolo che aumenta la preoccupazione per ciò che sta avvenendo in Turchia, grazie alla politica di Erdogan, in primo luogo...
http://www.retekurdistan.it/2015/12/ferhat-encui-quartieri-di-silopi-colpiti-dai-carri-armati/
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Vi ricordate del Qatar che finanzia ISIS?
Quello della foto è l'ex Emiro del Qatar che passa alla cronaca per essersi rotto una gamba sciando in Marocco, e che va in Svizzera, con tutta probabilità, per farsi curare. E ci va con una flotta di nove aerei della famiglia reale.
Insomma, i terroristi in Europa non li vogliamo, ma chi li finanzia sono i benvenuti con tutti gli onori del caso.
Non vi sembra vergognoso tutto ciò?
Quei morti di Parigi, o gli sgozzati in Siria ed in Iraq sono sul conto vittime di quella gente: Cacciateli!
http://www.corriere.it/esteri/15_dicembre_29/ex-emiro-si-rompe-gamba-sciando-flotta-nove-aerei-sbarca-notte-aeroporto-zurigo-f9948a3a-ae1c-11e5-b385-4c6ddad0497a.shtml
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Le trattative sono meglio dello scontro sul campo, ma trattano solo quelli che hanno qualche cosa da dare in cambio...
09/01/2016 14:04
Siria,Damasco pronta a colloqui Ginevra
Il ministro degli Esteri del regime
siriano, Walid al-Muallim, ha detto che
"Damasco è pronta a partecipare agli
incontri di Ginevra secondo il calenda-
rio stabilito".Così l'agenzia di stampa
ufficiale siriana Sana, dopo l'incontro
fra il ministro degli Esteri e l'invia-
to Onu per la Siria Staffan de Mistura,
da ieri nella capitale siriana.
Muallim,che è anche vice premier, ha in-
sistito sulla richiesta di poter avere
i nomi dei rappresentanti delle opposi-
zioni siriane presenti ai colloqui pre-
visti per fine gennaio, a Ginevra.
Speriamo bene. Sbloccare la situazione interna alla Siria è la chiave di volta per la sistemazione di tutto il M.O. e per l'Africa del Nord.
Se è pericolosa l'influenza sciita dell'Iran è altrettanto pericolosa l'influenza dell'Arabia Saudite. Poi, occorrerebbe sistemare la Turchia in Europa, per depotenziarne il ruolo imperialista. E' anche vero, che quello stesso ruolo non siamo riusciti a farglielo perdere ad inglesi e francesi, ciò che significa che l'Europa non è in grado di imporre una linea, e per ora è solo in balia di chi è sconsiderato in politica estera: Francia, Gran Bretagna e Turchia, e chi lo è nella politica interna, come la Germania vista in chiave economica e industriale. Stringere le maglie dell'Europa per tenere vincolati quelli che cercano in qualche modo di sfuggire al suo controllo, è ciò che è necessario per risolvere i problemi che ci sono alle nostre frontiere.
Proprio per questo l'America preferisce fare in modo che l'Europa sia debole e in continua lacerazione, ma così il conto lo paghiamo noi.
09/01/2016 14:04
Siria,Damasco pronta a colloqui Ginevra
Il ministro degli Esteri del regime
siriano, Walid al-Muallim, ha detto che
"Damasco è pronta a partecipare agli
incontri di Ginevra secondo il calenda-
rio stabilito".Così l'agenzia di stampa
ufficiale siriana Sana, dopo l'incontro
fra il ministro degli Esteri e l'invia-
to Onu per la Siria Staffan de Mistura,
da ieri nella capitale siriana.
Muallim,che è anche vice premier, ha in-
sistito sulla richiesta di poter avere
i nomi dei rappresentanti delle opposi-
zioni siriane presenti ai colloqui pre-
visti per fine gennaio, a Ginevra.
Speriamo bene. Sbloccare la situazione interna alla Siria è la chiave di volta per la sistemazione di tutto il M.O. e per l'Africa del Nord.
Se è pericolosa l'influenza sciita dell'Iran è altrettanto pericolosa l'influenza dell'Arabia Saudite. Poi, occorrerebbe sistemare la Turchia in Europa, per depotenziarne il ruolo imperialista. E' anche vero, che quello stesso ruolo non siamo riusciti a farglielo perdere ad inglesi e francesi, ciò che significa che l'Europa non è in grado di imporre una linea, e per ora è solo in balia di chi è sconsiderato in politica estera: Francia, Gran Bretagna e Turchia, e chi lo è nella politica interna, come la Germania vista in chiave economica e industriale. Stringere le maglie dell'Europa per tenere vincolati quelli che cercano in qualche modo di sfuggire al suo controllo, è ciò che è necessario per risolvere i problemi che ci sono alle nostre frontiere.
Proprio per questo l'America preferisce fare in modo che l'Europa sia debole e in continua lacerazione, ma così il conto lo paghiamo noi.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Le trattative sono meglio dello scontro sul campo, ma trattano solo quelli che hanno qualche cosa da dare in cambio...
09/01/2016 14:04
Siria,Damasco pronta a colloqui Ginevra
Il ministro degli Esteri del regime
siriano, Walid al-Muallim, ha detto che
"Damasco è pronta a partecipare agli
incontri di Ginevra secondo il calenda-
rio stabilito".Così l'agenzia di stampa
ufficiale siriana Sana, dopo l'incontro
fra il ministro degli Esteri e l'invia-
to Onu per la Siria Staffan de Mistura,
da ieri nella capitale siriana.
Muallim,che è anche vice premier, ha in-
sistito sulla richiesta di poter avere
i nomi dei rappresentanti delle opposi-
zioni siriane presenti ai colloqui pre-
visti per fine gennaio, a Ginevra.
Speriamo bene. Sbloccare la situazione interna alla Siria è la chiave di volta per la sistemazione di tutto il M.O. e per l'Africa del Nord.
Se è pericolosa l'influenza sciita dell'Iran è altrettanto pericolosa l'influenza dell'Arabia Saudita. Poi, occorrerebbe sistemare la Turchia in Europa, per depotenziarne il ruolo imperialista. E' anche vero, che quello stesso ruolo non siamo riusciti a farglielo perdere ad inglesi e francesi, ciò che significa che l'Europa non è in grado di imporre una linea, e per ora è solo in balia di chi è sconsiderato in politica estera: Francia, Gran Bretagna e Turchia, e di chi lo è nella politica interna, come la Germania, vista in chiave economica, monetaria, banche e industriale. Stringere le maglie dell'Europa per tenere vincolati quelli che cercano in qualche modo di sfuggire al suo controllo, è ciò che è necessario per risolvere i problemi che ci sono alle nostre frontiere.
Proprio per questo l'America preferisce fare in modo che l'Europa sia debole e in continua lacerazione, ma così il conto lo paghiamo noi e la pace nel lato sud del Mediterraneo, non arriva.
09/01/2016 14:04
Siria,Damasco pronta a colloqui Ginevra
Il ministro degli Esteri del regime
siriano, Walid al-Muallim, ha detto che
"Damasco è pronta a partecipare agli
incontri di Ginevra secondo il calenda-
rio stabilito".Così l'agenzia di stampa
ufficiale siriana Sana, dopo l'incontro
fra il ministro degli Esteri e l'invia-
to Onu per la Siria Staffan de Mistura,
da ieri nella capitale siriana.
Muallim,che è anche vice premier, ha in-
sistito sulla richiesta di poter avere
i nomi dei rappresentanti delle opposi-
zioni siriane presenti ai colloqui pre-
visti per fine gennaio, a Ginevra.
Speriamo bene. Sbloccare la situazione interna alla Siria è la chiave di volta per la sistemazione di tutto il M.O. e per l'Africa del Nord.
Se è pericolosa l'influenza sciita dell'Iran è altrettanto pericolosa l'influenza dell'Arabia Saudita. Poi, occorrerebbe sistemare la Turchia in Europa, per depotenziarne il ruolo imperialista. E' anche vero, che quello stesso ruolo non siamo riusciti a farglielo perdere ad inglesi e francesi, ciò che significa che l'Europa non è in grado di imporre una linea, e per ora è solo in balia di chi è sconsiderato in politica estera: Francia, Gran Bretagna e Turchia, e di chi lo è nella politica interna, come la Germania, vista in chiave economica, monetaria, banche e industriale. Stringere le maglie dell'Europa per tenere vincolati quelli che cercano in qualche modo di sfuggire al suo controllo, è ciò che è necessario per risolvere i problemi che ci sono alle nostre frontiere.
Proprio per questo l'America preferisce fare in modo che l'Europa sia debole e in continua lacerazione, ma così il conto lo paghiamo noi e la pace nel lato sud del Mediterraneo, non arriva.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
10/01/2016 10:10
Isis:ucciso in Iraq vice di al-Baghdadi
Uno dei vice del leader dell'Isis Abu
Bakr al-Baghdadi è stato ucciso durante
un attacco delle forze aeree irachene a
Bharwana, in Iraq. Lo riferisce la Cnn
che cita fonti dell'esercito iracheno.
Assi ali Mohammed Nasser al-Obeidi pri-
ma di diventare un leader dello stato
islamico, è stato un comandante di bri-
gata delle forze speciali della guardia
repubblicana di Saddam Hussein, ha ri-
ferito un portavoce del comando delle
operazioni congiunte iracheno, secondo
cui al-Obeidi è stato anche nelle pri-
gioni di Abu Ghraib e di Camp Bucca.
Da questa notizia si vede come Bush, padre e figlio, siano i responsabili principali di quella tragedia, che è l'Isis. Gli spunti di riflessione sono tanti, e nel caso dell'Iraq e Saddam Hussein, contraddittori, ma portano tutti agli Stati Uniti ed agli interessi che volevano proteggere, legati al petrolio ed alle monarchie del Golfo. Quegli uomini, prima di essere dei carnefici, sono stati vittime della brutalità di un Occidente fascista, spesso ammantato con le parvenze di una democrazia.
Isis:ucciso in Iraq vice di al-Baghdadi
Uno dei vice del leader dell'Isis Abu
Bakr al-Baghdadi è stato ucciso durante
un attacco delle forze aeree irachene a
Bharwana, in Iraq. Lo riferisce la Cnn
che cita fonti dell'esercito iracheno.
Assi ali Mohammed Nasser al-Obeidi pri-
ma di diventare un leader dello stato
islamico, è stato un comandante di bri-
gata delle forze speciali della guardia
repubblicana di Saddam Hussein, ha ri-
ferito un portavoce del comando delle
operazioni congiunte iracheno, secondo
cui al-Obeidi è stato anche nelle pri-
gioni di Abu Ghraib e di Camp Bucca.
Da questa notizia si vede come Bush, padre e figlio, siano i responsabili principali di quella tragedia, che è l'Isis. Gli spunti di riflessione sono tanti, e nel caso dell'Iraq e Saddam Hussein, contraddittori, ma portano tutti agli Stati Uniti ed agli interessi che volevano proteggere, legati al petrolio ed alle monarchie del Golfo. Quegli uomini, prima di essere dei carnefici, sono stati vittime della brutalità di un Occidente fascista, spesso ammantato con le parvenze di una democrazia.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Come più volte si è detto ed osservato: si è rotto "il giochino", e adesso anche i turchi si sono messi a fermare militanti di Isis che transitano sul loro territorio. Prima ne erano passati a migliaia, ed ora ne arrestano qualche decina.
10/01/2016 21:04
Turchia, Isis: arrestati 33 sospetti
La polizia turca ha arrestato in diver-
se operazioni 33 persone, tra le quali
15 egiziani e una donna russa, sospet-
tati di appartenere all'Isis. A Istan-
bul sono state fermate 10 persone che,
secondo l'Hurryet Daily News, erano in
contatto con Daesh e avevano viaggiato
nelle zone occupate dal Califfato.
Ad Adana, nel sud del Paese, sono state
arrestate 23 persone, tra le quali gli
egiziani e la russa, oltre a 7 turchi,
in procinto di partire per unirsi allo
Stato islamico. Fra loro anche alcuni
minorenni.
Le loro speranze che Isis distruggesse i curdi e che eliminasse iracheni e siriani, non si sono realizzate, per i tempi lunghi che hanno richiesto, e per l'intervento dei russi che ha messo a nudo la strumentalità di quella propaganda. I giornali, da noi, hanno detto molto poco. Le notizie erano solo quelle degli immigrati che tentavano di scappare e venire in Europa, e delle morti in mare. Ma dietro, del vulcano che eruttava quella povera umanità, non si diceva nulla, quasi si volessero coprire gli intenti che vi erano dietro. Turchi, sauditi, americani, francesi e inglesi, per non dire degli israeliani, tutti responsabili per quella catastrofe, per il loro tornaconto.
Anche le primavere arabe furono equivocate. Con l'eccezione della Tunisia, ovunque vi era chi sobillava i popoli, ed in Libia, non a caso, intervennero inglesi e francesi senza autorizzazione dell'ONU, con la scusa dei morti che loro stessi avevano fomentato. Eppure, quel mondo attende una svolta, che non potrà avvenire presto se continuerà a dibattersi tra governi dispotici, mire dell'imperialismo e strumentalizzazione della religione.
L'Europa potrebbe dare una svolta a quel conflitto. In special modo quell'Europa continentale che le vicende storiche hanno spesso tenuto lontana dalle colonie di oltremare. E potrebbe farlo per rispetto della democrazia, per rispetto della laicità dello stato e per quei principi per i quali si sono combattute quelle rivoluzioni - la francese e la russa - che hanno emancipato il mondo.
10/01/2016 21:04
Turchia, Isis: arrestati 33 sospetti
La polizia turca ha arrestato in diver-
se operazioni 33 persone, tra le quali
15 egiziani e una donna russa, sospet-
tati di appartenere all'Isis. A Istan-
bul sono state fermate 10 persone che,
secondo l'Hurryet Daily News, erano in
contatto con Daesh e avevano viaggiato
nelle zone occupate dal Califfato.
Ad Adana, nel sud del Paese, sono state
arrestate 23 persone, tra le quali gli
egiziani e la russa, oltre a 7 turchi,
in procinto di partire per unirsi allo
Stato islamico. Fra loro anche alcuni
minorenni.
Le loro speranze che Isis distruggesse i curdi e che eliminasse iracheni e siriani, non si sono realizzate, per i tempi lunghi che hanno richiesto, e per l'intervento dei russi che ha messo a nudo la strumentalità di quella propaganda. I giornali, da noi, hanno detto molto poco. Le notizie erano solo quelle degli immigrati che tentavano di scappare e venire in Europa, e delle morti in mare. Ma dietro, del vulcano che eruttava quella povera umanità, non si diceva nulla, quasi si volessero coprire gli intenti che vi erano dietro. Turchi, sauditi, americani, francesi e inglesi, per non dire degli israeliani, tutti responsabili per quella catastrofe, per il loro tornaconto.
Anche le primavere arabe furono equivocate. Con l'eccezione della Tunisia, ovunque vi era chi sobillava i popoli, ed in Libia, non a caso, intervennero inglesi e francesi senza autorizzazione dell'ONU, con la scusa dei morti che loro stessi avevano fomentato. Eppure, quel mondo attende una svolta, che non potrà avvenire presto se continuerà a dibattersi tra governi dispotici, mire dell'imperialismo e strumentalizzazione della religione.
L'Europa potrebbe dare una svolta a quel conflitto. In special modo quell'Europa continentale che le vicende storiche hanno spesso tenuto lontana dalle colonie di oltremare. E potrebbe farlo per rispetto della democrazia, per rispetto della laicità dello stato e per quei principi per i quali si sono combattute quelle rivoluzioni - la francese e la russa - che hanno emancipato il mondo.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
"In un'intervista al giornale tedesco Bild, Putin accusa l'Occidente di fomentare le crisi. "
Non si può davvero dire che non sia così, da l'Afganistan alla Libia, per contenere la Russia - indipendentemente dal regime politico che c'è a Mosca - o per accaparrarsi il petrolio.
Non è priva di fondamento neppure l'idea che
"Nato e Usa volevano essere soli sul trono dell'Europa",
dato che gli Stati Uniti e la sua fedele alleata, la Gran Bretagna, hanno fatto di tutto per impedire una vera integrazione europea che arrivasse ad una confederazione di stati. Certo, la colpa è in primo luogo delle nazioni europee che vogliono mantenere i propri privilegi, senza conferirli all'Europa, ma anche le tensioni create dagli Stati Uniti, in Europa, in Medio Oriente ed in Africa, non hanno favorito la nostra integrazione, creando fratture tra quelli che appoggiano la politica americana e quelli che non l'appoggiano a tutti i costi.
il link:
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=1065955&pagina=100&sottopagina=1
Non si può davvero dire che non sia così, da l'Afganistan alla Libia, per contenere la Russia - indipendentemente dal regime politico che c'è a Mosca - o per accaparrarsi il petrolio.
Non è priva di fondamento neppure l'idea che
"Nato e Usa volevano essere soli sul trono dell'Europa",
dato che gli Stati Uniti e la sua fedele alleata, la Gran Bretagna, hanno fatto di tutto per impedire una vera integrazione europea che arrivasse ad una confederazione di stati. Certo, la colpa è in primo luogo delle nazioni europee che vogliono mantenere i propri privilegi, senza conferirli all'Europa, ma anche le tensioni create dagli Stati Uniti, in Europa, in Medio Oriente ed in Africa, non hanno favorito la nostra integrazione, creando fratture tra quelli che appoggiano la politica americana e quelli che non l'appoggiano a tutti i costi.
il link:
http://www.televideo.rai.it/televideo/pub/notiziasolotesto.jsp?id=1065955&pagina=100&sottopagina=1
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
12/01/2016 03:06
Isis,007 turchi:13 per colpire Europa
Tredici membri siriani dell'Isis, tra
cui 9 donne, starebbero pianificando
nuovi attacchi in Europa. Lo sostiene
l'intelligence turca, secondo quanto
riporta il quotidiano Haberturk.
Gli 007 di Ankara hanno trasmesso ai
servizi europei le informazioni raccol-
te, compresi i nomi dei sospetti, di e-
tà compresa tra 16 e 30 anni. Al momen-
to si troverebbero ancora tutti in Si-
ria, da cui progettavano un ingresso in
Europa attraverso la Turchia.
Sono bene informati, i servizi turchi, se prima di partire dalla siria, tredici terroristi sono già stati individuati e segnalati ai servizi europei. La frequentazione amichevole di Isis, li metter ora in primo piano nello smantellamento di quella organizzazione che hanno concorso a costruire, approfittando di varie contingenze: il fatto che fossero sunniti in un Iraq dominato dagli sciiti, che potessero sottomettere i curdi, e che potessero destabilizzare la Siria. Il tutto in concorso con l'Arabia Saudita, sua complice. Il sogno di Erdogan si è infranto proprio con i bombardamenti russi di Isis, iniziati lo scorso fine settembre, e l'abbattimento del bombardiere russo è stato un gesto di rabbia che ha accelerato gli eventi che stanno portando in direzione di una soluzione della crisi siriana, diversa da quella che volevano loro. E non è ancora finita, perché quando si inverte il corso degli eventi, è altrettanto difficile fermarli. Ragion per cui Turchia e Arabia Saudita devono attendersi il peggio, per il loro futuro. E se lo saranno meritato, dato che è quella la condizione per emancipare politicamente tutta quella regione, oppressa dall'imperialismo straniero, dal fondamentalismo religioso, dalle dittature e da monarchie assolute che si sostengono millantando il nome di Allah.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
12/01/2016 17:30
Turchia, arrestati 16 membri dell'Isis
La polizia turca ha arrestato 16 pre-
sunti terroristi dello Stato islamico
(Is) ad Ankara. Lo hanno riferito fonti
della polizia citate dall'agenzia Ana-
dolu. Gli arrestati sono un cittadino
turco e 15 siriani, che preparavano
attentati di alto profilo contro edifi-
ci pubblici.
Si ritiene che il cittadino turco fosse
un leader dell'Is. E' stato arrestato
in un caffè nel quartiere commerciale
di Tunali Hilmi. Gli altri presunti ji-
hadisti sono stati arrestati nei quar-
tieri Polatli, Cubuk e Sincan.
Ma va! Un cittadinoi turco che sembra essere un capo dell'Isis...
A me sembra che si sia rotto un idilio di convenienze.
Adesso, caro Erdogan, dovrai far piazza pulita di tutti quelli che ha messo in piedi.
Proprio come è successo con gli Stati Uniti e l'Inghilterra che hanno fondato Al Qaeda contro i russi in Afganistan, con l'aiuto dei sauditi, e poi se li sono trovati in America che distruggevano le Torri Gemelle.
La notizia, in se, senza questo mio commento sembra dire il contrario di ciò che è.
Si lavora, a livello di opinione pubblica per ripulire la faccia di Erdogan dall'accusa di essere il mandante di Isis contro i curdi.
Nel limite delle mie possibilità cerco di impedirlo, ricordando i fatti, che se non sono legati alle notizie in un discorso complessivo, finiscono per perdere di significato. Ecco, questo è un esempio di come venga utilizzata in maniera fraudolenta la libertà di stampa, dicendo cose che in se e per se sono vere, ma che in un contesto più ampio rappresentano la colpa della Turchia e di Erdogan che sono i veri responsabili della crisi umanitaria che si vive da quattro anni in Medio Oriente.
Turchia, arrestati 16 membri dell'Isis
La polizia turca ha arrestato 16 pre-
sunti terroristi dello Stato islamico
(Is) ad Ankara. Lo hanno riferito fonti
della polizia citate dall'agenzia Ana-
dolu. Gli arrestati sono un cittadino
turco e 15 siriani, che preparavano
attentati di alto profilo contro edifi-
ci pubblici.
Si ritiene che il cittadino turco fosse
un leader dell'Is. E' stato arrestato
in un caffè nel quartiere commerciale
di Tunali Hilmi. Gli altri presunti ji-
hadisti sono stati arrestati nei quar-
tieri Polatli, Cubuk e Sincan.
Ma va! Un cittadinoi turco che sembra essere un capo dell'Isis...
A me sembra che si sia rotto un idilio di convenienze.
Adesso, caro Erdogan, dovrai far piazza pulita di tutti quelli che ha messo in piedi.
Proprio come è successo con gli Stati Uniti e l'Inghilterra che hanno fondato Al Qaeda contro i russi in Afganistan, con l'aiuto dei sauditi, e poi se li sono trovati in America che distruggevano le Torri Gemelle.
La notizia, in se, senza questo mio commento sembra dire il contrario di ciò che è.
Si lavora, a livello di opinione pubblica per ripulire la faccia di Erdogan dall'accusa di essere il mandante di Isis contro i curdi.
Nel limite delle mie possibilità cerco di impedirlo, ricordando i fatti, che se non sono legati alle notizie in un discorso complessivo, finiscono per perdere di significato. Ecco, questo è un esempio di come venga utilizzata in maniera fraudolenta la libertà di stampa, dicendo cose che in se e per se sono vere, ma che in un contesto più ampio rappresentano la colpa della Turchia e di Erdogan che sono i veri responsabili della crisi umanitaria che si vive da quattro anni in Medio Oriente.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Estremamente interessante questa notizia.
14/01/2016 03:41
Iraq: arrivano forze speciali Usa
Si rafforza la presenza di militari Usa
per combattere l'Isis: forze speciali,
per ora 200 soldati,sono sbarcate in
Iraq per dare la caccia ai leader e ai
militanti del califfato o per liberare
ostaggi.L'annuncio è stato dato dal se-
gretario alla Difesa Usa, Ashton.
Non sono ancora "boots on the ground"
in larga scala, ma il Pentagono sta
scommettendo sempre di più sulle opera-
zioni di intelligence mirate, in colla-
borazione con le forze irachene e i
peshmerga curdi,anche per aiutarle nel-
la riconquista di roccaforti come Mosul
Per settimane, il Pentagono, dopo l'inizio dell'iniziativa russa ha pensato a cosa fare per ridurne l'impatto sui suoi interessi in M.O.
Ha capito che la Siria era ormai persa, salvo la trattativa prevista a metà Gennaio tra le fazioni della guerra civile siriana. E così, ora si sono rivolti all'Iraq, ormai sotto l'influenza iraniana e supportato dalla Russia, in caso che ce ne fosse bisogno, almeno contro i ribelli dell'Isis.
Ora, la decisione è stata presa: una lenta escalation di forze speciali che all'inizio dovrebbero aiutare l'iraq a combattere ISIS, ma che alla fine dovrebbe riuscire, per varie forme di superiorità logistiche, a prendere il comando di tutte le operazioni militari sul territorio iracheno, per indirizzarle verso obiettivi di interessi del Pentagono.
Se lo capisco io, a maggior ragione può capirlo il governo iracheno, che cercherà di utilizzare quelle forze per i propri scopi, confinandole, per il resto delle operazioni a compiti marginali. Insomma, a livello militare si combatterà una battaglia diplomatica tra USA ed Iraq, per prendere il comando delle operazioni militari sul campo. Gli USA potranno uscirne vincitori solo se corromperanno politici e militari iracheni di grado elevato, e se potranno penetrare, con la loro intelligence, il paese che conta.
Non è una gran strategia. Per gli USA è davvero un'ultima spiaggia, dopo aver ritirato le truppe dall'Iraq. Truppe, che con tanta fatica e dispendio di mezzi, Bush gli aveva portato.
Nei prossimi mesi, assisteremo ad ulteriori sviluppi di quel conflitto, che non sarà concluso, visto che le aspettative turche e saudite, sono andate in fumo. Anche gli atti di terrorismo islamico, in nazioni come l'Indonesia ed il Pakistan, stanno alienando all'Arabia gran parte del credito che gli deriva dalla ricchezza procurata col petrolio e per essere la sede del culto islamico.
Come sempre, dal dire al fare c'è di mezzo il mare.
14/01/2016 03:41
Iraq: arrivano forze speciali Usa
Si rafforza la presenza di militari Usa
per combattere l'Isis: forze speciali,
per ora 200 soldati,sono sbarcate in
Iraq per dare la caccia ai leader e ai
militanti del califfato o per liberare
ostaggi.L'annuncio è stato dato dal se-
gretario alla Difesa Usa, Ashton.
Non sono ancora "boots on the ground"
in larga scala, ma il Pentagono sta
scommettendo sempre di più sulle opera-
zioni di intelligence mirate, in colla-
borazione con le forze irachene e i
peshmerga curdi,anche per aiutarle nel-
la riconquista di roccaforti come Mosul
Per settimane, il Pentagono, dopo l'inizio dell'iniziativa russa ha pensato a cosa fare per ridurne l'impatto sui suoi interessi in M.O.
Ha capito che la Siria era ormai persa, salvo la trattativa prevista a metà Gennaio tra le fazioni della guerra civile siriana. E così, ora si sono rivolti all'Iraq, ormai sotto l'influenza iraniana e supportato dalla Russia, in caso che ce ne fosse bisogno, almeno contro i ribelli dell'Isis.
Ora, la decisione è stata presa: una lenta escalation di forze speciali che all'inizio dovrebbero aiutare l'iraq a combattere ISIS, ma che alla fine dovrebbe riuscire, per varie forme di superiorità logistiche, a prendere il comando di tutte le operazioni militari sul territorio iracheno, per indirizzarle verso obiettivi di interessi del Pentagono.
Se lo capisco io, a maggior ragione può capirlo il governo iracheno, che cercherà di utilizzare quelle forze per i propri scopi, confinandole, per il resto delle operazioni a compiti marginali. Insomma, a livello militare si combatterà una battaglia diplomatica tra USA ed Iraq, per prendere il comando delle operazioni militari sul campo. Gli USA potranno uscirne vincitori solo se corromperanno politici e militari iracheni di grado elevato, e se potranno penetrare, con la loro intelligence, il paese che conta.
Non è una gran strategia. Per gli USA è davvero un'ultima spiaggia, dopo aver ritirato le truppe dall'Iraq. Truppe, che con tanta fatica e dispendio di mezzi, Bush gli aveva portato.
Nei prossimi mesi, assisteremo ad ulteriori sviluppi di quel conflitto, che non sarà concluso, visto che le aspettative turche e saudite, sono andate in fumo. Anche gli atti di terrorismo islamico, in nazioni come l'Indonesia ed il Pakistan, stanno alienando all'Arabia gran parte del credito che gli deriva dalla ricchezza procurata col petrolio e per essere la sede del culto islamico.
Come sempre, dal dire al fare c'è di mezzo il mare.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Interfax oggi da la notizia che bombadieri russi hanno volato insieme a caccia siriani (mig 29) per una missione di attacco a terra di infrastrutture di terroristi. Nell'articolo si dice che i caccia siriani proteggevano i bombardieri russi ed è quasi sicuro che tutti fossero tenuti sotto controllo dai radar della difesa missilistica russa.
Il filmato non mostra le fasi del bombardamento, che potrebbe anche non esserci stato. Credo che lo scopo della divulgazione della notizia di questi voli congiunti serva solo per fare innervosire qualcuno.
Il filmato non mostra le fasi del bombardamento, che potrebbe anche non esserci stato. Credo che lo scopo della divulgazione della notizia di questi voli congiunti serva solo per fare innervosire qualcuno.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Notizia su La Repubblica:
Ma le operazioni umanitarie stanno incontrando difficoltà nelle zone ancora coinvolte da combattimenti, e l'emergenza dei villaggi assediati - alcuni dal regime, altri dai ribelli sunniti - viene giocata come carta di scambio e come pretesto per rafforzare presenze militari straniere. Il ministro degli Esteri russo, ad esempio, ha chiesto alle parti coinvolte nel conflitto di usare la loro influenza per garantire che gli aiuti umanitari siano consegnati nelle zone assediate dai gruppi ribelli. Ha citato come luoghi di preoccupazione maggiore Madaya, Fua e Kafraya, dicendo che sono assediate da vari gruppi. E contemporaneamente Mosca annuncia di aver avviato "operazioni umanitarie" in Siria per portare aiuto ai civili che vivono nelle zone riconquistate dalle forze lealiste di Damasco allo Stato islamico. Il generale Sergei Rudskoi, a capo delle operazioni dello Stato maggiore russo, dice che "sono 217 le località riprese allo Stato islamico" dall'esercito siriano, indicando che "la popolazione sta rientrando gradualmente nelle città siriane, la vita pacifica sta tornando". In questo contesto, ha spiegato Rudskoi, "la nuova missione delle forze aeree russe in Siria consiste nel condurre operazioni umanitarie". Ma gli oppositori del regime e anche molti Paesi occidentali accusano i russi di intervento per consolidare il governo Assad ai danni dei ribelli, con la maschera della lotta all'Is.
Interessante questa notizia, perché mostra l'attivismo di Mosca in questa fase, che lo vede come il miglior interlocutore tra le parti, bombardando soltanto ISIS e Al Qaeda e mantenendosi neutrale tra Damasco e le forze di opposizione. Adesso, per di più, organizza aiuti umanitari nelle zone assediate dall'esercito di Damasco ed il quelle assediate dai ribelli, che è una buona premessa (dal loro punto di vista) per le trattative che inizieranno tra pochi giorni.
Indipendentemente dai vantaggi per Mosca o per Washington, se le forze ribelli e le forze lealiste firmassero la pace, quello sarebbe la prima vera sconfitta per la Turchia, l'Arabia Saudita e le forze fondamentaliste che questi paesi, sostengono. Credo che Assad se ne debba andare e che al suo posto dovrà esserci un qualche direttorio paritetico che salvi i diritti delle persone più esposte delle due parti. Che sono le uniche che possono portare alla ricostruzione del paese in un clima di pace e serenità, visto che parlare di democrazia, da quelle parti, ancora funziona molto poco.
Il link
http://www.repubblica.it/esteri/2016/01/15/news/siria_malnutrizione_madaya_aiuti_umanitari-131317491/?ref=HREC1-22
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Una delle notizie peggiori:
Siria, strage dell'Is a Deir Ezzor. Civili uccisi, rapimenti di massa
http://www.repubblica.it/esteri/2016/01/17/news/siria_is_rapisce_oltre_400_civili_dopo_massacro_a_deir_ezzor_i_jihadisti_avrebbero_ucciso_300_persone-131446925/?ref=HRER3-1
Che mostra quanto poco si faccia contro ISIS
Deir ez-Zur deve essere una zona poco difesa dalle truppe di Damasco, per quella distribuzione a pelle di leopardo che impedisce immediate dislocazioni delle forze, specie quando si combatte in città con i civili come ostaggi-bersaglio.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Episodi o strategia in atto?
Forse pensano che basti darsi delle pacche sulle spalle e ISIS è belle che a posto.
Naturalmente tutti vogliono aumentare la loro presenza nella zona del conflitto, per raccattare qualche frutto, ma nessuno di quei sei vuole fare quello che andrebbe fatto. Altrimenti, non saremmo a questo punto, a raccogliere le bucce di una Missione sbagliata sin dall'inizio.
Devo dire, che gran parte della colpa, ce l'hanno gli Stati Uniti. Anzi, Obama, che nonostante il parere del Pentagono e di chi vende armi, ha voluto mantenere un profilo basso. E per me, è stato anche un bene, perché così si chiariscono meglio i ruoli.specie ora che è la Russia ad essersi impegnata al fianco di Assad, ma con un occhio benevolo anche verso i ribelli che combattono Assad. In pratica, la Russia è l'interlocutore più valido che ci sia adesso, tra i contendenti di quella guerra civile, mentre ad essere spiazzati, sono turchi e sauditi che hanno perso tutto quello che avevano investito in quel conflitto: ISIS e Al Qaeda!
intanto, la notizia:
20/01/2016 20:58
Nuovo accordo Usa-alleati contro Isis
Usa e alleati intensificano la lotta
contro l'Isis. I ministri della Difesa
di 6 Paesi, tra cui l'Italia, assieme
agli Stati Uniti, hanno raggiunto
un'intesa per incrementare la campagna
militare contro i jihadisti in Iraq e
Siria. Lo ha annunciato il segretario
alla Difesa Usa, Carter, da Parigi.
Era presente il ministro della Difesa,
Pinotti, con i colleghi di Australia,
Gran Bretagna, Germania e Olanda. Tutti
e 26 i Paesi della coalizione anti-Isis
si vedranno a febbraio a Bruxelles per
nuovi negoziati con i leader iracheni.
ed ora aspettiamo che in Svizzera o da qualche altra parte inizino i colloqui di pace tra i siriani, che si stanno combattendo, ormai da troppo tempo.
Naturalmente tutti vogliono aumentare la loro presenza nella zona del conflitto, per raccattare qualche frutto, ma nessuno di quei sei vuole fare quello che andrebbe fatto. Altrimenti, non saremmo a questo punto, a raccogliere le bucce di una Missione sbagliata sin dall'inizio.
Devo dire, che gran parte della colpa, ce l'hanno gli Stati Uniti. Anzi, Obama, che nonostante il parere del Pentagono e di chi vende armi, ha voluto mantenere un profilo basso. E per me, è stato anche un bene, perché così si chiariscono meglio i ruoli.specie ora che è la Russia ad essersi impegnata al fianco di Assad, ma con un occhio benevolo anche verso i ribelli che combattono Assad. In pratica, la Russia è l'interlocutore più valido che ci sia adesso, tra i contendenti di quella guerra civile, mentre ad essere spiazzati, sono turchi e sauditi che hanno perso tutto quello che avevano investito in quel conflitto: ISIS e Al Qaeda!
intanto, la notizia:
20/01/2016 20:58
Nuovo accordo Usa-alleati contro Isis
Usa e alleati intensificano la lotta
contro l'Isis. I ministri della Difesa
di 6 Paesi, tra cui l'Italia, assieme
agli Stati Uniti, hanno raggiunto
un'intesa per incrementare la campagna
militare contro i jihadisti in Iraq e
Siria. Lo ha annunciato il segretario
alla Difesa Usa, Carter, da Parigi.
Era presente il ministro della Difesa,
Pinotti, con i colleghi di Australia,
Gran Bretagna, Germania e Olanda. Tutti
e 26 i Paesi della coalizione anti-Isis
si vedranno a febbraio a Bruxelles per
nuovi negoziati con i leader iracheni.
ed ora aspettiamo che in Svizzera o da qualche altra parte inizino i colloqui di pace tra i siriani, che si stanno combattendo, ormai da troppo tempo.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Pagina 4 di 16 • 1, 2, 3, 4, 5 ... 10 ... 16
Argomenti simili
» La strategia del Caimano
» La strategia di Mosca nel Mediterraneo
» La strategia degli USA in Europa e nel M.O.
» La Russia e la sua strategia oggi
» La strategia della tensione e la morte di Moro
» La strategia di Mosca nel Mediterraneo
» La strategia degli USA in Europa e nel M.O.
» La Russia e la sua strategia oggi
» La strategia della tensione e la morte di Moro
AreaForum :: Civismo e pensiero :: 1
Pagina 4 di 16
Permessi in questa sezione del forum:
Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.