La libia

14/01/2020 22:26
Haftar: sì condizionato a tregua Libia

 Il capo dell'Esercito nazionale libico,
 Haftar, ha posto le sue condizioni per 
 firmare la tregua con il governo di    
 accordo nazionale: via i turchi dalla  
 mediazione e totale disarmo delle      
 milizie entro novanta giorni.          

 Inoltre, il capo della Cirenaica vor-  
 rebbe che i suoi uomini facessero parte
 di una commissione che affianchi l'Onu 
 nel monitorare il disarmo delle milizie

 Il generale, secondo la tv panaraba al 
 Arabiya, ha deciso di accettare l'invi-
 to alla conferenza di Berlino.

In pratica: resa incondizionata per il disarmo delle milizie e condizionata alle disposizioni della tregua.
Messa così non so se Le milizie in primo luogo e Seraj in secondo luogo, accetteranno.
Anche il richiamo all'esclusione dei turchi è terreno di scontro.
Credo che molto dipenderà dalle garanzie che Haftar darà a tutti per il passaggio dei poteri.

Adesso che l'esercito turco si mobilita in difesa di Seraj ecco che il gioco di esclusione dell'Europa diventa totale.
La guerra è sempre imprevedibile come un sistema multi input multi output. E' quello che non capiscono i politici e i generali che si sentono sicuri solo ignorando le dinamiche della realtà.

https://it.sputniknews.com/mondo/202001168527950-turchia-inviera-le-truppe-in-libia-annuncia-erdogan/

17/01/2020 10:17
Lavrov:incontro Serraj-Haftar prematuro

 Il premier del governo di accordo na-  
 zionale libico al-Serraj e il generale 
 Haftar non sono pronti ad avere contat-
 ti diretti. E' quanto ha dichiarato il 
 ministro degli Esteri russo, Lavrov, in
 conferenza stampa, a Mosca.            

 La tregua per ora regge e la Russia si 
 augura che duri "per un tempo indefini-
 to". L'errore più grande "non dell'Ita-
 lia ma dei colleghi della Nato, che nel
 2011 hanno deciso di distruggere la Li-
 bia", ha detto Lavrov senza mezzi ter- 
 mini, aggiungendo che vedrà il ministro
 Di Maio alla conferenza di Berlino. 

proprio senza mezzi termini, ma ha detto solo la verità.
E ora, con che faccia tosta vogliono essere quelli che fanno fare la pace.
Anche per il suo passato coloniale, l'Italia non ha voluto intervenire, dopo il disastro provocato da Francia, Gran Bretagna con l'aiuto degli USA, perché sentiva di non avere le carte in regola per patrocinare alcun che.
Anche oggi è difficile far pensare ai libici che l'Italia può dare loro un aiuto disinteressato, dopo averli sottomessi.
Eppure per noi italiani è importante che in Libia ci sia la pace e che si sia amici con pari diritti e doveri verso i nostri due popoli. Ma questa è la politica imperialista dell'occidente, nonostante l'Europa che non cresce nella sua unità, proprio per queste sue contraddizioni interne.

Il punto in preparazione della Conferenza di Berlino sulla Libia.
Articolo abbastanza completo.

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2020/01/18/erdogan-se-tripoli-cade-rischio-terrore_a0e59e2f-ae1d-4b62-b581-87162b80c59a.html