Lettera di Rodotà a la Repubblica
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Lettera di Rodotà a la Repubblica
Lettera di Rodotà a 'la Repubblica': Sono e resto un uomo di sinistra
CARO
direttore, non è mia abitudine replicare a chi critica le mie scelte o
quel che scrivo. Ma l’articolo di ieri di Eugenio Scalfari esige alcune
precisazioni, per ristabilire la verità dei fatti.
E,
soprattutto, per cogliere il senso di quel che è accaduto negli ultimi
giorni. Si irride alla mia sottolineatura del fatto che nessuno del Pd
mi abbia cercato in occasione della candidatura alla presidenza della
Repubblica (non ho parlato di amici che, insieme a tanti altri, mi
stanno sommergendo con migliaia di messaggi). E allora: perché avrebbe
dovuto chiamarmi Bersani? Per la stessa ragione per cui, con grande
sensibilità, mi ha chiamato dal Mali Romano Prodi, al quale voglio qui
confermare tutta la mia stima. Quando si determinano conflitti personali
o politici all’interno del suo mondo, un vero dirigente politico non
scappa, non dice «non c’è problema », non gira la testa dall’altra
parte. Affronta il problema, altrimenti è lui a venir travolto dalla sua
inconsapevolezza o pavidità. E sappiamo com’è andata concretamente a
finire.
La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da
Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso
solo accennare. È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio,
che denota in un partito l’esistenza di un soggetto fragile, insicuro,
timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata. Nella
drammatica giornata seguita all’assassinio di Giovanni Falcone,
l’esigenza di una risposta istituzionale rapida chiedeva l’immediata
elezione del presidente della Repubblica, che si trascinava da una
quindicina di votazioni. Di fronte alla candidatura di Oscar Luigi
Scalfaro, più d’uno nel Pds osservava che non si poteva votare il
candidato “imposto da Pannella”. Mi adoperai con successo, insieme ad
altri, per mostrare l’infantilismo politico di quella reazione, sì che
poi il Pds votò compatto e senza esitazioni, contribuendo a legittimare
sé e il Parlamento di fronte al Paese.
Incostituzionale il
Movimento 5Stelle? Ma, se vogliamo fare l’esame del sangue di
costituzionalità, dobbiamo partire dai partiti che saranno
nell’imminente governo o maggioranza. Che dire della Lega, con le
minacce di secessione, di valligiani armati, di usi impropri della
bandiera, con il rifiuto della Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea, con le sue concrete politiche razziste e omofobe? È
folklore o agire in sé incostituzionale? E tutto quello che ha
documentato Repubblica nel corso di tanti anni sull’intrinseca e
istituzionale incostituzionalità dell’agire dei diversi partiti
berlusconiani? Di chi è la responsabilità del nostro andare a votare con
una legge elettorale viziata di incostituzionalità, come ci ha appena
ricordato lo stesso presidente della Corte costituzionale? Le
dichiarazioni di appartenenti al Movimento 5Stelle non si sono mai
tradotte in atti che possano essere ritenuti incostituzionali, e il loro
essere nel luogo costituzionale per eccellenza, il Parlamento, e il
confronto e la dialettica che ciò comporta, dovrebbero essere da tutti
considerati con serietà nella ardua fase di transizione politica e
istituzionale che stiamo vivendo.
Peraltro, una analisi seria
del modo in cui si è arrivati alla mia candidatura, che poteva essere
anche quella di Gustavo Zagrebelsky o di Gian Carlo Caselli o di Emma
Bonino o di Romano Prodi, smentisce la tesi di una candidatura studiata a
tavolino e usata strumentalmente da Grillo, se appena si ha nozione
dell’iter che l’ha preceduta e del fatto che da mesi, e non soltanto in
rete, vi erano appelli per una mia candidatura. Piuttosto ci si dovrebbe
chiedere come mai persone storicamente appartenenti all’area della
sinistra italiana siano state snobbate dall’ultima sua incarnazione e
abbiano, invece, sollecitato l’attenzione del Movimento 5Stelle.
L’analisi politica dovrebbe essere sempre questa, lontana da malumori o
anatemi.
Aggiungo
che proprio questa vicenda ha smentito l’immagine di un Movimento tutto
autoreferenziale, arroccato. Ha pubblicamente e ripetutamente
dichiarato che non ero il candidato del Movimento, ma una personalità
(bontà loro) nella quale si riconoscevano per la sua vita e la sua
storia, mostrando così di voler aprire un dialogo con una società più
larga. La prova è nel fatto che, con sempre maggiore chiarezza, i
responsabili parlamentari e lo stesso Grillo hanno esplicitamente detto
che la mia elezione li avrebbe resi pienamente disponibili per un via
libera a un governo. Questo fatto politico, nuovo rispetto alle
posizioni di qualche settimana fa, è stato ignorato, perché disturbava
la strategia rovinosa, per sé e per la democrazia italiana, scelta dal
Pd. E ora, libero della mia ingombrante presenza, forse il Pd dovrebbe
seriamente interrogarsi su che cosa sia successo in questi giorni nella
società italiana, senza giustificare la sua distrazione con l’alibi del
Movimento 5Stelle e con il fantasma della Rete.
Non contesto il
diritto di Scalfari di dire che mai avrebbe pensato a me di fronte a
Napolitano. Forse poteva dirlo in modo meno sprezzante. E può darsi che,
scrivendo di non trovare alcun altro nome al posto di Napolitano, non
abbia considerato che, così facendo, poneva una pietra tombale
sull’intero Pd, ritenuto incapace di esprimere qualsiasi nome per la
presidenza della Repubblica.
Per conto mio, rimango quello che
sono stato, sono e cercherò di rimanere: un uomo della sinistra
italiana, che ha sempre voluto lavorare per essa, convinto che la
cultura politica della sinistra debba essere proiettata verso il futuro.
E alla politica continuerò a guardare come allo strumento che deve
tramutare le traversie in opportunità.
CARO
direttore, non è mia abitudine replicare a chi critica le mie scelte o
quel che scrivo. Ma l’articolo di ieri di Eugenio Scalfari esige alcune
precisazioni, per ristabilire la verità dei fatti.
E,
soprattutto, per cogliere il senso di quel che è accaduto negli ultimi
giorni. Si irride alla mia sottolineatura del fatto che nessuno del Pd
mi abbia cercato in occasione della candidatura alla presidenza della
Repubblica (non ho parlato di amici che, insieme a tanti altri, mi
stanno sommergendo con migliaia di messaggi). E allora: perché avrebbe
dovuto chiamarmi Bersani? Per la stessa ragione per cui, con grande
sensibilità, mi ha chiamato dal Mali Romano Prodi, al quale voglio qui
confermare tutta la mia stima. Quando si determinano conflitti personali
o politici all’interno del suo mondo, un vero dirigente politico non
scappa, non dice «non c’è problema », non gira la testa dall’altra
parte. Affronta il problema, altrimenti è lui a venir travolto dalla sua
inconsapevolezza o pavidità. E sappiamo com’è andata concretamente a
finire.
La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da
Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso
solo accennare. È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio,
che denota in un partito l’esistenza di un soggetto fragile, insicuro,
timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata. Nella
drammatica giornata seguita all’assassinio di Giovanni Falcone,
l’esigenza di una risposta istituzionale rapida chiedeva l’immediata
elezione del presidente della Repubblica, che si trascinava da una
quindicina di votazioni. Di fronte alla candidatura di Oscar Luigi
Scalfaro, più d’uno nel Pds osservava che non si poteva votare il
candidato “imposto da Pannella”. Mi adoperai con successo, insieme ad
altri, per mostrare l’infantilismo politico di quella reazione, sì che
poi il Pds votò compatto e senza esitazioni, contribuendo a legittimare
sé e il Parlamento di fronte al Paese.
Incostituzionale il
Movimento 5Stelle? Ma, se vogliamo fare l’esame del sangue di
costituzionalità, dobbiamo partire dai partiti che saranno
nell’imminente governo o maggioranza. Che dire della Lega, con le
minacce di secessione, di valligiani armati, di usi impropri della
bandiera, con il rifiuto della Carta dei diritti fondamentali
dell’Unione europea, con le sue concrete politiche razziste e omofobe? È
folklore o agire in sé incostituzionale? E tutto quello che ha
documentato Repubblica nel corso di tanti anni sull’intrinseca e
istituzionale incostituzionalità dell’agire dei diversi partiti
berlusconiani? Di chi è la responsabilità del nostro andare a votare con
una legge elettorale viziata di incostituzionalità, come ci ha appena
ricordato lo stesso presidente della Corte costituzionale? Le
dichiarazioni di appartenenti al Movimento 5Stelle non si sono mai
tradotte in atti che possano essere ritenuti incostituzionali, e il loro
essere nel luogo costituzionale per eccellenza, il Parlamento, e il
confronto e la dialettica che ciò comporta, dovrebbero essere da tutti
considerati con serietà nella ardua fase di transizione politica e
istituzionale che stiamo vivendo.
Peraltro, una analisi seria
del modo in cui si è arrivati alla mia candidatura, che poteva essere
anche quella di Gustavo Zagrebelsky o di Gian Carlo Caselli o di Emma
Bonino o di Romano Prodi, smentisce la tesi di una candidatura studiata a
tavolino e usata strumentalmente da Grillo, se appena si ha nozione
dell’iter che l’ha preceduta e del fatto che da mesi, e non soltanto in
rete, vi erano appelli per una mia candidatura. Piuttosto ci si dovrebbe
chiedere come mai persone storicamente appartenenti all’area della
sinistra italiana siano state snobbate dall’ultima sua incarnazione e
abbiano, invece, sollecitato l’attenzione del Movimento 5Stelle.
L’analisi politica dovrebbe essere sempre questa, lontana da malumori o
anatemi.
Aggiungo
che proprio questa vicenda ha smentito l’immagine di un Movimento tutto
autoreferenziale, arroccato. Ha pubblicamente e ripetutamente
dichiarato che non ero il candidato del Movimento, ma una personalità
(bontà loro) nella quale si riconoscevano per la sua vita e la sua
storia, mostrando così di voler aprire un dialogo con una società più
larga. La prova è nel fatto che, con sempre maggiore chiarezza, i
responsabili parlamentari e lo stesso Grillo hanno esplicitamente detto
che la mia elezione li avrebbe resi pienamente disponibili per un via
libera a un governo. Questo fatto politico, nuovo rispetto alle
posizioni di qualche settimana fa, è stato ignorato, perché disturbava
la strategia rovinosa, per sé e per la democrazia italiana, scelta dal
Pd. E ora, libero della mia ingombrante presenza, forse il Pd dovrebbe
seriamente interrogarsi su che cosa sia successo in questi giorni nella
società italiana, senza giustificare la sua distrazione con l’alibi del
Movimento 5Stelle e con il fantasma della Rete.
Non contesto il
diritto di Scalfari di dire che mai avrebbe pensato a me di fronte a
Napolitano. Forse poteva dirlo in modo meno sprezzante. E può darsi che,
scrivendo di non trovare alcun altro nome al posto di Napolitano, non
abbia considerato che, così facendo, poneva una pietra tombale
sull’intero Pd, ritenuto incapace di esprimere qualsiasi nome per la
presidenza della Repubblica.
Per conto mio, rimango quello che
sono stato, sono e cercherò di rimanere: un uomo della sinistra
italiana, che ha sempre voluto lavorare per essa, convinto che la
cultura politica della sinistra debba essere proiettata verso il futuro.
E alla politica continuerò a guardare come allo strumento che deve
tramutare le traversie in opportunità.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Co sono in questa lettera passaggi più giustificativi che non esplicativi.
Un esempio? Leggete bene questa frase:-
-La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da
Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso
solo accennare. È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio,
che denota in un partito l’esistenza di un soggetto fragile, insicuro,
timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata.
Cosa significano queste parole? Intanto, considerate le sempre uguali dichiarazioni sulle intenzioni di Grillo di DISTRUGGERE il sistema dei partiti, che vuol dire semplicemente democrazia, il rifiuto di aderire alla sua indicazione sarebbe dovuta essere ISTANTANEA. E poi cosa significa che non accettare quella candidatura avrebbe significato l'esistenza di un partito fragile, insicuro, timoroso di perdere una identità? Ma che c'entra il partito? LUI doveva rifiutare, partito a parte, perchè non è possibile credere che un uomo di sinistra possa aver sposato la protesta di Grillo contro l'esistenza del suo stesso partito. Per me questa frase è incomprensibile e inaccettabile.
Un esempio? Leggete bene questa frase:-
-La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da
Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso
solo accennare. È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio,
che denota in un partito l’esistenza di un soggetto fragile, insicuro,
timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata.
Cosa significano queste parole? Intanto, considerate le sempre uguali dichiarazioni sulle intenzioni di Grillo di DISTRUGGERE il sistema dei partiti, che vuol dire semplicemente democrazia, il rifiuto di aderire alla sua indicazione sarebbe dovuta essere ISTANTANEA. E poi cosa significa che non accettare quella candidatura avrebbe significato l'esistenza di un partito fragile, insicuro, timoroso di perdere una identità? Ma che c'entra il partito? LUI doveva rifiutare, partito a parte, perchè non è possibile credere che un uomo di sinistra possa aver sposato la protesta di Grillo contro l'esistenza del suo stesso partito. Per me questa frase è incomprensibile e inaccettabile.
cireno- Messaggi : 1510
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 124
Località : Milano
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
va bene ma questo Rodotà forse l'abbiamo sopravvalutato.Praticamente voleva diventare presidente della Repubblica,quindi custode e garante della carta costituzionale, designato da un movimento che si propone di abbattere la costutuzione.( Art. 49 ed altri articoli).Spiace che non l'abbia capito,poi per me appare incomprensibile il ritardo con il quale ha stigmatizzato le parole Grillo sul golpe,Sembrerebbe che sia intervenuto dopo una sollecitazione del Ministro degli Interni e dopo che in diretta tv Orfini e Fassina lo hanno chiamato in causa.Ieri abbiamo potuto vedere dei filmati nella trasmissione della 7 davvero impressionanti.E' per puro miracolo che non ci sia scappato il morto.Il povero Fassina insultato in quel modo solo per aver votato Napolitano presidente della Repubblica.Vergognoso.
Ultima modifica di freg53 il Mar 23 Apr 2013, 16:52 - modificato 1 volta.
freg53- Messaggi : 397
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Località : acireale
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
ma come poteva mai diventare presidente della Repubblica,aveva dimenticato che nel 1992 fra Napolitano e lui, il PDS e non il pd, ha scelto il primo per la presidenza della camera.
freg53- Messaggi : 397
Data d'iscrizione : 12.04.13
Età : 76
Località : acireale
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
-La mia candidatura era inaccettabile perché proposta da
Grillo? E allora bisogna parlare seriamente di molte cose, che qui posso
solo accennare. È infantile, in primo luogo, adottare questo criterio,
che denota in un partito l’esistenza di un soggetto fragile, insicuro,
timoroso di perdere una identità peraltro mai conquistata.
E poi cosa significa che non accettare quella candidatura avrebbe significato l'esistenza di un partito fragile, insicuro, timoroso di perdere una identità? Ma che c'entra il partito? LUI doveva rifiutare, partito a parte, perchè non è possibile credere che un uomo di sinistra possa aver sposato la protesta di Grillo contro l'esistenza del suo stesso partito.
Leggi attentamente, Cir: non è la mancata accettazione, in sé, a denotare fragilità e insicurezza, ma il criterio usato per non accettarla, o il criterio che viene ostentato per giustificare la non accettazione.
E poi, sia la sequenza dei fatti, sia le affermazioni stesse di Rodotà, ci dicono che da parte sua non c'è stato alcun gemellaggio con Grillo, ma c'è stata una candidatura avanzata dal Movimento, ufficialmente sulla base dei loro meccanismi telematici, probabilmente indirizzati con accortezza da Grillo e Casaleggio.
Quello che non è possibile credere è che un partito di centro-sinistra possa non solo non votare, ma ignorare e, a cose fatte, avere un atteggiamento di insultante sufficienza verso una delle figure migliori della propria area politica e culturale, specialmente quando figure di questo tipo sono diventate una preziosa rarità, come avviene nell'attuale situazione.
La vera sudditanza a Grillo si dimostra proprio con l'atteggiamnto tenuto dal PD in questa occasione.
Tutto ciò, prendendo per buone le motivazioni ufficialmente dichiarate.
La verità è probabilmente assai peggiore, perché ricomprende anche un pesante fattore che rimane sottaciuto: il veto della componente clericale interna al PD, per la quale il laicismo di Rodotà era inaccettabile, incoraggiata in questo senso da un esplicito anatema lanciato dall'Avvenire, organo della CEI.
Rom- Messaggi : 996
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Arrivato terzo in un plebiscito di 24 mila persone, con 4000 voti... e mi dice che della sua candidatura se ne parlava da tempo nella rete? Ma mi faccia il piacere. Che fosse una persona conosciuta ed apprezzata, per la sua cultura e per il suo equilibrio, non sarò io il primo a smentirlo, e lo avrei accettato Presidente se fosse stato eletto. Ma così, utilizzato da Grillo come fosse un proiettile da lanciare contro il Parlamento del PD e del tutti a casa, non lo prendo neppure in considerazione. Anzi, ritengo questa difesa una caduta di stile che non mi aspettavo da lui.
Ad ogni modo, nella sua posizione non era facile, ma come Prodi, avrebbe dovuto mantenere riservatezza e silenzio, per giochi che sono passati sopra la sua testa, e che non erano minimamente controllabili. A mio avviso è stato strumentalizzato anche da quelli che a sinistra e nel PD hanno voluto esorcizzare l'impossibile governo tra il PD ed il M5S, dopo le reiterate dichiarazioni di Grillo che escludevano alleanze col Centro Sinistra.
Non ho letto l'articolo di Repubblica, ma lui (a mio giudizio) avrebbe fatto bene a non rispondere per non alimentare polemiche e mantenere la vicenda sotto tono, non dimenticando che il primo a strumentalizzarlo è stato proprio chi ha finto di volerlo far eleggere Presidente, Grillo in primis. Contro tutti non si poteva fare, e che questo serva di lezione.
Ad ogni modo, nella sua posizione non era facile, ma come Prodi, avrebbe dovuto mantenere riservatezza e silenzio, per giochi che sono passati sopra la sua testa, e che non erano minimamente controllabili. A mio avviso è stato strumentalizzato anche da quelli che a sinistra e nel PD hanno voluto esorcizzare l'impossibile governo tra il PD ed il M5S, dopo le reiterate dichiarazioni di Grillo che escludevano alleanze col Centro Sinistra.
Non ho letto l'articolo di Repubblica, ma lui (a mio giudizio) avrebbe fatto bene a non rispondere per non alimentare polemiche e mantenere la vicenda sotto tono, non dimenticando che il primo a strumentalizzarlo è stato proprio chi ha finto di volerlo far eleggere Presidente, Grillo in primis. Contro tutti non si poteva fare, e che questo serva di lezione.
einrix- Messaggi : 10607
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 82
Località : Bergamo e Rimini
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Caro Cireno, ti prego, non ti accodare alla vasta schiera di quelli che ci spiegano ogni volta perché navigare nella melma, in fondo, è un nobile esercizio, tonifica le membra e lascia immaginare magnifici traguardi asciutti.
Il tuo livore verso Grillo sta accecando la tua provata capacità di analisi. Grillo ha fatto un invito che andava raccolto. Cosa c’era da perdere? Avrebbero eletto Rodotà, un galantuomo, e poi , alla prova del governo, la responsabilità di un nulla di fatto sarebbe ricaduta solo di lui. O non lo avrebbero eletto, ma ci avrebbero provato, e tanto bastava.
Ma immagino che la Presidenza della Repubblica non si possa lasciare ad un galantuomo qualunque.
Qualsiasi nomina deve significare qualcosa per qualcuno, garantire altri osceni equilibri, sottendere bandierine.
Rodotà doveva ritirarsi? E perché? Il suo nome circolava da mesi, e non negli ambienti grillini, che lo hanno solo riproposto dopo che diversi intellettuali ne avevano caldeggiato l’elezione.
Con quanta sufficienza ci si rivolge a un uomo con una storia di sinistra per farlo ridiventare un pericoloso cane sciolto, un ambizioso.
Come quando si partecipa ad un concorso pubblico, e ti senti invitare a non partecipare, tanto vincono i raccomandati, e tu sei solo di disturbo, uno che non ce la farà mai, e se non lo capisci sei uno stupido.
E’ partita la narrazione delle trappole tese da chi va per la sua strada (l’onesto Rodotà) e si trova ad incrociare malauguratamente i disegni contorti e strabordanti dei nostri napoleoncini politici.
Bravissimi ad attribuire I loro disastri all’universo mondo, colpevole di non coltivare i loro stessi fini.
Dopo uno sconquasso del genere, ancora la Finocchiaro si chiederà cosa vogliono quelli là, ancora si scambia la permanenza nelle istituzioni con la fiducia dei cittadini.
I nostri amici Freg ed Einrix hanno ripreso ad illustrarci la superiorità strategica del PD e già intravedono la rotta dell’avversario e nuove luminose vittorie . Destinate a sgonfiarsi come tutte le altre.
Il tuo livore verso Grillo sta accecando la tua provata capacità di analisi. Grillo ha fatto un invito che andava raccolto. Cosa c’era da perdere? Avrebbero eletto Rodotà, un galantuomo, e poi , alla prova del governo, la responsabilità di un nulla di fatto sarebbe ricaduta solo di lui. O non lo avrebbero eletto, ma ci avrebbero provato, e tanto bastava.
Ma immagino che la Presidenza della Repubblica non si possa lasciare ad un galantuomo qualunque.
Qualsiasi nomina deve significare qualcosa per qualcuno, garantire altri osceni equilibri, sottendere bandierine.
Rodotà doveva ritirarsi? E perché? Il suo nome circolava da mesi, e non negli ambienti grillini, che lo hanno solo riproposto dopo che diversi intellettuali ne avevano caldeggiato l’elezione.
Con quanta sufficienza ci si rivolge a un uomo con una storia di sinistra per farlo ridiventare un pericoloso cane sciolto, un ambizioso.
Come quando si partecipa ad un concorso pubblico, e ti senti invitare a non partecipare, tanto vincono i raccomandati, e tu sei solo di disturbo, uno che non ce la farà mai, e se non lo capisci sei uno stupido.
E’ partita la narrazione delle trappole tese da chi va per la sua strada (l’onesto Rodotà) e si trova ad incrociare malauguratamente i disegni contorti e strabordanti dei nostri napoleoncini politici.
Bravissimi ad attribuire I loro disastri all’universo mondo, colpevole di non coltivare i loro stessi fini.
Dopo uno sconquasso del genere, ancora la Finocchiaro si chiederà cosa vogliono quelli là, ancora si scambia la permanenza nelle istituzioni con la fiducia dei cittadini.
I nostri amici Freg ed Einrix hanno ripreso ad illustrarci la superiorità strategica del PD e già intravedono la rotta dell’avversario e nuove luminose vittorie . Destinate a sgonfiarsi come tutte le altre.
Lara- Messaggi : 198
Data d'iscrizione : 10.04.13
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Un po' come criticare la Luna a causa del dito che la indica, quando della Luna si è sempre parlato bene.
Il punto è, a mio parere, che Rodotà è stato considerato una riserva della sinistra sino a che il furbastro Grillo non se ne è appropriato. Poi il contagio l'ha investito e le sue ragionevoli ambizioni trascurate.
Infine: Grillo merita tutte le critiche che normalmente gli vengono rivolte, ma con una tale ossessiva asprezza da non riuscire a pensare che in un rigurgito di buon senso, il Comico, possa avere indicato Rodotà - ma anche Zagrebelski - per favorire un inizio di dialogo, anche espresso dai suoi Agenti quando dissero: votate Rodotà e si apriranno praterie di dialogo.
Il punto è, a mio parere, che Rodotà è stato considerato una riserva della sinistra sino a che il furbastro Grillo non se ne è appropriato. Poi il contagio l'ha investito e le sue ragionevoli ambizioni trascurate.
Infine: Grillo merita tutte le critiche che normalmente gli vengono rivolte, ma con una tale ossessiva asprezza da non riuscire a pensare che in un rigurgito di buon senso, il Comico, possa avere indicato Rodotà - ma anche Zagrebelski - per favorire un inizio di dialogo, anche espresso dai suoi Agenti quando dissero: votate Rodotà e si apriranno praterie di dialogo.
Adam- Messaggi : 609
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 92
Località : Roma
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Lara ha scritto:Caro Cireno, ti prego, non ti accodare alla vasta schiera di quelli che ci spiegano ogni volta perché navigare nella melma, in fondo, è un nobile esercizio, tonifica le membra e lascia immaginare magnifici traguardi asciutti.
Il tuo livore verso Grillo sta accecando la tua provata capacità di analisi. Grillo ha fatto un invito che andava raccolto. Cosa c’era da perdere? Avrebbero eletto Rodotà, un galantuomo, e poi , alla prova del governo, la responsabilità di un nulla di fatto sarebbe ricaduta solo di lui. O non lo avrebbero eletto, ma ci avrebbero provato, e tanto bastava.
Ma immagino che la Presidenza della Repubblica non si possa lasciare ad un galantuomo qualunque.
Qualsiasi nomina deve significare qualcosa per qualcuno, garantire altri osceni equilibri, sottendere bandierine.
Rodotà doveva ritirarsi? E perché? Il suo nome circolava da mesi, e non negli ambienti grillini, che lo hanno solo riproposto dopo che diversi intellettuali ne avevano caldeggiato l’elezione.
Con quanta sufficienza ci si rivolge a un uomo con una storia di sinistra per farlo ridiventare un pericoloso cane sciolto, un ambizioso.
Come quando si partecipa ad un concorso pubblico, e ti senti invitare a non partecipare, tanto vincono i raccomandati, e tu sei solo di disturbo, uno che non ce la farà mai, e se non lo capisci sei uno stupido.
E’ partita la narrazione delle trappole tese da chi va per la sua strada (l’onesto Rodotà) e si trova ad incrociare malauguratamente i disegni contorti e strabordanti dei nostri napoleoncini politici.
Bravissimi ad attribuire I loro disastri all’universo mondo, colpevole di non coltivare i loro stessi fini.
Dopo uno sconquasso del genere, ancora la Finocchiaro si chiederà cosa vogliono quelli là, ancora si scambia la permanenza nelle istituzioni con la fiducia dei cittadini.
I nostri amici Freg ed Einrix hanno ripreso ad illustrarci la superiorità strategica del PD e già intravedono la rotta dell’avversario e nuove luminose vittorie . Destinate a sgonfiarsi come tutte le altre.
Prima di leggere questo tuo post ho risposto a un altro, sempre tuo, pieno di delusione, nel thread sul Cambiamento. Inutile allora che cerchi anche qui di risollevarti il morale usando le stesse parole che ho scritto dall’altra parte, quindi mi soffermerò sulla questione Grillo- Rodotà.
Non devi metterti a ridere se scrivo che io, essendo un settimino, ho quelle doti di intuizione che si dice siano una caratteristica di chi nasce dopo un assemblamento più veloce. Io non amo Grillo perché lo sento pericoloso: non mi piace il suo continuo turpiloquio, non mi piace come si rivolge alla classe politica facendo di tutte l’erbe un fascio, non mi piace come muove le sue truppe con zainetto, che sembrano personaggi invasati, privi di propria personalità, non mi piace come si muove nei confronti delle idee altrui, non mi piace come irrispetta le istituzioni, non mi piace quello che, confusamente tra l’altro, propone. Perché non mi piace? Sarà solo per quella dote di intuizione bla bla bla? No, quello che non mi piace l’ho elencato, e con l’intuizione non c’entra niente, e quello che ho elencato descrive un personaggio pericoloso per la democrazia. Non è livore quindi, e mi spiace che tu lo possa pensare, perché io non ho nessun rancore e tanto meno invidia nei riguardi di questo signore, ho solo timore, paura che troppa gente gli creda così da potermi trovare domani immerso fra tanti para-zombi simili a quelli che vediamo frequentare, zainetto d’ordinanza in spalla, le aule parlamentari. E ho timore di questo signore perché mi sembra che gli italiani, troppi italiani(9 milioni sono tanti) possano riporre in lui speranze che non potranno mai tradursi in realtà, perché il problema che ci costringe in queste acque melmose è da ricercare in altre direzioni che non nel fumo populista che Grillo spande nelle piazze.
Rodotà: Bersani, dopo essere stato deriso in streaming dal duo fattorini di Grillo, ha rifiutato di chiamare Rodotà per chiedergli, prima della votazione su Prodi, di ritirare la sua candidatura, come dicono oggi che Rodotà aspettasse. Ci ha mandato Civati prima e la Puppato poi, ma non è successo niente: Grillo ha insistito sul suo candidato Eppure c'era Prodi da votare, quel Prodi arrivato settimo dietro a Rodotà terzo nelle preferenze delle sue "quirinarie".
Hanno sbagliato i nostri, anzi Bersani ha sbagliato, alla grande ha sbagliato, ma io non conosco persone che non commettono errori quindi pazienza, è andata così, ma Rodotà? Perché Rodotà, uomo di sinistra, si è prestato a giocare questo equivoco? Ambizione, come ha scritto Scalfari? Un uomo di 80 anni può anche cadere vittima di questo sentimento ma io non credo sia stata quella la molla che ha portato un uomo come Rodotà a credere alle stupidaggini di Grillo, e allora? Non lo so, nessuno salvo lui stesso sa. Però da un uomo come lui, che ancora spero si senta parte della Sinistra, mi sarei aspettato una diversa condotta, visto che si stava sviluppando una partita complicata nella quale la "sua" sinistra si stava giocando una buona fetta di credibilità.
cireno- Messaggi : 1510
Data d'iscrizione : 10.04.13
Età : 124
Località : Milano
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Adam ha scritto:Un po' come criticare la Luna a causa del dito che la indica, quando della Luna si è sempre parlato bene.
Il punto è, a mio parere, che Rodotà è stato considerato una riserva della sinistra sino a che il furbastro Grillo non se ne è appropriato. Poi il contagio l'ha investito e le sue ragionevoli ambizioni trascurate.
Infine: Grillo merita tutte le critiche che normalmente gli vengono rivolte, ma con una tale ossessiva asprezza da non riuscire a pensare che in un rigurgito di buon senso, il Comico, possa avere indicato Rodotà - ma anche Zagrebelski - per favorire un inizio di dialogo, anche espresso dai suoi Agenti quando dissero: votate Rodotà e si apriranno praterie di dialogo.
Che ha puntualmente smentito il giorno dopo dicendo che mai nessun governo con questi partiti. Per essere chiari.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Qualunque persona ragionevole - in Italia e all'estero - ha visto in questi anni che il nemico della democrazia italiana è stato ed è tuttora Berlusconi.
La cosa più normale sarebbe stata che il PD cogliesse anche la minima occasione per demolire Berlusconi.
Non l'ha fatto, e dovrebbe spiegare il perché - tenendo conto che il suo elettorato non è fatto di gente con la sveglia al collo.
Punto.
Il resto appartiene a un altro discorso.
La cosa più normale sarebbe stata che il PD cogliesse anche la minima occasione per demolire Berlusconi.
Non l'ha fatto, e dovrebbe spiegare il perché - tenendo conto che il suo elettorato non è fatto di gente con la sveglia al collo.
Punto.
Il resto appartiene a un altro discorso.
Rom- Messaggi : 996
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Su questo punto non posso che darti ragione, Rom. Io, come Adam, avevo scritto, durante le votazioni, che il PD dovesse andare a vedere l'apertura di Grillo. Certo, più a freddo, mi chiedo se quest'ultima mossa non fosse un bluff con l'intenzione dei Cinque stelle di bruciare la candidatura e prendere ancora tutti per i fondelli, ma è tipico del bluff, non lo scoprirai mai del tutto senza andare a vederlo.
Vargas- Messaggi : 526
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Rom ha scritto:Qualunque persona ragionevole - in Italia e all'estero - ha visto in questi anni che il nemico della democrazia italiana è stato ed è tuttora Berlusconi.
La cosa più normale sarebbe stata che il PD cogliesse anche la minima occasione per demolire Berlusconi.
Non l'ha fatto, e dovrebbe spiegare il perché - tenendo conto che il suo elettorato non è fatto di gente con la sveglia al collo.
Punto.
Il resto appartiene a un altro discorso.
Quindi tu e3scludi che la democrazia italiana possa correre altri pericoli? Quindi tu vorresti che SOLO Berlusconi debba essere considerato il pericolo per il Paese? Quindi tu saresti dell'idea che il PD dovrebbe, o meglio si sarebbe dovuto inchinare alle stronzate di Grillo per odio nei confronti di Berlusconi?
Io non sono d'accordo: Berlusconi sappiamo chi è, Berlusconi i danni che doveva fare li ha fatti ormai lui è lì solo per cercare di pararsi il culo, per cercare di salvare anche le sue aziende che non è che vanno così bene. Io, che non sopporto Berlusconi nemmeno come presidente del mio Milan, oggi vedo altri pericoli all'orizzonte, pericoli che ancora non si sono del tutto sviluppati ma che meritano di essere attentamente tenuti d'occhio.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Adam ha scritto:Un po' come criticare la Luna a causa del dito che la indica, quando della Luna si è sempre parlato bene.
Il punto è, a mio parere, che Rodotà è stato considerato una riserva della sinistra sino a che il furbastro Grillo non se ne è appropriato. Poi il contagio l'ha investito e le sue ragionevoli ambizioni trascurate.
Infine: Grillo merita tutte le critiche che normalmente gli vengono rivolte, ma con una tale ossessiva asprezza da non riuscire a pensare che in un rigurgito di buon senso, il Comico, possa avere indicato Rodotà - ma anche Zagrebelski - per favorire un inizio di dialogo, anche espresso dai suoi Agenti quando dissero: votate Rodotà e si apriranno praterie di dialogo.
Non c'è più sordo di chi non voglia sentire.
Come te lo deve dire Grillo che non vuole appoggiare un governo di Centro Sinistra, perché vuole spingere il PD nell'abbraccio mortale con il PdL.
Ma se è così la politica deve riuscire a far rendere perdente anche quella sua impostazione. Solo in quel caso può rinsavire, e fino ad allora si farà altro.
Non è detto che quando il governo Letta o Amato entrerà in crisi per l'abbandono o il killeraggio di Berlusconi, non si possa risorgere come la Fenice, proprio con i voti di un rinsavito M5S. Ma anche allora ci sarà un nuovo bivio, con i partiti che avranno delle posizioni di collaborazione o di scontro, e si vedrà cosa fare.
La partita non si chiude in una mano, ma sono previsti tanti giri quanti sono resi possibili dalla vita della democrazia. In genere sopravvivono quelli che sono capaci di collaborare, anche se qualche vittoria la riportano quelli che vogliono sempre lottare. Anche per la politica vale ciò che nella genetica si sintetizza nel principio dello Sviluppo Evolutivo Stabile.
Io spero solo che in qualunque condizione il PD sappia giocare bene le sue carte sui vari piani, quelli interni al partito e quelli nel Parlamento e nel Paese.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
magnifico! per sventare il proposito di Grillo che vuol spingere il pd nell'abbraccio mortale col pdl cosa fa il laerziade pd? si abbraccia stretto stretto Berlusconi, confidando che quando questi gli darà l'enneismo calcio in bocca, i rinsaviti grillini, coi loro voti, l'aiuteranno a risorgere.
La fantasia al potere! si gridava nel '68
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
einrix ha scritto:
Non c'è più sordo di chi non voglia sentire.
Come te lo deve dire Grillo che non vuole appoggiare un governo di Centro Sinistra, perché vuole spingere il PD nell'abbraccio mortale con il PdL.
Ma se è così la politica deve riuscire a far rendere perdente anche quella sua impostazione. Solo in quel caso può rinsavire, e fino ad allora si farà altro.
Non è detto che quando il governo Letta o Amato entrerà in crisi per l'abbandono o il killeraggio di Berlusconi, non si possa risorgere come la Fenice, proprio con i voti di un rinsavito M5S. Ma anche allora ci sarà un nuovo bivio, con i partiti che avranno delle posizioni di collaborazione o di scontro, e si vedrà cosa fare.
La partita non si chiude in una mano, ma sono previsti tanti giri quanti sono resi possibili dalla vita della democrazia. In genere sopravvivono quelli che sono capaci di collaborare, anche se qualche vittoria la riportano quelli che vogliono sempre lottare. Anche per la politica vale ciò che nella genetica si sintetizza nel principio dello Sviluppo Evolutivo Stabile.
Io spero solo che in qualunque condizione il PD sappia giocare bene le sue carte sui vari piani, quelli interni al partito e quelli nel Parlamento e nel Paese.
quindi si inchina alle stronzate di berlusconi in odio a grillo?
gratuliere!
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Però anche voi fate delle belle urla, sane lamentazioni, critiche feroci verso il PD ma vi fermate là: diteci anche cosa avrebbero dovuto fare, quelli del PD? E per favore, non ditemi che "dovevano votare Rodotà".....altrimenti questo diventa un mantra perfino stucchevole, alla fine.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:Però anche voi fate delle belle urla, sane lamentazioni, critiche feroci verso il PD ma vi fermate là: diteci anche cosa avrebbero dovuto fare, quelli del PD? E per favore, non ditemi che "dovevano votare Rodotà".....altrimenti questo diventa un mantra perfino stucchevole, alla fine.
e perché no? se dovevano proprio votare rodotà, cosa ti devo dire?
però ti dò un'alternativa: sostenere il loro candidato romanio prodi
rikkitikkitavi- Messaggi : 463
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Bessarione13 ha scritto:magnifico! per sventare il proposito di Grillo che vuol spingere il pd nell'abbraccio mortale col pdl cosa fa il laerziade pd? si abbraccia stretto stretto Berlusconi, confidando che quando questi gli darà l'enneismo calcio in bocca, i rinsaviti grillini, coi loro voti, l'aiuteranno a risorgere.
La fantasia al potere! si gridava nel '68
Basta indicare le alternative, anziché cercare di fare la storia con i Se e con i Ma.
La fantasia al potere vale anche oggi: per chi ce l'hà. Non era una fantasia quella di Berlinguer quando parlava di compromesso storico? Ed era forse perché amava la DC di quel tempo? Oppure perché capiva che occorreva sconfiggere l'avventurismo di chi premeva dall'interno e dall'esterno sul paese, per non rischiare di esserne schiacciati, come in Cile. Ci vuole fantasia per concepire un governo di larghe intese che risolva i problemi del paese, lo capisco, ma se la lotta politica ci ha portato sin qui, e se il paese ha votato cortocircuitando il Parlamento, non ci resta che la carta della fantasia, perché quella del rancoroso risentimento, com'è quello di Rikki e tanti altri, vale come il due di picche a briscola.
Sono curioso di vedere che governo si farà nonostante Rikki ed i suoi amici, e non escludo che quel governo, proprio perché costretto a correre, faccia persino bene. Non bisogna mai dimenticare che un coniglio quando corre, lo fa per salvarsi la vita, mentre una volpe corre solo per il pranzo. Credo che Letta dovrà correre per salvarsi e salvare la vita del Partito democratico, e questo credo che gli possa dare una forza superiore a quella che di solito ci si mette per raggiungere l'ora del pranzo.
A me il PdL fa schifo quanto il M5S che sono entrambi contro gli immigrati, contro l'Europa e contro un Welfare che fa la qualità del nostro paese. Se si riuscirà a cavare succo da queste due rape, non potrà che essere un succo benefico, e che i pavidi e i rancorosi, stiano a guardare.
Per le critiche e per cambiar passo, c'è sempre tempo.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
se non vuoi che ti si risponda quello che già ti è stato risposto non chiedere quello che hai già chiesto (antico proverbio cinese)cireno ha scritto:Però anche voi fate delle belle urla, sane lamentazioni, critiche feroci verso il PD ma vi fermate là: diteci anche cosa avrebbero dovuto fare, quelli del PD? E per favore, non ditemi che "dovevano votare Rodotà".....altrimenti questo diventa un mantra perfino stucchevole, alla fine.
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Ecco fatto:
24/04/2013 13:00
Governo, incarico pieno a Enrico Letta
13.00
Governo, incarico pieno a Enrico Letta
Il presidente della Repubblica ha con-
ferito l'incarico pieno a Enrico Letta
per formare il governo.
Enrico Letta ha accettato con riserva.
Vi piaceva forse incarico pieno a Grillo o a Berlusconi?
Adesso Letta farà un governo e vedremo chi sarà ministro, e poi si presenterà con un programma in Parlamento (potrebbe essere il programma economico e istituzionale tracciato dai Saggi).
A me, di tutte le altre ipotesi piace di più questa. Voi fate come vi pare: gli sfrugugliamenti in democrazia non sono proibiti.
24/04/2013 13:00
Governo, incarico pieno a Enrico Letta
13.00
Governo, incarico pieno a Enrico Letta
Il presidente della Repubblica ha con-
ferito l'incarico pieno a Enrico Letta
per formare il governo.
Enrico Letta ha accettato con riserva.
Vi piaceva forse incarico pieno a Grillo o a Berlusconi?
Adesso Letta farà un governo e vedremo chi sarà ministro, e poi si presenterà con un programma in Parlamento (potrebbe essere il programma economico e istituzionale tracciato dai Saggi).
A me, di tutte le altre ipotesi piace di più questa. Voi fate come vi pare: gli sfrugugliamenti in democrazia non sono proibiti.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
e non è finita. Questa è una dichiarazione politica che è rivolta a tutti.
24/04/2013 13:20
Letta:governo non nasce a tutti i costi
13.20
Letta:governo non nasce a tutti i costi
"Ho accettato sentendo sulle spalle una
grande responsabilità perchè questa si-
tuazione inedita e fragile non può con-
tinuare. Il Paese sta aspettando un go-
verno". Lo ha detto Enrico Letta.Ma "il
governo non nascerà a tutti i costi,
nascerà se ci saranno le condizioni".
"Mi metto in questo impegno perché pen-
so che il Paese ha bisogno di risposte.
Specie quella parte dell'Italia che
soffre che ha bisogno di lavoro che non
c'è, le imprese che chiudono, i giovani
che vanno via dal Paese". E poi:"I gio-
vani sono la priorità".
Provate a rispondere!
24/04/2013 13:20
Letta:governo non nasce a tutti i costi
13.20
Letta:governo non nasce a tutti i costi
"Ho accettato sentendo sulle spalle una
grande responsabilità perchè questa si-
tuazione inedita e fragile non può con-
tinuare. Il Paese sta aspettando un go-
verno". Lo ha detto Enrico Letta.Ma "il
governo non nascerà a tutti i costi,
nascerà se ci saranno le condizioni".
"Mi metto in questo impegno perché pen-
so che il Paese ha bisogno di risposte.
Specie quella parte dell'Italia che
soffre che ha bisogno di lavoro che non
c'è, le imprese che chiudono, i giovani
che vanno via dal Paese". E poi:"I gio-
vani sono la priorità".
Provate a rispondere!
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
einrix ha scritto:
Basta indicare le alternative, anziché cercare di fare la storia con i Se e con i Ma.
La fantasia al potere vale anche oggi: per chi ce l'hà. Non era una fantasia quella di Berlinguer quando parlava di compromesso storico? Ed era forse perché amava la DC di quel tempo? Oppure perché capiva che occorreva sconfiggere l'avventurismo di chi premeva dall'interno e dall'esterno sul paese, per non rischiare di esserne schiacciati, come in Cile. Ci vuole fantasia per concepire un governo di larghe intese che risolva i problemi del paese, lo capisco, ma se la lotta politica ci ha portato sin qui, e se il paese ha votato cortocircuitando il Parlamento, non ci resta che la carta della fantasia, perché quella del rancoroso risentimento, com'è quello di Rikki e tanti altri, vale come il due di picche a briscola.
Sono curioso di vedere che governo si farà nonostante Rikki ed i suoi amici, e non escludo che quel governo, proprio perché costretto a correre, faccia persino bene. Non bisogna mai dimenticare che un coniglio quando corre, lo fa per salvarsi la vita, mentre una volpe corre solo per il pranzo. Credo che Letta dovrà correre per salvarsi e salvare la vita del Partito democratico, e questo credo che gli possa dare una forza superiore a quella che di solito ci si mette per raggiungere l'ora del pranzo.
A me il PdL fa schifo quanto il M5S che sono entrambi contro gli immigrati, contro l'Europa e contro un Welfare che fa la qualità del nostro paese. Se si riuscirà a cavare succo da queste due rape, non potrà che essere un succo benefico, e che i pavidi e i rancorosi, stiano a guardare.
Per le critiche e per cambiar passo, c'è sempre tempo.
ehm, rievocando il motto sessantottino intendevo ironizzare sulla fantasiosità di certe spiegazioni. chiedo scusa per non aver messo le faccine ma mi sembrava evidente.
Io non ho mai negato il diritto - che ho più volte esercitato - di cambiare opinione ma, quando l'ho fatto, ho sempre ritenuto doveroso, per rispetto dell'interlocutore, spiegarne il perchè nel modo più chiaro possibile.
Non mi spiacerebbe lo stesso tratttamento circa il fulmine sulla via di Damasco che ha fatto scoprire al pd (e immediatamente convinto i suoi sostenitori) che tutto quello che era stato detto in campagna elettorale e nei due mesi successivi non è più vero, perchè ieri era ridicolo pensare a un governo che mettesse assieme - ad es. e a prescindere dai nomi, solo simbolici - Damiano e Brunetta, mentre oggi tale governo dovrebbe "fare persino bene" assicurandoci magnifiche sorti e progressive, ecc. ecc. ecc.
Pretendo troppo?
giacchè vedo il post nel tentativo di inviare questo, ne approfitto per chiedere cosa si può rispondere al politichese privo non di ogni contenuto, ma di ogni ombra di contenuto, delle dichiarazioni di Letta. La priorità sono i giovani. D'accordo, chi non lo è?
Ospite- Ospite
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
ora diranno che è nipote del letta pdl,che una volta ha dichiarato che meglio votare per il pdl che per 5 stelle e tante altre cazzate.Letta è ben introdotto negli ambienti europei,ha esperienza di governo,è del pd ed è giovane.per le condizioni date è la migliore soluzione,speriamo che dal pd non emergano gelosie,faccia un governo con le migliori risorse del pd,metta d'alema agli esteri e vediamo cosa ne esce.all'inizio ci saranno mugugni,turbolenze varie ma se il governo riesce a fare quattro cose utili per il paese l'umore cambierà rapidamente.
freg53- Messaggi : 397
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
einrix ha scritto:
Basta indicare le alternative, anziché cercare di fare la storia con i Se e con i Ma.
La fantasia al potere vale anche oggi: per chi ce l'hà. Non era una fantasia quella di Berlinguer quando parlava di compromesso storico? Ed era forse perché amava la DC di quel tempo? Oppure perché capiva che occorreva sconfiggere l'avventurismo di chi premeva dall'interno e dall'esterno sul paese, per non rischiare di esserne schiacciati, come in Cile. Ci vuole fantasia per concepire un governo di larghe intese che risolva i problemi del paese, lo capisco, ma se la lotta politica ci ha portato sin qui, e se il paese ha votato cortocircuitando il Parlamento, non ci resta che la carta della fantasia, perché quella del rancoroso risentimento, com'è quello di Rikki e tanti altri, vale come il due di picche a briscola.
Sono curioso di vedere che governo si farà nonostante Rikki ed i suoi amici, e non escludo che quel governo, proprio perché costretto a correre, faccia persino bene. Non bisogna mai dimenticare che un coniglio quando corre, lo fa per salvarsi la vita, mentre una volpe corre solo per il pranzo. Credo che Letta dovrà correre per salvarsi e salvare la vita del Partito democratico, e questo credo che gli possa dare una forza superiore a quella che di solito ci si mette per raggiungere l'ora del pranzo.
A me il PdL fa schifo quanto il M5S che sono entrambi contro gli immigrati, contro l'Europa e contro un Welfare che fa la qualità del nostro paese. Se si riuscirà a cavare succo da queste due rape, non potrà che essere un succo benefico, e che i pavidi e i rancorosi, stiano a guardare.
Per le critiche e per cambiar passo, c'è sempre tempo.
Caro amico einrix, ieri sera mia moglie mi ha detto, testualmente “di solito sei strano, e pazienza, ma adesso sei anche diventato intrattabile. Sai cosa ti dico? Che vado dieci giorni a Abano a riposarmi il cervello” e io devo riconoscere che fa bene, perché ha ragione: un po’ per questo disturbo al pancreas che mi fa diventare nevrotico e molto per la situazione che mi costringe a vedere ancora Berlusconi sorridere soddisfatto per come si sono svolte le cose, una faccenda che mi fa girare le p…. a elica.
Io discuto con gli amici del forum, ribatto le loro accuse ma, nel mio animo, so che hanno molte ragioni e allora, discutendo con loro cerco, con un certo affanno, di trovare scuse anche a me stesso: abbiamo tanto lottato per sentirci promettere “!mai più con Berlusconi” e ora ce lo troviamo sullo stomaco, trionfante e tronfio per aver indovinato tutto negli ultimi sei mesi, una strada che l’ha portato secondo i sondaggi ad avere la maggioranza dei consensi in caso di elezioni e uno come me come potrebbe essere non dico soddisfatto ma almeno tranquillo?
Bella la tua frase sul coniglio che corre lontano dalla volpe, bella e centrata: speriamo solo che il coniglio Letta ce la faccia a salvare il coniglio Italia e il coniglio PD.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
freg53 ha scritto:ora diranno che è nipote del letta pdl,che una volta ha dichiarato che meglio votare per il pdl che per 5 stelle e tante altre cazzate.Letta è ben introdotto negli ambienti europei,ha esperienza di governo,è del pd ed è giovane.per le condizioni date è la migliore soluzione,speriamo che dal pd non emergano gelosie,faccia un governo con le migliori risorse del pd,metta d'alema agli esteri e vediamo cosa ne esce.all'inizio ci saranno mugugni,turbolenze varie ma se il governo riesce a fare quattro cose utili per il paese l'umore cambierà rapidamente.
agli esteri ci può andare solo Monti, vedrai.
cireno- Messaggi : 1510
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Bessarione13 ha scritto:
ehm, rievocando il motto sessantottino intendevo ironizzare sulla fantasiosità di certe spiegazioni. chiedo scusa per non aver messo le faccine ma mi sembrava evidente.
Io non ho mai negato il diritto - che ho più volte esercitato - di cambiare opinione ma, quando l'ho fatto, ho sempre ritenuto doveroso, per rispetto dell'interlocutore, spiegarne il perchè nel modo più chiaro possibile.
Non mi spiacerebbe lo stesso tratttamento circa il fulmine sulla via di Damasco che ha fatto scoprire al pd (e immediatamente convinto i suoi sostenitori) che tutto quello che era stato detto in campagna elettorale e nei due mesi successivi non è più vero, perchè ieri era ridicolo pensare a un governo che mettesse assieme - ad es. e a prescindere dai nomi, solo simbolici - Damiano e Brunetta, mentre oggi tale governo dovrebbe "fare persino bene" assicurandoci magnifiche sorti e progressive, ecc. ecc. ecc.
Pretendo troppo?
giacchè vedo il post nel tentativo di inviare questo, ne approfitto per chiedere cosa si può rispondere al politichese privo non di ogni contenuto, ma di ogni ombra di contenuto, delle dichiarazioni di Letta. La priorità sono i giovani. D'accordo, chi non lo è?
Eh! no, Bessarione. Prima un sacco di gente deve spiegarmi perché ha votato Turigliatto, Ingroia, Grillo, poi vedrai che sarà facilissimo spiegare il perché si sia giunti a non avere più il programma di Bersani e a ritrovarci con Letta che se trova un sostegno , quello sarà soltanto a destra.
Ripeto: la storia non si fa con i se e i ma, ma decidendo sempre la prossima mossa. Oggi, che mosse ha il PD da fare?
Deve presentare alle camere un governo, ed è quello che Letta sta facendo, pur precisando che non lo farà a tutti i costi.
Vediamo che governo proporrà, e poi dovranno essere Camera e Senato che decideranno di dargli la fiducia. Posso solo dire che preferisco sia Letta a guidare questo governo, piuttosto che Grillo o Berlusconi. Poi dopo, il resto si vedrà
E se qualcuno volesse tornare indietro a dire, si, però, ma, il presidente, bim, bum, bam... Deve farsene una ragione, tutte quelle cose non c'entrano più; qualunque fosse il cittadino del Colle, quello del governo era un nodo a cui ci si arrivava così: con il PD che avendo la maggioranza alla camera è al centro della responsabilità di guidare un governo, ed un Parlamento che deve decidere, con le sue componenti, sul che fare, e se sostenerlo. La sola aggravante a questo quadro è l'azione dei franchi tiratori del PD se rientrano malauguratamente in azione. Oggi, senza di loro, sulla carta, vi è una prospettiva di esecutivo, con loro la situazione diverrebbe sempre più drammatica, non tanto per il PD, ma per il Paese.
Quindi, non ci resta che aspettare che venga tolta la riserva di Letta all'incarico, il giuramento del governo nelle mani del Presidente della Repubblica, l'esposizione del Programma, e poi la fiducia delle camere. Il resto è tutto pour parler, legittimo quanto si vuole, ma inutile.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Dimenticavo...
Poiché non ho la verità in tasca, vi ringrazio per il contraddittorio che mi consentite di fare, senza il quale avrei difficoltà a riflettere così a lungo su fatti e avvenimenti che ad una prima impressione possono apparire diversi.
Poi, certo, il mio punto di vista si sostiene solo con certe motivazioni, che in ognuno di noi sono diverse. Neppure io immaginavo che la storia potesse evolvere a questo modo, e ad essere sincero, neppure so come potrà evolvere nel futuro, tante sono le variabili che entrano in campo.
Il bello delle nostre discussioni consiste proprio nella possibilità di mettere a confronto i nostri punti di vista, di fronte ai problemi che si manifestano con tutta la durezza dei tempi difficili.
Grazie ancora. E questo lo ritengo un successo proprio della fondazione di questo nuovo forum dove le discussioni franche si mantengono rispettose del punto di vista di ogni altro interlocutore.
Poiché non ho la verità in tasca, vi ringrazio per il contraddittorio che mi consentite di fare, senza il quale avrei difficoltà a riflettere così a lungo su fatti e avvenimenti che ad una prima impressione possono apparire diversi.
Poi, certo, il mio punto di vista si sostiene solo con certe motivazioni, che in ognuno di noi sono diverse. Neppure io immaginavo che la storia potesse evolvere a questo modo, e ad essere sincero, neppure so come potrà evolvere nel futuro, tante sono le variabili che entrano in campo.
Il bello delle nostre discussioni consiste proprio nella possibilità di mettere a confronto i nostri punti di vista, di fronte ai problemi che si manifestano con tutta la durezza dei tempi difficili.
Grazie ancora. E questo lo ritengo un successo proprio della fondazione di questo nuovo forum dove le discussioni franche si mantengono rispettose del punto di vista di ogni altro interlocutore.
einrix- Messaggi : 10607
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Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
Eh! no, einrix, la gente che ha votato Turigliatto o Berlusconi non deve spiegare proprio niente, perchè ha liberamente esercitato il proprio diritto di voto. È chi i voti li riceve che deve spiegare come li gestisce e, per quel che riguarda il pd, i motivi dei suoi zig-zag e inversioni di rotta di 180°!
Tale spiegazione - seria, ripeto, che gli orecchini al naso li portano in pochi - il pd non l'ha ancora data, nè la trovo in chi sembra avere un atteggiamento benevolo nei suoi confronti.
A una prima lettura, il resto del tuo discorso mi è apparso un diversivo per sviare l'attenzione dalla questione di cui sopra e indubbiamente lo è, ma penso (e spero) solo inconsciamente e pertanto ti rispondo.
La storia non si fa con i se, ma questo non può significare che non ci si possa fare un giudizio sulla storia, sui suoi protagonisti e sui loro comportamenti, se non altro per evitare di commettere gli stessi errori.
Non posso dire che se il patto Molotov-Ribentrop non fosse stato stipulato la guerra non sarebbe scoppiata o avrebbe fatto meno morti, ma posso dire che fu un errore di Stalin, così come non posso dire cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la guerra del VietNam, ma posso ritenere che fu un'aggressione ingiustificata nei confronti di quel popolo e, a ben vedere, un errore anche dal punto di vista dei complessivi interessi USA; e così via.
Omettere le spiegazioni e i giudizi non serve a niente se non, appunto, a commettere di nuovo gli stessi errori.
Troppo comodo dire "ormai è fatta, non ne parliamo più e guardiamo avanti": pensa, ad es., se ti dicesse così la tua compagna, di ritorno da un casinò dove si fosse giocato non solo il suo patrimonio, ma anche il tuo! che è poi quello che il pd ha fatto, buttando al vento, senza nemmeno tentarla, un'occasione che non era solo sua, ma di tutti i democratici e progressisti del Paese.
La casella del PdR era la casella più importante del gioco e averla occupata con una persona che necessariamente dovrà lasciarla prima del tempo rischia di lasciarla libera per Berlusconi che quando gli farà comodo - come solo il pd può non immaginare, giacchè applica la pratica di rimozione dell'esame dei prorpi errori da te sponsorizzata - farà cadere il governo Letta, addossando ai "comunisti" la responsabilità delle durissime scelte che il governo sarà costretto a prendere (vista la sua composizione, a carico dei "soliti noti" come è già successo con Monti) e vincendo a man bassa le successive elezioni.
Ti meraviglia che qualcuno sia un po' incazzato?
P.S.: non è che Letta se troverà sostegno lo troverà solo a destra. Letta deve fare un governo con la destra, perchè così è stato deciso nel momneto in cui si è riconfermato Napolitano che, da reale capo del governo quale egli è ormai diventato, lo ha esplicitamente - per chi sa leggere - detto nel suo discorso.
Tale spiegazione - seria, ripeto, che gli orecchini al naso li portano in pochi - il pd non l'ha ancora data, nè la trovo in chi sembra avere un atteggiamento benevolo nei suoi confronti.
A una prima lettura, il resto del tuo discorso mi è apparso un diversivo per sviare l'attenzione dalla questione di cui sopra e indubbiamente lo è, ma penso (e spero) solo inconsciamente e pertanto ti rispondo.
La storia non si fa con i se, ma questo non può significare che non ci si possa fare un giudizio sulla storia, sui suoi protagonisti e sui loro comportamenti, se non altro per evitare di commettere gli stessi errori.
Non posso dire che se il patto Molotov-Ribentrop non fosse stato stipulato la guerra non sarebbe scoppiata o avrebbe fatto meno morti, ma posso dire che fu un errore di Stalin, così come non posso dire cosa sarebbe successo se non ci fosse stata la guerra del VietNam, ma posso ritenere che fu un'aggressione ingiustificata nei confronti di quel popolo e, a ben vedere, un errore anche dal punto di vista dei complessivi interessi USA; e così via.
Omettere le spiegazioni e i giudizi non serve a niente se non, appunto, a commettere di nuovo gli stessi errori.
Troppo comodo dire "ormai è fatta, non ne parliamo più e guardiamo avanti": pensa, ad es., se ti dicesse così la tua compagna, di ritorno da un casinò dove si fosse giocato non solo il suo patrimonio, ma anche il tuo! che è poi quello che il pd ha fatto, buttando al vento, senza nemmeno tentarla, un'occasione che non era solo sua, ma di tutti i democratici e progressisti del Paese.
La casella del PdR era la casella più importante del gioco e averla occupata con una persona che necessariamente dovrà lasciarla prima del tempo rischia di lasciarla libera per Berlusconi che quando gli farà comodo - come solo il pd può non immaginare, giacchè applica la pratica di rimozione dell'esame dei prorpi errori da te sponsorizzata - farà cadere il governo Letta, addossando ai "comunisti" la responsabilità delle durissime scelte che il governo sarà costretto a prendere (vista la sua composizione, a carico dei "soliti noti" come è già successo con Monti) e vincendo a man bassa le successive elezioni.
Ti meraviglia che qualcuno sia un po' incazzato?
P.S.: non è che Letta se troverà sostegno lo troverà solo a destra. Letta deve fare un governo con la destra, perchè così è stato deciso nel momneto in cui si è riconfermato Napolitano che, da reale capo del governo quale egli è ormai diventato, lo ha esplicitamente - per chi sa leggere - detto nel suo discorso.
Ospite- Ospite
Re: Lettera di Rodotà a la Repubblica
cireno ha scritto:
Quindi tu e3scludi che la democrazia italiana possa correre altri pericoli? Quindi tu vorresti che SOLO Berlusconi debba essere considerato il pericolo per il Paese? Quindi tu saresti dell'idea che il PD dovrebbe, o meglio si sarebbe dovuto inchinare alle stronzate di Grillo per odio nei confronti di Berlusconi?
Io non sono d'accordo: Berlusconi sappiamo chi è, Berlusconi i danni che doveva fare li ha fatti ormai lui è lì solo per cercare di pararsi il culo, per cercare di salvare anche le sue aziende che non è che vanno così bene. Io, che non sopporto Berlusconi nemmeno come presidente del mio Milan, oggi vedo altri pericoli all'orizzonte, pericoli che ancora non si sono del tutto sviluppati ma che meritano di essere attentamente tenuti d'occhio.
Berlusconi è ancora vivo e lotta contro di noi, con un potere mediatico completamente intatto, un conflitto d'interessi che non è diventato meno venefico solo perchè è ormai un luogo comune, e una spregiudicatezza disonesta che Grillo e Casaleggio possono solo pareggiare, ammesso che siano davvero della stessa pasta.
Le obiezioni verso il populismo grillino sono di natura diversa e diversa è la lotta che bisogna fare contro questo nemico.
Quello che è certo è che lottare su due fronti, dopo che hai avuto la possibilità, forse, di eliminarne uno, è da pessimi strateghi - e Berlusconi era, al momento, l'unico che si poteva sperare di eliminare, togliendo allo stesso tempo una paletta di terreno sotto i piedi di Grillo e venendo incontro al desiderio lungamente represso dell'elettorato di centro-sinistra.
I casi sono due, come ha già detto qualcuno: o è un caso di follia, o c'è sotto qualcosa che non sappiamo, un ricatto pesante o una minaccia - non dimentichiamo che Berlusconi è stato a lungo ai vertici del potere e che ha dimostrato di saperlo usare senza scrupoli. Fantapolitica? Sì, ma non più fantasy di come si è comportato il PD.
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