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Riuscirà mr Renzi....

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Messaggio Da einrix Lun 11 Apr 2016, 18:19

PRESIDENTE. Prendo atto che i relatori non ritengono di replicare. 
  Ha facoltà di replicare il Presidente del Consiglio dei ministri.

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, onorevoli deputati, è con una certa emozione che intervengo qui, oggi, per rendere innanzitutto omaggio in modo formale e sostanziale a questo Parlamento, anche a quella parte di Parlamento che ha deciso di non partecipare a questo mio intervento, ma nulla toglie al valore di quello che essi, anche loro, hanno fatto, insieme naturalmente ai parlamentari, ai deputati in questo caso, della maggioranza delle riforme, che hanno lavorato con grande determinazione e con grande tenacia. Lo dico senza formalismi,
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lo dico con il cuore in mano: siamo a un passaggio straordinario. Io vorrei dire grazie a lei, signora Presidente, al suo Ufficio di Presidenza, alle collaboratrici e ai collaboratori che hanno reso possibile ciò che è accaduto e ciò che sta accadendo. Vorrei dire grazie a tutti i capigruppo che si sono succeduti, i capigruppo che hanno lavorato, ai membri della Commissione affari costituzionali, e da parte del Governo, al Ministro e a tutti i sottosegretari che sono qua, perché quello che sta avvenendo in queste ore è un passaggio al quale non tutti credevano e in molti casi, anche noi, pensavamo di non credere più. È un passaggio storico per il nostro Paese. C’è un unico modo con il quale io posso essere minimamente in grado di restituire questo sentimento di riconoscenza e cioè quello di prendere, come ho fatto in queste settimane, riguardare, uno per uno i punti che sono venuti dalle opposizioni, e anche in alcuni casi dalla maggioranza, di critica e rispondere nel merito. Non abituatevi dunque a questo tipo di intervento, solitamente i miei discorsi in Parlamento sono molto diversi, ma questa volta mi sono preparato, uno per uno, sui singoli punti che sono venuti dalle minoranze, per poter esprimere le motivazioni di merito per le quali questo passaggio è un passaggio straordinario. 
  La storia parlamentare italiana parlerà a lungo di questa giornata ed ha ragione il deputato Invernizzi, che ha parlato qualche istante fa, c’è un senatore a cui dobbiamo tutto. È un senatore che non è qui, ha sbagliato il nome di quel senatore, ma è un senatore senza il quale tutto questo passaggio non sarebbe stato possibile. Vorrei che il primo pensiero di quest'Aula, in questo mio intervento, fosse per il senatore a vita Giorgio Napolitano (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC) e Scelta Civica per l'Italia).
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  È stato il senatore Giorgio Napolitano in un intervento che fu applaudito anche da una parte di coloro i quali non sono qua, fatto in questa stessa Aula, di fronte al Parlamento riunito in seduta comune per il giuramento del Presidente della Repubblica, nell'aprile del 2013, a utilizzare parole sferzanti, ma cariche di verità, nei confronti della classe politica, a sfidare voi parlamentari della Repubblica a fare di questa legislatura, la legislatura delle riforme, a dare un'ulteriore opportunità alla classe politica minata dall'incapacità di eleggere il Presidente della Repubblica, anche a costo di un sacrificio personale che vide quel Presidente della Repubblica dover cambiare posizione rispetto a quello che aveva espresso con grande determinazione e tenacia. Siamo qui perché il Presidente Napolitano ci ha stimolato e invitato, ma siamo qui anche perché finalmente la classe politica mostra il meglio di se stessa. Per la prima volta la politica riforma se stessa in modo compiuto e organico, non altrettanto hanno fatto altre parti delle classi dirigenti di questo Paese. Vorrei che dal Parlamento, vorrei che dalla Camera dei Deputati, arrivasse forte il messaggio e lo dico io che non faccio parte della Camera dei deputati, e lo dico io che non faccio parte del Senato della Repubblica: le parlamentari, i parlamentari, hanno dato una grandissima lezione di dignità al resto della classe dirigente di questo Paese, dimostrandosi, certo con tutte le difficoltà e i limiti (io non mi nascondo che ci sono dei punti aperti di questa riforma), in grado di far vedere che la politica quando è sfidata in positivo è capace di far vedere la pagina più bella. È accaduto questo, noi non ce ne dimentichiamo e io sono qui a nome del Governo innanzitutto per rendervi omaggio e per esprimere la mia gratitudine. Oggi la classe politica dà una lezione a tanti. 
  Che cosa è questa riforma ? Lo sapete, c’è bisogno forse soltanto per gli atti di ridire quello che già tutti noi conosciamo in modo diffuso. Cambia la composizione del Senato, cambia finalmente il rapporto di fiducia tra le Camere e il Governo, viene riservato alla sola Camera dei deputati, cambia lo status di senatore, cambiamo le funzioni del Senato. Il bicameralismo paritario che era stato un elemento di grande discussione e di compromesso alla meno in sede di Assemblea

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costituente, viene meno. Il bicameralismo paritario che era stato unanimemente ritenuto un tabù da abbattere, da destra e da sinistra, in tutti i programmi elettorali viene finalmente meno. Il procedimento legislativo viene reso più semplice. Ho molto apprezzato le considerazioni dell'onorevole Sanna anche rispetto alle possibili problematiche, specie in una prima fase. Ma il fatto che si diano dei tempi certi, in particolar modo per l'istituto del voto a data certa, consente di superare un vulnus della storia costituzionale, cioè l'abuso della decretazione d'urgenza, abuso dal quale non possiamo ritenerci immuni neanche noi, voglio essere con molta franchezza trasparente nei vostri confronti. Non si toccano i sistemi di pesi e contrappesi che sono stati oggetto di grandi discussioni. Certo viene modificata la norma sull'elezione del Capo dello Stato, è il Parlamento in seduta comune che elegge il Capo dello Stato, senza l'integrazione della composizione con i delegati regionali, ma sono modificati i quorum per l'elezione. Si interviene pesantemente sul Titolo V, rendendo lo Stato responsabile maggiore anche in considerazione di modifiche da apportare, da apporre, a una precedente riforma i cui effetti hanno sicuramente delle luci e molte ombre. Viene soppressa la competenza legislativa concorrente, è introdotta una riserva alla legge statale per la definizione degli indicatori dei costi e fabbisogni standard, vengono modificati gli istituti di democrazia diretta e gli strumenti di partecipazione con un lavoro, è stato ricordato prima, di grande partecipazione da parte delle opposizioni e anche di una parte significativa della maggioranza, si sopprimono alcuni enti. 
  Vorrei prima di entrare nel merito delle 25 note di distinzione che vorrei rapidissimamente fare, sottolineare che si è lavorato in modo molto significativo. Si è lavorato per 173 sedute, al 7 di aprile, erano state 170 quelle dell'Assemblea costituente. L'Assemblea costituente aveva avuto 606 votazioni, 292 approvazioni e 315 respingimenti, 5.271 sono state le votazioni in questo procedimento. In sede di Assemblea costituente vi erano stati 1.090 interventi, sono stati 4.776 senza considerare quelli di oggi. Sono state presentate 1.663 proposte emendative in sede di Assemblea costituente, 83.322.708 in questo passaggio. 
  Si domandino, i signori del Parlamento, se l'utilizzo strumentale della discussione parlamentare è venuto da chi è stato pronto al dibattito e al dialogo in tutte le sedi e in tutte le
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forme o da chi ha proceduto a portare 83 milioni di emendamenti, con l'unico obiettivo di non discutere nel merito quelli su cui si poteva trovare un punto di convergenza. Sono state tante e numerose le modifiche che sono state introdotte da questo dibattito parlamentare; io non entro nel merito se queste siano migliori o peggiori rispetto alle nostre aspettative, sono le modifiche del Parlamento e io, signori del Parlamento, mi inchino di fronte alla volontà popolare che chi difende la Costituzione dovrebbe sapere esprimere attraverso le indicazioni dei deputati e dei senatori. Chi oggi difende la volontà costituzionale o pensa di difendere la Costituzione e utilizza l'argomento del «caro Presidente del Consiglio chi ti ha eletto ?», semplicemente non si rende conto che ciò che viene detto dalla Costituzione è che il Presidente del Consiglio non è eletto dai cittadini, ma gode di un rapporto di fiducia con il Parlamento della Repubblica (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC) e Scelta Civica per l'Italia). La superficialità, l'improvvisazione di chi si trova a proprio agio fuori dalle Aule del Parlamento molto più che dentro, nel dibattito costituzionale, è un elemento sul quale i cittadini sapranno riflettere, anche perché in tanti dicono: andiamo fuori del Parlamento per chiedere che prima o poi si vada a votare. Quando andremo a votare, tanti di loro resteranno fuori dal Parlamento e non credo che sarà un problema per la stragrande maggioranza degli elettori medesimi (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia)
  Credo che ci sia bisogno di entrare nel merito della discussione sui 25 punti che le opposizioni hanno segnalato, non prima di aver tolto due elementi dal campo. Il primo: si dice che questa è la Costituzione più bella del mondo e che è intoccabile; sono valutazioni molto belle, molto suggestive, ci danno quel valore di appartenenza che io credo vada considerato un punto positivo. Non ci prendiamo in giro, perché qualcuno di noi, tutti voi meglio di me, ma qualcuno di noi lo ha fatto non perché doveva votare, ma perché ha studiato, come tutti gli altri, giurisprudenza o diritto costituzionale, ricorda che il dibattito in Assemblea costituente e negli anni immediatamente successivi non era un dibattito pieno di frasi modello «questa è la Costituzione più bella del mondo». Meuccio Ruini, 22 dicembre 1947, parla all'Assemblea costituente in qualità di relatore del testo e dice: la seconda parte
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della Costituzione, Ordinamento della Repubblica, ha presentato gravi difficoltà, non abbiamo risolto con piena soddisfazione tutti i problemi istituzionali, ad esempio per la composizione delle due Camere e per il sistema elettorale. Lo dice il 22 dicembre del 1947, qualche giorno prima della firma di De Nicola, il relatore di quel dibattito. Ma chi di noi ama, vorrei dire, profondamente ama, il contributo di una parte, noi amiamo il contributo di tutti, ma in particolar modo della sinistra cattolica in quel dibattito, deve ricordare che non soltanto furono numerosi gli interventi dei professori, i professorini, come li chiamavano, in sede di Assemblea costituente, ma vi furono degli appuntamenti immediatamente successivi dei quali non posso darvi conto in modo compiuto, ma che sicuramente conoscete meglio di me, e che vorrei invitare ad andare a rileggere, ad esempio andando a prendere il convegno dell'Unione Giuristi Cattolici del 1951; io ci sono affezionato perché fu il primo intervento di La Pira da sindaco e andò a parlare, però, nella sua veste, tornando per una volta a fare un dibattito nazionale, e dice delle cose meravigliose sul rapporto tra sogno, attese della povera gente e classe politica. Non ne parlo in questa sede. Vorrei, però, citare Giuseppe Dossetti. La sua relazione al convegno nazionale di studi dell'Unione Giuristi Cattolici del 1951 cita testualmente, parlando della crisi del sistema costituzionale italiano, tre anni dopo: è stato strutturalmente predisposto – si riferisce al sistema costituzionale italiano – sulla premessa di un contrappeso reciproco di poteri e quindi di un funzionamento complesso, lento e raro, come quello di uno Stato che non avesse da compiere che pochi e infrequenti atti sia normativi che esecutivi.
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  Quello su cui avete legiferato e vi accingete a legiferare in via definitiva è una parte della Costituzione che lo stesso costituente – quei costituenti che abbiamo come delle figurine e che dovremmo però imparare a leggere e a rileggere – già dopo pochi mesi considerava deficitaria per la realizzazione di una compiuta democrazia. Vado rapidissimo sui 25 punti, perché non voglio abusare della vostra pazienza. C’è un punto, però, che voglio sottolineare, l'onorevole Sanna ha già discusso di questo anche in polemica con l'onorevole Scotto: la riforma non doveva essere proposta dal Governo, le riforme costituzionali devono essere d'iniziativa strettamente parlamentare. Lo dico all'onorevole Scotto che mi ha accusato di non aver ascoltato le sue, e quelle di altri, considerazioni; è una critica che rispetto, come tutte le critiche vanno rispettate, ma è una critica profondamente ingiusta. Vorrei citare all'onorevole Scotto, se solo fosse qui presente, ma ha detto che leggerà gli atti, ciò che Umberto Terracini, non propriamente un pericoloso sovversivo, ebbe modo di dire nella seduta di Sottocommissione del 15 gennaio 1947, sto andando a braccio perché non trovo il foglio, ma credo che fosse il 15 gennaio 1947. Alla domanda di Piccioni che chiedeva se si potesse evitare l'iniziativa del Governo su questi temi, Terracini rispose in modo molto puntuale, contestando la dichiarazione di Piccioni e mettendo ai voti la possibilità che il Governo avesse l'iniziativa anche sui temi della revisione costituzionale. La Sottocommissione votò la proposta Terracini, approvandola. Dunque, il primo punto in discussione – le riforme non dovevano essere proposte dal Governo – è stato autorevolmente sciolto, non già dall'esempio, come pure Sanna ha spiegato in modo ineccepibile, di numerosi Governi che si sono succeduti e che hanno portato iniziative di revisione costituzionale con firma del Governo, ma addirittura dal presidente Terracini che, prendendo la parola, chiese il voto su questo e, quindi, dalla discussione dell'Assemblea costituente medesima. Si vuole difendere i lavori della Costituente, ma poi ci si scorda di leggerli. 
  Secondo punto: le riforme costituzionali si fanno tutti insieme. Lo dico in particolar modo a quella che è stata e che è una parte dell'accordo istituzionale e costituzionale: noi non

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abbiamo cambiato idea rispetto al testo che oggi andiamo, andate a votare, o comunque nelle prossime ore. L'argomento che ha portato una parte di questo Parlamento a venir meno alla parola data e all'impegno preso non ha a che vedere con il contenuto della revisione costituzionale, il che sarebbe comunque del tutto legittimo, ha a che vedere con il fatto che questo Parlamento in seduta comune, peraltro, con il voto a scrutinio segreto di molti di quello stesso gruppo, ha eletto Presidente della Repubblica quel galantuomo che risponde al nome di Sergio Mattarella, contro i desiderata del leader di quel partito medesimo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC), Scelta Civica per l'Italia, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero, Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani)). Noi abbiamo tentato di avere una maggioranza più ampia, ma messi al bivio di dover bloccare quell'intervento, perché qualcuno aveva cambiato idea sul nome del Presidente della Repubblica, e mantenersi fedeli all'impegno preso con il Presidente della Repubblica precedente e con la credibilità del sistema politico italiano non abbiamo avuto dubbi nello scegliere la dignità, la coerenza e l'uniformità di giudizio. 
  Terzo punto: nel varare le riforme sono state fatte, in Parlamento, forzature inaccettabili. Credo che l'unica forzatura realmente fatta sia stata presentare 83 milioni di emendamenti. Non avevamo alternative a quella di andare avanti anche utilizzando tutti gli strumenti del Regolamento per poter arrivare a conclusione, altrimenti sarebbe stato il blocco. Ricordo che in più di una circostanza i senatori e i deputati che fanno riferimento allo schieramento di una parte del centrodestra hanno più volte detto: non ci sono i numeri, li bloccheremo, l'ostruzionismo fermerà questi dilettanti improvvisati. Non è stata una previsione azzeccata. 
  Punto numero 4: la riforma è stata fatta in modo affrettato. Ho già mostrato i tempi e le sedute, più dei lavori dell'Assemblea costituente. Se il referendum andrà come io auspico che vada, saranno passati esattamente 30 mesi, sei letture parlamentari, esami e votazioni, prima in Commissione e poi in Aula, migliaia di emendamenti; non si ricorda nella storia costituzionale un dibattito così lungo e prolungato come quello avuto da questa revisione costituzionale.
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  In nessun argomento c’è stata una partecipazione di così tanti relatori e interventi come quella in questa discussione che il Parlamento di questa legislatura si accinge a concludere. Il punto numero 5 lo ha già spiegato il deputato Sanna: la riforma è illegittima perché votata da un Parlamento eletto sulla base di una legge elettorale dichiarata illegittima dalla Corte costituzionale. Si fa riferimento alla sentenza n. 1 del 2014. In tale sentenza, la Corte costituzionale esprime in modo chiaro che l'illegittimità della legge – si chiama legge Calderoli, quella giudicata illegittima – non travolge la legittimazione giuridica né politica delle Camere della XVI legislatura. Questo è il dettato della sentenza della Corte costituzionale. 
  A questo si aggiunge non soltanto la volontà del Parlamento, perché il Parlamento avrebbe potuto prendere una decisione diversa nella sua sovranità, ma anche le considerazioni conformi dell'allora Presidente della Repubblica e dell'attuale Presidente della Repubblica. Ricordo, soltanto da ultimo, per citare il Presidente della Repubblica Mattarella, il suo intervento alla Columbia University dell'11 febbraio del 2016. La realtà è da una parte diversa da quella delle chiacchiere. Sesto punto: il Governo e la maggioranza non avrebbero dovuto chiedere o auspicare il referendum. Sì, è vero, la Costituzione permette, come garanzia democratica, a una minoranza parlamentare del 20 per cento di chiedere il referendum confermativo, ma questo non impone o non esclude che altri parlamentari possano chiedere che si vada a votare su questo. 
  Aggiungo: è stato frutto di un accordo politico. Il Governo è andato in Aula, in Senato, sulla base di una richiesta dei capigruppo della maggioranza, perché il lavoro che hanno fatto il Senato e la Camera per modificare questo testo è tutt'altro che banale. Allora i capigruppo ci chiesero di prendere un impegno solenne, come Governo e come maggioranza, per andare al referendum confermativo. Stiamo rispettando un impegno preso con i parlamentari. Settimo punto: non si doveva fare del referendum oggetto di una strumentalizzazione politica, legando a questo la vita del Governo. È una critica che è rivolta, in particolar modo, alla mia persona e alle dichiarazioni che ho fatto fin da qualche mese fa. 
  Vorrei confermarle e, se possibile, ribadirle. La nascita di questo Governo è dovuta al fatto che l'Esecutivo precedente si
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trovava in una condizione di stagnazione. L'accettazione dell'incarico di Presidente del Consiglio è stata subordinata all'impegno preso con il Presidente della Repubblica e con i deputati e i senatori a realizzare una serie di riforme, che possono piacere o meno. Nel momento in cui sulla più importante di queste riforme non vi fosse il consenso popolare tale da far cadere il castello della riforma stessa, è principio di serietà politica trarre le conseguenze. La Costituzione più bella del mondo non si tocca: sono almeno cinque gli articoli già cancellati, sono almeno 15 le modifiche già fatte. Numero nove: la riforma crea troppe incertezze, creerà contenzioso. Non vi è dubbio, perché mi piace essere sincero, che vi siano dei punti che dovranno essere chiariti. Qualsiasi riforma contiene dei margini di incertezza per definizione, non può che essere così: se tu metti a raffronto un testo che vige da quindici anni o da settant'anni e uno che è appena entrato in vigore, è giocoforza che vi siano delle valutazioni diverse, ma questa è una riforma che rende più chiaro e più semplice il nostro Paese. 
  Punto numero 10: avete fatto una riforma della Costituzione per risparmiare. Credo che chi ha seguito il dibattito degli ultimi vent'anni e non è stato ibernato o non è stato in vacanza su Marte sa che il problema della semplificazione delle regole del gioco democratico non deriva da un'esigenza di natura economicistica. Altre sono state le misure prese con finalità economica e/o economicistica: mi riferisco, ad esempio, alla modifica fatta dal Parlamento precedente, della legislatura precedente, sull'articolo 81 della Costituzione. Questa riforma, alla fine, farà risparmiare i cittadini ? Sì ! Non lo considero un elemento negativo, ma non è il motivo dal quale abbiamo preso le mosse. 
  Entro su punti un pochino più delicati. La riforma – critica numero 11 emersa dal dibattito parlamentare, che, come vedete, abbiamo ascoltato, studiato e valutato – mette le istituzioni in mano a una sola forza politica, in particolar modo in combinazione con l'approvazione di una nuova legge elettorale.
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  Si dice che la clausola di supremazia prevista dal comma 4 del nuovo articolo 117, del 117 novellato, avvilisce l'autonomia regionale: io dico che ne costituisce elemento di garanzia. Si dice che i limiti alle regioni (punto ventunesimo) in materia di costi della politica umiliano l'autonomia delle regioni: credo che esaltino la dignità dell'essere consiglieri regionali, dopo tante pagine di scandalo alle quali abbiamo avuto modo di assistere. Si dice – lo fanno anche autorevoli professori, anche alcuni professori con i quali ho avuto la buona sorte di poter studiare da studente – che la scelta di abolire la legislazione concorrente costituisce un errore: io credo che sia stato un clamoroso errore aver impostato la concorrente come è stato fatto con la riforma del 2001. Si dice (punto ventitreesimo) che non sono state riformate le regioni a statuto speciale; e si dice una cosa vera: non sono state riformate. In parte perché, come sapete, in un caso vi è un Trattato di natura internazionale: mi riferisco alla provincia autonoma di Bolzano; ma anche perché non vi era in questo Parlamento una maggioranza sufficiente ad approfondire questa discussione; ed è bene dirlo con grande chiarezza: avendo anche molti opinioni diverse sul singolo punto. 
  Le ultime due questioni. Non è opportuno che il Senato elegga due giudici della Corte: è stata una discussione su cui Camera e Senato hanno vivacemente pugnato. Credo che si sia trovato un compromesso che assicura alla Corte costituzionale un livello di qualità indiscutibile. E infine, che l'elezione del Presidente della Repubblica non è ben disciplinata. Qui occorre mettersi d'accordo: se si vuole che nessuna forza politica da sola posso di norma eleggere il Presidente, salvo che conquisti una valanga di voti imprevedibile, occorrono dei quorum alti. La riforma fa questa scelta, e prevede che non si possa mai scendere sotto i tre quinti dei votanti. Da questo punto di vista si introduce un elemento discutibile: io per esempio nella discussione in sede di Governo avevo un'opinione diversa; però che è un elemento di garanzia, perché è del tutto naturale e fisiologico che andare ad eleggere con i tre quinti dei votanti significa avere un numero importante di consenso. Naturalmente, l'esperienza dirà se questo è un punto sul quale il consenso che è stato raggiunto ha valore o meno.

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  Vi sono molte altre critiche, ma devo concludere per ragioni di tempo. Il punto politico – e torno all'amata politica, dopo 25 considerazioni di merito, che però potrebbero allargarsi e contenere tutte le modifiche proposte per i referendum e per la modifica di quorum, Sanna lo ha già spiegato; e anche la parte costituzionale in cui si affida ad una legge costituzionale la possibilità di disciplinare l'istituto referendario, che è un tema molto interessante: l'istituto referendario del referendum propositivo, costituendo con ciò un'innovazione significativa rispetto alla tradizione italiana. Ma c’è un punto politico sul quale vorrei davvero chiudere; e non è citando Dossetti o Calamandrei, la democrazia decidente o Terracini, che vorrei chiudere: vorrei chiudere ricordando a tutte e a tutti noi come siamo partiti con questo lavoro. Il 12 marzo 2014, 20 giorni dopo essere passati dal giuramento del Quirinale e qualche giorno dopo aver ottenuto la fiducia, noi abbiamo chiesto alle forze vive del Paese di esprimersi con il metodo del confronto. Abbiamo fatto seminari, incontri; poi abbiamo licenziato un testo in Consiglio dei ministri, in linea con ciò che il Governo era chiamato a fare dal punto di vista politico e costituzionalmente messo in condizione di fare per le valutazioni di Terracini e per il voto della sottocommissione dell'Assemblea costituente del 15 gennaio 1947. A quel punto è partito un dibattito, che è stato più corposo di quello dell'Assemblea costituente. 
  Si può essere d'accordo o meno con il lavoro al quale il Parlamento è arrivato, ma quello che deve essere chiaro è che oggi vince la democrazia. La democrazia non significa cercare di non far votare gli altri, la democrazia non si chiama ostruzionismo, la democrazia non si chiama fuga dall'Aula quando mi accorgo di non avere i voti: la democrazia si chiama confronto, discussione punto per punto sugli argomenti critici, e poi espressione libera e democratica di voto. 
  Sostenere che vi sia stata una lesione della democrazia perché oggi il Parlamento sceglie, sulla base del modello previsto dalla Costituzione italiana, di modificare la Costituzione, significa fare a pugni con la realtà; significa avere una visione della democrazia che è tipica di chi non ha letto la Costituzione e i lavori preparatori della medesima; significa pensare che gli italiani non siano in grado di valutare, non siano in grado di capire se questo tipo di percorso è corretto o no. Uno può dire che non è d'accordo su tutto, può dire che
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non è d'accordo su niente, può votare a favore o votare contro, ma scappare dal dibattito è indice di povertà sui contenuti. Lo dico qui – e termino – perché so che la campagna referendaria non discuterà soltanto di contenuti, devo essere franco con voi, signora Presidente, onorevoli deputati, anche per mia responsabilità, perché nel dibattito della campagna elettorale che questo Governo farà, io in prima persona, a viso aperto, come avrebbe detto padre Dante Alighieri, con determinazione, con convinzione, con tenacia e con tutta l'energia di cui sono capace. Non discuteremo soltanto di singole norme o di valutazioni giuridiche, non citeremo Mortati o La Pira, discuteremo anche di argomenti più demagogici, più popolari, spero non populisti; discuteremo anche di questo, perché anche di questo è fatto il confronto democratico. E io sarei ingiusto verso la signora Presidente, verso di voi e anche verso me stesso se non dicessi questo, ma quello che tenevo a fare oggi era sottolineare come tutte le obiezioni di merito – alcune delle quali possono trovare anche un accoglimento da parte di chi si accinge a votare «sì», perché questa è la bellezza del compromesso alto e nobile che fu alla base della Costituzione della Repubblica, che fu alla base di quel lavoro straordinario di donne e uomini che pure discutevano e litigavano su tutto ma che poi furono capaci di trovare un punto d'intesa –, ebbene, quel lavoro lì ha la necessità, alla fine, di trovare un compromesso alto, bello, nobile. Questa era l'attenzione che si doveva dare alla Carta costituzionale. Ho preso terribilmente sul serio le critiche che sono venute dalle opposizioni, che oggi sono scappate di fronte alla possibilità di confrontarsi nel merito. 
  Noi non pensiamo di aver fatto tutto bene, ma siamo certi che aver finalmente adempiuto a un obbligo morale, giuridico – perché su questo si giocava il voto di fiducia –, politico e culturale, che dimostra che la classe politica può cambiare se stessa, è stato l'unico modo con il quale noi oggi possiamo essere degni di rappresentare il popolo italiano. Saranno i deputati a decidere se questo modello di riforma costituzionale merita i 316 voti necessari per arrivare al passaggio finale; sarete voi, signori del Parlamento, a decidere se andare o no al referendum, come mi pare che sia stato deciso e come sarà comprovato dalla raccolta delle firme; saranno i cittadini italiani a decidere se finalmente l'Italia vuole entrare nel futuro, anche istituzionale.
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  Quello che io voglio dirvi con umiltà e rispetto è che finalmente, dopo molti anni, la classe politica dà una lezione di serietà e di civiltà. L'avete fatto voi, nessuno ci avrebbe scommesso in quell'aprile del 2013; io, a nome del Governo, non posso che darvene atto (Prolungati applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Area Popolare (NCD-UDC), Scelta Civica per l'Italia, Democrazia Solidale-Centro Democratico, Misto-Alleanza Liberalpopolare Autonomie ALA-MAIE-Movimento Associativo Italiani all'Estero, Misto-USEI (Unione Sudamericana Emigrati Italiani) – Congratulazioni).

http://www.camera.it/leg17/410?idSeduta=0605&tipo=stenografico#sed0605.stenografico.tit00050.sub00020.int00160
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Messaggio Da einrix Lun 11 Apr 2016, 18:38

Ho voluto trascrivere il discorso fatto a braccio (con gli appunti, ovviamente come ama sottolineare il Corriere di Lor Signori) di Renzi, per la sua completezza e per gli aspetti politici e storici che ha toccato.
Con l'eccezione del testo stenografico della camera, nessun giornale, si farà carico, credo, di pubblicarlo.
Vi consiglio di leggerlo perché, seppur lungo spiega molto bene la vicenda delle riforme e a quale risultato si sia giunti.
Nell'attesa del voto definitivo...
Un saluto
Enrico.
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Messaggio Da einrix Mar 12 Apr 2016, 18:26

12/04/2016 18:01
                               
 Riforme, Camera approva ddl con 361 sì 
 Approvato in via definitiva dalla      
 Camera dei Deputati il disegno di legge
 di riforma istituzionale.              

 I sì al provvedimento sono stati 361,  
 7 i voti contrari. Due gli astenuti.   

 Per l'approvazione, in terza lettura,  
 era richiesta la maggioranza assoluta  
 dei componenti la Camera (316).        

 Le opposizioni non hanno partecipato   
 al voto.

Il Parlamento le riforme della Costituzione, le ha fatte. Adesso vediamo se il paese è d'accordo oppure no, con il referendum che si farà in autunno.
Visto che è confermativo, voterò si.
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Messaggio Da einrix Gio 14 Apr 2016, 19:53

14/04/2016 17:50
                               
 Renzi:Bagnoli, realtà più seria slogan 
 Il piano per la bonifica dell'area di  
 Bagnoli, "presentato in prefettura",   
 "è stato approvato oggi in Conferenza  
 Servizi all'unanimità (compreso il Co- 
 mune!)". E' quanto scrive il premier   
 Renzi, ricordando le proteste a Napoli.

 "Fummo accolti da urla e sassi e il    
 Comune di Napoli parlò di 'esproprio   
 del governo'. Con gli slogan sono tutti
 bravi, poi c'è la realtà che è molto   
 più seria e bella", sottolinea. "Avanti
 tutta: Bagnoli sarà un altro simbolo   
 dell'Italia che si sblocca", conclude  
 il presidente del Consiglio.

Mi meraviglio del fatto che il consiglio comunale di Napoli abbia votato a favore dell'intervento per il quale aveva criticato il governo, sollevando anche la piazza contro Renzi. Meglio così. Ora sappiamo che Renzi ci ha messo la faccia, ed i nostri soldi per riportare Bagnoli dallo scempio alla natura. Controlliamo solo che ciò succeda.
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Messaggio Da einrix Sab 16 Apr 2016, 21:58

16/04/2016 21:32
                               
 Banche:Schaeuble:bene "sforzi" Italia 
 Gli sforzi italiani per ripulire i bi-
 lanci delle banche sono seri, così come
 sul fronte delle riforme strutturali. 
 Lo ha detto il ministro dell'economia 
 tedesco, Wolfgang Schaeuble, parlando 
 in conferenza a conclusione del vertice
 di primavera del Fondo monetario inter-
 nazionale, tenuta assieme al capo della
 Bundesbank, il "falco" Jens Weidmann. 

 A margine dei lavori dell'Fmi il gover-
 natore tedesco, interpellato sul fondo
 Atlante, non ha risposto, ma ha solo  
 sottolineato che ogni azione volta a  
 ridurre le sofferenze è positiva.     

Se lo dice lui....
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Messaggio Da einrix Dom 17 Apr 2016, 18:17

Al referendum, di questo passo (adesso sono le 20 ed alle 19 aveva votato il 23% circa), voterà meno del trenta per cento!
Salvo super affollamenti dell'ultima ora, difficili da prevedere, il quorum non sarà superato.
Stiamo a vedere.
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Messaggio Da einrix Dom 17 Apr 2016, 18:36

Il fatto che i politici vadano a votare, lo capisco. Io che vado sempre a votare, questa volta che c'è il quorum e che so in quanti non vanno a votare anche per le politiche - figuriamoci per un referendum come questo - mi assumo il rischio di far perdere chi ha proposto il referendum, proprio utilizzando il quorum.

Capisco così anche chi - da politico - invita a votare No, non andando a votare, dato che fa lo stesso ragionamento che faccio io.

Vediamola anche da un altro lato. Occorre avere una opinione in merito alla proposta politica che si sviluppa con un referendum o con elezioni politiche e amministrative. Non va bene la gente che dice: non mi interessa, che vado a votare a fare, chiunque vinca sono tutti uguali. Se tutti si facessero carico della propria responsabilità, a votare ci andrebbero per far pesare il proprio punto di vista. Ma non è così. E in tal modo si falsa il quadro delle consultazioni. Per questa ragione non so dar torto a chi dica: bisogna andare a votare anche in circostanze come queste, perché mettono l'accento sulla responsabilità che ha ogni cittadino verso la scelta da farsi. Ma se si vuole essere pragmatici, in circostanze come queste, dato che si da per scontata la bassa affluenza alle urne, vincere facendo abbassare il quorum è un modo come un altro (un po meno elegante)per avere partita. E poi, non è detto che all'ultimo minuto non voti il cinquantunesimo, guadagnando la partita per quelli del Si.
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Messaggio Da einrix Lun 18 Apr 2016, 12:16

Anche il referendum è andato bene per Renzi e per il paese.
Ma le mosche Tze tze non demordono:

18/04/2016 13:18
                              
 Concessioni scadute, ricorso No Triv  
 "Ci sono cinque concessioni entro le 12
 miglia scadute da tempo. Il Mise non si
 è mai pronunciato a riguardo, quindi di
 fatto si sta estraendo senza avere le 
 autorizzazioni".Così Enzo Di Salvatore,
 costituzionalista ed estensore dei que-
 siti referendari, nella conferenza alla
 Camera dei comitati 'No Triv'.        

 All'indomani del referendum che ha vi-
 sto il mancato raggiungimento del quo-
 rum, Di Salvatore annuncia "un ricorso
 al ministero dello Sviluppo economico 
 per chiedere il blocco immediato delle
 cinque concessioni estrattive".       

Grazie per avercelo ricordato. Adesso le compagnie fanno domanda di rinnovo, ammesso e non concesso che non lo abbiano già fatto, e visto com'è andato il referendum, il ministero non potrà che concederglielo.

Bye, bye!
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Messaggio Da einrix Lun 18 Apr 2016, 20:45

Non male questo piccolo discorso. Ho ascoltato di peggio da chi ha sostenuto il si.

http://www.unita.tv/focus/renzi-lancia-la-battaglia-dautunno-ecco-gli-avversari-gia-nel-mirino/
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Messaggio Da einrix Mar 19 Apr 2016, 20:05

Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 8b466b9e9caca39f7bc92ee3d8407a9b-9407-k0B-U107011390814445iD-1024x450@LaStampa.it-Home%20Page

Sulla prima mozione di sfiducia il governo ha vinto con 183 voti. Non dovrebbe andare diversamente neppure con le altre mozioni.

L'intervento di Renzi

http://www.unita.tv/focus/le-cinque-risposte-piu-una-di-renzi-alle-mozioni-di-sfiducia/
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Messaggio Da einrix Mer 20 Apr 2016, 14:27

20/04/2016 14:43
Mattarella a M5S:no motivi d'intervento

  14.43                                
 Mattarella a M5S:no motivi d'intervento
 Dopo l'incontro tra il Presidente Mat-
 tarella e i capigruppo di Camera e Se-
 nato del M5S, l'ufficio stampa del Qui-
 rinale "riferisce,per completezza d'in-
 formazione", le parole del capo dello 
 Stato riguardo alla maggioranza di go-
 verno e al sostegno dei voti di Ala.  

 "Voi mi dite che alla maggioranza di  
 governo si è aggiunto un gruppo che non
 ne faceva parte. Il mio parametro di  
 comportamento è la Costituzione.Se rav-
 visassi motivi per intervenire secondo
 secondo la Costituzione, lo farei. Non
 li ho ravvisati".                     
Se il parametro del Presidente è la Costituzione, qual'è il parametro del M5S?
Sono stati appena battuti al Senato proprio su una mozione di sfiducia, cosa vogliono recriminare. Questo è un governo di larga coalizione che è nato proprio per la loro incapacità ad operare sul piano politico. Vi ricordate quando Bersani aspettò due mesi una soluzione diversa dall'alleanza con il centro destra, e dovette rinunciare proprio perché il M5S non accettò di governare insieme? Letta diventò Presidente del Consiglio proprio su una maggioranza e con un programma diverso da quello con cui il PD ed i suoi alleati andarono alle elezioni. Non vi erano alternative. Renzi arriva dopo, ed anche un po per colpa di Letta che non riusciva a rivitalizzare il suo governo arrivato all'esaurimento. Bastava che Letta si presentasse come segretario, avrebbe raccolto molti più voti di Cuperlo. Ma a conti fatti, Renzi ha mostrato una grinta ed una capacità di andare avanti, che molti altri non hanno, ed è per quello che ora ce lo ritroviamo al comando del partito e del governo. Certo, la politica è anche il luogo delle manovre e degli intrighi, ma Renzi, pur essendo giovane, è attrezzato abbastanza bene per mettere all'angolo piccoli giochetti. E per fare sul serio ci vogliono persone con uno spessore ed una capacità di combattimento superiore alla sua. Speranza o Cuperlo con lui non la spuntano, per mancanza di esperienza e di iniziativa. Tolto Bersani, che sarebbe un oppositore di tutto rispetto, forse Rossi potrebbe catalizzare la sinistra ex PCI , che per le trasformazioni del secolo non credo che neppure basti. Rossi però è uomo capace di allargare il consenso intorno alla sua persona, e quindi, se parteciperà alla corsa per la candidatura alla segreteria potrebbe anche spuntarla. Specie se si addivenisse ad un accordo, che credo possibile: Renzi come candidato alla Presidenza del consiglio del nuovo governo e Rossi alla segreteria. Insomma, la politica lineare è troppo schematica. Quando una soluzione in linea retta non c'è, occorre fare tutte le curve che ci vogliono per arrivare primi.

Sono partito dai cinquestalle e sono finito a parlare dei futuri assetti del PD, e speriamo, anche del paese. Un certo filo logico c'è in tutta questa vicenda. Non ci resta che aspettare gli eventi, sperando che "i nostri" non facciano errori.
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Messaggio Da einrix Mer 20 Apr 2016, 15:54

20/04/2016 16:18
                                
 Atlante, Ue: Italia non aggira regole 
 "Abbiamo raggiunto un accordo con il  
 governo italiano" sui ristori ai ri-  
 sparmiatori delle quattro banche. Lo ha
 detto la commissaria Ue alla Concorren-
 za Vestager.                          

 "Non penso -ha aggiunto- che con l'ope-
 razione Atlante il governo italiano in-
 tenda aggirare le regole europee per  
 gli aiuti di Stato o il controllo sugli
 aiuti di Stato, ma cerca di trovare la
 strada migliore per far funzionare il 
 sistema bancario".                    

Con correttezza, l'Italia si fa valere, e così ottiene giusti risultati.
Chissà cosa combinerebbero i cinquestelle che in Europa hanno per alleati Le Pen e gli inglesi dell'UKIP, e che militano nella stessa coalizione che fu della Lega e di Fratelli d'Italia....
Dal dire al fare c'è di mezzo il mare.
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Messaggio Da einrix Mer 20 Apr 2016, 21:15

Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 Parco-degli-acquedotti

Incominciamo subito dall'articolo de La Repubblica
http://www.repubblica.it/politica/2016/03/15/news/acqua_pubblica_polemica_m5s_e_sel_contro_pd-135562052/

Il cui titolo è:
Acqua pubblica, è polemica. Sel e M5s: "Il Pd affossa il referendum". I dem: "Nessuna privatizzazione"

che in qualche modo fa impressione.

Poi se si legge l'articolo e si cerca di capire, alcune cose saltano subito all'occhio:


[leggo dall'articolo]
Il testo della proposta di legge, modificato in commissione Ambiente e dell'assemblea, stabilisce che il servizio idrico integrato viene considerato un servizio pubblico locale di interesse economico generale assicurato alla collettività, che può essere affidato anche in via diretta a società interamente pubbliche, in possesso dei requisiti prescritti dall'ordinamento europeo per la gestione 'in house', comunque partecipate da tutti gli enti locali ricadenti nell'Ato (ambito territoriale ottimale). Modalità di affidamento per la quale, a seguito di un emendamento approvato dall'aula, è caduta la formula 'in via prioritaria'.

Se questo periodo rappresenta il testo:"che può essere affidato anche in via diretta a società interamente pubbliche", allora credo che quel "in via prioritaria" aggiunga poco.

Semmai il difetto è in quel "può essere affidato" che pare non venga contestato da chi vi si oppone, e che è molto diverso da un  "deve essere affidato", che dovrebbe piacere a chi volesse un testo senza dubbi.

Messa così, alla Camera, l'opposizione è molto creativa e dà i numeri, ma non vede al di la del proprio naso.
Infine, ultima domanda che non mi pare irrilevante: chi "affida il servizio"? Se è, e non può essere diversamente, un ente elettivo, come la regione, lo stato, un comune, spetta alla collettività valutare a chi affidare il "servizio pubblico locale". Certo, una volta affidato, poi scattano altri requisiti di legge, per le proroghe e così via.

Insomma, a dirla tutta, credo che si faccia per ogni cosa un polverone su di una materia complessa, e ognuno cerca di guadagnare terreno tirando le interpretazioni da una parte o dall'altra. Ma non è così che si governa o si fa opposizione.

Anche con una legge come quella che viene fuori, con o senza, "in via prioritaria", tutto può essere pubblico o privato. Il problema dipende sempre e solo dal modo in cui le comunità organizzano e scelgono le proprie amministrazioni. Ed in democrazia le assemblee elettive, hanno sempre ragione. Se non piacciono si cambiano, ma lo si deve fare a ragion veduta non cavalcando nuvole piene di elettricità.

Queste sono le riflessioni che mi vengono in mente. Voi fate le vostre. Possibilmente argomentando come cerco di fare io, e non per slogan, dato che per quello già ci sono i giornali e i giornalisti che danno voce alle fazioni politiche, che su certe cose ci fanno le campagne e certe fortune elettorali, più che le leggi!

Buona notte!
Enrico
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Messaggio Da einrix Sab 23 Apr 2016, 12:29

Non occorrono commenti, fa tutto da solo!

23/04/2016 13:25
                               
 Renzi:rispetto giudici,aspetto sentenze
 "Il rapporto tra politici e magistrati?
 Il politico rispetta i magistrati e   
 aspetta le sentenze. Il magistrato ap-
 plica la legge e condanna i colpevoli.
 Io rispetto i magistrati e aspetto le 
 sentenze. Buon lavoro a tutti". Così il
 premier Renzi nella sua enews.        

 Torna sulle trivelle: "L'Italia ha re-
 spinto un referendum inutile, che in  
 caso d'approvazione poteva diventare  
 dannoso. Adesso vincitori e vinti lavo-
 rino per l'Italia.Il Governo c'è". Sul-
 la mozione di sfiducia di M5S e Lega: 
 "Abbiamo preso più voti di sempre".
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Messaggio Da Rossoverde Sab 23 Apr 2016, 14:40

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/22/riforma-madia-consiglio-di-stato-boccia-norme-su-partecipate-palazzo-chigi-salva-quelle-che-vuole-zero-trasparenza/2662489/
questi non lo sanno, manco loro ci credono, sprizzano intelligenza da tutti i pori, forza renzi , un altro po' e salvate la nazione. Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378
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Messaggio Da einrix Sab 23 Apr 2016, 15:52

Rossoverde ha scritto:http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/04/22/riforma-madia-consiglio-di-stato-boccia-norme-su-partecipate-palazzo-chigi-salva-quelle-che-vuole-zero-trasparenza/2662489/
questi non lo sanno, manco loro ci credono, sprizzano intelligenza da tutti i pori, forza renzi , un altro po' e salvate la nazione. Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378

Oggi, ci sono tutte e ottomila, domani ce ne saranno meno. Dopo lo sfoltimento vedremo quali sarà ancora necessario liquidare. Il Consiglio di Stato fa bene a sorvegliare questi sviluppi, e credo che il governo dovrà tenerne conto. La politica, però, non è la legge che deve rispettare le normative esistenti. La politica, le leggi le può riscrivere, ed è proprio in ciò la sua bellezza.
Solo chi non fa niente non sbaglia, pur facendo danni immensi. E tu rossoverde sei di quelli che non vuole fare niente?

Senza contare che, se dietro a quelle società vi sono delle attività utili o a valore aggiunto, subiranno accorpamenti, ma di certo non scompariranno. Quindi, alla fine si parla solo di ridisegnare il perimetro organizzativo di quelle imprese per ridurre tutto ciò che amministrativamente è ridondante, e per fare sinergie ed efficienza. Probabilmente avremo un numero minore di consigli di amministrazione, lo stesso numero di dipendenti e risparmi per le sinergie che raggruppare piccole realtà aziendali, comporta.

Questo è il discorso delle Provincie. Solo che per le provincie si è sbagliato ad abolirle senza riaccorpare le funzioni, mentre qui si è iniziato un processo virtuoso che non sarà di certo Madia o Renzi a portare avanti, ma che dovrà essere fatto, proprio dai soggetti amministrativi che dovranno trovare il loro modo di essere nell'ambito delle nuove norme.

Anche questa volta Travaglio vuole solo disseminare dubbi, tanto per continuare a fare il suo mestiere come muratore dell'antipolitica.
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Messaggio Da einrix Sab 23 Apr 2016, 16:10

ma se vai nello stesso articolo del Fatto
http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/02/14/riforma-madia-cura-dimagrante-per-le-partecipate-ma-il-governo-salva-carrozzoni-e-societa-legate-alla-politica/2463838/
ti rendi conto di quali società si parla, che non sono tanto piccole.
Ed anche leggendo in controluce quell'articolo costruito apposta per trasportare insinuazioni, si capisce quanto le tue preoccupazioni, rossoverde, siano infondate. Non è mica, questo, il governo di Berlusconi, pieno di amici in tutti i settori dell'economia. Il governo Renzi, ne aveva una, di ministra imprenditrice, che se n'è dovuta andare per colpa del convivente...
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Messaggio Da Rossoverde Sab 23 Apr 2016, 16:54

http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2016/4/22/REFERENDUM-OTTOBRE-2016-Costituzionale-news-Boschi-altro-che-trivelle-sara-grande-partecipazione-oggi-22-aprile-/698442/
mentre al Fatto Quotidiano dormono 50 costituzionalisti firmano un appello contro la riforma voluta dal governo renzo
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Messaggio Da einrix Sab 23 Apr 2016, 17:54

Rossoverde ha scritto:http://www.ilsussidiario.net/News/Politica/2016/4/22/REFERENDUM-OTTOBRE-2016-Costituzionale-news-Boschi-altro-che-trivelle-sara-grande-partecipazione-oggi-22-aprile-/698442/
mentre al Fatto Quotidiano dormono 50 costituzionalisti firmano un appello contro la riforma voluta dal governo renzo
Ho cercato di affrontare il tema qui:
https://areaforum3.forumattivo.it/t1163-il-referendum-costituzionale#19603
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Messaggio Da Rossoverde Dom 24 Apr 2016, 06:42

einrix ha scritto:
Ho cercato di affrontare il tema qui:
https://areaforum3.forumattivo.it/t1163-il-referendum-costituzionale#19603
mi dispiace , ma purtroppo non ho tempo per addentrarmi in una materia che non conosco, mi è bastato leggere i nomi delle firme , fra cui  Valerio Onida , che ha un palmares ( Pd & Napolitano) quasi come quello della Boschi che a te piace tanto. Buonadomenica Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378
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Messaggio Da einrix Dom 24 Apr 2016, 16:28

Rossoverde ha scritto:
einrix ha scritto:
Ho cercato di affrontare il tema qui:
https://areaforum3.forumattivo.it/t1163-il-referendum-costituzionale#19603
mi dispiace , ma purtroppo non ho tempo per addentrarmi in una materia che non conosco, mi è bastato leggere i nomi delle firme , fra cui  Valerio Onida , che ha un palmares ( Pd & Napolitano) quasi come quello della Boschi che a te piace tanto. Buonadomenica Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378
A me non basta leggere i nomi. Preferisco saltare ai contenuti. Poi, un documento di cinquanta persone... scritto da uno solo...
Ho visto che si tiene molto sulle generali, e quindi, se emergesse una discussione sui punti specifici, sarebbero proprio quegli stessi cinquanta ad accapigliarsi su ogni singolo tema. Io non ho trovato il documento, scandaloso, o irrimediabilmente contrario. Sono convinto, che nonostante abbiano firmato quel documento, molti di quei cinquanta, alla fine voteranno per la sua approvazione, proprio come farò io, che pur in molti punti ho criticato questa riforma. Con calma, continuerò la lettura del documento e completerò i miei giudizi. Fino al referendum c'è ancora molto tempo per la nostra discussione.


Un saluto.
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Messaggio Da einrix Dom 24 Apr 2016, 18:04

Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 316857-thumb-rep-478_1579_01_merge

[...] Mentre Renzi lascia Napoli, de Magistris polemizza: "Stamattina  ho visto centinaia di poliziotti e carabinieri attorno alla Prefettura. Noi da tempo chiediamo rinforzi, e allora ho pensato, ma vuoi vedere che ci hanno mandato i rinforzi che da tempo abbiamo chiesto? E invece, abbiamo scoperto che stava per arrivare niente di meno che il Presidente del Consiglio. Non ne sapevamo nulla. Apprezziamo che Renzi si sia accorto ultimamente di Napoli, segno che il nostro lavoro e quello dei napoletani è stato efficace per il riscatto. Nonostante il Sistema e gli ostacoli istituzionali ed economici messi in atto dalle politiche governative. Abbiamo mostrato al governo, che finora era "girato" con le spalle al sud, che Napoli esiste e che si sta riscattando per esclusivo merito dei napoletani. Renzi folgorato sulle vie di Napoli: in campagna elettorale assume indubbia credibilità".


http://napoli.repubblica.it/cronaca/2016/04/24/news/renzi_pompei_prefettura_de_luca-138333339/?ref=HREC1-4

Trovo che De Magistris sia un pover'uomo, prima come magistrato ed ora come sindaco. Si lamenta del mondo, ma lui è uno dei meno capaci che ci siano. Non gli basta il fallimento di Bagnoli, dove non ha fatto letteralmente nulla, al punto che è dovuto intervenire il governo, ma ha anche la faccia tosta di fare dello spirito. Fa bene Renzi a trattarlo a muso duro, e speriamo che presto anche Napoli si doti di un sindaco migliore. Lui che criticava tanto gli usi e gli abusi degli altri, me lo ricordo all'inizio del mandato, su di un aereo che portava il Napoli a giocare in Inghilterra. Mi sono chiesto chi avesse pagato l'aereo, i pranzi ed i pernottamenti. Mi sarei aspettato lo avesse fatto di tasca sua, ma non credo proprio che le cose siano andate così.
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Messaggio Da Rossoverde Dom 24 Apr 2016, 19:45

Poi, un documento di cinquanta persone... scritto da uno solo...


e quindi 49 cazzari, ma per piacere, non è mica il pd. Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378
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Messaggio Da Rossoverde Lun 25 Apr 2016, 05:47

ieri sera su la 7 , a fuori onda, un Violante , calmo e pacato come sempre , ma incapace di rispondere alle  domande precise di due giornalisti e pertanto era costretto a svicolare e non rispondere o a non ammettere quel che gli veniva fatto notare.
Questo è il nuovo Pd, che brutta figura caro Violante.
Buon 25 aprile.
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Messaggio Da einrix Lun 25 Apr 2016, 15:49

Rossoverde ha scritto:ieri sera su la 7 , a fuori onda, un Violante , calmo e pacato come sempre , ma incapace di rispondere alle  domande precise di due giornalisti e pertanto era costretto a svicolare e non rispondere o a non ammettere quel che gli veniva fatto notare.
Questo è il nuovo Pd, che brutta figura caro Violante.
Buon 25 aprile.
Se la trovo me la guardo volentieri quell'intervista. Violante è una persona molto preparata e molto seria. Se faceva fatica a rispondere il problema era nelle domande, e me le immagino già le domande di chi ha il tuo teorema. Io avrei risposto a tono, ma lui, si vede, è molto più gentile e pacato di me!

TROVATA!!!



A domanda del giornalista (Marco Lillo), se fosse giusto lasciar scappare (per pubblicare) notizie come quella della telefonata tra la ministra ed il suo compagno, Violante risponde: io non faccio il giudice d'appello della Procura di Potenza, quindi..
E Marco Lillo ribatte: - però è un importante esponente politico...
Violante:- si, si, non so se sono importante esponente politico, ma non mi occupo di questi pettegolezzi. D'altra parte...
Marco Lillo:- Non è un pettegolezzo, è un elemento importante di prova, quello li...
Violante:- mi lasci finire...
Marco Lillo:- non è un pettegolezzo, sta dando un giudizio con questa parola...

Il moderatore di la 7: replica di Violante, prego
Violante:- posso finire? Grazie! Io ho detto un'altra cosa. Ho detto che la magistratura sta dando regole non perché ha fatto un patto con la politica, ma perché opera sul terreno della legalità.  - Prima si era parlato del codice di autocontrollo della magistratura sulla diffusione delle intercettazioni.
Per Lillo era la magistratura che si era sottomessa al potere politico.
Dopo aver detto, Violante, che non è così, aggiunge:- Secondo dato. La magistratura non serve a produrre elementi di moralità o immoralità per i mezzi di comunicazione della società. Serve ad accertare le responsabilità penali e basta. E questo deve essere molto chiaro!
Marco Lillo: - non ha risposto, non ha risposto, non era una domanda difficile, ma non ha risposto....
«qui la parodia vorrebbe che scrivessi: -non ha capito, non ha capito, non era una risposta difficile, ma Lillo non ha capito!...»

Andiamo alle conclusioni:
Come fa a dire Marco Lillo che quello (lo sfogo colorito della Ministra..) è un importante elemento di prova. E' per caso lui il giudice d'appello della procura di potenza? No, che mi risulti: è un giornalista. E se non lo può affermare lui, in punta di diritto, allora può affermarlo solo da giornalista, come illazione, o come dice Violante, come pettegolezzo.

E tu Rossoverde che hai guardato la televisione, ti sei bevuto il giornalista senza neanche riflettere un po? Hai fatto bene, così mi hai dato la possibilità di andarmi a vedere quel pezzetto della trasmissione, finendo per riscontrare quello che intuivo già conoscendo preparazione e stile di Violante, che è persona troppo seria e preparata per poter partecipare a trasmissioni come quelle.

Il link per chi vuole toccare con mano!
http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/04/25/intercettazione-caso-guidi-violante-non-mi-occupo-di-pettegolezzi-lillo-non-puo-dare-giudizi/512236/
e consiglio anche quest'altra in cui gli sento spiegare una vecchia vicenda che al tempo che fu fece molto scalpore. Attenzione, perché pur avendo dato le coordinate del problema, è stato troppo veloce, e siccome la gente non si ricorda del Governo Dini, di chi era Dini prima (un ministro del Governo Berlusconi), poi, un ministro del Centro sinistra, e durante il primo ministro di un governo di larga unità che come ai tempi di Monti doveva sanare un'altra ferita di tipo istituzionale: era caduto il governo Berlusconi e non vi erano alternative o di destar o di sinistra. Gli eventi di cui dice, accadono in quel durante!
http://www.la7.it/tagada/video/violante-dei-diritti-e-dei-doveri-05-11-2015-166684
...come si scrive nelle inserzioni per richieste di personale: non perditempo!
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Messaggio Da Rossoverde Lun 25 Apr 2016, 16:48

E tu Rossoverde che hai guardato la televisione, ti sei bevuto il giornalista senza neanche riflettere un po? Hai fatto bene, così mi hai dato la possibilità di andarmi a vedere quel pezzetto della trasmissione, finendo per riscontrare quello che intuivo già conoscendo preparazione e stile di Violante, che è persona troppo seria e preparata per poter partecipare a trasmissioni come quelle. 


infatti a domanda precisa ,ha svicolato e non risposto , questo il dato di fatto, poi danne pure la giustificazione che ti pare.
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Messaggio Da einrix Lun 25 Apr 2016, 17:25

Rossoverde ha scritto:E tu Rossoverde che hai guardato la televisione, ti sei bevuto il giornalista senza neanche riflettere un po? Hai fatto bene, così mi hai dato la possibilità di andarmi a vedere quel pezzetto della trasmissione, finendo per riscontrare quello che intuivo già conoscendo preparazione e stile di Violante, che è persona troppo seria e preparata per poter partecipare a trasmissioni come quelle. 


infatti a domanda precisa ,ha svicolato e non risposto , questo il dato di fatto, poi danne pure la giustificazione che ti pare.
Non ha risposto a te, ma a per me ha dato la risposta più corretta che si potesse dare ad una domanda del genere.

Io mi sarei comportato come Violante, pensando che se quelle registrazioni fossero state utili all'istruttoria del processo, avrebbero dovuto essere comunicate alla difesa degli imputati per argomentare le loro contro deduzioni (non ai giornalisti, sottobanco ed in spregio della stessa legge che c'è), e le avrebbero dovute depositare per l'eventuale rinvio a giudizio.

Se al contrario non fossero rilevanti per l'imputato e per il processo non vedo per quale prurito avrebbero dovuto essere rese di dominio pubblico.

Senza raccontare la pappardella, Violante ha detto che non era lui quello che doveva decidere cosa rendere pubblico e a disposizione, di quelle intercettazioni. Elementare Watson!

Il fatto che tu insista a dire che non ha risposto, è sbagliato. In realtà tu non hai capito!
Poco male, succede anche ai giornalisti.
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Messaggio Da Rossoverde Lun 25 Apr 2016, 19:09

einrix ha scritto:
Non ha risposto a te, ma a per me ha dato la risposta più corretta che si potesse dare ad una domanda del genere.

Io mi sarei comportato come Violante, pensando che se quelle registrazioni fossero state utili all'istruttoria del processo, avrebbero dovuto essere comunicate alla difesa degli imputati per argomentare le loro contro deduzioni (non ai giornalisti, sottobanco ed in spregio della stessa legge che c'è), e le avrebbero dovute depositare per l'eventuale rinvio a giudizio.

Se al contrario non fossero rilevanti per l'imputato e per il processo non vedo per quale prurito avrebbero dovuto essere rese di dominio pubblico.

Senza raccontare la pappardella, Violante ha detto che non era lui quello che doveva decidere cosa rendere pubblico e a disposizione, di quelle intercettazioni. Elementare Watson!

Il fatto che tu insista a dire che non ha risposto, è sbagliato. In realtà tu non hai capito!
Poco male, succede anche ai giornalisti.
troppi se a mettere  una pezza, se la notizia fosse stata i  spregio alla legge il tuo violante o il giudice dovrebbe denunciare il giornalista o chi l'ha diffusa se nion doveva essere diffusa. Questo non è accaduto , fattene una ragione, Violante non s'esprime  perchè penso sia propenso a ridurre le intercettazioni, cosa che voleva fare anche berlusconi. 
Poi aggiungi che ieri sera violante ha esordito dicendo che davigo aveva attaccato per primo, al che dopo un giornalista , de angelis , mi pare, lo ha corretto: non è stato davigo a partire , ma è stato renzi, perchè questa piccola non verità. vabbè che violante aspirava a diventare super partes , ma a tutto ci deve essere per lo meno il limite del pudore e del rispetto della verità. ti saluto
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Messaggio Da Rossoverde Lun 25 Apr 2016, 19:37

poco fa  a piazza pulita , la stessa bindi , dice che le ostilità le ha aperte renzi al senato e non davigo , come sostenuto da violante...poi tu credi pure quel che ti pare. Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378
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Messaggio Da einrix Lun 25 Apr 2016, 22:40

Rossoverde ha scritto:poco fa  a piazza pulita , la stessa bindi , dice che le ostilità le ha aperte renzi al senato e non davigo , come sostenuto da violante...poi tu credi pure quel che ti pare. Riuscirà mr Renzi.... - Pagina 10 780668378
Quanta televisione mi costringi a vedere... Rossoverde. Poi magari scopro che la Bindi ha con Renzi il dente avvelenato, e che su richiesta, tenta di morderlo... Ma questo è il massimo che mi posso aspettare!
In genere sto più attento alle domande che alle risposte, perché sono le domande che rivelano l'intento di chi intervista. Con la Bindi ci fu tempo fa una polemica intorno al ruolo che aveva svolto prima delle elezioni amministrative, attraverso la sua commissione antimafia, che non era piaciuta. Sono quasi sicuro che il giornalista è partito da li per estorcerle qualche malignità su Renzi.
Per me Davigo è sempre stato uno da tenere sotto osservazione, dato che il Pool mani pulite non era lui, ma Borrelli, che anche con altri sei o sette magistrati avrebbe fatto le stesse cose. Mentre lui, se solo si fosse trovato a Firenze, sarebbe stato un illustre sconosciuto. Averlo visto cadere nel trappolone del Corriere, mi ha mostrato la sua umana debolezza e di non essere all'altezza del compito che gli hanno appena affidato. Col cavolo che Cantone c'è cascato. Anzi, ha recuperato bene la palla ed è andato a rete, senza che Davigo riuscisse a pararla. Comunque, domani cercherò e gli darò una occhiata.
Buona notte!
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